RESPONSABILITA’ INFERMIERISTICA Elena Salerno La sottoscritta SALERNO ELENA ai sensi dell’art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell’Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009, dichiara che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario. Elena Salerno IL CASO Corte di cassazione III sezione civile, sentenza 12 aprile 2016, n°7106 Il medico sbaglia dosaggio del farmaco e il paziente muore. Responsabile anche l’infermiera che glielo ha somministrato senza accorgersi dell’ERRORE NELLA PRESCRIZIONE. La Corte di cassazione interviene sulla responsabilità d’equipe con particolare riferimento al rapporto medico-infermiere, relativo alla responsabilità condivisa nella duplice attività di prescrizione/somministrazione di farmaci Un medico prescrive, senza diluizione, un certo dosaggio di potassio cloruro che, secondo i protocolli in uso, sarebbe dovuto essere diluito in soluzione fisiologica. Tale somministrazione ha portato a morte il paziente. In primo grado il Tribunale di Carrara ha condannato il medico e assolto l’infermiera. In secondo grado la Corte di appello di Genova, con sentenza confermata in cassazione, ha riconosciuto la responsabilità anche dell’infermiera sostenendo che l’infermiere non è un “mero esecutore materiale delle prescrizioni impartite dal personale medico”, ma possiede una professionalità e una competenza tali che “gli consentono ,se del caso, di chiedere conferma della esattezza di una determinata procedura terapeutica,…… “ La corresponsabilità dell’infermiera è palese in quanto “mancò di rilevare,” avendone la conoscenza, “l’inesattezza o grave incompletezza della procedura terapeutica richiestale”. ……. Per dovere di cronaca…. La tesi difensiva del medico ha sostenuto la doverosità della diluizione del farmaco da parte dell’infermiera indipendentemente (“a prescindere”) dalla prescrizione medica(leggi RESPONSABILITA’ ESCLUSIVA…!!!). La Corte di cassazione ribadisce che di fronte ad un farmaco dagli esiti potenzialmente letali come il potassio cloruro, il medico deve dare precise indicazioni sulla diluizione dello stesso. ( N.B. il medico ha inoltre alterato in modo postumo la cartella clinica aggiungendo un’insufficiente indicazione di diluizione ….. trovando anche i rigori di una condanna penale per l’inutile falso documentale…..) Ministero della Salute Raccomandazione n°7, marzo 2008 RACCOMANDAZIONE PER LA PREVENZIONE DELLA MORTE, COMA O GRAVE DANNO DERIVANTI DA ERRORI IN TERAPIA FARMACOLOGICA UN USO NON CORRETTO DEI FARMACI PUO’ DETERMINARE EVENTI AVVERSI CON CONSEGUENZE GRAVI PER I PAZIENTI. Gli errori in terapia farmacologica sono eventi prevenibili ed evitabili e vanno differenziati dalle reazioni avverse ai farmaci, legate al farmaco stesso che vengono rilevate dalle attività di farmacovigilanza. Errore di prescrizione Errore di trascrizione/interpretazione Errore di allestimento/preparazione Errore di distribuzione Errore di somministrazione Gli errori di terapia più frequenti sono quelli relativi all’uso dei farmaci LASA (Look Alike/Sound Alike), farmaci che possono essere facilmente scambiati per la somiglianza grafica e/o fonetica del nome e per l’aspetto simile delle confezioni (Ministero della Salute Raccomandazione n° 12, agosto 2010) CONOSCENZE ABILITA’ TECNICHE E DI GIUDIZIO Responsabilità (lato positivo) •Maggior autonomia e impegno professionale Derivanti da una migliore qualificazione del ruolo e da un aumento delle competenze L’INFERMIERE E’ RESPONSABILE DELLA CORRETTA SOMMINISTRAZIONE DELLA TERAPIA La regola delle 7 G: Giusto farmaco Giusta dose Giusta via di somministrazione Giusto orario Giusto paziente Giusta registrazione e si configura nella COLPA PROFESSIONALE ASSENZA DI DOLO: L’ERRORE E’ STATO REALIZZATO INVOLONTARIAMENTE Responsabilità *lato positivo: maggior autonomia e impegno professionale derivanti da una migliore qualificazione del ruolo e da un aumento delle competenze *lato negativo: .penale .civile .disciplinare (deontologica e amministrativa) .contabile NEGLIGENZA Trascuratezza, mancanza, di sollecitudine ovvero di un comportamento passivo che si traduce in una omissione di determinate precauzioni es. : mancato controllo della data di scadenza di un farmaco. NON FARE CIO’ CHE SI DEVE FARE IMPERIZIA Insufficiente attitudine a svolgere un’attività che richiede specifiche conoscenze di regole scientifiche e tecniche dettate dalla scienza e dall’esperienza,pertanto identificabile con una preparazione insufficiente,assenza di cognizioni fondamentali e indispensabili. FARE CIO’ CHE NON SI SA FARE IMPRUDENZA Insufficiente ponderazione di cio’ che l’individuo è in grado di fare, violazione di una regola di condotta, codificata o lasciata al giudizio del singolo, con obbligo di non realizzare un’azione o di adottare, nell’eseguirla, precise cautele. FARE CIO’ CHE NON SI DEVE FARE. Nella pratica quotidiana per ridurre il rischio di errore si raccomanda di : Prestare attenzione alla conservazione dei farmaci Preparare il carrello della terapia prima del giro di somministrazione per evitare di dover recuperare i farmaci mancanti lasciando incustodito il carrello Chiedere sempre chiarimenti al medico prescrittore in caso di dubbio di interpretazione Evitare distrazioni al momento della somministrazione della terapia CONCLUSIONI