32 Rassegna di Teatro Scuola a TEATRO GIOCO VITA Teatro Stabile di Innovazione COMUNE DI PIACENZA Assessorato alla Cultura Stagione Teatrale 2011/2012 32 Rassegna di Teatro Scuola a Stagione Teatrale 2011/2012 Direzione Generale per lo Spettacolo dal vivo PRESENTAZIONE Salt’in Banco 32 edizione a Superato il traguardo dei trent’anni di teatro scuola a Piacenza, possiamo dire che “Salt’in Banco” è cresciuto insieme alla città e ai suoi ragazzi. Nel giugno scorso il quotidiano locale “Libertà” ha dato grande rilievo a questo anniversario, perché più di 500 mila bambini che fino ad ora hanno assistito agli spettacoli in cartellone non sono cosa da poco. E anche per questo la nostra rassegna di teatro scuola è un patrimonio culturale della città e del territorio, e non solo, riconosciuto per valore pedagogico ed educativo e sempre difeso da tutti. Si può dire che nei suoi caratteri peculiari “Salt’in Banco” si è consolidato e storicizzato, ma mai si è adagiato nella sicurezza di quanto ormai acquisito ritrovando sempre nuovi stimoli e capacità di rilanciare, soprattutto nei momenti di crisi e di incertezza. Un elemento questo di straordinaria importanza, se pensiamo che i numeri del teatro scuola, pur importanti di per sé, rimandano al complesso mondo della produzione culturale, fatto di creatività e professionalità, di economie e risorse, ma soprattutto fatto di esperienze uniche per il pubblico, occasioni preziose di crescita e di formazione, di divertimento e di apprendimento. E se i ragazzi che assistono agli spettacoli di “Salt’in Banco” possono godere di queste possibilità, lo devono anche all’impegno degli insegnanti, dei dirigenti scolastici e di tutto il personale, che riescono a programmare le trasferte a teatro anche in un momento nel quale non è sempre facile organizzare le uscite didattiche. A loro va il nostro grazie, con l’augurio di un buon anno scolastico 2011/2012, in attesa di incontrarci ancora una volta numerosi a teatro. Diego Maj Direttore artistico Teatro Gioco Vita Paolo Dosi Assessore alla Cultura Comune di Piacenza Le fiabe, le favole e i racconti della tradizione, i miti antichi, i classici della letteratura e del teatro, i libri per l’infanzia, il mondo dell’arte, i temi e i problemi della contemporaneità. Un teatro che racconta storie di animali, di cuccioli e di bambini; che mette in scena giochi, suoni e colori dell’infanzia, fantasia e creatività; che parla di scuola e di partecipazione, della fatica di crescere e di amare; che riflette sui temi dell’ambiente e della biodiversità; che rappresenta i quadri di Mirò e di Picasso e l’immaginario dell’arte figurativa; che ricorda i viaggi di Ulisse e i miti di Atalanta, Teseo e il Minotauro; che rilegge Melville e De Amicis, l’opera di Shakespeare e le note di Mendhelsson. Un teatro di oggetti e di parola, di attori e danzatori, di maschere e pupazzi, di ombre e macchine teatrali, di musica e canzoni, di immagini e videoproiezioni. Un teatro che fa riflettere, ridere, pensare, sognare... Un teatro che esprime molteplici significati in grado di parlare al pensiero razionale e anche alle emozioni. Tutto questo, e molto altro, è ancora una volta “Salt’in Banco”, che offre anche nella Stagione Teatrale 2011/2012 rappresentazioni per tutte le fasce d’età e gli ordini di scuole. E oltre al cartellone di spettacoli, un ricco programma di progetti di formazione e informazione teatrale: laboratori, incontri, progetti formativi sia per insegnanti sia per studenti che approfondiscono vari nuclei tematici ed esperienze collegate al linguaggio del teatro. Come nasce uno spettacolo teatrale, come si legge e si decodifica una rappresentazione teatrale e come ci si addentra nei significati artistici di un cartellone, le regole e i meccanismi della messa in scena, il confronto tra il linguaggio delle ombre e le tecniche del fumetto, la commedia dell’arte, l’opera di Shakespeare fra palcoscenico e grande schermo, Giorgio Strehler e le sue regie, la scrittura per il teatro tra parole, musica e illustrazione, l’opera di Gadda e quella di Goldoni, il teatro di Brecht e i percorsi della storia, il rapporto tra teatro e mondo della psiche. E altro ancora... Una complessa articolazione di proposte difficile da ridurre a uno schema sintetico ma comunque riconducibile a un’idea di fondo. Quella di un teatro in grado di confrontarsi sia con l’esistenza dei ragazzi e con i tanti mondi che la attraversano, sia con la scuola e i suoi percorsi didattici ed educativi. Simona Rossi Teatro Gioco Vita INFORMAZIONI 2 Le sedi di Salt’in Banco EDIZIONE 2011/2012 TEATRO GIOCO VITA Teatro Stabile di Innovazione Direttore Diego Maj I TEATRI 1 - Teatro Comunale Filodrammatici Via Santa Franca, 33 - Piacenza Tel. 0523.315578 1 2 - Teatro Municipale Via Verdi, 41 - Piacenza Tel. 0523.492251 (biglietteria) 2 Via San Siro, 9 - 29121 Piacenza Tel. 0523.315578 - 0523.332613 Fax 0523.338428 www.teatrogiocovita.it [email protected] Coordinamento editoriale Simona Rossi Redazione Simona Rossi, Emma-Chiara Perotti Hanno collaborato Nadia Quadrelli, Marilisa Fiorani, Ginevra Tagliafichi 3 - Officina delle Ombre (Atelier Teatro Gioco Vita) Via Fulgonio, 7 - Piacenza Tel. 0523.711055 Progetto grafico e realizzazione Matteo Maria Maj Stampa Piacenza, agosto 2011 3 La presenza nei teatri e nelle altre sedi di attività del personale di Teatro Gioco Vita è legata all’organizzazione degli spettacoli e delle altre iniziative di “Salt’in Banco”. Pertanto i numeri telefonici delle biglietterie dei teatri potranno essere utilizzati per contattare l’Ufficio Scuola di Teatro Gioco Vita solamente in concomitanza con l’effettuazione degli spettacoli in quella determinata sede teatrale. Per qualsiasi comunicazione, si prega pertanto di fare sempre riferimento agli uffici di Teatro Gioco Vita. Si avvisa il gentile pubblico che negli spazi del teatro potranno essere effettuate riprese fotografiche o video da parte di operatori di organi di stampa e televisioni. NEGLI ULTIMI ANNI ABBIAMO PURTROPPO RISCONTRATO UN USO CRESCENTE DEI TELEFONI CELLULARI DURANTE GLI SPETTACOLI, CHE OLTRE A CREARE DISAGI TECNICI NEL CORSO DELLE RAPPRESENTAZIONI, COSTITUISCE UN ELEMENTO DI DISTURBO E DI MANCANZA DI RISPETTO NEI CONFRONTI DEGLI ALTRI SPETTATORI. PREGHIAMO PERTANTO GLI INSEGNANTI E/O GLI ADULTI ACCOMPAGNATORI DI VERIFICARE CHE I TELEFONI CELLULARI NON SIANO INTRODOTTI IN SALA DAGLI STUDENTI. DURANTE GLI SPETTACOLI È VIETATO SCATTARE FOTOGRAFIE ED EFFETTUARE REGISTRAZIONI AUDIO E VIDEO. L’immagine di “Salt’in Banco” è di Lele Luzzati INDICE Cartellone......................................................................................4 Informazioni..................................................................................7 Guida alla scelta degli spettacoli.........................................................8 Guida alla scelta dei laboratori.........................................................10 SPETTACOLI DI TEATRO GIOCO VITA Sogno di una notte di mezza estate..................................................12 Piccolo Asmodeus..............................................................................15 Cane Blu............................................................................................16 I viaggi di Atalanta............................................................................18 Ranocchio....................................................................................20 Circoluna...................................................................................22 SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI I tre porcellini....................................................................................23 La repubblica dei bambini..................................................................24 Canto la storia dell’astuto Ulisse.......................................................25 Scholé...........................................................................................26 La cicala e la formica........................................................................27 Romanzo d’infanzia...........................................................................28 Alla locanda del baleniere..................................................................29 Grande Circo Nave Argo....................................................................30 Felicità di una stella...........................................................................31 Cuccioli Show....................................................................................32 La danza delle api.............................................................................33 Picablo...............................................................................................34 Fame da lupo....................................................................................35 Giardini di plastica.............................................................................36 Cuore...............................................................................................37 Volpino e la luna...............................................................................38 Il gatto con gli stivali..........................................................................39 I 7 ponti e il mistero dei grafi...........................................................40 C’era una volta il panda....................................................................41 Nei cieli di Mirò.................................................................................42 LABORATORI Dal fumetto al teatro d’ombre - parte 1..............................................43 Tutti i colori dell’ombra......................................................................44 Piccoli incontri con l’ombra................................................................45 Il mestiere del teatro..........................................................................46 Strisce d’ombra..................................................................................47 La commedia dell’arte........................................................................48 Progetto Shakespeare.........................................................................49 La sostanza dei sogni........................................................................50 INCONTRI E PROGETTI FORMATIVI Gli elementi del teatro.......................................................................52 La scrittura scenica.............................................................................53 Il mondo e il teatro............................................................................54 Dentro il teatro...................................................................................55 Dietro il sipario...................................................................................56 Chi è di scena?..................................................................................57 L’ingegner Gadda: la guerra, la vita, il dolore....................................58 Grandi dittatori e piccoli uomini........................................................59 Psichiatria e psicoanalisi a teatro.......................................................60 ALTRI PROGETTI Ditelo all’attore..................................................................................61 L’Officina della Fantasia......................................................................62 In compagnia di… Elmer e Pina.........................................................63 Impresa_cultura. Adriano Olivetti 1901-1960.....................................64 FESTIVAL DI TEATRO CONTEMPORANEO L’altra scena.......................................................................................66 STAGIONE DI PROSA Tre per Te 2011/2012.........................................................................68 Speciale Studenti................................................................................70 OLTRE IL SIPARIO E ancora.............................................................................................70 Briciole.............................................................................................71 TEATRO PER LE FAMIGLIE A teatro con mamma e papà 2011/2012.............................................72 CARTELLONE 4 CUCCIOLI SHOW PROGRAMMA 2011/2012 Il Codice di Marco Polo XXXII RASSEGNA DI TEATRO SCUOLA Fontemaggiore I TRE PORCELLINI Da 3 a 7 anni - Scuola dell’Infanzia, Primaria TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI martedì 29 novembre 2011 - ore 10 mercoledì 30 novembre 2011 - ore 10 giovedì 1 dicembre 2011 - ore 10 Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione CIRCOLUNA L’unico circoteatro d’ombre al mondo Da 2 a 5 anni - Asilo Nido, Scuola dell’Infanzia OFFICINA DELLE OMBRE lunedì 5 dicembre 2011 - ore 10 martedì 6 dicembre 2011 - ore 10 mercoledì 7 dicembre 2011 - ore 10 (spettacolo a pubblico limitato) Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione Quintavalla - Stori - Compagnia Abbondanza/Bertoni CANE BLU ROMANZO D’INFANZIA Da Chien Bleu di Nadja Da 3 a 7 anni - Scuola dell’Infanzia, Primaria TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI lunedì 19 dicembre 2011 - ore 10 martedì 20 dicembre 2011 - ore 10 mercoledì 21 dicembre 2011 - ore 10 lunedì 2 aprile 2012 - ore 10 martedì 3 aprile 2012 - ore 10 mercoledì 4 aprile 2012 - ore 10 Teatro delle Briciole SCHOLÉ Da 11 anni - Secondaria di 1° grado, Secondaria Superiore TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI mercoledì 11 gennaio 2012 - ore 10 giovedì 12 gennaio 2012 - ore 10 venerdì 13 gennaio 2012 - ore 10 Teatro delle Briciole LA REPUBBLICA DEI BAMBINI Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa CANTO LA STORIA DELL’ASTUTO ULISSE Da 8 anni - Primaria, Secondaria di 1° grado, Secondaria Superiore TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI giovedì 15 dicembre 2011 - ore 9.15 e ore 10.45 venerdì 16 dicembre 2011 - ore 9.15 e ore 10.45 Da 6 anni - Primaria, Secondaria di 1° grado, Secondaria Superiore TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI mercoledì 18 gennaio 2012 - ore 10 Accademia Perduta/Romagna Teatri Teatro Stabile d’Arte Contemporanea LA CICALA E LA FORMICA Da 3 a 10 anni - Scuola dell’Infanzia, Primaria TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI lunedì 16 gennaio 2012 - ore 9.15 e ore 10.45* martedì 17 gennaio 2012 - ore 10 *se non sarà raggiunto un numero sufficiente di adesioni sarà effettuata un’unica recita alle ore 10 Da 4 a 10 anni - Scuola dell’Infanzia, Primaria TEATRO MUNICIPALE martedì 14 febbraio 2012 - ore 9 e ore 10.45* mercoledì 15 febbraio 2012 - ore 9 e ore 10.45* *se non sarà raggiunto un numero sufficiente di adesioni sarà effettuata un’unica recita alle ore 10 Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione Litta_produzioni ALLA LOCANDA DEL BALENIERE Liberamente ispirato a Moby Dick di Hermann Melville Da 8 anni - Primaria, Secondaria di 1° grado, Secondaria Superiore TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI giovedì 26 gennaio 2012 - ore 10 venerdì 27 gennaio 2012 - ore 10 Teatro del Drago GRANDE CIRCO NAVE ARGO Ovvero la Ballata di Teseo e il Minotauro Teatro all’Improvviso FELICITÀ DI UNA STELLA Da 3 a 8 anni - Scuola dell’Infanzia, Primaria TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI giovedì 9 febbraio 2012 - ore 9.15 e ore 10.45* venerdì 10 febbraio 2012 - ore 9.15 e ore 10.45* *se non sarà raggiunto un numero sufficiente di adesioni sarà effettuata un’unica recita alle ore 10 Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione Fondazione Teatro Comunale di Modena Fondazione Teatri di Piacenza Imperfect Dancers SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE Per corpi e ombre da A Midsummer Night’s Dream di Félix Mendelsshon-Bartholdy Per tutti, da 11 anni - Secondaria di 1° grado, Secondaria Superiore TEATRO MUNICIPALE lunedì 5 marzo 2012 - ore 10 martedì 6 marzo 2012 - ore 10* * la recita sarà effettuata nel caso siano esauriti i posti in data 5/3/2012 Koreja - Stabile d’Innovazione del Salento GIARDINI DI PLASTICA Da 3 a 10 anni - Scuola dell’Infanzia, Primaria TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI lunedì 12 marzo 2012 - ore 9.15 e ore 10.45 martedì 13 marzo 2012 - ore 9.15 e ore 10.45* mercoledì 14 marzo 2012 - ore 9.15 e ore 10.45* * se non sarà raggiunto un numero sufficiente di adesioni sarà effettuata un’unica recita alle ore 10 PICCOLO ASMODEUS Da Lilla Asmodeus di Ulf Stark Da 8 a 13 anni - Primaria, Secondaria di 1° grado TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI lunedì 6 febbraio 2012 - ore 9.15 e ore 10.45 martedì 7 febbraio 2012 - ore 9.15 e ore 10.45* * le recite saranno effettuate nel caso siano esauriti i posti in data 6/2/2012 Da 7 a 10 anni - Primaria TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI lunedì 12 dicembre 2011 - ore 10 martedì 13 dicembre 2011 - ore 10 mercoledì 14 dicembre 2011 - ore 10 Gruppo Alcuni - Teatro Stabile d’Innovazione Da 6 a 10 anni - Primaria TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI martedì 14 febbraio 2012 - ore 10* mercoledì 15 febbraio 2012 - ore 10* giovedì 16 febbraio 2012 - ore 10 venerdì 17 febbraio 2012 - ore 10 lunedì 20 febbraio 2012 - ore 10 martedì 21 febbraio 2012 - ore 10 mercoledì 22 febbraio 2012 - ore 10 * recite a pubblico limitato La Piccionaia - I Carrara - Teatro Stabile di Innovazione LA DANZA DELLE API Uno spettacolo sulla biodiversità Da 5 a 10 anni - Primaria TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI martedì 28 febbraio 2012 - ore 9.15 e ore 10.45* mercoledì 29 febbraio 2012 – ore 10** giovedì 1 marzo 2012 - ore 9.15 e ore 10.45* venerdì 2 marzo 2012 - ore 10** *se non sarà raggiunto un numero sufficiente di adesioni sarà effettuata un’unica recita alle ore 10 **in caso di esubero di adesioni, potranno essere effettuate doppie recite alle ore 9.15 e ore 10.45 Tam Teatromusica PICABLO Dedicato a Pablo Picasso Da 6 a 12 anni - Primaria, Secondaria di 1° grado TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI lunedì 5 marzo 2012 - ore 9.15 e ore 10.45* martedì 6 marzo 2012 - ore 10** mercoledì 7 marzo 2012 - ore 9.15 e ore 10.45* * se non sarà raggiunto un numero sufficiente di adesioni sarà effettuata un’unica recita alle ore 10 ** in caso di esubero di adesioni, potranno essere effettuate doppie recite alle ore 9.15 e ore 10.45 La Baracca Testoni Ragazzi FAME DA LUPO Da 3 a 7 anni - Scuola dell’Infanzia, Primaria TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI giovedì 8 marzo 2012 - ore 10 venerdì 9 marzo 2012 - ore 10 Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione RANOCCHIO Dall’opera di Max Velthuijs Da 2 a 5 anni - Asilo Nido, Scuola dell’Infanzia OFFICINA DELLE OMBRE lunedì 19 marzo 2012 - ore 10 martedì 20 marzo 2012 - ore 10 mercoledì 21 marzo 2012 - ore 10 giovedì 22 marzo 2012 - ore 10 venerdì 23 marzo 2012 - ore 10 SALONE SCENOGRAFI DEL TEATRO MUNICIPALE oppure OFFICINA DELLE OMBRE* martedì 15 maggio 2012 - ore 10 mercoledì 16 maggio 2012 - ore 10 giovedì 17 maggio 2012 - ore 10 venerdì 18 maggio 2012 - ore 10 (spettacolo a pubblico limitato) * la sede sarà comunicata direttamente alle scuole che avranno aderito allo spettacolo Teatro Due Mondi in coproduzione con ERT- Emilia Romagna Teatro Fondazione CUORE Di Edmondo De Amicis Da 8 anni - Primaria, Secondaria di 1° grado, Secondaria Superiore TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI martedì 20 marzo 2012 - ore 10 mercoledì 21 marzo 2012 - ore 10 giovedì 22 marzo 2012 - ore 10 Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione Emilia Romagna Teatro Fondazione I VIAGGI DI ATALANTA Una fanciulla nella Grecia degli dei e degli eroi Dal testo di Gianni Rodari Dai disegni di Lele Luzzati Da 6 a 13 anni - Primaria, Secondaria di 1° grado TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI lunedì 26 marzo 2012 - ore 10 martedì 27 marzo 2012 - ore 10 mercoledì 28 marzo 2012 - ore 10 giovedì 29 marzo 2012 - ore 10 venerdì 30 marzo 2012 - ore 10 La Piccionaia - I Carrara - Teatro Stabile di Innovazione Teatro del Buratto IL GATTO CON GLI STIVALI Liberamente ispirato ai quadri di Mirò e al racconto di Daniel Pennac Il giro del cielo Da 5 a 10 anni - Primaria TEATRO MUNICIPALE giovedì 19 aprile 2012 - ore 9 e ore 10.45* venerdì 20 aprile 2012 - ore 9 e ore 10.45* *se non sarà raggiunto un numero sufficiente di adesioni sarà effettuata un’unica recita alle ore 10 PACTA. dei Teatri I 7 PONTI E IL MISTERO DEI GRAFI INFORMAZIONI NEI CIELI DI MIRÓ Da 4 a 8 anni - Scuola dell’Infanzia, Primaria TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI mercoledì 9 maggio 2012 - ore 9 e ore 10.45* giovedì 10 maggio 2012 - ore 9 e ore 10.45* *se non sarà raggiunto un numero sufficiente di adesioni sarà effettuata un’unica recita alle ore 10 Salt’in Banco 32 edizione a TEATRO GIOCO VITA Teatro Stabile di Innovazione Via San Siro, 9 - 29121 Piacenza Telefono 0523.315578 - 0523.332613 Fax 0523.338428 Direzione artistica Diego Maj Ufficio Scuola Simona Rossi, responsabile ([email protected]) Emma Chiara Perotti, prenotazioni ([email protected]) Marilisa Fiorani e Nadia Quadrelli, biglietteria ([email protected]; [email protected]) Da 14 anni - Secondaria Superiore TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI venerdì 20 aprile 2012 - ore 9 e ore 11 in collaborazione con Associazione Amici del Liceo Scientifico “Lorenzo Respighi” (spettacolo riservato agli studenti del Liceo Scientifico “Lorenzo Respighi” di Piacenza) Orari di apertura dell’Ufficio Scuola di Teatro Gioco Vita dal lunedì al giovedì ore 9.30-13 e ore 14-15, venerdì ore 9.30-13 Biglietti SPETTACOLI FUORI RASSEGNA Gruppo Alcuni - Teatro Stabile d’Innovazione C’ERA UNA VOLTA IL PANDA Compagnia Teatrale L’Asina sull’Isola VOLPINO E LA LUNA Da 3 a 7 anni - Scuola dell’Infanzia, Primaria TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI lunedì 16 aprile 2012 - ore 9.15 e ore 10.45 martedì 17 aprile 2012 - ore 9.15 e ore 10.45* mercoledì 18 aprile 2012 - ore 9.15 e ore 10.45* * le recite saranno effettuate nel caso siano esauriti i posti in data 16/4/2012 Da 3 a 7 anni - Scuola dell’Infanzia, Primaria TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI giovedì 3 maggio 2012 - ore 9.15 e ore 10.45* venerdì 4 maggio 2012 - ore 9.15 e ore 10.45* *se non sarà raggiunto un numero sufficiente di adesioni sarà effettuata un’unica recita alle ore 10 Stagione di Prosa “Tre per Te” del Teatro Municipale di Piacenza L’altra scena - Festival di teatro contemporaneo E ANCORA... Laboratori, incontri, progetti e percorsi formativi - Asilo Nido, Scuola dell’Infanzia euro 4 - Primaria euro 4,50 - Secondaria di 1° grado euro 5 - Secondaria Superiore euro 6 Ingresso gratuito per insegnanti/accompagnatori. L’ingresso gratuito è applicato anche, su richiesta della scuola e/o dell’insegnante/accompagnatore, in situazioni di disabilità e/o in altri casi particolari. Per lo spettacolo I 7 ponti e il mistero dei grafi (riservato agli studenti del Liceo Scientifico “Lorenzo Respighi” di Piacenza) il costo del biglietto è di euro 10. La direzione si riserva di apportare al programma le modifiche determinate da cause di forza maggiore La somma corrispondente ai biglietti necessari per la classe dovrà essere versata dall’insegnante/accompagnatore alla Biglietteria del Teatro sede dello spettacolo. Altre modalità di pagamento potranno essere concordate con l’Ufficio Scuola di Teatro Gioco Vita. Prenotazioni I posti per tutti gli spettacoli nel cartellone di “Salt’in Banco” 2011/2012 si prenotano a partire da martedì 18 ottobre 2011. La prenotazione può essere effettuata telefonicamente o di persona. Eventuali richieste di adesione che giungessero via fax, lettera o e-mail saranno evase dagli operatori di Teatro Gioco Vita nella giornata di arrivo al termine degli orari di accettazione delle prenotazioni telefoniche. In caso di mancata disponibilità di posti l’Ufficio Scuola di Teatro Gioco Vita contatterà il prima possibile la segreteria della Scuola o l’insegnante referente per concordare l’eventualità di date, orari e/o spettacoli alternativi. Le richieste per un determinato spettacolo saranno soddisfatte fino ad esaurimento dei posti disponibili. In alcuni casi di richieste in esubero,Teatro Gioco Vita potrà concordare con la compagnia recite aggiuntive e/o doppie rappresentazioni dello spettacolo, compatibilmente con le esigenze tecnico-organizzative del Teatro. In caso di esaurimento dei posti per uno spettacolo sarà possibile optare per un titolo alternativo oppure scegliere l’inserimento in una lista d’attesa. Tale lista d’attesa dà diritto ad essere chiamati in caso di disponibilità aggiuntiva di posti, in caso contrario sarà comunque possibile scegliere uno spettacolo in alternativa per il quale ci sia ancora posto. All’atto della prenotazione si consiglia di segnalare la presenza di alunni non deambulanti. I posti in teatro saranno assegnati dalla direzione tenendo conto di alcune variabili come età dei ragazzi, ordine di arrivo delle classi, presenza di eventuali alunni diversamente abili, data di prenotazione, ecc. Orario degli spettacoli Unica rappresentazione: ore 10 Doppia rappresentazione: ore 9.15 e ore 10.45 / ore 9 e ore 10.45 / ore 9.15 e ore 10.30 Orari di inizio diversi sono segnalati sul calendario delle rappresentazioni riportato sul presente catalogo. In caso di esubero di adesioni, per spettacoli programmati alle ore 10 in alcuni casi potranno essere introdotte doppie rappresentazioni suddividendo le classi prenotate tra le due recite. Allo stesso modo in caso di doppia recita già programmata in calendario, se non sarà raggiunto un numero sufficiente di adesioni potrà essere effettuata un’unica rappresentazione alle ore 10 (accorpando le classi in tale recita). Comunicazioni La Direzione si riserva di apportare al programma, alle sedi degli spettacoli e agli orari di inizio delle rappresentazioni le modifiche determinate da motivate esigenze tecnico/organizzative e/o da cause di forza maggiore. In tali casi sarà data comunicazione il prima possibile alle scuole interessate. Per quanto riguarda sede e ora di inizio degli spettacoli fa fede quanto indicato nella presente pubblicazione, salvo diversa comunicazione telefonica, via fax o posta da parte dell’Ufficio Scuola di Teatro Gioco Vita. L’offerta degli spettacoli viene calibrata sulle richieste delle scuole. Contemporaneamente ci sono titoli che non riescono a soddisfare tutte le richieste. La prenotazione deve essere una scelta consapevole e ragionata. Dare disdetta di prenotazioni effettuate significa creare problemi organizzativi al Teatro e togliere l’opportunità ad altre scuole di poter assistere alle rappresentazioni. Laboratori, incontri, progetti e percorsi formativi Le prenotazioni si accettano a partire da martedì 4 ottobre 2011. Le modalità di partecipazione, il calendario e gli eventuali costi relativi ai vari progetti sono indicati nella scheda dedicata a ciascun percorso. Per ulteriori informazioni e/o chiarimenti, contattare l’Ufficio Scuola di Teatro Gioco Vita. GUIDA ALLA SCELTA GUIDA ALLA SCELTA 8 SPETTACOLI DESTINATARI SPETTACOLO SPETTACOLI DI TEATRO GIOCO VITA SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI ASILO NIDO SCUOLA DELL’INFANZIA PRIMARIA TEATRO INFO ALLE PAGINE SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE Teatro Municipale 5, 12 PICCOLO ASMODEUS Teatro Comunale Filodrammatici 5, 15 CANE BLU Teatro Comunale Filodrammatici 4, 16 I VIAGGI DI ATALANTA Teatro Comunale Filodrammatici 6, 18 RANOCCHIO Officina delle Ombre/ Salone Scenografi del Teatro Municipale 5, 20 CIRCOLUNA Officina delle Ombre 4, 22 I TRE PORCELLINI Teatro Comunale Filodrammatici 4, 23 CL. 1-2-3 LA REPUBBLICA DEI BAMBINI Teatro Comunale Filodrammatici 4, 24 CL. 2-3-4-5 CANTO LA STORIA DELL’ASTUTO ULISSE Teatro Comunale Filodrammatici 4, 25 CL. 3-4-5 SCHOLÈ Teatro Comunale Filodrammatici 4, 26 LA CICALA E LA FORMICA Teatro Comunale Filodrammatici 4, 27 ROMANZO D’INFANZIA Teatro Comunale Filodrammatici 4, 28 ALLA LOCANDA DEL BALENIERE Teatro Comunale Filodrammatici 4, 29 CL. 3-4-5 GRANDE CIRCO NAVE ARGO Teatro Comunale Filodrammatici 4, 30 CL. 3-4-5 FELICITA’ DI UNA STELLA Teatro Comunale Filodrammatici 4, 31 CL. 1-2-3 Teatro Municipale 5, 32 LA DANZA DELLE API Teatro Comunale Filodrammatici 5, 33 PICABLO Teatro Comunale Filodrammatici 5, 34 FAME DA LUPO Teatro Comunale Filodrammatici 5, 35 GIARDINI DI PLASTICA Teatro Comunale Filodrammatici 5, 36 CUORE Teatro Comunale Filodrammatici 5, 37 CL. 3-4-5 VOLPINO E LA LUNA Teatro Comunale Filodrammatici 6, 38 CL. 1-2 Teatro Municipale 6, 39 DI ZIO COLOMBINO ILE7 AVVENTURE PONTI E IL MISTERO DEI GRAFI Teatro Comunale Filodrammatici 6, 40 C’ERA UNA VOLTA IL PANDA Teatro Comunale Filodrammatici 6, 41 CL. 1-2-3 NEI CIELI DI MIRO’ Teatro Comunale Filodrammatici 6, 42 CL. 1-2-3 CUCCIOLI SHOW IL GATTO CON GLI STIVALI CL. 1-2 CL. 1-2 5 ANNI SECONDARIA DI 1° GRADO SECONDARIA SUPERIORE GUIDA ALLA SCELTA GUIDA ALLA SCELTA 10 LABORATORI, INCONTRI E PROGETTI FORMATIVI DESTINATARI LABORATORIO TUTTO IL PUBBLICO 43 Scuole 44 Piccoli incontri con l’ombra Officina delle Ombre 45 Il mestiere del teatro Officina delle Ombre 46 Scuole Officina delle Ombre 47 La commedia dell’arte Scuole Teatro Comunale Filodrammatici 48 Progetto Shakespeare. La dodicesima notte... amori e sogni Scuole Teatro Comunale Filodrammatici 49 La sostanza dei sogni. Il teatro comico di Shakespeare tra il palcoscenico e il grande schermo Teatro Comunale Filodrammatici 50 Gli elementi del teatro Teatro Comunale Filodrammatici 52 La scrittura scenica Teatro Comunale Filodrammatici 53 Il mondo e il teatro Scuole Teatro Municipale 54 Dentro il teatro Scuole 55 Dietro il sipario Scuole 56 Chi è di scena? Scuole 57 L’ingegner Gadda: la guerra, la vita, il dolore Scuole Teatro Municipale 58 Grandi dittatori e piccoli uomini Scuole Teatro Municipale 59 Psichiatria e psicoanalisi a teatro Scuole 60 Teatro Comunale Filodrammatici 61 L’Officina della Fantasia Officina delle Ombre 62 BAMBINI DA 5 A 10 ANNI In compagnia di... Elmer e Pina Officina delle Ombre 63 BAMBINI DA 3 A 7 ANNI E GENITORI Teatro Comunale Filodrammatici 64 Strisce d’ombra Ditelo all’attore ALTRI PROGETTI SECONDARIA SUPERIORE Officina delle Ombre Tutti i colori dell’ombra INCONTRI E PROGETTI FORMATIVI SECONDARIA DI 1° GRADO INFO PAGINA Dal fumetto al teatro d’ombre - parte I LABORATORI SCUOLA INFANZIA DOVE La didattica della visione Impresa_cultura. Adriano Olivetti 1901-1960 PRIMARIA INSEGNANTI EDUCATORI