Spazio topologico aperto

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Gaia Lombardo
Spazio topologico aperto
Scopo della ricerca è analizzare il rapporto tra spazio interno e spazio esterno, in particolare nell' architettura moderna,
per individuarne le caratteristiche di permanenza e le componenti di innovazione nell'architettura
contemporanea.Considerando lo spazio architettonico come fonte e prodotto dell'esperienza si ricorre alla geometria
topologica e alla disciplina tipologica come strumenti di analisi dell'architettura.
Sulla definizione di apertura e chiusura in topologia
Nella geometria topologica il teorema di Jordan afferma che una linea chiusa semplice, cioè che
non intersechi se stessa, situata nel piano , lo divide in due regioni; quella dei punti interni e quella
dei punti esterni; rappresenta inoltre il loro comune confine o frontiera. Se una regione comprende
anche il suo contorno, è chiusa; è invece aperta se è priva di contorno e composta di soli punti
interni, oppure se il contorno presenta una discontinuità che da luogo ad una continuità spaziale
tra interno ed esterno.
L' apertura quindi è definita in due modi;
il primo, che non prevede l'elemento di frontiera, ma considera uno spazio costituito solo di punti
interni, che conserva una identità autonoma rispetto all'esterno, che chiameremo spazio aperto
assoluto;
il secondo, che prevede la discontinuità del confine e quindi di conseguenza la continuità spaziale
tra l'interno e l' esterno e definiamo spazio aperto continuo.
E' quindi il confine a gestire la relazione interno-esterno e lo spazio topologico aperto è uno spazio
che, entro i suoi confini, comprende spazi interni e spazi esterni; la caratterizzazione di apertura
sarà tanto più efficace, quanto più i confini interno-esterno saranno dissolti e dematerializzati.
Bisogna forse a questo punto chiedersi che intendiamo per confine di uno spazio aperto;esso è qui
inteso sia come elemento fisico-architettonico, quale ad esempio il muro di cinta esterno di una
casa a corte cinese, che anche come elemento naturale, di paesaggio non fisicamente delineabile,
ma percettivamente forte nella composizione di uno spazio, come vedremo in seguito per la villa
Farnsworth di Mies.
Lo spazio topologico aperto in architettura
Lo spazio topologico aperto, privo di contorno (spazio aperto assoluto) è efficacemente
esemplificato dalla casa Farnsworth di Mies van der Rhoe, in cui possiamo affermare che
l'interno è l'esterno e l'esterno è l'interno. Di questo progetto scrive W. Blaser: "…è difficile
immaginare un’ulteriore soppressione di materiale, una maggiormente decisiva riduzione della
forma, una più grande intensificazione di apertura sia interna (attraverso l'uso della pianta
simmetrica) che verso il mondo esterno.." "..lo spazio vola sotto la casa; vola sopra e attraverso
questa". Nella villa Farnsworth lo spazio interno non si proietta verso l'esterno, ma si dispone ad
essere pervaso da questo, nonostante l'assenza dell'elemento di frontiera, lo spazio interno vive
dell'esterno, conservando una sua identità autonoma rispetto ad esso. I confini dello spazio di villa
Farnsworth non sono altro che l'orizzonte, il punto più lontano verso cui può spingersi lo sguardo.
Lo spazio topologico aperto che presenta una discontinuità, dando luogo così ad una continuità
spaziale tra interno ed esterno (spazio aperto continuo) è invece efficacemente esemplificabile dal
padiglione della casa tradizionale cinese, dove un parallelepipedo rettangolo completamente
chiuso su tre lati è invece aperto con aperture a tutta altezza sul quarto e affaccia su una corte
centrale rigidamente simmetrica, che è uno spazio interno addizionale verso il quale è rivolta tutta
la vita della casa. Un portico connette tra loro I padiglioni filtrando il passaggio dallo spazio chiusocoperto, allo spazio aperto-scoperto con il suo spazio soglia di aperto-coperto, fondamentale
momento di mediazione tra l'interno e l'esterno.
Origine e caratteristiche dello spazio topologico in architettura
In architettura l'apertura della scatola muraria chiusa è ottenuta attraverso l'eliminazione selettiva
di uno o più confini, cioè la sottrazione, una volta di una muro, un'altra della copertura, un'altra
ancora di entrambi. La scatola muraria è quindi rotta, non c'è più massa, ma uno spazio luminoso
permeabile sia fisicamente che visivamente. L'indipendenza della struttura portante dagli elementi
di tamponamento, permette di portare alle estreme conseguenze il concetto topologico di apertura
in architettura.
Nel padiglione di Barcellona di Mies van der Rhoe le lastre di copertura, i muri perimetrali, i
divisori, sono composti in modo tale da originare delle zone di filtro-mediazione tra le due aree di
interno-chiuso, esterno-scoperto, qui con valore analogo. Il confine vetrato fa partecipare il dentro
al fuori, lo spazio interno comprende anche quello esterno e viceversa.
La permeabilità, sia fisica che visiva, la riduzione della solidità - intesa come eliminazione selettiva
della barriera interno-esterno - la forte compressione orizzontale dello spazio,sono i presupposti
formali per la realizzazione di spazi topologici aperti in architettura.
Interpretazioni ed evoluzioni recenti
Note distintive delle architetture contemporanee sono la tendenza alla smaterializzazione e alla
acorporalità dell'oggetto architettonico, fattori che hanno un ruolo chiave nella definizione delle
caratteristiche di spazio topologico aperto in architettura.
La volontà di affrancamento dal peso della materia, emersa già con il movimento moderno come
tendenza alla ricerca dell'essenza delle cose al di la della loro apparenza, nel contemporaneo,
condizionata dalle sollecitazioni provenienti dall'arte concettuale e dal digitale, diventa tendenza
all'acoporalità, alla smaterializzazione, si trasforma in quello che P. Virilio definisce estetica della
sparizione.
Il tema della smaterializzazione trascina con se il tema dell'involucro, della pelle degli edifici; quello
dell'acorporalità il concetto di trasparenza affabulatoria, complessa, cangiante e seduttiva della
contemporaneità.
Proprio riflessi, opalescenza, lavoro sulle caratteristiche e le ambiguità della materia sono le
componenti nuove nella definizione del tipo topologico spazio aperto nel contemporaneo, che
portano a interessanti declinazioni del tipo.
Considerazioni finali
In conclusione, ciò che definiamo come spazio aperto, nell'epoca contemporanea presenta
caratteristiche variabili di ibridazione tra le due possibili accezioni fornite dal moderno che in
precedenza abbiamo individuato come spazio aperto continuo e spazio aperto assoluto.
Lo stratagemma del moderno di eliminare la frontiera tra interno ed esterno, spostando il confine
percettivo fino a portarlo all'orizzonte, viene rielaborato nel contemporaneo in cui si elimina la
frontiera, si utilizzano pochi e a volte irrilevanti elementi di mediazione e si moltiplica la frontiera
attraverso l'uso ambiguo della trasparenza, dei riflessi, della materia giungendo così ad una
complessità della visione che ricostruisce la continuità spaziale.
Stratagemmi che giocano sulla percezione, cambiano le distanze e producono repentini salti di
scala, rendendo questi spazi mutevoli in base al punto di osservazione.
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