Fisica Tecnica LA COMBUSTIONE Combustione Le sorgente termica più comune, che rende disponibile calore a temperatura superiore a quella ambiente per il funzionamento di macchine termiche ed in generale per vari processi industriali, è il processo di combustione, vale a dire reazioni chimiche esotermiche di ossidazione dalle quali si ottengono prodotti di reazione ad elevata temperatura. Un processo di combustione coinvolge due sostanze: il combustibile, che contiene gli elementi che vengono ossidati, ed il comburente, l’ossigeno, in generale come componente della miscela aria. I combustibili di interesse tecnico possono essere in forma solida, liquida o gassosa. L’analisi chimica permette di individuare la composizione del combustibile ed in generale gli elementi ossidabili nei combustibili tecnici sono essenzialmente l’idrogeno, il carbonio e lo zolfo. Le reazioni chimiche elementari per l’ossidazione completa di questi elementi sono le seguenti: carbonio C + O2 → CO2 -394 MJ/kmol (1) idrogeno H2 + ½ O 2 → H2O -242 MJ/kmol (2) zolfo S + O2 → SO2 -298 MJ/kmol (3) Ad ogni reazione è stato associato il calore standard di reazione, ∆h°f, che è negativo per reazioni esotermiche (rilascio di calore al sistema) in base alla convenzione comune nella chimica. Trattandosi di reazioni elementari (cioè che coinvolgono elementi), i calori di reazione sono anche detti calori di formazione, e sono noti e tabulati per tutte le specie di interesse tecnico. 1 Fisica Tecnica LA COMBUSTIONE Combustione Dalle reazioni (1) (2) e (3) si può ricavare la massa di ossigeno necessaria per l’ossidazione completa di ciascuno dei tre elementi combustibili considerati. Ad esempio, con riferimento al carbonio, la reazione (1) implica le seguenti quantità, in termini molari, di reagenti e prodotti: 1 kmole C + 1 kmole O2 = 1 kmole CO2 che in termini di unità di massa, ricordando i pesi molecolari delle singole sostanze, diventa: 12 kg C + 32 kg O2 = 44 kg CO2 e quindi 1 kg C + 2.67 kg O2 = 3.67 kg CO2 Quindi ogni chilogrammo di carbonio richiede per la sua ossidazione completa a CO2 2.67 kg di ossigeno. Analogamente per le reazioni (2) e (3): 2 kg H2 + 16 kg O2 = 18 kg H2O 32 kg S + 32 kg O2 = 64 kg SO2 Quindi per l’ossidazione completa di ogni kg di idrogeno sono necessari 8 kg di ossigeno; mentre per ogni kg di zolfo ci vuole 1 kg di ossigeno. Dall’analisi elementare di un combustibile si può quindi calcolare la massa minima di ossigeno comburente, aggiunto dall’esterno, strettamente necessario per la combustione completa dell’unità di massa del combustibile, che si indica con m(O2)S e prende il nome di rapporto stechiometrico ossigeno/combustibile: m(O2)S = 2.67 C + 8 H + S – O [kg O2/kg combustibile] (4) in cui l’ultimo termine tiene conto della presenza dell’ossigeno nel combustibile, quota che non deve 2 essere apportata con il comburente esterno. Fisica Tecnica LA COMBUSTIONE Combustione In generale nei processi di combustione non si utilizza ossigeno puro, ma aria. Il rapporto stechiometrico aria/combustibile si può ricavare dalla (4), tenendo presente che la frazione di massa dell’ossigeno nell’aria atmosferica secca è 0.232 kg O2/kg a: m(a)S = 11.5 C + 34.5 H + 4.32 S – 4.32 O [kg a/kg combustibile] (5) Dalla combustione stechiometrica in aria dell’unità di massa di combustibile si svilupperà la massa di fumi stechiometrici (m(fumi)S), costituita dall’insieme dei prodotti di combustione con esclusione delle ceneri: m(fumi)S = m(a)S + 1 – ceneri [kg fumi/kg combustibile] (6) Nei fumi, oltre ai prodotti di combustione (CO2, H2O, SO2) sarà presente l’azoto (N2) contenuto nell’aria e che non ha preso parte alla reazione. Le masse dei singoli componenti presenti nei prodotti, riferite all’unità di combustibile, risulteranno: m(N2)S = 0.768 m(a)S + N [kg N2/kg