SISTEMA NERVOSO Il Sistema nervoso, il Sistema endocrino ed il Sistema immunitario sono i tre principali sistemi omeostatici e di adattamento degli organismi superiori. In particolare, il Sistema nervoso ed il Sistema endocrino regolano, coordinano ed integrano le funzioni di cellule, organi ed apparati anche molto distanti l’uno dall’altro, in modo da farli funzionare in maniera cooperativa. Il Sistema nervoso ed il Sistema endocrino sono due meccanismi tramite i quali cellule o gruppi di cellule possono comunicare tra di loro Il Sistema Nervoso è organizzato in circuiti funzionali cui partecipano formazioni diverse le quali concorrono al concretamento di funzioni specializzate. Dal punto di vista estremamente semplicistico si possono distinguere quattro tipi di circuiti funzionali essenziali. 1) CIRCUITI FUNZIONALI SENSITIVI E SENSORIALI che provvedono alle sensazioni e alle percezioni 2) CIRCUITI FUNZIONALI MOTORI, la cui attivazione determina una risposta motoria: SOMATICA (S.N.C.) Posturale Intenzionale VISCERALE (S.N.A.) 3) CIRCUITI FUNZIONALI che elaborano risposte comportamentali di tipo: Istintivo Fame Sazietà Sete Emotivo Comportamento sessuale Ira Paura 4) CIRCUITI FUNZIONALI che elaborano funzioni neurali superiori: •Stati di coscienza •Linguaggio •Memoria CERVELLO ENCEFALO CERVELLETTO TRONCO DELL’ENCEFALO SISTEMA NERVOSO CENTRALE (S.N.C.) MIDOLLO SPINALE NERVI CRANICI (ENCEFALO) SISTEMA NERVOSO PERIFERICO (S.N.P.) NERVI SPINALI (MIDOLLO SPINALE) DI RELAZIONE O SOMATICO Sensitivi - afferenti Motori - efferenti SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO VEGETATIVO O VISCERALE Sensitivi - afferenti Motori – efferenti (S.N.A. Parasimp. e simpatico) SNA: Classificazione Parasimpatico Simpatico miosi dilata stimola saliva Inibisce saliva Rall. cuore attiva cuore contrae bronchi Dilata i bronchi Inibisce peristalsi Stimola peristal. Glicog glucos Stimola ril. bile Contrae vescica • 1. Sistema autonomo simpatico: il sistema della lotta o della fuga Sec. di Adr/nor Catena gangli Inibisce vescica • 2. Sistema autonomo parasimpatico vagale: il sistema del riposo e del ripristino Nella sostanza grigia si distinguono delle corna dorsali e ventrali, mentre dalla sostanza bianca si dipartono dei prolungamenti chiamati radici dorsali e ventrali in cui decorrono gli assoni di fibre motorie e sensitive. Le radici dorsali presentano un rigonfiamento, definito ganglio della radice dorsale. Le radici dorsali e ventrali poi si riuniscono dando origine a 31 paia di nervi spinali che si originano dal midollo spinale. Questi sono nervi “misti”, poiché ciascuno contiene sia assoni sensitivi che motori che innervano le varie parti del nostro organismo. GANGLI Mentre la muscolatura scheletrica è innervata direttamente da fibre che hanno il pirenoforo nei centri spinali o encefalici, senza alcuna interruzione sinaptica prima della placca motrice, le fibre nervose deputate all’innervazione dei visceri, in particolare della muscolatura liscia degli organi addominali e dei vasi, di quella striata del cuore, e delle ghiandole, si interrompono in piccole formazioni nervose situate al di fuori del sistema nervoso centrale, i gangli, dove si articolano in sinapsi con un altro neurone. Si ha così un neurone pregangliare che dal sistema nervoso centrale porta l’impulso al ganglio, una sinapsi, ed un altro neurone, detto postgangliare, che trasmette l’impulso agli effettori viscerali. Le fibre pregangliari sono mieliniche, le postgangliari amieliniche Nervi cranici