L`energia nucleare

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L’energia nucleare
Da dove ha origine, come viene generata e perché è necessario arricchire l’uranio?
di Roberto Maggiani
Continui i tentativi di costruire armi nucleari
Su un quotidiano di qualche mese fa si leggeva: “L'Iran avrebbe a disposizione i
componenti o quantomeno la tencologia per realizzare una bomba atomica. E si
preparerebbe a riprendere i propri programmi per l'arricchimento dell'uranio. La
rivelazione arriva dall'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, che sarebbe
entrata in possesso di un progetto del governo iraniano per la costruzione di una testata
nucleare. Gli iraniani hanno mostrato agli ispettori dell'Aiea documenti riguardanti la
fabbricazione di elementi destinati all'arma nucleare, pur esigendo che restassero sotto
sigillo in Iran. Lo afferma la stessa Aiea in un documento confidenziale di cui la France
Presse ha ottenuto copia.”
E’ inoltre di poco tempo fa anche l’annuncio dell’esperimento nucleare portato a
termine dal regime di Pyongyang nella Corea del Nord.
Sono soltanto due delle situazioni più allarmanti che in questi ultimi anni sono
apparse sui giornali. L’energia nucleare potrebbe essere un grande vantaggio per
l’umanità, ma spesso se ne sente parlare in modo negativo come un grave pericolo che
incombe sull’umanità stessa, e in effetti una catastrofe nucleare sarebbe l’ultima delle
catastrofi che vedremmo. Però il nucleare, se ben utilizzato, potrebbe essere una fonte
energetica praticamente inesauribile.
Proviamo a capire di che cosa si tratta: da dove ha orgine l’energia nucleare?
Il nucleo atomico
Partiamo da un semplice quesito: prendendo alcune palline, come ad esempio
quelle da biliardino, e tenendole tutte insieme attaccate l’una all’altra, magari in un
sacchetto di plastica, la massa complessiva risulta essere maggiore, minore o la stessa della
somma delle masse delle singole palline? La risposta è ovvia: la massa è la stessa.
Tale ovvietà si perde quando si vanno ad unire tra loro “palline” che sono le
particelle che compongono un nucleo atomico1, tali particelle sono chiamate nucleoni e
sono di due tipi: il neutrone2 e il protone3. Legando insieme un certo numero di nucleoni, la
massa risultante può essere minore della somma delle masse dei singoli nucleoni!
Che strana la natura…dove finisce la massa in difetto?
Il mistero si risolve se pensiamo alla massa come a una forma “condensata” di
energia. La massa mancante si trasforma in energia secondo la nota equazione di Einstein:
E=mc²; dove c è la velocità della luce nello spazio vuoto, c vale circa 300.000.000 m/sec,
quindi c2=300.000.000x300.000.000, dà l'idea dell'enorme quantità d'energia che equivale ad
una sia pur piccola massa.
Tale formula, stampata anche sulla maglietta estiva di qualche ignaro ragazzo, è
molto importante in natura in quanto su di essa si basa il funzionamento del nostro sole,
Gli atomi sono le particelle che si legano tra loro a formare le molecole, le quali sono i costituenti delle
sostanze composte che conosciamo, come ad esempio l’acqua, il sale da cucina, il legno, ecc. Un atomo si può
immaginare come un sistema planetario delle dimensioni di un decimilionesimo di centimetro, in cui vi è un
nucleo centrale (a carica positiva) intorno al quale orbitano gli elettroni (particelle a carica negativa).
2 Sono particelle neutre, cioè non hanno carica elettrica.
3 Sono particelle con carica elettrica positiva e hanno massa circa uguale a quella del neutrone.
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delle stelle, delle centrali nucleari e , purtroppo, è la formula su cui si basano la bomba
atomica a fissione nucleare e la bomba atomica a fusione nucleare (bomba termonucleare).
Fissione nucleare e fusione nucleare
Le “palline” con carica positiva (i protoni), dentro il nucleo atomico, tendono, a
causa della forte repulsione elettrica, ad allontanarsi l’una dall’altra; nonostante questo i
nucleoni si legano a formare i nuclei, grazie a una forza molto più forte di quella elettrica,
che agisce a distanze molto più piccole e che ”aggancia” tra loro i nucleoni stessi in
maniera forte, questa forza si chiama per l’appunto forza nucleare forte4.
