Code e caos alla Asl per rinnovare le esenzioni

Latina
Ogni 1 aprile l’Agenzia delle Entrate
rinnova le esenzioni dalla spesa sanitaria
Code e caos alla Asl
per rinnovare le esenzioni
Il caso Cittadini in fila da lunedì per presentare nuovamente la richiesta alla Asl
Finché le pratiche sono aperte anche gli aventi diritto devono pagare il ticket
LA PROTESTA
JACOPO PERUZZO
Ancora disagi al poliambulatorio della Asl, in via Cesare
Battisti, dove anche quest’anno
tantissimi cittadini si trovano
in una situazione di stallo in seguito all’azzeramento dell’elenco degli utenti esentati dalla
spesa sanitaria in base al reddito da parte dell’Agenzia delle
Entrate. Il caso viene sollevato
ancora una volta da un cittadino, Vincenzo Armeni, il quale
ha riproposto a partire da lunedì un sit in di protesta di fronte
al poliambulatorio. La storia si
lega al fatto che ogni 1 aprile l’Agenzia delle Entrate esegue un
“reset” sulle esenzioni dai ticket
sanitari, portando i cittadini a
presentare nuovamente la richiesta alla Asl. Tale richiesta
deve essere poi trasmessa all’Agenzia delle Entrate che la valuta, per poi mandare il responso
indietro al mittente. Ma visto il
grande afflusso di richieste difficili da smaltire nel breve termine e l’iter burocratico tutt’altro che snello, resta l’incognita
di quanto dovranno aspettare
gli aventi diritto prima di poter
usufruire nuovamente delle
esenzioni. Come riportato nella
denuncia presentata formalmente alla Procura da Armeni,
«i pazienti che hanno i requisiti
richiesti e intendono usufruire
dell’esenzione a partire dal 1
aprile 2017 devono recarsi presso la Asl e consegnare il modulo
di autocertificazione» ma «una
prima anomalia sta nel fatto
che ai pazienti che consegnano
l’autocertificazione anziché essere rilasciata una copia della
stessa con il timbro che attesti il
deposito dell’atto, viene rilasciato un semplice foglietto di
“ricevuta di presentazione” dove è specificato che “l’esenzione
richiesta sarà valida soltanto
dal momento che il medico di
famiglia potrà visionarla online», non avendo efficacia dal
momento della sua presentazione.
Nel capoluogo gli aventi diritto a tale certificazione sono circa 8.500, e ognuno di loro ha
una sua storia particolare. C’è
per esempio una mamma che
ha necessità di far eseguire delle
analisi al figlio di 3 anni, ma
proprio per questa momentanea impossibilità di certificare
l’esenzione non può usufruire
della E01 nonostante ne abbia
diritto, e la sua disponibilità
economica non le permette di
pagare di tasca propria le analisi.
Intanto il poliambulatorio
viene preso d’assalto dai tanti
utenti, che da lunedì sono in fila
per presentare l’apposita richiesta. Dal canto loro gli sportelli
della Asl di Piazza Celli si trovano a dover sostenere un carico
di lavoro importante, vista la
mole di utenti che si presentano
ogni giorno (tanti sono addirittura costretti a presentarsi anche i giorni successivi). Eppure
ci si potrebbe far trovare preparati, visto che altre Asl, come in
Emilia Romagna, concedono
agli utenti un mese di tempo di
“proroga” così da non danneggiarli in attesa della nuova graduatoria delle esenzioni. La situazione sicuramente riuscirà
sbloccarsi, ma intanto per questi giorni di “buco”, chi ha diritto all’esenzione non può usufruirne. E per tanti cittadini meno abbienti questo significa
molto di più che fare un sacrificio. l
A destra
la Asl di Latina
LA RICERCA
Alzheimer, lo studio
rivoluzionario
che nasce
nella provincia
LA STORIA
Utenti in fila nel poliambulatorio
Sta facendo il giro del mondo
la notizia della rivoluzionaria
scoperta sull’Alzheimer, uno studio che ha origini pontine e che
vede la firma del professor D’Amelio e il finanziamento della
Cmnsport Onlus , presieduta dal
setino Alessandro Recine, affiancato dal latinense Stefano Ciaurelli. Tanti i media internazionali
che hanno dedicato ampio spazio
alla scoperta: lo ha fatto la Bbc,
come tante altre testate nazionali, il Tg1, Sky, Tgcom 24 e il Tg5, e
tutti hanno evidenziato la paternità esclusivamente italiana dello studio. Lo studio si basa su un
assunto fondamentale: l’Alzheimer trae origine da una diversa
area del cervello ossia nell'area
collegata anche ai disturbi dell’umore, l’area tegmentale ventrale,
e non all’ippocampo. «Secondo lo
studio, in questa zona avviene la
morte di neuroni che innesca l’insorgere della malattia - si legge
nella nota - privando l’ippocampo
della dopamina, un neurotrasmettitore fondamentale per alcuni meccanismi di comunicazione tra i neuroni. Questo evento, di
fatto, porta alla perdita dei ricordi, alla depressione e ad altri sintomi tipici della patologia. Nello
specifico, la ricerca ha dimostrato
che, somministrando su modelli
animali con Alzheimer un farmaco che inibisce la degradazione
dei neuroni o un amminoacido
precursore della dopamina, si registra un recupero della memoria
e un ripristino della motivazione.
Parliamo dunque di una rivoluzionaria novità che cambierà del
tutto l’approccio alla malattia,
aprendo nuove strade per l’individuazione di una cura. l
10 EDITORIALE
OGGI
Venerdì
7 aprile 2017