Biogr.Spartaco doppia pag.pub

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S
partaco nasce a Milano il 29 marzo 1934.
Il rientro in una Milano semidistrutta dalle bombe, la fame, la povertà; la
Pochi sanno che i suoi primi giorni di vita li ha trascorsi a Milano, nel
necessità di tornare al paese d’origine, in Puglia, per qualche anno, come le
carcere di San Vittore.
tante famiglie di “sfollati” costretti ad abbandonare le proprie case per evita-
I genitori, infatti, sono antifascisti e per questa ragione mamma Vincenza nel
re i bombardamenti e a rifugiarsi in campagna, dove resistono meglio i lega-
’34 è incarcerata a San Vittore - insieme alla figlia maggiore Nina - e ne
mi di solidarietà e maggiori, nonostante i sacrifici, sono le possibilità di so-
esce solo per andare alla clinica Mangiagalli al momento del parto.
pravvivere.
Già il nome di Spartaco segna l’appartenenza ad una storia familiare, socia-
Solo nel Dopoguerra la famiglia ritornerà a Milano, la città che Spartaco
le e politica che sarà parte fondamentale della sua identità e del suo percorso
amerà e a cui rimarrà legato per tutta la vita.
di vita.
E’ forse in quei primissimi anni, e nelle sue “radici” famigliari, che risiedo-
Papà Michele e mamma Vincenza sono originari di Minervino Murge (in
no alcuni tratti fondamentali della formazione e della personalità di Sparta-
provincia di Foggia) e, per una straordinaria coincidenza del destino, sono
co: la ricerca e la difesa della libertà; l’interesse e l’amore per il prossimo; la
nati entrambi il Primo Maggio.
passione civile e politica che diventeranno poi, quasi naturalmente, una
Papà Michele, anarco-sindacalista, è amico fraterno di Giuseppe Di Vittorio,
“scelta di vita”.
con il quale ha organizzato le lotte sindacali dei braccianti ed ha fondato le
Negli anni giovanili Spartaco si dedica ad un’altra passione: il teatro.
prime Camere del Lavoro in Puglia. Per queste scelte entrambi saranno per-
Frequenta la Scuola del Piccolo Teatro di Milano, guidata da Giorgio Stre-
seguitati dal regime e costretti al confino.
hler e Paolo Grassi.
Negli anni immediatamente successivi, infatti, la famiglia Veglia è al confi-
Si tratta di un’esperienza entusiasmante, che Spartaco ricorderà sempre con
no all’isola di Ponza, insieme a moltissimi altri antifascisti fra i quali il futu-
grande orgoglio e nostalgia.
ro Presidente della Repubblica Sandro Pertini.
L’amore per il teatro e più in generale per l’arte,
A Ponza nasce Aurora, la sorella di Spartaco.
la musica, la poesia, rimarranno un tratto distin-
Anche in questo caso la scelta del nome non è
tivo anche dell’attività di formatore sindacale
casuale, ma segue l’uso dei socialisti e degli
che Spartaco svolgerà successivamente.
anarchici di assegnare ai propri figli nomi che
La cultura rappresenterà sempre per lui, infatti,
possano evocare gli ideali di libertà e giustizia
un importantissimo fattore di promozione ed
sociale e le speranze in una società migliore.
emancipazione personale e sociale, che lo porte-
L’infanzia di Spartaco è, nella sua “normale
rà ad essere l’ideatore e il regista del Circolo
straordinarietà”, comune ai molti della sua ge-
culturale “Giaime Pintor”, a Milano in una zona
nerazione, cresciuti negli anni del regime fascista e della guerra.
popolare, piazza Martini, dove tra il 1961 ed il 1966 si incontreranno molti
artisti e intellettuali milanesi.
inviato all’inizio degli anni ’70 nelle Regioni del Meridione per aiutare con-
Il Circolo svolge una vivace attività culturale, spaziando dalle rappresenta-
cretamente i compagni.
zioni teatrali di carattere storico-politico, (come quella ispirata alla guerra
E’ in questa occasione che Spartaco scopre la Sicilia e i siciliani, una terra e
civile spagnola) a interventi di interesse sociale (le politiche abitative e il
un popolo di cui sarà innamorato per tutta la vita: è il Sud degli ultimi, ed è
dibattito sulla Legge Sullo) ad approfondimenti sugli assetti urbanistici,
anche il Sud della classicità, della cultura mediterranea, dei profumi e dei
l’ambiente, la vivibilità, lo sviluppo economico della città.
sapori, della passionalità.