ANIMATORI INSEGNANTI BIBLIOTECHE E GRUPPI ORGANIZZATI SPETTACOLI DI TEATRO GIOCO VITA 12 SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE TEATRO GIOCO VITA - Teatro Stabile di Innovazione IMPERFECT DANCERS Per corpi e ombre da A Midsummer Night’s Dream di Félix Mendelssohn-Bartholdy un progetto di Walter Matteini e Fabrizio Montecchi con Veronica Bracaccini, Mattia De Salve, Valentina Lo Giudice, Nunzio Perricone, Julio-Cesar Quintanilla regia e scene Fabrizio Montecchi coreografia Walter Matteini maschere e sagome Nicoletta Garioni costumi Corinne Lejeune luci Cesare Lavezzoli assistente alla coreografia Ina Broeckx macchinista Luca Berettoni realizzazione scene Sergio Bernasani realizzazione maschere e sagome Federica Ferrari, Nicoletta Garioni, Tove Boysen (assistente) realizzazione schermi Tania Fedeli una coproduzione Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza, Imperfect Dancers pubblico: da 11 anni - durata: 75 minuti teatro d’ombre, danza, musica NOVITA’ - PRODUZIONE 2011 “Se noi ombre vi abbiamo offeso, non prendetela a male, ma pensate di aver dormito, e che questa sia una visione della fantasia... noi altro non vi offrimmo che un sogno” (William Shakespeare) Tutto quanto accade innanzi ai vostri occhi, cari spettatori, è un sogno. Un sogno che prende corpo grazie alle ombre - spesso le inquietanti ombre - della vostra immaginazione. Perché la rappresentazione teatrale, come la poesia, non è, e non può essere, una realtà, non può dare certezze, né rendere conoscibile l’inafferrabile realtà. Ma di tutto questo, dando corpo alle ombre della fantasia, può darvi l’illusione... Nel Sogno si intrecciano due mondi apparentemente contrapposti. Il mondo solare e corporeo della corte di Atene, delle due coppie di amanti e degli artigiani, e il mondo notturno e immateriale degli spiriti: di Obe- ron “il re delle ombre”, di Titania, di Puck e delle fate. Ma questa contrapposizione non è conflittuale, perché uomini ed ombre si dimostrano essere proiezione l’uno dell’altro: se le ombre dipendono dal mondo degli uomini, è pur vero che anche gli uomini non possono vivere senza ombre, l’ “altro da sé” misterioso che li abita e li inquieta. La materia di cui è fatto il Sogno rappresenta per Teatro Gioco Vita il terreno ideale per evolvere e maturare ulteriormente il proprio linguaggio artistico. Rappresenta un’occasione per esplorare nuove possibilità sceniche legate all’incontro tra corpi e ombre con l’idea, sempre presente, di fondere teatro d’ombre e danza attraverso l’alta mediazione della musica. Rappresenta inoltre un’occasione per esplorare nuove possibilità drammaturgiche e avvicinarsi, con discrezione, all’opera di William Shakespeare. Sinossi Nel nostro Sogno, a differenza dell’originale shakespeariano, non ci sono Teseo e Ippolita e nemmeno gli Artigiani. Abbiamo preferito seguire solo gli amanti nel loro perdersi nel bosco e intrecciare le loro storie con quelle di Puck, Oberon e Titania. Vedrete dunque i danzatori diventare gli Amanti e raccontarci dei sentimenti che li legano e li dividono… Elena ama Demetrio ma è rifiutata perché lui ama Ermia. Anche Lisandro ama Ermia riamato. Ma Ermia deve, per volere del padre, sposare Demetrio. Che fare? Fuggire da Atene, di notte, attraverso il bosco? A quel punto Puck ci condurrà nel bosco... • Dove Oberon pretende inutilmente da Titania la restituzione del Paggio. Per vendicarsi Oberon chiede a Puck di andare alla ricerca del fiore magico: il suo succo, spruzzato negli occhi di chiunque, lo farà innamorare della prima persona incontrata. • Dove Demetrio, alla ricerca di Ermia fuggita con Lisandro, rifiuta Elena che lo segue folle d’amore per lui. • Dove Puck trovato il fiore magico lo consegna a Oberon che gli dice di spremerlo negli occhi di un Ateniese, Demetrio, perso nel bosco mentre lui lo spremerà sulle palpebre di Titania. • Dove Lisandro e Ermia si addormentano e Puck, per errore, spreme il succo del fiore negli occhi di Lisandro. Elena, ancora rifiutata da Demetrio, sveglia Lisandro che, accecato dai poteri del fiore, la corteggia lasciando sola Ermia. • Dove il tecnico dello spettacolo entra in scena ed è trasformato da Puck in un Asino. Titania lo vede e accecata dai poteri del succo, si innamora follemente di lui. • Dove Ermia si risveglia e incontrato Demetrio lo rifiuta mentre Elena fa lo stesso con Lisandro. Demetrio si addormenta e Puck, per riparare all’errore, gli spruzza negli occhi il succo del fiore. Demetrio si risveglia e vedendo Elena si innamora di lei e la contende a Lisandro. Elena viene accusata da Ermia di avergli rubato il suo innamorato. • Dove Titania e l’Asino dormono e Oberon spreme di nuovo il succo negli occhi di lei. Titania si risveglia, lo vede e si riconcilia con lui. Puck rimuove la testa d’Asino al tecnico che esce di scena. Oberon e Titania si ricongiungono e il Paggio ritorna a Oberon. • Dove gli amanti completamente persi nella foresta sono addormentati da Puck che, sempre con il fiore, ricompone le coppie Er- mia e Lisandro e Elena e Demetrio. E per chiudere sarà Puck e il mondo delle “ombre” ad accomiatarsi da voi. Musiche Ouverture, op.21 No. 1 Scherzo No. 2 “Over hill over dale” No. 4 Entr’acte (per pianoforte) No. 3 Song “You spotted snakes ...” “The spells” No. 4 Entr’acte -“What hempen homes puns” “Fanfare and funeral march” (per pianoforte) The removal of the spell Nocturne The removal of the spell Wedding March Finale “Through this house give ...” I perché di un Sogno NOTE DI REGIA di Fabrizio Montecchi Vi sono due esigenze artistiche, o potremmo meglio dire due desideri artistici, che sottostanno, per noi di Teatro Gioco Vita, a questo spettacolo. Il primo desiderio è di continuare quel percorso linguistico ed espressivo, iniziato ormai parecchi anni fa, mirante a fondere il teatro d’ombre con la danza attraverso l’alta mediazione della musica. Il secondo desiderio è invece quello di iniziare ad affrontare l’opera di William Shakespea- re, ma avvicinandoci con discrezione, quasi “in punta di piedi”. L’idea di partire dalle Incidental Music di Mendelssohn per il Sogno rappresenta dunque la sintesi perfetta di queste due esigenze. Affrontare una delle opere più ricche di immaginazione, e potremmo anche dire di “ombre”, di Shakespeare e rappresentarla attraverso la visionaria e misteriosa musica di Mendelssohn, forse una delle più affascinanti “traduzioni” dell’opera shakespeariana che siano mai state realizzate. In altre parole il Sogno di Mendelssohn - Shakespeare ci consente di esplorare le possibilità espressive dei linguaggi che mettiamo in campo non solo in quanto tecniche della rappresentazione scenica ma come testo, parte integrante del discorso drammaturgico e del tessuto narrativo. Infatti nel Sogno si intrecciano il mondo fisico e corporeo, per noi incarnato dalle sole due coppie di amanti, e il mondo immateriale e incorporeo degli spiriti: di Oberon “il re delle ombre”, Titania, Puck e delle fate e dei folletti. Il mondo solare e terreno degli uomini a cui si contrappone il mondo notturno e “ombratile” degli spiriti. Ma questa contrapposizione non è conflittuale perché uomini ed ombre si dimostrano essere proiezione gli uni dalle altre. Se le ombre condizionano e determinano il mondo degli uomini è pur vero che gli uomini non possono vivere senza ombre, l’altro da sé misterioso che li abita e li inquieta. E così sulla scena: un mondo fatto di corpi e un altro fatto di ombre. Un mondo che si esprime con la danza e il movimento coreuti- co e l’altro che si esprime attraverso il gioco delle ombre e il teatro delle ombre. Per le tante e varie forme e declinazioni che possono assumere relazionandosi, questi due linguaggi ben traducono sulla scena la complessa realtà del Sogno. Più che in altri nostri spettacoli qui la danza trova uno spazio autonomo proprio per testimoniare della realtà degli uomini. Una realtà continuamente messa in discussione da quell’altra strana e meravigliosa realtà, quella delle ombre. Ombre come immagini, modelli, figure, archetipi della realtà degli uomini. Loro proiezioni. La realtà dunque non ha alcuna realtà, è soltanto un sogno, un capriccio degli spiriti, delle ombre, appunto. SPETTACOLI DI TEATRO GIOCO VITA PICCOLO ASMODEUS TEATRO GIOCO VITA - Teatro Stabile di Innovazione Da Lilla Asmodeus di Ulf Stark con Tiziano Ferrari adattamento teatrale Nicola Lusuardi, Fabrizio Montecchi regia e scene Fabrizio Montecchi disegni Nicoletta Garioni sagome Federica Ferrari, Nicoletta Garioni musiche Michele Fedrigotti luci e fonica Davide Rigodanza Tutto quanto accade innanzi agli occhi degli spettatori è dunque un sogno, un sogno che prende corpo grazie alle ombre, spesso le inquietanti ombre, dell’immaginazione. La rappresentazione teatrale non è, e non può essere, una realtà. Non può dare certezze, né rendere univoca e conoscibile una multiforme, mutevole, inafferrabile realtà. Di tutto questo però, dando corpo alle ombre della fantasia, può dare l’illusione. L’illusione teatrale è in qualche modo la sola realtà possibile e conoscibile. Lilla Asmodeus, Ulf Stark © Alfabeta - Stockholm pubblico: da 6 a 10 anni - durata: 50 minuti teatro d’ombre e teatro d’attore NUOVA PRODUZIONE debutto: febbraio 2012 L’illusione teatrale, certo. Lo spettacolo teatrale come sogno ma non come fuga, evasione ludica dalla realtà. Ma come la sola possibilità che ci è data per conoscere un’indicibile, un’inafferrabile, un’inconoscibile realtà. Quella delle pulsioni profonde che ci muovono e ci portano a desiderare ed amare senza che mai riusciamo a scioglierne il mistero. Ci vuole un Sogno per penetrare il notturno bosco degli istinti. NOTE COREOGRAFICHE di Walter Matteini Quando Fabrizio Montecchi mi ha proposto di realizzare insieme un nuovo spettacolo ispirato al Sogno di una notte di mezza estate ne sono subito stato entusiasta e allo stesso tempo spaventato. L’equilibrio tra luce e ombre del lavoro teatrale di Montecchi si sposa perfettamente con quegli elementi tipici del mio linguaggio coreografico. La ricerca per il dettaglio e la sperimentazione di nuove forme di comunicazione date dalla fusione di diverse discipline, sono il motore principale del mio percorso artistico ed umano. La volontà che ci ha accompagnato durante la lavorazione è stata quella di creare uno spettacolo in cui la danza non facesse da sostegno al gioco delle ombre o viceversa, ma concepire e realizzare un’opera in cui l’una esaltasse l’altra. Il tratto contemporaneo della danza mira ad integrarsi al meglio nella visione, senza punti di riferimento temporali e logistici, dello spettacolo. Il tema, attuale perché eterno, quindi comune alle vite di ognuno di noi, fa sì che il linguaggio coreografico contemporaneo non ne ostacoli l’esplorazione e la veicolazione delle emozioni. La magia del bosco e degli esseri che lo popolano ha offerto a me e ai miei danzatori il modo e il pretesto per sperimentare, ricercare. Nello specifico alla base del lavoro coreografico, il motore che mi ha spinto è stata la necessità e il dovere di raccontare una storia, fare un lavoro narrativo restando coerente con il mio linguaggio ma fedele alle esigenze del raccontare. La speranza è quella di accompagnare lo spettatore per mano attraverso un mondo magico ricco di visioni nel quale perdersi e ritrovarsi. Dove guardare la realtà che ci circonda con gli occhi puri e ingenui che solo bimbi e folletti hanno. Sotto sotto, nelle viscere della terra, dove la luce del sole non arriva mai e dove i merli non cantano sugli alberi, abita Piccolo Asmodeus. Asmodeus è buono, troppo buono per poter vivere tranquillamente nel mondo dei Fuochi e dei Sospiri. Essere cattivo proprio non gli riesce e nemmeno gli interessa e questo, per la sua famiglia, è un grande problema. Per riparare a questo Asmodeus viene sottoposto ad una vera prova e mandato nel mondo della Luce e della Terra: “Dovrai convincere, entro questa sera, almeno una persona a darmi la sua anima!” gli dice il padre “Solo così dimostrerai di essere mio figlio”. Ignaro dell’uomo e delle sue abitudini, assolutamente inconsapevole di quello che lo aspetta, Asmodeus inizia così il suo strampalato viaggio sulla terra. Da quel momento Asmodeus si trova coinvolto in una girandola di incontri di ogni tipo: una mucca, un prete, un maestro di scuola, un gregge di pecore, un gruppo di bambini, un panettiere. Ad ognuno di loro, con grande semplicità, Asmodeus ripete quanto insegnato dal padre: “Io posso offrirti qualunque cosa. Basta che tu mi prometta di dare via la tua anima.” Alla fine della sconvolgente giornata però, Asmodeus, incompreso, dileggiato, quando non addirittura maltrattato, si convince che non riuscirà mai in un compito che non sente per niente suo. Ed è in quel momento di grande solitudine e tristezza che incontra Kristina… Piccolo Asmodeus è una favola sul bene e sul male di Ulf Stark, uno dei più affermati scrittori contemporanei per ragazzi. Con sottile ironia ma anche con delicata poesia, con momenti di sana comicità ma anche con acuta problematicità, l’autore ci racconta, senza mai cadere in facili moralismi, di un novello Mefistofele alla ricerca del suo Faust. L’autore Nato a Stoccolma nel 1944, Ulf Stark è tra i maggiori scrittori di letteratura per l’infanzia e tra gli autori più amati dal giovane pubbli- co. I suoi romanzi si distinguono infatti per il sensibile umorismo, con cui sdrammatizza i piccoli guai della vita di un bambino. Ha creato lo straordinario personaggio di Simone, ragazzina difficile che riesce a vivere un periodo magico in cui può succedere di tutto, perfino di fingersi un maschio e di cominciare a crescere davvero, e la trilogia dedicata agli amici dodicenni Ulf e Percy. Le sue opere sono tradotte in molte lingue e hanno ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui nel 1993 il Premio Astrid Lindgren e nel 1994 il prestigioso Deutsche Jugendliteraturpreis. Dai libri di Ulf Stark sono stati tratti anche molti film per la televisione e il grande schermo. SPETTACOLI DI TEATRO GIOCO VITA 16 CANE BLU TEATRO GIOCO VITA - Teatro Stabile di Innovazione Da Chien Bleu di Nadja con Daria Pascal Attolini, Deniz Azhar Azari adattamento teatrale Nicola Lusuardi regia Fabrizio Montecchi scene Nicoletta Garioni, Fabrizio Montecchi sagome Federica Ferrari, Nicoletta Garioni (dai disegni di Nadja) musiche Michele Fedrigotti costumi Sara Bartesaghi Gallo luci e fonica Anna Adorno realizzazione scene Sergio Bernasani realizzazione schermi Tania Fedeli musiche eseguite da Daniele Beltrami (violoncello), Leonardo Fedrigotti (violoncello), Michele Fedrigotti (pianoforte, voce, tastiere), Lello Narcisi (flauto) Chien Bleu, Nadja © L’Ecole des Loisirs - Paris pubblico: da 3 a 7 anni - durata: 50 minuti teatro d’ombre e teatro d’attore Quale bambino non ha mai sognato d’avere un cane che dorme con lui, che veglia su di lui e lo protegge? Cane Blu non è un cane come gli altri. Arriva da un dove che non si sa dov’è e da un tempo che sembra senza tempo. Questo lo rende libero, potente e misterioso. Ma Cane Blu è anche docile e mansueto e questo ne fa il protettore, l’amico, il confidente di Carlotta. Tra Cane Blu e la bambina nasce un’amicizia segreta, fatta di silenzi e tenerezze, interrotta solo dalla madre che, una volta scoperto il legame tra i due, impedisce alla piccola di accoglierlo e di frequentarlo. Ma Cane Blu continua a vegliare su Carlotta e nel momento del pericolo la salva, difendendola dall’attacco dello Spirito del bosco nel quale la bambina si era persa. Cane Blu ci racconta l’universo più intimo e contrastato del bambino e del “fantastico” che si fa presenza quotidiana, che s’insinua nelle nostre vite e ci accompagna in momenti importanti della nostra esistenza. Con questa produzione Teatro Gioco Vita continua il suo viaggio nel mondo del libro illustrato per bambini scegliendo un’autrice connotata per l’originalità dei suoi temi e delle sue illustrazioni. L’opera di Nadja rappresenta sicuramente un’occasione per Teatro Gioco Vita per evolvere ulteriormente il proprio linguaggio delle ombre e sviluppare nuove forme rappresentative ed espressive per il pubblico dei più piccoli. Cane Blu: viaggio nel mistero dell’infanzia Note per un progetto di regia di Fabrizio Montecchi È nel 1998 che mi sono imbattuto, per la prima volta, nell’opera di Nadja. In quel periodo ero alla ricerca dei libri di Grégoire Solotareff, suo fratello, da cui avrei tratto, l’anno successivo, lo spettacolo Gli amici di Loulou. Della grande produzione di Nadja sono sempre stati Méchante, L’enfant des sables e Chien Bleu, i miei preferiti. Sono rimasti per tutti questi anni nello scaffale più vicino a dove lavoro e non so quante volte li ho presi in mano, sfogliati, riletti con la perenne voglia di metterli in scena, ripetutamente attratto dal senso di mistero che vi aleggia. Protagoniste di tutte queste storie sono sempre delle bambine. Solitarie, un poco malinconiche, attraversate da quel tipo di inquietudine che hanno i bambini in momenti fondamentali e critici della loro crescita. Al loro fianco, motore degli eventi, troviamo sempre un altro da sé, un amico immaginario, un compagno segreto, che in ogni storia si incarna in qualcosa di diverso: una bambola di pezza dagli strani poteri, un bambino plasmato nella sabbia o un cane blu che viene da chissà dove. La presenza del doppio, come portatore di mistero e fattore di maturazione, domina dunque tutte queste storie e introduce, in un contesto che potremmo definire realista, un elemento immaginario dal carattere profondamente perturbante. Questo carattere perturbante trovo sia trasmesso, in questi libri, soprattutto attraverso le immagini che sono inscindibili dal testo, anzi, sono parte integrante di esso. Lungi dallo svolgere un semplice ruolo illustrativo, esse si fanno carico di rappresentarne il senso profondo, intimo ed emozionale. Un tratto non grafico ma pittorico; l’uso materico, quasi espressionista del colore; i contrasti cromatici forti e le tinte acide; le ambientazioni notturne o dominate da atmosfere ombrose. Sono gli elementi di stile che contribuiscono a creare quel mondo denso, ma nello stesso tempo rarefatto, nel quale si sviluppano queste storie. Sono dunque questi gli aspetti, tematici e formali, che mi hanno sempre attratto e affascinato di questi libri di Nadja e che ora mi hanno definitivamente spinto a mettere in scena Chien Bleu, Cane Blu, forse il libro più conosciuto dell’imponente opera dell’autrice. In primo luogo mi interessa l’idea non banale o edulcorata del bambino, e in questo caso il fatto, non secondario, che sia una bambina, come di un essere già possessore di una dimensione intima molto presente, abitato da forti pulsioni emotive e irrazionali, capace di fare del proprio immaginario uno strumento di maturazione. Mi è inoltre particolarmente caro il tema del doppio perché, in tutte le sue possibili figurazioni, credo appartenga totalmente all’universo infantile e sia la manifestazione esteriore della sua intimità. Inoltre il tema del doppio è strettamente legato all’ombra e dunque al linguaggio attraverso il quale racconto storie. Mi piace che il doppio assuma la forma di un animale, e da qui la scelta proprio di Cane Blu, proprio per la ricchezza di implicazioni, umane, relazionali ed emozionali, che questo comporta anche nell’esperienza del nostro giovanissimo pubblico. Ancora di più se questo animale vive, come Cane Blu, una dimensione mitica e, nello stesso tempo, ne viva un’altra quasi domestica. Inoltre mi stimola la sfida che mettere in scena questo particolare immaginario figurativo rappresenta per tutti noi creatori d’ombre. Per me, come per Nicoletta Garioni, Federica Ferrari e Sara Bartesaghi Gallo, trovare una forma scenica che sappia farsi interprete e sappia tradurre sulla scena questo mondo non è certamente semplice. A confronto di quei mondi di animali umanizzati protagonisti di tante delle storie che ho raccontato ai più piccoli, l’universo realistico, ma aperto all’emergere di una dimensione favolistica, di Cane Blu pone problemi molto differenti e richiede una diversa concezione dello spazio e dell’animazione. La cifra al femminile della storia troverà poi sulla scena una conferma nella presenza di due attrici. A loro il compito di raccontarci la storia attraverso l’uso di molteplici tecniche d’ombra e di una narrazione essenziale e assolutamente non invasiva. La loro presenza si configurerà come un leggero contrappunto alla storia di Carlotta e di Cane Blu, niente di più. La drammaturgia, scritta da Nicola Lusuardi, cercherà di rispettare fedelmente l’originale pur risolvendo il problema di come articolare la storia nel tempo della durata dello spettacolo. La musica, scritta da Michele Fedrigotti e come sempre importantissima, contribuirà a rendere percettibile quel clima di mistero che vorrei aleggiasse anche nello spettacolo. Come sempre, quando mi accingo a mettere in scena storie così delicate, il mio unico obiettivo è quello di non rovinarle. A differenza di storie più solide e strutturate, le storie per i piccoli hanno equilibri che non possono essere alterati. Per questo cerco di mettermi totalmente al loro servizio per fare in modo che possano sprigionare pienamente, anche sulla scena, la loro straordinaria forza e poesia. Ed è quello che cercherò di fare anche questa volta. Nadja / L’autrice Nadja è nata nel 1955 ad Alessandria d’Egitto, da una madre russa, pittrice e illustratrice, e da un padre medico libanese. La sua infanzia in Libano e nella regione parigina non ha niente di ordinario: nessuna scuola ma corsi per corrispondenza fino all’età di 13 anni e, soprattutto, le storie raccontate e disegnate da sua madre, Olga Lecaye. Nel 1989, con Chien Bleu, un libro illustrato con forti colori, Nadja ottiene il Premio “Totem” al Salon du livre de jeunesse de Montreuil. Da allora molti altri libri sono seguiti, che introducono uno stile sempre più espressionista nella sua pittura a piena pagina. Ama anche scrivere con suo figlio, Raphaël Fejtö, e suo fratello, Grégoire Solotareff, con il quale ha realizzato parodie di favole celebri. Nadja ha anche pubblicato la famosa serie di Momo per i piccoli e i meno piccoli ed ha scritto romanzi grafici anche per adulti. Vive a Parigi dove divide il suo tempo tra pittura e illustrazione. SPETTACOLI DI TEATRO GIOCO VITA 18 I VIAGGI DI ATALANTA TEATRO GIOCO VITA - Teatro Stabile di Innovazione EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE Una fanciulla nella Grecia degli dei e degli eroi Dal testo di Gianni Rodari Dai disegni di Lele Luzzati con Alessandro Ferrara, Tiziano Ferrari, Laura Zeolla drammaturgia Giovanni Covini regia e scene Anusc Castiglioni sagome Federica Ferrari, Nicoletta Garioni musiche Alessandro Nidi costumi Giulia Bonaldi luci e fonica Davide Rigodanza realizzazione scene e materiali scenici Anna Adorno, Sergio Bernasani, Tania Fedeli, Massimo Zanelli una coproduzione Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione Emilia Romagna Teatro Fondazione proprie condizioni di vita. Credo che il senso di questa storia vada ben al di là dell’affermarsi di Atalanta come donna e riguardi la scoperta dei diversi aspetti della nostra personalità che vanno integrati per poter vivere in pienezza il rapporto con sé e le relazioni con gli altri. Un altro aspetto importante della storia è quello del rapporto con l’altro: non si può avere un’autentica relazione con qualcuno se non si è “di pari peso”, e non è un caso che questo sia il significato del nome Atalanta. Gianni Rodari ha scritto una storia che con grande abilità mescola alcuni dei grandi miti greci con la vicenda intima e l’esperienza di crescita di Atalanta: ho scelto per questo spettacolo di rimanere aderente allo sguardo della giovane e dal suo punto di vista raccontare solo alcuni miti. Le sagome nascono a partire dai disegni con cui Lele Luzzati ha illustrato il libro di Rodari. È una sfida per noi creare dei personaggi che rispettino la complessità visiva dei collages di carte colorate di Lele e dargli lo spessore psicologico che appartiene alla storia di Rodari. Perché Atalanta di Diego Maj, direttore artistico pubblico: da 6 a 13 anni - durata: 60 minuti teatro d’ombre e teatro d’attore «Insomma, chi sono io veramente?». La domanda accompagna Atalanta nei suoi viaggi e nel suo crescere. Abbandonata nella foresta alla nascita perché femmina, viene cresciuta prima da un’orsa e poi dalla dea Diana che fa di lei una cacciatrice abile e consapevole. «Tu sei una ragazza e ti trovi qui perché i tuoi genitori volevano un maschio» le rivela Diana. Il desiderio di vendetta la porta a sfidare i più grandi eroi della Grecia nella caccia al cinghiale che devasta il regno di Caledonia. Atalanta è instancabile, la più veloce, la più abile. Uccide il cinghiale ottenendo l’ammirazione degli uomini, ma si accorge di essersi innamorata del giovane Meleagro solo quando lui, vittima di un sortilegio, muore. Atalanta non si è fermata in tempo: la rabbia fa correre, ma non porta lontano. Parte con gli Argonauti alla ricerca del vello d’oro, finalmente si sente in una sorta di famiglia o quanto meno sente di essere accettata. E capisce di dover fare i conti con un mondo fatto di sfumature, dove il bene e il male, la lealtà e l’inganno, sono aspetti di ognuno di noi. Atalanta ritrova infine la tenerezza del padre che la riconosce e le chiede perdono. «L’uomo che mi batterà nella corsa sarà il mio sposo»… Dopo aver vinto molti eroi, durante la corsa con Melanione, Atalanta trova risposta alla sua domanda e rallenta. Il mito ci ha permesso di indagare, tra le altre cose, il tema della ricerca di una propria identità e di una femminilità autentica, oggi ancora molto attuale. La scena evoca astrattamente la Grecia dei miti con i suoi innumerevoli palazzi, foreste e flotte di navi. I tre attori ci raccontano la storia con le ombre e la loro presenza scenica che di volta in volta incarna un personaggio diverso. Con questo spettacolo Teatro Gioco Vita vuole rendere omaggio a Gianni Rodari, e a Lele Luzzati, amico e maestro con cui ha fatto i primi viaggi nel mondo mitico delle ombre. Atalanta, ovvero quando si ha una meta di Anusc Castiglioni, regista In scena vediamo tre colonne - il cui interno è un tronco d’albero - che di volta in volta, grazie alla luce e agli schermi, ci portano in spazi diversi, evocando astrattamente la Grecia dei miti con i suoi innumerevoli palazzi, foreste e flotte di navi. Tre attori. Una giovane donna, Atalanta. Due uomini, uno giovane che impersona tutti gli eroi coetanei che con Atalanta potrebbero avere una relazione d’amore, uno più maturo che ne impersona il padre, vincolo amoroso originario, e i mentori maschili. I tre attori ci raccontano la storia con l’uso delle ombre e della loro presenza scenica che di volta in volta incarna un personaggio diverso. La loro fisicità sta a sottolineare momenti fondamentali del percorso di crescita di Atalanta che via via diventa una donna adulta, consapevole della propria identità. Tema fondamentale della storia è infatti la ricerca di un’identità autentica, ricerca che ognuno di noi deve affrontare a partire dalle Il progetto produttivo I viaggi di Atalanta realizza un vecchio sogno nel cassetto di Teatro Gioco Vita. Eravamo agli inizi della nostra collaborazione con Lele Luzzati, quando la ricerca nel teatro delle ombre muoveva i primi passi e grazie al suo prezioso contributo la Compagnia iniziava ad acquisire padronanza delle tecniche e del linguaggio. La realizzazione di uno spettacolo ci faceva confrontare fin dalle prime fasi con le idee e i suggerimenti di Lele, e la genesi di una produzione era caratterizzata da una stretta e proficua collaborazione tra lui e la Compagnia. Dopo la realizzazione del Gilgamesh, nel 1982 Lele mi fece la proposta di ritornare al mito con Atalanta: ne era infatti appena uscita, in quello stesso anno, la pubblicazione per gli Editori Riuniti, con i suoi disegni e il testo di Gianni Rodari (il romanzo per la prima volta era stato pubblicato a puntate nel 1963 ne “L’Album dei piccoli”, inserto della rivista “Noi donne”). L’idea di uno spettacolo sul mito di “una fanciulla nella Grecia degli dei e degli eroi” mi incuriosiva tantissimo, anche perché la duplice collaborazione con Luzzati e con Rodari sarebbe stata per Teatro Gioco Vita molto significativa: se con Lele stavamo muovendo i primi passi nel teatro delle ombre, con Rodari avevamo avuto modo di lavorare quando ci occupavamo di animazione teatrale. Si annunciava quindi una produzione molto interessante e stimolante. Io e Lele ci siamo lasciati con questo progetto. Dopo un mese ci siamo incontrati per parlare nuovamente della nuova produzione, ma a quel punto nacque l’idea dell’Odissea. E Atalanta rimase un sogno nel cassetto. Oggi, passati quasi trent’anni, abbiamo ripreso questa idea e realizzato una produzione che ha debuttato nella primavera 2010: I viaggi di Atalanta - Una fanciulla nella Grecia degli dei e degli eroi, dai disegni di Lele Luzzati e dal testo di Gianni Rodari. Un duplice omaggio a Luzzati e Rodari: un omaggio al grande scenografo e illustratore, al maestro con cui abbiamo iniziato l’avventura del teatro d’ombre; un omaggio al grande scrittore e pedagogista, di cui nel 2010 ricorre il trentennale della scomparsa. Due figure di riferimento di Teatro Gioco Vita ai suoi inizi. (Piacenza, dicembre 2009) Teatro d’ombre e mito: un percorso di ricerca di Fabrizio Montecchi, responsabile artistico della Compagnia di Teatro Gioco Vita Teatro Gioco Vita, nel suo sforzo di dare corpo ad un teatro d’ombre contemporaneo, si è sempre mosso indagando tra i più disparati materiali per cercare di cogliere quegli aspetti del pensiero occidentale che meglio potevano coniugarsi con le possibilità espressive e linguistiche del teatro d’ombre. Uno dei luoghi privilegiati di indagine e di scavo è il mondo epico-mitologico greco. Per noi ha rappresentato un incontro fondamentale, il primo vero impatto con un mondo straordinario di figure d’ombra. La Grecia, intesa non in senso letterale ma culturale, deve rappresentare uno dei materiali fondanti la ricerca di identità di un teatro d’ombre occidentale. Perchè, citando Hillman in Saggio su Pan (Milano, 1979): «Noi ritorniamo alla Grecia allo scopo di riscoprire gli archetipi della nostra mente e della nostra cultura. La fantasia ritorna laggiù per diventare archetipica. Arretrando nel mitico, in quello che è non-fattuale e non storico, la psiche può re-immaginare quelle che sono le sue difficili situazioni fattuali e storiche da un diverso e più vantaggioso punto di vista. La Grecia diventa una serie