Il sistema endocrino Dott. Donato Virgilio Medico È costituito da un insieme di organi ghiandolari privi di dotti escretori, riccamente vascolarizzati da una fitta rete capillare L’attività funzionale delle ghiandole endocrine consiste nel produrre ed immettere direttamente nel sangue molecole denominate ormoni ormone organo bersaglio Ipotalamo La secrezione dell’ipotalamo si esplica attraverso l’attività di gruppi di cellule neurosecernenti, localizzati nella regione sopraottica. Gli ormoni prodotti dall’ipotalamo sono: • Ossitocina parto e lattazione • Vasopressina effetto antidiuretico • Realising factors (RF) stimolazione ipofisi Ipofisi Piccola ghiandola di poco più di 1cm, situata alla base del cervello, in una posizione molto protetta, accolta in una nicchia osteofibrosa, formata dall’osso sfenoide e dalla dura madre. E’ connessa all’ipotalamo tramite il peduncolo ipofisario L’ipofisi è formata da due lobi: • Anteriore o adenoipofisi • Posteriore o neuroipofisi Gli ormoni prodotti dall’adenoipofisi (sotto stimolo degli RF ipotalamici) sono: • Ormone della crescita: favorisce l’accrescimento, stimola la sintesi proteica (= GH) • Ormone adrenocorticotropo: stimola attività della corteccia surrenale (ACTH) • Ormone tireotropo: stimola l’elaborazione e la secrezione degli ormoni tiroidei (TSH) • Ormone follicolo-stimolante e luteinizzante: sviluppo gonadi e loro attività nella funzione riproduttiva (FSH – LH) • Prolattina: stimola la montata lattea (PLT) • Ormone stimolante i melanociti: produzione di melanina La neuroipofisi funziona da deposito e distribuzione degli ormoni ossitocina e vasopressina prodotti dall’ipotalamo Epifisi Piccola formazione alloggiata nel terzo ventricolo cerebrale, piuttosto sconosciuta Produce melatonina, un ormone che agisce sull’ipotalamo influenzando il ciclo del sonno e della veglia, nonché l’attività sessuale e riproduttiva dell’animale Tiroide E’ situata anteriormente alla trachea, divisa in due lobi. Il suo parenchima è costituito da un insieme di formazioni vescicolari (follicoli) il cui epitelio produce gli ormoni tiroidei (sotto il controllo dell’ipofisi) Gli ormoni prodotti dalla tiroide sono: • Tiroxina (T4) • Triiodotironina (T3) esaltano l’attività metabolica di quasi tutti i tessuti, favoriscono l’accrescimento • Calcitonina abbassa la concentrazione del calcio nel sangue, ne blocca il riassorbimento a livello osseo Ipertiroidismo Eccessiva produzione di ormoni tiroidei. La forma più comune è il morbo di Graves-Basedow, che colpisce in netta prevalenza il sesso femminile Eziologia: malattia autoimmune organospecifica, determinata principalmente alla produzione di anticorpi diretti contro il recettore del TSH, dotato di effetto tireostimolante (iperfunzione e iperplasia diffusa della ghiandola) Altre forme di ipertiroidismo possono essere causate da adenomi tossici isolati o forme multinodulari. Altre forme lievi o transitorie possono essere causate da processi infiammatori (tiroiditi) che distruggendo le cellule ghiandolari, mandano in circolo gli ormoni preformati Clinica: esordio lento, con turbe del comportamento, labilità emotiva, agitazione, tachicardia, sudorazione, ipertensione arteriosa, dimagramento, accelerazione della crescita; si riscontra un gozzo in quasi tutti i pazienti ed esolftalmo nel 50%. fear_thumb Diagnosi: - dosaggio T3, T4 degli autoanticorpi - ecografia tiroidea - scintigrafia tiroidea elevati; TSH soppresso, dosaggio Terapia: - Antitiroidei (Tapazole): interferiscono con la produzione degli ormoni tiroidei - Sali iodati (inibiscono la liberazione di ormoni tiroidei) - Beta-bloccanti (forme con grave tachicardia) - Terapia radiante o chirurgica (nei casi che non rispondono alla terapia medica) Melissa Officinalis attività antitiroidea, e in particolare antitireotropina (TSH). Proprio questo potrebbe essere in realtà uno dei meccanismi d’azione dell’attività neurosedativa e spasmolitica da sempre apprezzate. Gli estratti di Melissa sono in