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POSIZIONE GEOGRAFICA
Cerasella si trova nel cuore della foresta del Parco Nazionale del Circeo, in provincia di Latina (Lazio).
COME RAGGIUNGERE IL PARCO da Roma percorrendo la SS 148 Pontina per Latina e la successiva variante SS 148
Mediana per Terracina direzione Napoli con deviazione al bivio per Sabaudia sulla SP Migliara 53 che attraversa la Foresta del
Parco sino al centro abitato di Sabaudia dov'è ubicato il principale Centro Visitatiori del Parco;
da Napoli percorrendo la SS 7 Appia sino a Formia/Gatea e poi la Via Flacca sino a Terracina da dove si imbocca la SS 148
Mediana (tratta Terracina-Latina della SS 148 Pontina) con deviazione al bivio per Sabaudia sulla SP Migliara 53 che
attraversa la Foresta del Parco sino al centro abitato di Sabaudia dov'è ubicato il principale Centro Visitatiori del Parco;
da Nord o Sud utilizzando l'Autostrada A2 Direzione Napoli o Roma con uscita al casello di Frosinone e percorrendo poi la SS 1
al bivio per Priverno da dove con la SP Marittima si raggiunge, seguendo le indicazioni per Sabaudia ed attraversando la SS
l'incrocio con la SS 148 Mediana (tratta Latina-Terracina della SS 148 Pontina), attraversa la Foresta del Parco sino a giuinger
ubicato il principale Centro Visitatiori del Parco.
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MORFOLOGIA E GEOLOGIA: è una vasta e profonda depressione del terreno, nella quale le acque meteoriche si riversano
formando un bacino che può estendersi per migliaia di metri quadrati, per una profondità che raggiunge anche il metro e mezzo.
Questo tratto di bosco paludoso è simile alle antiche Paludi Pontine con la differenza che prima della bonifica Cerasella era
alimentata direttamente da acqua di falda, ora da acqua piovana per cui è asciutta in estate
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CERASELLA OGGI
Rappresenta il punto di partenza ideale per un’escursione. E’ un’area attrezzata in cui, inoltre, è presente un
recinto faunistico con daini e cinghiali. Da qui si può scegliere tra diversi sentieri, tutti pianeggianti e non
particolarmente impegnativi
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FLORA: vegetazione e foresta. Vi crescono farnie e frassini , giunchi e iris palustri, canneti
La farnia è un albero a foglie decidue appartenente alla famiglia delle Fagacee. Essa è la specie tipo attraverso cui il genere
Quercus è definito. È la quercia più diffusa in Europa, Questa pianta è caratterizzata da notevoli dimensioni, crescita lenta
(cosa che ne determina il raro impiego come pianta ornamentale) e da rinomata longevità. Se lasciata crescere in autonomia può
vivere sino a qualche secolo, mentre con interventi di potatura o di taglio alla base del fusto la vita può estendersi in maniera
rilevante. Si calcola che alcuni esemplari viventi superino i 1000 anni di vita.
Foglie e ghiande della farnia
Farnia
Portamento
La farnia è un albero dal portamento maestoso ed elegante, con una chioma espansa, molto ampia e di forma globosa ed
irregolare. Raggiunge un'altezza che va dai 25 ai 40 m, eccezionalmente 50. Il fusto è diritto e robusto ed alla base si allarga
come per rafforzare la pianta; i rami con il passare del tempo divengono via via più massicci, nodosi e contorti. La corteccia, che
in giovane età appare liscia ed opaca, è di colore grigio-bruno pallido e fessurata in piccole placche. Le foglie, lunghe dai 7 ai 14
cm, sono decidue, alterne, subsessili (con picciolo molto breve), glabre, di forma obovata con margini lobati (da 4 a 7 lobi per
lato) e due vistose orecchiette alla base della foglia. La pagina superiore è di colore verde scuro, quella inferiore mostra un
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riflesso bluastro.Essendo una pianta monoica,ogni esemplare porta fiori di entrambi i sessi, molto simili a quelli delle altre
querce. I fiori maschili si presentano in amenti filiformi di colore giallognolo; quelli femminili sono da 1 a 3 su un lungo peduncolo.
