La tecnica, i linguaggi del corpo e l’intelligenza emotiva Silvano Tagliagambe Cagliari - Convegno MPI 12 dicembre 2007 Cagliari 12 dicembre 2007 1 Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe Il nucleo delle indicazioni per il curricolo della scuola per l’ l’infanzia e per il primo ciclo di istruzione Silvano Tagliagambe 1 A scuola ci sono momenti cruciali … Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe .. in cui il ragazzo corre il rischio di non sapere come scegliere e cosa fare. Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe 2 Le indicazioni individuano uno sviluppo verticale unitario articolato in tre percorsi. Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe Al di là là dei differenti criteri di valutazione, esse indicano nell’ nell’identità identità personale di un soggetto che cresce, si sviluppa e apprende per raggiungere una precisa dimensione di sé sé il quadro unitario entro il quale collocare gli obiettivi di apprendimento. apprendimento. Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe 3 All’ All’origine di tutti e tre i percorsi c’è la persona che vive qui e ora Lungo l’ l’area dei linguaggi, il soggetto costruisce il sé sé in quanto persona. Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe Lungo l’area spazio-temporale costruisce il sé nel rapporto con gli altri. Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe 4 Lungo l’ l’area matematica e scientifica dell’ dell’indagine e della ricerca costruisce il sé sé nel rapporto con gli oggetti, gli eventi, la complessa fenomenologia del mondo delle “cose” cose”. Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe Competenze chiave per l'apprendimento permanente UE ‘06 • • • • • • • • Comunicazione nella madre lingua, Comunicazione nelle lingue straniere, Competenza matematica, competenze di base in scienza e tecnologia, Competenza digitale, Imparare ad imparare, Competenze sociali e civiche, Spirito di iniziativa e imprenditorialità, Consapevolezza ed espressione culturale Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe 5 Anche la distribuzione delle otto competenze chiave per l’esercizio della cittadinanza attiva può essere agevolmente inserita in questa rappresentazione tridimensionale basata su tre edifici principali: • la costruzione del sé • le relazioni con gli altri • il rapporto con la realtà naturale e sociale Silvano Tagliagambe Cagliari 12 dicembre 2007 I tre poli delle otto competenze chiave per l’esercizio della cittadinanza attiva Costruzione del sè Imparare ad imparare Formulare progetti Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni Rapporto con la realtà realtà naturale e sociale Cagliari 12 dicembre 2007 Acquisire ed interpretare l’informazione Comunicare (rappresentare) Comunicare (comprendere) Collaborare e partecipare Rapporto con gli altri Silvano Tagliagambe 6 Il successo formativo di lunga durata è la risultante di una costruzione equilibrata delle tre direttrici di sviluppo e delle tre aree in modo che nessuna sopravanzi l’altra Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe Bruno Munari ” Tutti sono in grado di complicare, pochi sono in grado di semplificare. Per semplificare bisogna saper togliere e per togliere bisogna sapere cosa c’è da togliere”. • • • E’ molto più difficile semplificare che complicare. E’ molto più difficile togliere che aggiungere. E’ molto più difficile procedere per intersezioni e per incastro che per sommatoria. • Per sapere cosa togliere e perché bisogna disporre di un progetto ben definito e dagli obiettivi chiari. Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe 7 Henri Matisse Uno splendido esempio di questa capacità di togliere, che non è comunque d’ostacolo al riconoscimento (tutt’altro) è la face de famme del 1935 di Matisse. Matisse Pochi tratti essenziali sono sufficienti per far scattare la nostra capacità di classificare correttamente questa figura e di interpretarla come faremmo con una fotografia ben più ricca di dettagli. La percezione è selettiva. Anche l’apprendimento lo è. Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe Montaigne “Plutôt une tête bien faite qu’ qu’une tête bien pleine” pleine” (Montaigne) Montaigne) Formare delle persone capaci d’ d’organizzare le loro conoscenze piuttosto che d’ d’immagazzinare un’ un’accumulazione di saperi, saperi, anche perché perché rincorrere questa accumulazione sta diventando un compito semplicemente impossibile. Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe 8 Chi siamo: la complessità interna 2 Indicazioni: “Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi” Silvano Tagliagambe Cagliari 12 dicembre 2007 La complessità della persona 1/2 Necessità di considerare, ai fini della costituzione della soggettività soggettività, due aspetti che devono costantemente interagire tra loro: VETTORE VERTICALE VETTORE ORIZZONTALE La costituzione intersoggettiva e del ruolo, giocato in essa, dall’alterità La connessione tra : • Corpo emozionale e • Mente rappresentativa-pensante Dall’interazione di questi due aspetti emerge una teoria epistemologico relazionale della genesi del pensiero, basata sull’ ontologia e sull’ etica delle relazioni Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe 9 La complessità della persona 2/2 Nell’ambito di questa teoria l’alterità, la presenza dell’altro e la funzione di un’altra mente, è condizione intrinseca di costituzione e di costruzione di una soggettività. Ne deriva che la mente pur nella sua unità, è strutturalmente duale Duale nella sua relazione orizzontale con l’altro da sé, costituito dalle innumerevoli soggettività altre con le quali entra in rapporto. Duale nella sua relazione verticale con la fisicità emozionale del proprio corpo; Silvano Tagliagambe Cagliari 12 dicembre 2007 Edith Stein: “L’ Empatia”, 1912 “Tutto ciò che è psichico, è coscienza legata al corpo vivente” Edith Stein: “L’ Empatia”, 1912 (pag 115) Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe 10 Il rapporto mente-corpo • Superamento del Cognitivismo per la sua sottovalutazione della dimensione corporea • Le emozioni devono essere sentite, e non soltanto rappresentate o pensate • Il corpo viene sempre più avvertito come risonanza emozionale, interna a una mente, come esteriorità della nostra interiorità • Il mondo delle emozioni presenta così una natura originariamente bina, duale, in quanto si situa al confine tra corpo e mente. Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe Interrelazione e intersezione di PercezionePercezione-azione 1/2 Se guardiamo ai meccanismi secondo cui funziona il nostro cervello ci rendiamo conto di quanto astratta sia la descrizione abituale dei nostri comportamenti che tende a separare i puri movimenti fisici dagli atti che tramite questi verrebbero eseguiti. atti eseguiti dai movimenti puri movimenti fisici Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe 11 Interrelazione e intersezione di PercezionePercezione-azione 2/2 • La percezione non è una rappresentazione iconica degli oggetti, indipendente dal dove e dal come, • Non prescinde dall’azione e dall’intenzione • Quello motorio non è un puro sistema esecutivo e di controllo, Il sistema motorio ha un ruolo attivo e decisivo nella costituzione del significato degli oggetti e nella loro percezione. percezione Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe Integrazione Multimodale • La corteccia premotoria è un mosaico di aree distinte funzionalmente (F2-F7). • Ognuna di queste aree premotorie è reciprocamente connessa con zone distinte della corteccia parietale posteriore. • La corteccia premotoria è parte di una serie di networks funzionali paralleli. Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe 12 Integrazione Multimodale • Le aree premotorie hanno proprietà sensoriali. • Contengono neuroni che rispondono a stimoli visivi, somatosensoriali ed uditivi. • Le aree parietali posteriori, tradizionalmente considerate come aree associative, in realtà svolgono anche un ruolo nel controllo motorio. Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe Neuroni mirror • Scaricano quando le azioni sono eseguite o osservate. (Gallese et al. 96 Brain) •Scaricano quando le conseguenze dell’azione possono essere solo predette. (Umiltà et al. 2001 Neuron) •Scaricano anche quando l’azione può solo essere udita. (Kohler et al. 2002 Science) Incarnano una rappresentazione astratta dell’azione. Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe 13 Spazio come possibilità d’azione 1/3 • L’osservazione di un oggetto determina l’attivazione del programma motorio che impiegheremmo se volessimo interagire con l’oggetto. • Vedere l’oggetto significa evocare automaticamente cosa faremmo con quell’oggetto. • Significa simulare un’azione potenziale, l’oggetto è l’azione potenziale. Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe Spazio come possibilità d’azione 2/3 La natura bimodale, visiva e motoria, motoria dei neuroni specchio e il fatto, in particolare, che essi scarichino sia durante i movimenti attivi della scimmia, sia in risposta a stimoli visivi, rende plausibile l’ipotesi che lo spazio attorno all’animale non si costituisca sulla base della posizione dello stimolo entro uno spazio puramente visivo, in virtù cioè di un qualche sistema oggettivo e neutro di coordinate geometriche, bensì “rifletta l’evocazione di un atto motorio potenziale diretto verso quello stimolo e in grado, indipendentemente o meno dalla sua attuazione, di localizzarlo nei termini di una possibilità d’azione”. Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe 14 Spazio come possibilità d’azione 3/3 • La “naturalità” del mondo è un prodotto delle relazioni intenzionali pragmatiche. • Tali relazioni uniscono il soggetto/agente all’oggetto in un rapporto correlativo di donazione di senso reciproco. Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe Il rapporto sapere- fare Metodi: alcune regole generali Dall’ antico proverbio cinese • Se ascolto.. dimentico • Se vedo….ricordo • Se faccio…imparo Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe 15 Se faccio…imparo: metodi attivi “Le persone si lasciano convincere più facilmente dalle ragioni che esse stesse hanno scoperto, piuttosto che da quelle scaturite dalla mente di altri”. Blaise Pascal Cagliari 12 dicembre 2007 Silvano Tagliagambe 16