ISTITUTO PROGETTO UOMO – MONTEFIASCONE (Vt) DISLESSIA Il potenziamento della condizione funzionale 1.0 VALUTAZIONE DELLA CONDIZIONE FUNZIONALE 1.1. IL COMPORTAMENTO PRASSICO - I soggetti prassici esprimono un comportamento ordinato frutto dell’avvenuto sviluppo di una funzione psichica mentale, in parziale separazione dall’intelligenza, chiamata cognitività. Un processo, grazie al quale, le condotte umane si organizzano e si declinano nel contesto, a partire dalle primarie dimensioni spazio -temporali. Essa, pertanto, svolge una funzione regolatoria del comportamento in tutte le sue dimensioni, quindi dell’intera personalità. 1.2 LE DIFFICOLTÀ DI APPRENDIMENTO Indipendentemente dall’eziologia, quelli che comunemente chiamiamo difficoltà di apprendimento possono essere considerati disturbi che producono disorganizzazione spazio – temporale e limitati, o mancati, coordinamenti nelle aree senso – motorie, ideo – motorie, motorio – linguistiche. Quindi disturbi di una architettura di funzioni, caratterizzate da reticoli neuronali diversamente organizzati, che determinano una disfunzione esecutiva che si manifesta in un comportamento meno efficiente. 2.0 IL POTENZIAMENTO DELLA CONDIZIONE FUNZIONALE 2.1 RIATTIVAZIONE CORTICALE - In relazione a quanto detto nelle precedenti lezioni, prima di iniziare un lavoro di potenziamento delle prassie, è necessario riattivare i flussi corticali1. Il rallentamento è causato dalla presenza di una lateralità non bilanciata e disturbata, ricca di interferenze, la quale produce inefficienza negli scambi interemisferici e limitato controllo nella direzionalità dell’agire umano (orizzontale, obliquo, verticale). Di conseguenza si riduce anche la funzionalità nell’esecuzione degli schemi motori e percettivi crociati. Ne deriva una lentezza esecutiva e non prassica la quale, a sua volta, ostacola l’attivazione della funzione psicomotoria di aggiustamento che regola il flusso energetico dell’attenzione. È necessario quindi iniziare una seduta di terapia con una riattivazione dei flussi corticali attraverso l’esecuzione di azioni dinamiche, al fine di velocizzare i processi esecutivi. 2.2 PERCEZIONE – funzione psicomotoria che deriva dall’integrazione sensoriale. Intervenire su questa area significa sollecitare: - schemi percettivi dinamici. - Schemi percettivi in successione. - Schemi percettivi muovendosi da sinistra a destra. - Costanza percettiva. - Colpo d’occhio. - Sinestesie. 1 Rete neurale/corticale – complessa composizione di 100 miliardi di neuroni e relative connessioni, che costituiscono i circuiti neurali. Complesso delle vie nervose, schemi, patterns, schemi di connessioni reciproche ed automatiche, mappe, cablaggi tra le zone corticali o con quelle sub – corticali, che agiscono in simultaneità, attraversano ed intra – connettono la corteccia e, in misura inferiore, l’intero cervello, e ne garantiscono il funzionamento organico e integrato. Dott. Mauro Spezzi - docente di Scienze Umane [email protected] - http://maurospezzi.blogspot.com ISTITUTO PROGETTO UOMO – MONTEFIASCONE (Vt) 2.3 MEMORIA SEQUENZIALE – stimolare la memorizzazione di: - schemi grafici. - Schemi grafo – motori. - Sequenze grafiche. - Sequenze numeriche. - Sequenze verbali. - 2.4 LETTURA – processo complesso che coinvolge ampie zone cerebrali e che richiede un’esecuzione prassica supportata dalla funzione psicomotoria (attivazione dell’attenzione; schema corporeo e lateralizzazione; organizzazione spazio – temporale.). Nella fase di apprendimento avviene a livello conscio; in seguito, grazie allo sviluppo di saldi automatismi, passa al controllo inconscio, consentendo all’alunno di dedicarsi alla comprensione. Il processo di apprendimento ed esercizio, come già detto, è supportato dall’organizzazione spazio – temporale, funzione psicomotoria che consente la percezione delle informazioni secondo i concetti topologici ed euclidei dello spazio e relativa alla durata, successione e struttura ritmica dello stimolo: quindi una lettura che si caratterizza per ordine spaziale ( caratteri scritti) e temporale (successione dei suoni emessi). Intervenire sul miglioramento lettorio, vuol dire stimolare schemi automatici di lettura globale, in regime di fluidità, per favorire un’alta