La fioritura avviene nel periodo di aprile-maggio.I frutti sono acheni, più precisamente ghiande. Esse sono lunghe fino a 4 cm, di
forma ovale-allungata, con cupola ruvida e ricoperta di squame romboidali che le ricopre per circa un quarto. Il colore va dal
verde chiaro al marrone con il procedere della maturazione. Crescono singolarmente o a gruppi di fino 4 ghiande su lunghi gambi
(da 3 a 7 cm). Maturano l'autunno seguente alla fioritura.
Frassino è un genere di piante della famiglia delle Oleaceae che comprende circa 65 specie di alberi o arbusti a foglie decidue,
originarie delle zone temperate dell'emisfero settentrionale
Hanno generalmente una crescita rapida, riuscendo a sopravvivere in condizioni ambientali difficili come zone inquinate, con
salsedine o forti venti, resistendo bene anche alle basse o elevate temperature; le specie più diffuse in Italia sono il Fraxinus
excelsior conosciuto col nome comune di Frassino maggiore; il Fraxinus ornus noto come Orno o Orniello, utilizzato per la
produzione della manna e chiamato comunemente anche Frassino da manna o Albero della manna; Fraxinus angustifolia noto col
nome di Frassino meridionale.
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Il Frassino gradisce generalmente esposizione in pieno sole o mezz'ombra, si adatta a qualunque tipo di terreno purché
profondo e fresco, sopporta bene i terreni umidi e con scarso drenaggio, prevedere per le specie coltivate come piante
ornamentali un buon apporto idrico nella stagione secca e la lotta contro i frequenti parassiti; la moltiplicazione avviene con la
semina e il trapianto di piantine di 2-4 anni.
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Le foglie possono subire attacchi da parte di insetti adulti e larve di coleotteri e lepidotteri
La corteccia può subire notevoli danni per le gallerie scavate dai coleotteri del genere Lepersinus
Le foglie e i rametti vengono facilmente attaccati dall'Oidio o Mal bianco
Il legno può subire attacchi molto gravi dai funghi della Carie del legno che distruggendo la lignina danneggiano
irreparabilmente il legname, con enormi danni economici.
I frutti le foglie le radici e la corteccia di frassino hanno proprietà leggermente lassativa, diuretica, antinfiammatoria,
antireumatica, antiartritica.
Dalla linfa che sgorga dalle ferite del tronco di alcune specie, come il F. excelsior ed in special modo il F. ornus, si estrae
una sostanza chiamata Manna con proprietà lassative e con utilizzo officinale come dolcificante adatto a bambini e
diabetici Il legno di frassino [modifica]
Il legno di frassino è largamente utilizzato perché è robusto e nello stesso tempo leggero e flessibile. In passato era impiegato
per la realizzazione dei raggi delle ruote in legno dei carri agricoli a trazione animale, attualmente con il legno di frassino si
fabbricano racchette da sci, eliche per aeroplani, vari utensili per giardinaggio, manici per martelli, strumenti musicali e molte
altre cose che richiedono un legno forte e resistente.
Il legno di frassino è altresì un ottimo combustibile e i tronchi di questa pianta possono ardere bene anche quando sono ancora
freschi, perché contengono una sostanza infiammabile.
In Italia, si trova il frassino eccelso che abbonda nei boschi e produce ottimo legname. È noto anche il frassino orniello, dalla cui
corteccia si ricava la manna.
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Giunco queste piante vivono prevalentemente nelle zone umide e nelle stazioni paludose, non disdegnando i folti boschi ombrosi
e le spiagge marittime. Dal loro portamento deriva la definizione di "tipo giunchiforme", caratterizzato da fusti nodosi o privi di
nodi, esili, cilindrici, su cui si inseriscono le infiorescenze.
Le foglie possono essere o piane e lineari o cilindriche come i fusti, senza distinzione tra pagina inferiore e superiore; talvolta
mancano del tutto, e vengono sostituite dai fusti nella funzione fotosintetica.
