n Highlights 2008-2009 n
cnr.it
n Highlights 2008-2009 n
{ p r e s e n ta z i o n e }
Uno strumento per conoscere il CNR
S
ono orgoglioso di tenere a battesimo i primi Highlights
del Consiglio Nazionale delle Ricerche, volti ad illustrare
il lavoro dei suoi ricercatori, sulla scorta di quanto già
fanno altre istituzioni.
Cnr.it vuole dare conto della varietà e vitalità scientifica del nostro ente, con un caleidoscopio di articoli che riflettono la vocazione
multidisciplinare della rete del Consiglio Nazionale delle Ricerche,
la vera ricchezza del CNR.
Sfogliando questa rassegna, troverete un’ampia, anche se parziale, selezione ragionata degli oltre 14 mila articoli scientifici che
i ricercatori di questo ente hanno pubblicato nel corso del biennio
2008-2009, sulle principali riviste o volumi di riferimento della propria attività.
I temi, molto differenti tra loro, sono divisi per comodità in quattro grandi settori e sono descritti con linguaggi e livelli diversi di approfondimento che testimoniano, ancora una volta, la complessità
del maggiore ente di ricerca italiano.
Oltre agli articoli scientifici veri e propri, abbiamo voluto inserire
notizie e risultati che, nel corso dei due anni trascorsi, hanno interessato l’opinione pubblica o dato lustro al lavoro dell’ente. Nella
parte finale della pubblicazione, abbiamo deciso di mostrare le varie
articolazioni della rete di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche: i suoi Dipartimenti e i suoi Istituti, anche nella loro suddivisione regionale.
Per saperne di più, basta cliccare sul sito www.cnr.it.
L’intento degli Highlights è di offrire ai lettori un’idea dell’ampio ventaglio di attività che ogni giorno si svolgono negli istituti del
CNR sparsi sulla penisola italiana.
Non si tratta di una rassegna autoreferenziale, tanto per dire
quanto siamo bravi, ma di uno strumento per conoscere il CNR. E
per dare il giusto riconoscimento al lavoro delle colleghe e dei colleghi che, tra le mille difficoltà della ricerca italiana, rendono onore ad
una professione affascinante e ricca di soddisfazioni, che nessuno di
noi si sognerebbe di lasciare: quella del ricercatore.
Grazie per l’attenzione
Luciano Maiani
Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche
n HIGHLIGHTS CNR 2008-2009 n 1
{ h a b i tat
& v i ta
}
Medicina Nucleare
Tecniche di imaging cardiaco
più rapide ed efficaci
Neuroscienze
Un importante bersaglio
per curare il dolore cronico
I
l Dolore Cronico (DC) è una condizione
fortemente debilitante, caratterizzata da una
grande complessità di fenomeni patologici,
tra cui attività anormale dei neuroni di molte
aree del sistema nervoso, fattori metabolici e
biochimici, fattori psicologici, etc. Per un efficace
approntamento di nuove terapie, è fondamentale
conoscere le caratteristiche dei circuiti nervosi
coinvolti. Il nostro gruppo di ricerca ha studiato
molte importanti stazioni della rete neuronale
attive nel DC. In una serie sperimentale abbiamo
studiato un piccolo nucleo di neuroni (Nucleo
Bulbare Reticolare Dorsale, DRt) della regione
cerebrale detta bulbo. Il DRt, dopo aver elaborato
messaggi sensoriali ricevuti dal midollo, tramite un
network specifico, restituisce i segnali al midollo
spinale (feed-back). In genere tutti i nuclei o gruppi
di neuroni con feed-back al midollo operano in
negativo, cioè inibiscono le sorgenti dei segnali che
loro stessi ricevono. Registrando con microelettrodi
l’attività di singole cellule neuronali del midollo
spinale in connessione con DRt, abbiamo analizzato
i potenziali effetti di DRt sia in condizioni normali
sia in modelli di DC con iperattività neuronale o che
simulano l’iperattività con microsomministrazione
di un trasmettitore eccitatorio (NMDA).
Sorprendentemente abbiamo osservato che DRt
si attiva solo nei casi di DC e nei casi simulati con
NMDA, incrementando ulteriormente l’iperattività
spinale. Per quantificare il contributo di DRt
alla iperattività spinale patologica ne abbiamo
temporaneamente soppresso l’attività, osservando
una forte riduzione dell’iperattività solo nei modelli di
DC e simulati e non nei soggetti normali. È stato così
messo in luce un potenziale importante bersaglio
per una farmacologia mirata nella modulazione
clinica specifica del D.C.
M. L., Sotgiu, M. Valente, R. Storchi, G. Caramenti, G.
Biella, Contribution by DRt Descending Facilitatory
Pathways to Maintenance of Spinal Neuron
Sensitization in Rats, Brain Research, Brain Res., Jan
10 2008, pp. 69-75.
I
l nome è pressoché impronunciabile, ma il suo
utilizzo come potenziale tracciante di perfusione
cardiaca, oggi in fase di
studio clinico, lo rende di
estrema utilità in ambito
medico-diagnostico. Stiamo parlando del 99mTc(N)
DBODC(PNP5) [DBODC=
bis-(N-etossietil)ditiocarbammato; PNP5= bis(dimetossipropilfosfinoetil)
etossietilammina], composto capostipite di una serie di
derivati allo studio come potenziali agenti per l’imaging
cardiaco e le cui caratteristiche biodistributive sono tali
da consentire l’acquisizione
di immagini di qualità diagnostica superiore a quelle
ottenute con i traccianti
attualmente in uso clinico
(99mTc-Sestamibi e 99mTc-Tetrofosmin). In particolare,
la sua rapida e quantitativa
eliminazione dai tessuti non
bersaglio (ematico, polmonare ed epatico) permette
una chiara visualizzazione
di alterazioni che interessano la parete infero-apicale
del miocardio a tempi brevi
dalla somministrazione.
L’Istituto di Chimica
Inorganica e delle Superfici del CNR ha condotto
studi su miocardio isolato di ratto, che hanno
evidenziato cosa accade
a livello di distribuzione
99m
sub-cellulare:
Tc(N)
DBODC(PNP5), analogamente a 99mTc-Sestamibi
e 99mTc-Tetrofosmin è intrappolato nelle strutture
mitocondriali grazie alla
presenza di un potenziale
di membrana negativo;
inoltre, studi di metabolismo condotti al fine di
chiarire il meccanismo di
rapida rimozione di tale
complesso dagli organi
non bersaglio hanno dimostrato che l’agente viene
eliminato nella sua forma
nativa e che l’escrezione è
mediata da trasportatori
Pgp/MDR-Pgp, aspetti questi che lasciano intravedere la possibilità di ampliare l’ambito di applicazione
di questo tracciante e dei
suoi derivati dalla cardiologia nucleare all’imaging
tumorale e alla valutazione in-vivo dell’espressione
della P-gp MDR.
C. Bolzati, M. Cavazza-Ceccato, S. Agostini, S. Tokunaga, D.
Casara, G. Bandoli, Subcellular Distribution and Metabolism
Studies of the Potential Myocardial Imaging Agent [99mTc(N)
(DBODC)(PNP5)]+, Journal of Nuclear Medicine, 49 (2008), pp.
1336-1344.
n HIGHLIGHTS CNR 2008-2009 n 19