Fanzine - L

annuncio pubblicitario
fanzine dicembre 2009
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L-EKTRICA
L-EKTRICA IS WATCHING YOU!
Martedì
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myspace.com/minitelrose
Dicembre
valeriecollective.com
Ogni Martedì • Every Tuesday • ore 23.00
AKAB Via di Monte Testaccio 69, Roma
Dicembre 2009
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L-Ektrica djs: Andrea
Glass
Candy
+
ESU & fabrice
Visual: Infidel
L-Ektrica Fanzine
Live
Grafica: Lord Z
Interviste: Matteo Quinzi, Nicola Casalino
Progetto: L-Ektrica Family
l-ektrica.com
myspace.com/lektrica
facebook.com/lektrica
Media Partner
Web Partner
Desire
Live
Live!
Minitel Rose
INterview
di Nicola Casalino
thejuanmaclean.com
myspace.com/thejuanmaclean
L’artwork del del
vostro album ci proietta in un
mondo retro/futuristico tipicamente anni 80,
mi vengono in mente computer della Commodore o vecchi
synth. E’ questa la principale fonte di ispirazione per la vostra
musica oppure siete attratti da altre suggestioni o immaginari?
Ci sono diverse cose che amiamo degli anni 80: i film che hanno segnato la nostra
adolescenza (Ghostbusters, Blade Runner…), i synth che hanno conosciuto proprio in
quegli anni il tempo migliore e uno stato mentale che sembrava essere divertente.
Ma gli 80s sono un’influenza così come il nostro sogno, la nostra vita o la musica che ascoltiamo.
E’ vero che la copertina del nostro primo EP è nello spirito degli anni 80 ma è più una cover
Sci Fi che in stile 80s. Per concludere, credo che la maggior parte dei musicisti che ora hanno tra i 20
e i 30 anni siano ispirati dagli anni dal periodo della loro gioventù, quindi è logico che l’attuale panorama
musicale abbia un sapore anni 80.
Probabilmente la maggior parte della gente non sa molto a proposito della Valerie, la crew di artisti di cui
voi fate parte. Come potreste sintetizzare le principali differenze, in termini musicali e stilistici, rispetto a
altre crews come la Ed Banger?
Innanzitutto la Valerie non è una label. E’ semplicemente un gruppo di amici di Nantes che condividono lo
stesso amore per la colonna sonora degli anni 80. Abbiamo tutti lo stesso grafico: The Zonders. Valerie è anche
un blog in cui puoi trovare degli ottimi remix, tracce rare e belle foto. Facciamo anche dei Valerie parties nei
quali condividiamo la nostra musica. Fanno parte del collettivo: College, Maethelvin, Russ Chimes, Anoraak,
The Outrunners e noi. Ognuno di noi ha una propria pagina Myspace, quindi dategli un’occhiata.
Vi cimentate spesso nei remix, quale tipo di tracce trovate più stimolanti? C’è un remix di cui andate
particolarmente fieri?
Trovo che sia più interessante remixare pezzi pop o rock trasformandoli in tracce da dancefloor. Remixare
pezzi più aggressivi non ci interessa. Non ho mai pensato quale potrebbe essere il nostro remix che
preferisco.
Come suggerisce il nome del vostro lavoro – The French Machine – le vostre produzioni
hanno un forte legame con il background musicale del vostro paese; Tuttavia possiamo
rintracciare anche altre influenze che vanno dalle band Indie Pop britanniche a
leggende dell’elettronica come i Kraftwerk. Non è così?
Non so se effettivamente abbiamo questo famoso French Touch. Se
quest’ultimo significa mettere un po’ di romanticismo nella
musica allora vuol dire che abbiamo il French Touch.
La nostra musica è un pò diversa
rrispetto
ispetto
all’attuale scena
elettronica francese come la
Ed Banger o i musicisti della Institubes.
Ascoltiamo molta musica: black music quando eravamo
teenagers ed ora anche molta roba Hip Hop. Abbiamo anche
ascoltato anche parecchio 70s, Soft Rock californiano, Prog Rock…
Chi si occupa dei vostri artworks e visuals? Dedicate molto tempo a questi
aspetti?
Come ti dicevo il nostro grafico è The Zonders, è in grado di capire ciò che vorremmo
più di ogni altra cosa. E’ un ragazzo che ha davvero molto talento.
Diteci cosa state ascoltando in questo periodo e suggeriteci una band che trovate fantastica.
Bands come Friendly Fires, Metronomy, Midnight Juggernauts, Fenech Soler, sono veramente
molto interessanti. Seguiamo label come la DFA, Stones Throw, Modular. E’ bello il fatto che grazie
a Myspace e Internet, da qualche anno, le bands Indie sono molto più popolari. Stiamo attualmente
lavorando con un gruppo che si chiama Rhum For Pauline, che fa parte della stessa nostra etichetta.
Scrivono grandi pezzi, il loro EP uscirà all’inizio del prossimo anno.
Se foste su un’isola deserta e poteste portare solo 3 album, quali sarebbero?
