Sì, voglio una Chiesa aperta, una Chiesa che abbia le porte aperte

LE COMUNITA’ POSSIBILI
Canto
Le comunità possibili: la chiesa
“Chi ama il suo ideale di comunità cristiana più della comunità cristiana stessa, distruggerà ogni comunione
cristiana, per quanto sincere, serie, devote siano le sue intenzioni” (Dietrich Bonhoeffer)
1° Lettore
“…Sì, voglio una Chiesa aperta, una Chiesa che abbia le porte aperte alla gioventù, una Chiesa che guardi
lontano. Non saranno né il conformismo né tiepide proposte a rendere la Chiesa interessante. Io confido
nella radicalità della parola di Gesù che dobbiamo tradurre nel nostro mondo: come aiuto nell'affrontare
la vita, come buona novella che Gesù vuole portare. Tradurre non significa svilire. Oggi la parola di Gesù
deve mostrare il suo carattere attraverso la nostra vita con il coraggio dell'ascolto e della confessione
religiosa. Gesù vuole liberare gli afflitti e gli oppressi, mostrare ai ricchi le loro possibilità e opporsi agli
ingiusti.
Sono colpito dalla domanda di Gesù: il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede? Egli non chiede:
troverò una chiesa grande e bene organizzata? Sa apprezzare anche una Chiesa piccola e modesta, che ha una
fede salda e agisce di conseguenza. Non dobbiamo dipendere dai numeri e dai successi. Saremo molto più liberi di
seguire la chiamata di Gesù…”
2° Lettore
“Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio” (Mt 22,21).
3° Lettore
“…Gesù rispose così alla domanda su come debbano essere suddivisi i poteri. La collaborazione tra
istituzioni religiose e statali, tra associazioni umanitarie e organizzazioni statali è importante. Abbiamo
bisogno di tutte le forze, fino a quando non vi saranno più affamati.
Gesù si distingue perché ama il nemico.
Il teologo ebreo Pinchas Lapide si è espresso meglio: ha parlato con il massimo rispetto dell'«amore che
svuota l’ostilità» di Gesù.
Così emerge con maggiore chiarezza l'elemento attivo necessario per il processo di pace. Se uno ti
percuote una guancia, porgigli anche l'altra. Vale a dire: sorprendi il tuo nemico e sta' a vedere cosa
succede. Una concessione, una sorpresa, una cortesia fa sì che qualche inimicizia si spenga da sola.
Uno sguardo al Discorso della montagna è rivelatore: chi è beato per Gesù? Non i vincitori, ma i
perseguitati. Non i felici, bensì gli afflitti. Non i possidenti, bensì i poveri e gli affamati. Non i
conformisti, ma coloro che sono maltrattati. Gesù ha risvegliato le energie più intime dei poveri e ne ha
fatto politica. Una strategia che parte dalla sua percezione del travaglio degli esseri umani. Gesù vive
con loro. Riceve richieste di aiuto da molte persone, eppure non si rassegna, anzi, cerca dei giovani e li
prepara per farne suoi collaboratori, apostoli. Questa formazione dei suoi discepoli era senz'altro anche
«politica». Imparavano ciò che Gesù voleva proprio attraverso gli aspri confronti che egli aveva, o era
costretto ad avere, con gli avversari politici. Gesù mostrava ai suoi discepoli il disagio dei pagani, che
non conoscevano Dio e la dignità dell’essere umano. I suoi discepoli dovevano andare da coloro che
cercavano aiuto e far sentire loro l’amore di Dio per tutti gli uomini. La vita di Gesù culmina sulla
croce. Ha pagato il suo impegno per la vita. Forse per avere successo è necessario rinunciare al
successo. Non si tratta solo di un’astuta strategia contro il male. Dare la vita non è un gesto facile da
spiegare in modo razionale. E’ possibile confidando in lui…”
(Card. Martini, Conversazioni notturne a Gerusalemme)
4° Lettore
“…Ad un titolo tutto speciale, alla Chiesa spetta anche il dovere di educare: non solo perché essa va
riconosciuta anche come società umana capace di impartire l'educazione, ma soprattutto perché essa ha
il compito di annunciare a tutti gli uomini la via della salvezza e di comunicare ai credenti la vita di
Cristo, aiutandoli con sollecitudine incessante a raggiungere la pienezza di questa vita. A questi suoi
figli, dunque, la Chiesa come madre deve dare un'educazione tale, che tutta la loro vita sia penetrata
dello spirito di Cristo; ma nel contempo essa offre la sua opera a tutti i popoli per promuovere la
perfezione integrale della persona umana, come anche per il bene della società terrena e per la
edificazione di un mondo più umano…” (Gravissimum educationis, n.3)
Canto
Le comunità possibili: la famiglia
“La presenza dei genitori è determinante per la crescita dei figli, perché dà incoraggiamento, infonde la forza
di far fronte alla realtà, è compagnia nel cammino della vita” (Card. Martini)
Guida
Preghiamo con le parole del salmista, che ci aiutano, ad affidare il nostro impegno alla potenza di Dio e
a predisporre quella solida roccia della fede sulla quale il Signore può costruire la casa. Ve le lascio
come una preghiera che ci potrà unire ogni giorno e come un augurio posto nelle mani provvidenti di
Dio.