di specchi di ingrandimento in cui la psiche può riconoscere le sue persone e i suoi processi in configurazioni più ampie del naturale e che tuttavia toccano la vita delle nostre personalità secondarie». Questo percorso di ricerca, iniziato anni fa con lo spettacolo Odissea, trova in Atalanta un’altra tappa importante. Questo nuovo incontro con il mondo greco e mediorientale ci permette da una parte una nuova immersione nei miti che stanno alla base di tutta la nostra cultura e dall’altra di incontrare altre tradizioni di teatro d’ombre, come quella greca o turca ed anche mediorientale. Un incontro-confronto con storie e linguaggi che vorremmo ci portassero più vicino al cuore di un “possibile” teatro d’ombre per costruire davvero una forma di teatro d’ombre innestato nel nostro patrimonio culturale. Un teatro d’ombre come linguaggio ponte tra Oriente e Occidente. SPETTACOLI DI TEATRO GIOCO VITA 20 RANOCCHIO TEATRO GIOCO VITA - Teatro Stabile di Innovazione Dall’opera di Max Velthuijs con Marco Ferro, Valeria Sacco adattamento teatrale Nicola Lusuardi, Fabrizio Montecchi regia Fabrizio Montecchi scene Nicoletta Garioni sagome Federica Ferrari (tratte dai disegni di Max Velthuijs) musiche Michele Fedrigotti costumi Sara Bartesaghi Gallo luci Maddalena Maj realizzazione scene Sergio Bernasani, Davide Giacobbi musiche eseguite da Lello Narcisi (flauto), Satoko Tsujimoto (clarinetto), Mauro Loguercio (violino), Daniele Beltrami (violoncello), Michele Fedrigotti e Francesca Rivabene (pianoforte), Michele Fedrigotti (tastiere, voce), Paolo Filippi (sound engineer) Lo spettacolo è tratto dai libri di Max Velthuijs Frog is sad, Frog in Love, Frog and the Birdsong, Frog is Frog, Frog is Frightened editi da Andersen Press, London pubblico: da 2 a 5 anni - durata: 50 minuti teatro d’ombre e teatro d’attore (spettacolo a pubblico limitato) Candido e ingenuo, Ranocchio guarda il mondo con gli occhi sempre aperti, anzi, spalancati. Tutto intorno a sé lo sorprende, lo riempie di stupore, lo incuriosisce. Ranocchio ha tanti amici: Anatra, una dolce e amorevole compagna di giochi; Porcellino, un placido amante della casa e della buona cucina; Lepre, un intellettuale che ha sempre una risposta a tutto e Topo, un avventuriero tanto intraprendente quanto generoso. Insieme affrontano le grandi domande che i piccoli drammi di ogni giorno pongono loro. A tutti questi dilemmi esistenziali Ranocchio e i suoi amici riescono sempre a trovare una risposta positiva. Un merlo trovato nel prato è l’occasione per interrogarsi sul mistero della morte e la necessità di celebrare la gioia di essere vivi. Il mal d’amore provato da Ranocchio è lo spunto per riflettere sul dolore e sulla felicità che da esso ne scaturisce. Uno spavento notturno rende inevitabile un’indagine sul tema della paura vera e della paura di aver paura. Con parole e immagini di grande forza ed essenzialità le vicende di Ranocchio e dei suoi amici, grazie a uno humour gentile, ci confortano e ci trasmettono una grande voglia di vivere. Lo fanno parlando di sé ma nel fare questo ci parlano anche di noi. Di noi che siamo grandi e ancora non sappiamo sempre accettarci ma, anche e soprattutto, di chi grande lo deve diventare e si misura ogni giorno con i problemi che il proprio crescere nel mondo comporta. Queste piccole storie dal cuore grande sono tratte dai libri illustrati di Max Velthuijs, uno dei più celebrati autori e illustratori per l’infanzia al mondo. Le sue figure e le sue parole sono state staccate dal loro contesto originario per farle vivere sullo schermo del teatro d’ombre, trasformate con leggerezza e poesia in delicate storie animate. Ranocchio: la quieta precisione del reale di Nicola Lusuardi Tra coloro che scrivono per i bambini ho imparato a riconoscere almeno due categorie di autori. Da una parte ci sono coloro che condividono il sentimento infantile delle cose e gli danno forza e figura nei loro racconti. Sono gli scrittori di prodigi e avventure. Di incubi e di magie. Di scherzi e grottesche. Dall’altra parte ci sono coloro che, quando scrivono, sembrano conoscere la rara condizione dell’adultità, che consiste soprattutto di un sentimento acuto e preciso della realtà delle cose. A questi secondi appartiene Max Velthuijs. Le storie di Ranocchio parlano degli istanti germinali di ogni esperienza prima. Ossia di ogni interrogativo ultimo. Parlano cioè dell’identità. Dell’amore. Dell’amicizia. Della morte. Si dirà che tutte le favole lo fanno. Che i grandi autori per l’infanzia sono grandi proprio per la loro capacità di narrare ai bambini le cose che l’umanità si affanna da sempre a cercare di controllare emotivamente e intellettualmente. Ossia tutte le cose di cui i bambini insistentemente chiedono col candore di chi pretende l’esistenza di una vera risposta. La differenza di Velthuijs però è che la sua arte narrativa non comunica attraverso la forza di peripezie avventurose e popolate di figure simboliche, ossia non parla ai bambini tenendo in allerta il loro inconscio attraverso l’impressione dei sensi e la spettacolarità delle emozioni. E non lo fa nemmeno raccontando parabole delicatamente allusive e impercettibilmente consolatorie. Dunque implicitamente religiose. La narrativa di Velthuijs comunica ed emoziona in una dimensione perfettamente infantile e insieme perfettamente intellettuale, quasi teoretica, ossia concentrandosi sempre con quieta e oggettiva precisione sul tema del racconto. Il merlo è morto. Si muore. In questo consiste la sua forza: nel dire che si muore e nel concepire un racconto per rappresentare che di questo fatto sappiamo pochissimo ma nondimeno è accettabile nella sua semplice oggettività. Velthuijs dichiara con chiarezza e pudore la cosa in sé, poi di questa cosa racconta tutto quello che si può legittimamente raccontare. Con precisione e senso della misura. Senza nascondere la nostra insufficienza, né l’insufficienza del nostro sapere. Ammettendo implicitamente con i suoi piccoli lettori che - al di là dei lupi e delle streghe - su quegli interrogativi ultimi, possiamo dire poco. Ma indicando, attraverso lo sguardo infantile, dunque nascente, di Ra- nocchio, che quel poco può bastare a vivere sensatamente. E forse bene. Per questo amiamo Velthuijs e abbiamo ritenuto importante portare in scena le sue storie, in particolare quelle che narrano delle cose più importanti della vita. Ossia di quelle su cui non smettiamo mai di interrogare e interrogarci, anche nella consapevolezza che forse non esiste risposta. E di queste storie abbiamo cercato di rispettare la precisione “filosofica” e di interpretare drammaturgicamente la vocazione poetica a strutturarsi in un romanzo di formazione intellettuale e sentimentale dedicato ai più piccini. Con gli occhi di Ranocchio di Fabrizio Montecchi Avete mai visto voi un bambino mentre assiste, rapito, ad uno spettacolo teatrale? Ha un modo di tenere il busto in avanti, tutto proteso verso la scena. Gli occhi sono sbarrati, fissi. L’espressione è spesso seria, concentrata, anche quando ride. Perché tutto va preso sul serio, anche la finzione. E lui lo sa, che solo se si finge sul serio, fingere ha senso. La bocca poi, la bocca è tutto. È aperta, quando non è addirittura spalancata. Sulla bocca la meraviglia, negli occhi, la rivelazione, in quello sguardo lo stupore. Ecco, lo stupore impresso nello sguardo di un bambino è lo stesso che accompagna sempre Ranocchio (anche lui bambino) nella scoperta delle cose del mondo. Uno stupore che è sorpresa, curiosità e incredulità ma è anche voglia di scoprire, di capire, e di lasciarsi coinvolgere dall’infinita ricchezza della vita. E non c’è avventura più bella che vivere. Perché la vita è, come dice proprio Ranocchio, “una cosa meravigliosa”. E lo è anche quando vivere vuol dire affrontare una tristezza che ci prende senza ragione o quando ci dobbiamo confrontare con una paura della quale non conosciamo il motivo. Anche quando vivere ci impone di superare la scoperta dolorosa della morte o ci porta ad apprezzare la gioia che l’incontro con l’altro ci trasmette. Per godere della vita insomma bisogna viverla, bisogna farne “esperienza”. Come il teatro. Per questo abbiamo cercato di far sì che questo piccolo momento di teatro, Ranocchio appunto, potesse essere, per il nostro piccolo pubblico, “un’esperienza”: vera, sentita e condivisa. E per realizzare questo abbiamo pensato ad un unico spazio contenente scena e pubblico, un microcosmo intimo e suggestivo, dove meglio e con più intensità si potesse realizzare, da parte dei bambini, l’incontro con Ranocchio e il gruppo di animali suoi amici. Sono loro, i personaggi della nostra storia, che vivono nel nostro mondo o siamo noi che viviamo nel loro? Il confine è labile e, scena dopo scena, la percezione cambia. Ma sicuramente i bambini, posti dentro la scena, vivono lo stesso spazio e lo stesso tempo dell’azione e si sentono maggiormente coinvolti nelle esperienze che lì vi si consumano. Nulla è pertanto celato in questo microcosmo teatrale: ombre, figure e attori abitano lo spazio della scena con la naturalezza di chi è di casa, di chi vive nel presente. Gli schermi non separano, anzi, uniscono. Tutto l’artificio scenico è svelato: sagome e animazioni a vista, proiezioni frontali, ombre che si fanno oggetto e oggetti che si fanno ombre. Tutto serve a darci il senso di un’unica realtà, un mondo a cui tutti apparteniamo e in cui tutti possiamo riconoscerci. Un mondo di incontri importanti e di eventi intensi, di momenti tristi e grandi paure ma dove tutto, nell’insieme, ci restituisce un piacere di vivere contagioso e confortante. Perché le storie di Ranocchio donano davvero profondo conforto. Ma non nel senso di comfort, comodità, ma nel senso originario di cum fortis: rendono forti e vigorosi, consolano e sollevano dal dolore, colmano di speranza. SPETTACOLI DI TEATRO GIOCO VITA SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI 22 CIRCOLUNA I TRE PORCELLINI TEATRO GIOCO VITA - Teatro Stabile di Innovazione FONTEMAGGIORE Teatro Stabile di Innovazione L’unico circoteatro di ombre al mondo testo Marina Allegri con Lorenzo Frondini, Fausto Marchini, Massimo Claudio Paternò scene Maurizio Bercini, Donatello Galloni decorazioni Serena De Gier luci Luigi Proietti costumi Patrizia Caggiati tecnico di scena Lanfranco Di Mario regia Maurizio Bercini uno spettacolo di Nicola Lusuardi e Fabrizio Montecchi con Elena Griseri, Tiziano Ferrari testo Nicola Lusuardi regia e scene Fabrizio Montecchi disegni e sagome Nicoletta Garioni musiche Leif Hultqvist costumi Inkan Aigner luci e fonica Anna Adorno si ringrazia Dockteatern Tittut pubblico: da 3 a 10 anni - durata: 60 minuti teatro d’attore pubblico: da 2 a 5 anni - durata: 45 minuti teatro d’ombre e teatro d’attore (spettacolo a pubblico limitato) Benvenuti a CIRCOLUNA!! …l’unico, il solo, l’autentico circo d’ombre al mondo: Circoluna! Un circo dove tutti gli artisti sono ombre e fanno magie! acrobazie! trasformazioni! Ma, scusate, dico a voi bambini: voi sapete cos’è un’ombra? No?? Allora venite, accorrete! Entrate nel nostro mondo di immagini e colori: incontrerete Galline trasformiste e Merluzzociclette, Divoratori d’ombre e Trombopoeti. Ma soprattutto incontrerete Pallottola, un pagliaccio piccolo e dispettosissimo. Sono solo alcune delle tante ombre che si esibiranno per voi in questa straordinaria arena. E su tutte… Luna, la ballerina a cavallo, la massima stella del nostro circo. Cosa aspettate a entrare? Venite? Ma mi raccomando, fate piano… PIANO!! Altrimenti le nostre piccole ombrartiste… si spaventano! Circoluna è uno spettacolo d’ombre e di luci che parla dell’ombra e della luce utilizzando un linguaggio ironico e leggero, basato sul piacere della sorpresa, dell’incantamento e della meraviglia. A condurre i bambini saranno Lucetta, la presentatrice, e Achille, il domatore d’ombre, le sole presenze in carne ed ossa in questo magico mondo circense, ricco di apparizioni incredibili e fantastiche. E saranno loro a tradurre lo strano linguaggio delle “ombrartiste” in espressioni verbali giocose e irriverenti. Saranno loro a dipanare i fili di una storia, allo stesso semplice e drammatica che, intrecciandosi con il normale svolgersi dei numeri del circo, terrà lo spettatore in suspence fino alla fine. Circoluna è infatti anche un’avventura straordinaria: qualcosa di “terribile” interromperà improvvisamente lo spettacolo… che potrà proseguire solo se i nostri piccoli spettatori non ci negheranno il loro aiuto… Circoluna è la versione italiana di Cirkus Månen uno spettacolo per la prima infanzia nato dalla collaborazione con la Compagnia svedese del Dockteatern Tittut di Stoccolma, con la quale Teatro Gioco Vita ha realizzato nel 1996 Lillan e il Gatto. La grande esperienza del Dockteatern Tittut, realtà di rilievo a livello europeo specializzata nel teatro per i piccolissimi, ha filtrato e utilizzato positivamente quegli aspetti del linguaggio e della poetica che Teatro Gioco Vita ha sviluppato in questi ultimi anni: animazioni a vista e recitazione dal vivo per l’attore-manipolatore, schermi multipli e in movimento, adozione di superfici anomale di proiezione, grande ritmo nella successione delle immagini spesso proiettate su più piani contemporaneamente. Circoluna è dedicato a tutti i bambini che vogliono ancora credere che si può accendere e spegnere una lampada con un soffio. I tre porcellini è un classico racconto inglese, una di quelle storie che i nonni raccontano ai nipotini di generazione in generazione. La prima versione scritta risale probabilmente al 1843 e da allora la fiaba ha subito innumerevoli modifiche. In alcune storie i primi due porcellini riescono a sopravvivere, in alcune il lupo viene mangiato, mentre in altre scappa sconfitto con la coda in fiamme. In questo spettacolo si è rimasti fedeli alla versione del racconto più simile all’originale: i primi due porcellini muoiono, il lupo viene mangiato dal terzo, simbolo della sopravvivenza e della capacità di prevedere le cose. Data l’età dei bambini a cui ci si rivolge si è cercato, con semplicità, di delineare tre caratteri di porcellino, che portassero già nel nome la storia di un destino: Pigro, Medio e Saggio. La scelta del materiale per costruirsi la casa diventa il pretesto per ragionare sui piaceri e sui doveri della vita, sui consigli di una mamma molto presente, sulla paura di andare per il mondo da soli, sull’esistenza vera o presunta del lupo. Nello spettacolo la figura del lupo, recitato a turno dagli attori, gioca tra la necessità animale di seguire la propria natura e la voglia di fare paura, nella consapevolezza che ai bambini un po’ piace avere paura... In un susseguirsi di situazioni comiche ed intense, si arriva all’inevitabile finale del lupo nella pentola, senza mai però caricare i personaggi di connotazioni troppo negative né positive, lasciando piuttosto che la storia abbia il suo corso, nel dubbio che, tra la scelta di una vita breve ma giocosa ed una lunga e laboriosa, la “Natura” faccia spesso l’ultima mossa. SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI 24 LA REPUBBLICA DEI BAMBINI CANTO LA STORIA DELL’ASTUTO ULISSE TEATRO DELLE BRICIOLE PICCOLO TEATRO DI MILANO - TEATRO D’EUROPA Cantiere Nuovi Sguardi per un Pubblico Giovane di Flavio Albanese collaborazione drammaturgica Giuseppina Carutti regia Flavio Albanese con Flavio Albanese, Federica Armillis, Eugenio Olivieri progetto affidato a Teatro Sotterraneo regia Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Claudio Cirri, Daniele Villa con Daniele Bonaiuti, Chiara Renzi grafica Marco Smacchia disegno luci Emiliano Curà in collaborazione con Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione in collaborazione con Teatro Metastasio Stabile della Toscana pubblico: da 8 anni - durata: 60 minuti teatro d’attore e teatro d’ombre pubblico: da 7 a 10 anni - durata: 60 minuti teatro d’attore Nel 2010 il Teatro delle Briciole ha inaugurato un “cantiere produttivo” dal titolo “Nuovi sguardi per un pubblico giovane”. Convinto dell’importanza di un confronto con esperienze teatrali differenti rispetto all’universo tradizionalmente definito come teatro-ragazzi, il Teatro delle Briciole si propone con questo cantiere di affidare a giovani gruppi della ricerca italiana il compito di creare uno spettacolo per bambini. Il primo spettacolo di questo progetto, a cura di Babilonia Teatri, è stato Baby don’t cry. Nel 2011 il percorso continua con un secondo spettacolo affidato a Teatro Sotterraneo, un collettivo di ricerca teatrale nato nel 2004. Dopo la partecipazione alla Generazione Scenario 2005, ha ricevuto il Premio Speciale Ubu nel 2009 come “uno dei gruppi guida dell’attuale ricambio generazionale”. Teatro Sotterraneo lavora da sempre su due piani: il coinvolgimento diretto e decisionale dello spettatore e la dimensione ludica dell’interazione teatrale, nel tentativo di conservare il riso e il tragico quasi nello stesso frammento. Esistono nel mondo alcune “nazioni in miniatura”. Piattaforme petrolifere abbandonate, isole o piccole porzioni di terraferma dove non vige alcuna giurisdizione o controllo politico-militare e dove alcuni soggetti, preso il controllo del territorio, hanno emanato proprie leggi, coniato una nuova moneta, strutturato proprie istituzioni e avviato rapporti con territori vicini. Qui l’esercizio di cittadinanza può ripartire da zero, porsi domande originarie sul fare società e rispondere con modalità inedite. Si parte dalla scena teatrale come piattaforma vuota su cui costruire una micronazione. Due attori irrompono sulla scena e cominciano a progettare il loro paese in miniatura. Servono delle leggi. Servono dei luoghi. Servono delle cose. Si parte da zero, tutto è da costruire, liberi di costruirlo come vogliamo. La micronazione è una scena vuota, deserta, che lentamente si popola e riempie, magari anche degli stessi elementi che compongo il panorama teatrale (luci, musiche, ecc.) oppure di segnali che diano regole (cartelli, striscioni, ecc.) affinché ai bambini sia dato vedere come da un vuoto si possa edificare una Polis. L’incognita è sul tipo di Polis. In questo quadro il coinvolgimento diretto dei bambini pare un necessario rovesciamento. I bambini non dispongono solitamente di potere diretto. Sui bambini non gravano responsabilità. I bambini vivono in un mondo normativo, fatto di ordini, obblighi e divieti. È nella natura delle cose che il vecchio guidi il fanciullo. E del resto il fanciullo non potrebbe decidere su cose di cui non ha ancora fatto esperienza. Nel costruire una nazione in miniatura proviamo a dotare i bambini di un potere inedito e fatto su misura. Sullo sfondo un piccolo luogo deserto in cui dar vita a una società, Robinson Crusoe ma anche il serial Lost, e naturalmente Il signore delle mosche di Golding. Si tratta di una piccola Cosa Pubblica, si tratta di uno spettacolo teatrale dove la finzione è evidente perché è il motore dell’immaginazione, si tratta di un paese in miniatura che si spegnerà quando si spegneranno le luci che lo illuminano, ma al tempo stesso si tratta di una possibilità. Andiamo a fare un viaggio nella terra dei Giganti? Volete imparare dalla maga Circe come si fa la pozione magica che trasforma gli uomini in maiali? Sapete dove dobbiamo cercare un indovino vero che ci racconti il nostro futuro? Avete mai sentito il famoso canto delle Sirene? Se riusciremo ad attraversare il regno delle ombre senza separare la luce dal buio e a pronunciare le parole segrete per parlare con l’indovino, allora vedremo tutto questo mondo nella famosa storia di Ulisse: l’Odissea. Così Flavio Albanese inizia il suo racconto in Canto la storia dell’astuto Ulisse, spettacolo che fa rivivere in scena, anche grazie all’ausilio delle tecniche di teatro d’ombra, realizzate in collaborazione con Teatro Gioco Vita, le avventure di Ulisse, trasferendo ai giovani spettatori il senso pieno del mito attraverso il valore dell’ascolto. “Memoria, oralità e tradizione”. Queste, secondo il grande antropologo e mitografo francese Jean-Pierre Vernant, le condizioni di esistenza e sopravvivenza del mito. Dalla vittoria dei Greci a Troia, attraverso le mille peripezie di Ulisse, fino al ritorno ad Itaca, il filo del racconto in scena passa attraverso gli episodi e i personaggi più noti dell’Odissea: il gigante Polifemo, il canto delle Sirene, la maga Circe, il cane Argo, Penelope e Telemaco, la cui immagine è suggerita dalle figure d’ombra, opera del grande scenografo Emanuele Luzzati, un racconto antico capace di portare anche ai giovani spettatori di oggi il suo fascino potente. Semplici azioni ed evocazioni sceniche, brevi accenni di interazione e gioco sono le vie di ingresso scelte da Flavio Albanese per coinvolgere i ragazzi nell’epopea omerica. SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI LA CICALA E LA FORMICA SCHOLÉ TEATRO DELLE BRICIOLE ACCADEMIA PERDUTA / ROMAGNA TEATRI Teatro Stabile d’Arte Contemporanea testo e regia Letizia Quintavalla, Bruno Stori con Bruno Stori, Agnese Scotti consulenza scientifica Roberta Roberti (docente scuola secondaria di secondo grado) assistente Alessandro Mercurio ideazione luci Emiliano Curà realizzazione costumi Patrizia Caggiati realizzazione scene LabTdB Paolo Romanini tecnico Mauro De Pietri frammenti video da Education is the key poema di Joe Kamau-Amref, Un re a New York di Charlie Chaplin, D’amore si vive di Silvano Agosti (www.silvanoagosti.com) di Claudio Casadio e Giampiero Pizzol pubblico: da 11 anni - durata: 60 minuti teatro d’attore Il “Progetto Politoi - L’essere o il saper diventare cittadini autentici”, con gli spettacoli I Grandi Dittatori e Siamo qui riuniti o della democrazia imperfetta, ha esplorato il tema della politica in senso alto, con il rigore della ricerca storica e la profonda leggerezza del riso e dell’ironia. Questo percorso di teatro serio, ma non serioso, è continuato attraverso due produzioni dedicate alla Conoscenza e alla Scuola, intese come pre-condizioni fondamentali per una società democratica: I saputoni o lo stupore del conoscere per bambini dai tre ai sei anni e Scholé o del lento tempo che fa dell’uomo la civil persona per ragazzi dagli undici anni, nuovo spettacolo che mette al centro la relazione circolare tra insegnare e imparare, tra Allievo e Maestro. Il termine scholé in greco significa riposo, quiete, tempo libero. La scuola degli antichi era quel tempo libero dalla preparazione atletica e dalla guerra, nel quale ci si dedicava alla conoscenza di poesia, musica e matematica. L’opera da realizzare e da portare a compimento siamo noi stessi: un “ozio” per renderci migliori. Ecco dunque la storia di un Maestro che considera il suo Allievo competente: non un contenitore da riempire, ma un sapere da liberare. Un essere buffo che cresce, si trasforma ed infine se ne va infervorato, lasciando la scuola dell’obbligo, dopo aver percorso un viaggio che si snoda tra sa- SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI 26 pere, persona e cittadinanza e giungendo a disegnare la scuola della nostra Costituzione attraverso il vero significato dell’educare. Nello spettacolo c’è una consapevolezza di fondo in merito alla situazione attuale della scuola e vi si fa cenno con sottile ironia: le ore di scuola che calano, le nozioni che si memorizzano e non si vivono, l’attacco alla scuola pubblica. Ma lo spettacolo è soprattutto storia di crescita e formazione: di un adulto e di un ragazzo che, mettendosi in relazione, si trasformano reciprocamente e divengono consapevoli della dimensione sociale e collettiva del sapere e del valore della condivisione. Scholé non è dunque uno spettacolo sulla scuola di oggi, ma sul conoscere, sulla relazione di apprendimento. Ci si propone di ragionare sulla scuola partendo dall’idea di democrazia da cui proviene il protagonista. Tutto sul palcoscenico è ridotto all’essenziale: pochissimi oggetti (una lavagna, un librone, un libro, i gessi, un peplo, una corda, uno sgabello) divengono nella loro concretezza segni complessi e pregnanti. Anche i dialoghi sono semplici e diretti e le molteplici citazioni spesso sono solo accennate, sfiorate in modo ironico e leggero. Eppure, dietro ogni scambio, dietro ogni gesto e movimento dei protagonisti stanno molteplici possibilità di apertura e approfondimento. Si tratta di uno spettacolo essenziale: come dice Peter Brook in La porta aperta, una semplicità che non è povertà, ma semmai verità concentrata nel tempo e nello spazio scenico. Un lungo lavoro di ricerca e di studio ha preceduto ed accompagnato lo spettacolo, che ovviamente lo ha condensato e lo ha tradotto in quel linguaggio poetico e in quello stile cui ci hanno abituati I grandi dittatori e Siamo qui riuniti. Si parla di cose serie, ma non in modo serioso. Dalla scuola è venuto il campo magnetico e poetico dove ci si muove fisicamente, dove si vive, si respira, si soffre e si è felici, uno spazio che non nasce solo per riflessioni intellettuali. (...) Ma lo spettacolo è soprattutto storia di crescita e formazione: di un Maestro e di un Allievo che, mettendosi in relazione, si trasformano reciprocamente e divengono consapevoli della dimensione sociale e collettiva del sapere e del valore della condivisione. Le fasi di apprendimento dell’Allievo sono forzatamente accelerate nel tempo concentrato dello spettacolo: la vita di A, così si chiama l’Allievo, potrebbe andare poeticamente dai 10 ai 18 anni. Un esserino buffo che arriva, cresce, si trasforma ed infine se ne va infervorato, lasciando la scuola superiore, dopo aver percorso un viaggio che si snoda tra sapere, persona e cittadinanza e giunge così a disegnare la scuola della nostra Costituzione. con Maurizio Casali, Mariolina Coppola, Alessandra Tomassini scene Maurizio Bercini, Donatello Galloni, Ilaria Commisso costumi Luca Dall’Alpi, Maurizio Casali canzoni Paola Baldarelli musiche Giovanni Perinelli regia Claudio Casadio pubblico: da 3 a 10 anni - durata: 60 minuti teatro d’attore con musica e canzoni La cicala e la formica, simbolo dell’ozio e del lavoro, sono tra i più famosi al mondo grazie anche alla popolare favola di La Fontaine. Ma mentre nel racconto del narratore francese queste due figure sono rigidamente contrapposte per celebrare la virtù di una previdente e laboriosa saggezza condannando il suo opposto, nel mondo del teatro avviene qualcosa di più. Tra le due amicheavversarie si snoda il filo di un’avventurosa storia, comica e saggia, antica e moderna, piena di incontri e scontri, di sorprese e paure sul filo dei versi e delle rime con cui è scritto il testo. La cicala e la formica diventano veri e propri personaggi prendendo corpo e acquistando una personalità quasi umana. La cicala non è soltanto un’oziosa perditempo, ma ha un autentico talento artistico ed è in grado di farci volare sulle ali della fantasia con la sua straordinaria voce: è una giovane cantante che tiene concerti sui prati e sulle spiagge della Riviera! Mentre la formica, che ha una mentalità più realistica, si occupa del posto di lavoro, della casa e delle piccole gioie e dei piccoli dolori del quotidiano. Da questa diversità di visioni emerge un modo differente di affrontare ogni piccolo e grande problema e quindi un diverso modo di parlare e agire. Ma la dinamica del teatro non vive solo di questo contrasto fra il sogno e la realtà. Infatti tra le due protagoniste si insinua una terzo personaggio: il calabrone. Si tratta di un impresario, un affarista senza scrupoli che ben rappresenta le facili tentazioni del mercato e del successo di cui vediamo oggi esempi frequentissimi. È proprio lui a sfruttare e illudere la cicala per poi abban- donarla squattrinata e sola al gelo dell’inverno. Il mito della facile ricchezza e della perpetua spensieratezza si infrange contro il mondo reale. A questo punto tutto il peso della storia poggerà su una formica! Questa piccola creatura dovrà scegliere se chiudere la porta alla sfortunata compagna o tentare di salvarla a rischio della propria vita entrando anch’essa nel pericoloso mondo dell’arte. Dunque il racconto di un’amicizia perduta e riconquistata che, come tutte le avventure, mette alla prova attori e spettatori per tracciare una parabola moderna e condurre alla fine questa piccola e grande storia senza fine. In questo spettacolo la parte musicale è molto importante e l’uso di canzoni dà vita ad un vero e proprio varietà fabulistico. Le scene fantasmagoriche di Maurizio Bercini creano siparietti incantati per l’esibizione della cicala, in un continuo gioco di sorpresa e di magia. Tecniche e linguaggi Le scenografie dello spettacolo, curate da Maurizio Bercini, sono l’occasione di portare in teatro l’ingrandimento del microcosmo. Infatti ci mostrano, come guardando attraverso una lente, un enorme mondo fatto di piccole cose come una scatola di fiammiferi, dei fiorellini, un tappo di bottiglia, un contenitore di caramelle e tanti altri oggetti abbandonati. Qui i bambini possono notare tutti i dettagli, i colori e le funzioni di questo piccolo angolo abitato dagli insetti: gallerie, tane, finestre, botole, siparietti, scatole girevoli. I costumi curati da Luca Dall’Alpi e Maurizio Casali raggiungono il massimo splendore addosso alla cicala che sfoggia, da vera soubrette, una serie di abiti di scena abbaglianti tra cui quello fantasmagorico e alato della farfalla e quello illuminato e brillante della lucciola. Il testo, curato da Giampiero Pizzol, è per lo più in rima e gioca a volte comicamente con una serie di capriole linguistiche e battute travolgenti che coinvolgono lo spettatore allargandosi nello spazio delle canzoni e delle filastrocche in un ritmo incalzante. La musica, composta da Paola Baldarelli e Gianni Perinelli, segue quasi tutto lo spettacolo come un tessuto di note per poi prendere la forma di canzone. Numerosi, infatti, sono i brani cantati: la Canzone della Farfalla, la Canzone della Lucciola, la Canzone della Zanzara, la Canzone della Frutta, la Filastrocca dell’Inverno, il Duetto della Cicala e della Formica, ecc.. Il lavoro dei tre attori in scena (Maurizio Casali, Mariolina Coppola e Alessandra Tomassini), diretti magistralmente da Claudio Casadio, capace di miscelare sapientemente i vari generi teatrali, fornisce una valida prova di teatro di prosa non solo per ragazzi, ma per qualunque pubblico. Lo spettacolo si snoda così attraverso la caratterizzazione dei personaggi e il ritmo delle scene che si susseguono, alternando registri comici a gag da operetta, litigi e riconciliazioni, inganni ed equivoci, fino al dramma finale e all’inaspettata ma felice amicizia che, sulle note dell’ultima