B2_ Relazione Specialistica Impianto Elettrico

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1.0 Premessa
La presente relazione ha lo scopo di descrivere i lavori di messa a noma da farsi sull’impianto di
distribuzione ed utilizzazione dell’energia elettrica all’interno dell’istituto “Scuola Elementare Santa
Maria La Scala”, sito in Via Profica Paliata nel Comune di San Giuseppe Vesuviano (NA).
Avendo riscontrato la mancanza della documentazione obbligatoria a corredo dell’impianto
elettrico eseguimmo diversi sopralluoghi congiunti presso i locali dell’istituto aventi per oggetto la
verifica “visiva” dell’impianto elettrico realizzato indicativamente nell'anno 1980 e continuamente
rimaneggiato alla meglio.
Al fine di riportare l’impianto elettrico “a norma” si sono verificati i dispositivi dei quadri elettrici
a servizio dell’istituto, elencati di seguito:
1.
2.
3.
4.
Quadre Elettrico generale piano rialzato;
Quadre Elettrico piano rialzato;
Quadre Elettrico piano primo;
Quadro elettrico centrale termica.
Al termine delle operazioni di sopralluogo si è verificato l’efficienza dell’impianto con l’ausilio di
opportuna strumentazione (si effettuarono le prove e misure di cui all’art. 6.3.3 norma CEI 64-8).
Dalle prove strumentali si è verificato che non esiste alcun coordinamento tra gli interruttori
installati all'interno dei quadri di distribuzione e i quadri che alimentano le utenze finali. Tale difformità
normativa si è rilevato sia in termini di corrente nominale dell'apparecchiature, sia in termini di corrente
nominale differenziale e relativo tempo di intervento.
Al fine di rimuovere tali non conformità nel rispetto della norma CEI 64-8 V3, necessita eseguire
gli interventi di seguito elencati:




Installare impianto di messa a terra come da EPU;
Il quadro elettrico generale e i quadretti di piano vanno rifatti e quelli esistenti smaltiti;
Il quadro della centrale termica va rifatto e quello esistente smaltito;
L’impianto di illuminazione è inadeguato e fatiscente, gli attuali corpi illuminanti vanno
rimossi e sostituiti con altri nuovi di cui all’EPU allegato;
 Va installato un impianto di illuminazione di emergenza costituito da corpi illuminanti con
batteria tampone che in caso di mancanza di corrente consentano una illuminazione
minima di 5 lux per almeno due ore.
2.0 Descrizione dell’impianto
Nell’istituto è presente un impianto con un punto di distribuzione dell’energia elettrica.
2.1 Classificazione degli ambienti
L’immobile è destinato a Scuola Elementare, dal punto di vista elettrico la destinazione d’uso è
“civile” e non si sono rivelati particolari rischi elettrici che comportino dotazioni speciali.
Gli unici locali che hanno un maggiore rischio in caso di incendio, (ambienti MARCIO), sono la
centrale termica, dove va verificata la rispondenza dell’impianto elettrico alle specifiche normative di
settore1.
L’immobile in oggetto si compone di piano rialzato e piano primo ed è situato nel Comune di San
Giuseppe Vesuviano (NA) in Via Profica Paliata.
2.2 Parametri elettrici di impianto
Fornitura da ente Distribuzione
Sistema di distribuzione
Potenza richiesta
Corrente di corto circuito dal punto di prelievo
Frequenza
Tensione tra fase e neutro, fase e terra
ENEL
TNS
240 KVA
35 KA
50 HZ
220 V
2.3 Illuminazione di emergenza
L’istituto non è dotato di un impianto di illuminazione di sicurezza avente lo scopo di illuminare:



