TacI -35 -10 trp TTGACA TTAACT tac I TTGACA TATAAT AATTGTGAGCGGATAACAATT lacUV5 TTTACA TATAAT AATTGTGAGCGGATAACAATT Operatore lac UV5 INDUZIONE: IPTG Ottiene una buona resa anche se inferiore a quella del T7 RESA: MEDIO-ALTA (5x rispetto ai parentali) REGOLAZIONE: POSSIBILE (LAC I) ESPRESSIONE BASALE: ALTA La sua forza può essere un problema con prodotti tossici e proteine di membrana AraBAD dirige l’espressione dell’operone ARA è strettamente regolabile, e rappresenta un’utile alternativa per la produzione di proteine eterologhe in E. coli Arabinosio: molto economico compatibile con le procedure GMP AraC Gene eterologo + l’espressione basale praticamente assente se manca l’arabinosio e c’è glucosio, compensa la relativa debolezza strutturale del promotore CTGACG -- 18 -- TACTGT araBAD TTGACA -- 17 – TATAAT consensus INDUZIONE: ARABINOSIO, DOSE DIPENDENTE 3 RESA: MODULABILE REGOLAZIONE: STRETTA ESPRESSIONE BASALE: BASSA 0,001% ARA ARA + 1% rhaPBAD INDUZIONE: RAMNOSIO RESA: MEDIA REGOLAZIONE: COMPLESSA E STRETTA L-ramnosio ESPRESSIONE BASALE: BASSA RhaR RhaS RhaT RhaB RhaA RhaD RhaR attivatore trascrizionale 1, RhaS regola positivamente tutto il regulone (catabolismo: BAD e trasporto RhaT) Il regulone, però, è anche soggetto alla repressione da catabolita i tempi per l’induzione e la raccolta del prodotto vanno scelti accuratamente tetA INDIPENDENTE DAL CEPPO E DALLO STATO METABOLICO INDUTTORE POCO COSTOSO INDUZIONE: ANIDROTETRACICLINA RESA: MEDIO-ALTA REGOLAZIONE: STRETTA ESPRESSIONE BASALE: BASSA TetR regolazione molto stretta + livelli di espressione alti Il gene del repressore è sul plasmide: il sistema è indipendente dal tipo di ceppo Gene eterologo L’induzione avviene con basse concentrazioni di ANIDROTETRACICLINA N(CH3)2 CH3 35 OH O OH OH 100 OH O O CONH2 1 1 A-TET TET A-TET TET Efficienza di legame Azione antibatterica la piena induzione (~50 ng/ml) non ha effetto sulla crescita di E. coli Sistema usato con successo per la produzione di molte proteine (Fab, tossine..) Cellule non indotte Cellule indotte = 1 100 PROMOTORI FAGICI Un’alternativa ai promotori regolati di geni metabolici è stata cercata nei promotori fagici LAMBDA T 7 λPL il promotore-operatore del fago Lambda OL/PL, assicura livelli di espressione medio-alti 29-30 repressore cI857 Mutante termosensibile : mutazione CT in corrispondenza della base 37742 42 repressore cI857 Mutante termosensibile <30 °C cI857 è funzionale λPL Gene eterologo λPL Gene eterologo Lpl è costututivo λPL va considerato costitutivo può essere impiegato per le proteine suscettibili alla proteolisi che sarebbero degradate a temperature più vantaggiose per la crescita Un’alternativa all’uso del mutante termosensibile è mettere cI sotto il controllo di PTrp Melassa e idrolisato acido di caseina Economico e praticamente privo di triptofano repressore cI λPL Gene eterologo Aggiunta di triptone al mezzo di coltura (digesto triptico di caseina, particolarmente ricco di triptofano) repressore cI λPL Gene eterologo T7 RNA polimerasi LA RNA POLIMERASI DI T7 E’ PIU’ VELOCE DI QUELLA DI E. COLI E RICONOSCE PROMOTORI DEL TUTTO DIVERSI