PUSSETTI, Chiara (ed), 2005, Emozioni, Annuario di Antropologia, anno 5 numero 6, Roma: Meltemi. Antropologia, Annuario diretto da Ugo Fabietti, Roma, Meltemi Numero 6 EMOZIONI Chiara Pussetti Introduzione Lila Abu-Lughod e Catherine Lutz Emozione, Discorso e Politiche della Vita Quotidiana Aurora Donzelli e Douglas Hollan Sul controllo emozionale: approcci performativi e narrativi allo studio delle emozioni nell’Indonesia Orientale Chiara Pussetti Vento, tempesta e incendio: i pericoli della perdita del controllo (Arcipelago dei Bijagó, Guinea Bissau) Cristiana Natali Morte e assenza di pianto rituale: il controllo delle emozioni tra i guerriglieri tamil dello Sri Lanka Silvia Forni La donna come contenitore. Produzione ceramica, genere ed emozioni nel regno di Babessi (Camerun nordoccidentale) Lorenzo Bordonaro L’amor come stile culturale. Visioni non-discorsive di strategie emozionali tra i giovani di Bubaque, Guinea Bissau João de Pina Cabral La soglia degli affetti: considerazioni sull’attribuzione del nome e la costruzione sociale della persona Lila Abu-Lughod è professore di Antropologia e di Women’s Studies alla Columbia University, New York. Ha svolto ricerca etnografica tra i Beduini Awlad ‘Ali (Egitto) e il resoconto di quest’esperienza è riportato nel libro Veiled Sentiments: Honor and Poetry in a Bedouin Society, di cui è disponibile la traduzione italiana (Sentimenti velati. Onore e poesia in una società beduina, Bollati Boringhieri, 2004). Ha esplorato diversi ambiti di ricerca nell’area degli studi postcoloniali e femministi. Attualmente si occupa delle politiche culturali della programmazione televisiva egiziana, esplorando la relazione tra serial televisivi di successo e dibattiti locali su genere, classe sociale, identità nazionale e modernità. Email: [email protected] Catherine Lutz è professore di Antropologia presso il Watson Institute. È stata professore di Antropologia all’University of North Carolina a Chapel Hill e precedentemente ha insegnato a Harvard e alla State University di New York a Binghamton. È autrice di numerose pubblicazioni tra cui 1988, Unnatural Emotions; Everyday Sentiments on a Micronesian Atoll and their Challenge to Western Theory, pubblicato dall’University of Chicago Press nel 1988 e Homefront: A Military City and the American 20th Century, pubblicato da Beacon Press nel 2001. E-mail: [email protected] Aurora Donzelli ha conseguito il Dottorato di ricerca in Antropologia Culturale presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca, con una tesi sul linguaggio politico e le pratiche comunicative presso i Toraja di Sulawesi. È attualmente investigatrice associata dell’Instituto de Ciências Sociais (ICS) di Lisbona e nel 2004 ha conseguito una borsa di ricerca presso la Fundação para a Ciência e a Tecnologia di Lisbona. Dal 1997 conduce ricerche in Indonesia. E-mail: [email protected] Douglas Hollan è professore di Antropologia all’University of California, Los Angeles, e Docente presso il Southern California Psychoanalytic Institute. È autore di numerose pubblicazioni sulla cultura e la psicologia dei Toraja di Sulawesi meridionale (Indonesia) e coautore di Contentment and Suffering. Culture and Experience in Toraja, edito dalla Columbia University Press nel 1994 e di The Thread of Life: Toraja reflection on the life cycle, (University of Hawaii Press, 1996). E-mail: [email protected] Chiara Pussetti, dottore di ricerca in Antropologia Culturale presso il Dipartimento di Scienze Antropologiche, Archeologiche e Storico-Territoriali (SAAST) dell’Università di Torino, è ricercatrice associata presso il Centro de Estudos de Antropologia Social (CEAS, ISCTE) di Lisbona, con borsa di post-dottorato della Fundação para a Ciência e a Tecnologia (FCT). Conduce ricerche dal 1993 nell’isola di Bubaque, Arcipelago dei Bijagó (Guinea Bissau), indagando i processi di costruzione della persona e i discorsi locali sulle emozioni. E-mail: [email protected] Cristiana Natali è assegnista di ricerca in Antropologia Culturale presso il Dipartimento di Studi Linguistici e Orientali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna. Si è occupata dei processi di costruzione identitaria in ambito migratorio e ha condotto ricerche sul campo tra i guerriglieri tamil nelle zone nord-orientali dello Sri Lanka. E-mail: [email protected] Silvia Forni ha conseguito il Dottorato di ricerca in Antropologia culturale presso l’Università di Torino. Attualmente è docente a contratto di Antropologia culturale e di Antropologia dell’arte presso la stessa università. Ha svolto ricerche etnologiche in Algeria e in Camerun su temi legati alla produzione materiale e artistica. E-mail: [email protected] Lorenzo