COMPONENTI DEL SISTEMA NERVOSO UNITA’ PERIFERICHE RECETTORI MUSCOLI STRIATI MUSCOLI LISCI EFFETTORI GHIANDOLE ENDOCRINE ED ESOCRINE ELEMENTI CELLULARI NEURONI CELLULE GLIALI MICROGLIA ASTROCITI OLIGODENDROCITI CELLULE EPENDIMALI CELLULE DEI PLESSI CORIOIDEI POTENZIALE DI RIPOSO E’ dovuto alla presenza, nella membrana plasmatica di canali ionici passivi per gli ioni K+. Il K+, più concentrato a livello citoplasmatico, tenderà a migrare, spinto dal gradiente di concentrazione, verso l’ambiente extracellulare dove è meno concentrato. Essendo la membrana scarsamente permeabile agli anioni, il flusso di potassio sarà responsabile della diversa distribuzione di cariche ai 2 lati della membrana. (cariche positive all’esterno, negative all’interno). La fuoriuscita di potassio è comunque limitata dalla distribuzione asimmetrica delle cariche, per cui sugli ioni potassio vanno ad agire due diverse forze: una chimica ed una elettrica. GRADIENTE DI CONCENTRAZIONE → K+ verso l’esterno GRADIENTE ELETTRICO → K+ verso l’interno Ad equilibrio raggiunto, la differenza di potenziale bilancia il gradiente di concentrazione chimica. In realtà si è potuto dimostrare che nelle cellule nervose, in condizioni di riposo, esiste anche una permeabilità agli ioni Na+ e Cl−, decisamente inferiore a quella per gli ioni potassio. Il ruolo degli ioni Cl− è poco importante nel determinare il potenziale di membrana poiché vi è una condizione di equilibrio. L’Na+ ed il K+ non sono invece in equilibrio elettrochimico ed hanno correnti di diffusione in direzione opposta. Per cui esiste un meccanismo vitale responsabile del mantenimento attivo del potassio dentro la cellula e del sodio fuori. Si tratta della pompa sodio – potassio, la quale ha il compito di mantenere le differenze di concentrazione transmembranarie. L’ATP fornisce l’energia necessaria. POTENZIALE D’AZIONE Si è detto che in condizioni di riposo l’Na+ è più concentrato all’esterno della cellula ed è estruso per mezzo della pompa omonima. La membrana è poco permeabile al sodio ed i canali sono chiusi. Con l’eccitamento essi si aprono e la membrana diventa improvvisamente permeabile al sodio, il quale sfruttando il gradiente elettrochimico, entra dentro la cellula. La penetrazione del sodio determina un annullamento della negatività intracellulare e addirittura la comparsa di una positività di 20-25 mV. Il declino del potenziale è dovuto al fatto che la permeabilità al sodio scompare mentre il potasso dall’interno si sposta verso l’esterno della cellula (chiusura dei canali del sodio, apertura di quelli per il potassio). Anche il calcio entra nella cellula e contribuisce alla depolarizzazione. NEURONI Il neurone è l’unità fondamentale del Sistema Nervoso. Esso ha la proprietà di generare, condurre e trasmettere impulsi. La genesi e la conduzione dell’impulso implicano due processi concettualmente indipendenti, ma operativamente correlati: 1)ECCITABILITA’: genesi del potenziale d’azione 2)CONDUCIBILITA’: propagazione dell’impulso lungo l’assone STRUTTURA DEI NEURONI 1.Corpo cellulare o soma 2.Dendriti + spine 3.Assone 4.Bottone terminale CLASSIFICAZIONE FUNZIONALE DEI NEURONI 1. MOTORI O EFFERENTI (centrali e periferici) 2. SENSITIVI O AFFERENTI (centrali e periferici) 3. DI ASSOCIAZIONE 4. COMMISSURALI 5. INTERNEURONI TIPI DI NEURONI 1. NEURONI MULTIPOLARI 2. NEURONI BIPOLARI 3. NEURONI UNIPOLARI O PSEUDOUNIPOLARI FUNZIONI DEI NEURONI 1. GENERARE, PROPAGARE E TRASMETTERE IMPULSI 2. FUNZIONI ENDOCRINE 3. FUNZIONE TROFICA 4. FENOMENI