Per questo sistema serve un ospite che esprima la T7 RNA polimerasi, in modo regolato Il più usato è BL21 (DE3) BL21 DE3 Un ceppo reso lisogeno con il mutante DE3 di Lambda L’espressione guidata da T7 può provocare a volte un certo grado di aggregazione delle proteine prodotte Possibili soluzioni Abbassare la velocità di produzione Induzione modulando IPTG (25-100 µM invece di 1 mM) Abbassare la temperatura di crescita Con questi sistemi la crescita può cessare dopo l’induzione: è molto importante scegliere bene i tempi Nonostante la regolazione stretta, una certa attività basale può sfuggire, specialmente in terreni ricchi Cmr p15 Un controllo ulteriore si può esercitare con il gene del lisozima di T7 pLysS pLysE Presente su pLysE e pLysS Il lisozima si lega direttamente alla T7 RNA polimerasi, abbassandone l’attività T7 LSZM Prom Tet Ma rallenta la crescita dell’ospite perché taglia un legame specifico nel peptidoglicanoe rende le cellule più fragili L’unica differenza tra pLysE e pLysS è l’orientamento di T7 LSZM Ma è una differenza importante In pLysE il gene è trascritto dal promotore Tet, forte pLysE La quantità di lisozima è eccessiva LE CELLULE DIVENTANO FRAGILI E LISANO In pLysS il gene è trascritto da un promotore debole A VALLE del gene, insieme a tutto il plasmide La quantità di lisozima è idonea p15 Cmr pLysS T7 LSZM Prom Tet prom T7Φ 3.80 l’espressione basale di T7 RNA polimerasi non è di solito un problema grave, ma lo può diventare se il prodotto è tossico BL21 DE3 BL21 DE3 BL21 DE3 BL21 DE3 BL21 DE3 L’altro svantaggio è una certa variabilità dell’espressione dei trasformanti che rende necessario esaminarne un numero elevato Per risolvere questo problema sono stati proposti alcuni approcci alternativi L’IMPIEGO DEL BATTERIOFAGO CE6 Per eliminare del tutto l’espressione basale, si possono usare ospiti privi del gene della T7 RNA polimerasi, e infettarli, al momento opportuno, con il fago litico CE6. Il processo litico di λCE6 è ostacolato dalla mutazione “Sam” (A G in 45352) che porta alla perdita di funzionalità della proteina di lisi GPS La T7 RNA polimerasi è clonata all’interno del gene int, in modo che sia diretta da λPL e λPI, ed è controllata da CI857 Quando CE6 infetta la cellula la T7 RNA polimerasi sintetizzata de novo trascrive il DNA bersaglio con un’efficienza elevatissima il sistema è meno efficiente dell’uso di ceppi lisogeni (DE3) Ma prima dell’infezione, non c’è una polimerasi che possa trascrivere il gene bersaglio +T7 POL CE6 si propaga nel ceppo LE392 che ne permette il ciclo litico, perché sopprime la mutazione Sam7 LA CREAZIONE DI UN PROMOTORE IBRIDO T7/LAC +1 Operatore lac Gene eterologo La trascrizione basale è bloccata da LacI l’IPTG usato per l’induzione della T7 RNA polimerasi blocca anche l’operatore avviando la trascrizione del gene bersaglio; lacI Nei vettori che impiegano questo sistema, il gene lacI si trova spesso sul plasmide, per garantire una regolazione stretta T7/lac può essere abbinato all’uso di pLysS TERMINATORI A valle del MCS, sui vettori di espressione, c’è spesso un terminatore forte, rho indipendente, che