“APOSTOLI DELLA REGINA DELLA PACE” Nel Cenacolo con Maria.. Sommario Canto di apertura: LA PREGHIERA DI GESU’ E’ LA NOSTRA Rosario meditato MESSAGGIO DEL MESE Meditazione Consacrazione alla Madonna Canto allo Spirito Santo Letture della domenica Lo Spirito parla al cuore Catechesi del tempo… Liturgia delle ore…Vespri o Compieta Canto Consacrazione ai tre Sacri Cuori Preghiera a Maria prima di dormire Canto di chiusura: HO LOTTATO TANTO Propositi settimanali Appuntamento successivo La preghiera di Gesù è la nostra (canto) Dove due o tre sono uniti nel mio nome, io sarò con loro, pregherò con loro, amerò con loro perché il mondo venga a te, o Padre, conoscere il tuo amore è avere vita con te. Voi che siete luce della terra, miei amici, risplendete sempre della vera luce, perché il mondo creda nell'amore che c'è in voi, o Padre, consacrali per sempre e diano gloria a te. Ogni beatitudine vi attende nel mio giorno se sarete uniti, se sarete pace, se sarete puri, perché voi vedrete Dio che è Padre, in lui la vostra vita gioia piena sarà. Voi che ora siete miei discepoli nel mondo, siete testimoni di un amore immenso, date prova della speranza che è in voi, coraggio, vi guiderò per sempre: io rimango con voi. Spirito, che animi la Chiesa e la rinnovi, donale fortezza, fa' che sia fedele come Cristo che muore e risorge, perché il Regno del Padre si compia in mezzo a noi e abbiamo vita in lui, si compia in mezzo a noi e abbiamo vita in lui. Consacrazione alla Madonna Consapevole della mia vocazione cristiana io rinnovo oggi nelle Tue mani, o Maria, gli impegni del mio Battesimo. Rinuncio a satana, alle sue seduzioni, alle sue opere e mi consacro a Gesù Cristo per portare con Lui la mia croce nella fedeltà di ogni giorno alla volontà del Padre. Alla presenza di tutta la Chiesa Ti riconosco per mia Madre e Sovrana. A Te offro e consacro la mia persona, la mia vita e il valore della mie buone opere passate, presenti e future. Disponi di me e di quanto mi appartiene alla maggior gloria di Dio, nel tempo e nell’eternità. Amen Consacrarsi a Maria è guardare a Lei come al modello da imitare nella fedeltà a Gesù. Ella stessa ci incoraggia: fate tutto quello che Egli vi dirà ! La Consacrazione è accogliere Maria nella nostra vita:..allora non saremo più soli! Consacrazione ai tre Sacri Cuori Sacro Cuore di Gesù, Immacolato Cuore di Maria, Castissimo Cuore di San Giuseppe, io vi consacro in questo giorno (o notte), la mia mente, le mie parole, il mio corpo, il mio cuore e la mia anima affinché si compia attraverso di me in questo giorno (o notte) la Vostra Santa Volontà. Amen Preghiera a Maria Santissima prima del riposo notturno “O Vergine, si fa tardi, tutto si addormenta sulla terra, è l’ora del riposo: non abbandonarmi ! Metti la tua mano sui miei occhi Come una buona madre. Chiudili dolcemente alle cose di quaggiù. L’anima mia è stanca di affanni e di tristezze, la fatica che mi attende è qui a me vicina. Metti la tua mano sulla mia fronte, arresta il mio pensiero. Dolce sarà il mio riposo, se benedetto da te. Perché domani il tuo povero figlio Si desti più forte E riprenda allegramente Il peso del nuovo giorno. Metti la tua mano sul mio cuore. Lui solo vegli sempre e Ridica al suo Dio Un amore eterno Messaggio del 25 Febbraio 2009 “Cari figli, in questo tempo di rinuncia, preghiera e penitenza vi invito di nuovo: andate a confessare i vostri peccati affinchè la grazia possa aprire i vostri cuori e permettete che essa vi cambi. Convertitevi, figlioli, apritevi a Dio e al suo piano per ognuno di voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.” RIFLESSIONE Carissimi, con la ricorrenza delle ceneri entriamo nel periodo Quaresimale, periodo di riflessione che c'induce a guardarci dentro lasciando