L’esperienza con il teatro continua per qualche anno. Sono anni in cui si
E’ la CGIL, per Spartaco, il luogo ove esprimere pienamente la propria pas-
intrecciano anche importanti legami di amicizia con artisti, attori e registi
sione politica e trasmettere i valori e le ragioni dell’appartenenza ad un
affermati (Franco Indovina, Antonella Lualdi, Franco Interlenghi, Gabriele
grande progetto politico e sociale.
Polverosi, l’incontro con Leo Ferrè). Risale a questo periodo l’incontro ed il
Spartaco fonda il suo “essere comunista” su un profondo senso etico e mo-
lavoro in teatro con l’attrice e attuale nostra compagna Nicoletta Rizzi.
rale, su uno straordinario senso del
Spartaco successivamente abbandonerà l’attività teatrale, ma chi l’ha cono-
Partito e dell’Organizzazione.
sciuto avrà certamente ravvisato nel suo carattere l’impronta permanente di
Proverbiali furono le vivaci discus-
quell’esperienza: nella sua estrosità, nel gusto di stupire e sorprendere, tal-
sioni con i compagni all’indomani
volta fino ad arrivare alla provocazione, nel suo porsi sempre “al centro del-
dell’esperienza della “Primavera di
la scena”.
Praga” sul “socialismo dal volto u-
Intanto, il rapporto con la politica e la CGIL si consolida.
mano”: espressione, ed esperienza,
Spartaco va a lavorare alle Poste, un ambiente lavorativo e sindacale com-
da lui tenacemente sostenute.
plesso e pieno di contraddizioni. Si dedica all’attività sindacale, con cre-
Per Spartaco, cosa peraltro comune a molti compagni, non c’è confine fra
scenti impegno e responsabilità, da Delegato fino a diventare Segretario del-
vita personale e impegno politico; la militanza per la GGIL e per il Partito è
la sua Categoria, i Postelegrafonici.
piena e totale: una vera scelta di vita.
Parallelamente prosegue la militanza nel
Molte compagni e molti compagni, allora come oggi, si sono riconosciuti in
Partito Comunista, nel quale si distingue
questo modo di vivere l’impegno politico e sindacale, con la stessa passione
per le sue radicate idee riformiste.
e dedizione.
Spartaco partecipa attivamente e inten-
Per diverse generazioni di Quadri sindacali della CGIL di Milano (e fra que-
samente al lavoro in sezione ed è coin-
sti moltissimi attuali dirigenti), Spartaco è soprattutto, il Responsabile della
volto direttamente nelle campagne elet-
formazione sindacale.
torali del P.C.I.: come molti altri Dirigenti comunisti del Nord Italia sarà
Alla fine degli anni ’70, infatti, il Segretario Generale della Camera del La-
voro di Milano Lucio De Carlini assegna a Spartaco la responsabilità di di-
l’Università Bocconi, con la Scuola per Dirigenti d’Azienda (con Silva, Gol-
rigere la struttura della formazione confederale con l’obiettivo di dare un
zio, Rebora) e il Politecnico (con Canella, Acuto, Borgogna).
forte impulso alla formazione dei Quadri e di creare profili politico-sindacali
Spartaco decide anche di avvalersi della competenza professionale dei do-
e competenze tecnico-professionali adeguate alle nuove sfide del Sindacato.
centi provenienti dall’esperienza delle 150 ore (come Luisella Erlicher, Bar-
Molti ricorderanno le intense espe-
bara Mapelli, Paolo Zanetti).