grado di antagonizzare gli effetti dell'ormone stimolante la tiroide (TSH) probabilmente attraverso una inibizione recettoriale per competizione del legame del TSH alle cellule tiroidee L'azione sedativa si manifesta anche a carico dell'apparato cardiovascolare ove esercita azione ipotensiva La Melissa officinalis è una pianta dal caratteristico profumo di limone. Appartiene alla famiglia delle Labiatae, è originaria del Sud Europa ma ormai cresce diffusamente in tutto il mondo Lycopus Europeus rimedio per eccellenza per i pazienti che presentano una sintomatologia da iperfunzione tiroidea. È una Labiata nelle cui sommità fiorite sono contenuti polifenoli e flavonoidi ad attività antitireotropa, in particolare gli acidi fenolici (acido siringico, sinapico, litospermico e rosmarinico). Gli estratti idroalcoolici di foglie, più attivi di quelli di radici, in particolare sembra che determinino una inibizione del metabolismo dello iodio e della secrezione di ormone tiroideo. Ipotiroidismo Difettosa produzione di ormoni tiroidei. Può essere congenito o acquisito IPOTIROIDISMO PRIMITIVO • forme permanenti - primitive: da disgenesia tiroidea, tiroidite autoimmune di Hashimoto (causa più frequente di ipotiroidismo nell’adulto malattia autoimmune che comporta distruzione del tessuto ghiandolare), carenza di iodio, resistenza periferica agli ormoni tiroidei • forme transitorie: da carenza ambientale di iodio, passaggio transplacentare di farmaci antitiroidei o anticorpi antitiroidei materni, gozzigeni naturali, prematurità Clinica: alcune forme sono già presenti alla nascita: ittero neonatale protratto, fontanella posteriore > 0.5 cm, ernia ombelicale, ipotonia, ritardata emissione di meconio, ritardo sviluppo psicomotorio Nella forma dell’adulto: sonnolenza, stipsi, intolleranza al freddo, apatia, aumento di peso, voce roca, mixedema = edema duro (da deposizione di mucopolisaccaridi) nel sottocutaneo del dorso delle mani e dei piedi, regioni pretibiale, avambraccia, regioni periorbitali, perdita dei capelli, secchezza della cute, precordialgie Diagnosi: - screening neonatale dosaggio su goccia di sangue degli ormoni tiroidei già alla nascita - dosaggio ematico degli ormoni tiroidei nell’adulto - ecografia e scintigrafia della tiroide Terapia: di tipo sostitutivo (da iniziare precocemente nel neonato per evitare un ritardato sviluppo neuropsichico) con levotiroxina (Eutirox) Fucus Vesicolosus La droga è costituita dal tallo disseccato e sminuzzato del Fucus vesiculosus, alga bruna che può crescere fino ad un metro di lunghezza, vive fissata alle rocce ed è abbondante sulle coste della Manica e dell'Atlantico, dal nord ai tropici Lo iodio, contenuto nel Fucus sia in forma inorganica che legato a proteine, viene assorbito con facilità dall'organismo e va a concentrarsi nella tiroide dove viene incorporato negli ormoni tiroidei tiroxina e triiodotironina. Questi stimolano a loro volta il metabolismo basale, accelerano il ricambio e pertanto esplicano un'azione dimagrante. Nei paesi che si affacciano sull'Atlantico, il Fucus veniva frequentemente usato nell'ipotiroidismo con gozzo, nell'obesità , nelle "scrofole" della pelle e nelle adenopatie, era considerato il rimedio principe nelle costituzioni "pletoriche". Iodio conosciuto a livello terapeutico già dal XIII° secolo, quando si somministravano alghe marine essiccate per curare il gozzo in generale, è quasi assente nell'acqua, mentre abbonda in tutti gli alimenti di origine marina; tra quelli "terrestri", si concentra soprattutto nel latte e nelle uova è un oligoelemento essenziale per la nutrizione, in quanto indispensabile per la sintesi degli ormoni tiroidei che regolano il metabolismo basale, il livello energetico, la crescita dell'organismo, la termoregolazione, l'attività sessuale CARENZA ridotto introito alimentare sostanze ad azione antagonista:: rape, cavoli, soja, senape farmaci Paratiroidi Sono quattro piccole ghiandole situate sulla faccia posteriore dei lobi