PLASTICI (memoria, apprendimento) 5. TRASPORTO ASSONICO: assoplasmatico, lento e assonico, veloce Nel neurone, dal punto di vista funzionale, distinguiamo: 1. ZONA O ESTREMITA’ RECETTRICE (zona dendritica) 2. ZONA CON FUNZIONE CONDUTTRICE 3. ZONA O ESTREMITA’ EFFETTRICE (trasmettitrice o inibitrice) ELEMENTI CELLULARI NON NEURONALI DEL S.N. ASTROCITI GLIA o NEUROGLIA: macroglia (40% circa del volume della corteccia cerebrale) OLIGODENDROCITI MICROGLIA: microciti o macrofagi (cellule con funzione fagocitaria) CELLULE EPENDIMALI Ependima: riveste i ventricoli ed il canale centrale del midollo spinale Epitelio che riveste i plessi corioidei ASTROCITI Tipi morfologici: Astrociti fibrosi, nella sostanza bianca Astrociti protoplasmatici nella sostanza grigia Funzioni: 1. Supporto meccanico 2. Supporto chimico 3. Supporto trofico Supporto chimico: 1. Regolano gli scambi tra neuroni e vasi sanguigni nei due sensi. 2. Riserva energetica e di nutrienti a lungo termine per il neurone 3. Rimozione di materiale di rifiuto 4. Mantenimento dell’omeostasi ionica extracellulare • Regolano il livello di K+ nello spazio extracellulare. Il K presente in eccesso nello spazio extracellulare viene rimosso dagli astrociti, mantenendo un ambiente adatto per l’eccitabilità dei neuroni. • Meccanismi di trasporto ionico nelle membrane degli astrociti 5. Posizione fondamentale nel ciclo metabolico del GABA e dell’acido Glutammico. Rimozione sia del GABA che del Glutammato da parte degli astrociti e metabolizzazione in glutammina, la quale viene convogliata verso i neuroni. 6. Presenza di recettori nelle membrane degli astrociti per la maggior parte dei neurotrasmettitori e dei II messaggeri 7. Sono cellule ausiliari che mediano le reazioni immunitarie del cervello (es. prod. di interleuchine) Supporto trofico 1. Costituzione della barriera ematoencefalica. Inducono le cellule endoteliali dei capillari cerebrali a formare le giunzioni strette ed a produrre gli enzimi caratteristici della barriera. 2. Sviluppo embrionale del S.N. fungono da impalcatura, permettendo ai neuroni di migrare dalle loro sedi di origine nel S.N. in via di sviluppo sino alla loro destinazione finale nel cervello 3. Funzione riparatrice e rigenerativa (cicatrice astrocitica). Secernono, infatti, fattori di crescita (es. NGF) del neurone nel suo complesso o fattori che possono promuovere e accelelare in modo specifico la crescita dei processi neuronali ( loaminina e fibronectina OLIGODENDROCITI Avvolgono con i loro prolungamenti intimamente, a spirale, gli assoni dei neuroni del nevrasse, formando dei manicotti di mielina, separati dai nodi di Ranvier. Nei nervi periferici il corrispondente cellulare è dato dalle cellule di Schwann. MICROCITI Piccole cellule senza prolungamenti aventi funzione di macrofagi, quindi fagocitaria. SINAPSI Le sinapsi sono considerate le formazioni più importanti e, dal punto di vista funzionale, essenziali di tutta la struttura del neurone. Tutta la fisiologia del S.N. si basa sull’esistenza di connessioni funzionali fra cellule nervose che permettono ai neuroni di comunicare tra di loro (sinapsi centrali o interneuroniche), di connessioni fra neuroni ed effettori (sinapsi periferiche) e di connessioni fra cellule sensoriali neuroepiteliali (recettori) e terminazioni periferiche dei neuroni di I ordine (sinapsi cito-neurali). La sinapsi centrale è il punto in cui un neurone si mette in rapporto funzionale con un altro neurone influenzandone l’attività, trasmettendo l’impulso da un neurone all’altro. ELEMENTI FONDAMENTALI DI UNA SINAPSI 1. ELEMENTO PRESINAPTICO o neurone presinaptico – Il bottone terminale, rigonfiamento della terminazione assonica, trasmette l’informazione. La membrana di una terminazione massonica o del bottone terminale è detta membrana presinaptica. 