Le vie di fuga;
Le uscite di sicurezza;
Le grandi aree al mancare dell’illuminazione ordinaria.
E’ da dotarsi di apparecchi di tipo autonomo completi di batterie con autonomia minima 2 h.
3.0 Descrizione delle misure di sicurezza verificate
3.1 Contatti diretti
Tutte le parti attive, presenti all’interno dell’istituto sono protette dai contatti diretti mediante
involucri o barriere di idonea resistenza meccanica, rimovibili solo mediante l’impiego di un attrezzo e
costruiti in modo tale da realizzare comunque un grado di protezione IP adeguato.
3.2 Contatti indiretti
Contro i contatti indiretti è presente un sistema di protezione mediante interruzione automatica
dell’alimentazione, mediante messa a terra delle masse e interruttore differenziale.
In caso di guasto a terra si è verificato per le masse una tensione non superiore a 50 V, dovendo
soddisfare la condizione:
Dove:
 RE= La somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse,in Ohm;
 Id= La corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione;
1
DMI del 12 aprile 1996: Regola Tecnica prevenzione incendi per progettazione la costruzione e l’esercizio degli
impianti termici alimentati da combusti gassosi.; UNI 7129/2008.

50VL= Il valore limite delle tensione di sicurezza massimo ammissibile in Volt.
3.3 Sovracorrenti
A monte di qualsiasi linea sono presenti interruttori automatici magnetotermici atti a proteggere da
sovracorrente e le condutture a valle.
Ai fini della protezione da sovraccarico, ogni interruttore rispetta le seguenti condizioni:
Ib < In < Iz
If < 1,45 Iz (interruttori)
If < 0,906 Iz (fusibili)
Dove:
 Ib è il valore della corrente di impiego della conduttura a valle, calcolata in relazione al massimo
carico da alimentare;
 In è il valore della corrente nominale del dispositivo di protezione;
 Iz è il valore della portata della conduttura, calcolata, per ogni tratto di linea in base alle condizioni
di posa
 If è il valore della corrente convenzionale del dispositivo che, per gli interruttori prescritti, dalla
norma CEI 23-3, assume il valore di 1,45 In.
3.4 Verifica della caduta di tensione
Per un corretto funzionamento degli utilizzatori essi devono funzionare al valore di tensione
nominale.
Pertanto la norma raccomanda che la caduta di tensione tra l’origine dell’impianto e qualunque
punto dell’impianto stesso non sia superiore al 4% della tensione nominale.
Dalla verifica in campo si è riscontrato il rispetto di tale limite.
3.5 Cortocircuito
Il cortocircuito si verifica quando due punti di un circuito elettrico vengono a contatto.
Un interruttore automatico magnetotermico idoneo per la protezione del sovraccarico di un carico
è generalmente idoneo anche per la protezione del cortocircuito se il suo potere di interruzione non è
inferiore a quello della corrente di cortocircuito presunta nel suo punto di installazione.
I dispositivi presenti nell’istituto verificano tale condizione.
3.6 Impianto di terra
Bisogna dire che l’impianto di terra e’ un elemento indispensabile per ridurre i pericoli derivati
dalla corrente elettrica perché ci consente in caso di guasto che si formino potenziali pericolosi tra le
masse stesse, esponendo ai pericoli delle tensioni tutte le persone che accidentalmente vengono a trovarsi
in contatto con esse.
L’impianto di terra presente da realizzarsi nell’istituto è del tipo TN.
L’impianto di terra dopo gli interventi ad eseguirsi dovrà risultare opportunamente coordinato con
i dispositivi di protezione (interruttori automatici e differenziali), che hanno lo scopo di proteggere dai
contatti diretti e indiretti.
L’impianto di terra sarà realizzato con un dispersore ad anello perimetrale attorno al fabbricato, e
dispersori verticali da 1,5 m infissi nel terreno collegati tra di loro ad una distanza di 15 m con una corda
nuda da 35 mm2 interrata in scavo di almeno 0,5 m.
L’impianto di terra collegherà tutte le masse e le masse estranee attraverso i conduttori di
protezione, i conduttori equipotenziali, il nodo principale di terra e i conduttori di terra.
I conduttori di protezione distribuiti insieme alla linee principali e ai circuiti utilizzatori, fanno
capo ai nodi dei quadri elettrici, ai nodi fanno capo anche i conduttori equipotenziale principali e
supplementari.
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