Nella fissione nucleare, un nucleo pesante iniziale, bombardato con un neutrone,
diventa instabile e si frammenta in nuclei più leggeri liberando radiazioni molto
energetiche (raggi gamma) e mediamente circa tre neutroni che possono andare a collidere
con altri nuclei vicini innescando così una reazione a catena.
Quando l'energia si propaga in una massa cosiddetta critica di sostanza fissile pura
– come uranio o plutonio – compressa in un volume, detto appunto critico, tale che i
neutroni emessi impattino i nuclei vicini, la reazione a catena procede incontrollata e
produce una violenta esplosione. La reazione causata da 1 kg di uranio genera un'energia
pari a 20.000 tonnellate di tritolo (20 chilotoni).
Tenere tale reazione a catena sotto controllo attraverso l’assorbimento di parte dei
neutroni emessi nella reazione a catena, è quello che viene fatto nei reattori nucleari a
fissione per la produzione di energia elettrica, evitando così l’esplosione.
Nella fusione nucleare, che normalmente avviene tra nuclei atomici con piccola
massa, come ad esempio l’idrogeno, i nuclei si avvicinano fino ad unirsi in un unico
nucleo più pesante, più leggero della somma dei singoli nuclei di partenza, è proprio tale
difetto di massa il responsabile delle radiazioni molto energetiche che si liberano nel
Da distinguersi da un’altra forza nucleare chiamata debole responsabile del decadimento di alcune
particelle.
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processo di fusione. Per attuare e controllare la fusione nucleare si stanno portando avanti
molti studi ed esperimenti, ma attualmente non è ancora possibile utilizzarla in maniera
socialmente utile. Purtroppo è invece possibile usarla a fini bellici nelle bombe
termonucleari dove, per innescarla si ricorre addirittura a bombe a fissione nucleare come
detonatori, le quali sviluppano una energia sufficiente a vincere le forti repulsioni
elettriche tra i nuclei atomici permettendone l’avvicinamento fino a provocarne la fusione
in un unico nucleo, sprigionando una grandissima quantità di energia.
Per realizzare la fusione è necessario l’idrogeno e alcuni suoi isotopi5, mentre per la
fissione è necessario l’uranio e in particolare un isotopo molto radioattivo dell’uranio.
Scheda dell’Uranio
L'uranio è un elemento chimico il cui simbolo è U. Tracce di uranio sono presenti
ovunque: nelle rocce, nel suolo, nelle acque, persino negli organismi viventi.
Puro, si presenta come un metallo bianco-argenteo, lievemente radioattivo e di poco
più tenero dell'acciaio. È malleabile, duttile e molto più denso del piombo. Esposto all'aria
si copre superficialmente di uno strato del proprio ossido. Si estrae da due minerali: la
Pecblenda e la Carnotite.
L'uranio ha come simbolo la lettera U e in natura è una miscela di tre isotopi
radioattivi, 234U (si legge: uranio 234 e il numero indica la somma di protoni e neutroni
presenti nel nucleo), 235U e 238U, quest’ultimo è il più abbondante (99,3%) e il più stabile (ha
una vita media di 4,5 miliardi di anni) mentre gli altri hanno minor stabilità e quindi vita
media più breve.
L'Uranio è il primo elemento fissile scoperto in natura, ed è l'unico presente in
natura in quantità apprezzabili, questo lo rende la principale materia prima per la bomba
atomica e per l'alimentazione di reattori nucleari.
Per ottenere un materiale fissile che sia adatto a scopi nucleari, è necessario però
aumentare la concentrazione dell'isotopo 235U rispetto al più comune e meno radioattivo
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U. Questo processo è chiamato arricchimento. L'uranio si considera arricchito quando la
frazione di 235U è considerevolmente maggiore del livello naturale (che è circa lo 0,7%),
tipicamente su valori compresi tra il 3% ed il 7%. Questo è un processo estremamente
difficile, non è infatti possibile separarli per via chimica, e l'unico modo è sfruttare la
piccolissima differenza di peso tra i due nuclei.
