Michelangelo Laterza – Principi di Statica e di Dinamica delle Strutture Introduzione al concetto di sforzo Alle sollecitazioni di trazione, di compressione, di taglio, o ai momenti flettenti all’interno di una struttura sono associati degli sforzi interni corrispondenti. Lo sforzo, forza specifica per unità di superficie, è una misura di come una forza sia distribuita su di un’area. Una forza che agisce su una piccola area produce sforzi più elevati di quanto non faccia la stessa forza che agisca su un’area maggiore. Questi sforzi tendono a causare una rottura per trazione, o per compressione o per taglio. Materiali diversi hanno capacità diverse di sopportare i diversi tipi di sforzo. Michelangelo Laterza – Principi di Statica e di Dinamica delle Strutture Sforzi di trazione e di compressione Sforzo = forza / superficie σ =P/A Esempio: Un elemento con sezione che misura 50x50 mm regge un carico assiale 100 kN. Qual‘è l’intensità degli sforzi in una generica sezione? σ = P/A σ = 100/(50x50)=0,04kN/m2=40 N/mm2 dove σ è lo sforzo (forza per unità di superficie), P è la forza assiale, e A è l’area della sezione trasversale considerata. Sforzi di questo tipo sono sforzi assiali, o normali. Gli sforzi che si sviluppano in un elemento caricato in compressione semplice possono descritti in modo simile. Michelangelo Laterza – Principi di Statica e di Dinamica delle Strutture Proprietà dei materiali: Rigidezza e Resistenza Nel linguaggio ordinario il significato di parole come “forte, solido, duro, rigido, resistente” è di solito molto vago, e queste parole sono usate spesso come sinonimi. Il Greco antico ed il Latino erano altrettanto imprecisi - per esempio in Latino “TENSIO” significa indistintamente Tensione e Deformazione “Ut tensio, sic vis” “la forza è proporzionale all’allungamento”. La prima testimonianza storica di un approccio scientifico ai problemi della resistenza si trova nei manoscritti di Leonardo da Vinci (1452-1519) “La meccanica è il paradiso delle scienze matematiche perché è qui che la matematica dà i suoi frutti”. Leonardo sperimentò la resistenza di cavi applicando ad essi carichi di trazione (era interessato a variazioni della resistenza al variare della lunghezza del cavo). Anche se può sembrare ovvio che la resistenza non dipenda dalla lunghezza del cavo si ha che a parità di carico di rottura la variazione di lunghezza in una fune lunga è maggiore che in una fune corta ossia l’energia di rottura è più elevata (tutto dipende da cosa si intende per “RESISTENZA”). Michelangelo Laterza – Principi ediSistemi StaticaStrutturali e di Dinamica per l’Architettura delle Strutture Proprietà dei materiali: Rigidezza e Resistenza Il padre della definizione moderna della resistenza dei materiali può essere considerato Galileo Galilei (1564-1642) che processato dall’Inquisizione per le teorie eliocentriche sul sistema solare fu costretto ad abbandonare le osservazioni astronomiche e a dedicarsi a problematiche per lui di ripiego come lo studio dei materiali e delle strutture, considerato innocuo dalla chiesa. Nei suoi studi (Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze) egli stabilì che “il carico di rottura” di un’asta sottoposta a trazione “è proporzionale all’area della sezione trasversale”. Isaac Newton (1642-1727) sosteneva che “gli Dei non risiedessero in cucina” e quindi disprezzava le scienze applicate. Nondimeno la Meccanica Newtoniana pubblicata nei “Principia” del 1687 era destinata ad avere nella progettazione delle strutture un ruolo fondamentale - La terza legge di Newton (Uguaglianza tra Azione e Reazione) fissa il concetto di equilibrio alla base del calcolo delle strutture. Michelangelo Laterza – Principi ediSistemi StaticaStrutturali e di Dinamica per l’Architettura delle Strutture Proprietà dei materiali: Rigidezza e Resistenza Robert Hooke (1635-1703) sosteneva invece che “gli Dei Legge di Hooke: risiedessero in cucina” e quindi non disprezzava le scienze “I materiali solidi applicate. Egli dimostrò sperimentalmente che “Ut