canzone, congeda il pubblico con un sorriso. SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI 28 ALLA LOCANDA DEL BALENIERE ROMANZO D’INFANZIA LITTA_produzioni QUINTAVALLA - STORI - COMPAGNIA ABBONDANZA/ BERTONI Ispirato a Moby Dick di Hermann Melville testo Bruno Stori coreografia e interpretazione Michele Abbondanza e Antonella Bertoni regia e drammaturgia Letizia Quintavalla e Bruno Stori musiche Alessandro Nidi ideazione luci Lucio Diana elaborazioni sonore Mauro Casappa costumi Evelina Barilli voce fuori campo Silvano Pantesco coproduzione Teatro Testoni Ragazzi con il sostegno di Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Dipartimento dello Spettacolo pubblico: per tutti, da 6 anni - durata: 55 minuti teatro danza Spettacolo vincitore del Premio Stregagatto 1997/98 Romanzo d’infanzia è uno spettacolo in cui il linguaggio del teatro-danza, normalmente riservato ad un pubblico non di giovanissimi, si propone in una formula più narrativa ed immediata in modo da renderlo fruibile anche dai bambini. L’infanzia è il diamante della nostra vita, è grezza e abbagliante. Si può scheggiarlo e offuscare la potenza della sua luce. E questo è male? Non so, ma fa male, molto male. Se è vero che d’amore si può impazzire è ancor più vero che senza amore si diventa matti e infelici. E che disastro i bambini senza amore o con troppo amore. Tra gli eterni deboli ci sono i bambini. Crediamo che la diversità sia un diritto che va ribadito in ogni epoca e in ogni paese. Insomma è sempre tempo di trovarsi dalla parte di chi perde, di chi è più debole. Da questi presupposti deriva un metodo di lavoro che influenza e definisce soprattutto la drammaturgia e il lavoro con i danzatori-at- tori, considerati più importanti del personaggio, del testo e portatori di materiale umano prezioso e vivo. Questo lavoro parla del disagio infantile all’interno dei rapporti primari-affettivi, della violenza fisica e psicologica che l’infanzia subisce a casa o nelle istituzioni, del delitto di non ascoltare i propri figli, di colpe senza colpevoli. In scena due danzatori che si alternano tra essere genitori e figli e poi di nuovo padre e figlio e madre e figlia e poi fratelli, sì, soprattutto fratelli, e alternano il subire e il ribellarsi e fuggire e difendere e proteggersi e scappare e tornare e farsi rapire per sempre senza ritorni: insomma vivere. Una dedica a tutti coloro che non possono fare a meno dell’amore. Letizia Quintavalla, Antonella Bertoni, Michele Abbondanza, Bruno Stori in collaborazione con di Alberto Astorri con Alberto Astorri, Paola Tintinelli pubblico: da 8 anni - durata: 60 minuti teatro d’attore Mille cuori pulsanti abitano Moby Dick a seconda dell’età in cui lo si scopre. Da piccoli, la storia del capitano Achab, della cima aggrovigliata che lo trascinerà nell’abisso, la storia della balena bianca che viene dalle profondità del mare rimane impressa per sempre. Ma il Moby Dick di Melville è anche una sorta di libro sacro, da consultare come una specie di oracolo, e segretamente si ispira alla Bibbia portandone continuamente i rimandi. È l’avventura del mare come sfida a provare se stessi. Profezia e malinconia, le due chiavi di questo romanzo iniziatico e formativo sono state le chiavi anche della nostra lettura. Nella nostra locanda Marino Tempesta, uno dei due personaggi, scendendo nel profondo del leviatano evocato si spera trovi la propria vocazione. L’oste della locanda è Ismaele. È lui che convive con i resti di questo naufragio. Marino è un cantante musicista capitato per caso in questo strano ristoro: si deve imbarcare sulla Love Boat, una nave da crociera, e non ha mai visto il mare. Nasce il confronto di un uomo più giovane con un uomo più anziano, e quindi il problema dell’esperienza, della memoria e della trasmissione di questo sapere. Il giovane viene iniziato dal vecchio oste attraverso la storia del Pequod, del Capitano Achab, ma anche attraverso lezioni sulla cetologia. La locanda del baleniere Ismaele diventa come un amplificatore che agisce sulla mente di Marino, sulla sua immaginazione, la storia esce dalle parole del corpo dell’oste per diventare, attraverso il racconto e una serie di visioni sonore, un luogo sommerso e salvato perché abitato dall’unico sopravvissuto. SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI 30 GRANDE CIRCO NAVE ARGO FELICITÀ DI UNA STELLA TEATRO DEL DRAGO TEATRO ALL’IMPROVVISO Ovvero La ballata di Teseo e il Minotauro di e con Dario Moretti musiche originali di Cecilia Chailly eseguite da Alice Caradente o da Giuliano Mattioli video filmato di Franco e Mario Piavoli - Produzione Zefiro Film in scena Mauro Monticelli, Andrea Monticelli e Fabio Pignatta testo Francesco Niccolini, Mauro Monticelli regia Renato Bandoli scene, costumi e pupazzi Arianna Maritan, Fabio Pignatta, Martina Sturaro e Mauro Monticelli luci Andrea Monticelli pubblico: da 8 a 13 anni - durata: 60 minuti teatro d’attore, pupazzi e macchine teatrali Uno spettacolo sul circo e la storia mitologica di Teseo e il Minotauro. Il teatro di figura è la tecnica con la quale si svolge e si racconta questo “evento” mitologico. In scena i clowns attori, che cambiano spesso i loro ruoli; un po’ animatori, un po’ inservienti di un circo molto surreale, per passare poi al ruolo di protagonisti/attori. I personaggi sono quelli della storia ben conosciuta. Re Minosse, allo stesso tempo presentatore del circo, Teseo il guerriero e giustiziere, ma anche domatore, Arianna, amante di Teseo ed equilibrista sul “filo”, Pasifae, moglie del Re e danzatrice, Icaro il trapezista e l’ottovolante, Dedalo il favoloso architetto marionettista ed infine il Minotauro, la belva feroce. È diviso solo simbolicamente da un “finto” intermezzo all’interno del quale si crea un mini show di giocoleria: la prima parte è la presentazione, la “parata” degli artisti del circo con i loro numeri spettacolari; nella seconda parte i medesimi personaggi sono i protagonisti della storia mitologica. La scenografia e l’immagine dello spettacolo sono liberamente ispirati all’opera dello scultore Jean Tinguely; archeologia industriale, materiali di recupero e di riciclo, materie esauste, tutto completamente trasformato e rigenerato. La musica utilizzata nello spettacolo è del compositore e musicista Pascal Comelade con il suo gruppo, Bel Canto Orchestra; un genere molto stravagante, con largo utilizzo di strani strumenti non convenzionali e di varia natura, nonché strumenti giocattolo. I personaggi Re Minosse, presentatore e direttore del circo Teseo il guerriero, il domatore Arianna figlia del Re, equilibrista Pasifae moglie del Re, danzatrice Icaro figlio di Dedalo, ottovolante e trapezista Dedalo architetto, marionettista Minotauro, la belva La storia Raccontiamo la storia mitologica di Teseo e del Minotauro dall’interno di un circo anch’esso mitologico. Una parata dei personaggi. I nostri artisti sono alcuni dei famosi argonauti; il “gioco” sta nel cambio continuo delle identità... Teseo, il grande guerriero, che del circo è “il domatore”, attraversa il mare Egeo per andar a porre fine al sacrificio dei fanciulli ateniesi, dati in pasto alla belva... Minosse Re dell’isola di Creta è per necessità, lo dice lui stesso, anche presentatore e direttore del Circo Nave Argo. La pista dove si svolge lo spettacolo è anche il labirinto (ma è anche la vita!). Arianna, figlia di Minosse, quella del famoso filo, è l’equilibrista. Ha parte fondamentale nella storia del labirinto, che Minosse fece erigere da Dedalo, abile architetto, primo di tutti i marionettisti della storia. Icaro, rinchiuso nel labirinto con suo padre Dedalo, come tutti più o meno. Sanno tutti che fuggì non via mare, non via terra, ma per cielo, con le ali di cera. Del resto il nostro argonauta clown icaro è un trapezista, il favoloso “volatore”, l’ottovolante! Lo spazio scenico La scenografia e costituita da un fondale a righe ocra ed altre tonalità di colori giallo e marrone, una regia posta al centro scena, quasi come la regia di un dj, ma allo stesso tempo un trono per Minosse, ed ai fianchi destro e sinistro della pista/labirinto le macchine teatrali corredate di pupazzi, sempre a vista. Come del resto gli attori che riposano e si “cambiano costume” a vista, sempre attenti, presenti e pronti ad entrar in scena a turno, come nella Commedia dell’Arte. pubblico: da 3 a 8 anni - durata: 40 minuti narrazione e pittura in musica per arpa Felicità di una stella racconta l’infanzia e parla dei bambini attraverso le loro mani, le voci, i giochi, le espressioni e le emozioni. Lo spettacolo è una danza di pennelli e di matite che scorrono sulla carta. Dario Moretti dipinge sotto lo sguardo del pubblico, accompagnato dalle musiche di un’arpa eseguite dal vivo da un musicista in scena. Felicità di una stella è un concerto per immagini e suoni; un omaggio a tutti i bambini, al loro sguardo e al loro stupore. Dalla rassegna stampa Dario Moretti dietro una grande scrivania accoglie i bambini e li introduce in un mondo fatto di disegni, punti colorati, linee che si intrecciano, segni sottili e grossi, suggestioni e riferimenti di un mondo reale ed immaginario, uniti dalla sapiente mano dell’artista. Immagini di occhi di bambini aprono e chiudono questo spettacolo per dare risalto al fatto che si tratta di una storia di bambini raccontata con uno sguardo ingenuo e stupito. La narrazione è accompagnata dalla melodia di un’arpa suonata da Cecilia Chailly, che sottolinea i diversi momenti del racconto e le parole di Moretti. Ogni racconto è rappresentato su un foglio e dà luogo ad un’opera nuova il cui titolo rappresenta i mondi evocati dal pittore nella sua composizione: mani d’aria, facce d’incanto, dame di carta, voci d’acqua, omini di latta, pranzo delle rane e altri momenti suggellati dalla mano dell’artista. Il titolo dello spettacolo rimanda a un’altra immagine dedicata ai bambini ovvero la felicità di una stella che interrompe il buio, un buio in cui «anche un sorriso, anche il più piccolo, andrà benissimo». Come per ogni spettacolo della compagnia del Teatro all’Improvviso anche questo pregevole omaggio poetico e pittorico è accompagnato da una bella e pregevole pubblicazione che raccoglie i disegni di Moretti. (Mario Nuzzo, www.eolo-ragazzi.it) SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI CUCCIOLI SHOW Olly, Cilindro, Diva, Pio, Portatile e Senzanome, i cuccioli nati dalla fantasia di Sergio e Francesco Manfio, tornano in una nuova e straordinaria avventura per divertire e parlare di ambiente, amicizia e solidarietà. Nel gennaio 2010 è uscito nei cinema italiani il film d’animazione Cuccioli - Il Codice di Marco Polo (una coproduzione Gruppo Alcuni - Grupo Edebè - RAI Cinema), ottenendo uno straordinario successo di pubblico. SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI 32 LA DANZA DELLE API GRUPPO ALCUNI Teatro Stabile d’Innovazione LA PICCIONAIA - I CARRARA Teatro Stabile di Innovazione Il Codice di Marco Polo Uno spettacolo sulla biodiversità autore e regia Sergio Manfio interpreti Sergio Manfio e Francesco Manfio musiche originali Gruppo Alcuni staff Enrico Daurù, Mattia Dal Bianco testo di Carlo Presotto, Titino Carrara, Paola Rossi con Carlo Presotto, Matteo Balbo regia Titino Carrara e Carlo Presotto assistente alla regia Giorgia Antonelli scenografia Mauro Zocchetta tecnico Luciano Lora pubblico: da 4 a 10 anni - durata: 65 minuti teatro d’attore con pupazzi e videoproiezioni pubblico: da 5 a 10 anni - durata: 60 minuti teatro d’attore e video Cuccioli Show porta in scena i personaggi e le emozionanti avventure del film. Nella magica Venezia i Cuccioli (protagonisti della fortunata serie animata su Rai Yoyo) devono confrontarsi con la perfida Maga Cornacchia, che ha in mente un terribile piano: prosciugare ed asfaltare la laguna, trasformando Venezia in una città come le altre! L’antico codice di Marco Polo è la chiave per fermarla: sarà un susseguirsi di avvincenti indagini, inseguimenti mozzafiato, viaggi intorno al mondo e continui colpi di scena, ma anche l’occasione per coniugare temi legati alla tutela dell’ambiente con i valori dell’amicizia e della solidarietà. Un allestimento delizioso e coinvolgente, ricco di gag, colori, video animati, musiche originali tratte dalla bellissima colonna sonora del film, con pupazzi in gommapiuma e attori in carne e ossa... Perché stanno scomparendo le api? Poco male, pensano alcuni, vorrà dire che si farà a meno del miele. Purtroppo la questione non è così semplice. Le api comunicano tra loro mediante una danza fatta di vibrazioni con la quale formano un 8 sulle lamine verticali dei pannelli dell’alveare. Tutte le volte che danza l’ape disegna una figura che indica la posizione della fonte del cibo. Le sue vibrazioni sono tanto più rapide quanto più il nutrimento è vicino. I movimenti si susseguono in questo modo (verso l’alto) quando il cibo si trova volando verso il sole. In quest’altro (verso il basso) quando si trova volando dalla parte opposta al sole. Tutte le restanti posizioni del cibo vengono segnalate formando un angolo che coincide con l’angolo formato dalla posizione del sole con la posizione della fonte del cibo. Si stima che in Veneto siano presenti circa 55 mila alveari, con una produzione complessiva che si aggira sui 19 mila quintali di miele: il 40 per cento miele di acacia; il 20 per cento di millefiori; il 25 per cento di castagno, il 15 per cento di altri mieli (tiglio, tarassaco, melata di abete, barena, e piccolissime quantità di rododendro). Tra i prodotti dell’alveare figurano inoltre cera (circa 165 quintali), polline, propoli e pappa reale. Nel corso dei secoli si è creata una importantissima collaborazione tra le api e le piante. Mentre gli animali possono spostarsi in cerca di qualcuno con cui mettere su famiglia, le piante hanno dovuto inventarsi strategie diverse. Molte di loro hanno deciso di sfruttare il volo delle api per mandarsi messaggi l’un l’altra (e non solo messaggi...). I fiori sono il trucco inventato dalle piante per attirare gli insetti e affidare loro quella polverina magica, il polline, che permetterà la nascita dei frutti. Un alveare da solo garantisce lo scambio del polline tra i fiori nel raggio di 3 chilometri. Una famiglia di api: fino a 90.000 individui. Più o meno tutti gli abitanti di Treviso, o Vicenza. Questo permette ad un alveare medio di produrre 45 chilogrammi di miele l’anno. Anche se un’ape operaia, in tutta la sua vita, produce solo 1/12 di un cucchiaino da tè di miele. Ma soprattutto le api sono direttamente responsabili di un terzo del cibo che mangiamo, frutta e verdura delle specie più diverse che compongono la nostra dieta. Per questo l’uomo le ha da sempre tenute in gran conto. Un leggenda attribuisce ad Albert Einstein questa frase: “Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”. Su questi temi si svolge uno spettacolo divertente, che da un lato recupera la storia di un’attività agricola di antica eccellenza, dall’altro richiama i giovani spettatori alla responsabilità dei comportamenti di ognuno nella tutela del delicato equilibrio ambientale. Lo spettacolo In un vortice di gag, lezioni inverosimili sull’anatomia del popcorn, lezioni di danza delle api, gli attori giocano sul rapporto tra ciò che mangiamo ogni giorno e la qualità dell’ambiente in cui viviamo. Incontreranno mais, trifoglio e girasoli, parassiti e farfalle, ma soprattutto dovranno vedersela con il mistero della scomparsa delle api. Perché lo sviluppo senza controllo e la ricerca esasperata del profitto in agricoltura ha ripercussioni pesanti su tutti gli abitanti del pianeta. Le api sono un sensibile indicatore della qualità dell’ambiente. Ma si occupano anche di trasportare il polline da una pianta ad un’altra, rivestendo un ruolo essenziale per il paesaggio che siamo abituati a vedere, e per i sapori che siamo abituati a gustare. Una storia divertente e poetica per riflettere su come il futuro sia già disegnato dai piccoli gesti che ognuno compie ogni giorno, come il battito d’ali di una farfalla che può scatenare un uragano dall’altra parte del mondo, secondo la celebre teoria dell’ “effetto farfalla”. E poi cosa c’entra la passione per i popcorn con la scomparsa delle api? Perché è triste un girasole? Cosa ci vuole per fare un tavolo? E per fare un cavolo? Perché la diabrotica va sempre in vacanza nello stesso campo? Il trifoglio è maleducato? Chi cerca delle risposte forse si sentirà un po’ preso in giro. Chi invece crede nell’importanza delle domande potrà collezionarne qualcuna di nuova, e magari anche un bel po’ di risate. È disponibile per gli insegnanti un’articolata scheda didattica sulla biodiversità SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI PICABLO FAME DA LUPO TAM TEATROMUSICA LA BARACCA TESTONI RAGAZZI Dedicato a Pablo Picasso di e con Bruno Cappagli luci di Andrea Aristidi oggetti di scena di Fabio Galanti ideazione Michele Sambin con Flavia Bussolotto, Alessandro Martinello composizione ed esecuzione musica Michele Sambin postproduzione suoni Kole Laca, Luca Scapellato, Davide Sambin video animazione Raffaella Rivi costumi e foto Claudia Fabris sistemi interattivi Alessandro Martinello scrittura Pierangela Allegro regia, scene, immagini Michele Sambin produzione realizzata con il contributo del Comune di Padova - Assessorato alla Cultura pubblico: da 6 a 12 anni - durata: 50 minuti teatro musicale e immagini proiettate Pablo Diego Josè Francisco Juan Maria Cipriano Clito Patricio sono solo alcuni dei tanti nomi di Picasso. Li abbiamo considerati l’indizio di una personalità sfaccettata e multiforme della quale abbiamo ricercato i motivi ricorrenti e le invenzioni straordinarie, fino ad accorgerci che ci sarebbe piaciuto mettere in scena la sua pittura. Nella sterminata produzione di Picasso abbiamo individuato temi e puntato al ritmo proprio delle immagini, affidandoci alla vorace energia che le domina: la giovinezza (ballerina con palla e arlecchino), la leggerezza e l’ironia (colombe che scherzano con SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI 34 un buffo prestigiatore), l’amore (il pittore e le modelle), la lotta tra istinto e ragione (la corrida), dal buio alla luce (Guernica e la colomba della pace), la gioia (dipingere insieme un quadro di luce colorata) sono i temi che Picablo individua e che interpreta. All’inizio è un vecchio Picasso quello che dal suo studio ci guarda. Lentamente andrà indietro nel tempo fino a tornare bambino... È nello studio del pittore che tutto ha inizio, è lì che i quadri prendono vita, vengono interpretati abitati e trasformati. È nello studio che avvengono scoperte e rivelazioni che ci portano fuori in spazi aperti in compagnia di saltimbanchi e tori, ballerine, colombe, arlecchini e toreri... Giocano tra loro i due protagonisti nello studio del pittore, manipolano, ricompongono, reinterpretano, danno vita scenica ai tanti quadri dipinti da Picasso. Vogliamo che giochi con noi anche ogni spettatore che sappia lasciarsi coinvolgere da uno spettacolo che volutamente lascia aperta la porta dell’immaginazione, perché ognuno entri e giochi a suo modo. Perchè nel nostro Picablo non c’è nulla da capire, molto da sentire. Gli strumenti dell’arte oggi sono particolarmente sviluppati in ambito tecnologico. Abbiamo provato a immaginare quello che con questi nuovi strumenti, in grado di sostituire colori e pennelli tradizionali, avrebbe fatto Picasso. Noi lo abbiamo fatto per lui, cercando di restare fedeli al suo spirito e mettendo a frutto la nostra lunga esperienza sull’uso di nuovi strumenti nel teatro. La nostra non è una tecnologia particolare, utilizziamo strumenti semplici, oggi alla portata di tutti. In Picablo, in particolare viene utilizzato un dispositivo originariamente creato dall’industria per la tecnologia ludica (assai noto tra i giovani). L’abbiamo reinventato spostandone l’ambiente fino a farlo diventare uno strumento che ci consente di giocare con l’arte. pubblico: da 3 a 7 anni - durata: 60 minuti teatro d’attore Quando un bambino si sveglia qual è la prima necessità che sente? Fare la pipì? Giocare? Abbracciare la mamma e il papà? Bere? No: la prima cosa a cui pensa è mangiare!!! Bruno appena si sveglia ha moltissima fame, una fame che non si può spiegare, ha così tanta fame che ai suoi occhi gli oggetti della cameretta prendono le sembianze più strane: invitanti mozzarelle, fragranti salsicce, formaggi odorosi, e anche lui un po’ alla volta inizia a trasformarsi. In un maialino? In un rinoceronte? In una capretta? Magari! Lui ha così tanta fame che diventa un lupo. Il lupo incontra i tre porcellini che però quasi lo mangiano, poi incontra un cacciatore, ma diventano amici, mentre la fame aumenta, allora insegue una gallina, la spenna e la sbrana… che buona! E quando la mamma finalmente lo invita a tavola per mangiare… lui vuole giocare ancora! Eh no! Bruno non smetterebbe mai di giocare al lupo affamato. Uno spettacolo sull’istinto primordiale del gioco e della fame e del giocare a mangiare, attraverso racconti divertenti come I tre porcellini dei fratelli Grimm, e storie di amicizia come In una notte di temporale di Yuichi Kimura. SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI 36 CUORE GIARDINI DI PLASTICA TEATRO DUE MONDI in coproduzione con ERT- Emilia Romagna Teatro Fondazione CANTIERI TEATRALI KOREJA Stabile d’Innovazione del Salento con Giovanni De Monte, Alessandra Crocco, Maria Rosaria Ponzetta tecnici luci Mario Daniele e Angelo Piccinni regia Salvatore Tramacere collaborazione all’allestimento Maria Rosaria Ponzetta Di Edmondo De Amicis drammaturgia Gigi Bertoni con Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Renato Valmori direzione musicale Antonella Talamonti consulenza alle scene e costumi Lucia Baldini progetto luci Marcello D’Agostino regia Alberto Grilli pubblico: da 3 a 10 anni - durata: 60 minuti teatro d’attore, toy theatre, teatro di figura pubblico: da 8 anni - durata: 60 minuti teatro d’attore Spettacolo vincitore del Premio speciale “Festival Grand Prize” - Isfahan Theater Festival for Children & Young Adults (Iran) Lo spettacolo cattura gli sguardi, ma lascia libera la fantasia di correre a briglia sciolta. Chi decide di subirne l’incantesimo, si prepari a un viaggio sorprendente alla scoperta di mondi magici dove colori, luci e suoni assecondano i suoi desideri. Mondi a sé, ciascuno con le proprie meraviglie, dove si possono incontrare extraterrestri, samurai, fate, angeli... Dove c’è posto per i ricordi, i sogni, le emozioni. Di grande impatto visivo, le scene suggestionano anche chi bambino non è più, grazie all’originalità delle trovate e alla forza evocativa di certe immagini. Tubi, abiti, copricapo, materiale povero e riciclato di vario genere che grazie all’uso fantasioso delle luci si trasforma fiabescamente in immagini, visioni strampalate e buffe, quadri plastici di un movimento della fantasia. Non c’è in ballo una vera e propria storia che non sia quella inventata, lì al momento, dai tre attori in scena con le loro trasformazioni. E la plastica? Koreja si è divertita a trasformarla, giocando con gli oggetti semplici di ogni giorno. E lancia la sfida a riconoscerli. (…) Suggestioni orientali, ritmi e colori sudamericani, divertenti gag-battibecco, la fata degli uccelli con i due cacciatori che si mettono fuorigioco da soli, Eva con la mela e il serpente che si muovono sulle note di un motivo assai gradevole. A questo proposito vogliamo sottolineare la validità delle scelte musicali, attentissime, particolari e molto belle. Anche una scelta assolutamente non prevedibile: un brano di Battiato per intero che parla di problematiche dure, di politiche, di criminalità. Mentre la voce racconta, gli attori sulla scena disegnano bolle di sapone di tutti i formati, che le luci colorano di blu, o di rosso,trasformandone la superficie in una specie di ghirlanda di stelline. La fantasia, un effetto davvero speciale. Luisa Guarino (da Giardini di plastica al Ridotto: la fantasia è un effetto speciale) Intervista al regista Il processo di creazione (da quale stimolo siete partiti, perché quella storia, come l’avete elaborata teatralmente, se siete partiti da un testo predefinito o avete lavorato sulle improvvisazioni degli attori, e tutto quello che può venirti in mente circa la nascita dello spettacolo...) Il lavoro è partito dalla pura improvvisazione tra tre attori e un materiale: la plastica. Abbiamo inteso la plastica non solo come elemento materiale, ma come condizione fisica e mentale, l’essere plastici sino a diventarlo veramente e a scomparire come le due sagomine finali con cui termina lo spettacolo. Si è proceduto per quadri che in qualche modo rispecchiassero diverse situazioni reali: la natura con animali, piante e persone, lo spazio extraterrestre, i giochi plastici, la moda, l’immagine riflessa, la scuola, il cartoon. Le principali tematiche affrontate, nonché l’eventuale ricaduta educativa che vi aspet- tate o proponete ai bambini. Non c’è una vera e propria tematica dietro questo spettacolo. È un puro ed onirico esercizio di fantasia. Un viaggio per mondi che possiamo riconoscere facilmente, ma che nasconde tanti piccoli oggetti della quotidianità impiegati in un uso assolutamente diverso. E così la nostra proposta è quella di far lavorare la fantasia, di vedere quello che non si vede, di immaginare un altro modo di far vivere oggetti e materiali da cui siamo circondati. La plastica poi è un materiale che deve essere riciclato, deve potersi trasformare. E la fantasia può farlo. Le tecniche e i linguaggi adottati. Le tecniche adottate da questo spettacolo sono miste. Dal teatro d’attore a quello che chiamiamo “toy theatre”, teatro giocattolo, passando per il teatro di figura. Le fonti dirette e di ispirazione (testo o altro stimolo di partenza, anche se giunto durante la lavorazione). Non si racconta una vera e propria storia e nessuna storia ha ispirato questo lavoro. Forse molti oggetti sono stati alla base della nostra scelta. Le scenografie, gli oggetti e i costumi utilizzati e il loro rapporto con la struttura dello spettacolo. Sono la parte essenziale di questo lavoro di cui gli attori diventano animatori al servizio dei materiali usati. Tutti gli oggetti e i costumi sono stati realizzati dagli attori durante la fase di creazione e necessitano di cure costanti. Cuore di Edmondo De Amicis è un libro che ha accompagnato l’infanzia di intere generazioni con la forza che hanno tutti i prodotti culturali dotati di una connotazione precisa: in questo caso, la manifestazione di un orgoglio. Nazionale. Il Risorgimento si è concluso, fatta l’unità politica occorre fare quella economica e occorre fare, soprattutto, chi trasporterà questa unità nel futuro, gli Italiani. Il libro racconta, nella forma ingenua del diario di uno degli studenti, Enrico Bottini, un anno di scuola: tutto ciò che entra nell’aula da fuori (la Storia, le vicende familiari, la società del tempo) e tutto ciò che dall’aula spinge per uscire (l’educazione di quelli che saranno gli italiani del futuro). Una educazione di cui si fa carico - al fianco delle famiglie - la scuola pubblica che dovrà dare una lingua e una coscienza a tutti i ragazzi, uguale perché gratuita e obbligatoria per tutti, ricchi e poveri, cattolici e non, settentrionali e meridionali. Per precisare questo modello di riferimento De Amicis inventaria tutti i caratteri positivi di quello che per lui è il carattere italiano: l’altruismo, la generosità, il coraggio, l’onestà. È l’Italia giovine della fine dell’Ottocento, è il sogno e la speranza di chi aveva creduto e combattuto per realizzarla. Nella scuola di oggi, nelle antologie su cui i ragazzi studiano, non c’è più spazio per Cuore. Noi lo riproponiamo mentre si svolgono le manifestazioni per i 150 anni di questa ancor giovine Nazione. Perché sentiamo l’esigenza di riflettere - come si fa in teatro, facendo uno spettacolo che va incontro alla mente e alla sensibilità delle persone - sulle possibili risposte alla domanda: è nato l’italiano? Quante differenze e quante somiglianze ci sono nelle aule di oggi con la classe di Enrico Bottini? I meridionali di ieri sono forse gli immigrati di oggi? Lo spettacolo è una sorta di lettera ai ragazzi di oggi che si trovano in un’epoca di cambiamento. Cambia la composizione della popolazione e cambiano i valori - almeno questo è quello che appare - che attraversano l’istruzione e l’educazione. Non abbiamo la pretesa che i ragazzi a cui è dedicato questo spettacolo possano comprendere tutte le implicazioni di un ragionamento complesso, ma ci auguriamo che siano colpiti dai racconti come è successo a noi quando eravamo bambini, racconti che ci siamo portati dentro e che hanno contribuito a formare in noi una coscienza civile e nazionale. Per questa ragione lo spettacolo si rivolge anche agli educatori, per sollecitarli a cercare di non perdere di vista la centralità del loro compito nello sforzo di creare una Nazione adulta, aperta al naturale cambiamento, solidale verso i più deboli. E, comunque la pensino, a non confondere valori e politica. Note di regia Un amico mi ha detto: perché non rileggi Cuore, perché non ne fate uno spettacolo per ragazzi? L’ho fatto ed è cominciato un viaggio nella memoria guidato dalle parole di un testo che ho scoperto aver letto e riletto, da ragazzo. Sono riaffiorate emozioni e paesaggi, personaggi e parole che mi hanno cresciuto. La classe di quella lontana scuola ha riaperto le porte a un mondo di studenti e insegnanti e ha fatto irruzione nel nostro teatro. Così inizia lo spettacolo: ragazzi al ritmo dell’Inno di Garibaldi entrano in classe e comincia il racconto dell’anno scolastico, riassunto ovviamente in un’ora di emozioni rivissute e ritrovate. Per incanto è come se tutti noi, sia quelli che hanno letto Cuore sia quelli che non l’hanno fatto, già conoscessimo i ragazzi della classe, i piccoli eroi dei racconti mensili, i padri e le madri, i maestri e le maestre. Abbiamo voluto, io e i miei compagni, muoverci per scarti e improvvise deviazioni, immergerci nella storia italiana e scoprirci attori nel presente, vivere una forte commozione e poi ridere del gioco crudele dell’infanzia, sentirci italiani e nello stesso modo riconoscerci cittadini del mondo. Abbiamo anche voluto i protagonisti del libro, i compagni di quella lontana classe del 1886, al lavoro con noi. Così abbiamo costruito i pupazzi che ci fanno compagnia, ragazzi di pezza che come le bambole dei giochi continuamente si trasformano e prendono vita. Sono innocenti simboli dell’infanzia senza volto, ma ricordano a noi adulti che abbiamo il compito