I funghi responsabili di micosi Phylum Zigomycota Classe

Azienda Ospedaliero-Universitaria
Policlinico di Catania
Laboratorio Centralizzato di Analisi
Laboratorio di Micologia
Università degli Studi di Catania
Dipartimento di Scienze Microbiologiche
e Scienze Ginecologiche
I funghi responsabili di micosi
Prof. Salvatore Oliveri
[email protected]
Phylum Zigomycota
Classe Zigomycetes (Zigomiceti)
Funghi (omotallici ed eterotallici) con micelio
scarsamente settato. Riproduzione asessuata
mediante spore prodotte in sporangi o
sporangioli.
Riproduzione sessuata mediante zigospore
I due ordini di importanza clinica sono:
Ö Mucorales
Ö Entomophtorales
1
Mucorales/Entomophthorales
Mucorales ed Entomophthorales pur appartenendo allo
stesso phylum presentano notevole differenze dal punto di
vista morfologico e patogenetico.
Mucorales
Crescita colturale rapida, sia su terreni selettivi che
non selettivi. Il micelio aereo, ialino, risulta per lo più
eretto, con aspetto delle colonie cotonoso, lanuginoso
o fibroso. Alcuni generi (Saksenaea,
Aphophysomyces), sui normali terreni di coltura non
sporulano producendo solo micelio sterile
Entomophthorales
Colonie a morfologia nettamente distinta da quelle
delle Mucorales, con aspetto cereo, tessitura glabra,
corrugata e solcata, tendente a diventare polverosa
col tempo. La formazione di conidi primari (sporangioli
a cellula singola) o secondari, cosi come la produzione
di zigospore sessuate possono essere utili per
l’identificazione del fungo.
Ordine
Mucorales
Entomophthorales
Genere
Mucor
Rhizopus
Rhizomucor
Absidia
Cunninghamella
Apophysomyces
Saksenaea
Basidiobolus
Conidiobolus
Distribuzione
geografica
cosmopolita
tropicale
tropicale
(Ribes J et al., Clin Microbiol Rev, 2000; Prabhu R et al., Clin Microbiol Infect 2004)
2
Zygomycetes: Life cycle
Rhizopus stolonifer
3
Mucorales
• Per lo più saprofiti, ubiquitari
• Alcune specie contaminano gli alimenti
• Altre ancora possono causare malattia
negli animali e nell’uomo.
Mucorales
• L’infezione generalmente avviene per via:
– respiratoria
– cutanea
– gastrointestinale.
• Soggetti a rischio:
– Immunocompromessi (leucemia, linfoma,
cancro, trapianto di midollo e di organo)
– Diabetici
– Tossicodipendenti
4
Mucorales
• Fattori predisponenti:
– Uso di corticosteroidi
– Antibiotici ad ampio spettro
– Sovradosaggio di ferro
• Localizzazione:
– Rinocerebrale
– Polmonare
– Gastrointestinale
Mucorales
• Nei soggetti normoergici:
– reazioni allergiche polmonari
– forme cutanee
– casi di onicomicosi da Mucor circinelloides
5
Mucorales
• L’invasione dei tessuti profondi è
sempre caratterizzata da:
–
–
–
–
Angioinvasione
Trombosi
Infarto
Necrosi
• In questa azione svolgono un ruolo
determinante le proteasi, le lipasi e le
tossine secrete da questi funghi
Entomophthorales
• Ampiamente distribuiti, ma endemici nei
climi tropicali
• Saprofiti, saprobi e parassiti di animali
• Agenti eziologici nell’uomo:
– Basidiobolus ranarum
– Conidiobolus coronatus
6
Entomophthorales
Basidiobolus, Conidiobolus
Basidiobolus ranarum
• L’infezione prevalentemente
sottocutanea
• Localizzata nella sede dell’impianto
traumatico o della puntura dell’insetto
• Rarissimi casi gastrointestinali
• Sospetto per la localizzazione polmonare
• Soggetti normoergici
• Diabetici
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Basidiobolus ranarum
• L’invasione dei tessuti profondi è
sempre caratterizzata da infiltrati
infiammatori acuti e cronici
• Assenza di invasione dei vasi e dei
tessuti adiacenti
Conidiobolus coronatus
• L’infezione ha inizio per inalazione di conidi o per
impianto da puntura di insetto
• Sinusite cronica con invasione dei tessuti adiacenti
• Soggetti normoergici
• Abuso di cocaina
• In pazienti immunocompromessi possibilità di
diffusione con sospetta angioinvasione
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Conidiobolus coronatus
• Lesione di tipo granulomatoso
• Produzione di lipasi e proteasi maggiore
dei ceppi saprofiti
9
Pneumocystis
• Agente eziologico
• P. carinii s.f. hominis
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Diffusione
Via di infezione
Localizzazione
Fattori
predisponenti
ubiquitaria
respiratoria
polmone
possibile inf.primaria
immunodeficienze
AIDS
Pneumocistosi: forme cliniche
•
•
•
•
•
Asintomatica in immunocompetenti
Sudden Infant Death Sindrome ?