combustibile] (7) calcolato considerando anche l’azoto eventualmente presente nel combustibile e la frazione di massa di azoto nell’aria atmosferica secca pari a 0.768; m(CO2)S = 3.67 C [kg CO2/kg combustibile] (8) m(H2O)S = 9 H + H2O [kg H2O/kg combustibile] (9) dove il termine H2O indica l’umidità del combustibile, quindi acqua già presente nel combustibile; m(SO2)S = 2 S [kg SO2/kg combustibile] (10) 3 Fisica Tecnica Combustione LA COMBUSTIONE Nella pratica per ottenere un combustione completa del combustibile, e quindi non avere incombusti nei prodotti di reazione sfruttando al massimo la potenziale energia del combustibile, è necessario operare con eccesso di aria comburente rispetto al minimo stechiometrico, a causa dei tempi finiti di reazione. Si definisce quindi eccesso d’aria il coefficiente: ε = [m(a) – m(a)S]/ m(a)S dove m(a) è la massa d’aria effettivamente impiegata. Analogamente a prima le masse relative all’unità di combustibile dei fumi e di ciascun componente nei fumi possono essere calcolate come segue: m(fumi) = m(a) + 1 – ceneri = (1+ε) m(a)S + 1 – ceneri [kg fumi/kg combustibile] (11) m(N2) = 0.768 m(a) + N = 0.768 (1+ε) m(a)S + N [kg N2/kg combustibile] m(O2) = 0.232 [m(a) - m(a)S] = 0.232 ε m(a)S [kg O2/kg combustibile] (12) (13) dove si è considerato l’ossigeno che non ha reagito perché in eccesso. Le masse relative all’unità di combustibile m(CO2), m(H2O) e m(SO2) rimangono uguali a quelle calcolate per la massa d’aria stechiometrica. 4 Fisica Tecnica Combustione LA COMBUSTIONE Si consideri adesso un sistema in cui la portata di combustibile mc e la portata di comburente ma danno luogo ad una reazione di combustione, generando la portata di calore q e la portata di fumi mf. Il sistema può essere schematizzato come in figura e prende il nome di generatore di calore. Combustibile mc Fumi Comburente ma mf q Escludendo la presenza di ceneri, il bilancio di massa risulta il seguente: ma + mc = mf (14) Il bilancio energetico derivante dal Primo Principio della Termodinamica, assumendo l’ipotesi di gas ideale e quindi di entalpia dipendente solo dalla temperatura, sarà: ma ha(ta) + mc hc(tc) = mf hf(tf) + q (15) 5 Fisica Tecnica LA COMBUSTIONE Combustione Esiste una ulteriore distinzione relativa allo stato finale dell’acqua di reazione nei prodotti di combustione: infatti se questa si trova allo stato liquido si definirà un potere calorifico superiore (PCS); se è allo stato di vapore un potere calorifico inferiore (PCI). Infatti nel primo caso la quantità di calore estratta comprende anche il calore ceduto dalla condensazione dell’acqua, mentre nel secondo caso questo contributo è mancante. I due valori sono quindi correlati dall’espressione: PCS – PCI = m(H2O)S ⋅ r0 (16) Dove r0 è il calore latente di vaporizzazione dell’acqua alla temperatura di riferimento. Per la misura del potere calorifico delle sostanze combustibili sono impiegati precisi strumenti calorimetrici, detti appunto calorimetri. Per la stima approssimata del potere calorifico (in particolare di quello superiore) di una sostanza combustibile si può utilizzare la formula di Dulong (semplificata), in base alla composizione: PCS = 33950 C + 144200 (H2 - O2/8) + 9400 S [kJ/kg] (20) Tale formula è riferita alla cosiddetta analisi finale (in termini di massa) del combustibile. Si noti come convenzionalmente nella (20) si assume che la presenza di ossigeno nel combustibile sia legata alla specie H2O (umidità del combustibile), per cui è necessaria una correzione sull'idrogeno in quanto una parte di questo risulta già legata all'ossigeno. 7 Combustibili solidi 7 Combustibili liquidi 8 Combustibili gassosi 9 Esempio: combustione biomasse 10 Esempio: combustione biomasse 11 Esempio: combustione biomasse 12 Esempio: combustione biomasse 13 Esempio: combustione biomasse 14