Opera Roma, Carla Fracci contesta Alemanno contro i tagli

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17-05-2010 sezione: HOME_SPETTACOLO
Opera Roma, Fracci contro Alemanno:
«Farabutto, non mi hai mai ricevuto»
All'origine il mancato rinnovo del contratto alla direzione
del corpo di ballo. Alemanno: voltare pagina, largo ai giovani
ROMA (17 maggio) - In scena al Teatro dell’Opera di Roma oggi c’era la protesta-. Una
iniziativa che doveva procedere nella paludata scenografia teatrale, fin quando non è
arrivato il sindaco, che è stato affrontato da Carla Fracci, alla quale non è stato
rinnovato il suo contratto di direzione del corpo di ballo del teatro romano. «Vergogna,
vergogna, farabutto», ha urlato l’étoile. Come successore di Carla Fracci è stato
individuato Misha van Hoecke, 66 anni.
Lei, seduta in prima fila accanto al sindaco di Bari, Emiliano, si è alzata di scatto, è
andata dal primo cittadino di Roma e ha cominciato ad inveire, visibilmente alterata.
Alemanno non ha reagito. «Vergogna - ripeteva la Fracci - per due anni non mi ha mai
ricevuto. E sono cose che non dico per me ma per il futuro di questo teatro». Per
placare gli animi sono intervenuti il sindaco Emiliano e i parlamentari del Pd, Vincenzo
Vita ed Emilia De Biasi. Intanto dal pubblico c’era chi urlava: «Fate parlare Carla
Fracci».
Alemanno: voltare pagina, largo ai giovani. «Ho tutto il rispetto per la carriera
artistica di Carla Fracci, ma credo che per il Teatro dell’Opera di Roma sia giusto
voltare pagina». Ha risposto il sindaco Alemanno. «Carla Fracci - ha riferito il sindaco si lamentava perché non l’ho incontrata. Lo farò, ma il problema è che all’Opera di
Roma bisogna dare spazio ai giovani e voltare pagina. Lei mi chiede il rinnovo di un
contratto che però io, con tutto il rispetto, ritengo superato. Capisco la sua amarezza
ma non possiamo farci nulla».
Alemanno era intervenuto all’Opera per offrirsi come mediatore con il ministero
dei Beni culturali perché il decreto di riforma delle Fondazioni liriche voluto dal
ministro Bondi (e contestato dalle opposizioni, dai teatri e dai sindacati) «venga
emendato». In sala, Alemanno era oggi l’unico sindaco di centrodestra, accolto anche
da molti fischi e “buuuh”, da parte dei lavoratori che affollavano il teatro, a fronte degli
applausi da stadio riservati invece al sindaco di Bari Michele Emiliano e a quello di
Genova, Marta Vincenzi. «Capisco la rabbia e l’animosità perché si tratta di lavoratori
in stato di crisi - commenta Alemanno - però ci vuole anche lucidità. Uno scontro
frontale credo non convenga al governo ma nemmeno ai lavoratori». Il sindaco
ribadisce poi la volontà di fare «su questo decreto una trattativa seria per non scaricare
sulle spalle dei lavoratori il prezzo di questa crisi».
http://www.ilmessaggero.it/stampa_articolo.php?id=102311
18/05/2010