rienze umane e formative vissute
Il sindacalista, come il politico, è un educatore, un comunicatore e, possia-
alla Villa Invernizzi di Imbersago,
mo dire, anche una sorta di “operatore culturale” nei luoghi di lavoro.
la bella ed elegante sede di proprie-
Di qui la scelta di un approccio necessariamente interdisciplinare, che af-
tà della CGIL, ove per anni si sono
fianchi alla indispensabile conoscenza dell’identità, delle strategie, delle
svolti i corsi di formazione.
politiche della CGIL, lo studio della microeconomia, dei bilanci,
Negli anni più recenti, come è noto,
l’approfondimento delle aree più moderne ed avanzate della cultura
la sede della Formazione milanese è diventata il Centro di Cultura e Forma-
d’impresa e delle teorie organizzative.
zione Sindacale “Luciano Lama”, in via Pace presso la Società Umanitaria.
Accanto a questo, in un processo di costante contaminazione e rielaborazio-
Spartaco ha diretto la Formazione per vent’anni. Ed è in effetti nella forma-
ne, gli spunti che vengono dall’arte e dalla musica, dallo studio creativo del-
zione sindacale che trova sintesi tutta la sua esperienza politica e umana.
la letteratura e della poesia, dal cinema e dal teatro.
Vale allora la pena di soffermarsi sulle caratteristiche del suo fare formazio-
Anche le “Feste della formazione” diventano non solo l’appuntamento con-
ne.
viviale con cui chiudere
Innanzitutto, l’impegno per la definizione di un preciso profilo professionale
l’anno,
del formatore sindacale che, oltre ad essere un sindacalista ed un militante
un’ulteriore occasione cultu-
della CGIL, deve possedere specifiche competenze pedagogiche e didattiche
rale e formativa.
nella Formazione degli adulti.
Un ultimo elemento, indi-
E’ per questa ragione che le docenze sono sempre scelte fra i più qualificati
menticabile per gli amici ma
ed aggiornati professionisti delle varie discipline.
che non può esservi sfuggito nemmeno dalla visione delle immagini, è stata
Ciò vale innanzitutto per la preparazione e l’aggiornamento dei formatori
l’ospitalità di Spartaco e il grande valore dato alla conversazione e alla con-
(fra i primi docenti ricordiamo i capiscuola Gianpiero Quaglino, Bruno
vivialità. Non soltanto intesa come il gusto della tavola, della compagnia, la
Maggi, Giuseppe Varchetta, Gino Pagliarani, Duccio Demetrio).
grande passione per la cucina. Il convivio è l’occasione per la scoperta di
La formazione sindacale, quindi, fin dal suo nascere si rapporta con le prin-
altre culture, è la riscoperta dei cibi e dei riti della tradizione; è, soprattutto,
cipali Istituzioni culturali e con le Università milanesi, tra queste anche
l’accoglienza e la cura degli amici e delle persone care.
ma
anche
Non a caso una delle sue mete preferite
sono sempre state le Langhe, dove insieme al gusto del cibo e del convivio,
nei paesaggi poteva ritrovare traccia
delle poesie di Pavese e dei racconti di
Fenoglio. Una terra di duro lavoro, di
poeti e di partigiani.
S
partaco ci ha lasciato il 9 Marzo.
Questo nostro breve racconto non ha certo la pretesa di restituire la
ricchezza e la complessità della sua vita, ma semmai di tracciarne solo alcuni passaggi significativi.
Un ricordo collettivo del suo ruolo e dell’esperienza vissuta nella CGIL.
Accanto a questo, ciascuno di noi conserva un proprio, personale ricordo di
Spartaco.
Dal ricordo corale di oggi, intendiamo far emergere la sua vicenda umana,
personale e politica, dentro ad un percorso collettivo, che molte compagne e
molti compagni qui hanno condiviso con lui.
Un percorso che è un pezzo della nostra storia, della storia della CGIL e
della Camera del Lavoro di Milano.
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