2. SPAZIO SINAPTICO o fessura sinaptica (15-35 nm) 3. ELEMENTO POSTSINAPTICO o neurone postsinaptico – Soma, porzione liscia dei dendriti, spine dendritiche. Ha il compito di ricevere l’informazione. La membrana dell’elemento postsinaptico è detta membrana post-sinaptica. SINAPSI CHIMICHE 1. Nella regione pre-sinaptica: elaborazione, deposizione, liberazione di un neuroregolatore 2. Nella regione post-sinaptica: presenza di siti recettoriali o recettori post-sinaptici, interazioni del neuroregolatore con i recettori CLASSIFICAZIONE MORFOLOGICA DELLE SINAPSI asso-somatiche asso-dendritiche asso-assoniche dendro-dendritiche PROPRIETA’ DELLE SINAPSI 1. Unidirezionalità 2. Ritardo sinaptico 3. Fatica sinaptica 4. Vulnerabilità 5. Sommazione spaziale e temporale 6. Facilitazione per stimolazione ripetitiva 7. Disinibizione e disfacilitazione 8. Convergenza e divergenza Soglia EPSP IPSP Sommazione temporale + = Sommazione spaziale Potenziale di riposo I I E E I E E Sommazione spaziale I E E Sommazione temporale α-bungarotossina α-neurotossina stricnina picrotossina α-latrotossina Veleno di cobra: inibizione competitiva del legame dell’ACH con i recettori nicotinici Inibizione dei recettori per la glicina, con diminuzione dell’attività di meccanismi inibitori centrali Antagonismo del canale per il Classociato al recettore GABAa Veleno della vedova nera: massiva esocitosi delle vescicole, seguita da blocco irreversibile INIBIZIONE PRESINAPTICA VEGLIA SISTEMA DOPAMINERGICO: i neuroni dopaminergici giocano un ruolo importante nei meccanismi di risveglio e nei meccanismi dell’attenzione SISTEMA NOR-ADRENERGICO: prende origine dal complesso del locus ceruleus: è responsabile dell’attivazione corticale tonica che accompagna la veglia SONNO NON REM SISTEMA SEROTONINERGICO: neuroni serotoninergici localizzati nella parte anteriore o rostrale del rafe SONNO REM SISTEMA SEROTONINERGICO: i nuclei serotoninergici della parte caudale del sistema del rafe, rappresentano gli elementi “preparatori” primari del sonno REM SISTEMA CATECOLAMINERGICO: è implicato nel meccanismo “esecutivo” del sonno REM. E’ messo in funzione da neuroni 5HT SISTEMA COLINERGICO: sembra intervenire come mediatore nel meccanismo esecutivo del sonno REM. E’ innescato dal sistema serotoninergico. Sembra esclusivamente interessato nella produzione degli eventi tonici del sonno REM (EEG ed ATONIA) FAME E SAZIETA’ SISTEMA SEROTONINERGICO: esercita un’azione eccitatoria sul centro della sazietà SISTEMA ADRENERGICO: α adrenergico inibisce il centro della sazietà β adrenergico inibisce il centro della fame (come le anfetamine) SISTEMA DOPAMINERGICO: attiva il centro della fame SISTEMA GABAERGICO I: esercita azione inibitoria sulla via serotoninergica, quindi provoca fame SISTEMA GABAERGICO II: sopprime l’attività dopaminergica sul centro della fame e quindi causa sazietà DOLORE SOSTANZA P: è coinvolta nella trasmissione del dolore dal neurone afferente primario al 2° neurone del midollo spinale (Sistema nocicettivo) ENCEFALINE ED ENDORFINE: esercitano un controllo di tipo inibitorio sulle vie del dolore (Sistema antinocicettivo) SISTEMA SEROTONINERGICO: esercita un controllo di tipo inibitorio sulle vie del dolore