I fiori, poco appariscenti, sono disposti in pannocchie in cui i rametti laterali crescono di più di quello centrale; questa
particolare infiorescenza si chiama "antela". In relazione alla impollinazione anemogama, tipica della famiglia delle Juncaceae, gli
stigmi del fiore sono spesso piumosi. Si può avere inoltre una autofecondazione prima che i fiori sboccino (cleistogamia).
I semi dei giunchi hanno la proprietà di rammollirsi negli strati superficiali per la presenza di amidi, diventando appiccicosi a
contatto dell'acqua; in questo modo aderiscono alle zampe degli uccelli palustri che li diffondono come fanno per altre piante di
ambienti analoghi.
Iris palustre è delle famiglia di piante monocotiledoni, dell'ordine delle Liliales secondo la classificazione di Cronquist, o
delle Asparagales secondo la classificazione filogenetica, che comprende circa 1800 specie e 92 generi, originari
prevalentemente delle regioni tropicali del Sud Africa e America centro-meridionale, ma diffusi anche nelle regioni temperate,
in Italia crescono spontanee una cinquantina di specie comprese in 5 generi. Sono piante erbacee perenni dotate di rizomi, bulbi
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o bulbo-tuberi, con fusti semplici o ramificati, le foglie sono lineari o appuntite all'estremità, inguainanti, a margine intero,
parallelinervie, fiori vistosi, avvolti da giovani in una spata con 2 o più brattee, con perigonio a 6 tepali saldati nella parte
inferiore o formanti un tubo più o meno lungo allargato nella parte terminale, ovario costituitoda tre logge contenenti molti
ovuli, a volte sono solitari (ad es. Crocus) o più frequentemente raccolti in infiorescenze terminali, a forma di spighe, racemi, o
cime, frutti a capsula con molti semi solitamente di foema allungata
Canna palustre
La Canna comune è una delle più grandi graminacee nostrane. E' molto diffusa allo stato spontaneo: la si ritrova infatti nelle
zone paludose, ai margini dei laghi, lungo le rive dei fiumi e dei canali.
E' caratterizzata dal possedere un grosso rizoma nodoso e sommerso, da cui si ergono fusti straordinariamente flessibili che
possono raggiungere una altezza di 4 m; le foglie sono lanceolate ed appuntite.
L'infiorescenza ha una morfologia a pannocchia, lunga circa 40 cm, con spighe piumose, brunastre, erette o pendule;
adattamento questo finalizzato all'impollinazione anemogama, tipica nella maggior parte delle graminacee.
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Popola le rive degli specchi d'acqua dolce fino ad una profondità di circa 2 m
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LA FAUNA
Cerasella, come zona umida, svolge un ruolo determinante per la nidificazione, la sosta, l’alimentazione e lo
svernamento di diverse specie di uccelli acquatici e Passeriformi, è possibile osservare gli uccelli di ripa, in
gran parte migratori acquatici, visibili soprattutto in inverno e nei periodi di passo. Tra questi il germano
reale, l’alzavola, l’airone cenerino, airone guardabuoi , falchi di palude, gru ed oche, specie più conosciute
allodole,chiurli,pavoncelle sono abitate da piccoli uccelli come i cavalieri d’Italia, piro, piovanelli e pantane
impegnati nella ricerca del cibo Tra i canneti è possibile osservare il migliarino di palude, anatre e cormorani.
Tra i mammiferi è presente il toporagno d’acqua. Regno di anfibi per eccellenza, ritroviamo la comune rana
verde e la raganella fra i rettili la biscia d'acqua, la tartaruga d'acqua
Altri animali di cui facilmente si trovano le tracce sono il Tasso o l’Istrice, oltre ai più comuni Volpi. Donnole,
Cinghiali, ricci ecc.
