W. G. HOFFMÄNN
DAS GEFÄLLE DES VERBRAUCHSTANDARDS
IN DER WELTWIRTSCHAFT
RIASSUNTO
Differenze del livello dei consumi nell’economia mondiale
Questo studio cerca di colmare la lacuna esistente nella moderna letteratura riguardo alla
struttura dell’economia mondiale.
L’A. esamina il consumo pro capito di un certo numero di beni e servizi ed altri elementi,
con riferimento a 20 paesi diversi. Tale consumo viene espresso per mezzo di un indice
che è pari a 100 per ciascuna voce, per il paese che fa registrare il rispettivo consumo pro
capito più elevato.
Per gli Stati Uniti, i valori massimi (ossia quelli pari a 100) di consumo pro-capite
riguardano: le sigarette, il cotone, la carta da giornali, le utenze telefoniche e televisive, il
numero delle automobili, le spese per i consumi privati in generale e la produttività del
lavoro. Per contro, nella Germania occidentale il consumo di sigarette è pari al 67 C/0,
quello di cotone al 43%, quello di carta da giornali al 31%, quello di acciaio all’80%,
quello di cemento all’84%, quello di energia ai 24%, quello di automobili al 457, le utenze
telefoniche pari al 33%, quelle televisive al 61%, i consumi privati in generale 48% e la
produttività del lavoro 58%. In complesso, gli Stati Uniti sono al primo pesto; al secondo
posto è il Canada, al terzo la Svezia e al quarto, con un consumo pari ai 3/4 di quello
statunitense, il Belgio. Seguono: la Svizzera, il Regno Unito, la Norvegia, la Germania
occidentale, la Francia, l’Islanda e l’Irlanda. Il Giappone rappresenta la metà dello
standard statunitense.
Le statistiche dello Zollverein per il periodo 1847-75 mostrano che il maggior incremento
quantitativo del consumo si è avuto per il ferro greggio. Al secondo posto viene il tè, al
terzo il carbone, al quarto il cotone greggio. Confrontando le medie degli anni 1934/38
con quelle degli anni 1966/67, con riguardo a 7 paesi e 6 prodotti, risulta che gli Stati
Uniti e il Canada rimangono in testa, che il dislivello fra Stati Uniti e Francia non è più
così eri-dente come nel periodo 1934/38, mentre il dislivello fra Stati Uniti e Regno
Unito è più grande oggi che in passato e, infine, che il Giappone si è avvicinato agli Stati
Uniti. Relativamente alti sono i consumi in Canada, nel Regno Unito, in Francia, in
Giappone e in Italia.
Se si tenta di stabilire una correlazione fra il reddito nazionale pro-capite e gli indicatori
del consumo dei singoli paesi si ottiene in tutti i casi un coefficiente di correlazione dello
0,92%.
ABSTRACT
Differences in Consumption Levels in the World Economy
This paper sets out to fill a gap in the modem literature regarding the structure of the
world economy. The author examines per caput consumption of a number of goods and
services in twenty different countries, together with some other elements. He works out
an index for each separate item, taking as 100 the figure for the country where in each
case consumption is highest.
For the United States, the highest figures (for which the index is 100) are those for per
caput consumption of cigarettes, cotton, newsprint, telephone and television services, the
number of motorcars, private consumer expenditure as a whole and the productivity of
labour. By comparison, the West German figures are 67 per cent for cigarettes, 43 per
cent for cotton, 31 per cent for newsprint, 80 per cent for steel, 84 per cent for cement,
24 per cent for electric power, 45 per cent for motorcars, 33 per cent for telephone use,
61 per cent for television, 48 per cent for private consumption as a whole and 58 per cent
for the productivity of labour. All in all, the list is headed by the United States, followed
by Canada, Sweden and, at 75 per cent of American consumption, Belgium. After that,
in descending order, come Switzerland, the United Kingdom, Norway, West Germany,
France, Iceland and Ireland. For Japan, the overall index is half the American one. The
Zollverein figure’s of 1847-75 show that the largest quantitative increase in consumption
occurred in pig iron, followed by tea, coal and raw cotton. Extending the comparison to
seven countries and six products, on the basis of average figures for the years 1934-38
and 1966-67, it is shown that the gap between the United States and France declined
from the earlier to the later period, while that between the United States and the United
Kingdom widened and Japan edged forward closer to the United States. Relatively high
consumption indices are shown for Canada, the United Kingdom, France, Japan, and
Italy. Finally, an attempt to establish a correlation between per caput GNP and the
consumption indices far the individual countries yields in all cases a coefficient of
correlation of 0.92 per cent.