Credo che ciascun membro della band avrebbe una risposta differente. E’ difficile rispondere ma
posso dirti che sicuramente tutti porteremmo un disco dei Pink Floyd.
Qual è la band con cui vorreste suonare e il miglior gruppo con cui avevte suonato?
E’ sempre emozionante incontrare nuova gente, è uno dei lati più belli del fare il musicista.
I concerti ci danno sempre l’opportunità di scoprire nuove bands e condividere qualcosa
con loro. Due settimane fa in Brasile abbiamo suonato con un gruppo che si chiama
Copacabanan Club: è stato fantastico. Dovreste seguire questi ragazzi, sono
eccitanti sul palco, così solari.
Date al pubblico di L-Ektrica una ragione per la quale
rimpiangerebbe di non essere venuto al vostro show…
Ci sarà una tigre bianca sul palco e un featuring
con Jimmy Cliff!
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Pilooski
INterview
di Matteo Quinzi
Insieme a Joakim, sei senza dubbio l’artista musicale più interessante ed eclettico della nuova scena
elettronica francese. Mentre lui contamina l’elettronica con l’indie, il post punk e la new wave, il tuo
crossover è con la black music, soul e funk in primis.
Come è sbocciato il tuo amore per le sonorità black? Hai questa passione fin da piccolo, grazie ai vinili
dei tuoi genitori, o in quale altro modo si è manifestata? E a proposito dei tuoi contatti con Joakim,
hai curato per la sua label, la Tigersushi, l’incredibile compilation “Dirty Space Disco”… C’è qualche
possibilità di ascoltarne in futuro un secondo volume?
Il mio background musicale va sicuramente oltre la musica black. Il primo disco che ho comprato,
all’età di sette anni, fu un Best Of delle colonne sonore di Morricone. Ma in generale mi piace il lato
“soul” delle cose e della musica, lo riesco a trovare nei Can, in una soundtrack di Cliff Martinez o nei
Buzzcocks. Non ho confini di genere o stili se la musica riesce a trasmettermi creatività e intensità.
Questi sono gli unici aspetti che contano per me. Onestamente non penso che faremo un altro volume
di “Dirty Space Disco”, non ne vedo il motivo in quanto un sacco di gente sta ormai producendo
compilation “space disco” e probabilmente ci sono sonorità molto più interessanti da esplorare. Infatti
mi preme dire che non voglio rimanere “ingabbiato” nella disco, che ovviamente adoro, ma per me è più
che altro uno stato mentale e la dimostrazione lampante è il fatto che i miei dj set sono caratterizzati
da molti stili musicali, non solo da tracce di matrice disco.
Dal 2000 fai parte della D-I-R-T-Y Crew e con loro hai creato e lanciato le Dirty Edit Series che
vi hanno fatto guadagnare grande visibilità di pubblico e critica ed il rispetto di altri artisti come
Laurent Garnier e Tiga. Spiegaci alcuni aspetti del progetto, come ad esempio la “filosofia” della
crew, come avete iniziato a collaborare, il vostro modo di lavorare nella produzione musicale e su
Alainfinkielkrautrock, il blog che avete fondato nel 2007…
Ho incontrato i miei amici della Dirty quando lavoravamo per la stessa label, la Diamond Traxx
di Parigi. Io mi occupavo della produzione di alcuni artisti, loro invece stavano lavorando sulla
compilation “Dirty Diamond” e ci trovammo subito sotto molti aspetti oltre a quello musicale come
la cucina turca, il vino ed il cinema!?
Più tardi arrivarono le Dirty Edit Series ed infine il blog Alainfinkielkrautrock, nel quale abbiamo
coinvolto altri nostri amici ed è fondamentalmente “a family thing”.
Il tuo nome è spesso menzionato ed accostato alle tue famose edits, come “Baggin’” di Frankie Valli,
già divenuto un classico contemporaneo, ma sei anche un ottimo remixer. Quali sono, a tuo parere, le
fondamentali differenze tra le due tecniche? Come capisci e scegli quale traccia è meglio remixare o
editare?
pilooski
In entrambi i casi si tratta di una questione di provare a fare una propria versione di un brano altrui.
Per quanto riguarda l’edit, spesso si lavora su un unico file stereo mentre per i remix di solito si
hanno i files separati delle varie tracce. Non ho regole prefissate, edito solo i brani che mi piacciono e
convincono veramente.
Sembra che tu sia un grande amante della musica, un esperto e probabilmente anche un accanito
collezionista!? Rivelaci i tuoi due artisti fondamentali del passato e del presente e spiegaci perché sono
in cima alle tue preferenze. E cosa più importante, il disco che sei più orgoglioso di avere nella tua
collezione..
