Armonia, Contrappunto e Fuga Indice Introduzione all'armonia..................................................................................................................................................................... 1 Contrappunto....................................................................................................................................................................................... 1 Il contrappunto e la scrittura musicale............................................................................................................................................1 L'essenza del contrappunto..............................................................................................................................................................1 Teoria ed esercizi............................................................................................................................................................................. 2 Regole concernenti la condotta melodica........................................................................................................................................2 Moto delle parti.......................................................................................................................................................................... 2 Errori armonici........................................................................................................................................................................... 3 Fuga....................................................................................................................................................................................................... 4 Storia............................................................................................................................................................................................... 4 Modello compositivo........................................................................................................................................................................ 4 Introduzione all'armonia L'armonia è una disciplina musicale che si occupa dell'"architettura" sonora in senso verticale, (gli accordi, la loro costituzione e concatenazione), e stabilisce criteri e norme per la loro classificazione e il loro impiego. Essa si svolge sulla base di un "sistema musicale" che, nel nostro caso è quello tonale. Caratteristica del sistema tonale è la bimodalità, cioè la sua "articolazione" in due soli modi: quello Maggiore e quello Minore. Storicamente si può affermare che la scienza dell’Armonia nasce dopo l’avvento della polifonia (XI sec.). La polifonia (poli = più – fonia = suoni, contemporaneamente) ovvero l’arte del contrappunto, nacque circa nel XI sec. e si sviluppò lungo tutta la storia musicale fino ai giorni nostri ed è stato la conseguenza di un’esigenza artistica analoga a quella che avvenne nella pittura con l’avvento della prospettiva. Contrappunto Il contrappunto e la scrittura musicale "L'avvenire della musica? Tornare alle sue origini, che sono vocali; dunque delle linee che cantino e che permettano, per mezzo dalla loro sovrapposizione e sviluppo, di creare una architettura sonora; il resto non è che un travestimento passeggero che muta ad ogni epoca". Georges Migot (1891-1976), compositore francese "Se il vostro disegno, melodico o ritmico, è preciso e s'impone all'orecchio, le dissonanze che l'accompagnano non sgomenteranno mai l'ascoltatore. Quello che non gli piace è invece d'impantanarsi in una palude sonora della quale non scorge le rive e nella quale verrà rapidamente inghiottito. Allora s'annoia e non ascolta più". Arthur Honegger (1892 – 1955), compositore svizzero L'essenza del contrappunto Per contrappunto si intende la tecnica compositiva relativa a composizioni polifoniche per creare una buona armonia. Pare che questo termine sia stato usato per la prima volta da Philip de Vitry nell'Ars contrapuncti. Il contrappunto vocale si basa sulle quattro voci di basso, tenore, contralto detto anche alto altus e soprano detto anche superius o cantus. Soprattutto nella musica sacra non erano permesse le donne nei cori per cui per la parte dell'alto era affidata ad una voce maschile acuta chiamata controtenor e quella del soprano cantus a voci bianche. Studio delle combinazioni di melodie, il contrappunto è anzitutto una preparazione indispensabile al vero stile di scrittura della fuga scolastica. Teoria ed esercizi La teoria dell’armonia fu enunciata da Gioseffo Zarlino nelle Istituzioni armoniche (1558). Zarlino affermò anzitutto la legittimità di una scienza armonica, essendo gli accordi frutto e conseguenza delle leggi naturali che governano l’acustica. Fu l'austriaco Johann Joseph FUX (1660-1741) ad avere per primo l'idea di esercizi basati su note dal valore obbligato. Dopo di lui, tutti i grandi autori di trattati hanno ripreso questo principio. Il suo Gradus ad Parnassum, un trattato di composizione sotto forma di dialogo tra il maestro e l'allievo, fu pubblicato dapprima in latino (1725) e tradotto in tedesco, italiano, francese e inglese. Mozart e Haydn, tra altri, hanno studiato il contrappunto secondo i principi di Fux. Lo studio del contrappunto è costituito generalmente da esercizi polimelodici da due a cinque voci. Negli esercizi non si scrive da sé il proprio canto dato (chiamato una volta Cantus Firmus), ma viene fornito come base di partenza. Regole concernenti la condotta melodica Moto delle parti Nel movimento da un accordo all’altro, si chiama moto melodico il passaggio da un suono all’altro nella stessa parte (voce). Si chiama moto armonico l’insieme di due o più movimenti melodici simultaneamente. Il movimento armonico può essere di tre specie: 1. Moto retto, quando due o più parti procedono nella stessa direzione 2. Moto contrario, quando due parti procedono in direzione opposte. Esempio di moto armonico retto e contrario. Le voci di soprano, contralto e tenore si muovono per moto retto (discendente), mentre il basso si muove per moto contrario rispetto ad altre voci superiori. 