Gli ellebori sono piante facilmente coltivabili che danno splendide

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Gli ellebori sono piante facilmente coltivabili che danno
splendide fioriture invernali. Non richiedono un terreno
particolare, purchè umido e ben drenato. La maggior parte
degli ellebori tollera sia il sole che l'ombra, ma ciò che
apprezzano sono le posizioni di mezz'ombra o almeno una
protezione dal sole cocente sotto le fronde degli alberi o dei
cespugli decidui. Gli ellebori non temono il gelo ad eccezione
dell'elleboro lividus e dell'elleboro vesicarius.
Le radici degli ellebori sono rizomatose e crescono in
profondità; le piante possono essere messe a dimora in
piena terra o in vasi capienti e profondi. Le piante vengono
messe a dimora a radice nuda preferibilmente nel periodo
autunnale ed invernale purchè il terreno non sia gelato. Negli
altri periodi dell'anno si interrano le piante pronte in
contenitore. Per ottenere esemplari rigogliosi si consiglia una
buona concimazione con materiale organico ben maturo
all'impianto, seguito da periodiche fertilizzazioni con prodotti
liquidi ricchi di fosforo e potassio. Si consiglia di piantare gli
ellebori ad una distanza di circa 20-30 cm l'uno dall'altro.
Per le piante coltivate in vaso valgono le stesse
raccomandazioni ricordando che il drenaggio deve essere
perfetto.
L'epoca di fioritura inizia a Gennaio e si prolunga fino a
Marzo. I colori degli ibridi di elleboro orientalis sono bianco,
giallo, crema, rosa, porpora, viola ed alcuni hanno puntini o
venature sulla faccia interna dei petali. Esistono anche ibridi
a fiore doppio o con fiore ad anemone, assai rari.
Gli ellebori si moltiplicano per seme o per divisione dei
rizomi delle piante mature. Le piante ottenute da seme
fioriscono dopo circa tre- quattro anni, quelle da divisione
anche l'anno successivo.
Gli ellebori sono piante resistenti alle malattie e le uniche
veramente importanti sono la macchia nera e la botrytis
entrambe di natura fungina e favorite dal ristagno d'acqua
nel terreno di impianto.
Le infestazioni da parassiti si riconducono essenzialmente
agli afidi che si raccolgono di preferenza sulla faccia inferiore
delle foglie o sulla faccia interna dei fiori e vanno trattati con
prodotti specifici perchè possono trasmettere alle piante
virosi come il virus del mosaico.
Le lumache sono un altro nemico degli ellebori soprattutto
dei germogli, dei boccioli e delle giovani piantine che
vengono divorati avidamente. Anche in questo caso bisogna
prevedere difese specifihe.
NOTE DI BOTANICA DEGLI ELLEBORI
Gli ellebori sono piante originarie del continente europeo, la
cui diffusione si estende dalla Gran Bretagna attraverso il
centro e sud Europa, alla penisola iberica, l'Ucraina e la
Romania. Sono presenti inoltre lungo le coste del Mar Nero
della Turchia e della Russia e in due sole zone extraeuropee
al confine tra Turchia e Siria e in Cina. Nella maggior parte
del nord Europa sono presenti solo due specie l'elleboro
viridis e il foetidus, mentre la regione dei Balcani vede la
maggior concentrazione di specie diverse.
Gli ellebori appartengono alla famiglia delle Ranuncolacee
I fiori degli ellebori differiscono da quelli della maggior parte
delle piante che sono composti da sepali, petali, stami e
carpelli. I sepali sono le parti esterne che proteggono i
boccioli, i petali sono generalmente vistosi e colorati per
attrarre gli insetti impollinatori, gli stami producono il polline
e i carpelli ricevono il polline e possono dare origine ai
baccelli che contengono i semi.
Negli ellebori, invece, i petali si sono modificati diventando
nettari che sono molto piccoli e a forma di tubo
generalmente verdi o gialli. I sepali invece si sono ingranditi
per svolgere la funzione dei petali anche se i due più esterni
svolgono ancora la loro funzione di protezione del bocciolo. Il
fiore consiste generalmente di cinque sepali che possono
essere ovali o ellittici e formano una corolla a forma di
campanella che può essere molto arrotondata o con apici
appuntiti. I nettari creano un anello interno alla base dei
sepali e in alcuni casi possono ingrandirsi dando origine a
fiori "ad anemone" oppure diventare dei petaloidi che
determinano le forme a fiore doppio. Al centro del fiore si
trovano gli stami, presenti in gran numero, che all' inizio
sono strettamente stipati gli uni agli altri ma poi, maturando,
si distendono e si allungano a coprire i nettari.
In posizione centrale si trovano i carpelli che possono variare
di numero fino ad otto, ma sono distinti l'uno dall'altro; i
carpelli sono costituiti dallo stigma, dallo stilo e dall'ovario
che, dopo 1' impollinazione, si ingrandisce perchè al suo
interno si formano i semi.
Tranne che in alcune specie come l'elleboro foetidus e
argutifolius, ogni stelo porta fino ad un massimo di sei fiori,
ma un fiore per stelo è spesso la regola come per l'elleboro
niger. I fiori guardano generalmente verso il basso come
piccole campanelle, anche se in alcuni casi possono guardare
all' esterno ed essere più orizzontali.
Gli ellebori fioriscono in inverno o primavera da gemme
fiorali formatesi nell'estate precedente. I fiori si trovano su
steli la cui altezza può variare da 10 a 60 cm. Quattro specie
cioè l'elleboro argutifolius, il foetideus, il lividus e il vesicarius
hanno le foglie sugli steli florali e soprattutto i primi due
hanno un portamento di
piccolo cespuglio. Gli steli sono relativamente coriacei e
resistono durante l'inverno; vengono poi sostituiti da nuovi
getti che partono da terra la primavera successiva. Le piante
di questo gruppo sono definite come specie caulescenti cioè
con fusto.
La maggior parte delle specie non hanno fusti che portano
foglie, ma solo steli florali e vengono definite acaulescenti
cioè senza fusto. La maggior parte degli ellebori ha foglie che
originano dal terreno. Le foglie hanno generalmente un
aspetto a ventaglio e sono definite peltate cioè si
suddividono dove la lamina fogliare si unisce al gambo e le
divisioni sono ulteriormente suddivise. Sebbene gli ellebori
abbiano questa struttura di base e siano facilmente
riconoscibili, esistono notevoli variazioni. In molte specie il
segmento centrale della foglia rimane intero e gli altri si
dividono, in alcune forme di elleboro multifidus i segmenti
fogliari sono cosi finemente suddivisi da assumere un
aspetto piumato. Le foglie sono generalmente dentellate, un
carattere molto evidente nell' elleboro argutifolius. Molte
specie sono sempreverdi ma altre decidue perdono
totalmente le foglie in inverno.
La maggior parte degli ellebori produce un denso rizoma con
foglie e steli che crescono alla sua estremità. Le radici sono
prodotte lungo tutto il rizoma e quelle attive sono chiare,
mentre le più vecchie sono nerastre. Le radici sono carnose e
nelle specie acaulescenti formano un sistema radicale
vigoroso che si sviluppa in profondità nel terreno. Le specie
caulescenti hanno un rizoma piccolo meno sviluppato con
radici piu fini.
BIBLIOGRAFIA
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Graham Rice, Elisabeth Strangman: The gardener's guide to growing hellebores
- Timber Press. 1993
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- Edition Art and Nature. 1997
C. Colston Burrel, Judith Knott Tyler: Hellebores. A comprehensive guide
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Will McLewin, Brian Mathew: Hellebores: the first of a series of articles
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