Polmoniti ad eziologia ignota ?
Polmonite epidemica bambini denutriti
Polmonite sporadica adulti
immunodepressi
• Localizzazioni extra respiratorie
10
11
Deuteromycota
Per convenzione la classificazione dei miceti si basa sulle modalità di
riproduzione sessuata. Tale inquadramento tassonomico risulta poco
funzionante in Micologia Medica in quanto gli agenti eziologici di infezioni
fungine si presentano nella loro forma imperfetta.
Deuteromycota
Blastomycetes
Hyphomycetes
Zygomycota
Funghi unicellulari o pluricellulari a micelio
settato. Riproduzione asessuata mediata da
conidi molto differenziati morfologicamente
e per modalità di conidiogenesi.
Riproduzione sessuata sconosciuta o
riscontrata raramente.
Funghi (omotallici ed eterotallici) con micelio scarsamente settato. Riproduzione
asessuata mediante spore prodotte in sporangi o sporangioli. Rpiproduzione sessuata
mediante zigospore
Candida
¾ Il genere Candida è rappresentato da numerose specie
(circa 200) che si caratterizzano per:
) Colonie cremose o secche, di colore bianco o crema
) Cellule gemmanti (gemmazione multilaterale)
La maggior parte delle specie di Candida
è commensale di molte specie animali,
uomo compreso, ma si ritrova anche
nell’ambiente (foglie, fiori, suolo, acque)
12
Candida e Patogenicità
• Adesività (C. albicans > altre specie)
– specifica (diretta o indiretta) o aspecifica
• Attività enzimatica
fosfolipasi)
(proteinasi,
lipasi,
– Particolarmente interessanti sono le aspartylproteinasi di C. albicans. Esperimenti di
patogenicità sperimentale eseguiti con mutanti
distrutti nei geni codificanti ne hanno
dimostrato
il
ruolo
nella
patogenesi
dell’infezione vaginale ed orale.
Candida e Patogenicità
• Pleomorfismo
– spiccato in C. albicans (tubulo germinativo)
– studi recenti hanno dimostrato che il tubulo
germinativo è un fattore importante di
immunoevasione,
in
quanto
ostacola
l’acquisizione di una risposta Th1.
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Candida e Patogenicità
• Tossine
– (glicoproteine e canditossine) hanno mostrato
di poter interferire efficacemente con la risposta
immunitaria
– pazienti con candidosi disseminate possono
presentare sindromi indistinguibili da quelle
provocate da sepsi da batteri Gram-negativi
caratterizzate da necrosi tessutale, nefro- ed
epatotossicità.
Candida e Patogenicità
• Strutture cellulari
– mannani che interferiscono con le difese
immunitarie, causando resistenza alla fagocitosi
e danno tessutale, attivano, inoltre, meccanismi
di inibizione del pattern citochinico Th1.