tiroidei. Sono responsabili della produzione del paratormone, che agisce sul metabolismo del calcio, in antagonismo con la calcitonina, e del fosforo Libera calcio dalle ossa, favorisce il riassorbimento intestinale e renale del calcio, esalta l’escrezione renale dei fosfati Sali di Calcio e Magnesio Lithothamnium Calcarearum E’ un genere di Alghe Rosse della fam. Corallinacee con oltre 100 specie litofile diffuse in tutti i mari. Il L. calcareum, dei mari della Bretagna e dell'Irlanda, si caratterizza per la forte presenza di sostanze minerali altamente biodisponibili per il metabolismo del connettivo. Fra gli usi possibili, il lithothamnium è apprezzato come alcalinizzante del sangue e per le sue proprietà benefiche sul sistema osteoarticolare, in particolar modo per la decalcificazione ossea e le fratture, oltre che per artrosi, artrite e infiammazioni del connettivo. Il Magnesio, in esso contenuto, inoltre, concorre a stabilizzare le reazioni metaboliche che inglobano il Calcio negli osteoblasti e nei condroblasti, rendendo più duratura la neoproteina ossea sintetizzata. Pancreas endocrino La parte endocrina del pancreas è costituita dalle isole di Langerhans, sparse nel contesto del tessuto esocrino dell’organo. Con colorazioni apposite sono stati identificati diversi tipi cellulari, con attività secernenti • Cellule alfa: producono il glucagone agisce sul ricambio degli zuccheri, elevando la glicemia • Cellule beta: secernono l’insulina abbassa la glicemia, favorendo la trasformazione del glucosio in glicogeno e favorendo l’utilizzazione del glucosio da parte delle cellule • Cellule delta: secernono somatostatina regolatrice sui primi due attività L’attività endocrina del pancreas oltre alla regolazione intrinseca esercitata dalla somatostatina, è controllata anche attraverso un meccanismo di feedback dalla concentrazione di glucosio nel sangue: della glicemia della glicemia produzione di insulina produzione insulina Diabete mellito Sindrome caratterizzata da iperglicemia conseguente a deficit assoluto o relativo della secrezione insulinica da parte del pancreas endocrino. Possiamo avere due quadri: • diabete tipo I o insulino-dipendente (diabete giovanile) • diabete tipo II non insulino-dipendente (diabete dell’adulto) Nel soggetto normale la concentrazione del glucosio nel sangue (glicemia) è regolata entro limiti molto stretti, compresa tra 80 e 90 mg/100 ml di sangue, al mattino a digiuno Il diabete tipo I ha insorgenza multifattoriale: genetica, in parte immunomediata (presenza di autoanticorpi) e virale (es. rosolia congenita) distruzione delle cellule beta del pancreas Il diabete tipo II: tra i fattori predisponenti troviamo una componente ereditaria ( incapacità di incrementare adeguatamene la secrezione di insulina e/o scarsa risposta dei tessuti all’azione dell’ormone) e l’obesità (adipociti poco sensibili all’azione dell’insulina) Sintomatologia tipo I: caratterizzata principalmente da sete intensa (polidpsia), poliuria, enuresi notturna, calo ponderale, nonostante l’aumento di appetito. Sintomatologia tipo II: per lungo tempo asintomatica, la malattia si instaura molto lentamente Diagnosi: • esami ematochimici ed urinari (iperglicemia a digiuno, glicosuria) • curve da carico orale di glucosio Terapia: - dieta equilibrata, non troppo ricca di grassi, con i carboidrati che forniscano circa il 55% delle calorie giornaliere - attività fisica: per “bruciare” i carboidrati - nel tipo I: insulina sottocutanea la cui dose va regolata in base all’andamento delle glicemie - nel tipo II: ipoglicemizzanti orali Complicanze Acute: - chetoacidosi diabetica - ipoglicemia A lungo termine - aterosclerosi alterazioni del microcircolo retinico, renale neuropatie (parestesie, dolori crampiformi) ulcere agli arti inferiori Ipoglicemia Si definisce ipoglicemia il riscontro di valori glicemici inferiori a 50 mg/dl. Nel soggetto diabetico possono essere dovute a errori nella sincronizzazione tra dosaggio insulinico, orario