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AVIFAUNA di Cerasella
AIRONE CENERINO
acquatici .
e' un grande uccello di palude appartenente alla famiglia degli Aironi. Gli adulti (che raggiungono il
metro di altezza) hanno il dorso color cenere e il collo biancastro, striato di nero; un lungo pennacchio
nero parte dietro l’occhio e scende fino sulla nuca in un ciuffo di penne bianche strette e allungate; gli
occhi sono gialli, il becco paglierino e le zampe marroncine. Ha un volo maestoso, con battiti d’ala lenti
e profondi, a zampe distese dietro il corpo, testa e collo incassati tra le spalle. Il becco è giallo,
robustissimo, adatto a trafiggere in un colpo solo i pesci, gli anfibi, i rettili e i piccoli mammiferi di cui
si nutre. Non nidifica nella nostra zona. L’airone cenerino e' il piu' comune tra gli aironi europei e il suo
numero pare in costante aumento. E’ la specie piu' sedentaria di tutte, quella che è più facile vedere
nel nostro stagno anche d’inverno. Si ciba in ordine di importanza di: pesci , insetti , anfibi e coleotteri
AIRONE GUARDABUOI
E’ diffuso in tutto il mondo mentre in Italia e' molto raro. Frequenta canneti o cespugli. Il piumaggio e'
bianco con macchie gialle, ha un ciuffetto sul capo e il becco gialli. In abito invernale, gli occhi e le zampe
sono rosso-chiaro. Appartiene al gruppo dei “piccoli aironi”, le cui dimensioni di apertura alare sono
comprese tra: 50 e 130 cm . Cerca il nutrimento in associazione con l’airone cenerino e la garzetta , spesso
si associa anche al gabbiano comune e segue i trattori quando i campi vengono arati per cercarne lombrichi
e altri invertebrati.
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GABBIANO REALE
Il gabbiano reale, più grosso del gabbiano comune (circa 60 cm di lunghezza),si distingue per
il piumaggio grigio-azzurro sul dorso e dalle ali con gli apici nero- bianchi. Il becco e' giallo
con una macchia rossa. Si nutre di granchi, lumache, crostacei, vermi, pesci e uova di uccelli.
Nidifica in colonia nei canneti; ogni colonia può riunire parecchie migliaia di coppie. E’ la specie
che tende più a inurbarsi, traendo vantaggio dalle discariche e dal materiale organico. per
nutrirsi.
GABBIANO COMUNE
E’ uno dei più piccoli gabbiani, è infatti lungo circa 37 cm (solo il gabbianello e' più piccolo). Nell’
“abito” estivo presenta un cappuccio bruno scuro che termina alla nuca, il resto del piumaggio e'
bianco, in particolare il margine anteriore. Le piume della parte inferiore delle ali sono scure. Becco
e zampe sono di un rosso vivo. In inverno il cappuccio scompare e la testa diventa bianca con una
macchia scura. Può essere considerato un animale onnivoro: la sua dieta comprende invertebrati
(anellidi, insetti, ecc.), vertebrati (anfibi, pesci ecc.) e materiale organico rinvenuto nelle discariche.
Nello stagno e' molto comune ma il numero aumenta al tramonto quando centinaia di uccelli ritornano
nello stagno, dalle zone di alimentazione, per passarvi la notte.
GALLINELLA D'ACQUA
Uccello acquatico simile ad una gallina; possiede zampe lunghe con dita anch’esse lunghe e non
palmate; infatti queste sono usate più come uno strumento per correre che per nuotare; mostra
anche una certa riluttanza al volo anche se è in grado di compiere migrazioni. Sia il maschio che la
femmina hanno un piumaggio nerastro con una striscia irregolare bianca sui fianchi .La coda, corta,
viene in genere tenuta in posizione verticale; il sotto coda e' bianco. Sul capo spicca in modo
particolare lo scudo frontale e buona parte del becco rossi, la punta di quest’ultimo e' gialla.
Caratteristico e' anche il modo di nuotare muovendo ripetutamente avanti ed indietro il capo ed
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agitando continuamente la coda; riesce facilmente ad arrampicarsi sulla vegetazione e per alzarsi in volo necessita di una lunga
rincorsa sull’acqua. Frequenta ambienti con acqua stagnante o a corrente lenta con fitta e rigogliosa vegetazione, in questi
ambienti risiede soprattutto nella zona di transizione tra le acque aperte. D’inverno non e' raro vederla in parchi o giardini
pubblici.Il cibo viene cercato sia sulla superficie che sotto l’acqua, sovente anche a terra; si nutre sia di animali, in genere
invertebrati, che di piante.