Salmo 127, 1-3
Se il Signore non costruisce la casa,
invano si affaticano i costruttori.
Se il Signore non vigila sulla città,
invano veglia la sentinella.
Invano vi alzate di buon mattino
e tardi andate a riposare,
voi che mangiate un pane di fatica:
al suo prediletto egli lo darà nel sonno.
Ecco, eredità del Signore sono i figli,
è sua ricompensa il frutto del grembo.
Per Meditare…
1° Lettore
“…I genitori, poiché han trasmesso la vita ai figli, hanno l'obbligo gravissimo di educare la prole:
vanno pertanto considerati come i primi e i principali educatori di essa. Questa loro funzione
educativa è tanto importante che, se manca, può difficilmente essere supplita. Tocca infatti ai
genitori creare in seno alla famiglia quell'atmosfera vivificata dall'amore e dalla pietà verso Dio e
verso gli uomini, che favorisce l'educazione completa dei figli in senso personale e sociale. La
famiglia è dunque la prima scuola di virtù sociali, di cui appunto han bisogno tutte le società.
Soprattutto nella famiglia cristiana, arricchita della grazia e delle esigenze del matrimonio
sacramento, i figli fin dalla più tenera età devono imparare a percepire il senso di Dio e a venerarlo,
e ad amare il prossimo, conformemente alla fede che han ricevuto nel battesimo; li anche fanno la
prima esperienza di una sana società umana e della Chiesa; sempre attraverso la famiglia, infine,
vengono pian piano introdotti nella comunità degli uomini e nel popolo di Dio. Perciò i genitori si
rendano esattamente conto della grande importanza che la famiglia autenticamente cristiana ha per
la vita e lo sviluppo dello stesso popolo di Dio…Rientra nelle funzioni della società civile favorire
in diversi modi l'educazione della gioventù: cioè difendere i doveri e i diritti dei genitori e degli altri
che svolgono attività educativa e dar loro il suo aiuto; in base al principio della sussidiarietà,
laddove manchi l'iniziativa dei genitori e delle altre società, svolgere l'opera educativa, rispettando
tuttavia i desideri dei genitori, fon dare inoltre, nella misura in cui lo richieda il bene comune,
scuole e istituzioni educative proprie... “(Gravissimum educationis, n.3)
2° Lettore
“…tra le confidenze che raccolgo dai genitori spesso registro una certa sfiducia, una tristezza
profonda legata a un senso di fallimento rispetto al loro compito educativo. C'è molta stanchezza e
senso di frustrazione. Lo capisco bene. In effetti ci sono dei segnali e delle vicende che non possono
non preoccuparci e rattristarci. Quanti adolescenti rimangono oggi confusi miti dalle sollecitazioni
infinite che incontrano. Quanti dei nostri figli, crescendo, si mostrano insoddisfatti della vita
nonostante sia ancora tutto davanti a loro e nonostante abbiamo già ricevuto moltissimo dalla
propria famiglia! Quanti giovani cercano vita e soddisfazione in droghe, alcol, divertimenti
smodati, comportamenti autodistruttivi! Di fronte a questi segni non ci è lecito chiudere gli occhi e
far finta di niente. I timori e le preoccupazioni che riempiono il cuore dei genitori sono condivisi
anche dalla comunità cristiana, dagli educatori, dagli insegnanti, dai vostri preti. Ma questi motivi di
preoccupazione li dobbiamo guardare nella carità e non nella paura. S. Paolo scrive che la “carità
tutto copre, tutto spera, tutto sopporta" (1Cor. 13,7), è in grado, cioè, di raggiungere e illuminare
anche le esperienze difficili, i fallimenti dolorosi e i problemi pesanti che solo chi non ha amore può
preferire nascondere e ignorare. La carità ci insegna a essere umili e tenaci nel bene. La carità ci
dona la forza di insistere senza lasciarci prendere dallo sconforto. La carità ci illumina a trovare