di dare valori, sogni e futuro alle nuove generazioni. (...) Alberto Grilli SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI 38 IL GATTO CON GLI STIVALI VOLPINO E LA LUNA COMPAGNIA TEATRALE L’ASINA SULL’ISOLA LA PICCIONAIA - I CARRARA Teatro Stabile di Innovazione di e con Katarina Janoskova e Paolo Valli disegni e collaborazione artistica di Michele Sambin Da Charles Perrault regia Carlo Presotto con Evarossella Biolo, Matteo Cremon, Beatrice Niero assistente alla regia Marco Artusi drammaturgia Carlo Presotto, Titino Carrara scenografia Mauro Zocchetta tecnico Fabiano Verza pubblico: da 3 a 7 anni - durata: 50 minuti teatro d’attore e ombre Sul palco solo un telo bianco, una sedia, un grande libro. Una scenografia semplice, all’interno della quale la lettura si trasforma attraverso il gioco d’ombre in una specie di “lanterna magica”, in cui le figure fisse delle pagine del libro si liberano e prendono vita propria. In questo lavoro ci siamo confrontati con una nuova ed affascinante esperienza, quella che delinea il confine tra lettura e teatro. Questo nuovo spettacolo è ispirato all’unica favola scritta da Loris Malaguzzi, il noto pedagogista, fondatore dell’importante esperienza didattica delle scuole e nidi dell’infanzia di Reggio Emilia. Nel suo racconto Volpino, ultimo ladro di galline si narra dell’avventura di Volpino, liberato in una magica notte di primavera dal Museo Lazzaro Spallanzani grazie all’aiuto di cento uccellini, fino al suo volo sulla luna. Questo gioco/lettura teatrale vogliamo dedicarlo ai bambini più piccoli, dai 3 ai 7 anni. Dalla rassegna stampa Non tutti sanno che Loris Malaguzzi, il nostro grande pedagogista, è anche autore di una favola. S’intitola Volpino, ultimo ladro di galline e ha una simpatica peculiarità: quella di essere ambientata in alcuni luoghi di Reggio Emilia (…). Questo racconto ha fornito l’ispirazione a Paolo Valli che insieme a Katarina Janoskova dirige la compagnia L’Asina sull’Isola per lo spettacolo Volpino e la luna (…). «Siamo stati invitati nell’aprile scorso all’iniziativa “Reggio narra” nel cui ambito la nostra compagnia è stata invitata a leggere nella chiesa di San Carlo proprio questa favola. - commenta Paolo Valli - Siamo rimasti colpiti dalla sua freschezza e per rendere migliore la lettura abbiamo deciso già di usare qualche ombra. (…) Anche se concepito come libero gioco multimediale, il linguaggio espressivo da noi adottato si fonda principalmente sulle tecniche del teatro d’ombre, - puntualizza il regista - gioco delle ombre che come linguaggio artistico teatrale possiede alcune qualità peculiari; due fra le più significative sono l’immediatezza del messaggio, dato dalla semplicità tecnica, e l’elevato grado di spettacolarità. Tali caratteristiche ci consentono così di creare performance che raggiungono interessanti risultati dal punto di vista espressivo, e sono in grado di comunicare in modo universale i loro contenuti. Le ombre giocando nelle piazze, sui muri dei castelli o su superfici appositamente progettate, sono in grado di incantare e suggestionare ogni tipo di pubblico». Valli è così affascinato dalla favola che non resiste a raccontarla: «C’era una volta un volpino imbalsamato al Museo Spallanzani: a primavera viene liberato grazie all’intervento degli uccellini che lo portano sulla torre di San Prospero e Volpino, una volta libe- ro, viene assalito dal desiderio di cacciare, e così si avventa sui negozi che vendono polli e animali da cortile… Ci sono poche favole ambientate in una città definita, e noi con le ombre abbiamo valorizzato questo elemento che paradossalmente dà alla vicenda un carattere surreale”. (“La Gazzetta di Reggio”, 26 ottobre 2006) (…) Dei contenuti e delle tecniche utilizzate nello spettacolo, ne ha parlato direttamente lo stesso Paolo Valli in questa intervista: Che tipo di rappresentazione è quella che state allestendo all’Asioli? «È un lavoro ripreso dall’unica fiaba scritta da Loris Malaguzzi, alla quale abbiamo dato una nostra lettura personale. Essenzialmente è una storia di libertà». Com’è nata l’idea di lavorare sul testo di colui che per primo ha promosso la filosofia alla base degli asili di Reggio Children, noti in tutto il mondo? «È stato un fatto occasionale: durante la manifestazione “Reggio narra”, svoltasi a Reggio Emilia nell’aprile scorso e organizzata dai nidi e dalle scuole per l’infanzia locali, ci è stato chiesto di leggere questa fiaba. Da lì abbiamo deciso di approfondirla, ricavandone uno spettacolo». Qual è il messaggio che la vostra rappresentazione intende veicolare ai ragazzi? «La nostra è una lettura critica di come gli uomini si arrogano di verità su persone e animali senza tenere conto delle leggi della natura. Il nostro obiettivo è quello di contribuire a fare in modo che la fantasia e la creatività dei bambini rimangano priorità assoluta in una società che sta facendo delle pressioni sul mondo dell’infanzia, attraverso metodi che noi non condividiamo». (“Il giornale di Reggio”, 1 novembre 2006) pubblico: da 5 a 10 anni - durata: 60 minuti teatro d’attore Prosegue il percorso di rilettura del repertorio classico per ragazzi della compagnia attraverso il confronto con una nuova generazione di attori che oggi costituiscono il nucleo artistico della Piccionaia. Il tema della tradizione viene sviluppato distillando la drammaturgia ed il lavoro d’attore nel confronto con il pubblico dei ragazzi di oggi. Mutano i tempi, l’uso della parola rispetto al testo, resta immutata la forza di una fiaba che affronta il tema del difficile mestiere di crescere, di mutare pelle, di diventare se stessi. Se sappiamo ascoltare, anche un gatto buono solo per farne pelliccia può rappresentare la guida per superare con successo le prove e gli ostacoli che ci sembrano insormontabili. C’era una volta un mugnaio così povero che riusciva appena a dar da mangiare ai suoi tre figli. Un brutto giorno però il mugnaio morì, e lasciò per eredità ai figli solo il mulino, un asino e un gatto… Rita, Marco e Sara, stralunati narratori, si disputano i personaggi, scoprendo che gli oggetti più semplici possono trasformarsi in tutto ciò che serve loro. Un grande lenzuolo, dei sacchi di farina e poco altro sono tutto ciò che serve oltre alla capacità di stupirsi insieme agli spettatori. Uno spettacolo di teatro d’attore e di atmosfere, in cui comicità e poesia giocano a nascondino tra loro. Dalla rassegna stampa (…) Rivisitata da Carlo Presotto e Titino Carrara con mano sapiente ed equilibrata immedesimazione dello sguardo dei piccoli spettatori, la rappresentazione riesce a ricordarci, se ce ne fosse bisogno, quanto le fiabe siano immuni da qualsivoglia forma di invecchiamento. Lo hanno ben compreso il duo di autori che del racconto di Charles Perrault restituiscono una versione sospesa tra comicità e parodia, divertendo e incantando la giovanissima platea ed altrettando catturando gli adulti accompagnatori. Ai tre attori in scena, Evarossella Biolo, Matteo Cremon e Beatrice Niero, virgulti della fucina di lavoro de La Piccionaia, è dato il doppio compito della narrazione e dell’interpretazione. Sono loro tre, vestendo i panni di bambini, che introducono la storia tra scherzi e battute fino a lasciare la scena ai protagonisti, il gatto, il giovane contadino terzogenito del mugnaio, il re e la principessa. Si muovono con destrezza e levità questi giovani attori, facendosi seguire dai bambini grazie alla parola e alla mimica, ad accenni di danza e a piroette, a domande lanciate come ami e a un umorismo efficace e mai smodato. Protagonista anche la scenografia, firmata da Mauro Zocchetta, giocata su sezioni della pala di un mulino, riprodotte in legno e in continuo movimento in scena. Un grande telo bianco, alcuni sacchi, qualche pentola e stoviglia gli altri elementi, poveri ma di forza allusiva, che completano un linguaggio che ben arriva all’immaginazione e fa rivivere un’ambientazione coerente con il racconto. La storia del gatto “magico” al servizio del marchese di Carabas è riproposta con fedeltà e senza sbavature. Più marcato l’arricchimento comico negli alterchi dei personaggi che risulta accattivante nell’attualizzazione del racconto. Il povero figlio di un mugnaio pensava di essere stato sfortunato a ereditare solo un gatto e invece si deve ricredere ed anzi, grazie al felino in galosce, finirà per sposare la figlia del re. Una bella lezione contro l’imperare delle apparenze, che oggi non risparmia nemmeno i più giovani, e sulle infinite possibilità che l’astuzia apre a chi riesce, come il gatto, a mettere ingegno nel suo operare. Anche questi, significati e ricchezze che serbano le fiabe, buoni per piccini ma non solo. (…) (Clelia Stefani, “Il giornale di Vicenza”, 2 dicembre 2010) SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI 40 I 7 PONTI E IL MISTERO DEI GRAFI C’ERA UNA VOLTA IL PANDA PACTA . dei teatri - Progetto Arte Cultura Territorio Associati TEATRO IN MATEMATICA - ScienzaInScena GRUPPO ALCUNI Teatro Stabile d’Innovazione autore e regia Sergio Manfio interprete Laura Fintina musiche originali Gruppo Alcuni staff Enrico Stefani, Federico Marchesin, El Hadji Malick Fall di Riccardo Mini con Maria Eugenia D’Aquino, Riccardo Magherini, Vladimir Todisco Grande, Marco Pezza costumi Maria Eugenia D’Aquino regia Valentina Colorni consulenza matematica Prof. Alberto Colorni, docente di Ricerca Operativa al Politecnico di Milano pubblico: da 3 a 8 anni - durata: 60 minuti teatro d’attore con pupazzi progetto Teatro in Matematica a cura di Maria Eugenia D’Aquino pubblico: da 14 anni - durata: 60 minuti teatro d’attore spettacolo riservato agli studenti del Liceo Scientifico “Lorenzo Respighi” di Piacenza Cosa hanno in comune il trasporto degli alunni, il Sudoku, l’organizzazione dei voli di una compagnia aerea, la pulizia delle strade di una città, la metropolitana di Londra, una formula chimica, la colorazione delle carte geografiche, la rete Internet? Apparentemente nulla. In realtà uno dei più potenti strumenti che la matematica ha creato per rappresentare, studiare, risolvere i suoi problemi: i grafi. Un grafo è un insieme di “cose” - punti, nodi, i vertici del grafo - aventi un qualche tipo di connessione tra loro - linee, archi. Dove questi oggetti effettivamente si trovino, non ha alcuna importanza, né cosa essi esattamente siano: ognuno ha la libertà di interpretare queste strutture astratte come meglio crede, adattandole ai problemi concreti che si trova a dover affrontare. Ai nodi e agli archi possono essere associate delle informazioni, utilizzate poi per mostrare o per analizzare situazioni diverse. Così, la rete del metrò, con le sue le fermate e le sue linee, costituisce un grafo: in esso vengono ignorate alcune informazioni, ad esempio le reali distanze tra le fermate, ma poste in rilievo altre, ad esempio le linee, rossa, verde, gialla, con i nodi d’interscambio. Ancora: gli scali aeroportuali sono i nodi e le tratte sono gli archi del grafo che rappresentano l’organizzazione di una compagnia aerea. I punti di raccolta degli scolari e i percorsi per raggiungerli rappresentano un grafo su cui è possibile risolvere il problema di trovare il percorso migliore, ad esempio il più veloce. Le molecole e i loro legami sono spesso rappresentate come grafi. La rete Internet è un caso forse più noto sotto gli occhi di tutti: il grafo evidenzia i nodi con gli indirizzi - ormai un numero elevatissimo - e gli archi con i link che collegano un sito a un altro; quando cerchiamo una parola con un motore tipo Google o Yahoo ci viene mostrata una lista di siti, che è creata in base al numero di link che “chiamano” ciascun sito. E il Sudoku? Cosa c’entra? La risposta durante lo spettacolo... Una serie di misteri alla cui soluzione un impavido detective giungerà, dopo aver tentato varie strade, proprio grazie all’aiuto di un grafo. Una Königsberg, la nostra, che non è quella reale, ma un’altra, immaginata, astratta, quasi stilizzata. Una serie di punti e di linee: o per meglio dire un grafo, appunto. Un modo divertente di esplorare un affascinante ramo della matematica che va sotto il nome di “teoria dei grafi” e che, dietro un nome all’apparenza misterioso, nasconde il segreto per trovare la “via maestra”, la via più breve, la via più ambita e ricercata da tutti gli uomini, dalla notte dei tempi ad oggi. Attraverso la matematica e per mezzo dei grafi potremmo non smarrirci più per vie traverse, sperperare tempo e danaro, prendere direzioni sbagliate senza poter tornare indietro. Al termine dello spettacolo i protagonisti insieme al consulente scientifico incontreranno e dialogheranno con il pubblico. in collaborazione con Lo spettacolo viaggia nel mondo dei grafi sotto forma di un giallo, ambientato nella città di Königsberg, dove nel 1736 nacque la teoria dei grafi ad opera del grande matematico svizzero Leonardo Eulero, che qui viveva. Lo spettacolo, che vede protagonista Idea con i pupazzi Calzino e Blublù, presenta ai bambini un tema di attualità per il nostro pianeta: la graduale sparizione di specie animali e di piante. Com’è tradizione dei nostri allestimenti, la tematica viene presentata in termini favolistici per sensibilizzare i bambini su problemi importanti e complessi, senza però rinunciare al gioco, allo scherzo e all’avventura. La storia si svolge in un bosco della Cina dove Maga Cornacchia, per preparare una pozione magica, cattura un piccolo esemplare di panda con la sua mamma. Il cucciolo però fugge e, dopo aver superato la sua timidezza, si mette in contatto con Idea e i suoi amici. Non resta che liberare la mamma e avvisare anche gli altri panda della minaccia che incombe sul bosco. Per lanciare il suo segnale di pericolo il cucciolo dovrà trovare alcune piante. Salvare la mamma appare invece un’impresa assai più ostica: a sorvegliare la prigione c’è infatti un temibile drago cinese, alleato di Maga Cornacchia. Ma non preoccupatevi: un’idea luminosa di Blublù sistemerà ogni cosa… La compagnia La compagnia teatrale Gli Alcuni è nata nel luglio del 1973. I suoi fondatori, Sergio Manfio, Francesco Manfio e Laura Fintina, hanno immediatamente intuito il valore che il teatro può rappresentare da un punto di vista educativo e rivolto così la loro attenzione verso le giovani generazioni. Nel corso degli anni il lavoro de Gli Alcuni si è concentrato sul rapporto tra comunicazione ed educazione, arrivando a intervenire su diversi ambiti della comunicazione multimediale: dalla fiction ai cartoni animati, passando per l’editoria, la musica e la formazione. “Ogni forma di comunicazione prevede una sua dimensione educativa, e ogni forma di educazione non può prescindere da un livello di comunicazione”. A settembre 2005 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha riconosciuto alla compagnia teatrale Gli Alcuni lo status di Teatro Stabile di Innovazione per l’infanzia e la gioventù, sancendo così il suo ruolo fondamentale nel panorama teatrale nazionale, regionale e cittadino. Ad oggi l’associazione Gli Alcuni produce spettacoli teatrali per l’infanzia, organizza il Festival internazionale di cinema per ragazzi “Ciak Junior”, cura laboratori sul cartone animato, promuove corsi di cabaret e scuole di teatro per giovani e adulti, organizza rassegne di Satira e di Gospel. Da diversi anni, inoltre, si occupa di organizzare rassegne teatrali per molteplici comuni e province venete. Importantissima inoltre l’attività teatrale svolta al Teatro Sant’Anna di Treviso dove vengono proposti cartelloni come “Una fetta di teatro”, rassegna domenicale per famiglie che raccoglie alcuni dei migliori spettacoli italiani, e cartelloni scolastici come “Spazio al Teatro” e “Protagonisti”. SPETTACOLI DELLE COMPAGNIE OSPITI NEI CIELI DI MIRÒ DAL FUMETTO AL TEATRO D’OMBRE TEATRO DEL BURATTO TEATRO GIOCO VITA - Teatro Stabile di Innovazione Liberamente ispirato ai quadri di Mirò e al racconto di Daniel Pennac Il giro del cielo Parte I - Il fumetto si fa ombra ideazione e ricerca formale Jolanda Cappi, Giusy Colucci, Marialuisa Casatta, Nadia Milani con la collaborazione di Luca Massiotta regia Jolanda Cappi, Giusy Colucci scene e oggetti realizzati dal laboratorio del Teatro del Buratto con Raffaella Montaldo, Elena Borghi, Marialuisa Casatta, Nadia Milani, Angela Fracchiolla, Elena Veggetti, Paolo Pili in scena Marialuisa Casatta, Marta Lucchini, Nadia Milani, Elena Veggetti disegno luci Marco Zennaro musiche Mauro Casappa pubblico: da 4 a 8 anni - durata: 50 minuti teatro d’animazione su nero Per Mirò il colore dei sogni è il blu. Blu come il cielo. Nei suoi quadri onirici lo spazio del cielo si colora di diversi toni di blu con piccoli segni, punti, macchie sfumate che lo aprono all’immaginazione e al sogno. A quel cielo blu e alle immagini fantastiche di Mirò si è ispirato Daniel Pennac per raccontare un tenero dialogo tra un padre e una figlia che, in un sogno di quando era piccola, si è ritrovata nei luoghi e tra i personaggi dell’infanzia del padre. Da queste due suggestioni nasce l’idea del nostro spettacolo. Sul filo del racconto di Pennac, che parla di sogni, di paure, di desideri dell’infanzia, prendono vita le immagini di alcuni quadri di Mirò, (L’Orto, Carnevale di Arlecchino, Ritratto di Mills, La Luna, Il Circo) evocati con animo infantile e che hanno un forte legame con la fantasia del bambino. Lo spettacolo è giocato con grande libertà usando i linguaggi dell’animazione, del gioco di ombre e di luci, del corpo nello spazio, delle deformazione ironica delle forme, con la poesia della parola e della musica. Nei cieli di Mirò è rivolto a un pubblico di bambini che sicuramente riconoscono nei segni, nelle linee, nella simbologia delle forme di Mirò la loro stessa libertà fantastica, ma è anche rivolto a tutti i “grandi“ che possiedono ancora quella leggerezza “divagante“ dell’infanzia. LABORATORI 42 Percorso di aggiornamento per docenti a cura di Nicoletta Garioni per insegnanti, educatori e animatori Il fumetto è caratterizzato da una forte componente emozionale ed empatica. I personaggi dei fumetti ci trascinano nei loro mondi ed alimentano il nostro immaginario, emozionano e coinvolgono in modo trasversale platee estremamente eterogenee. I personaggi di alcuni fumetti diventano vere e proprie icone, più popolari di tanti personaggi in carne ed ossa. Che cosa hanno in comune il fumetto e il teatro d’ombre? Certamente il fatto di essere due linguaggi nati per raccontare e rappresentare storie. È possibile trovare punti di incontro e di scambio tra questi mondi? Come sviluppare attraverso lo spazio e il tempo narrativo e tecnico del teatro d’ombre la struttura “a sequenze” tipica del fumetto? Come staccare dalla carta i personaggi del fumetto e farli vivere in una dimensione d’ombra? Il laboratorio Dal fumetto al teatro d’ombre si propone di indagare le possibili modalità di traduzione e di interazione tra il fumetto e il teatro d’ombre al fine di identificar- ne e definirne i percorsi espressivi comuni. Dall’analisi delle specifiche caratteristiche di questi due linguaggi partirà un percorso guidato che fornirà agli insegnanti strumenti teorici e operativi per poter realizzare esperienze d’ombre direttamente con i bambini nelle scuole. Il laboratorio sarà incentrato sull’opera di un autore e sulle sue storie disegnate. Si indagheranno le sue forme narrative, i suoi personaggi e lo stile grafico che lo caratterizza, per poi entrare nel territorio del teatro d’ombre attraverso l’esplorazione del mondo delle figure d’ombra, delle sagome e della tecnica di costruzione. Il mondo del fumetto e quello del teatro d’ombre si incontreranno dunque nel percorso del laboratorio: le sequenze e i linguaggi tipici dell’uno si confronteranno con le possibilità di rappresentazione tipiche dell’altro. I protagonisti dei fumetti si trasformeranno in sagome d’ombra pronte ad esplorare nuovi spazi scenici e nuove possibilità espressive a loro disposizione. Programma e informazioni Officina delle Ombre martedì 6 marzo 2012 - ore 17 Officina delle Ombre martedì 13 marzo 2012 - ore 17 Officina delle Ombre martedì 20 marzo 2012 - ore 17 Officina delle Ombre martedì 27 marzo 2012 - ore 17 Officina delle Ombre martedì 3 aprile 2012 - ore 17 Officina delle Ombre martedì 17 aprile 2012 - ore 17 Gli incontri sono di carattere teorico-pratico e la loro durata è prevista dalle ore 17 alle ore 19.30. Il calendario potrà subire delle variazioni. 44 LABORATORI TUTTI I COLORI DELL’OMBRA LABORATORI PICCOLI INCONTRI CON L’OMBRA TEATRO GIOCO VITA - Teatro Stabile di Innovazione TEATRO GIOCO VITA - Teatro Stabile di Innovazione Una giornata di laboratorio sull’ombra che può essere “spesa” su una sola classe o su più classi per tutta la durata dell’orario scolastico Una giornata all’Officina delle Ombre in compagnia delle nostre ombre per giocare e divertirsi ma anche imparare a cura di Federica Ferrari a cura del gruppo artistico di Teatro Gioco Vita per le Scuole dell’Infanzia e Primarie Cos’è un’ombra? Indaghiamo questa compagna di giochi. Di che cosa è fatta? È solo un piccolo pezzo di buio che ci segue, che è sempre con noi... ma è davvero solo un pezzo di buio? Che cosa ci racconta? Quali sono i colori dell’ombra? E ancora. Può l’ombra di un piccolo bambino diventare paurosa? Può un’ombra diventare l’ombra di un pesce? Quand’è che un’ombra diventa la mia? I giocattoli ce l’hanno l’ombra? Un’ombra sulla faccia fa male? Quand’è che un’ombra... Il laboratorio Tutti i colori dell’ombra è un percorso ludico e sensoriale concepito per condurre il bambino alla scoperta dell’ombra e delle sue particolarità. Dell’ombra si indagheranno le caratteristiche peculiari dal punto di vista fisico (ingrandimento, deformazione, materia, ecc.); i limiti e le potenzialità in merito alle capacità informative e comunicative (il “raccontare” una forma, una figura, una storia); la dimensione del quotidiano e dello straordinario (ombre dei giocattoli, ombre delle sagome); le relazioni con altri linguaggi espressivi (libri, cartoni animati, ecc.). In concreto si metteranno i bambini a contatto con situazioni e materiali d’ombra attraverso esercizi e giochi miranti allo sviluppo delle loro capacità percettive, cognitive e comunicative, nonché delle sue potenzialità espressive e creative. I giochi proposti faranno riferimento a: • il buio, la luce, la penombra, l’ombra; • immagini d’ombra corporea; • immagini d’ombra con giocattoli, figure fisse e mobili; • comparazioni tra ombre astratte-figurate, fisse-mobili, nere-colorate, ecc.; • drammatizzazioni: relazioni tra più figure proiettate. La caratteristica principale di questo labora- torio è quella di essere concepito per adattarsi alle situazioni ambientali (i luoghi e gli spazi, all’aperto e al chiuso della scuola), contestuali (il numero di bambini, di sezioni o di classi) e ai tempi a disposizione. Anche i contenuti dell’intervento saranno modellati sulla situazione scolastica in cui il laboratorio è previsto. Programma e informazioni Date e orari da concordare con le scuole interessate. Necessaria la disponibilità di uno spazio ampio, libero da ingombri e completamente oscurabile. La giornata di lavoro può essere “spesa” su una sola classe o su più classi per tutta la durata dell’orario scolastico. Costo totale: 200 euro per l’intera giornata (quota comprensiva di preparazione, allestimento e materiali di consumo). per le Scuole Primarie Coraggio, venite, facciamo un piccolo viaggio insieme: andiamo tutti ad incontrare l’ombra. La nostra, quella dei nostri amici. Basta poco. Ci chiudiamo in una stanza, accendiamo una piccola luce e voilà, eccoci arrivati alla meta. L’ombra si rivela, prima timida poi sempre più giocosa. Cambia dimensione, si trasforma, si diverte a sorprenderci e a meravigliarci... Possiamo giocare insieme a lei o rimanere ad ascoltarla. Perché l’ombra qualcosa racconta sempre... di lei, di noi, degli uomini e del mondo. Forza, chi di voi vuol venire ad incontrare l’ombra? Dalla scoperta della propria ombra alla prima sagoma, dall’ombra in piedi a quella in trasparenza, dai giochi con la luce a quelli con lo schermo. Un percorso ludico che permette ai bambini di familiarizzare con un elemento che appartiene alla loro vita quotidiana ma che può, se sollecitato, esprimere un enorme potenziale espressivo. Ma prima ancora che un percorso di gioco sull’ombra Piccoli incontri con l’ombra è un momento di incontro tra un gruppo di bambini e gli artisti della compagnia di Teatro Gioco Vita che aprono il loro laboratorio e li invitano a condividere, per una giornata, quello strano mondo che è un laboratorio teatrale. Un mondo fatto nello stesso tempo di regole rigidissime e libertà sfrenata, di gioco e di lavoro, di pratiche artigianali di costruzione e momenti di studio e riflessione. Un mondo fatto di bui attraversati da poetiche luci, di bianchi e neri invasi da miriadi di colori, di corpi pesanti duplicati dalle loro ombre leggere, di silenzi profondi pieni di voci misteriose. Questo è dunque il significato primo, più importante, di Piccoli incontri con l’ombra: semplicemente lo scambio, la comunione delle idee e dei pensieri, il fantasticare, il raccontarsi e il giocare tra adulti e bambini senza altri fini che il piacere dello stare insieme. Tutto questo è molto più facile in quello strano luogo che è un laboratorio teatrale, una fabbrica di sogni, l’officina dell’impossibile. Programma e informazioni Officina delle Ombre dalle ore 9 (orari e date da definire con i partecipanti) Il laboratorio è a pubblico limitato e rivolto a una classe. La partecipazione prevede un costo di 8 euro a bambino (quota comprensiva di preparazione, allestimento e materiali di consumo - possibilità di consumare il pranzo al sacco all’Officina delle Ombre). 46 LABORATORI IL MESTIERE DEL TEATRO LABORATORI STRISCE D’OMBRA TEATRO GIOCO VITA - Teatro Stabile di Innovazione TEATRO GIOCO VITA - Teatro Stabile di Innovazione Una giornata all’Officina delle Ombre con la Compagnia di Teatro Gioco Vita per vedere come si “fa” uno spettacolo Un viaggio nei mondi del fumetto a cura del gruppo artistico di Teatro Gioco Vita a cura del gruppo artistico di Teatro Gioco Vita Laboratorio teatrale per le Scuole Secondarie di 1° grado e Superiori Come si fa uno spettacolo? Quanto tempo ci vuole? Perché avete scelto di raccontare questa storia? Come si fa a diventare un attore? Tu, quanti anni hai? Queste sono alcune delle tante domande che alla fine di uno spettacolo ci vengono normalmente rivolte dai ragazzi. Domande che spaziano dai contenuti alle tecniche, dai perché ai come, dall’artistico al personale. Domande alle quali frettolosamente cerchiamo di dare risposte nel disordine di una sala che si sta rumorosamente svuotando. Finiamo qualche volta col dubbio di non aver dato la giusta risposta e, spesso, di non aver risposto a tutti. Ma rimaniamo sempre con l’impressione che in quei veloci e all’apparenza banali scambi di battute ci sia molto del senso vero del teatro che facciamo e in cui crediamo. La proposta contenuta ne Il mestiere del teatro nasce dal radicarsi di questa impressione e dal bisogno di dare risposte alle domande che sollecita. Il mestiere del teatro è dunque concepito come momento di incontro tra un gruppo di ragazzi e alcuni teatranti della compagnia di Teatro Gioco Vita. È un modo di favorire uno scambio che altrimenti avvertiamo sempre come troppo fugace. È un modo per prenderci tutti il tempo di parlarci con calma, ponendoci tutte le domande che vogliamo e dandoci la possibilità di rispondere nel modo più esaustivo possibile. È un modo di condividere, per una giornata, quello strano mondo che è un laboratorio teatrale. Un mondo fatto nello stesso tempo di disciplina rigidissima e di libertà sfrenata, di gioco e di lavoro, di pratiche artigianali di costruzione e momenti di studio e riflessione. Un mondo fatto di bui attraversati da poetiche luci, di bianchi e neri invasi da miriadi di colori, di corpi pesanti duplicati dalle loro ombre leggere, di silenzi profondi pieni di voci misteriose. Un mondo dove non solo le parole sanno dare risposte alle nostre domande, dove è spesso attraverso il gioco di gruppo, l’esercizio individuale, la pratica manuale, il coinvolgimento emotivo, l’uso del corpo che troviamo quello che cerchiamo. Il mestiere del teatro non sarà per questo un incontro fatto di sole parole ma solleciterà un coinvolgimento ludico e fisico dei ragazzi, fatto di giochi e modi di comunicazione che favoriscano lo scambio, la comunione delle idee e dei pensieri, il fantasticare, il raccontarsi tra adulti e ragazzi, senza infingimenti. Tutto questo è molto più facile in quella fabbrica dell’impossibile che è un laboratorio teatrale. Programma e informazioni Officina delle Ombre dalle ore 9 (orari e date da definire con i partecipanti) Il laboratorio è a pubblico limitato e rivolto a una classe. La partecipazione prevede un costo di 8 euro a studente (quota comprensiva di preparazione, allestimento e materiali di consumo - possibilità di consumare il pranzo al sacco all’Officina delle Ombre). per una classe di Scuola Secondaria di 1° grado Che cos’è un fumetto? Dove si legge? Quando si legge? Perché piace tanto ai ragazzi? Che cosa ha in comune il fumetto con il teatro d’ombre? Il fumetto: una forma espressiva immediata e accattivante così poco tecnologica ma capace di affascinare i giovani e gli adulti, in grado di racchiudere in un foglio di carta disegno, parola, immagine e colore. ll fumetto è azione, velocità, immediatezza ma anche sospensione. Nel fumetto la comunicazione avviene su differenti piani in modo contemporaneo. Le storie vengono sviluppate attraverso sequenze di vignette che vivono in un piccolo spazio definito in grado di trasmetterci le azioni, i pensieri e i dialoghi dei protagonisti. Il fumetto è coinvolgente, permette al lettore di immergersi in un immaginario fatto di regole precise, di stili grafici estremamente differenti le cui regole sono dettate dai diversi autori. Dopo aver ampiamente esplorato i territori del libro illustrato Teatro Gioco Vita apre ora una finestra sul mondo del fumetto. Fumetto e teatro d’ombre. Che cosa accomuna l’utilizzo del segno grafico nel fumetto e nell’ombra? Come si possono staccare i personaggi dalla “striscia” e farli vivere in ombra? Come viene utilizzato lo spazio nella vignetta e sul palcoscenico? Domande alle quale si vorrebbe rispondere grazie al contributo e al coinvolgimento dei più assidui lettori di fumetti: i ragazzi. Chi meglio di loro può accompagnarci in questa esplorazione e ricerca? Il laboratorio Strisce d’ombra. Un viaggio nei mondi del fumetto si propone come un viaggio ludico-espressivo in cui i ragazzi e la compagnia artistica di Teatro Gioco Vita si confronteranno con i due linguaggi. Dall’analisi delle specificità del linguaggio del fumetto, di come la realtà venga interpretata nello stile grafico e nella narrazione, di come le emozioni possano essere rappresentate e disegnate, alla dimensione espressiva dell’ombra e al linguaggio proprio del teatro d’ombre. Programma e informazioni Il laboratorio sarà articolato in 5/6 incontri, secondo un calendario che sarà concordato con la classe interessata. Il percorso si svilupperà in parte in sede scolastica e in parte presso il laboratorio Officina delle Ombre. 