– recettori specifici per C3d, iC3b, CR2 e CR3
che possono legarsi e mascherare i ligandi per
l'opsonizzazione e ridurre il potenziale di
fagocitosi
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Candida e Patogenicità
Candida e Candidosi
¾Cutanee (pliche cutanee, unghie)
¾Muco-cutanee (vaginite, mughetto, esofagite)
¾Infezioni dell’apparato urinario
¾Polmonite
¾Setticemia
¾Endocardite
¾Meningite
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Cryptococcus
Cryptococcus neoformans (var. neoformans e var.
gattii) è l’unica specie con riconosciuta patogenicità
nell’ambito del genere
Le feci del piccione (Columba livia) risultano essere
la nicchia ecologica per la varietà neoformans, poco
nota (alberi di eucalipto) quella della varietà gattii
Presenta, nelle sue diverse varietà ( neoformans,
grubii e gattii) una capsula mucopolisaccaridica che
caratterizza 5 tipi sierologici (A, B, C, D e AD)
Cryptococcus e Criptococcosi
• L’infezione si contrae generalmente per inalazione
• È un’infezione cronica sub-acuta o cronica
polmonare con tendenza a disseminazione ematica
• La manifestazione clinica più importante è a
carico del SNC (meningite)
Nell’ospite
immunocomromesso
(AIDS in particolare)
è un’infezione molto grave
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Cryptococcus e Criptococcosi
• È un’infezione molto grave dell’ospite immunocompromesso (AIDS in particolare)
• La distribuzione geografica è ubiquitaria per la
varietà neoformans, ben delimitata per la varietà
gattii (Oceania, Africa equatoriale, America West
Coast)
Fattori di virulenza di
Cryptococcus neoformans
¾ Componenti capsulari (glucuronoxilomannano)
attività antifagocitaria, immunomodulatrice, attivazione
della via alternativa del complemento, inibizione della
linfoproliferazione
¾ Fenolossidasi
produzione di melanina e conseguente resistenza
all’attacco dei leucociti, protezione dallo stress ossidativo
¾ D-mannitolo
inibisce killing neutrofili
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Criptococcosi
¾ La Criptococcosi è endemica in tutto il mondo ed il micete, nelle varietà
neoformans e grubii è frequentemente isolato dalle feci di piccione o di
altri uccelli e dal suolo con esse contaminato, che può quindi costituire
un’importante fonte di infezione.
La distribuzione geografica è ben delimitata per la varietà gattii (Oceania,
Africa equatoriale, America West Coast)
¾ Nell’ospite immunocompetente il contatto con il micete non comporta,
solitamente, l’insorgenza di segni clinici visto che le cellule infettanti
vengono eliminate dai macrofagi alveolari o contenute in un granuloma
polmonare che induce la produzione di anticorpi
¾ Alcune infezioni possono acquisire uno stato di latenza e, in presenza di
condizioni predisponenti, riattivarsi e causare malattia
Malassezia
Malassezia furfur, lievito dimorfo e lipofilo, può causare malattia in relazione a
particolari condizioni predisponenti dell’ospite od in seguito ad una anomala
sovracrescita fungina.
Si ritiene che l’infezione possa diffondere da persona a persona, direttamente o
indirettamente, anche se risulta di particolare importanza la predisposizione individuale
La perossidazione dei lipidi è stata ipotizzata come uno dei principali
meccanismi patogenetici delle alterazioni cutanee
La patologia più comune è caratterizzata dall’interferenza del fungo
stesso, o di suoi prodotti, con la normale pigmentazione cutanea
specialmente sul petto e sul dorso anche se spesso possono venire
coinvolti il collo e le spalle
La coltura non è essenziale per la
diagnosi, che può essere fatta
anche esclusivamente in base
all’osservazione clinica e
microscopica, visualizzando
l’agente eziologico direttamente
nelle squame infette
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Blastomycetes (Lieviti)
Trichosporon
Trichosporon spp sono causa di
infezioni superficiali del cuoio capelluto
e del pube (pietra bianca) o delle pliche
cutanee
Infezioni
invasive
opportunistiche
(tricosporonosi) stanno emergendo
nell’ospite immunocompromesso
Presentano colonie lievitiformi con
apparenza rugosa
Le strutture microscopiche sono
rappresentate
da
blastoconidi,
artroconidi, pseudoife ed ife
Trichosporon e Infezioni
Molto poco è noto sulla patogenicità del genere
Le specie associate alle diverse forme di patologia
umana appartengono essenzialmente al complesso di
Trichosporon cutaneum
Infezioni cutanee
T. cutaneum e T. asteroides
Pietra bianca
T. ovoides (cuoio capelluto)
e T. inkin (pube)
Infezioni invasive
T. asahii (maggioranza dei
casi) e T. mucoides
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Hyphomycetes (Ifomiceti)
Dermatofiti
Causano le più diffuse micosi cutanee e costituiscono uno dei
principali gruppi di miceti patogeni per l’uomo. Sono funghi
filamentosi ialini, monomorfi, in grado di metabolizzare la
cheratina.
