STAGIONE D’OPERA 2010-2011
NABUCCO
C’ERA UNA VOLTA LA FIGLIA DI UN RE
Una nuova produzione per il pubblico de La Scuola all’Opera
Teatro Regio, venerdì 25 marzo 2011 ore 10 e ore 12
Proseguono le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia sulla musica di Giuseppe Verdi, icona
del Risorgimento italiano, il compositore che più ha evocato l’apporto dato dal melodramma alla causa
dell’Unità. Nabucco, c’era una volta la figlia di un re andrà in scena al Teatro Regio il 25 marzo alle ore
10 e alle ore 12 in un nuovo allestimento pensato espressamente per il pubblico delle scuole e
realizzato in coproduzione con AsLiCo per Opera domani, il progetto didattico che da quindici anni
avvicina i bambini al mondo dell’opera: i ragazzi non saranno solo semplici spettatori, ma anche i
protagonisti della messa in scena poiché canteranno le parti corali dell’opera.
IREN Spa, socio Fondatore del Teatro Regio, è il Partner del Teatro Regio per questa nuova
produzione.
L’adattamento drammaturgico della celebre opera verdiana è stato curato dalla giovane Silvia
Collazuol, anche regista scenografa e costumista dello spettacolo; la riduzione orchestrale è del
compositore Alberto Cara, vincitore del concorso Mozart oggi. L’Orchestra del Teatro Regio sarà diretta
dal maestro Francesco Pasqualetti, giovane e già affermato direttore. Il cast è composto giovani
interpreti, ai primi passi della loro carriera artistica: Serban Vasile (Nabucco), Orsolia Vari (Abigaille),
Mert Eryüksel (Zaccaria), Saverio Pugliese (Sedecia), Lara Rotili (Fenena), Francesco Milanese
(sacerdote) e Pierantonio Rizzato (Giuseppe Verdi).
Nabucco è la terza opera di Verdi: composta su libretto di Temistocle Solera, fece il suo debutto il 9
marzo 1842 al Teatro alla Scala di Milano. Con il passare del tempo il coro “Va’, pensiero” divenne il
canto più famoso d’Italia: il riscatto della libertà dalla schiavitù in Babilonia divenne l’inno degli italiani
oppressi dalla dominazione austriaca.
Il prologo di Nabucco, c’era una volta la figlia di un re (scritto dal celebre tenore José Cura) inizia
con un triste momento della vita di Verdi: davanti alla tomba della moglie, il compositore le racconta
l’insuccesso della sua ultima opera, Un giorno di regno, e che l’impresario Bartolomeo Merelli gli ha dato
un nuovo libretto: Nabucco, quello che ha in mano, ma che lui non ha nessuna intenzione di musicare e
che getta a terra. «Sono distrutto nell’anima… vuoto. Non scriverò più nulla. Non ho talento. Non ho
niente da dire». Gli si avvicina lo spirito vagante e tormentato di Abigaille, la figlia di Nabucco, che
convince Verdi a scrivere l’opera poiché è l’unico modo affinché la sua anima possa trovare la pace. Da
qui si sviluppa l’intreccio tradizionale dell’opera: i Babilonesi guidati dal loro re Nabucco invadono il
tempio ebraico; il rapimento della figlia di Nabucco, Fenena, da parte di Zaccaria, guida del tempio
ebraico; la delusione e la rabbia di Abigaille dopo aver saputo di non essere la figlia primogenita del re,
ma una schiava adottata; l’amore tra Fenena e Ismaele, nipote di Sedecia re d’Israele, a sua volta amato
anche da Abigaille, non corrisposta; la passione per il potere di Abigaille e l’occupazione del trono del
padre; infine, la liberazione del popolo ebraico e il suicidio di Abigaille che, prima di morire chiede
perdono alla sorella e ringrazia Giuseppe Verdi per averle fatto ritrovare la pace interiore. Verdi e tutti i
bambini del pubblico intonano “Fratelli d’Italia”.
Il progetto didattico, curato dal Teatro Regio e rivolto ai bambini, è stato preparato durante l’anno
scolastico attraverso un percorso articolato in: attività di ascolto e analisi dell’opera e del suo contesto
storico e musicale; laboratorio corale e di animazione Viva V.e.r.d.i. per lo studio e la preparazione in
vista dello spettacolo di brani corali delle opere verdiane e inni patriottici, tra cui quello di Mameli;
attività di drammatizzazione sul libretto e laboratori per allestire uno spettacolo in classe sulle musiche e
le tematiche di Nabucco.
La Scuola all’Opera, progetto che il Teatro Regio dedica da vent’anni ai ragazzi, e che da alcune
stagioni riceve il prezioso sostegno della Fondazione Cosso, propone un modello di collaborazione tra
sistema scolastico e mondo dello spettacolo, con il coinvolgimento di oltre 50.000 studenti ogni anno. I
ragazzi possono così approfondire gli aspetti interdisciplinari dell’opera lirica, visitare il teatro, vedere le
prove e assistere infine allo spettacolo insieme al pubblico adulto, con la consapevolezza di vivere
un’esperienza speciale, in partnership con le più importanti istituzioni culturali cittadine. Lo scopo è
quello di mettere in moto l’interesse e la curiosità dei giovani nei confronti della lirica, e aiutare gli
insegnanti fornendo strumenti per poter operare in classe in vista di tale obiettivo.
Per informazioni: Ufficio scuola - Tel. 011.8815.209 - [email protected] e
www.teatroregio.torino.it.
Torino, 18 marzo 2011
UFFICIO STAMPA
Direzione Comunicazione e Pubbliche Relazioni Teatro Regio
Paola Giunti (Direttore), Sara Zago (Relazioni con la Stampa)
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