per un pò tutte gli attaccamenti che ci distolgono dal vero significato della vita. I quaranta giorni di Quaresima sono un tempo liturgico, che la Chiesa ha saggiamente inserito nel quadro dell'anno, come evento fondamentale in preparazione della festa più importante: la Pasqua di Resurrezione. Quaranta giorni, tempo Biblico legato alla "prova", dunque alla tentazione. Anche Gesù è passato attraverso questo tempo di tentazione ed austerità e ne è uscito più forte e più vicino al Padre, pronto a compiere in pienezza la Sua Missione Redentiva. Così anche noi siamo chiamati a "fermarci" per un pò a riflettere sulle nostre fragilità e dipendenze e a sforzarci di comprendere la strada che il Signore ci sta preparando. Dio ci ama profondamente e conosce l'animo umano in tutti i suoi aspetti, e come un buon padre ci insegna come diventare "liberi" dall'abbraccio del mondo e da quello più subdolo del demonio. Senza questi momenti di profonda riflessione, uniti alla preghiera, all'astinenza, al digiuno, rischiamo di essere individui fragili sottoposti alle pulsioni del mondo e del corpo, la nostra vita viene attirata dai turbinii e dai vortici accattivanti e seduttori che ci vengono quotidianamente propinati, tanto da non poter comprendere più le minacce che incombono nella nostra vita personale e nell'umanità. Oggi purtroppo si cerca di non parlare dei "Novissimi", delle Realtà Ultime...si omette, nel migliore dei casi, l'esistenza del demonio, creando confusione e soprattutto lasciando credere che il peccato non si coniughi con l'attualità e rientri invece in una pseudo-normalità di una vita moderna e che Dio nella Sua Bontà e Comprensione, capisce e perdona. Così facendo l'uomo perde la conoscenza di sè stesso, del bene e del male, ed è in balia del tentatore. Il Santo Padre si è lamentato più volte con il clero romano perchè non si parla più nelle omelie delle Realtà Ultime, ribadendo che l'inferno c'è e ci si può andare, e che il demonio è una realtà esistente. Se neghiamo l'esistenza dell'inferno e del demonio da cosa Cristo ci ha liberati? ...Il rischio è di non comprendere il significato della Redenzione, che viene così snaturato. Gesù concepisce la Sua Missione come una lotta contro satana e la Sua vittoria su di lui, parla più volte del principe di questo mondo che sta per essere cacciato fuori, e sappiamo inoltre che il mistero d'iniquità rimarrà in azione fino alla fine dei tempi, come dice san Paolo.. Gesù ha vinto satana e ci ha dato il potere di sconfiggerlo attraverso le armi del digiuno e della preghiera. Nel vangelo di Tommaso Gesù dice "Non è possibile che uno entri nella casa di una persona forte e la prenda con la forza se prima non le lega le mani. Allora potrà saccheggiare la sua casa." La nostra forza è nella nostra Fede se viene nutrita ogni giorno con la preghiera, la Regina della Pace ci sprona "Affrontate e vincete satana con il Rosario in mano..." L'Antico Testamento si apre con una tentazione, una battaglia che l'umanità ha perso, da lì satana ha avuto il potere di continuare a tentare l'umanità cercando di distruggere tutta l'opera della Creazione e della Redenzione. Abbiamo un esempio in questi tempi di grande attacco al Santo Padre, proprio dall'interno della Chiesa, leggete l'articolo di don Badget Bozzo "Ecco perchè il Papa è finito sotto attacco.." o quello di Tornielli "C'è chi soffia sulle polemiche contro il Pontefice" Il primo Adamo sottoposto alla tentazione è caduto. Anche il Nuovo Testamento si apre con la tentazione, ma questa volta vinta dal Nuovo Adamo. Gesù ha dovuto prepararsi all'incontro con satana, attraverso il Battesimo, i quaranta giorni di deserto, di digiuno e di preghiera, questo testimonia la forza del male. Gesù era forte, ma per