48 LABORATORI LABORATORI PROGETTO SHAKESPEARE LA COMMEDIA DELL’ARTE Laboratorio teatrale in 12 incontri La dodicesima notte… amori e sogni a cura di Nicola Cavallari Laboratorio teatrale pratico-intensivo a cura di Valentina Escobar per una classe di Scuola Secondaria Superiore per una classe di Scuola Secondaria Superiore La Commedia dell’Arte è un genere teatrale nato nella prima metà del 1500 in Italia, che affonda le sue radici nella “tradizione popolare zannesca”. Ancora oggi appartiene ad un genere di teatro popolare e di piazza. Le sue caratteristiche più note ed evidenti sono la maschera e l’improvvisazione. Gli attori “calzano” la maschera, il viso dunque è celato e non può più servire per definire i vari stati d’animo dei personaggi. Sarà il corpo, nella sua infinita potenzialità, a farsi principale portavoce dell’“evento scenico”. La tecnica dell’improvvisazione consiste nel dare un tessuto verbale all’improvviso di una storia di cui gli attori conoscono lo scenario. Seguendo canovacci stabiliti, gli attori “improvvisano” attingendo al loro repertorio, rimanendo in stretto contatto con il pubblico, sempre diverso, che hanno davanti. Questa necessità di cambiare, di improvvisare, appunto, conferisce alla commedia la specificità di “vagabondare” costantemente, e agli attori di rimanere costantemente concentrati e iperreattivi. Gli argomenti trattati nei canovacci sono legati al potere, all’amore, alla fame, cioè ai motori che muovono le maschere; le ambientazioni sono lontane nel tempo, ma spesso ciò diventa un escamotage per parlare dell’oggi; non esistono scenografie, è abilità delle maschere far vedere al pubblico ciò che non c’è fisicamente ma che esiste nella storia. Il successo della Commedia dell’Arte, che è riuscita ad attraversare i secoli, lasciando segni ovunque, sta nel linguaggio, nelle modalità di comunicazione che gli attori utilizzano per svolgere le loro performance, nella miscela e nell’uso di forme espressive diverse. Basta prendere un personaggio della Commedia dell’Arte in azione per rendersi conto di come usa il proprio corpo: gestualità fantasiosa, ritmi sottratti alla quotidianità, invenzioni vocali, costumi colorati e ricchi di fantasia che alludono ad altri contesti, azioni pantomimiche che sconfinano nella danza, ma soprattutto l’uso della maschera che subito annuncia la tipologia del personaggio e del suo carattere. Sono tutti elementi leggibili a qualsiasi latitudine e da qualsiasi persona, colta o non colta, anche se non conosce il valore semantico delle parole che vengono pronunciate. Argomenti del laboratorio • I meccanismi della Commedia dell’Arte • L’uso della maschera • Le basi dell’improvvisazione • I caratteri e i personaggi della Commedia dell’Arte (servi, vecchi, capitani, innamorati, nobili,…) • La ricerca della propria maschera • Il coro e il ritmo • La respirazione • Il duello teatrale • La pantomima • La costruzione di un canovaccio L’approfondimento di queste tecniche sarà legato alla durata del laboratorio e alla ricettività dei partecipanti; al tempo stesso si cercherà di esaltare le capacità e le conoscenze già in possesso dei partecipanti, in perfetto stile dei comici della Commedia dell’Arte. Al termine del percorso si porterà in scena un breve canovaccio, quale dimostrazione del lavoro fatto insieme, ovviamente aperto al pubblico, vero cuore e soffio vitale per chi lavora in maschera. Programma e informazioni Il calendario e le modalità di realizzazione del laboratorio saranno concordati con la classe interessata. A conclusione del percorso formativo sarà allestita una performance aperta a tutto il pubblico, inserita nel cartellone Pre/Visioni della Stagione di Prosa “Tre per Te” del Teatro Municipale di Piacenza (data da definire, maggio-giugno 2012, Teatro Comunale Filodrammatici). Nicola Cavallari Diplomato alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone, è uno tra gli attori di Commedia dell’Arte maggiormente riconosciuti. Collabora con la compagnia Pantakin di Venezia, con cui completa la sua formazione sull’uso delle maschere della Commedia dell’Arte e lavora nelle produzioni realizzate dal 2000 al 2005 partecipando sempre alla stesura dei canovacci e delle drammaturgie. Nel 2001 lavora con La Piccionaia di Vicenza e nel 2003 viene chiamato in Ungheria per lo spettacolo Woyzeck, soldato Pulcinella, rivisitazione del capolavoro di Büchner. Nel 2004, di nuovo in Italia, lavora con Marco Manchisi e dal 2005, grazie alle sue abilità, inizia nuove collaborazioni con la compagnia MAAN di Riccione e con Teatrovivo di Cotignola. Nel 2009 lavora con la compagnia veneziana Arte-Mide ed è tra i fondatori della compagnia teatrale di Commedia dell’Arte Mascherà di Monza. Collabora con l’Università IUAV di Venezia e tiene regolarmente laboratori sulla Commedia dell’Arte. Oltre che su tutto il territorio nazionale italiano, Nicola Cavallari ha portato i suoi spettacoli di commedia dell’arte in Francia, Svizzera, Slovenia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Germania, Belgio, Ungheria e Romania. I caratteri e le maschere da lui usati in scena negli anni sono: Pantalone, Brighella, il Capitano, il Magnifico, Tartaglia, l’Innamorato, l’Innamorata, lo Zanni, il Dottore. Dopo gli ottimi risultati di Antonio e Cleopatra... passioni e poesie, laboratorio realizzato con una classe del Liceo “Gioia” nella passata stagione, il Progetto Shakespeare continua la sua vita teatrale con La dodicesima notte... amori e sogni. Il laboratorio teatrale pratico-intensivo / spettacolo Progetto Shakespeare. La dodicesima notte... amori e sogni, è rivolto a giovani studenti appassionati e interessati di teatro ed è curato da Valentina Escobar, operatrice teatrale, formatrice, giovane regista, aiuto regista di alcuni tra i più grandi Maestri del teatro italiano e internazionale. Progetto Shakespeare. La dodicesima notte... amori e sogni vuole essere un’esperienza poetica teatrale e formativa nella quale tutti gli “allievi attori” si confronteranno con una giovane regista e alcune scene dell’opera di William Shakespeare. Il copione su cui i “giovani attori” lavoreranno è il risultato di una minuziosa operazione drammaturgica della stessa Valentina Escobar. L’affascinante commedia di natura esotica, filosofica e al tempo stesso ironica, favolistica, poetica e intrigante, attraente specchio della vita e del teatro, dei desideri, della fantasia, delle passioni, dei sogni e della realtà è capace di appassionare il suo pubblico e i più grandi interpreti teatrali e cinematografici. Tale copione potrà essere modificato durante il percorso in base ad esigenze pratiche formative, registiche, drammaturgiche e attoriali. Il laboratorio-spettacolo prevede sia una fase iniziale di training con esercizi propedeutici finalizzati alla conoscenza del proprio corpo, alla concentrazione, alla creazione di un gruppo di “attori” compatto, all’utilizzo della propria voce e alla creazione del personaggio, sia una sezione in cui si lavorerà all’analisi testuale, dei principali temi drammaturgici, alla creazione e al montaggio delle scene. Il risultato finale di tale percorso formativo sarà l’avvicinamento al mondo del teatro, alla sua professione, la scoperta della poeticità e dell’unicità espressiva di ogni attore partecipante,la creazione di un possibile atto unico di circa un’ora e un quarto incentrato sulle figure dei giovani gemelli sopravvissuti al naufragio Viola e Sebastian, Olivia e il Duca Orsino, in cui protagonisti però saranno tutti gli interpreti indipendentemente dal numero di battute dette, proprio in nome di quell’armonia indispensabile per fare teatro e musica, per creare, crescere e vivere. Programma e informazioni Il calendario e le modalità di realizzazione del laboratorio saranno concordati con la classe interessata. A conclusione del percorso formativo sarà allestita una performance aperta a tutto il pubblico, inserita nel cartellone Pre/Visioni della Stagione di Prosa “Tre per Te” del Teatro Municipale di Piacenza (data da definire, maggio-giugno 2012, Teatro Comunale Filodrammatici). Principali obiettivi del progetto Valentina Escobar • Serietà professionale e divertimento nell’affrontare il percorso teatrale • Sviluppare competenze teatrali con esperienze pratiche di lavoro • Trovare una propria verità partendo dal testo, dalla voce e dal corpo • Scoprire la propria poeticità e unicità attoriale con l’espressività di corpo e voce • Sviluppare la propria presenza scenica lavorando sull’urgenza dell’attore, sul significato del testo. • Dialogo immaginario tra il proprio ego e il personaggio da interpretare • Dialogo col testo e la musica • Affinare le proprie capacità di ascolto, di relazione con gli altri attori e personaggi • Trovare una giusta armonia tra parola detta, canto e musica • Creare “personaggi vivi”, “elevarsi“ al personaggio • Osservare un modello, capirlo e rielaborarlo per renderlo credibile e verosimile • Cercare un linguaggio “epico”, senza perdere poesia, passione, ironia, intensità e credibilità • Avvicinare concretamente al mondo del teatro, con passione, serietà professionale e rispetto, anche i più giovani, preziose risorse del presente e del futuro. Regista, operatrice teatrale e formatrice. Nell’ambito del Festival del Piccolo Teatro del 2001 ha collaborato con numerose compagnie, provenienti da tutto il mondo, specializzate in teatro ragazzi e formazione per ragazzi. Ha lavorato più volte anche con Teatro Gioco Vita di Piacenza per la mostra/ spettacolo dedicata ad Emanuele Luzzati, il Piccolo Teatro di Milano, il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. È stata assistente e aiuto regista di alcuni tra i più grandi Maestri del teatro italiano e internazionale, ha lavorato con Carlo Battistoni, Andrea Jonasson, Marise Flach, Robert Carsen, Walter Pagliaro, Alexander Edtbauer, Oliver Kloeter, Carmelo Rifici, Stefano De Luca, Paolo Panizza, Egisto Marcucci, Elisabetta Courir, Filippo Crivelli, solo per citarne alcuni. In qualità di formatrice e regista assistente ha curato laboratori presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e, per conto del Piccolo Teatro di Milano, presso il Teatro Persiani di Recanati, lavorando su Purcell, Shakespeare, Brecht, Louis Jouvet. Con il Piccolo di Milano ha ripreso più volte La storia della bambola abbandonata di Strehler, occupandosi della regia, della formazione dei giovani attori e dei bambini protagonisti e curando anche laboratori correlati allo spettacolo. 50 LABORATORI LA SOSTANZA DEI SOGNI Il teatro comico di Shakespeare, tra il palcoscenico e il grande schermo a cura di Chiara Merli per le Scuole Secondarie Superiori Il Sogno di una notte di mezza estate, nuova produzione di Teatro Gioco Vita che fonde ombre, musica e danza in un insieme di rara suggestione, offre lo spunto per la proposta di un percorso di approfondimento dell’opera shakespeariana, con particolare riferimento alle commedie più celebri del Bardo. Un percorso “open”, pensato per le scuole superiori, che si snoda tra incontri di approfondimento, proiezioni cinematografiche e, naturalmente, spettacoli teatrali, offrendo alle singole classi la possibilità di costruire autonomamente, sulla base delle proprie esigenze, un viaggio alla scoperta del grande teatro comico shakespeariano. Alla visione degli spettacoli teatrali saranno abbinati incontri di presentazione, nei quali verranno introdotti i temi principali del teatro comico del Bardo ed approfonditi aspetti peculiari dei testi oggetto di rappresentazione, oltre a incontri successivi alla visione, finalizzati a sviluppare una riflessione sulle messinscene, anche con la partecipazione degli artisti protagonisti e del regista Fabrizio Montecchi. Le pellicole tratte da testi shakespeariani saranno proiettate, in versione integrale o parziale, e commentate, con riferimento al lavoro di adattamento cinematografico dei testi drammaturgici e mediante il confronto con differenti versioni filmiche dei testi in oggetto. Il laboratorio intende guidare gli studenti alla conoscenza approfondita delle opere shakespeariane proposte, attraverso il confronto tra differenti linguaggi e mezzi di comunicazione. Da un lato, il percorso si pone l’obiettivo di fornire ai partecipanti, attraverso l’analisi dei testi del Bardo e delle loro messinscene, strumenti per la comprensione e la fruizione consapevole degli spettacoli teatrali; dall’altro, intende fornire la possibilità di conoscere i fondamenti del linguaggio cinematografico attraverso la visione, il commento e l’analisi dei film presentati. È consigliata agli studenti la lettura delle opere in esame prima della visione dei film. Gli spettacoli Teatro Gioco Vita / Imperfect Dancers SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE* Per corpi e ombre da A Midsummer Night’s Dream di Félix Mendelssohn-Bartholdy regia e scene Fabrizio Montecchi coreografia Walter Matteini maschere e sagome Nicoletta Garioni una coproduzione Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza, Imperfect Dancers Teatro Municipale domenica 4 marzo 2012 - ore 21 (Stagione Danza del Teatro Municipale Fondazione Teatri di Piacenza) lunedì 5 e martedì 6 marzo 2012 - ore 10 (Rassegna di Teatro Scuola “Salt’in Banco) *la visione di questo spettacolo è assolutamente consigliata Leo Gullotta LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR* di William Shakespeare con Alessandro Baldinotti, Paolo Lorimer, Mirella Mazzeranghi, Fabio Pasquini e con Rita Abela, Fabrizio Amicucci, Valentina Gristina regia Fabio Grossi produzione Teatro Eliseo Teatro Municipale martedì 13 e mercoledì 14 marzo 2012 - ore 21 (Stagione di Prosa “Tre per Te” - Prosa) *la visione di questo spettacolo è facoltativa Le proiezioni SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE regia di Michael Hoffman, Usa, 1999, col., 123’ Teatro Comunale dei Filodrammatici venerdì 16 marzo 2012 - ore 9.15 MOLTO RUMORE PER NULLA regia di Kenneth Branagh, Gb/Usa 1993, col., 110’ Teatro Comunale dei Filodrammatici giovedì 12 aprile 2012 - ore 9.15 Gli incontri Il numero, il programma e i contenuti degli incontri saranno concordati con gli insegnanti delle classi interessate. Informazioni Le classi potranno scegliere numero e tipologia degli incontri da inserire nel percorso, a seconda delle proprie esigenze e interessi, concordando date e modalità di svolgimento direttamente con la responsabile del laboratorio. Il laboratorio prevede tre tipologie di incontri: incontri propedeutici alla visione degli spettacoli (due incontri introduttivi al Sogno di una notte di mezza estate, un incontro introduttivo a Le allegre comari di Windsor) e incontri successivi alla visione. Gli incontri si svolgeranno presso le sedi scolastiche e saranno gratuiti. Le proiezioni cinematografiche prevedono un’introduzione al film, la sua visione e l’analisi di alcune sequenze funzionali ad individuare i punti di contatto e le differenze tra testo drammaturgico, letterario e filmico. Per le proiezioni è previsto un biglietto d’ingresso per gli studenti del costo di euro 3,50 (insegnanti/accompagnatori omaggio). Per gli spettacoli il costo del biglietto è quello in vigore per le rassegne nelle quali sono inserite le rappresentazioni. 52 INCONTRI E PROGETTI FORMATIVI GLI ELEMENTI DEL TEATRO INCONTRI E PROGETTI FORMATIVI LA SCRITTURA SCENICA Giorgio Strehler: per un teatro umano Scrivere per il teatro: l’esempio di tre spettacoli di Teatro Gioco Vita Percorso di aggiornamento per docenti Percorso di aggiornamento per docenti a cura di Chiara Merli a cura di Fabrizio Montecchi per gli insegnanti (gli incontri sono aperti a tutto il pubblico) “Il teatro impegna totalmente un essere umano a svelarsi e a mostrarsi agli altri nelle sue profondità. La definizione migliore che del teatro io conosca fino ad oggi è ancora quella che un giorno Brecht scrisse tentando una definizione per il teatro: il teatro è una azione che viene compiuta da un certo numero di donne e di uomini davanti a delle altre donne e altri uomini raccontando delle storie di altri, storie che sono o vere o inventate o quasi inventate o quasi vere o del tutto vere o del tutto false, ma che sono delle storie degli uomini che vengono raccontate da donne e uomini ad altre donne e uomini. Il teatro è una cosa estremamente semplice”. Con queste parole Giorgio Strehler definiva la sua idea di teatro umano, un teatro fatto da uomini e donne per altri uomini e donne, un teatro di forte e chiaro impegno civile, orgogliosamente incapace di piegarsi ai compromessi del mercato. “Un teatro d’arte, per tutti”: questo si proponeva di essere nel 1947 il Piccolo Teatro di Milano, fondato da Strehler con Paolo Grassi, primo teatro stabile pubblico ad avviare un’autentica politica culturale in direzione del rinnovamento della scena italiana. Giorgio Strehler, padre fondatore del teatro di regia in Italia, lega il suo nome al Piccolo per mezzo secolo, realizzando progetti memorabili, portando nel nostro Paese per la prima volta testi e autori destinati a lasciare il segno nella storia della drammaturgia europea, rinnovando la prassi della messinscena e definendo una poetica unica, dando vita, sui palcoscenici dello stabile milanese, a momenti di autentica magia teatrale. Ponendosi come ideale prosecuzione del percorso avviato nella scorsa stagione teatrale, il laboratorio intende concentrarsi sulla figura di Giorgio Strehler e sul suo magistero registico, soffermandosi in particolare sul lavoro compiuto dal regista sugli autori che più ne hanno segnato il percorso personale e artistico, per concludere con uno sguardo sul rapporto tra Strehler e il teatro musicale. Programma e informazioni Ridotto del Teatro Comunale Filodrammatici martedì 17 gennaio 2012 - ore 17 Il gioco della storia e della magia: Strehler incontra Shakespeare Ridotto del Teatro Comunale Filodrammatici martedì 31 gennaio 2012 - ore 17 “Il mio fratello teatrale”: Carlo Goldoni e Giorgio Strehler Ridotto del Teatro Comunale Filodrammatici martedì 28 febbraio 2012 - ore 17 Il teatro politico di Bertolt Brecht, secondo Strehler Ridotto del Teatro Comunale Filodrammatici martedì 13 marzo 2012 - ore 17 Teatro in musica: Giorgio Strehler e la lirica Gli incontri hanno una durata di circa un’ora ciascuno. La partecipazione è gratuita. Tutte le lezioni, per le quali verranno forniti materiali didattici, prevedono la proiezione di DVD o VHS. Il percorso formativo, rivolto agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, è aperto anche a tutto il pubblico fino ad esaurimento dei posti disponibili. Il laboratorio intende accompagnare i partecipanti in un percorso di studio e approfondimento attraverso gli elementi costitutivi del linguaggio teatrale, alla scoperta della grande lezione del padre fondatore del teatro di regia in Italia. A coloro che seguiranno gli incontri è offerto il biglietto gratuito per assistere agli spettacoli di Pre/Visioni (previa verifica della disponibilità di posti). La presenza dovrà essere attestata dall’Ufficio Scuola di Teatro Gioco Vita. per gli insegnanti (gli incontri sono aperti a tutto il pubblico) Cosa vuol dire “adattare” un testo? Come scrivere per la scena partendo da un romanzo o addirittura da una musica? Di quali strumenti possiamo fare uso per rendere, attraverso il processo di adattamento di un testo, la complessità dell’atto teatrale? Di questi e di altri argomenti, sempre legati al tema di come scrivere per la scena, sono incentrati i tre incontri condotti da Fabrizio Montecchi di Teatro Gioco Vita e rivolti agli insegnanti. Perché un regista e non un autore o un drammaturgo? Perché quando uno spettacolo non è solamente basato sul testo recitato ma si avvale di molteplici linguaggi è necessario andare oltre gli strumenti della drammaturgia tradizionale e pensare a strumenti capaci di garantire il controllo e la gestione, ad ogni livello, di tutto il processo di creazione. Strumenti che non esprimano le sole intenzioni del testo ma anche quelle della messa in scena. Perché in questa sede più che di drammaturgia tradizionale si tratterà di indagare una forma di scrittura drammaturgica che favorisca la sintesi di tutti i linguaggi della scena, una scrittura che permetta la messa in atto simultanea di tutti gli aspetti legati alla progettazione di uno spettacolo: il testo, la scenografia, il lavoro dell’attore, la musica, le luci, per citare solo i principali. Perché questo strumento, che qui chiamiamo scrittura scenica, fatto di testi, appunti, disegni, foto, ecc., non è semplicemente da intendersi come la stesura finale, il risultato, di un processo, ma come il processo stesso. Utile dunque in tutte le fasi di creazione di uno spettacolo: dall’elaborazione del testo alla concezione della scena, dal ruolo della musica alla recitazione. Per rendere tangibili i meccanismi legati alla scrittura scenica ad ogni incontro verrà analizzato un diverso spettacolo di Teatro Gioco Vita. Il Sogno di una notte di mezza estate sarà l’occasione per parlare di come sia possibile assumere e trasformare una musica in testo teatrale, Piccolo Asmodeus ci consentirà di indagare il processo di adattamento di un testo narrativo in un testo teatrale, mentre Ranocchio rappresenterà il pretesto per riflettere sulla messa in scena del libro illustrato. Programma e informazioni Ridotto del Teatro Comunale Filodrammatici mercoledì 15 febbraio 2012 - ore 17 Scrivere con le parole: la letteratura come testo. L’esempio di Asmodeus Ridotto del Teatro Comunale Filodrammatici mercoledì 7 marzo 2012 - ore 17 Scrivere senza parole: la musica come testo. L’esempio de Il Sogno Ridotto del Teatro Comunale Filodrammatici mercoledì 21 marzo 2012 - ore 17 Scrivere con le figure: il libro illustrato come testo. L’esempio di Ranocchio Gli incontri hanno una durata di circa un’ora e mezza ciascuno. La partecipazione è gratuita. Le lezioni, per le quali verranno forniti materiali didattici, prevedono proiezione di DVD o VHS. Il percorso formativo, rivolto agli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado, è aperto anche a tutto il pubblico fino ad esaurimento dei posti disponibili. Ai partecipanti sarà data la possibilità di assistere gratuitamente agli spettacoli di Teatro Gioco Vita di cui si tratterà nel corso degli incontri (date e modalità da concordare con Teatro Gioco Vita). 54 INCONTRI E PROGETTI FORMATIVI INCONTRI E PROGETTI FORMATIVI DENTRO IL TEATRO IL MONDO E IL TEATRO Incontri di introduzione ai linguaggi della scena Un percorso attraverso le più celebri messinscene teatrali, alla scoperta dell’opera di Carlo Goldoni a cura di Chiara Merli a cura di Chiara Merli per le Scuole Primarie, Secondarie di 1° grado e Secondarie Superiori per le Scuole Secondarie di 1° grado e Superiori Un progetto completo di educazione al teatro che si rivolga alle giovani generazioni non può certo prescindere da Goldoni, autore fondamentale nella storia del teatro italiano ma non solo, riformatore del teatro dal punto di vista della drammaturgia come della messinscena, artefice di un teatro umano, che si propone di essere specchio della società contemporanea, riflesso del mondo di cui è espressione e fotografia dell’uomo nel suo tempo. L’occasione per la proposta di un percorso “attorno a Goldoni” è offerta dallo spettacolo in cartellone al Teatro Municipale Rusteghi, nella versione diretta da Gabriele Vacis per il Teatro Stabile di Torino: per accompagnare gli studenti alla visione dello spettacolo, Teatro Gioco Vita ha ideato un percorso di due incontri, da svolgersi presso le sedi scolastiche e nel gruppo-classe, nel corso dei quali saranno approfondite tematiche inerenti il testo goldoniano e verranno analizzati frammenti di alcune storiche messinscene di testi del Veneziano, con l’obiettivo di approfondire la conoscenza dell’opera di Goldoni e di imparare a “leggere” lo spettacolo teatrale nei suoi molteplici linguaggi. Programma e informazioni Il percorso si articola in due incontri della durata di un’ora circa ciascuno, il cui calendario sarà definito con il docente di riferimento. Gli incontri, gratuiti, si svolgeranno presso le sedi scolastiche la mattina e/o il pomeriggio. Il progetto è rivolto agli studenti delle Scuole Secondarie di 1° grado e Superiori e intende fornire strumenti utili alla comprensione dei fondamenti del linguaggio teatrale, con modalità e secondo livelli di approfondimento adeguati alle esigenze delle classi dei diversi ordini di scuole, e al contempo accompagnare gli studenti alla conoscenza dell’opera di Carlo Goldoni. A conclusione del lavoro gli insegnanti potranno proseguire l’approfondimento in classe mediante l’utilizzo di schede e materiali didattici forniti da Teatro Gioco Vita. Lo spettacolo Fondazione del Teatro Stabile di Torino Teatro Regionale Alessandrino RUSTEGHI I nemici della civiltà da I Rusteghi di Carlo Goldoni traduzione e adattamento Gabriele Vacis e Antonia Spaliviero con (in ordine alfabetico) Eugenio Allegri, Mirko Artuso, Natalino Balasso, Jurij Ferrini e con (in ordine alfabetico) Nicola Bremer, Christian Burruano, Alessandro Marini, Daniele Marmi regia Gabriele Vacis composizione scene, costumi, luci e scenofonia Roberto Tarasco Teatro Municipale lunedì 16 aprile 2012 - ore 21 martedì 17 aprile 2012 - ore 21 (Stagione di Prosa “Tre per Te” - Prosa) Gli artifici, le magie e le invenzioni; ma anche le regole e i meccanismi, sostenuti da un perfetto ingranaggio e da un sistema di segni che si intersecano in un unico linguaggio, complesso e sfaccettato: tutto questo è il teatro. Il laboratorio si propone di guidare gli studenti in un percorso “dentro” i misteri del teatro, alla ricerca delle radici del fare teatro, nell’affascinante scoperta della materia di cui sono fatti i sogni. Il progetto si articola in sezioni: La magia del teatro e Giochiamo al teatro? per le Primarie, Capire lo spettacolo teatrale per le Secondarie di 1° grado, Leggere lo spettacolo teatrale per le Superiori. La magia del teatro - I livello per le Scuole Primarie Un percorso di tre incontri (della durata di un’ora ciascuno) alla scoperta delle meraviglie del gioco teatrale: l’improvvisazione, la recitazione, gli oggetti di scena, gli effetti speciali. Per scoprire l’essenza dell’illusione teatrale, il “magico se” che trasforma la finzione in realtà. Giochiamo al teatro? - II livello per le Scuole Primarie Un percorso di tre incontri (della durata di un’ora ciascuno) che intende accompagnare i bambini in un viaggio sul confine tra linguaggio narrativo e teatrale: frammenti di un testo narrativo, scelto in accordo con l’insegnante della classe, saranno trasformati in testo teatrale e rappresentati in micro-azioni teatrali dagli allievi. Lo scopo è quello di stimolare la creatività dei bambini, guidandoli a un approccio più immediato e coinvolgente con il testo letterario. Capire lo spettacolo teatrale per le Scuole Secondarie di 1° grado Il testo è una componente fondamentale dello spettacolo teatrale: questo percorso articolato in tre incontri (di un’ora ciascuno) si propone di guidare gli studenti alla comprensione dei fondamenti della drammaturgia, dal canovaccio dei comici dell’arte al testo dialogico, al copione, fino al sotto-testo e al testo-spettacolo. Gli allievi saranno chiamati a misurarsi con queste nuove forme testuali in un percorso che si configura come un vero e proprio laboratorio di scrittura creativa. Leggere lo spettacolo teatrale per le Scuole Secondarie Superiori Tre incontri (della durata di un’ora ciascuno) per imparare a leggere uno spettacolo teatrale nei suoi molteplici linguaggi: attraverso la visione guidata di alcuni allestimenti “storici”, gli studenti potranno apprendere le specificità delle diverse componenti della messinscena e così acquisire strumenti indispensabili per una fruizione più completa e consapevole dello spettacolo teatrale. Programma e informazioni Gli incontri si svolgono presso le sedi scolastiche, di mattina o pomeriggio (date e orari da concordare con gli insegnanti delle classi interessate). La partecipazione è gratuita. Il laboratorio prevede diverse tipologie di incontri (a seconda della classe e dell’età degli studenti), che possono essere definiti anche sulla base di indicazioni fornite dagli insegnanti. L’obiettivo principale è fornire strumenti utili alla comprensione dei fondamenti del linguaggio teatrale, con modalità e secondo livelli di approfondimento adeguati alle esigenze degli studenti dei diversi ordini di scuole. A conclusione del lavoro gli insegnanti potranno proseguire l’approfondimento in classe mediante l’utilizzo di schede e materiali didattici forniti da Teatro Gioco Vita. 56 INCONTRI E PROGETTI FORMATIVI INCONTRI E PROGETTI FORMATIVI CHI È DI SCENA? DIETRO IL SIPARIO Incontri propedeutici alla visione degli spettacoli della Rassegna di Teatro Scuola “Salt’in Banco” 2011/2012 Incontri di presentazione dei contenuti della Stagione di Prosa “Tre per Te” 2011/2012 Incontri propedeutici alla visione degli spettacoli della Stagione di Prosa “Tre per Te” 2011/2012 Incontri di approfondimento sugli spettacoli della Rassegna di Teatro Scuola “Salt’in Banco” 2011/2012 Incontri di approfondimento sugli spettacoli della Stagione di Prosa “Tre per Te” 2011/2012 a cura di Chiara Merli a cura di Chiara Merli per le Scuole Primarie e Secondarie di 1° grado per le Scuole Superiori (gli incontri possono anche essere proposti a biblioteche e gruppi organizzati) Un progetto basilare nel percorso di educazione al teatro che Gioco Vita offre agli studenti di tutti i livelli, finalizzato ad istituire un dialogo continuativo e uno scambio reciproco con le nuove generazioni di spettatori, nella prospettiva della “costruzione” del pubblico di domani. Il progetto vuole incontrare l’esigenza degli studenti di migliorare gli strumenti in proprio possesso da una parte per fruire meglio della visione dello spettacolo, dall’altra per disporre di chiavi di lettura adeguate e per approfondire l’esperienza della