Spoleto56, successo per il debutto al Teatrino delle 6 di "Lungs" di

Spoleto
Spoleto56 - Spoleto, sabato 29 giugno 2013 ore 07:55
Spoleto56, successo per il debutto al Teatrino delle 6 di "Lungs" di
Duncan MacMillan
Tradizionale appuntamento con gli allievi dell'Accademia nazionale d'arte drammatica "Silvio d'Amico".
Un testo contemporaneo per una eccellente prova d'attore
Carlo Vantaggioli
Il 56° Festival dei Due Mondi ha preso ufficialmente avvio alle 18 di ieri ( 28 giugno
ndr.) con la messa in scena di Lungs ( Polmoni ndr.) al Teatrino delle 6 ad opera degli
allievi dell'Accademia nazionale d'arte drammatica "Silvio d'Amico". Un appuntamento,
quello del debutto con i ragazzi dell'Accademia, che ormai può considerarsi una
piacevole tradizione festivaliera. Complice anche la gratuità dell'ingresso allo
spettacolo (la prenotazione telefonica è obbligatoria ndr.), e la prolungata programmazione, almeno per questa edizione,
delle compagnie che compongono la rassegna dello European Young Theatre, è consuetudine trovare all'ingresso del
Teatrino una lista d'attesa che supera abbondantemente i posti disponibili già prenotati. C'è una ragione se ciò accade, e
quasi sempre è la voglia di vedere questi giovanissimi studenti di teatro, cimentarsi arditamente, e con la dovuta
innocenza, con testi a volte impervi come l'Everest. Lo spettacolo del debutto di ieri ne è una prova evidente.
Lungs, scritto dal commediografo britannico Duncan MacMillan, è la storia di un dialogo a due, uomo e donna
giovanissimi, che attraverso un accadimento determinante, intrecciano una sorta di balletto verbale che rappresenta
fedelmente gli umori ed i tic di una generazione alle prese con le responsabilità che arrivano puntuali nelle vicende
umane dei rapporti di coppia. La scena si apre infatti con un clamoroso quanto spiazzante interrogativo gridato dalla
donna, “Un bambino??”. Ossia la richiesta dell'uomo di generarne uno. Da quel momento la storia tra i due non sarà più la
stessa, salvo però infarcirsi la testa di divagazioni, anche importanti percarità, come la necessità di essere responsabili
non sprecando l'acqua, o come quella di fare bene la raccolta differenziata, ma tutte ugualmente con funzione di
anestetico rispetto al pensiero di generare una nuova vita umana. Meglio di una droga quasi. In effetti per tutto il corso
della storia la capacità di amarsi dei due, intesa come tecnica, è il solo ultimo salvagente a cui appendersi senza troppa
convinzione allorchè l'istinto fa capire che è il momento di sopravvivere. Certo ad un popolo di mammoni come quello
italico, la durezza di certe affermazioni, le frasi lasciate a metà, le ripetizioni, gli anacoluti lo sbocconcellamento della
sintassi, devono sembrare una inutile parodia di situazioni poco verificabili qui, al sud dell'Europa. A tratti gli allievi
dell'Accademia sono così bravi che sembra di stare a sentire uno dei vertiginosi dialoghi dei film di Woody Allen. Come
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spesso ci è capitato di vedere al Teatrino delle 6, la scena è inesistente, rendendo il viaggio scenico degli allievi come
l'impresa di un funambolo in piedi sulla corda appesa nel vuoto. Ed anche MacMillan ha pensato la propria opera così,
assolutamente nuda, per far si che gli attori recitino in una macchina drammaturgica che consenta salti nello spazio e nel
tempo che non distraggano dal dialogo dei due attori. Non proprio due in verità, ma ben 20 gli studenti dell'Accademia
che a coppie si alternano sulla scena riannodando il filo del discorso e dando prova di se al Teatrino delle 6, ormai luogo
simbolo della prosa del Festival dei 2 Mondi.
Un pubblico soddisfatto ed attento ha applaudito molto i ragazzi della "Silvio d'Amico". Come altre volte è capitato, alcuni
degli spettatori sono genitori o magari un gruppo di amici dei giovani interpreti, che non vogliono perdere la ghiotta
occasione del debutto-saggio a Spoleto, palcoscenico d'elezione per questo genere di spettacoli sin dai tempi del
M°Menotti.
Curiosità: nel programma consultabile nel sito web ufficiale del Festival (ma non nei folder distribuiti copiosamente in
giro per la città), si avverte che gli spettacoli al Teatrino delle 6 sono adatti ad un pubblico adulto. In Lungs la parola "
cazzo" è piuttosto frequente, anzi decisamente presente. Una signora di una "certa età" però, deve inavvertitamente non
aver "navigato" prima, nel sito di Spoleto56, tanto da mettere in atto una simpatica protesta, sottovoce, ma quel tanto che
basta per essere origliata.
Insomma la signora ha tentato di contarli tutti, arrivando ad una trentina, almeno così ci è sembrato, e abbandonando poi
l'impresa tanto la raffica dell'intercalare moderno era fitta e presente. Ci sentiamo di consigliare quindi di leggere sempre
prima il programma, sia web che carteceo. Non si sa mai!
Repliche:
venerdì 28 e sabato 29 giugno ore 18.00
domenica 30 giugno ore 20.00
Accademia Nazionale d’Arte Drammatica "Silvio d’Amico", Roma
LUNGS
di Duncan Macmillan
traduzione di Matteo Colombo
regia Massimiliano Farau
con gli allievi del II anno del Corso di Recitazione: Gabriele Abis, Gabriele Anagni, Simone Borrelli, Giulia Carpaneto,
Federica De Benedittis, Serena De Siena, Maria Pilar Fogliati, Flavio Francucci, Lucrezia Gagnoni, Mariasilvia Greco,
Laurence Mazzoni, Alberto Melone, Paolo Minnielli, Eleonora Pace, Francesca Pasquini, Giulia Salvarani, Stefano Scialanga,
Paola Senatore, Francesco Tribuzio, Giuliana Vigogna. Allievi registi: Manuel Capraro, Francesca Caprioli, Vittoria Sipone
Foto: Tuttoggi.info
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