Confronto delle principali classificazioni
Caratteristiche morfologiche dei tre generi
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Dermatofiti
Habitat
Molte specie di dermatofiti vivono nel terreno altre, grazie al ricco corredo
enzimatico (cheratinasi, proteasi ecc), sono capaci di moltiplicarsi anche
sull’uomo e sugli animali
In relazione alle probabili fonti di isolamento possono essere
epidemiologicamente distinti in tre grandi categorie:
ªAntropofili
ª Geofili
ª Zoofili
Dermatofiti
Antropofili
ª Si sono adattati principalmente al parassitismo umano
ª Assai raramente infettano gli animali
ª Si riscontrano solo eccezionalmente nel suolo allo
stato saprofitario
ª Le infezioni si trasmettono prevalentemente per
contatto diretto o, meno frequentemente, per
contatto con strumenti contaminati quali forbici etc.
Epidermophyton floccosum
Trichophyton rubrum
21
Dermatofiti
Geofili
¾ Si ritrovano, generalmente, come saprofiti nel
terreno ricco di materiali cheratinizzati come peli e
piume
¾ In certe condizioni hanno la capacità di causare
infezioni umane ed animali
Microsporum gypseum
Dermatofiti
Zoofili
ª Si isolano, preferenzialmente, dagli animali sebbene
possano risultare patogeni anche per l’uomo
ª Non presentano un ciclo di vita saprofitario nel suolo
Microsporum canis
Trichophyton mentagrophytes
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Dermatofitosi
I Dermatofiti sono in grado di infettare l’uomo e gli animali grazie
alla loro capacità di aderire alle cellule epiteliali e alla capacità di
produrre cheratinasi, lipasi, elastasi, proteasi…
Distruzione della cheratina
a livello della cute e degli annessi
Contagio interumano
Contagio animale-uomo
Dermatofitosi
Sono anche denominate tigne e contraddistinte in
relazione alla parte anatomica infetta
ª
ª
ª
ª
ª
ª
ª
ª
Tinea barbae
Tinea capitis
Tinea corporis
Tinea cruris
Tinea favosa (M. gypseum)
Tinea manum
Tinea pedis
Tinea unguium
Qualunque sia il sito anatomico interessato, il dermatofita determina
nell’ospite una reazione di tipo eczematoso, seguita da manifestazioni
infiammatorie ed allergiche
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Hyphomycetes (Ifomiceti)
Aspergillus
• Habitat ambientale
• Efficaci le difese
naturali
• Patogeno
opportunista
nell’ospite
compromesso
Ifa
Spore
aerodisperse
Aspergillus Life-cycle
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Inquadramento tassonomico
Aspergillus e relative forme sessuate
Ø
Ø
Phylum: Deuteromycota
Phylum: Ascomycota
Classe:
Classe:
Hyphomycetes
Ordine: Moniliales
Famiglia: Moniliaceae
Genere: Aspergillus
Ascomycetes
Ordine: Eurotiales
Famiglia: Trichocomaceae
Genere: Emericella
Eurotium ecc
RIPRODUZIONE ASESSUALE
Aspergillus
• Propagazione dei conidi attraverso l’aria
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RIPRODUZIONE SESSUALE
Emericella, Eurotium, Fennellia, Neosartorya,
Petromyces
Cleistotecio
hülle cells
Asco con
ascospore
Ascospore
Teste conidiali
hülle cells
Cleistotecio
Aspergillus
 Se ne conoscono almeno 185 specie
 Circa 40 sono state riportate quali agenti
eziologici di aspergillosi
 Le piu frequenti in ordine decrescente:
A. fumigatus , A. flavus, A. niger, A. terreus
Incluse nella classe BSL 2:
A. fumigatus , A. flavus, A. terreus
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Caratteristiche generali del genere Aspergillus
Le specie del genere Aspergillus vengono classificate in base alle
caratteristiche macroscopiche delle colonie ed a quelle della struttura
microscopica
Caratteristiche macroscopiche:
ª Alcune caratteristiche della colonie risultano importanti ai fini identificativi qualora si
operi in condizioni standard per quanto attiene alla scelta del terreno di coltura (Czapek
Dox Agar) e di incubazione (tempi e temperatura).