sentieri educativi percorribili e saggi, al di là delle soluzioni facili e appariscenti. La carità "tutto
copre e tutto spera" perché ci rende certi che Dio è all'opera, Lui che è Carità. Il Vangelo ci ricorda
che il regno di Dio, con la forza della sua grazia e con la fedeltà del nostro impegno sincero, è già in
mezzo a noi: "Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di
notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce
spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo,
subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura" (Mc 4, 26-29). Il compito educativo è una
grande semina, che deve essere fatta ogni giorno, con fiducia e buona volontà. Poi la vita viene affidata
al Signore: lui se ne prende cura fino al giorno della mietitura. Ci vogliono collaborazione, perseveranza
e preghiera. Come in ogni opera di amore c'è il tempo dell'azione, ma anche quello della passione; ci
sono le opere e le parole, e poi anche là pazienza dell'attesa e della preghiera…”
(Card. Tettamanzi, Nessuno sia solo)
Canto
Le comunità possibili: la scuola
“Il maestro dà al ragazzo tutto quello che crede, ama, spera. Il ragazzo, crescendo ci aggiunge qualcje cosa e
così l’umanità va avanti” (Scuola di Barbiana)
Guida
Gesù è il maestro dell'umanità. In lui ogni educatore trova un punto di riferimento esemplare.
Insegnanti e alunni sono chiamati a guardare a Gesù, che cresce in sapienza, età e grazia, e nel tempio di
Gerusalemme stupisce i dottori della legge per la profondità delle sue domande e del suo ascolto.
Egli dunque ha un dono e una parola per tutti. Chi si propone di saldare la scuola e la vita, i valori dell'
umanesimo cristiano e le nuove acquisizioni della scienza e della tecnica, non può non invocare lo
Spirito del Signore, sorgente di grazia e di luce.
In Ascolto della Parola di Dio
Principio della sapienza: acquista la sapienza; a costo di tutto ciò che possiedi
acquista l'intelligenza. Stimala ed essa ti esalterà, sarà la tua gloria, se l'abbraccerai. Una corona di
grazia porrà sul tuo capo, con un diadema di gloria ti cingerà". Ascolta, figlio mio, e accogli le mie
parole ed esse moltiplicheranno gli anni della tua vita. Ti indico la via della sapienza;
ti guido per i sentieri della rettitudine. Quando cammini non saranno intralciati i tuoi passi,
e se corri, non inciamperai. Attieniti alla disciplina, non lasciarla, pràticala, perché essa è la tua vita.
Non battere la strada degli empi e non procedere per la via dei malvagi. Evita quella strada, non
passarvi, stà lontano e passa oltre. La strada dei giusti è come la luce dell'alba,
che aumenta lo splendore fino al meriggio. La via degli empi è come l'oscurità:
non sanno dove saranno spinti a cadere. Figlio mio, fà attenzione alle mie parole,
porgi l'orecchio ai miei detti; non perderli mai di vista, custodiscili nel tuo cuore, perché essi sono vita
per chi li trova e salute per tutto il suo corpo (Pro 4,7-15. 18-22).
Salmo 142, 1-8
R. Insegnami, Signore, la tua via.
Con la mia voce al Signore grido aiuto,
con la mia voce supplico il Signore;
davanti a lui effondo il mio lamento,
al tuo cospetto sfogo la mia angoscia.
Mentre il mio spirito vien meno,
tu conosci la mia via.
Nel sentiero dove cammino
mi hanno teso un laccio.
Guarda a destra e vedi:
nessuno mi riconosce.
Non c'è per me via di scampo,
nessuno ha cura della mia vita.
Io grido a te, Signore;
dico: Sei tu il mio rifugio,
sei tu la mia sorte
nella terra dei viventi.
Ascolta la mia supplica:
ho toccato il fondo dell'angoscia.
Salvami dai miei persecutori
perché sono di me più forti.
Strappa dal carcere la mia vita,
perché io renda grazie al tuo nome:
i giusti mi faranno corona
quando mi concederai la tua grazia.