di somministrazione, pasti e attività fisica. Sintomatologia: sudorazione, tremore, tachicardia, astenia, cefalea, disturbi visivi se non si interviene COMA Terapia: somministrazione di glucosio o saccarosio, solitamente sufficiente ad attenuare la sintomatologia. Se ipoglicemia grave è necessaria la somministrazione di glucagone (ormone antagonista dell’insulina azione iperglicemizzante) …attenzione ! • Il diabete non è una malattia “facile”, e presenta complicanze a lungo tempo di estrema gravità: ci si può lasciar la pelle per infarto miocardico, insuff. renale, AOCP, microangiopatia etc.• Non sottovalutiamo la scarsità di sintomi, che può durare anni: le cambiali, alla fine, scadono, sempre… Gymnema Sylvestre Ha origine nel Pakistan e dal India, dove vive abitualmente utilizzato da alcuni secoli per scopi fitoterapici. Il suo nome deriva da "gur mar" che in indiano vuol dire letteralmente "mangia zucchero". Il fitocomplesso della Gymnema è in grado di ridurre l'assorbimento del glucosio a livello intestinale, grazie all'acido gymnemico contenuto che è una molecola simile al glucosio. Inoltre, la pianta agisce con i recettori posti sulla lingua, annullando la sensazione gustativa del dolce, senza però modificare quella del salato e dell'amaro: in questo modo chi vuole dimagrire perde parte della soddisfazione gustativa derivante dal consumo di cibi dolci. Trigonella Foenum Greco Le spiccate proprietà antianemiche e stimolanti il metabolismo sono dovute alla presenza di fosforo organico, lecitine, minerali (ferro, calcio e manganese in particolare), vitamine del gruppo B e proteine ad alto valore biologico (contenenti tutti gli aminoacidi essenziali) che agiscono in sinergia stimolando diverse vie del metabolismo intermedio. l'incremento della produzione di insulina potrebbe essere dovuto, almeno in parte, alla presenza di 4-idrossileucina nel fitocomplesso del fieno greco, che è un aminoacido in grado di stimolare la produzione di questo ormone da parte del pancreas. Anche le fibre indigeribili della trigonella rientrano in questa azione, perchè rallentano gli enzimi idrolitici agenti sugli zuccheri complessi, limitandone l'assorbimento. Allium Sativum Per l’aglio ed i suoi derivati sono state definitivamente provate importanti attività farmacologiche, molte della quali confermate non solo e non tanto “in vitro”, cioè in laboratorio e su colture cellulari, ma anche “in vivo”, nell’animale e nell'uomo: antiaggregante piastrinico, ipocolesterolemizzante e moderatamente ipotensivo (utile quindi nella prevenzione dell’aterosclerosi); Ghiandole surrenali Sono due organi posti nell’addome, a lato della colonna vertebrale, in contatto col polo superiore dei reni, subito sotto il diaframma Sono costituite da due parti diverse per origine, struttura e funzione: la corticale, corticale esterna, e la midollare, midollare internamente Nella zona corticale si distinguono tre strati concentrici: • Zona glomerulare: secerne aldosterone regola il metabolismo del sodio e del potassio, stimolando il riassorbimento del sodio e l’escrezione del potassio a livello renale • Zona fascicolare: secerne cortisone e cortisolo accelerano la sintesi del glucosio, attivano il metabolismo proteico, mobilitano i grassi dai depositi • Zona reticolare: secerne ormoni androgeni La parte midollare è posta al centro della surrenale, costituita da cordoni cellulari e da un ampia rete vascolarizzata Gli ormoni prodotti dalla midollare sono le catecolamine, rilasciate in seguito alla stimolazione di fibre simpatiche dirette • Adrenalina (80%) • Noradrenalina (20%) • • • • • • Potenti vasocostrittori Innalzano la glicemia Accelerano il battito cardiaco Rilassano i muscoli bronchiali Inibiscono la peristalsi intestinale Reazioni fuga Ribes Nigrum stimola la corteccia surrenale nelle infiammazioni sia respiratorie, che digestive che urinarie, da resistenza alla fatica ed al freddo, previene le malattie infettive e virali, alza le difese