apparato digerente - Blog Scuola Secondaria I^grado Monza

L’ APPARATO DIGERENTE
GARANCINI VIRGINIA
MASTANTUONO MATTEO
MASINI ALESSIA
RAVELLI LORENZO
• Gli alimenti che ingeriamo sono costituiti da molecole troppo
grandi per poter essere assorbite dall'intestino senza alcuna
trasformazione.
• I processi digestivi provvedono quindi, dopo l'assunzione dei
cibi, alla loro fluidificazione e trasformazione in sostanze
chimicamente più semplici e a una scissione ulteriore in modo
da renderne possibile l'assimilazione.
• Al termine di questi processi fisiologici le scorie non
assimilate, vengono eliminate.
• Le principali funzioni dell’apparato digerente sono:
INGESTIONE,
DIGESTIONE,
ASSORBIMENTO
E
DEFECAZIONE. Assolve cioè a funzioni nutritive utili per
fornire energia al metabolismo.
• L'apparato digerente dell'uomo è formato dal tubo digerente e
dalle ghiandole della digestione. Il tubo digerente è lungo circa
10-12 metri e non ha nessuna interruzione, esso è composto dai
seguenti organi: bocca, faringe, esofago, stomaco, intestino
tenue e crasso e termina con l’ano.
IL SUO RUOLO
• Tutto ciò che mangiamo subisce un complesso processo
di digestione basato sul coinvolgimento di numerosi
organi, ognuno con una specifica funzione. Tali processi
avvengono nei vari tratti dell'apparato digerente grazie ad
azioni meccaniche, come la masticazione, azioni
chimiche (enzimi), e azioni microbiche (flora batterica
intestinale).
IL PROCESSO DIGESTIVO
• Il processo digestivo permette la trasformazione del cibo
in componenti fondamentali per il funzionamento del
nostro metabolismo, e quindi per la nostra vita!
• La buona digestione, si dice, comincia in bocca: qui il
cibo viene triturato grossolanamente grazie alla
masticazione, e prende il nome di bolo alimentare.
• Ecco le diverse attività di ciascun organo del sistema
digerente
IL PROCESSO DIGESTIVO
La bocca è la cavità con cui ha inizio il canale alimentare;
contiene lingua, ghiandole salivari e i denti.
• La lingua è un organo prevalentemente muscolare, molto
mobile. Coopera alla masticazione del cibo grazie ai
movimenti della mandibola. Sulla lingua sono poste le
papille gustative, piccoli organi in grado di farci sentire il
gusto dei cibi.
• Durante la masticazione il cibo viene mischiato alla
saliva, una soluzione acquosa di sali e proteine, prodotta
da tre ghiandole salivari: parotidi, sottolinguali e
sottomandibolari.
LA BOCCA
• I denti sono gli organi della masticazione, triturano il cibo
riducendolo in poltiglia grazie al lavoro della saliva.
• Negli adulti sono 32: 16 nella mascella e 16 nella
mandibola. Hanno una struttura simile ma si
differenziano per la forma e la funzione. A partire dal
centro troviamo: gli incisivi, i canini, i premolari e i
molari. Ciascun dente è formato da tre parti: radice,
colletto e corona.
DENTI
L’ esofago è un organo tubolare che percorre il mediastino,
dietro la trachea. Dopo aver attraversato il diaframma
sbocca nello stomaco.
Qui il cibo arriva ridotto in poltiglia (detta bolo) attraverso
la faringe. E’ compito dell’esofago spingere il cibo verso lo
stomaco grazie alle contrazioni peristaltiche.
ESOFAGO
Lo stomaco è una dilatazione del tubo digerente a forma di
sacco: le sue pareti sono rivestite di ghiandole che secernono il
succo gastrico; la sua azione scioglie gli alimenti in unità più
semplici, riducendoli in una pasta semiliquida detta chimo.
• Le cellule delle pareti interne dello stomaco producono muco,
una sostanza che le protegge dall’azione corrosiva dei succhi
gastrici.
• È dotato di due valvole: quella superiore, il cardias, serve a
non far uscire i succhi gastrici dallo stomaco; quella inferiore, il
piloro, permette al chimo di passare gradualmente dallo
stomaco all’intestino.
LO STOMACO
• Il fegato è uno degli organi più importanti del nostro
organismo e svolge numerose funzioni: produce
numerose sostanze e ripulisce il sangue. Aiuta
l’organismo nella digestione, producendo la bile. La bile
aiuta a digerire i grassi, riducendoli in tante minuscole
goccioline.
IL FEGATO
• Il pancreas è una ghiandola posizionata fra stomaco e
intestino; questa riversa nel duodeno il succo pancreatico
(sostanza ricca di enzimi e bicarbonato). Il pancreas
svolge anche un’ altra funzione: produce l’ insulina, che è
riversata direttamente nel sangue.
IL PANCREAS
• L’ intestino tenue è la prima parte dell’ intestino ed è
diviso in duodeno, digiuno e ileo. Nel duodeno si
riversano il succo pancreatico e la bile. La parete interna
dell’ intestino tenue è ricca di ghiandole che producono il
succo enterico che demolisce ulteriormente il cibo in una
soluzione limpida, il chilo. Le pareti dell’intestino tenue
sono anche rivestite di villi in grado di assorbire i principi
nutritivi.
L’ INTESTINO TENUE
L’intestino crasso è suddiviso in tre parti cieco, colon,
retto. L’intestino cieco ha un prolungamento chiuso detto
appendice. Il colon ha la forma di un lungo tubo diviso a
tratti, esso non produce enzimi ma contiene la flora
batterica che decompone ciò che resta degli alimenti. Quello
che resta rimane nell’ intestino retto forma le feci che
vengono espulse attraverso l’ano.
L’ INTESTINO CRASSO
• Quando viene alterata una fase della digestione si ha uno
squilibrio che può provocare disturbi di vario genere.
• Questi problemi vengono accentuati dallo stress
eccessivo in quanto le funzioni digestive sono regolate
dal sistema neurovegetativo, che è molto sensibile alle
stimolazioni psichiche.
• Le reazioni psicosomatiche dell'apparato digerente sono
espressione di uno stato di sofferenza emotiva e sono
causate molto spesso da attività lavorative frenetiche, ma
anche da forti stati emotivi.
LO STOMACO E LO STRESS
Generalmente i disturbi che ricorrono con più frequenza
sono:
• le infiammazioni della mucosa della bocca,
• la presenza di aria o acidità nello stomaco,
• dolore a carico dello stomaco, definito genericamente col
termine di gastrite,
• se invece il dolore o gli spasmi interessano il colon, si
tratta di colite o di colon irritabile.
PRINCIPALI DISTURBI
Il termine rigurgito si riferisce all’ escrezione del contenuto
dell’esofago sino alla bocca. Spesso appare in posizione di
decubito e non contiene né acido né bile, perché il
contenuto rigurgitato non ha ancora raggiunto lo stomaco.
Il termine vomito indica l’espulsione forzata del contenuto
gastrico attraverso la bocca. Nonostante ciò, il vomito è
spesso indesiderato, sia per la sensazione di nausea che lo
precede, ma anche per le conseguenza più gravi.
IL RIGURGITO E IL VOMITO
THE END