Tensio, sono elastici. Vale a sic Vis - la Forza è proporzionale all’Allungamento ” (The dire, riacquistano forma e dimensione true theory of elasticity or springiness). originale quando viene rimosso un Hooke affermava che: Un solido può resistere a una forza esterna solo cambiando carico che era stato la sua forma: allungandosi se è soggetto a una forza di loro applicato in precedenza”. trazione, contraendosi se è soggetto a una forza di compressione. La sua scoperta era una logica conseguenza della terza legge di Newton (Uguaglianza tra Azione e Reazione). Non esiste quindi secondo Hooke un materiale perfettamente RIGIDO (solo deformandosi elasticamente, un materiale può accumulare energia per reagire ad una forza esterna). Michelangelo Laterza – Principi ediSistemi StaticaStrutturali e di Dinamica per l’Architettura delle Strutture Carico Hooke Allungamento Proprietà dei materiali: Rigidezza e Resistenza Allungamento Perdita di elasticità Carico Carico Hooke Legge di Hooke: “I materiali solidi sono elastici. Vale a dire, riacquistano forma e dimensione originale quando viene rimosso un carico che era stato loro applicato in precedenza”. Metalli Duttili Allungamento Curva a J tipica dei Tessuti Animali La legge di Hooke è vera in molti altri materiali solo per bassi o bassissimi livelli di sforzo. Allungamento Michelangelo Laterza – Principi ediSistemi StaticaStrutturali e di Dinamica per l’Architettura delle Strutture Curva a S tipica del comportamento elastico della Gomma Carico Carico La legge di Hooke è rigorosamente vera per i materiali ceramici, il vetro, la maggior parte dei minerali e per i metalli molto duri. Allungamento Proprietà dei materiali: Rigidezza e Resistenza Tensioni e Deformazioni Augustin Cauchy (1789-1857) definì lo Sforzo (Tensione) come “la forza per unità di superficie della sezione trasversale passante per un punto particolare del materiale” mentre la Deformazione è “la conseguenza di uno sforzo applicato al materiale”. Lo Tensione (σ = F/A) ci dice con quanta forza vengono allontanati o avvicinati gli atomi in un dato punto di un solido. La Deformazione (ε = Δl/l) di quanto gli atomi vengono allontanati o avvicinati (di quanto il materiale viene allungato o compresso). l l A F σ = F/A Michelangelo Laterza – Principi ediSistemi StaticaStrutturali e di Dinamica per l’Architettura delle Strutture F F ε = Δl/l Δl F Proprietà dei materiali: Rigidezza e Resistenza Thomas Young (1773-1829) per primo affermò che “ogni materiale possiede una propria rigidezza che quindi lo caratterizza” e mostrò che la deformazione totale di una struttura che resiste ad un dato carico è dovuta agli effetti combinati della rigidezza del materiale da un lato e della dimensione e forma della struttura dall’altro. L’espressione matematica del Modulo di Young (1826) è invece dovuta a ClaudeLouis-Marie-Henry Navier (1785-1836) che definì la rigidezza del materiale come pendenza della curva Sforzo-Deformazione ossia “il rapporto tra Tensione e Deformazione”. Carico Acciaio Alluminio Osso Più alto è il Modulo di Young, più il materiale è Rigido. Legno Più alta è la Tensione da applicare per provocare la rottura, più il materiale è Resistente. Allungamento Michelangelo Laterza – Principi ediSistemi StaticaStrutturali e di Dinamica per l’Architettura delle Strutture Verifica di resistenza Se lo sforzo (o tensione) (σ = P / A) è minore dello sforzo di rottura del materiale, determinato sperimentalmente, l’elemento soddisfa la verifica di resistenza e può reggere il carico dato. Nella verifica di resistenza si introduce un fattore di sicurezza che tiene conto dell’incertezza della valutazione della resistenza del materiale. Esempio: Per l’acciaio si impiega un fattore di sicurezza (detto coefficiente parziale dell’acciaio) pari a 1,15. Se si assume per la resistenza a trazione un valore (caratteristico) pari a 450 MPa (N/mm2), la massima tensione di trazione che può sopportare l’acciaio sarà pari: Michelangelo Laterza – Principi di Statica e di Dinamica delle Strutture