sconfiggere la fragilità umana, a cui anche Lui era sottoposto, ha dovuto prepararsi adeguatamente. Carissimi la Regina della Pace ci prepara con un preciso programma: "..di rinuncia, preghiera e penitenza..." ci sprona e sollecita ad abbandonare la mentalità del mondo. Rinunciamo all'apparire, alla rincorsa del successo ad ogni costo, e impariamo a dominare le passioni sregolate, sforzandoci di dirci dei no. Decidiamoci a raddrizzare la nostra vita e guardando il Crocefisso lasciamoci innodare il cuore dal Suo Amore che ci illuminerà, ci riscalderà e ci aiuterà a vedere la nostra anima nella sua realtà e poi dispiaciuti per averLo tradito, rinnegato, non amato andiamo a liberarci dal peso della nostra fragilità. Solo così potremo concentrarci "nell'amare" in ogni aspetto della nostra realtà e scopriremo la vera strada della felicità Buona Quaresima Elisabetta “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa”. Giov. Paolo II Giuseppe, sposo della Vergine Madre di Dio, insegnaci incessantemente tutta la verità divina e tutta la dignità umana contenute nella vocazione di sposi e di genitori! San Giuseppe, ottienici da Dio, che cooperiamo, con costanza, con la grazia del grande sacramento nel quale uomo e donna si promettono reciprocamente l’amore, la fedeltà e l’onestà coniugale, fino alla morte! San Giuseppe, uomo giusto, insegnaci l’amore responsabile verso coloro che Dio ci affida in modo particolare: l’amore tra i coniugi, l’amore tra i genitori e coloro ai quali i genitori danno la vita! Insegnaci la responsabilità verso ogni vita, dal primo momento del concepimento, fino all’ultimo istante su questa terra. Insegnaci un gran rispetto per il dono della vita. Insegnaci ad adorare profondamente il Creatore, padre e datore della vita. San Giuseppe, patrono del lavoro umano, aiutaci in ogni lavoro che è vocazione dell’uomo sulla terra. Insegnaci a risolvere i difficili problemi collegati col lavoro nella vita delle generazioni, a cominciare dai giovani, e nella vita delle società. San Giuseppe, protettore della Chiesa preghiamo Dio con queste parole: “O Dio onnipotente, che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione concedi alla tua Chiesa di cooperare fedelmente al compimento dell’opera di salvezza”. Preghiera per i sacerdoti ISPIRATA DAL SIGNORE Signore Gesù, santifica tutti i Sacerdoti per i meriti della tua Santa Passione, perché possano essere la tua vera immagine pura e santa nel mondo. Signore Gesù, per l'amarezza che hai provato per il bacio di Giuda traditore, fa' che ritornino alla Grazia santificante tutti i Sacerdoti che furono infedeli alla loro vocazione e continuano ostinati nei peccati del mondo. Te lo chiediamo per l'intercessione del Cuore Immacolato di Maria e del Cuore Castissimo di San Giuseppe. Eterno Padre, offriamo il Santo Volto del Tuo Figlio Gesù per le mani di Maria con l'intero generoso olocausto di tutti noi stessi in riparazione di tanti peccati che si commettono, specialmente delle offese al SS. Sacramento dell'Altare. Te lo offriamo in modo particolare perché i Sacerdoti mostrino al mondo con la santità della vita, l'adorabile fisionomia del Divin Volto, irradiando la luce della verità e dell'amore per il trionfo della Chiesa e la propagazione del Regno. O Gesù il tuo Cuore è dolce ed amabile sorgente donde scaturisce ogni bontà e misericordia, traboccante d’Amore. Immergi l’Anima di tutti i Tuoi ministri nel Tuo sangue preziosissimo, affinché s’immolino con lo stesso Amore con cui Tu sei morto e risorto, per salvare le anime. Amen 3 Ave Maria I DOMENICA DI QUARESIMA Anno B Prima Lettura Gen 9,8-15 L'alleanza fra Dio e Noè liberato dalla acque del diluvio. Dal libro della Gènesi Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra. Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra». Dio disse: «Questo è il segno dell’alleanza, che io pongo tra me e voi e ogni essere vivente che è con voi, per tutte le generazioni future. Pongo il mio arco sulle nubi, perché sia il segno dell’alleanza tra me e la terra. Quando ammasserò le nubi sulla terra e apparirà l’arco sulle nubi, ricorderò la mia alleanza che è tra me e voi e ogni essere che vive in ogni carne, e non ci saranno più le acque per il diluvio, per distruggere ogni carne». Salmo Responsoriale Dal Salmo 24 Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà. Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza. Ricòrdati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre. Ricòrdati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore. Buono e retto è il Signore, indica ai peccatori la via giusta; guida i poveri secondo giustizia, insegna ai poveri la sua via. Seconda Lettura 1Pt 3,18-22 Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi. Dalla prima lettera di san Pietro apostolo Carissimi, Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua. Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze. Vangelo Mc 1,12-15 Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli. Dal vangelo secondo Marco In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». C’è chi soffia sulle polemiche contro il Pontefice di Andrea Tornielli (26/02/09) Papa Benedetto è nell’occhio del ciclone. Prima per il caso del prelato lefebvriano Richard Williamson, le cui dichiarazioni negazioniste sulle camere a gas sono state divulgate da una televisione svedese quasi in coincidenza con la pubblicazione della revoca della scomunica ai quattro vescovi consacrati nel 1988 da monsignor Lefebvre. Poi per il caso, meno eclatante ma non meno dirompente, del nuovo vescovo ausiliare di Linz, Gerhard Maria Wagner, già dimissionario perché apertamente contestato nella Chiesa austriaca a causa di alcune sue dichiarazioni sul ciclone Katrina che nel 2005 distrusse New Orleans (da lui definito un castigo di Dio), sui romanzi di Harry Potter (da lui bollati come pericolosi e diabolici), sull’omosessualità. Proprio in seguito a questi due casi la Santa Sede attraversa un momento delicato e difficile. Critiche e attacchi non sono mai mancati ai Papi e a Papa Ratzinger: oggi però queste critiche e questi attacchi non provengono soltanto dai tradizionali pulpiti del dissenso, da teologi come Hans Küng o come Vito Mancuso, ma anche da alcuni esponenti dell’episcopato tradizionalmente più vicini a Benedetto XVI, com’è accaduto in Austria, dove tra i critici verso Roma per la nomina di Wagner quale ausiliare di Linz si ritrova il cardinale arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn. Nelle scorse settimane alcuni problemi sono stati ingigantiti, con strumentalizzazioni evidenti: si è voluto far credere che la Chiesa di Papa Ratzinger – Pontefice certamente amico degli ebrei, che da teologo ha riflettuto in modo particolare sul legame che unisce i cristiani al popolo dell’Antica Alleanza – avesse dimenticato se non rinnegato il Concilio Vaticano II, e avesse fatto marcia indietro rispetto alla ferma e inequivocabile condanna dell’antisemitismo. È certo che Oltretevere, al di là delle strumentalizzazioni, si sono verificati intoppi e problemi, nel processo prima decisionale e quindi comunicativo, in relazione ad alcuni recenti eventi gestiti dai collaboratori di Benedetto XVI. Tra gli inquilini dei sacri palazzi, dove peraltro non ci si nasconde l’esistenza di intoppi e problemi, c’è però chi è convinto che quella che si sta giocando in queste settimane sia una «battaglia» di dimensioni più vaste e più profonde di quanto appaia all’esterno, e che proprio i recenti episodi abbiano