3. Moto obliquo, quando una o più parti stanno ferme mentre una o più parti si muovono Esempio di tutte e tre specie di movimenti armonici. Le voci di soprano e tenore si muovono per moto retto (discendente), mentre la voce di contralto rimane ferma (moto obliquo); il basso si muove per moto contrario. Nel movimento melodico bisogna evitare di compiere tutti quei salti che sono di difficile intonazione. I salti proibiti sono: tutti i salti di 7ª e tutti i salti aumentati e diminuiti. Esempio di movimento (salto) melodico proibito. La voce di soprano si muove su un salto di 4° aumentata. Sono permessi tutti i salti rimanenti. Esempio di movimento melodico permesso. La voce di soprano si muove salendo di un intervallo di 3ª maggiore e poi scendendo di 2ª maggiore (intervalli permessi). Errori armonici Nel concatenare un accordo con l’altro bisogna evitare di passare per moto retto: da un intervallo armonico di 5ª giusta ad un’ altra 5ª giusta (Quinte parallele); così da un intervallo armonico di 8ª giusta ad un’altra 8va giusta ( Ottave parallele); e da un Unisono ad un altro Unisono. Quinte e Ottave parallele: In ogni accordo si determinano degli intervalli armonici di quinta, ottava o di unisono. Nessuna voce che formi con un’altra uno dei suddetti intervalli potrà, passando all’accordo successivo, formare un intervallo analogo, a meno che non si cambi voce. Se due voci formano intervalli di quinta, ottava o unisono, nell’accordo seguente le stesse non possono ripetere il medesimo intervallo. Fuga Storia È una composizione polifonica vocale, strumentale o mista, originata dall'antico mottetto vocale. Si evolve poi nelle forme strumentali di canzona (profana) e ricercare (sacro), per raggiungere il massimo splendore nella prima metà del settecento, in particolare per le alte e geniali realizzazioni di Bach nel Clavicembalo ben temperato e nell'Arte della fuga. Successivamente all'opera bachiana, la fuga entra come elemento vivificatore nelle sinfonie (ad esempio la Sinfonia Jupiter di Mozart, nelle sonate di Beethoven e in molti altri componimenti. Modello compositivo La fuga "scolastica" è composta de tre "momenti" fondamentali: 1. Esposizione 2. Divertimenti 3. Stretti 1. Esposizione L'Esposizione è la parte che presenta nel modo più chiaro e convincente gli elementi tematici fondamentali della fuga, di modo che l'ascoltatore li possa afferrare, ricordare e riconoscere durante tutto il corso della composizione. Tali elementi sono: (a) il Soggetto, cioè il Tema principale, che dev'essere breve, incisivo e chiaro, senza cambi di tonalità al suo interno; (b) la Risposta, che è il soggetto stesso portato però nel tono della dominante; (c) il Controsoggetto, che è il contrappunto al soggetto, quindi pure alla risposta: quindi non è lo stesso tema esposto dal soggetto, ma un tema che l'accompagna, e che si trova in precisi rapporti armonici con il soggetto; (d) la Coda (che però non è sempre necessaria), che è una breve aggiunta al soggetto e fa semplicemente da cerniera per collegarlo direttamente al controsoggetto; (e) le parti libere, che sono contrappunti aggiunti alle voci che non siano in quel momento impegnate nell'esecuzione di parti "obbligate" (cioè Soggetto o Controsoggetto). L'organizzazione dell'Esposizione dipende dal numero delle voci scelte. Il modello "classico" presuppone le altrettanto "classiche" quattro voci (soprano, contralto, tenore e basso) e presenta gli elementi descritti in precedenza in modo che il Soggetto e la Risposta passino successivamente da una voce all'altra. Le "entrate" si possono quindi schematizzare così: Soprano Soggetto Controsoggetto Parte libera Parte libera Contralto --- Risposta Controsoggetto Parte libera Tenore --- --- Soggetto Controsoggetto Basso --- --- --- Risposta 2. Divertimenti La struttura di una fuga rievoca chiaramente quella di un tema letterario: esposizione, sviluppo e conclusioni. Dopo l'esposizione avviene lo sviluppo dei temi presentati, mettendone in luce delle parti particolarmente interessanti. La seconda parte della fuga, analogamente a un tema letterario, rappresenta dunque la parte analitica del lavoro. Come un tema letterario, svolgere una fuga significa "sfruttare" gli elementi esposti nella prima parte, sviscerandone ogni particolare per mettere in rilievo ogni inciso (la più piccola parte di una frase musicale) che possa avere un valore espressivo. Durante lo "svolgimento", il Soggetto (e la relativa Risposta) viene "trasportato" ai toni vicini a quello d'impianto (cioè quello d'origine), passando da toni maggiori a minori e viceversa: cambiando disposizione e "registro", il tema si presenta sempre in forma e modi diversi e interessanti da seguire per l'ascoltatore. Fra un trasporto e l'altro del Soggetto si snodano i veri e propri divertimenti, che consistono nella progressione modulante (cioè che cambia tonalità) di alcuni incisi presi dagli altri elementi esposti (coda, controsoggetto, meno frequentemente parti libere). 3. Stretti L'ultimo divertimento ha una struttura particolare e ben definita, che l'ascoltatore riconosce e capisce che rappresenta l'introduzione alla terza e ultima parte della Fuga, cioè allo Stretto. Avviene un ritorno al tono d'impianto (cioè alla tonalità principale) e una ripresa dell'esposizione, variata però e resa più interessante e viva dal fatto che le "entrate", prima ben distanziate le une dalle altre, stavolta sono più ravvicinate: ecco perché queste parti vengono chiamate stretti. Siccome tale processo renderebbe esigua, in estensione, la parte conclusiva della Fuga, di solito, anziché uno solo, si trovano almeno tre stretti, collegati tra loro da divertimenti sempre più brevi. Nel Clavicembalo ben temperato, salvo rare eccezioni, Bach non usa gli stretti e li sostituisce con alcune semplici riprese di soggetto. Naturalmente, la Fuga "artistica" non si attiene a un modello fisso. Fermi restando, però, alcuni principi fondamentali, le varianti e le eccezioni sono giustificate dalle singole e particolari esigenze espressive e stilistiche. Parte finale di una Fuga di Bach: ripresa del soggetto.