garantisce il messaggero corretto rilascio dal ribosoma Sono palindromi seguite da una serie di A (U all’estremità 3’ del messaggero) T7 rrnD <<<<<<<:::<:<<:-:--:-:>>:>:::>>>>>>> AACCCCTTGGGGCCTCTAAACGGGTCTTGAGGGGTTTTTTG <<<<<<<<<<<<<<<<<<---->>>>>>>>>>>>>>>>>> AAAACAAAAGGCTCAGTCGGAAGACTGGGCCTTTTGTTTT Il terminatore impedisce che geni a valle di quello di interesse, e nello stesso orientamento, possano essere trascritti dal promotore forte Gene eterologo Gene a valle Gene eterologo Gene a valle In alcuni plasmidi, per esempio, il gene che codifica la β-lattamasi, può essere trascritto dal promotore T7 BLA S S Questo avrebbe l’effetto indesiderato di eliminare con molta rapidità l’agente di selezione, permettendo alle cellule sensibili (prive di plasmide) di prendere il sopravvento BLA Per lo stesso motivo può essere conveniente avere un terminatore forte anche A MONTE della cassetta di espressione, per evitare che trascrizioni indebite coinvolgano il gene di interesse particolarmente consigliabile quando ci sono altri promotori orientati nello stesso senso della ORF da esprimere, anche se lontani BLA DOVE CONVIENE LOCALIZZARE IL PRODOTTO? Citoplasma? OGNI COMPARTO HA I SUOI PREGI E I SUOI DIFETTI Periplasma? LE DESTINAZIONI Più FREQUENTI SONO CITOPLASMA E PERIPLASMA Membrana esterna? CITOPLASMA: Ambiente riducente Vantaggi RESE MOLTO ALTE ERRORI DI FOLDING Svantaggi FORMAZIONE DI CORPI D’INCLUSIONE MANCANZA DI ATTIVITA’ BIOLOGICA POSSIBILE MANCATO O INCOMPLETO REFOLDING IN VITRO IN VIVO IL FOLDING FISIOLOGICO DELLE PROTEINE È ASSISTITO DA CHAPERONINE Il primo a intervenire è un fattore d’innesco associato al ribosoma Ruota in modo corretto i legami dei residui di prolina Una volta fuori dal ribosoma, DnaK rimuove piccole zone idrofobiche ripiegate in modo sbagliato GRO E-L GRO S controlla l’ingresso formano camere molecolari di ripiegamento su alcuni vettori, sono presenti i geni che codificano DnaK/DnaJ o GroEL/GroES, Che promuovono l’isomerizzazione e istradano al comparto di destinazione Le probabilità di successo però dipendono strettamente dalla natura della proteina eterologa Altri problemi: mancata formazione di ponti disolfuro esposizione all’azione delle proteasi MANIPOLARE IL GENOTIPO DELL’OSPITE PIU’ CHE LE CARATTERISTICHE DEL VETTORE PERIPLASMA Molto ossidante Sono presenti enzimi che catalizzano la formazione e il riarrangiamento dei ponti disolfuro destinazione idonea per le proteine che possono essere secrete ALTRI VANTAGGI: NELLA MAGGIOR PARTE DEI VETTORI DI ESPRESSIONE E’ PRESENTE UNA SEQUENZA SEGNALE MINORE INCIDENZA DI PROTEOLISI MINORE CONCENTRAZIONE DI PROTEINE PROTEINA ETEROLOGA SEQUENZE SEGNALE DIDERMICHE CIRCA 25 AA (17-18 25-27) LA LUNGHEZZA DEL PEPTIDE E’ CRITICA: il sito di taglio per la peptidasi segnale-II deve venire a trovarsi sulla superficie esterna della membrana citoplasmatica, dove è situato l’enzima E’ CRITICA ANCHE LA STRUTTURA M K K F L V L F L A L L Y P S S ALMENO 1 RESIDUO AA+ (K,R) NEI PRIMI 7 ZONA CENTRALE MODERATAMENTE IDROFOBICA: L,V,I C-TER: RICCA IN S e A FREQUENTE P (-6) TIPICO A (-3, -1) = SEGNALE PER LA PEPTIDASI