dato forza e riconquistata visibilità a quanti non hanno mai perdonato a Benedetto XVI di essere diventato Papa. Gli stessi che avevano passato anni a dipingere Joseph Ratzinger come il «panzerkardinal», attribuendogli un ruolo frenante durante il pontificato di Giovanni Paolo II – una caricatura fuori dalla storia, dato che proprio Ratzinger è stato colui che più a lungo ha collaborato con Papa Wojtyla, e quest’ultimo non ha mai voluto accettare la richiesta di potersi ritirare avanzata a più riprese dal porporato – tornano ora ad affibbiargli gli stessi stereotipati cliché. Ecco perché il Papa è finito sotto attacco di Gianni Baget Bozzo (26/02/09) Papa Benedetto è sotto la linea del fuoco, di «fuoco nemico» per la maggior parte ma anche di «fuoco amico». Anzi il fuoco nemico esiste con l’intenzione e nella speranza di potenziare il fuoco amico. Repubblica è il centro di questa doppia strategia. Nel libro di Marco Politi su «i no» della Chiesa è soprattutto il fuoco amico che parla, sono dei cattolici militanti che argomentano. Ieri, intervistato dalla Stampa, il teologo Hans Küng ha attaccato Ratzinger dicendo che ha «tradito lo spirito del Concilio». Ma non è Papa Benedetto a essere in discussione, è il ruolo del Papato. Paolo VI dovette affrontare un dissenso ecclesiastico ben più radicale, pensò di dover formulare formalmente un nuovo credo, il credo del Popolo di Dio, tanto i fondamenti della fede gli sembravano scossi. E, molte volte, soprattutto in occasione della enciclica Humanae Vitae, il dissenso di vescovi e teologi fu clamoroso. Il Papa riempiva il suo compito di conservare l’unità della Chiesa nel tempo mantenendo intatta la tradizione come fondamento della Chiesa. Giovanni Paolo II aggirò vescovi e teologi con il suo pellegrinare apostolico verso le nazioni, facendo dei semplici fedeli una barriera contro il prevalere delle opinioni difformi dalla tradizione nell’episcopato e nella teologia. Essere polacco e avere espresso la libertà della Chiesa nella sua verità di fronte al comunismo ed essere stato il granello di sabbia che ha fatto crollare l’impero sovietico sul tema delle nazioni evocato dal Papa, ha conciliato a Giovanni Paolo II l’onore del mondo, ma non il consenso di quei vescovi e di quei teologi che pensavano che il potere papale dovesse essere ridotto a un potere di coordinamento interepiscopale. E che il dibattito teologico procedesse senza vincoli dogmatici e disciplinari. Papa Benedetto è dunque in buona compagnia. L’occasione dello scoppiare del «fuoco amico» è stata la cancellazione della scomunica ai vescovi di Ecône, tra cui un negazionista della Shoah. Da allora circola nel mondo cattolico l’idea di un Papa monaco e teologo chiuso nei suoi studi e nelle sue liturgie: un Papa che si vuole spirituale quando il tempo domanda di governare la comunicazione e la propria immagine costruita su modelli comunicativi come aveva fatto Giovanni Paolo II. Con Papa Benedetto il rapporto tra Chiesa, culture e religioni è divenuto intenso e dottrinale. Egli ha agito in profondità sulle relazioni tra Chiesa cattolica, ebraismo ed islam. Ha coinvolto le relazioni esterne nella identità dottrinale della Chiesa non riducendole soltanto a rapporti diplomatici e a relazioni formali. È un Papato denso di significato che non si è rassegnato alla diplomazia vaticana, ma ha voluto dare ai rapporti con le religioni e con le culture una dimensione fondata sulla Chiesa come corpo di Cristo. Il limite di Giovanni Paolo II era dato appunto dal successo del suo tentativo di comunicare legato alle qualità personali di Karol Wojtyla, ma lasciando intatta la figura del Papato. E Benedetto XVI ha dato la misura del suo impegno nel cercare la conformità tra la dottrina e la vita della