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Torino, 4 ottobre 2011
COMUNICATO STAMPA
Mostra dedicata a Maria Skłodowska Curie, presso il COES dell'ospedale Molinette di Torino
Da mercoledì 5 ottobre 2011 fino ai primi giorni di novembre, presso il COES (Centro Oncologico
Ematologico Subalpino) dell'ospedale Molinette di Torino, si terrà una Mostra dedicata a Maria
Skłodowska Curie, organizzata dall'ospedale stesso in collaborazione con il Consolato Generale
della Repubblica di Polonia in Milano e dal Consolato Onorario della Repubblica di Polonia in
Torino e dall'Associazione di Volontariato RaVi. All'inaugurazione di mercoledì 5 ottobre alle ore
15 saranno presenti Emilio Iodice (Commissario AOU San Giovanni Battista di Torino), Ezio Ghigo
(Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Torino) e Krzszystof Strzalka (Console
Generale della Repubblica di Polonia in Milano). Ulrico Leiss de Leimburg (Console Onorario di
Polonia in Torino) introdurrà Giovanni Gandini (Direttore Dipartimento Diagnostica per Immagini
ospedale Molinette) ed Umberto Ricardi (Direttore Radioterapia universitaria ospedale Molinette),
che presenteranno una breve storia della Radioterapia.
Maria Skłodowska, meglio nota come Marie Curie dal cognome del marito, è la celebre scienziata
polacca a cui si devono i primi studi sulla radioattività naturale. Maria Skłodowska intravide nelle
misteriose radiazioni emesse dall’uranio, appena scoperte da Henri Becquerel, un buon campo di
ricerca per una tesi di dottorato alla Sorbona di Parigi. In particolare scoprì che l’attività evidenziata
dipendeva strettamente dall’atomo di uranio e che era proporzionale alla quantità di questo
elemento all’interno del composto. Nelle loro ricerche, i coniugi Curie riuscirono quindi nel luglio
del 1898 ad isolare una piccola quantità di un nuovo elemento che fu chiamato polonio, 400 volte
più “radioattivo” dell'uranio.
Nel dicembre dello stesso anno i coniugi Curie annunciarono un secondo elemento, che venne
chiamato radio per via della sua spiccatissima attività.
Insieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel, Maria Skłodowska-Curie ricevette,
prima donna della storia, il premio Nobel per la fisica nel 1903.
Otto anni dopo, nel 1911, fu insignita di un altro premio Nobel, questa volta per la chimica.
Il radio, forse la più celebre scoperta di Marie Curie, è un isotopo radioattivo naturale, un milione di
volte più radioattivo dell’uranio. Sulla sua attività specifica si basa la storica unità di misura della
radioattività, il curie per l’appunto.
Il nome delle scienziata polacca è legato in particolar modo al campo medico della radioterapia, ed
in particolare ad una specifica modalità di radioterapia per la cura di determinati tumori: la
curieterapia o brachiterapia (dal greco “a breve distanza”). La curieterapia prevede infatti il
posizionamento di una sorgente radioattiva (per l'appunto il radio inizialmente) nelle immediate
vicinanze od a contatto della lesione tumorale, sfruttando la cessione di radiazioni nelle immediate
vicinanze ed a breve distanza dalla sorgente radioattiva ed i conseguenti effetti lesivi delle
radiazioni ionizzanti sulle cellule tumorali.
La curieterapia, oggi più comunemente chiamata brachiterapia, continua a rivestire un ruolo
significativo nella cura di molte lesioni neoplastiche, nonostante i progressi della radioterapia a
fasci esterni. Marie Curie ha certamente consentito con le sue scoperte e con i suoi lavori la nascita
e la diffusione di tale importante capitolo terapeutico.
L’Addetto Stampa
Pierpaolo Berra
Per informazioni: tel.: 335 / 12.22.559
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