Per fare questo si fa reagire l'uranio metallico con fluoro ottenendo esafluoruro di
uranio, un composto solido bianco, che sublima, passa cioè allo stato gassoso, al di sopra
di 56 °C. Questo composto viene poi usato nei due più comuni processi di arricchimento,
l'arricchimento per diffusione gassosa e quello per centrifugazione del gas. Dopo l'arricchimento
l'esafluoruro viene decomposto, riottenendo uranio metallico e fluoro gassoso.
Il processo di arricchimento produce enormi quantità di uranio impoverito, ossia
uranio cui manca la corrispondente quantità di 235U. L'uranio si considera impoverito
quando contiene valori di 235U generalmente compresi tra lo 0,2% e lo 0,3%.
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Gli isotopi sono atomi di uno stesso elemento che hanno stesso numero atomico, cioè numero di protoni,
ma diverso numero di neutroni.
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Applicazioni militari
La principale applicazione militare dell'uranio è, nella sua forma arricchita, come
massa di reazione all'interno delle bombe atomiche o come innesco per le bombe
termonucleari. La prima bomba atomica a fissione, Little Boy, venne realizzata nel
contesto del Progetto Manhattan, durante gli anni della seconda guerra mondiale e venne
sganciata nell'agosto del 1945 sulla città giapponese di Hiroshima.
L'altra importante applicazione militare dell'uranio si basa sull’uranio impoverito,
ovvero uranio in cui la percentuale di 235U è stata artificialmente ridotta. L'uranio è un
metallo molto denso e pesante, e proprio per questo viene utilizzato per rendere le
corazzature dei carri armati particolarmente resistenti e per costruire munizioni anticarro
(al posto del più costoso e meno efficiente Tungsteno).
La tossicità dell'uranio impoverito, sia essa di origine chimica, sia essa legata alla
residua radioattività, è ancora oggetto di controversia, ma è stata accertata nel caso esso
venga inalato o ingerito. Sono note, purtroppo, le gravi forme di malattia tumorale
accusate dai militari che si sono trovati in scenari di guerra in cui è stato fatto largo uso di
uranio impoverito.
Essendo la produzione di uranio impoverito strettamente collegata al processo di
arricchimento dell'uranio naturale, del quale costituisce un sottoprodotto, solo gli Stati in
grado di arricchire l'uranio ne possiedono notevoli quantità.
Applicazioni civili
Come si è detto l'uranio è un metallo molto denso e pesante. Nonostante la sua
radioattività naturale, grazie al suo elevato peso specifico, trova impiego come materiale
di zavorra e contrappesi di equilibratura in aerei, elicotteri e in alcune barche a vela da
regata.
Nel settore civile il principale impiego dell'uranio è l'alimentazione dei reattori
delle centrali elettronucleari, dove viene usato uranio arricchito.
Inoltre sali di uranio possono essere usati per la colorazione di ceramiche e vetri
(fluorescenza gialla o verde). L’uranio può essere usato per la datazione di rocce ignee ed
altri metodi di datazione geologica attraverso la misura della concentrazione di
dell’isotopo 238U. Il nitrato di uranio è invece usato in fotografia. Infine l'uranio metallico
trova uso in dispositivi a guida inerziale e nelle bussole giroscopiche.
Conclusione
E’ chiaro che l’esplosione di una bomba atomica è un fenomeno così globale da
infastidire ogni uomo che abbia un po’ di sana coscienza di cosa voglia dire convivere in
una casa comune quale è la Terra, ed è necessario adoperarsi in tutti i modi possibili,
pacifici, ma decisi, per liberarsi di tutti quei governanti che con le loro solitarie smanie di
potere e infausta ingordigia di soldi vogliono arricchire, arricchendo l’uranio e
minacciando la vita stessa del Pianeta. E invece gli sforzi dovrebbero essere verso un
utilizzo sicuro e pulito del nucleare e in tal senso gli scienziati stanno cercando il modo di
realizzare la fusione nucleare controllata la quale non darebbe, come risultato finale, oltre
all’energia, nessun tipo di scoria radioattiva, come invece avviene per la fissione.
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