CAVALIERE D'ITALIA
E’ una specie tipica delle acque basse delle lagune salmastre, delle risaie e delle marcite, comune nel
periodo da aprile a settembre. Poco più grande di un merlo, si riconosce subito per il sottile becco nero,
le lunghissime zampe rosso corallo ed il piumaggio bianco e nero:il maschio d’inverno e' completamente
bianco ad eccezione di vertice e nuca grigio scuro e delle regioni dorsali e ali nere;d’estate vertice e
nuca divengono nero lucido e le parti inferiori assumono una tinta bianco-rosata; la femmina e simile al
maschio in abito invernale ma con vertice e nuca bianchi;l’irride e' rossa. si nutre di crostacei, insetti
acquatici, piccoli pesci, anfibi. Depone quattro uova che vengono covate da entrambi i genitori per 24/26
giorni ;i nidiacei nascono ricoperti di piumino, abbondano subito il nido e volano all’età di un mese.
FALCO DI PALUDE
Ha una lunghezza di 48-56 cm. L’apertura alare è di circa 115-130cm e il peso di 500 1200 g. Il maschio
adulto ha le parti superiori castano scuro con la coda grigio chiaro. Le femmine e gli immaturi hanno una
colorazione marrone diffusa, con testa e pelle color crema. In primavera il maschio si esibisce in alta quota
con voli ondulati, emettendo un verso acuto e ripetuto. Si nutre di uccelli che frequentano il canneto come
folaghe, gallinelle d’acqua e talvolta anche piccole anatre. Non disdegna, comunque, di cibarsi di piccoli
mammiferi come i roditori. E’ presente tutto l’anno ma soprattutto d’inverno, quando si possono osservare
cinque -sei individui in caccia col loro caratteristico volo radente sul canneto e con le ali piegate verso l’alto
a formare una “v”.
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POIANA
Di medie dimensioni (fino a 65 cm), ha occhi grandi, ali ben sviluppate ed arrotondate e
becco col ramo superiore sinuoso. La coda ha uno sviluppo modesto. Il piumaggio e' di colore
variabile, di solito bruno uniforme sulle parti superiori, grigio-brunastro sulla coda, biancofulvo con macchie brune centralmente. Si rinviene negli ambienti più vari dove caccia, in
prevalenza, piccoli roditori.
GERMANO REALE
La specie e' ampiamente distribuita in Eurasia ed America settentrionale. Come sedentario e nidificante e'
diffuso soprattutto al nord e al centro. Il maschio ha il capo verde metallico, sotto ha un collare bianco, il
petto bruno porporino e le parti inferiori verde pallido, la coda e' bianca con penne centrali nere
arricciate, le zampe giallastre. Le femmine sono macchiate di bruno, il becco bruno(spesso arancio ai lati) e
le zampe arancio. Il volo e' veloce con battiti d’ali poco profondi. Abita pressoché in ogni tipo d’acqua,
d’inverno anche nelle coste del mare, negli stagni e negli estuari dei fiumi. Si ciba di gemme, semi di
cereali, vermi e piccoli pesci. Come tutte le anatre di superficie si immerge sguazzando con testa e petto immersi nell’acqua
esplorando fondali. Nidifica a partire da marzo, di solito vengono deposte 9-13 uova, che si schiudono dopo 27-28 giorni di
incubazione, che viene portata a termine dalla femmina.
