Il sistema di autoguida del telescopio principale

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Il sistema di autoguida del telescopio principale
Maggio 2010: grazie alla disponibilità di un CCD SBIG ST7 è stato possibile impiegare il telescopio rifrattore, montato in
parallelo sul telescopio Lotti, come valido strumento di guida (figura 1). Esposizioni relativamente lunghe possono essere
così autoguidate, permettendo di correggere i difetti di inseguimento siderale della montatura o correlati alla turbolenza
atmosferica.  Figura 1: la camera SBIG ST7 applicata al telescopio rifrattore di guida, in parallelo al telescopio Lotti. Il
telescopio di guida è un rifrattore da 12 cm di apertura caratterizzato da una scala, sul piano focale, pari a 0.137
arcsec/μm. Il campo inquadrato dal chip ST7 è dunque relativamente piccolo, come illustrato nelle due immagini
riportate in figura 2: la foto più grande ritrae una zona di cielo nel Cancro (la stella più luminosa è la
SAO97610/HIP39982) ed è stata realizzata con il telescopio principale + camera FLI Proline 4710, in binning 2, con 60
secondi di esposizione e autoguida attiva. L’immagine più piccola mostra il campo inquadrato dalla camera ST7, durante
la fase di autoguida: le esposizioni sono state realizzate con tempi da 5 secondi, in binning 3. Con questo setup si
ottiene una scala sul piano focale del telescopio guida pari a 3.7 arcsec/pixel e si riescono a riprendere stelle di
magnitudine 11-12 (sempre con pose da circa 5 secondi). Figura 2: immagine autoguidata e campo inquadrato dal
telescopio guida con camera SBIG ST7.Le ridotte dimensioni del campo dalla camera di guida sono state aumentate
mediante una modifica dello schema ottico del telescopio rifrattore: con l’introduzione, all’interno del focheggiatore, di un
piccolo doppietto convergente di opportuna lunghezza focale, la focale equivalente del telescopio guida è stata ridotta
adeguatamente, in modo da aumentare il campo inquadrato. La figura 3 mostra M66 ripreso dal telescopio principale +
camera FLI Proline 4710, in binning 1, con 90 secondi di esposizione e autoguida attiva. L’immagine ripresa dalla camera
ST7 mostra come il campo inquadrato sia addirittura più grande in AR e paragonabile in Delta, rispetto a quello ripreso
dal telescopio principale: operando in binning 2 si ha una scala, sul piano focale del telescopio guida, pari a 4.2
arcsec/pixel e si raggiunge ancora la magnitudine di circa 11-12, operando con 5 secondi di esposizione. A differenza di
prima, la probabilità di trovare una opportuna stella guida nel campo del rifrattore è ora notevolmente maggiore! Figura
3: immagine autoguidata e campo inquadrato dal telescopio guida dopo la modifica dello schema ottico del rifrattore.La
gestione della camera di guida è stata implementata nei programmi di automazione; è così possibile pianificare
sessioni osservative automatiche che prevedano la realizzazione di riprese digitali autoguidate.Â
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Generata: 2 June, 2017, 02:04