ª Le colonie sono solitamente a rapida crescita, si presentano a tessitura polverosa,
granulare, vellutata o cotonosa con pigmentazione variabile dal bianco, al giallo, al giallobruno, a varie tonalità di verde, al bruno nero. Il colore della parte aerea della colonia,
condizionato dal micelio vegetativo, dalle teste conidiali e dall’eventuale presenza di
cleistoteci, è un carattere molto importante e viene universalmente accettato per la
caratterizzazione delle specie.
Il grado di crescita delle colonie, in termini di tempi e di dimensioni
(diametro), così come come l’aspetto dei margini, può variare in funzione
della specie (margini netti, irregolari, sottili o spessi).
Caratteristiche microscopiche del genere
Aspergillus
Tutti gli aspergilli sono caratterizzati dalla loro particolare
modalità di riproduzione conidiale:
Ö Presenza di un conidioforo, a parete liscia o rugosa, che si eregge dalla cellula
piede e termina con un rigonfiamento denominato vescicola, che può essere globosa,
emisferica, ellittica o clavata.
Ö La vescicola può essere ricoperta parzialmente o completamente da metule,
strutture sterili che supportano le fialidi.
Ö La presenza di metule e di fialidi, che definiscono lo sterigma, consentono di
riconoscere il micete come biseriato.
Ö Qualora le metule fossero assenti, le fialidi originano direttamnte dalla vescicola,
consentendo di definire il micete come uniseriato.
Ö Ogni fialide produce catene di conidi (a parete liscia o rugosa) che possono
formare colonne (testa colonnare) o possono essere divergenti (testa radiata).
L’insieme della vescicola, delle fialidi e dei conidi, prende il nome di
testa conidiale.
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Aspergillosi
I membri del genere Aspergillus sono responsabili di un gruppo di
malattie note come aspergillosi che possono colpire gli animali e l’uomo:
l’invasione tissutale deve però sempre essere considerata come
accidentale al ciclo vitale di Aspergillus, normalmente saprofitico in
natura.
Le forme cliniche includono:
9 colonizzazioni (da porre in relazione con l’inalazione di conidi)
9 infezioni invasive
9 manifestazioni allergiche
Le infezioni da Aspergillus presentano un carattere tipicamente opportunistico,
con localizzazione in vari organi ed apparati di soggetti variamente
immunocompromessi
Il tipo di affezione dipende quindi dalle condizioni dell’ospite e dalla specie
fungina coinvolta
PATOLOGIE DA Aspergillus
• Malattie nell’ospite
apparentemente sano
• Micotossicosi
• Manifestazioni
allergiche polmonari
• Infezioni superficiali
o non invasive
• Infezioni invasive (?)
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Aspergillosi
• Associate a danno
tissutale o a corpi
estranei
•
•
•
•
Cheratite
Infezione in ustionati
Aspergilloma
Endocardite da protesi
valvolare
• Osteomielite
• Peritonite
• Infezione da trapianto
vascolare
Aspergillosi
• Nell’ospite
immunocompromesso
•
•
•
•
•
•
Cutanea primaria
Seno-orbitale
Polmonare
Disseminata
Cerebrale
Gastrointestinale
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Hyphomycetes (Ifomiceti)
Funghi dimorfi T.D.