R. NÖTEL
FUTURE DEVELOPMENT OF EAST-WEST TRADE
RIASSUNTO
Lo sviluppo futuro degli scambi Est-Ovest
Le possibilità di uno sviluppo dinamico della cooperazione economica fra Est e Ovest
europeo appaiono fondamentalmente favorevoli. L’Europa nel suo complesso — Est e
Ovest europeo — considerata come una sola unità geografica, nel periodo postbellico ha
dimostrato di essere la regione più dinamica nel settore degli scambi mondiali. Ancora
più importanti per la valutazione delle future possibilità degli scambi europei Est-Ovest
sono i profondi mutamenti sopravvenuti, nel periodo postbellico, nelle strutture
economiche dell’Unione Sovietica e degli altri paesi dell’Est europeo. Mentre per quanto
concerne il reddito nazionale ed il consumo pro capite l’Europa dell’Est accusa ancora
un. ritardo rispetto all’Europa occidentale, essa si è posta su di un piano di eguaglianza a
riguardo del livello medio pro capito in materia di istruzione tecnica e generale, della
formazione di capitale fisso e della utilizzazione di determinati prodotti di base
d’importanza decisiva.
Lo sviluppo futuro degli scambi Est-Ovest nel complesso dell’espansione del commercio
europeo dipende in sostanza dalla composizione delle esportazioni dei paesi dell’Europa
orientale verso i paesi dell’Europa occidentale. L’ostacolo cronico all’espansione di tali
scambi è costituito dai proventi delle esportazioni e, di conseguenza, è probabile che un
adeguamento delle forniture dell’Europa orientale alla domanda elastica di prodotti
manufatti dell’Occidente europeo possa condurre ad un aumento considerevole della
partecipazione reciproca all’espansione commerciale delle due zone. L’evoluzione futura
della politica commerciale e degli accordi monetari avrebbe del pari un’influenza
determinante sullo sviluppo degli scambi Est-Ovest nel complesso del commercio dei
paesi europei.
In un recente rapporto del Segretario esecutivo della Commissione Economica per
l’Europa delle Nazioni Unite (E/ECE/761 e E/ECE/761 Add 1) viene sviluppato un
sistema coerente di politica commerciale e delineato « un metodo pratico e doppiamente
efficace — già utilizzato con successo in determinati accordi bilaterali — che combina
provvedimenti tendenti ad abolire le restrizioni discriminatorie con una intesa sui
programmi generali di promozione degli scambi, a lungo termine », come pure un
complesso di misure di promozione commerciale la più importante delle quali è costituita
dallo sviluppo della cooperazione industriale.
Le condizioni fondamentali richieste per uno sviluppo dinamico degli scambi fra Est e
Ovest europeo sono oggi più favorevoli di quanto non fossero nel periodo fra le due
guerre e nel dopoguerra. Lo sviluppo industriale postbellico dell’Europa orientale ha
fatto sì che la complementarietà tecnica si sommasse ai fattori tradizionali di prossimità
geografica e di disponibilità di risorse naturali dell’Unione Sovietica e dell’Europa
dell’Est, come fattore potenziale di estrema importanza per l’avvenire dell’espansione
commerciale fra Est e Ovest europeo.
Il tasso di espansione ed il volume degli scambi fra Est ed Ovest europeo del prossimo
decennio dipenderanno, in larga misura, dallo sviluppo e dai risultati nel campo della
politica commerciale e della cooperazione economica, il che richiederà ovviamente la
conciliazione graduale e continua di tutti gli interessi multilaterali e bilaterali dei governi
e delle imprese. Sarebbe assurdo attendersi uno sviluppo favorevole in ogni caso,
automaticamente, senza condizioni e senza adeguati contributi di tutti i partecipanti. Vi
sono tuttavia sintomi indicanti che, probabilmente, l’espansone degli scambi Est-Ovest
potrà superare, nel corso di qualche anno, i tassi di espansione anteriori già elevati e che
gli scambi potranno ottenere, verso la fine di questo decennio, una realizzazione quasi
completa delle loro possibilità.
G. FEIWEL
THE ECONOMICS AND LIFE OF MICHAL KALECKI (1899-1970)
ABSTRACT NOT AVAIABLE
A.CAMPOLONGO
L’« ORGANIZZAZIONE ECONOMICA INTERNAZIONALE »
ABSTRACT NOT AVAIABLE
M. MAMALAKIS
THE EXPORT SECTOR, STAGES OF ECONOMIC DEVELOPMENT, AND
THE SAVING-INVESTMENT PROCESS IN LATIN AMERICA
ABSTRACT NOT AVAIABLE
PAUL A. SAMUELSON PREMIO NOBEL 1970 PER LA SCIENZA ECONOMICA