visione dello spettacolo stesso. L’obiettivo è aiutare gli studenti ad acquisire maggiore dimestichezza con il mondo del teatro e a sviluppare il senso critico, per una fruizione più consapevole dello spettacolo teatrale. Tre le parti in cui si articola il progetto, con tre tipologie di incontri a seconda delle esigenze delle classi. Il percorso è rivolto agli studenti delle Scuole Secondarie di 1° grado e Superiori. I contenuti e le modalità del progetto saranno calibrati a seconda dell’età e degli interessi degli studenti coinvolti. Incontri di promozione e formazione del pubblico sui contenuti artistici della Stagione di Prosa “Tre per Te” L’illustrazione dei contenuti artistici della Stagione di Prosa “Tre per Te” 2011/2012 diventa occasione per avviare un percorso di avvicinamento al teatro, senza la pretesa di spiegarlo né classificarlo, ma con l’intento di offrire al pubblico di domani l’opportunità di fruire in modo consapevole dell’esperienza teatrale. Incontri propedeutici alla visione degli spettacoli Gli incontri precedenti la visione della rappresentazione teatrale sono finalizzati a introdurre i temi dello spettacolo e facilitarne la comprensione. Incontri di approfondimento sugli spettacoli Gli incontri successivi alla visione dello spettacolo sono finalizzati a sviluppare alcuni nodi tematici e approfondire l’esperienza della visione. Programma e informazioni Gli incontri si svolgono presso le sedi scolastiche, di mattina o pomeriggio (date e orari da concordare con gli insegnanti delle classi interessate). La partecipazione è gratuita. Gli incontri possono essere proposti anche a più classi contemporaneamente. Il laboratorio intende accompagnare gli studenti nella visione degli spettacoli in cartellone, allo scopo di rendere più consapevole la fruizione e di consentire l’approfondimento di temi e argomenti connessi alle rappresentazioni stesse. A conclusione del lavoro gli insegnanti potranno proseguire l’approfondimento in classe mediante l’utilizzo di schede e materiali didattici forniti da Teatro Gioco Vita. L’esperienza maturata da Teatro Gioco Vita nell’ambito dell’educazione al teatro, nel corso di tanti anni e nel contatto con numerose scuole, ha dimostrato come per gli studenti sia importante potersi avvicinare al teatro gradualmente e in modo consapevole. Ciò è ancora più vero per quanto riguarda i giovanissimi spettatori, che dimostrano di partecipare più direttamente, e con maggior coinvolgimento, all’esperienza teatrale se adeguatamente preparati e introdotti alla scoperta dei linguaggi della scena, delle peculiarità del testo e della rappresentazione, della stessa magia del teatro. Per questi motivi, Teatro Gioco Vita offre alle classi che assisteranno agli spettacoli della Rassegna di Teatro Scuola “Salt’in Banco” la possibilità di realizzare, in orario scolastico e presso le sedi scolastiche, incontri propedeutici alla visione degli spettacoli, cui potranno seguire incontri di approfondimento, da concordarsi direttamente con i docenti di riferimento delle classi interessate. Il progetto è rivolto ai ragazzi delle Scuole Primarie e Secondarie di 1° grado. I contenuti e le modalità del progetto saranno calibrati a seconda dell’età e degli interessi degli studenti coinvolti. Incontri propedeutici alla visione degli spettacoli Gli incontri precedenti la visione della rappresentazione teatrale sono finalizzati a introdurre i temi dello spettacolo e facilitarne la comprensione. Incontri di approfondimento sugli spettacoli Gli incontri successivi alla visione dello spettacolo sono finalizzati a sviluppare alcuni nodi tematici e approfondire l’esperienza della visione. Programma e informazioni Gli incontri si svolgono presso le sedi scolastiche, di mattina o pomeriggio (date e orari da concordare con gli insegnanti delle classi interessate). La partecipazione è gratuita. Gli incontri possono essere proposti anche a più classi contemporaneamente. Il laboratorio intende accompagnare i ragazzi nella visione degli spettacoli in cartellone, allo scopo di rendere più consapevole la fruizione e di consentire l’approfondimento di temi e argomenti connessi alle rappresentazioni stesse. A conclusione del lavoro gli insegnanti potranno proseguire l’approfondimento in classe mediante l’utilizzo di schede e materiali didattici forniti da Teatro Gioco Vita. 58 INCONTRI E PROGETTI FORMATIVI L’INGEGNER GADDA: la guerra, la vita, il dolore INCONTRI E PROGETTI FORMATIVI GRANDI DITTATORI E PICCOLI UOMINI Un percorso nel teatro di Bertolt Brecht Percorso di approfondimento sulle tematiche dello spettacolo L’ingegner Gadda va alla guerra e sull’opera di Carlo Emilio Gadda a cura di Chiara Merli a cura di Chiara Merli per le Scuole Secondarie Superiori per le Scuole Secondarie Superiori La partecipazione di Gadda alla Prima Guerra Mondiale segnò, oltre che una tappa fondamentale nella vita dello scrittore, anche il suo primo rapporto impegnativo con la scrittura, documentato da una serie di diari, che vanno dal 1915 al 1919, pubblicati nel 1950 col titolo Giornale di guerra e di prigionia. Rinunciando a più esplicite intenzioni letterarie, Gadda si pone qui l’obiettivo di comporre un quadro, privo di ogni retorica, che metta in relazione gli eventi della guerra con la sua esperienza personale. L’esperienza della guerra rivela a Gadda fortissime contraddizioni, mostrandogli lo scarto tra i suoi ideali patriottici e la mediocre volgarità, lo scarso spirito civile degli Italiani: ne emerge una realtà squallida e mediocre, dominata da ansie e turbamenti, errori e inutili sofferenze. A questo diario di guerra, oltre che all’esilarante Eros e Priapo, si ispira lo spettacolo di Fabrizio Gifuni L’ingegner Gadda va alla guerra, che si incarica di portare in scena, attraverso la lingua corposa ed espressionistica di Gadda, una vicenda di solitudine e follia, animata dai fantasmi di un Amleto contemporaneo, in cui si riflettono le debolezze, i dubbi, il narcisismo e le mediocrità di un popolo mai cresciuto, nel ventennio fascista come nei nostri giorni. Il percorso si propone di approfondire le tematiche affrontate nello spettacolo, gettando al contempo uno sguardo sull’opera di Carlo Emilio Gadda, attraverso la proposta alle Scuole Superiori di due incontri precedenti la visione dello spettacolo e un incontro successivo, della durata di un’ora ciascuno da svolgersi presso le sedi scolastiche con il gruppo classe. Il progetto è rivolto agli studenti degli ultimi due anni delle Scuole Secondarie Superiori. Il laboratorio intende accompagnarli nella visione dello spettacolo e al contempo approfondire l’opera di un autore fondamentale nella storia della letteratura. A conclusione del lavoro, gli insegnanti potranno proseguire l’approfondimento in classe mediante l’utilizzo di schede e materiali didattici, forniti da Teatro Gioco Vita. Lo spettacolo Programma e informazioni Il laboratorio prevede due tipologie di incontri, della durata di un’ora, da svolgersi presso le sedi scolastiche: - due incontri propedeutici alla visione dello spettacolo, finalizzati a introdurre i temi dello spettacolo e facilitarne la comprensione, oltre che a focalizzare alcuni aspetti dell’opera di Carlo Emilio Gadda; - un incontro successivo alla visione dello spettacolo, finalizzato a sviluppare alcuni nodi tematici e approfondire l’esperienza della visione. Gli incontri sono gratuiti. Fabrizio Gifuni L’INGEGNER GADDA VA ALLA GUERRA (o della tragica istoria di Amleto Pirobutirro) un’idea di Fabrizio Gifuni (da Carlo Emilio Gadda e William Shakespeare) con Fabrizio Gifuni regia Giuseppe Bertolucci in collaborazione con Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti Teatro Municipale venerdì 9 marzo 2012 - ore 21 (Stagione di Prosa “Tre per Te” - Altri Percorsi) Una mordace parabola satirica sulla corruzione del potere: questo è La resistibile ascesa di Arturo Ui, l’opera con cui Bertolt Brecht nel 1941 racconta la cronaca nera della Berlino degli anni Trenta, invasa dalle squadracce naziste, trasferita per invenzione nella coeva Chicago in cui l’industria magnatizia del commercio dei cavolfiori prospera all’ombra del gangster Arturo Ui, satirico alias di Adolf Hitler. Brecht definirà in seguito l’opera una “farsa storica”, dato il piglio ironico, salace ed epico con cui essa ricostruisce la tragicomica epopea di un trust scalcagnato in una città corrotta, ammiccante alla situazione economico-politica in dissesto della Germania dello stesso periodo. Per accompagnare gli studenti alla comprensione dello spettacolo e alla conoscenza dell’opera brechtiana, Teatro Gioco Vita propone alle Scuole Superiori un percorso in tre tempi: due incontri propedeutici alla visione dello spettacolo ed uno successivo alla stessa, nel corso dei quali verranno focalizzati i nodi principali dell’opera di Bertolt Brecht, drammaturgo e regista, innovatore della scena teatrale novecentesca, e al contempo verranno analizzati temi e riferimenti storici centrali per la comprensione del testo e dello spettacolo. Programma e informazioni Il percorso, che si svolgerà presso le sedi scolastiche, si articola in due incontri propedeutici e un incontro successivo alla visione dello spettacolo La resistibile ascesa di Arturo Ui. Gli incontri, della durata di un’ora circa ciascuno, sono gratuiti. Il calendario sarà definito con il docente di riferimento. Il progetto è rivolto agli studenti delle Scuole Secondarie Superiori e intende fornire strumenti utili alla comprensione dei fondamenti del linguaggio teatrale, con modalità e secondo livelli di approfondimento adeguati alle esigenze delle classi, e al contempo accompagnare gli studenti alla conoscenza dell’opera di Bertolt Brecht e del periodo storico di riferimento. A conclusione del lavoro gli insegnanti potranno proseguire l’approfondimento in classe mediante l’utilizzo di schede e materiali didattici forniti da Teatro Gioco Vita. Lo spettacolo Emilia Romagna Teatro Fondazione Associazione Teatro di Roma LA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI di Bertolt Brecht musiche originali Hans-Dieter Hosalla traduzione Mario Carpitella con Umberto Orsini e con (in ordine alfabetico) Nicola Bortolotti, Simone Francia, Olimpia Greco, Lino Guanciale, Diana Manea, Luca Micheletti, Michele Nani, Ivan Olivieri, Giorgio Sangati, Antonio Tintis regia Claudio Longhi Dramaturg Luca Micheletti scene Csaba Antal costumi Gianluca Sbicca luci Paolo Pollo Rodighiero Teatro Municipale martedì 6 dicembre 2011 - ore 21 mercoledì 7 dicembre 2011 - ore 21 (Stagione di Prosa “Tre per Te” - Prosa) 60 INCONTRI E PROGETTI FORMATIVI PSICHIATRIA E PSICOANALISI A TEATRO ALTRI PROGETTI DITELO ALL’ATTORE Incontri con i protagonisti della Stagione di Prosa del Teatro Municipale di Piacenza Canto la storia dell’astuto Ulisse Alla locanda del Baleniere Sogno di una notte di mezza estate a cura di Enrico Marcotti a cura di Marco Martinelli per tutto il pubblico (insegnanti, studenti delle Scuole Secondarie Superiori) in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Piacenza per le Scuole Secondarie Superiori Tre spettacoli inseriti nel cartellone della Rassegna di Teatro Scuola “Salt’in Banco” 2011/2012, tratti da altrettanti classici della letteratura e del teatro, vengono presentati dal punto di vista psichiatrico e psicanalitico. Si tratta di Canto la storia dell’astuto Ulisse del Piccolo Teatro di Milano, che fa rivivere il racconto dell’Odissea di Omero, Alla locanda del baleniere del Teatro Litta, ispirato a Moby Dick di Hermann Melville e Sogno di una notte di mezza estate, di Teatro Gioco Vita, da A Midsummer Night’s Dream di Félix Mendelsshon-Bartholdy, che mette in scena con ombre e danza l’opera di William Shakespeare. Ulisse ed il capitano Achab veleggiano su un mare profondo, ricco di metafore dei contenuti dell’inconscio: a volte seducenti, talvolta terrificanti, come nei sogni. In Sogno di una notte di mezza estate i corpi danzanti e le ombre ci riportano al crepuscolo, la condizione mentale nella quale siamo tra il sonno e la veglia, e ci sembra di poter afferrare i sogni o quei segreti preclusi alla luce del sole. In Ulisse scivoliamo invece nel profondo mare dell’Inconscio, nel sogno e nei suoi contenuti rarefatti, inafferrabili, come le ombre dello spettacolo, date per sottrazione di luce (o di realtà diurna). E se la storia di Odisseo è la storia impossibile di incontri con metafore e proiezioni dal profondo, allora Moby Dick potrebbe sembrare la storia concreta fra esseri in carne ed ossa, di uomini e animali mostruosi, dove so di essere sveglio e presente. I personaggi e gli autori di questi testi, a partire dalla lettura di alcuni brani particolarmente significativi, vengono analizzati come se fossero veri e propri “pazienti”. Il parallelismo tra episodi della vita di un autore e i suoi personaggi, le vicende narrate e l’io dei protagonosti vengono utilizzati per individuare aspetti della mente, delle relazioni e in generale della condizione umana. Marco Martinelli Ma i tre spettacoli sono in definitiva altrettante possibilità di immergerci nel mare dell’Inconscio: restando svegli e lottando con il mostro degli abissi; in una condizione alterata di coscienza come nel dormiveglia o in alcune forme di sofferenza mentale; in balia degli eventi, come nel sogno profondo o negli stati di sofferenza psichica acuta, desiderosi di ritornare sulla spiaggia di Itaca, nella realtà delle relazioni familiari, per quanto faticose. La gradualità nella quale poterci immergere ci riporta alla mappatura della mente, che Sigmund Freud aveva pensato per l’apparato psichico, proprio trattando dell’interpretazione dei sogni: la prima topica freudiana ci farà da viatico fra Conscio, Inconscio e Preconscio, per mantenere salda la rotta e goderci un viaggio fra la superficie del mare e le immagini del profondo. Psicologo e psicoterapeuta, lavora al Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda USL di Piacenza presso l’Unità Operativa Complessa Riabilitazione, occupandosi principalmente di pazienti con psicosi cronica e progettazione di interventi riabilitativi. Svolge anche attività di psicologo-psicoterapeuta e ha curato pubblicazioni sull’argomento. Conduce gruppi di psicodramma ed è responsabile della Compagnia Teatrale “Diurni e Notturni” diretta da Lucia Vasini e formata da ospiti e operatori del Dipartimento di Salute Mentale dell’AUSL di Piacenza. Si è inoltre occupato di docenza e formazione in ambito sanitario e socioassistenziale. Programma e informazioni Gli incontri si svolgono presso le sedi scolastiche (date e orari da concordare con gli insegnanti delle classi interessate). La partecipazione è gratuita. Il progetto può essere seguito interamente nella sua articolazione oppure gli insegnanti possono scegliere uno o due dei temi proposti. Gli incontri possono essere rivolti anche a più classi contemporaneamente. Tenere acceso il confronto fra pubblico e artista ben oltre l’evento scenico; capire le ragioni profonde di uno spettacolo svicerandone e analizzandone i nuclei tematici facendo emergere allo stesso tempo i lati all’apparenza più oscuri o marginali di una rappresentazione teatrale; sentire dalla viva voce dei protagonisti motivazioni e percorsi che guidano la scelta di un autore o di un dramma indagando i processi di realizzazione scenica: tutto questo è Ditelo all’attore, ciclo di incontri con i protagonisti della Stagione di Prosa del Teatro Municipale curato dal critico teatrale Enrico Marcotti, giunto quest’anno all’ottavo anno di vita. Attraverso una chiacchierata informale con gli attori o i registi e la mediazione del critico, si vuole favorire un confronto vitale tra artista e spettatore con il pubblico che ha la possibilità di approfondire temi e meccanismi degli spettacoli curiosando, perché no?, anche fra pensieri e idee, fra pubblico e privato, degli artefici delle stagioni di prosa. Ditelo all’attore, attraverso i suoi appuntamenti, rappresenta infine anche uno sguardo sulla situazione del teatro italiano ed europeo contemporanei, identifica passaggi generazionali, coglie il rinnovarsi di poetiche e forme produttive con l’obiettivo sempre dichiarato di valorizzare le felici intuizioni di chi crea ma anche di chi legge o guarda l’evento teatrale. Programma e informazioni martedì 8 novembre 2011 incontro con Luca De Filippo e la Compagnia in scena con Le bugie con le gambe lunghe, regia Luca De Filippo, produzione La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo mercoledì 7 dicembre 2011 incontro con Umberto Orsini e la Compagnia in scena con La resistibile ascesa di Arturo Ui, regia Claudio Longhi, produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione, Associazione Teatro di Roma martedì 10 gennaio 2012 incontro con la Compagnia in scena con Blackbird, regia Lluís Pasqual, produzione Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa mercoledì 25 gennaio 2012 incontro con la Compagnia in scena con Napoletango - musical latinonapoletano, regia Giancarlo Sepe, produzione Nuova Teatro Eliseo mercoledì 8 febbraio 2012 incontro con la Compagnia in scena con La ciociara, regia Roberta Torre, produzione Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini mercoledì 29 febbraio 2012 incontro con la Compagnia in scena con Signorina Giulia, regia Valter Malosti, produzione Fondazione del Teatro Stabile di Torino in collaborazione con Teatro di Dioniso mercoledì 14 marzo 2012 incontro con Leo Gullotta in scena con Le allegre comari di Windsor, regia Fabio Grossi, produzione Teatro Eliseo martedì 17 aprile 2012 incontro con la Compagnia in scena con Rusteghi - I nemici della civiltà, regia Gabriele Vacis, produzione Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Teatro Regionale Alessandrino Gli incontri si terranno al Teatro Comunale Filodrammatici alle ore 17.30 (ingresso gratuito). L’orario di inizio potrà essere anticipato o posticipato a seconda delle esigenze degli artisti. La direzione si riserva di apportare al programma le modifiche determinate da cause di forza maggiore. Enrico Marcotti Giornalista professionista, è responsabile delle pagine degli Spettacoli del quotidiano “Libertà” di Piacenza. Critico teatrale, è presidente della Commissione Premi dell’Anct (Associazione Nazionale Critici di Teatro), è membro di diverse giurie di premi teatrali (Premi Ubu per il teatro, Concorso “Nuove espressioni teatrali” di Casalmaggiore, Premio “Nico Garrone” al Festival Radicondoli Arte). Allievo di Luigi Squarzina, Renzo Tian e Gianni Polidori al Dams di Bologna, già collaboratore di diverse riviste di settore (da “King” a “Proposte”, da “Hystrio” a “Sipario”) è stato autore di un progetto teatrale su Giulio Cesare Croce per le attività scolastiche del Comune di Bologna. È stato direttore responsabile della rivista di arte e letteratura “Ore piccole”. Ha collaborato per la parte cinematografica al libro di Sergio Colomba e Albert Duchy L’immoralità leggendaria sulla vita di Jean Genet. Ha tenuto e tiene incontri e cicli di conferenze sul ruolo della critica teatrale, sulla storia del teatro popolare e di ricerca in varie città (Massa, Bergamo, Firenze, ecc.) e per varie istituzioni. E’ docente a Venezia del master in Critica teatrale della Fondazione di Venezia e alla Scuola di teatro diretta da Laura Pasetti. Alla professione di giornalista e critico alterna quella di consulente di vari teatri per la programmazione teatrale. Come regista è stato assistente di Luigi Squarzina, ha lavorato con Cochi Ponzoni, Erio Masina (nipote di Giulietta), con il Teatro Dehon di Bologna e lo Stabile di Bolzano. Da diversi anni collabora con la Società Filodrammatica Piacentina di cui è direttore artistico e con la quale ha messo in scena testi di Ayn Rand, Michel Tremblay, Arthur Schnitzler, Anton Cechov oltre ad organizzare programmi di approfondimento della pratica scenica nel campo della didattica teatrale. Ha in preparazione un libro sul teatro di Sergio Pierattini. 62 ALTRI PROGETTI ALTRI PROGETTI IN COMPAGNIA DI… Elmer e Pina L’OFFICINA DELLA FANTASIA TEATRO GIOCO VITA - Teatro Stabile di Innovazione TEATRO GIOCO VITA - Teatro Stabile di Innovazione Laboratorio di teatro per bambini da 5 a 10 anni Ogni domenica incontra e gioca con un personaggio amico a cura di Federica Ferrari Laboratorio di teatro per bambini da 3 a 7 anni e genitori a cura di Federica Ferrari per bambini per bambini Teatro Gioco Vita per la Stagione 2011/2012 ha deciso di formulare una nuova proposta da affiancare alla consueta offerta di spettacoli e laboratori per il pubblico dei bambini. L’Officina della Fantasia è articolata in due moduli indipendenti e dal programma diversificato. Cos’è L’Officina della Fantasia? È prima di tutto un luogo dove i bambini incontrano altri bambini e, insieme, giocano a raccontare se stessi e gli altri. È inoltre un luogo dove si ascoltano e si raccontano le storie del mondo. Ma è anche un luogo pieno di tante e strane cose all’apparenza inutili. Eppure tutte queste cose un senso ce l’hanno: sono gli strumenti del teatro. Per tale motivo, questo luogo, è pieno di corpi, di musiche, di oggetti, di voci, di ombre, di silenzi e di tanto altro. Se in questo luogo dunque, i bambini incontrano gli strumenti del teatro ecco che subito diventa l’officina della fantasia. Senza nessuna pretesa formativa, e lontano dall’idea di darsi come scuola di teatro, il laboratorio teatrale L’Officina della Fantasia si propone semplicemente di essere un luogo, uno spazio, dedicato unicamente a favorire l’espressione del bambino. Un luogo fatto di regole e di libertà, di gioco e di lavoro. Un luogo fatto di bui attraversati da poetiche luci, di bianchi e neri invasi da miriadi di colori, di corpi pesanti duplicati dalle loro ombre leggere, di silenzi profondi pieni di voci misteriose. Un luogo senza forzature, di incontro e di scambio, dove il tempo scorre un po’ più lento. Ma soprattutto vuole essere un luogo dove attraverso i mille linguaggi del teatro il bambino può trovare nuove forme per il racconto di sé e per l’ascolto degli altri. Programma e informazioni 1° modulo Officina delle Ombre mercoledì 16 novembre 2011 - ore 17 mercoledì 23 novembre 2011 - ore 17 mercoledì 30 novembre 2011 - ore 17 mercoledì 14 dicembre 2011 - ore 17 mercoledì 21 dicembre 2011 - ore 17 2° modulo Officina delle Ombre mercoledì 7 marzo 2012 - ore 17 mercoledì 14 marzo 2012 - ore 17 mercoledì 21 marzo 2012 - ore 17 mercoledì 28 marzo 2012 - ore 17 mercoledì 4 aprile 2012 - ore 17 I due moduli sono indipendenti e dal programma diversificato, quindi un bambino può scegliere se frequentarne uno solo o entrambi. I singoli incontri avranno una durata di un’ora e mezza circa. Le iscrizioni dovranno pervenire entro il 30 ottobre 2011 per il 1° modulo ed entro il 24 febbraio 2012 per il 2° modulo (ogni modulo sarà attivato solo se sarà raggiunto un numero minimo di 10 partecipanti). Quota di partecipazione: 40 euro a modulo, da versare all’atto dell’iscrizione. Teatro Gioco Vita per la Stagione “A teatro con mamma e papà” 2011/2012 ha deciso di articolare una nuova proposta da affiancare alla consueta offerta di spettacoli domenicali. In compagnia di... rappresenta un’occasione per bambini e genitori di partecipare e giocare in prima persona, e non solo in quanto spettatori, “al teatro”. Ehi! Bambino! Vieni... Coraggio... Entra... Un tuo amico ti sta aspettando e con lui tutti i suoi tanti amici. Vogliono giocare con te. A cosa? Non lo sai? A raccontare storie, al teatro delle ombre, al gioco del teatro, insomma. Allora, vieni? In compagnia di... è un laboratorio rivolto a bambini e a genitori insieme. Un personaggio a loro caro si staccherà dalle pagine del libro sulle quali normalmente vive, e dove il bambino lo ha conosciuto, per prendere vita sullo schermo del teatro d’ombre. Dopo essersi presentato, il nostro personaggio inviterà i bambini a giocare con lui… Sarà questo l’inizio di un percorso che condurrà il bambino alla scoperta e conoscenza delle tecniche del teatro d’ombre fino alla costruzione, assieme ai genitori, di una o più sagome che rappresenteranno gli amici del nostro personaggio. Sarà questo l’inizio di un percorso nello spa- zio della scena che coinvolgerà il bambino in una girandola di situazioni teatrali di grande semplicità ma di sicuro incanto dove gli sarà possibile giocare con il personaggio che è venuto ad incontrare, con i propri genitori e con tanti altri bambini. Sarà questo l’inizio di un percorso dove nasceranno storie, avventure, viaggi che partendo dalle pagine di un libro si trasferiranno liberamente sulla scena, diventando il semplice pretesto per giocare tra bambini e adulti senza altri fini che il piacere dello stare insieme. Programma e informazioni In compagnia di... Elmer Officina delle Ombre domenica 27 novembre 2011 - ore 16 domenica 11 dicembre 2011 - ore 16 In compagnia di... Pina Officina delle Ombre domenica 8 gennaio 2012 - ore 16 domenica 26 febbraio 2012 - ore 16 I singoli incontri avranno una durata di circa due ore. Quota di partecipazione: 10 euro a bambino da versare all’atto dell’iscrizione - i genitori sono invitati a lavorare insieme ai bambini (per gli adulti/accompagnatori, max 1 per bambino, la partecipazione è gratuita). Il costo è comprensivo dei materiali di consumo e i bambini avranno in omaggio le sagome costruite nel corso del laboratorio. Le iscrizioni dovranno pervenire entro il mercoledì precedente la data prescelta (ogni incontro si terrà solo se sarà raggiunto un numero minimo di 10 bambini - è previsto un numero massimo di 15 bambini partecipanti). 64 ALTRI PROGETTI IMPRESA_CULTURA Adriano Olivetti 1901-1960 Cinema - Teatro - Incontri in collaborazione con cittàcomune per tutto il pubblico (insegnanti, studenti delle Scuole Secondarie Superiori) «C’è stato un momento, a metà degli anni Sessanta del XX secolo, in cui un’azienda italiana ebbe l’occasione di guidare la rivoluzione informatica mondiale, dieci anni prima dei ragazzi della Silicon Valley, Steve Jobs e Bill Gates. Una rivoluzione tecnologica che aveva le sue radici in una rivoluzione culturale e sociale, in un modello industriale pensato al di là di socialismo e capitalismo, che il suo promotore, Adriano Olivetti, aveva cominciato a sperimentare sin dagli anni Trenta a Ivrea, in provincia di Torino. La Olivetti arrivò ad essere la più grande azienda italiana, con il maggior successo commerciale internazionale, capace di coprire un terzo del mercato mondiale del suo settore. Una multinazionale atipica, con un forte radicamento territoriale, caratterizzata da politiche sociali avveniristiche, formazione permanente e attività culturali di respiro internazionale, che furono il segreto del suo successo commerciale e non la conseguenza filantropica o mecenatistica dei suoi profitti. Come nacque tale modello imprenditoriale? In che consisteva il suo stile gestionale, pensato all’insegna della socializzazione della conoscenza e della responsabilità sociale dell’impresa, che promuoveva un modello di società più giusta e più libera e che condusse alle soglie della più grande occasione industriale che l’Italia abbia mai avuto?» Impresa_cultura. Adriano Olivetti 1901-1960 è un percorso in quattro serate che attraverso cinema teatro e riflessione sociologicoletteraria vuol riprendere, a mezzo secolo di distanza, quella straordinaria esperienza industriale culturale sociale politica, a partire dalla poliedrica vicenda umana e intellettuale del suo principale ispiratore e animatore: Adriano Olivetti. Cinema Teatro Comunale Filodrammatici giovedì 27 ottobre 2011 - ore 21 In me non c’è che futuro. Ritratto di Adriano Olivetti un film di Michele Fasano (Sattva Films, Bologna 2011) - prima parte al termine della proiezione incontro con Laura Olivetti Michele Fasano, giovane regista indipendente, ha sapientemente montato immagini di repertorio, documenti storici, testimonianze d’epoca e attuali, potendo contare sul sostegno affettuoso di protagonisti di prim’ordine dell’esperienza Olivetti, a cominciare da Francesco Novara (da poco scomparso), responsabile per oltre vent’anni del Centro di Psicologia Olivetti. Insieme alla vita del protagonista, scorre nelle immagini di Fasano “la comunità concreta” olivettiana, che prende corpo già dagli anni Trenta: le nuove officine di Ivrea piene di luce, affidate ai grandi architetti Luigi Figini e Gino Pollini, la biblioteca e i cineforum in fabbrica, gli asili nido, le case nel verde per operai e impiegati, le colonie montane e marine per i bambini, i trasporti gratuiti per i dipendenti estesi agli studenti, l’assistenza sanitaria, la formazione interna che intreccia meccanica e storia dell’arte, economia e storia del movimento operaio. E poi, dopo la stagione della Resistenza, i progetti per la nuova Italia: nel 1946-47 la nascita di “Comunità”: rivista, casa editrice e movimento omonimo. Sin dai primi numeri la rivista si batte per la pianificazione delle politiche di ricostruzione del Paese (vero tema mancato, e mancante, della storia italiana): la cultura urbanistica di Adriano (che sarà anche presidente dell’Inu, Istituto italiano di urbanistica) si è allora già consolidata nell’esperienza del piano regolatore della Valle d’Aosta, da lui condotta con gli architetti Antonio Banfi, Ludovico L. di Belgioioso, Piero Bottoni, Enrico Peressuti, Ernesto Rogers, oltre ai citati Figini e Pollini. Poi la decisione di aprire uno stabilimento al Sud, evitando di scaricare sul territorio di Ivrea le tensioni che si sarebbero prodotte coi violenti flussi migratori che stavano per iniziare. Olivetti sceglie il golfo di Pozzuoli e l’architetto Luigi Cosenza. Dirà nel discorso inaugurale del 1955: «Di fronte al golfo più singolare del mondo, questa fabbrica si è elevata in rispetto della bellezza dei luoghi e affinché la bellezza fosse di conforto nel lavoro di ogni giorno». Negli stessi anni la casa editrice propone al lettore italiano Emmanuel Mounier e Jacques Maritain, Kierkegaard e Simone Weil (questi ultimi tradotti da Fortini). E poi Lewis Mumford, l’ancora inedito Noventa, Charles Wright Mills, Hannah Arendt. C’è una sequenza, nel film di Fasano, che ben sintetizza la “comunità concreta” olivettiana: operaie, operai, tecnici e impiegati escono allegramente dalla fabbrica, ben vestiti e con un giornale o un libro sotto il braccio. Incontri Teatro Comunale Filodrammatici giovedì 3 novembre 2011 - ore 21 L’impresa responsabile. Uomini e lavoro alla Olivetti incontro con Luciano Gallino l’incontro sarà preceduto dalla visione della seconda parte del film di Michele Fasano Luciano Gallino (professore emerito, già ordinario di