Sono caratterizzati per la presenza di almeno due anamorfi, uno dei quali
rappresentato da ife
Nelle specie termicamente dimorfiche la temperatura rappresenta il
principale fattore condizionante
Nell’ambiente naturale e
sui comuni terreni solidi
incubati a 25°C presentano
aspetto filamentoso di
muffa, mentre nella fase
parassitaria tissutale, o
coltivati
su
terreni
arricchiti e incubati a
37°C, assumono aspetto
lievitiforme o similare
Miceti patogeni termicamente dimorfici
Tutti appartenenti al Phylum Ascomycota
¾ Histoplasma capsulatum
¾ Blastomyces dermatitidis
¾ Paracoccidioides brasiliensis
¾ Sporothrix schenckii
à
iet
ar
ov
or
el
¾ Coccidioides posadasii
l
se
clu
In
¾ Coccidioides immitis
¾ Penicillium marneffei
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Distribution of dimorphic fungal pathogens causing
endemic mycoses
Funghi dimorfi
ª L’infezione, ad eccezione di Sporothrik schenckii, in genere è
contratta per inalazione dei conidi, e salvo rare eccezioni, non è
trasmissibile per contatto interumano
ª L’entità delle manifestazioni cliniche susseguenti all’infezione,
dipende dalla carica infettante e dalle condizioni immunitarie
dell’ospite
Negli individui immunocompetenti spesso le infezioni risultano
inapparenti, mentre negli immunocompromessi si può avere esito fatale
in seguito a disseminazione per via ematica e linfatica dal polmone ad
altri organi interni, con formazione di ascessi e granulomi
31
Istoplasmosi
Infezione sistemica di tipo granulomatoso dell’uomo e degli animali
Agente eziologico
Histoplasma capsulatum (var.capsulatum - var.duboisii)
Ambedue le varietà possono infettare l’uomo, ma
riconoscono aree endemiche prevalenti diverse; nelle zone
endemiche l’infezione umana può essere molto frequente
Istoplasmosi
L’infezione avviene con meccanismo aerogeno per inalazione dei conidi della
muffa saprofitaria e la localizzazione più comune è quella polmonare anche se
non mancano le forme disseminate
Dopo inalazione, i conidi si sviluppano
in lieviti e sono fagocitati dai
macrofagi alveolari, all’interno dei
quali sono capaci di moltiplicarsi e
diffondere ai tessuti reticoloendoteliali.
Gli individui immunocompetenti che
hanno inalato un forte inoculum,
sviluppano un’istoplasmosi polmonare
acuta, che si manifesta come una
sindrome influenzale che guarisce
spontaneamente ed è caratterizzata
da febbre, brividi, mialgie, cefalea e
tosse improduttiva.
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Histoplasma capsulatum
“Tuberculate”
Microconidium
Microconidia
Slide culture Potato Dextrose Agar Room Temperature
Coccidiomicosi
Infezione respiratoria abitualmente benigna che quasi sempre si risolve
rapidamente e spontaneamente. Raramente provoca una malattia, acuta o cronica,
talora disseminata e fatale con interessamento dei polmoni, anche se può
diffondere ad altri organi, specie le meningi e le ossa; frequente è il
coinvolgimento della cute e del sottocutaneo
Agente eziologico
Coccidioides immitis
L’infezione è altamente endemica nelle zone desertiche del Sud-Ovest
degli Stati Uniti anche se in questi ultimi anni, come conseguenza
dell’incremento dei viaggi, si sono verificati casi di infezione in turist
canadesi, europei che hanno visitato le zone endemiche
33
Coccidioides immitis
• Dimorphic fungus
– Saprophytic phase
– Parasitic phase
• From soil or dust
– Arthroconidia become
airborne, inhaled
– Transform into spherule and
endospore
Coccidiomicosi
Dopo inalazione, gli artroconidi assumono una forma sferica e si ingrandiscono
formando sferule contenenti endospore che, in condizioni di maturità,
presentano una parete spessa e birifrangente
34
Coccidoides immitis
:
Slide Culture Potato Dextrose Agar Room Temperature
Blastomicosi
Infezione cronica granulomatosa e/o suppurativa dell’uomo e degli animali
Agente eziologico
Blastomyces dermatitidis
La malattia risulta predominante nei maschi con età
compresa tra i 40 e i 60 ed è endemica nelle valli del
Mississipi e dell’ Ohio con focolai anche in altre parti degli
USA e in Canada
35
Blastomicosi
L’infezione è prevalentemente aerogena per inalazione dei blastoconidi della
fase saprofitica, con conseguente localizzazione polmonare anche se l’infezione
transcutanea è molto frequente
Gli organi più
comunemente colpiti,
oltre al polmone, sono la
pelle e le ossa, ma anche
l’epididimo e le vescicole
seminali, la vescica e il
sistema nervoso
centrale
A differenza delle altre micosi provocate dai funghi dimorfi, nella
blastomicosi si osserva una varietà di localizzazione nei diversi
pazienti
B. dermatitidis
• Fungo dimorfico con fase
lievitiforme a 37°C nei tessuti
parassitati.