immunitarie, indicato nelle convalescenze, nelle astenie, nello stress, nell'affaticamento mentale, nell'artrite, nell'artrosi, nella astenia post influenzale è un cortisonico naturale senza effetti collaterali ( non somministrare a chi ha la pressione alta) Accanto agli effetti antiinfiammatori si evidenziano anche effetti analgesici. L'efficacia sarebbe comparabile a quella di FANS quali l'indometacina ma senza gli effetti collaterali: l'uso prolungato per 28 giorni nel topo non evidenzia né lesioni gastriche né altre alterazioni istopatologiche degli organi interni. Probabilmente, l'azione antiinfiammatoria nasce, in parte, dall'inibizione della biosintesi di prostaglandine. Angelica sinensis Se ne usava l’olio essenziale a piccole dosi per una blanda azione eccitante, mentre a dosi più elevate si ottenevano effetti stupefacenti e depressivi Curiosa la proprietà riconosciutale di tenere lontani gli incantesimi ed i malefici: nel basso medioevo veniva coltivata quale simbolo della non appartenza alla stregoneria. Possiede azione amaro-tonica aromatica e trova indicazioni come eupeptico e stomachico; migliora il senso della fame, stimolando l’appetito naturale; può avere effetto migliorativo sul tono dell’umore INDICAZIONI PRINCIPALI • Anoressia • Calo dell’appetito in corso di malattie croniche, debilitanti • Deficit dell’ideazione • Depressione lieve, anche reattiva • Astenia del cambio stagionale Aloe Vera L’aloe vera è una vera e propria miniera di componenti nutrizionali: gli scienziati ne hanno identificati più di 75. I ricercatori continuamente studiano la pianta per svelarne tutti i segreti ma, a tutt’oggi si pensa che sia proprio il modo sinergico con cui agiscono tutti i componenti nutrizionali, a conferire all’Aloe Vera le sue proprietà “prodigiose” e non un singolo componente. L’informazione superficiale che oggi viene fatta sull’aloe dà l’impressione che questa pianta sia la panacea di tutti i mali. Senza dubbio però, l’aloe vera è responsabile del cosiddetto “effetto a cascata” cascata che consiste in una serie di effetti secondari benefici su tutte le funzioni organiche derivanti più o meno direttamente dalle tre principali funzioni della pianta e dalle loro inevitabili interrelazioni. Stimolando la fagocitosi, fagocitosi si favoriscono i processi di eliminazione di molte sostanze tossiche e di materiali di scarto iniziando quindi anche un processo di progressiva disintossicazione. L’azione lenitiva, lenitiva antinfiammatoria e cicatrizzante sulle pareti dello stomaco e dell’intestino comporta inoltre un sensibile miglioramento delle funzioni digestive alleviando molto sintomi fastidiosi e dando energia e maggiore vitalità. Infatti, l’effetto energetico dell’aloe vera non deriva dall’apporto di nutrienti che, come si è visto, è quantitativamente esiguo, quanto dalla capacità di stimolare importanti funzioni fisiologiche. Gyngko Byloba E’ l’albero più antico del mondo, e come tale viene utilizzato nelle patologie della senescenza. I medici orientali lo usavano nella cura di geloni, asma, noduli artritici. Entrava di diritto nei vari elisir di lunga vita, possedendo virtù rivitalizzanti, specie sulla memoria. Interessante la proprietà anticoagulante mediata dalla interferenza con il PAF (fattore di attivazione piastrinica), che gli consente di migliorare il microcircolo. Probabilmente, questa possibilità concorre a migliorare le performance tissutali nella terza età, laddove la microcircolazione ematica viene compromessa dai fenomeni degenerativi aterosclerotici Ginseng Impiegato come afrodisiaco in vari casi di impotenza, negli stati convalescenza, di astenia, debilitazione; nell’antichità il suo impiego era riservato alla famiglia reale, in Cina, ed ai membri della società nobiliare. L’attività del ginseng è legata alla presenza di componenti in grado di stimolare il sistema nervoso centrale, determinando un effetto positivo sul tono generale, sulle potenzialità immunologiche e di riequilibrio metabolico.