È molto difficile per me scegliere due artisti “assoluti” perché spesso dipende dal mood in cui mi trovo,
ma più in generale non ho nessun “heroes in life” ma un infinito rispetto per persone come Ennio
Morricone, per quanto mi riguarda l’unico genio ancora vivente. Secondo me possiede l’approccio
perfetto alla musica: sperimentale ma melodico, popolare ma innovativo, la sua musica mi ha
pilooski
letteralmente catturato, mi fa affiorare moltissimi ricordi della mia infanzia ma è anche strettamente
collegata con il mio amore per il cinema. In passato ero molto più appassionato alla settima arte che
alla musica…Mi piacciono le cose spettacolari, come le orchestre per archi o gamelan, ed al tempo
stesso mi colpisce l’approccio “do it yourself ” nella musica, da questo punto di vista apprezzo tanto
Moondog quanto Dj Koze, Lee Perry e Ligeti, Pepe Bradock, The Supremes o Jackson (il producer
francese che esce per Warp). Ribadisco è una questione riguardante il mood del momento.
Passando al collezionismo, ultimamente sto comprando molte cose all’estero, di solito musicisti locali
dei quali non so nulla. Mi ha sempre affascinato l’aspetto della curiosità nella ricerca musicale. Invece
ho smesso di passare del tempo con i collezionisti, odio la parte nerd di quel mondo. Se ancora
compro dei dischi lo faccio per me stesso e mi piace condividerli con i miei amici ma non sento il
bisogno di comparare la mia collezione musicale con dei collezionisti, i quali spesso diventano super
paranoici, tristi e soli…Ultimamente sto ascoltando molta musica elettronica africana, in particolare
le cose di Francis Bebeys, quindi potrei dire che questi sono i miei “dischi del momento”.
Qual è il tuo approccio al dj set? Di solito preferisci conquistare il pubblico con un suono più mentale
o fisico? Buona parte della scaletta dei tuoi set è preparata in advance o è subordinata alla location e
all’audience della singola serata?
Non pianifico mai nulla, non vorrei mai prepararmi un set in advance. Suono un mix abbastanza
eterogeneo, passando dal funk alla techno, dal soul al rock, alla house…insomma qualsiasi cosa mi
sento di mettere al momento, e di solito suono per le ragazze!? Non puoi sbagliare se suoni “the funky
side of the things”!?
Segnalaci un paio di tracce che consideri intoccabili, che suonano perfette come sono, senza il magico aiuto
delle tue edits…
Ce ne sono così tante! Molte delle cose di Patrick Adams non andrebbero toccate, i Beach Boys
solo in caso di un’intuizione geniale, molte tracce Disco non dovrebbero essere editate, specialmente
quando è già presente da qualche parte una “long original club version”. Ma d’altro canto ho sempre
trovato più interessante quando qualcuno si è presentato con una versione creativa di una traccia super
famosa piuttosto che una pessima di un pezzo underground o cult.
Dicci qualcosa in più sui tuoi altri progetti musicali ed in particolare su Discodeine…
A proposito di Discodeine, abbiamo appena finito l’album ed uscirà ad inizio 2010. Sarà un mix di
caos poetico, Sade, Nicolas Roeg con un po’ di scaglie di parmigiano. Un lavoro, malato, crudo, con
del gamelan funk balinese. Insomma un album pop!?
Come si concluderà il tuo 2009? Ad esempio hai già programmi precisi per Capodanno? E cosa accadrà
nel “Mondo di Pilooski” nel 2010?
Probabilmente starò a casa a rilassarmi, bevendo del buon vino e mangiando l’anatra al miele.
Come tutti sanno, a meno che non si debba lavorare o suonare da qualche parte, Capodanno è la
serata peggiore per uscire!? Mi piacerebbe anche andare in Sicilia o a Napoli, adoro l’idea di tutto
quel “poetic chaos”. Al momento sto producendo delle bands ed ho appena finito di lavorare ad
un progetto pop con una talentuosa cantante che spesso collabora con Missy Elliott. Come ho già
detto, abbiamo finito l’album a nome Discodeine, quindi probabilmente andremo in tour molto
presto… Inoltre sto iniziando a produrre il nuovo LP di Turzi e a breve inizierò una collaborazione
con un altro producer francese…
Ultima domanda: Come mai hai scelto come moniker Pilooski? Ovviamente non è il tuo vero
cognome…
Mi sono svegliato un giorno con questo nome in testa, probabilmente è stato un segno divino!? No, a
parte gli scherzi, è fondamentalmente un mix, un gioco di parole tra il mio vero cognome, Marszewski,
ed un nickname con il quale i miei amici erano soliti chiamarmi. Niente di mistico, davvero!
Martedì
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Dicembre
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L-Ektrica Christmas Party
featuring
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Giovedì
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l-ektrica.com
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Year’s
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Party!
3 rooms!
SPECIAL CHART
MUNK Top 10 “Disco Christmas”
David Boydell d Red Light
Wham d Everything She Wants
Phenomenal Handclap Band d You’ll Disappear (Munk Remix)
Munk d Backdown (L.U.C.A. Rmx)
Cecile d Backtrack
Gucci Vump d EP
Breakbot d Penelope Pitstop
Bottin d Slash Dance
Rodion d Logical Song
Frank Sinatra d White X Mas (Slayer Rmx)
+
+ ...guests!
More infos coming soon ...waiting for!
AKAB
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