MORETTA
E’ un’anitra tuffatrice dall’aspetto bicolore ha un ciuffo sul capo e, in volo, mostra all’interno delle ali
bianche. La femmina e’ bruna con le parti inferiori chiare e senza ciuffo; la base del becco ha un anello
bianco di grandezza variabile. Per riprodursi si insedia su un isolotto o nella vegetazione densa dello
stagno, spesso in compagnia dei gabbiani. Il nido, posto tra le canne abbattute o nel folto della
vegetazione, sempre vicino all’acqua ma all’asciutto, e'una lettiera di erbe e di steli secchi guarnita di
piumino scuro. La femmina depone le uova tra maggio e giugno. Si nutre sia di vegetali (soprattutto
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d’estate) che di animali che trova tuffandosi (restando sott’acqua da 20 a 50 secondi). I molluschi (mitili di acqua dolce), sono il
cibo piu' importante della sua dieta, poi vengono i piccoli crostacei, le larve di insetti, i girini.
CODONE
Anitra delle dimensioni di 51\65 cm. Deve il suo nome per la coda prominente. Il maschio e'
fondamentalmente grigio con caratteristica coda marron-cioccolato, in cui spicca una striscia ad
angolo bianca che parte dal collo; il becco e' grigio ceruleo.La femmina e' color bruno. Il suo habitat
ideale sono le paludi e le lagune. Il cibo e' costituito soprattutto da vegetali (granaglie), larve di
insetti, molluschi e persino crostacei.
ALZAVOLA
Fra le anitre e' la più piccola (assieme alla Marzaiola). Il suo habitat sono le zone umide in genere, dove si
alimenta di vegetali e insetti, che ricerca in particolare di notte in acque poco profonde. La femmina
dell’alzavola e' di color bruno uniforme con l’interno delle ali verde brillante mentre ai lati e' bordata di
nero.Il maschio si distingue per la testa castana, su cui spicca una fascia verde brillante all’altezza
dell’occhio, per il resto del corpo è grigio screziato di nero.
OCA SELVATICA
L’oca selvatica appartiene all’ordine degli Anseriformi. Si tratta di un grosso uccello (75-85 cm) di colore bruno
sulle parti superiori e grigio-bruno sulle parti inferiori. Si notano bene sul manto i margini delle piume, più chiari
della parte centrale. Le zampe e i piedi sono rosei, il becco è chiaro. Vive e si sposta in grandi stormi che, in
volo, si dispongono in linea o a V. Il verso e' molto simile a quello dell’oca domestica. Abita terreni erbosi e
torbiere, canneti e paludi nei pressi della costa o degli estuari dei fiumi. Il nido e' una cavita' scavata nel
terreno, rivestito di vegetali. Nel caso la zona sia particolarmente umida, viene costruito un piccolo terrapieno
ammassando canne, giunchi ed altra vegetazione. La prole e' precoce.
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MARTIN PESCATORE
Uccello di piccole dimensioni (15/16 cm), dal piumaggio variopinto, possiede un becco lungo e appuntito,
adatto a catturare pesciolini, e zampe e coda corte. I suoi habitat ideali sono: stagni, fiumi e zone umide in
genere ricche di canneti. Si ciba di pesci, girini ed insetti che cattura tuffandosi repentinamente in
picchiata. Nidifica da aprile ad agosto, talvolta può ripeterla due volte nel corso dell’anno. Le uova vengono
covate da entrambe i sessi per 19/21 giorni circa.
CANNARECCIONE
Il cannareccione e' il più robusto dei passeriformi di palude. Ha il dorso bruno chiaro e il sopracciglio marcato.
Sul capo presenta una corta cresta di piume. Il becco e' robusto, si ciba di insetti e anfibi .
Inizia il corteggiamento e la costruzione del nido da metà maggio a metà giugno,e depone le uova da metà a
fine giugno.
BECCACCINA
Sfugge al pericolo acquattandosi sul terreno e camuffandosi ottimamente tra la vegetazione grazie alle
tinte rossicce, brune e crema del piumaggio. Il capo e' compresso lateralmente, gli occhi sono molto
spostati all’ indietro, il becco e' lungo e dritto.Tipici sono il volo di levata a zig zag ed il raspante verso
“scie'p scie'p” che lancia in volo In ordine di importanza si nutre di: molluschi, crostacei, larve di insetti,
ditteri, vegetali. Il corteggiamento e la costruzione del nido avvengono da fine marzo a fine aprile.
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CERASELLA
E…………..
LA NOSTRA FANTASIA
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