gene gnocchi “cose che mi sono capitate”

ITC 2000 presenta
GENE GNOCCHI
in
“COSE CHE MI SONO CAPITATE”
scritto da Eugenio Ghiozzi e Francesco Freyrie
con la collaborazione di Ugo Cornia
scene di Fabrizio Palla
regia di Massimo Navone
Dopo un consulto medico e il susseguente esame diagnostico eseguito da lui
medesimo, un anziano individuo della middle-up-class riceve un responso
inquietante: lui sta benissimo ma nella sua vita si è sempre tenuto tutto dentro.
Non ha mai esternato nessuna emozione, alcun sentimento. Rileggendo col pubblico
quella lastra grigia si accorge che la sua vita è caratterizzata da piccole cose,
minuzie facezie, il baluginìo della squama di un cefalo, il rumore del vento che si
incanala tra i dirupi, quella volta che entrando in un autolavaggio fu rapito dalla
mafia, quell’altra volta che Sarkozy al telefono gli affidò una missione impossibile,
l’altra volta ancora che partecipando al concorso di bellezza per l’uomo più bello del
mondo si rese conto che i partecipanti erano solo due, lui e il suo gemello bello.
Con questo spettacolo Gene Gnocchi – facendo finta di ripercorrere asetticamente
un’esistenza – in realtà mette a nudo e risolve il dilemma fondamentale della vita
quotidiana: è meglio mangiare prima e poi andare a teatro o prima andare a teatro
e mangiare dopo?
ufficio stampa Alessandra Tagliabue
nota di regia
Di cosa sono fatte le vite delle persone normali? Di grandi avvenimenti, scelte fuori del comune,
gesta eroiche? Piuttosto da un reticolo di piccole azioni quotidiane, reiterate, apparentemente
insignificanti. E dietro a questa sequenza, a queste ripetizioni, si può intuire un senso più profondo
dell’esistenza, o sono puro sintomo di una potenziale follia che serpeggia dentro di noi?
Il personaggio immaginato da Gene Gnocchi si costruisce proprio intorno a questo ‘dilemma’, ed è
sostenuto da una maniacale attitudine: quella di annotare minuziosamente su carta tutti gli
avvenimenti, anche i più insignificanti, della propria vita. Cercando di organizzare i ricordi attraverso
un’improbabile catalogazione, (ad esempio ‘volte che sono andato a lavare la macchina’, ‘tagli di
capelli’, ‘volte che sono stato rapito dalla mafia’ ecc), si ritrova a raccontare storie surreali,
costruite dall’accostamento paradossale di frammenti di realtà. Fin dalle prime prove non ho potuto
fare a meno di pensare a certi racconti di Borges fitti di citazioni, rimandi ossessivi, molteplici
specularità . Ed è stata l’immagine della sua famosa ‘biblioteca infinita’ a guidarci nella ricerca della
soluzione scenografica per lo spettacolo: una torre di carte e faldoni da archivio che immaginiamo
perdersi nelle altezze del cielo.
Intorno e dentro a questa fragile costruzione, proiezione visiva della sua mente, si svolge la
frenetica attività del protagonista: ricordare, ricostruire, riannodare? O piuttosto, come un
Estragone Beckettiano dei nostri giorni il nostro personaggio semplicemente inventa, fantastica,
strappa risate, per riempire un vuoto che rischia ad ogni minuto di diventare voragine.
Massimo Navone
segue…
FRANCESCO FREYRIE
Scrittore, autore teatrale e televisivo, negli anni ottanta è caporedattore di "Mongolfiera"
settimanale bolognese di cultura e spettacolo che raccoglieva tra i suoi collaboratori Franco
Berardi, Pino Cacucci e Daniele Brolli. Nel 1989 comincia la sua carriera di autore teatrale
dando il via al suo sodalizio con il regista Daniele Sala. Autore storico di Gene Gnocchi
scrive con lui per il teatro "La neve e l'arte di scioglierla senza farla bollire" (2005), "La
costatazione amichevole nei tamponamenti tra mietitrebbia" (2003)e "La responsabilità
civile dei bidelli durante il periodo estivo" (2000). In televisione è autore di vari programmi
tra i quali "Meteore" (Italia 1 -1998), "Dillo a Wally" (Italia 1 - 1997), "Quelli che il calcio"
(Rai 2 - Stagione 2000 - 2006), " La Grande Notte " (Rai 2 - 2004), "Artù" (Rai2 - 2007/8).
UGO CORNIA
Laureato in Filosofia a Bologna, ha insegnato Lettere e Filosofia, ed è attualmente
insegnante di sostegno.
Ha iniziato a scrivere frequentando Ermanno Cavazzoni all'Università di Bologna, Gianni
Celati, Daniele Benati e Maurizio Salabelle della rivista "Il Semplice", sulla quale ha
pubblicato alcuni racconti.
Tra i libri pubblicati: " Sulla felicità a oltranza" (Sellerio Editore Palermo - 1999), "Le
pratiche del disgusto" (Sellerio Editore Palermo - 2007), "Sulle tristezze e i ragionamenti"
(Quodlibet - 2008) e "Le storie di mia zia (e di altri parenti)" (Feltrinelli 2008).