Seguendo il filo dell’evoluzione Le prime piante terrestri sono le briofite 450 – 500 milioni di anni fa In seguito compaiono le pteridofite 420 milioni di anni fa crittogame vascolari ( tracheofite senza semi) Pteridophyta molto più evolute rispetto alle Briofite lo Sporofito è la generazione dominante Gametofito piccolo ma autonomo Cormo differenziato in foglie (fronde), radici e fusto Presenza di tessuti vascolari e di sostegno I tessuti di rivestimento sono provvisti di cuticola e stomi Sono distribuite in quasi tutte le regioni del mondo, di preferenza in habitat umidi tuttavia Si diffondono per spore L’acqua è indispensabile per la fecondazione Le prime pteridofite compaiono circa 420 milioni di anni fa steli ramificati dicotomicamente alti pochi cm sporangi all’apice cuticola resistente sistema vascolare Cooksonia 410 milioni di anni fa la prima pianta terrestre Sono le prime piante vascolari terrestri rappresentano il gruppo di partenza per l’evoluzione delle altre pteridofite probabilmente anche delle gimnosperme piccoli fusti erbacei a ramificazione dicotomica rizoma sotterraneo privi di radici e foglie protostele sporangi terminali Rhynia Xilema sostegno e conduzione acqua Floema estinte traslocazione nutrienti Paesaggio del Devoniano 410-360 milioni anni fa Estinta la maggior parte delle specie Psilophyta Sono le più semplici piante vascolari viventi Psilotum -Cresce in regioni tropicali e subtropicali Sporofito fotosintetico privo di foglie e radici Ramificazione dicotomica Rizoma sotterraneo provvisto di rizoidi Gametofito piccolo, sotterraneo, privo di clorofilla sporangi Psilotum sp. Il fusto mostra talvolta piccole estroflessioni (emergenze) Sporangi terminali su corti rami Lycophyta compaiono le foglie microfille emergenze vascolarizzate del fusto e vere radici gli sporofiti possono ancorarsi saldamente al terreno Lepidodendron (estinta) molte Lycophyta estinte avevano una crescita secondaria durante il Carbonifero formavano estese foreste Ricostruzione di una foresta del carbonifero ( 354- 290 MA) Lycophyta Licopodi simili a grossi muschi (poche decine di cm) fusti ramificati dicotomicamente foglie piccole uninervie (microfille) evolutesi come emergenze in cui si differenzia un vaso Diffusi nelle foreste dalle regioni artiche a quelle tropicali Gli sporofilli sono riuniti in coni sporangi ascellari isosporei Gametofiti piccoli,tuberosi verdi fotosintetici In alcune specie sono sotterranei e micorrizati Selaginelle Sporangi portati da sporofilli riuniti in coni apicali Simili ai licopodi Presenta caratteri che denotano una maggiore evoluzione rispetto ai licopodi elementi conduttori più efficienti eterosporee Specie cosmopolite ciclo ontogenetico di selaginella fase sporofitica megasporangio Gamia meiosi fase gametofitica isoetes sporofito: fusto semisotterraneo a forma di tubero foglie lineari, le più interne portano gli sporangi Eterosporei Fotosintesi CAM vivono in ambienti umidi e fangosi solo occasionalmente in ambienti aridi Sphenophyta Molto diffuse nel Carbonifero con specie arboree ed erbacee Le specie arboree sono estinte Un solo genere vivente Equisetum Fusto aereo verde, articolato in nodi e internodi Fusto sotterraneo rizomatoso perenne Dai nodi del rizoma prendono origine le radici avventizie sifonostele Il fusto tra gli internodi è cavo epidermide impregnata di silice equiseti Rami fertili Sporangi portati da Sporangiofori riuniti in coni Foglie piccole, squamiformi, non fotosintetiche, saldate alla base isosporei Ai nodi sono presenti piccole foglie saldate alla base disposte a verticillo vivono di regola in luoghi molto umidi o paludosi. Alcune specie si comportano come infestanti delle colture e dei pascoli. a causa degli invadenti rizomi sono difficili da eliminare. Spore con elateri Pterophyta - Polypodiophyta 12.000 specie, per la maggior parte a distribuzione tropicale. Felci Portamento erbaceo, raramente arboreo Rizoma sotterraneo Radici avventizie Foglie grandi (macrofille), picciolate, composte ( fronde), Sporofiti Felci arborescenti delle regioni tropicali Foglie grandi, picciolate, composte ( fronde), arrotolate a pastorale nelle prime fasi di sviluppo (circinnate) Le felci hanno scarsa importanza economica, se si escludono quelle coltivate a scopo ornamentale. importanti costituenti del sottobosco, soprattutto in ambienti umidi. Alcune sono indicatrici di substrati acidi (es. Pteridium aquilinum) Sporangi riuniti in sori sulla pagina inferiore di foglie normali ( sporotrofofilli) I sori possono essere protetti dall’ indusio sporangi indusio annulus sporangi spore Spora in germinazione protonema Gametofito o protallo Gametofito archegoni sporofito fecondazione gametofito Anteridi con spermatozoidi Ciclo ontogenetico Felci Sporofito dominante Gametofito molto piccolo ma autonomo Pteridium aquilinum Alcune specie comuni in Italia Felce aquilina cosmopolita può colonizzare radure assolate, pascoli degradati, bordi stradali Polypodium vulgare Dryopteris filix-mas Felce-maschia Comune nel sottobosco Polysticum aculeatum Felce maschia minore Tipica del sottobosco delle faggete Woodwardia radicans distribuzione subtropicale-mediterranea Adiantum-capillus veneris molto delicata predilige luoghi ombrosi e umidi capelvenere Ceterach officinarum cresce su rocce e muri Phyllitis scolopendrium lingua cervina Osmunda regalis Blechnum spicant Ophioglossum vulgatum prati umidi Alcune specie sono acquatiche eterosporee Azolla caroliniana Azolla ospita cianobatteri fissatori d’azoto (Anabaena azollae) talvolta viene impiegata nelle risaie, per assicurare l’apporto di azoto al cereale. Marsilia quadrifolia Salvinia natans