• La fase filamentosa saprofitica
ambientale si osserva in natura
ad una temperatura di 26-28°C.
• Caratteristica della specie è la
larga base di attacco fra cellula
madre e cellula figlia
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B. dermatitidis
La diagnosi di malattia è formulata evidenziando microscopicamente,
nei materiali patologici, la presenza di cellule sferiche multinucleate
con parete molto ispessita
Yeast Wet Mount BHI Blood Agar 37oC
Funghi responsabili di MICOSI SOTTOCUTANEE
Infezioni che coinvolgono la cute e i tessuti sottocutanei dopo innesto
traumatico dell'agente eziologico. Possono rimanere localizzate o
diffondere per contiguità, o per via linfatica, con rilevante reazione
immunitaria da parte dell'ospite.
Le manifestazioni cliniche variano notevolmente in relazione alla diversità
degli agenti eziologici:
• Sporotricosi Ö Sporothrix schenckii
• Cromoblastomicosi Ö Funghi dematiacei (o feoifomiceti)
• Ialoifomicosi Ö Acremonium e Fusarium
• Feoifomicosi Ö Funghi dematiacei (o feoifomiceti)
• Lobomicosi Ö Lacazia loboi
• Zigomicosi
• Micetomi Ö Eumicetomi (funghi); Actinomicetomi (batteri)
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Feoifomiceti: cromobastomicosi
Malattie cronica della pelle e dei tessuti sottocutanei il cui risultato è
conseguenza di un inoculo diretto del fungo in parti del corpo
particolarmente esposte
Funghi coinvolti:
Cladophialophora carrionii, Exophiala spinifera, Fonsecaea compacta,
F. pedrosoi, Phialophora verrucosa, Rhinocladiella aquaspersa
Manifestazioni cliniche caratterizzate da lesioni verrucoidi
con modalità di diffusione attraverso i canali linfatici
Lungo periodo di incubazione
Feoifomicosi e Ialoifomicosi
La feoifomicosi sottocutanea è praticamente ubiquitaria. Oltre che
nell’uomo, si riscontra negli animali. Può interessare qualsiasi parte del
corpo ed in alcuni casi le manifestazioni cliniche (lesioni verrucoidi)
possono mimare quelle dei micetomi
E’ causata da un’ampia varietà di agenti eziologici:
Bipolarir spicifera, Exserohilum rostratum, Exophiala dermatitidis,
E. jeanselmei, Phaeocremonium parasiticum, Phialophora richardsiae
Le ialoifomicosi sottocutanee sono da considerarsi molto rare ed i
pochi casi riportati in letteratura sono stati attribuiti a specie
appartenenti ai generi Acremonium e Fusarium
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Micetomi
Sono malattie del tessuto sottocutaneo che a volte possono coinvolgere
anche il sistema scheletrico e la cute
Gli agenti eziologici dei micetomi si innestano solitamente in alcune
parti del corpo, generalmente mani e piedi, per impianto traumatico da
schegge, chiodi o spine contaminate. Dopo la penetrazione ed un periodo
di latenza lungo anche anni, essi possono lentamente proliferare
organizzando il proprio micelio in granuli
Micetomi Eumicotici
Colore, forma, dimensioni ed architettura macroscopica dei granuli
possono essere correlati con specifici agenti eziologici.
Agenti eziologici
Micelio
Granuli
Acremonium falciforme
A. kiliense
A. recifei
Neotestudina rosatii
Pseudallescheria boydii
Exophiala jeanselmei
Leptosphaeria senegalensis
Madurella mycetomatis
Pyrenochaeta romeroi
Ialino
Ialino
Ialino
Ialino
Ialino
Dematiacei
Dematiacei
Dematiacei
Dematiacei
Bianchi, soffici, di piccole dimensioni
Bianco-bruni e soffici, piccole dimensioni, spesso a settori
Bianchi, soffici e lobulati,
Scuri, soffici, irregolari piccoli
Scuri di media consistenza di forma irregolare cementati
Scuri, duri, avvolte cementati e lobati
Soffici, scuri e piccoli
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