A-X-A PIU’ RARO S/G A H A MOLTO USATE PEL B (PECTATO LIASI) ST-II (TOSSINA TERMOSTABILE) ERW ETEC DSBA (OSSIDO-REDUTTASI) OMPT (PROTEASI DI MEMBRANA) PHO A (FOSFATASI ALCALINA) K 12 MA SI POSSONO ANCHE USARE LEADER ARTIFICIALI MIA-1/MIA-2: STESSA LEADER NUCLEOTIDI DIVERSI CON STESSO CAI (COESPRESSIONE SULLO STESSO VETTORE) MIAmax: LA PIU’ BELLA CHE CI SIA.. MIAperC: è stato inserito un sito di riconoscimento per «NcoI» VANNO EVITATE LE AMBIGUITA’ NELLA LEADER CHE POTREBBERO CAUSARE VARIABILITA’ NELLA PROTEINA ESPRESSA MRTLTTLGLALLLAQPAVAAQAVLPQLQPYTAPAAWLTPVAPLRIADN MRTLTTLGLALLLAQP- - -AQAVLPQLQPYTAPAAWLTPVAPLRIADN MRTLTTLGLALLLAQPAVA AQAVLPQLQPYTAPAAWLTPVAPLRIADN ? MRTLTTLGLALLLAQPAVAAQA ? VLPQLQPYTAPAAWLTPVAPLRIADN In questo caso particolare, il ritrovamento di un mutante in cui mancavano i residui AQA e che non era funzionale, ha risolto il dubbio MRTLTTLGLALLLAQPAQA VLPQLQPYTAPAAWLTPVAPLRIADN La presenza (o la bontà di una sequenza segnale progettata) possono essere controllate con questo programma: http://www.cbs.dtu.dk/services/SignalP/ Grandi proteine citoplasmatiche o mutanti da approcci combinatoriali possono essere non traslocabili attraverso la membrana e restano intrappolate SI PUO’ FARE QUALCOSA PER MIGLIORARE LA SECREZIONE? PER ESSERE TRASLOCATI, I PEPTIDI DEVONO ARRIVARE VICINO ALLA IM IN RIPIEGAMENTO LASSO CHAPERONINE GENERICHE (GroE-L, DnaK) CHAPERONINE SPECIFICHE (SecB) LE TRASFERISCONO A SecA SecYEG Tentativi di inserire i geni per SecB, DNAK-J e GroEL-ES sui vettori: RISULTATI VARIABILI INFLUENZA SEQUENZA SEGNALE STRUTTURA SECONDARIA E TERZIARIA RICONOSCIMENTO DALLE CHAPERONINE PROVARE DIVERSE LEADER + CHAPERONINE IPERESPRIMERE DsbC DISOLFURO-ISOMERASI IPERESPRIMERE Skp/OmpH: CHAPERONINA A LARGO SPETTRO DI SUBSTRATO SOVRACCARICO DELL’APPARATO DI ESPRESSIONE DIMINUIRE L’ESPRESSIONE AUMENTARE COMPONENTI LIMITANTI PER IL PROCESSO DI ESPORTAZIONE Trasformare con prlA4 e secE, su plasmide (geni per le principali proteine di trasporto) UNA VOLTA PRODOTTA, LA PROTEINA VA PURIFICATA Per facilitare la purificazione delle proteine eterologhe si è pensato di fonderle con altre proteine o parti di proteine (carrier o TAG) FUSIONE AL 5’ FUSIONE AL 3’ TAG MCS MCS TAG Diversi vettori commerciali contengono già la sequenza che codifica il TAG, preceduta o seguita da siti di restrizione per clonare il gene di interesse in frame con il TAG il TAG si sceglie in base alle esigenze e alla strategia di purificazione AFFINITA’ PER UN LIGANDO Permette di purificare il TAG, che porta con sé la proteina TAG GENE MBP: proteina che lega il maltosio CBP proteina che lega la chitina GST glutatione transferasi Poly-HIS “coda” di istidine, si lega al Nickel CARATTERISTICHE CROMATOGRAFICHE DYKDDDDK migliorare la risoluzione nel corso di tecniche di separazione particolari; è composto di aminoacidi polianionici “FLAG” IMMUNOREATTIVITA’ Epitopi scelti in base alla facile disponibilità di anticorpi con elevata affinità che li possano legare soprattutto peptidi corti, spesso di origine virale particolarmente utili per l’allestimento di western blot e per l’immunoprecipitazione