Chiesa facendo affrontare dal sinodo dei vescovi il punto cruciale del modernismo e dell’antimodernismo, cioè il rapporto tra analisi storico critica della Bibbia e il suo valore come documento della fede cristiana insegnato dalla Tradizione. I decenni che dividono gli anni Duemila dagli anni Sessanta, gli anni del Vaticano II, pesano come secoli. Il mondo moderno è finito con la fine del comunismo. La crisi del capitalismo aggiunge problemi nuovi a quelli antichi. La sfida islamica si unisce a quella laicista con lo scopo di ridurre la Chiesa a una minoranza insignificante. Occidente e comunismo erano più interni alla cultura cattolica che quello che possiamo chiamare postcapitalismo. Benedetto ha dato un profilo spirituale e intellettuale alla Chiesa cattolica nel nostro tempo in cui la domanda religiosa si rafforza proprio in funzione delle contraddizioni in cui essa vive. Nel mondo cristiano vivono con vitalità le Chiese ortodosse e le comunità pentecostali, tutte legate al fascino dell’esperienza spirituale, al mistero dell’evento cristiano. La chiese che si sono consegnate alla modernità come la comunione anglicana e le Chiese luterane e calviniste, le Chiese della Riforma, sono consumate nella loro vita religiosa. Papa Benedetto come Papa ha continuato l’opera dei Papi e ha posto l’identità della Chiesa nella sua prassi storica, ha unito mistero e messaggio, ortodossia e comunicazione. Per questo il «fuoco amico» e quello «nemico» lo combattono. CL: sul “fine vita” siamo col cardinale Bagnascoda www.clonline.org (26/02/09) In relazione al dibattito intorno a una legge sul fine vita, Comunione e Liberazione condivide le ragioni più volte espresse dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, e rese ancora più attuali dopo la morte di Eluana Englaro: «Il vero diritto di ogni persona umana, che è necessario riaffermare e garantire, è il diritto alla vita che infatti è indisponibile. Quando la Chiesa segnala che ogni essere umano ha un valore in se stesso, anche se appare fragile agli occhi dell’altro, o che sono sempre sbagliate le decisioni contro la vita, comunque questa si presenti, vengono in realtà enunciati principi che sono di massima garanzia per qualunque individuo» (Prolusione al Consiglio permanente della Cei, 26 gennaio 2009). Lo stesso Benedetto XVI, nell’Angelus del 1° febbraio 2009, ha ricordato che «la vera risposta non può essere dare la morte, per quanto “dolce”, ma testimoniare l’amore che aiuta ad affrontare il dolore e l’agonia in modo umano». Per questo, di fronte alle polemiche suscitate da ambienti laici e anche da cattolici, restano per noi valide le preoccupazioni del cardinale Bagnasco e della Cei sulla necessità di «una legge sul fine vita, resasi necessaria a seguito di alcune decisioni della giurisprudenza. Con questa tecnica si sta cercando di far passare nella mentalità comune una pretesa nuova necessità, il diritto di morire, e si vorrebbe dare ad esso addirittura la copertura dell’art. 32 della Costituzione». Chi si impegna in politica secondo ragione può trarre da queste preoccupazioni della Chiesa uno sguardo più vero alla vita degli uomini, nel difficile compito di servire il bene comune. l’ufficio stampa di CL Milano, 26 febbraio 2009. HO LOTTATO TANTO IN QUESTO GIORNO Ho lottato tanto in questo giorno, ho sofferto tanto in questo giorno, ne ho sentite tante e ne ho vedute tante in questo giorno. Non c'è stato amore in questo giorno, non c'è stata pace in questo giorno, hanno pianto tanti, sono morti tanti, in questo giorno. Ma ora voglio addormentarmi tra le tue braccia o Signore sicuro che domani, domani sarà un giorno migliore. Ma ora voglio addormentarmi tra le tue braccia o Signore sicuro che domani, domani sarà un giorno migliore.