Lettore
“…Tra tutti gli strumenti educativi un'importanza particolare riveste la scuola , che in forza della
sua missione, mentre con cura costante matura le facoltà intellettuali, sviluppa la capacità di
giudizio, mette a contatto del patrimonio culturale acquistato dalle passate generazioni, promuove il
senso dei valori, prepara alla vita professionale, genera anche un rapporto di amicizia tra alunni di
carattere e condizione sociale diversa, disponendo e favorendo la comprensione reciproca. Essa
inoltre costituisce come un centro, alla cui attività ed al cui progresso devono insieme partecipare le
famiglie, gli insegnanti, i vari tipi di associazioni a finalità culturali, civiche e religiose, la società
civile e tutta la comunità umana. È dunque meravigliosa e davvero importante la vocazione di
quanti, collaborando con i genitori nello svolgimento del loro compito e facendo le veci della
comunità umana, si assumono il compito di educare nelle scuole. Una tale vocazione esige speciali
doti di mente e di cuore, una preparazione molto accurata, una capacità pronta e costante di
rinnovamento e di adattamento…”
Canto
Guida
È a partire da Gesù maestro ed educatore originale e singolare che possiamo delineare i tratti
fondamentali di ogni pedagogia cristiana. Infatti sant’ Agostino, nel commento alla Prima Lettera di san
Giovanni, afferma:
1° Lettore
“…Il suono delle nostre parole percuote le orecchie, ma il vostro maestro sta dentro. Non crediate che
possiate apprendere qualcosa da un uomo. Noi possiamo esortare con lo strepito della voce, ma se
dentro non v'è chi insegna, inutile diviene il nostro strepito (...). Per quel che mi compete io ho parlato a
tutti; ma coloro dentro i quali non parla quell'unzione, quelli che lo Spirito Santo non istruisce
internamente, se ne vanno via senza aver nulla appreso. L'ammaestramento esterno soltanto un
ammonimento, un aiuto. Colui che ammaestra i cuori ha la sua cattedra in cielo...” (Agostino)
2° Lettore
Questa riflessione agostiniana coglie la singolarità dell'azione educativa della comunità cristiana: per
poter educare essa deve essere ricolma della presenza del Salvatore e, al tempo stesso la"sua azione
formativa non è solamente una istruzione intellettuale, ma sapienza che plasma tutto l'essere e l'agire del
cristiano. Perciò ogni educatore deve nutrire il suo servizio apostolico di una" profonda spiritualità,
facendosi «uditore della Parola» e testimone credibile del Vangelo che è chiamato a comunicare e a
«consegnare» alle persone che la chiesa affida al suo ministero educativo. E “sarà ma sintesi vitale che i
fedeli laici sapranno operare tra il Vangelo e i doveri quotidiani della vita la più splendida e
convincente testimonianza che, non la paura, ma la ricerca e l'adesione a Cristo sono il fattore
determinante perché l'uomo viva e cresca, e perché si costituiscano nuovi modi di vivere più conformi
alla dignità umana”(Christifideles laici, n. 34).
Guida
Invochiamo Dio nostro Padre per intercessione di Maria, sede della sapienza, perché illumini e sostenga
tutti i membri della comunità educante in uno spirito di generosa solidarietà.
R. Guidaci con il tuo Spirito, Signore.
Per gli insegnanti, perché unendo la saldezza della fede all'apertura culturale sappiano essere guide
illuminanti delle generazioni che salgono verso un mondo nuovo.
Per gli alunni, perché impegnandosi quotidianamente nei laboratori del sapere si attrezzino per
affrontare il collaudo della vita familiare e sociale e creino le premesse per un solido avvenire.
Per i dirigenti della scuola e i loro collaboratori, perché abbiano la gioia di raccogliere il frutto di una
paziente semina a servizio dei giovani.
Per le famiglie, la comunità di fede, l'intera società, perché sperimentino giorno per giorno i benèfici
effetti di una collaborazione aperta e responsabile per il bene dei propri figli.
Guida
Padre della luce, fa' di noi, alunni e docenti, i discepoli di quella sapienza che ha come libro, cattedra e
maestro il Cristo tuo Figlio; assisti e proteggi tutti i membri della comunità educante e rendi fecondo
ogni sforzo sincero, perché le nuove generazioni siano promosse nella scuola e nella vita; aiutaci a dare
un valido contributo all'edificazione della civiltà dell'amore a lode e gloria del tuo nome.
Canto