Bordonaro è dottorando in Antropologia Sociale presso l’Intituto Superior de Ciências do Trabalho e da Empresa (ISCTE) e ricercatore associato presso il Centro de Estudos de Antropologia Social (CEAS, ISCTE) di Lisbona. Dopo una ricerca dedicata al contesto simbolico e performativo dell’iniziazione maschile a Bubaque (Arcipelago dei Bijagó), si è occupato del conflitto intergenerazionale in contesto urbano in Guinea Bissau, esplorando le modalità di costruzione di una modernità locale. Seguendo questo percorso di ricerca, lavora attualmente con le comunità guineensi di Lisbona, interessandosi in particolare alla ricostruzione dell’identità nelle seconde generazioni. Email: [email protected] João de Pina-Cabral è Ricercatore Responsabile dell’Instituto de Ciências Sociais (ICS) dell’Università di Lisbona, di cui è stato Presidente del Consiglio Scientifico (1997-2004). È stato Rettore dell’Università Atlantica (Oeiras, 1996-1997), Presidente Fondatore dell’Associazione Portoghese di Antropologia (1989-1991) e Presidente dell’Associazione Europea di Antropologia Sociale (2003-4). È autore di numerose pubblicazioni che riguardano diversi ambiti di ricerca antropologica. Ha condotto ricerche etnografiche nella regione nord orientale del Portogallo, a Macau (Cina) e in Mozambico e, più recentemente, in Brasile (Bahia). E-mail: [email protected] Una concezione dell’emozione come intimamente connessa al modo in cui le persone interpretano o valutano ciò che accade, secondo codici morali e riferimenti semantici locali, è stata proposta, a partire dalla seconda metà del ventesimo secolo, da diversi autori, in differenti campi del sapere. Ciò nonostante, per quanto in molti resoconti etnografici si trovino riferimenti a stati emozionali, le emozioni continuano a essere un oggetto di studio piuttosto trascurato dalla comunità antropologica, specialmente in ambito italiano. Questo numero dell’Annuario, che si apre con il celebre saggio di Abu-Lughod e Lutz, due tra i maggiori esponenti di questo filone teorico, cerca di rimediare a questa mancanza, raccogliendo alcuni tra i più recenti contributi di antropologi italiani e non solo. Il saggio di Aurora Donzelli e Douglas Hollan, dedicato alla psicologia indigena dei Toraja di Sulawesi, analizza il tema del controllo emozionale tipico della letteratura etnografica relativa al sud est asiatico e propone un approccio narrativo e performativo allo studio delle emozioni. L’articolo di Chiara Pussetti è dedicato alla costruzione delle emozioni e ai pericoli della perdita del controllo tra i Bijagó di Bubaque (Guinea Bissau), evidenziando come aspetti che potrebbero essere ritenuti intimi e naturali riflettano in realtà dinamiche di potere. Cristiana Natali si occupa di come la retorica del controllo delle emozioni, esercitata nell’ambito delle relazioni con i parenti e al momento della morte dei commilitoni, gioca un ruolo determinante nella rappresentazione del guerrigliero delle Liberation Tigers of Tamil Eelam (LTTE). L’articolo esamina le motivazioni che fondano l’assunzione di un tono emotivo di “austerità” da parte dei guerriglieri, evidenziando in particolare la componente della differenza di genere. Il saggio di Silvia Forni analizza la produzione ceramica nel regno di Babessi (Camerun nord-occidentale), come elemento della costruzione di una specifica identità di genere cha ha una sua connotazione emotiva ben definita e radicalmente sociale. Diventare ceramiste è un’educazione tecnica, ma anche per molti versi un’educazione sentimentale al controllo di tutta una serie di emozioni potenzialmente eversive. Lorenzo Bordonaro invece, al fine di evidenziare come un’emozione possa essere praticata, scelta, gestita - talvolta negata - per descrivere, contestare, costruire consapevolmente identità, relazioni e distinzioni, si propone di mostrare come la categoria emozionale amor tra i giovani di un piccolo centro urbano nell’Arcipelago dei Bijagó (Guinea Bissau) rappresenti una pratica significante, efficace per creare una distinzione sociale tra la città e il villaggio, attraverso una geografia emozionale che concretizza nello spazio delle relazioni di genere il conflitto tra nozioni locali di tradizione e modernità. Il saggio di João de Pina Cabral è infine dedicato al processo di attribuzione del nome ai bambini, come passaggio centrale della costruzione sociale della persona, uno dei principali strumenti di integrazione tra riproduzione sociale e riproduzione biologica. Il suo articolo, basato su un lavoro etnografico in Portogallo e in Brasile, mostra come questo processo è fondamentale per la costituzione di legami affettivi ed è, pertanto, denso di forti reazioni emotive.