comprensione del testo. Pertanto un intervento su questa abilità deve perseguire i seguenti obiettivi: - Fluidità lettoria. - Lavoro sinistra destra, per guida il soggetto all’applicazione corretta dell’automatismo. - - Segmentazione fonologica, favorisce la capacità nel soggetto di percepire visivamente, e ad un tempo decodificare, l’insieme di una componente grafica, attraverso il riconoscimento di suoni simili all’interno delle parole, senza interrompere la lettura. Segmentazione lessicale, utile in presenza di una disturbata segmentazione delle parole (attaccate/distaccate scorrettamente). Lettura globale, per “schiodare” dalla sillabazione. 2.5 LA SCRITTURA – la scrittura necessita di un’attività bilaterale della corteccia, in cui gioca un ruolo fondamentale la sinergia tra aree corticali e sotto – corticali, in particolare è centrale il ruolo del cervelletto2, il quale controlla e armonizza una serie di funzioni (competenze sequenziali in ambito motorio, linguistico, organizzativo, spazio – temporale, del pensiero)3. L’apprendimento e l’esercizio di questa abilità scolastica stimola il lavoro di un vero e proprio network motorio, governato da condotte neuro – percettivo – motorie. Con l’esercizio grafo - motorio, è possibile migliorare tali processi, i quali devono favorire un “sano” utilizzo del corsivo, 2 Struttura neurologica dell’encefalo, situato nella parte posteriore sub – corticale. È responsabile del coordinamento motorio e cognitivo, in particolare della successione ordinata nel tempo e nello spazio. 3 La scrittura rimanda al concetto di funzioni esecutive, cioè a quella molteplicità di funzioni che riguarda i processi di ideazione, attivazione e controllo dell’agire. Dott. Mauro Spezzi - docente di Scienze Umane [email protected] - http://maurospezzi.blogspot.com ISTITUTO PROGETTO UOMO – MONTEFIASCONE (Vt) carattere fondamentale per lo sviluppo cognitivo del bambino, in quanto consente allo stesso di procedere alla velocità del pensiero4. bambini che si perdono nelle sequenze”, edizioni junior, Bergamo, 2008. Crispiani P., Dislessia come disprassia sequenziale, Edizioni junior, Bergamo, 2011. 2.6 IL CALCOLO – anche il calcolo risente della disorganizzazione prassica. Studi recenti hanno associato i disturbi del calcolo a quelli della componente visuo – spaziale, altre (Gerstmann, sindrome) hanno riferito le stesse difficoltà a problemi nell’organizzazione dello schema corporeo. Si sottolinea, da più parti, la relazione tra apprendimento della matematica e il funzionamento organizzato del sistema cognitivo; infatti un alunno che presenta difficoltà matematiche si muove male tra i concetti di prima e dopo, non ricorda eventi nel giusto ordine sequenziale, non rispetta i tempi, non percepisce i ritmi, non ordina sequenze spazio – temporali. Questi gruppi di disordini possono essere rilevati nelle seguenti situazioni: azioni pre – numeriche, scrittura dei numeri, incolonnamento di operazioni, disturbi geometrici. Anche qui una riorganizzazione deve partire da quella spazio – temporale. Delacato C. H., Problemi di apprendimento e organizzazione neurologica, Editore, Napoli, 1980. Lurija A.R., L'organizzazione funzionale cerebrale, Le Scienze, n.22, giu.1970. Lurija A. R.,Higher Cortical Function in Man, Basic Books, N.Y., 1966; ed. it., Le funzioni corticali superiori nell’uomo, Giunti, Firenze, 1967. Piaget J., L’epistemologia genetica, Laterza, Bari, 2000. Spezzi M., Gli scolastici. Descrizione screening generale Viterbo, 2013. Spezzi M., La prevenzione delle difficoltà grafo – motorie. Osservazione Educativo, . edizioni junior, Bergamo 2008. Crispiani P., Giaconi C., La sindrome di Jack. Smarrimento cognitivo sequenziale ovvero “I 4 Il corsivo attiva alcune aree cerebrali che non vengono coinvolte con l’utilizzo dello stampatello. Dott. Mauro Spezzi - docente di Scienze Umane [email protected] e potenziamento delle abilità, Sette Città, Crispiani P., CO.CLI.T.E. – Cognitivo Clinico Trattamento delle condizioni funzionali degli alunni, Sette Città, Viterbo, 2014. Bibliografia di riferimento Armando - http://maurospezzi.blogspot.com ISTITUTO PROGETTO UOMO – MONTEFIASCONE (Vt) Dott. Mauro Spezzi - docente di Scienze Umane [email protected] - http://maurospezzi.blogspot.com