Sociologia all’Università di Torino) è oggi uno dei massimi studiosi delle trasformazioni del lavoro e dei processi produttivi nella globalizzazione. La sua formazione sociologica avviene sul campo, all’Olivetti di Ivrea, dove viene chiamato da Adriano nel 1956 all’Ufficio studi relazioni sociali. Opera parallelamente al Centro di Psicologia (con Cesare Musatti, Francesco Novara, Renato Rozzi), a stretto contatto con la direzione del Personale a lungo guidata da Paolo Volponi. Gli anni olivettiani di Gallino, che vedono l’azienda di Ivrea ai vertici mondiali del settore, sono caratterizzati da due grandi trasformazioni, che avvengono potenziando la riqualificazione e la formazione permanente interna, senza alcuna riduzione di personale: dal lavoro a catena, sostanzialmente taylorista-fordista se pur attenuato da una gestione “dolce” dei tempi, a quello a “isole”, in cui il gruppo operaio è responsabile dell’intera produzione della macchina (incluso il controllo e collaudo); dalla produzione meccanica, in cui nel prodotto finito vengono assemblati migliaia di pezzi di ferro prodotti con precisione millimetrica, a quella elettronica: nel 1958 nasce il primo calcolatore elettronico Olivetti (Elea 9003), alcuni anni dopo il primo personal computer (Programma 101). Sono anche gli anni della “svolta” mancata e dell’occasione irrimediabilmente perduta. Morti improvvisamente nel volgere di un anno, tra il 1960 e il 61, prima Adriano e poi il giovane ingegnere Mario Tchou, che dirigeva la ricerca elettronica, Roberto Olivetti (successo al padre e impegnato della nuova frontiera elettronica) deve fronteggiare una crisi finanziaria. Il Gruppo di Intervento (Fiat, Pirelli, Mediobanca ecc.) pone come condizione per rifinanziare Olivetti l’abbandono della Divisione elettronica (Valletta parlerà di “un neo da estirpare”), che in effetti sarà inopinatamente ceduta all’americana General Electric. Nella più recente produzione saggistica di Luciano Gallino, segnaliamo: L’impresa responsabile. Un’intervista su Adriano Ollvetti (Comunità, 2001), La scomparsa dell’Italia industriale (2003), L’impresa irresponsabile (2005), Con i soldi degli altri. Il capitalismo per procura contro l’economia (2009) e Finanzcapitalismo. La civiltà del denaro in crisi (2011), tutti editi da Einaudi. Teatro Comunale Filodrammatici giovedì 10 novembre 2011 - ore 21 Tra letteratura e industria. Il caso Volponi incontro con Piergiorgio Bellocchio e Alfonso Berardinelli In Olivetti i dirigenti, a cominciare da Adriano, sono intellettuali e gli intellettuali sono chiamati a ruoli di direzione gestionale ad ogni livello. Il critico letterario Geno Pampaloni alla segreteria della Presidenza, il politologo Roberto Guiducci ai cantieri edili, lo storico delle religioni Michele Ranchetti al Personale a Ivrea, al Personale a Pozzuoli Giancarlo Lunati (che si era formato all’Istituto storico di Napoli), i poeti Giovanni Giudici e Franco Fortini all’ufficio Pubblicità a Milano. E ancora: Ottiero Ottieri, Bruno Zevi, Ludovico Quaroni, Bobi Bazlen, Luciano Foà, Franco Ferrarotti, Tiziano Terzani, Irene Bignardi, Furio Colombo... Sono solo alcuni tra le decine di letterati, urbanisti, sociologi, storici, economisti, che prendono parte all’esperienza Olivetti. E tuttavia, pur in tale contesto di diffuso sincretismo, il caso Volponi mantiene una sua esemplarità. E sollecita la riflessione sul trascolorare reciproco di letteratura e industria: siamo di fronte a uno dei massimi responsabili della multinazionale Olivetti, che sa essere contemporaneamente tra le più originali voci della narrativa italiana del Secondo dopoguerra, forse l’ultima. Come Adriano Olivetti, Volponi colloca nella fabbrica il crogiuolo della cultura moderna, che prende corpo a immagine e somiglianza di quella. I due si incontrano nel 1950 grazie a Franco Fortini. Volponi collabora con l’azienda di Ivrea dal 1956 al 1971, inizialmente sostituendo Franco Momigliano ai Servizi sociali per poi assumere la responsabilità dell’intero Settore relazioni aziendali (di fatto capo del Personale), considerato in Olivetti assolutamente strategico. I suoi anni “industriali” coincidono con il periodo più felice e prolifico della sua produzione narrativa: Memoriale è del 1962, del 1965 La macchina mondiale, Corporale esce nel 1974. E se La strada per Roma esce nel 1991 (due anni dopo Le mosche del capitale, in cui sono poste in tensione la sua esperienza olivettiana con quella successiva in Fiat), è pur vero che si tratta del rifacimento di un “romanzo di formazione” concepito già a metà degli anni Cinquanta e scritto nei primi Sessanta. Ce ne parlano Piergiorgio Bellocchio e Alfonso Berardinelli, tra i massimi conoscitori dell’opera di Volponi. Teatro Teatro Comunale Filodrammatici mercoledì 16 novembre 2011 - ore 21 Adriano Olivetti di Laura Curino e Gabriele Vacis con Laura Curino, Mariella Fabbris, Lucilla Giagnoni regia Gabriele Vacis scenofonia-luci Roberto Tarasco Con Adriano Olivetti, prodotto nel 1998 da Teatro Settimo, compagnia di teatro di ricerca, Laura Curino e Gabriele Vacis portano a compimento la trilogia olivettiana iniziata con Camillo Olivetti. Alle radici di un sogno e proseguita con il monologo del 1996 Olivetti. L’attrice-autrice Laura Curino, con Mariella Fabbris e Lucilla Giagnoni guidate la coautore e regista Gabriele Vacis, mettono in scena uno spettacolo drammaturgicamente ben costruito, che poggia la sua incisività sull’alternanza tra il tono garbato dell’apologo e la forza del racconto popolare. Ne emerge un Adriano Olivetti persona - con i suoi dubbi e le sue aspirazioni, l’attenzione ai “segni”, il “lessico famigliare” col quale già Natalia Ginzburg l’aveva mirabilmente tratteggiato - e insieme il suo intersecare la grande Storia, senza iattanza ma in totale responsabilità. Il padre Camillo, ebreo, aveva fondato nel 1908 a Ivrea la “prima fabbrica italiana macchine per scrivere”. La madre, Luisa Revel, era figlia di un pastore valdese. Cresciuto tra senso religioso della vita e ispirazione socialista, il giovane Adriano, nel solco di Salvemini, collabora negli anni del nascente fascismo con il coetaneo Piero Gobetti. Partecipa personalmente - insieme al padre, a Carlo Rosselli, Ferruccio Parri, Sandro Pertini - al rocambolesco espatrio di Filippo Turati. Nel 1925, compie un viaggio negli Stati Uniti nel corso del quale visita un centinaio di fabbriche e constata di persona pregi e difetti del modello taylorista-fordista, dominante nel capitalismo americano dei “ruggenti” anni Venti. Lo spettacolo di Laura Curino ricorda che, ancora tredicenne, Adriano era stato mandato dal padre a lavorare in fabbrica, e lì aveva imparato «ben presto a conoscere e odiare il lavoro in serie: una tortura per lo spirito che stava imprigionato per ore che non finivano mai, nel nero e nel buio di una vecchia officina». Avendo sempre presente la raccomandazione paterna («Tu puoi fare qualunque cosa, tranne licenziare qualcuno per motivo dell’introduzione dei nuovi metodi produttivi»), già dai primi anni Trenta Adriano esercita le massime responsabilità nell’azienda e avvia il suo progetto comunitario, che così sintetizzerà nel 1960, pochi giorni prima di morire: «…un laboratorio sociale in cui nella realtà e nella vera vita si dà luogo ad un’azione comunitaria, cioè un’azione in cui ciascuno nel proprio ambito e nella propria funzione lavora a un fine comune e coordinato». «Un testo sulla “dimenticanza” - ha scritto Laura Curino - che spera di essere scintilla di memoria collettiva». Gli incontri letterari e le proiezioni sono a ingresso gratuito. Per lo spettacolo Adriano Olivetti è previsto un biglietto a euro 10 (euro 5 ridotto studenti), posto unico numerato platea/galleria 1a edizione L’altra scena Festival di teatro contemporaneo mercoledì 28 settembre 2011 - ore 21 mercoledì 19 ottobre 2011 - ore 21 ATIR Babilonia Teatri Cleopatràs di Giovanni Testori • regia Gigi Dall’Aglio • con Arianna Scommegna • al violoncello Antony Montanari L’attrice Arianna Scommegna, premio Hystrio 2011 per l’interpretazione, in una straordinaria interpretazione teatrale. Dopo i due monologhi che l’hanno fatta conoscere e ammirare dal pubblico, La Molli, divertimento alle spalle di Joyce, scritto con Gabriele Vacis e Qui città di m., scritto per lei da Piero Colaprico, Arianna si confronta con uno dei più importanti scrittori lombardi del nostro tempo: Giovanni Testori. Cleopatràs è il primo dei Tre lai pubblicati postumi nel 1994. Lamento di morte che Cleopatra rivolge al suo amato. made in italy di e con Valeria Raimondi Enrico Castellani • scene Babilonia Teatri/Gianni Volpe • costumi Franca Piccoli • luci e audio Ilaria Dalle Donne • movimenti di scena Luca Scotton Premio Scenario 2007, made in italy non racconta una storia. Affronta in modo ironico, caustico e dissacrante le contraddizioni del nostro tempo. Lo spettacolo procede per accumulo. Fotografa, condensa e fagocita quello che ci circonda: i continui messaggi che ci arrivano, il bisogno di catalogare, sistemare, ordinare tutto. Procede per accostamenti, intersezioni, spostamenti di senso. Le scene non iniziano e non finiscono. Le immagini e le parole nascono e muoiono di continuo. Gli attori non recitano. La musica è sempre presente. Come in un video-clip. mercoledì 5 ottobre 2011 - ore 21 mercoledì 26 ottobre 2011 - ore 21 Piccola Compagnia della Magnolia Teatro Sotterraneo La casa di Bernarda Alba Dies irae _ 5 episodi intorno di Federico García Lorca • con Luisa Accornero, Giorgia Cerruti, Andrea Romeri, Claudia Martore, Vanessa Leonardelli, Fabrizia Gariglio, Agla Germanà • regia Antonio Díaz-Florián • coproduzione Théâtre de l’Epée de Bois Cartoucherie de Vincennes Dittico sulla specie (parte1) L’estremo capolavoro di García Lorca nella messa in scena del regista Antonio Dìaz-Floriàn è uno spettacolo di grande impatto emotivo e visivo, che chiama il pubblico a condividere con gli attori un rituale di morte fortemente evocativo: una messa da requiem in cui la forza creativa dell’autore trova perfetta rispondenza nel travestimento grottesco cui sono sottoposte le attrici. Una regia originale, concentrata sull’efficacia di una recitazione perfetta calata in un’atmosfera grottesca e quasi demoniaca, con pochi essenziali elementi di scenografia. Non potrai mai camminare a fianco di un neandertaliano. Non potrai mai nemmeno parlare con un mesopotamico oppure osservare il cielo con un maya. Non vedrai l’arrivo di una delegazione aliena sul maxischermo e non vedrai il sole diventare supernova. Il presente è un tempo storico. Il presente è una convenzione. Il presente è soprattutto un perimetro d’azione. Dies irae affronta l’estinzione della specie e dei suoi manufatti, non come evento traumatico ma piuttosto come oblio, come sguardo postumo e ammirato sulle cose del mondo. alla fine della specie creazione collettiva Teatro Sotterraneo • in scena Sara Bonaventura, Iacopo Braca, Matteo Ceccarelli, Claudio Cirri • scrittura Daniele Villa • luci Roberto Cafaggini • costumi Lydia Sonderegger domenica 30 ottobre 2011 - ore 21 mercoledì 12 ottobre 2011 - ore 21 Teatro i La mia vita con gli uomini… e altri animali di Marie NDiaye • regia di Renzo Martinelli • con Alberto Astorri, Federica Fracassi e Francesca Garolla scritto da Patrick Pacheco e Maria Cassi • regia Peter Schneider • al pianoforte Antonino Siringo • produzione Change Performing Arts, Teatro del Sale, Red Shoes Productions e CRT Artificio Hilda Piacenza, Teatro Comunale Filodrammatici Apertura Festival mercoledì 28 settembre 2011 dalle ore 20 Maria Cassi L’angosciante esistenza di una ricca e annoiata signora che vuole al suo servizio una vivace ed energica madre di famiglia, Hilda, che diventa progressivamente proprietà esclusiva della donna e, per pochi soldi, perde la sua esistenza e la sua identità. Marie NDiaye ci offre uno sguardo sulla condizione della donna, sulle frustrazioni e sulle mortificazioni che ancora subisce nella società contemporanea, reinventando in modo attuale e originalissimo la tradizionale dialettica “servo-padrone”. Un esilarante corso intensivo sull’amore, la seduzione, la morte e... l’olio d’oliva. A fare da mattatrice sulla scena la dirompente Maria Cassi, attrice di formazione classica con una lunga esperienza di ricerca nel teatro comico e musicale, paragonata dalla stampa internazionale a Charlie Chaplin, Jerry Lewis e Jacques Tati. A plasmare il caleidoscopio dei personaggi di Maria c’è Peter Schneider, Tony Award per la produzione del musical The Lion King e responsabile per la Disney di molti grandi successi. STAGIONE DI PROSA 68 ALTRI PERCORSI TRE PER TE 2011/2012 PROSA 7-8 novembre 2011 La Compagnia di Teatro di Luca De Filippo LE BUGIE CON LE GAMBE LUNGHE di Eduardo De Filippo con Luca De Filippo, Nicola Di Pinto, Anna Fiorelli, Fulvia Carotenuto, Carolina Rosi, Massimo De Matteo e Giuseppe Rispoli, Gioia Miale, Antonio D’Avino, Chiara De Crescenzo, Alessandra D’Ambrosio, Carmen Annibale regia Luca De Filippo scene Gianmaurizio Fercioni costumi Silvia Polidori luci Stefano Stacchini 6-7 dicembre 2011 Emilia Romagna Teatro Fondazione Associazione Teatro di Roma LA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI di Bertolt Brecht musiche originali Hans-Dieter Hosalla traduzione Mario Carpitella con Umberto Orsini e con (in ordine alfabetico) Nicola Bortolotti, Simone Francia, Olimpia Greco, Lino Guanciale, Diana Manea, Luca Micheletti, Michele Nani, Ivan Olivieri, Giorgio Sangati, Antonio Tintis regia Claudio Longhi Dramaturg Luca Micheletti scene Csaba Antal costumi Gianluca Sbicca luci Paolo Pollo Rodighiero 9-10 gennaio 2012 Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa BLACKBIRD di David Harrower versione italiana Alessandra Serra regia Lluís Pasqual scene Paco Azorin costumi Chiara Donato luci Claudio De Pace con Massimo Popolizio e Anna Della Rosa e con Silvia Altrui (data la delicatezza dell’argomento, pur trattato con estremo rigore morale, lo spettacolo è vivamente sconsigliato ai minori) TEATRO MUNICIPALE - ore 21 24-25 gennaio 2012 Massimo Popolizio NAPOLETANGO musical latino-napoletano ideato e diretto da Giancarlo Sepe con un tema originale di Luis Bacalov con (in o.a.) Stefano Capitani, Elisabetta D’Acunzo, Sergio Di Paola, Cristina Donadio, Barbara Folchitto, Antonio Gargiulo, Elena Gigliotti, Cristina Messere, Francesco Moraca, Pablo Moyano, Raffaele Musella, Matteo Nicoletta, David Paryla, Giorgio Pinto, Caterina Pontrandolfo, Marcela Szurkalo, Nella Tirante, Luca Trezza scene e costumi Carlo De Marino luci Umile Vainieri colonna sonora a cura di Harmonia Team con musiche originali di Davide Mastrogiovanni produzione Nuova Teatro Eliseo 7-8 febbraio 2012 Donatella Finocchiaro Daniele Russo LA CIOCIARA di Annibale Ruccello tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia con la partecipazione di Dalia Frediani con Marcello Romolo, Rino Di Martino e in o.a. Lorenzo Acquaviva, Rocco Capraro, Martina Galletta, Liborio Natali musiche Massimiliano Pace disegno luci Gigi Martinucci costumi Alberto Spiazzi scene e regia Roberta Torre produzione Fondazione Teatro di Napoli Teatro Bellini 28-29 febbraio 2012 Teatro di Dioniso Fondazione del Teatro Stabile di Torino SIGNORINA GIULIA di August Strindberg versione italiana di Valter Malosti con Valeria Solarino, Valter Malosti, Federica Fracassi uno spettacolo di Valter Malosti scene Margherita Palli costumi Federica Genovesi luci Francesco Dell’Elba suono G.u.p. Alcaro 13-14 marzo 2012 Leo Gullotta 15 dicembre 2011 Arena del Sole - Nuova Scena - Teatro Stabile di Bologna Associazione Arte e Salute onlus TEATRO MUNICIPALE - ore 21 26 febbraio 2012 IL CATALOGO Aide Memoire di Jean Claude Carrière traduzione e regia Valerio Binasco produzione Angelo Tumminelli - Star Dust International AL DUTÅUR DI MÂT di Nanni Garella da Il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta regia Nanni Garella con Vito, Marina Pitta e gli attori di Arte e Salute con la partecipazione straordinaria di Nanni Garella 9 marzo 2012 Fabrizio Gifuni L’INGEGNER GADDA VA ALLA GUERRA (o della tragica istoria di Amleto Pirobutirro) 20 gennaio 2012 Angela Finocchiaro OPEN DAY di Walter Fontana regia di Ruggero Cara con Angela Finocchiaro e Michele Di Mauro produzione AGIDI 3 aprile 2012 Fondazione Teatro Due Teatro Stabile del Veneto TUTTO SU MIA MADRE testo teatrale di Samuel Adamson basato sul film di Pedro Almodóvar con Elisabetta Pozzi, Alvia Reale, Eva Robin’s, Paola Di Meglio, Alberto Fasoli, Silvia Giulia Mendola, Giovanna Mangiù, Alberto Onofrietti regia Leo Muscato un’idea di Fabrizio Gifuni (da Carlo Emilio Gadda e William Shakespeare) con Fabrizio Gifuni regia Giuseppe Bertolucci in collaborazione con Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR di William Shakespeare con Alessandro Baldinotti, Paolo Lorimer, Mirella Mazzeranghi, Fabio Pasquini e con Rita Abela, Fabrizio Amicucci, Valentina Gristina regia Fabio Grossi scene e costumi Luigi Perego musiche Germano Mazzocchetti coreografie Monica Codena luci Valerio Tiberi produzione Teatro Eliseo 16-17 aprile 2012 Fondazione del Teatro Stabile di Torino Teatro Regionale Alessandrino RUSTEGHI I nemici della civiltà da I Rusteghi di Carlo Goldoni traduzione e adattamento Gabriele Vacis e Antonia Spaliviero con (in ordine alfabetico) Eugenio Allegri, Mirko Artuso, Natalino Balasso, Jurij Ferrini e con (in ordine alfabetico) Nicola Bremer, Christian Burruano, Alessandro Marini, Daniele Marmi regia Gabriele Vacis composizione scene, costumi, luci e scenofonia Roberto Tarasco TEATRO DANZA TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI - ore 21 18 gennaio 2012 Quintavalla - Stori - Compagnia Abbondanza/Bertoni 23 marzo 2012 Anticorpi eXpLo - tracce di giovane danza d’autore ROMANZO D’INFANZIA TRE PEZZI SUL CORAGGIO testo Bruno Stori coreografia e interpretazione Michele Abbondanza e Antonella Bertoni regia e drammaturgia Letizia Quintavalla e Bruno Stori Damasco Corner / Compagnia Virgilio Sieni ATLANTE DEL BIANCO#2 Una compagnia formata da ragazzi non vedenti su un progetto di Virgilio Sieni PRE/VISIONI Matteo Fantoni LEONI di e con Matteo Fantoni Marco D’Agostin 13 aprile 2012 Cie. Zerogrammi MAPPUGGHJE. Seconda Variazione regia e coreografia Stefano Mazzotta, Emanuele Sciannamea con Chiara Michelini, Maria Cristina Valentini VIOLA coreografia e interpretazione Marco D’Agostin Riccardo Buscarini VOLTA frammento #1 di Family Tree un progetto di Chiara Bersani in collaborazione con TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI E OFFICINA DELLE OMBRE MAGGIO/GIUGNO 2012 Giovani artisti delle scuole di teatro, laboratori e azioni teatrali STAGIONE DI PROSA OLTRE IL SIPARIO 70 TRE PER TE 2011/2012 BRICIOLE SPECIALE STUDENTI - INFORMAZIONI ABBONAMENTI ALTRI PERCORSI (5 spettacoli al Teatro Municipale) Galleria euro 48, Loggione euro 23 TEATRO DANZA (4 spettacoli al Teatro Comunale Filodrammatici) Galleria euro 30 2 PER TE Prosa + Altri Percorsi (13 spettacoli al Teatro Municipale) Galleria euro 120, Loggione euro 80 2 PER TE DANZA Altri Percorsi + Teatro Danza (5 spettacoli al Teatro Municipale e 4 spettacoli al Teatro Comunale Filodrammatici) Galleria euro 60 3 PER TE Prosa + Altri Percorsi + Teatro Danza (13 spettacoli al Teatro Municipale e 4 spettacoli al Teatro Comunale Filodrammatici) Galleria euro 150, Loggione euro 100 (con posto in galleria al Teatro Comunale Filodrammatici) PASS STUDENTI - Altri Percorsi + 2 spettacoli di Prosa* + 1 spettacolo di Teatro Danza** (7 spettacoli al Teatro Municipale e 1 spettacolo al Teatro Comunale Filodrammatici) Galleria euro 75, Loggione euro 45 * La resistibile ascesa di Arturo Ui + Rusteghi ** Romanzo d’infanzia Gli abbonamenti sono in vendita da martedì 27 settembre 2011. Giochi proibiti di cucina in teatro L’ALTRA SCENA Biglietti Platea/Galleria euro 5 Pass 6 spettacoli Platea/Galleria euro 20 a cura di Enrica Carini con la collaborazione di Matteo Corradini e Valentina Magnaschi Prevendita da martedì 13 settembre 2011. in collaborazione con Fatina in Cucina PRE/VISIONI per bambini BIGLIETTI Biglietti Platea/Galleria euro 5 Spettacoli Prosa al Teatro Municipale Galleria euro 13 Prevendita da martedì 8 maggio 2012. Spettacoli Altri Percorsi al Teatro Municipale Galleria euro 11 Spettacoli Teatro Danza al Teatro Comunale Filodrammatici Galleria euro 10 I biglietti per tutti gli spettacoli sono in vendita da martedì 25 ottobre 2011. Per poter usufruire delle offerte Speciale Studenti è necessario rivolgersi all’Ufficio Scuola di Teatro Gioco Vita. Per i gruppi scolastici sono previste facilitazioni e/o gratuità per gli insegnanti/accompagnatori. L’acquisto dovrà essere formalizzato rivolgendosi alla biglietteria nei giorni ed orari di apertura oppure concordando un appuntamento. OLTRE IL SIPARIO E ANCORA... ALTRE PROPOSTE DI FORMAZIONE E INFORMAZIONE TEATRALE LUCIA VASINI E COMPAGNIA DIURNI E NOTTURNI Laboratorio teatrale per ospiti e operatori dei Centri Diurni e delle Comunità dell’Unità di Riabilitazione del Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda Usl di Piacenza a cura di Lucia Vasini A TEATRO CON GUSTO 3° edizione - 2012 LE VIE DEL DESIDERIO: AMORE, FOLLIA E PERVERSIONE Al dutåur di mât, Blackbird, Tutto su mia madre a cura di Giovanni Smerieri Teatro Comunale Filodrammatici, ore 21 venerdì 2 dicembre 2011 venerdì 16 dicembre 2011 mercoledì 28 marzo 2012 Laboratorio tra ricette e palcoscenico per bambini da 5 a 10 anni PROTOCOLLO D’INTESA CON IL PICCOLO TEATRO DI MILANO Attività collegate all’ospitalità dello spettacolo Blackbird al Teatro Municipale CINEMA E TEATRO Proiezioni e incontri Teatro Comunale Filodrammatici, ore 21 giovedì 2 febbraio 2012 La ciociara (Vittorio De Sica, Italia 1960) giovedì 15 marzo 2012 Tutto su mia madre (Pedro Almodóvar, Spagna 1999) (…) perfino quando ero imprigionato nella stanza da pranzo, compostamente seduto alla tavola dei grandi, potevo scoprire tra i piatti e i bicchieri che mi stavano d’innanzi, labirinti di sentieri segreti, lungo i quali prendevo la fuga e mi smarrivo. (…) Movendo appena la mano per non venir meno alla consegna di compostezza, spingevo con l’unghia lungo quegli itinerari un minuzzolo di pane, che mi pareva un vascello o una carovana: talvolta fingevo scontri e abbordaggi tra due briciole, scalate su uno stecchino da denti, naufragi in una goccia d’acqua caduta dal mio bicchiere. Piero Calamandrei (Inventario della Casa di Campagna, Le Monnier - Firenze - 1941) Le briciole erano la mia parte preferita dei dolci. Le raccoglievo con cura, ne facevo mosaici sul bianco della tovaglia che raccontavano le fantasie del momento e poi, ne riempivo svelta un cucchiaino pieno e le mangiavo prima che la mamma si potesse accorgere di quell’innocente “gioco proibito”. Le briciole, cibo e gioco proibito allo stesso tempo, per me contenevano il segreto di quel dolce e il sapore della fantasia, erano come semi di storie che mangiate avrebbero fatto nascere nuovi viaggi e nuovi racconti. Quello che vorrei riuscire a realizzare è esattamente questo, “un avventura conoscitiva attraverso l’evocazione della fantasia”, insieme a dei compagni di “giochi proibiti” con cui seminare briciole di pensieri, di immagini, e fantasie che contengano storie di biscotto, e raccontare vite e viaggi, e che Dolcezze nel ghetto La cucina dei ricordi Per il Giorno della Memoria, ricette ebraiche ritrovate, attese e speranze, biscotti nascosti su fondi di scatole di latta, diari dolci nella storia amara. Un incontro tra la cucina della Fatina e le esperienze di Matteo Corradini. possano far scaturire in loro chissà fra quanti anni una fantasia, un dolce o semplicemente un ricordo. Il percorso di questi laboratori parte semplicemente dalle briciole, da quelle che già esistono e da quelle che creiamo nel distruggere qualcosa, dai giochi proibiti sopra e sotto al tavolo, e dalle fantasie che stuzzicano per i profumi che racchiudono. I laboratori avranno come tema conduttore le briciole sulla tovaglia, verranno trovate o create, annusate cucinate mangiate ma sempre con l’orecchio della fantasia rivolto anche a qualcos’altro, ad un colore, ad un rumore, ad un’ombra, ad una storia, ad un’immagine ad un movimento; e per fare questo non sarò sola, ma per ogni storia al mio fianco ci saranno di volta in volta ombre del teatro, scenografi, illustratori, lettori di fiabe, musicisti, insegnanti di danza…per trasformare veramente una briciola da un puntolino dell’universo ad un universo della fantasia. È difficile, lo so. Teatro Comunale Filodrammatici giovedì 19 gennaio 2012 - ore 17 Trenta Quaranta All’incirca le briciole di Pollicino Il racconto di un classico delle fiabe rivisto attraverso i profumi della tavola e i paesaggi fantastici dell’illustratrice per l’infanzia Valentina Magnaschi che prenderanno vita tra gli oggetti della cucina. Ridotto del Teatro Comunale Filodrammatici giovedì 16 febbraio 2012 - ore 17 giovedì 1 marzo 2012 - ore 17 Programma e informazioni I singoli incontri avranno una durata di un’ora e mezza circa. Le iscrizioni dovranno pervenire a Fatina in Cucina (via San Siro 12, tel. 338.2028112, [email protected]) entro la settimana precedente il laboratorio prescelto. Quota di partecipazione: 10 euro a incontro, da versare all’atto dell’iscrizione. 72 TEATRO PER LE FAMIGLIE A TEATRO CON MAMMA E PAPÀ 2011/2012 XVI RASSEGNA DI TEATRO PER LE FAMIGLIE domenica 13 novembre 2011 - ore 16.30 TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI Teatro Necessario domenica 8 gennaio 2012 - ore 16* OFFICINA DELLE OMBRE Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione CLOWN IN LIBERTA’ IN COMPAGNIA DI… PINA clownerie, musica, acrobatica e pantomima durata 60’ - per tutti domenica 27 novembre 2011 - ore 16* OFFICINA DELLE OMBRE Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione IN COMPAGNIA DI… ELMER Ogni domenica incontra e gioca con un personaggio amico laboratorio di teatro durata 2h - per bambini da 3 a 7 anni e genitori (*pubblico limitato, iscrizione obbligatoria) Ogni domenica incontra e gioca con un personaggio amico laboratorio di teatro durata 2h - per bambini da 3 a 7 anni e genitori (*pubblico limitato, iscrizione obbligatoria) domenica 15 gennaio 2012 - ore 16.30 TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI Accademia Perduta / Romagna Teatri Teatro Stabile d’Arte Contemporanea LA CICALA E LA FORMICA teatro d’attore con musica e canzoni durata 60’ - da 3 anni domenica 4 dicembre 2011 - ore 16.30 TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI Teatro Pirata domenica 29 gennaio 2012 - ore 16.30* TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione CINDERELLA VAMPIRELLA RANOCCHIO pupazzi e burattini durata 55’ - da 3 anni domenica 11 dicembre 2011 - ore 16* OFFICINA DELLE OMBRE Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione IN COMPAGNIA DI… ELMER Ogni domenica incontra e gioca con un personaggio amico laboratorio di teatro durata 2h - per bambini da 3 a 7 anni e genitori (*pubblico limitato, iscrizione obbligatoria) domenica 18 dicembre 2011 - ore 16.30 TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione CANE BLU Da Chien Bleu di Nadja teatro d’ombre e teatro d’attore durata 50’ - da 3 anni venerdì 6 gennaio 2012 - ore 16.30 * TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione CIRCOLUNA L’unico circoteatro di ombre al mondo teatro d’ombre e teatro d’attore durata 45’ - da 2 a 5 anni (*spettacolo a pubblico limitato con posti non numerati, prenotazione obbligatoria - in caso di esubero di adesioni sarà effettuata una seconda recita alle ore 18) Dall’opera di Max Velthuijs teatro d’ombre e teatro d’attore durata 45’ - da 2 a 5 anni (*spettacolo a pubblico limitato con posti non numerati, prenotazione obbligatoria - in caso di esubero di adesioni sarà effettuata una seconda recita alle ore 18) domenica 5 febbraio 2012 - ore 16.30 TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI Teatro del Drago GRANDE CIRCO NAVE ARGO Ovvero La ballata di Teseo e il Minotauro teatro d’attore, pupazzi e macchine teatrali durata 60’ - da 6 anni domenica 19 febbraio 2012 - ore 16.30 TEATRO COMUNALE FILODRAMMATICI Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione PICCOLO ASMODEUS Da Lilla Asmodeus di Ulf Stark NUOVA PRODUZIONE teatro d’ombre e teatro d’attore durata 50’ - da 6 anni domenica 26 febbraio 2012 - ore 16* OFFICINA DELLE OMBRE Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione IN COMPAGNIA DI… PINA Ogni domenica incontra e gioca con un personaggio amico laboratorio di teatro durata 2h - per bambini da 3 a 7 anni e genitori (*pubblico limitato, iscrizione obbligatoria) domenica 4 marzo 2012 - ore 21* TEATRO MUNICIPALE Teatro Gioco Vita - Teatro Stabile di Innovazione Fondazione Teatro Comunale di Modena Fondazione Teatri di Piacenza Imperfect Dancers SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE Per corpi e ombre da A Midsummer Night’s Dream di Félix Mendelssohn-Bartholdy teatro d’ombre, danza e musica durata 75’ - per tutti, da 8 anni (*spettacolo fuori rassegna, Stagione Danza del Teatro Municipale - Fondazione Teatri di Piacenza) Abbonamenti/carnet a 5 spettacoli Bambini/Ragazzi - fino a 3 anni ingresso gratuito - da 2 a 15 anni euro 25 intero, 20 ridotto (la riduzione ai bambini appartenenti alla stessa famiglia) Giovani/Adulti - euro 35 intero, 30 ridotto nonni/nonne La tessera dà diritto ad assistere a 5 spettacoli a scelta. La scelta dei titoli e/o dei posti dovrà essere effettuata direttamente al momento dell’acquisto (sono esclusi dalla scelta i laboratori e lo spettacolo fuori rassegna). Biglietti Bambini/Ragazzi - fino a 3 anni ingresso gratuito - da 3 a 15 anni euro 7 intero, 6 ridotto (la riduzione è applicata bambini appartenenti alla stessa famiglia) Giovani/Adulti - euro 9 intero, 8 ridotto nonni/ nonne Biglietti e abbonamenti/carnet sono in vendita da martedì 2 novembre 2011. Per lo spettacolo fuori rassegna Sogno di una notte di mezza estate i prezzi e le modalità di acquisto dei biglietti sono quelli applicati dalla Fondazione Teatri di Piacenza per la Stagione Danza del Teatro Municipale. Laboratori In compagnia di… Elmer e Pina Quota di partecipazione euro 10 a bambino (per gli adulti/accompagnatori, max 1 per bambino, la partecipazione è gratuita). Il costo è comprensivo dei materiali di consumo e i bambini avranno in omaggio le sagome costruite nel corso del laboratorio. Le iscrizioni dovranno pervenire entro il mercoledì precedente la data prescelta (ogni incontro si terrà solo se sarà raggiunto un numero minimo di 10 bambini - è previsto un numero massimo di 15 bambini partecipanti).