Lezione 11 Il territorio e le risorse ambientali

Sviluppo Sostenibile: tutela della biodiversità
e dell’ambiente, qualità della vita
Corso per aspiranti GEV
Il territorio e le risorse ambientali del Parco del Ticino.
Aspetti morfologici e idrogeologici
Marzo - Giugno 2017
Centro Parco Ex Dogana Austroungarica
Via De Amicis s.n.c. - Lonate Pozzolo
6 maggio 2017
Barbara Badino e Orietta Cortesi
Morfologia
• Morfologia è la forma del territorio, che nel
Parco del Ticino è caratterizzato dal fiume
in stretta connessione con l’azione
antropica esercitata da secoli
• La valle del Ticino:
• Origine fluvio glaciale, formata cioè dai depositi
sia glaciali, sia fluviali questi ultimi di epoca
quaternaria (alluvioni recenti e attuali)
Valle fluviale a cassetta
• Il Ticino, nella sua parte pianeggiante dopo l’uscita dal
lago Maggiore fino alla confluenza nel Po, circa 110 km
di lunghezza, ha inciso la sua valle nei depositi fluvio
glaciali pleistocenici
Schema valle fluviale
• Schema generale di formazione di una valle fluviale
La valle del ticino
Fattori che determinano l’evoluzione fluviale
• Fattori naturali:
• Clima: continentale
• piovosità media tra 600 mm/a (zona pianeggiante) e
1200 mm/a (zona collinare)
• Temperatura media tra 11° e 14°
• Substrato: netta prevalenza di sedimenti di origine
metamorfica, oltre ad altre rocce tutte di origine alpina
(bacino idrografico). Trattandosi di materiali piuttosto
resistenti originano sedimenti essenzialmente
ghiaoso/sabbiosi
• Dimensioni sedimenti: prevalenza di ciottoli e sabbia,
verso la bassa pianura anche lenti di limo e argilla
Fattori antropici:
• Interventi sulla portata (regimazioni):
dighe, filarole, derivazioni, immissioni
• Interventi sull’alveo: scavi, difese spondali,
argini, bonifiche, rettificazioni del corso
d’acqua
Stratigrafia generale
Acqua nel sottosuolo
• Falda freatica in diretto rapporto con il fiume,
libera di oscillare a seconda della presenza di
acqua
• Falde sospese, di dimensioni limitate, di solito
sul terrazzo, alimentazione locale, generano le
sorgenti di terrazzo
• Falde confinate, più profonde, di origine più
lontana ed antica, delimitate da strati
impermeabili, a volte in pressione.
Rapporti falda freatica- fiume
• I rapporti tra la falda freatica ed il fiume
dipendono dalla permeabilità dei terreni e dalle
portate, generalmente il fiume in piena alimenta
la falda che a sua volta alimenta il fiume nei
periodi di magra. Il sistema è unico e lo scambio
continuo.
• La permeabilità dei terreni dipende dalle
dimensioni e dall’omogeneità dei sedimenti,
ghiaia molto permeabile, sabbia permeabile,
limo poco permeabile, argilla impermeabile.
Suoli
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La pedogenesi
La formazione del suolo è frutto di lunghi processi(pedogenesi) che
prevedono, in generale, l'alterazione (cioè la trasformazione) dei composti
inorganici (minerali e rocce) e dei composti organici (piante e animali morti
o sostanze da loro rilasciate, come foglie ed escrementi) presenti nella
zona, la loro deposizione e la successiva formazione di nuovi minerali e
nuove molecole organiche. La composizione e la struttura finale di un suolo
dipendono dai seguenti fattori: la roccia madre (o matrice litologica), ossia il
materiale di origine (rocce, argille, calcari, ecc.) del suolo
il clima, che è considerato il maggiore responsabile della formazione e della
definizione delle caratteristiche e delle proprietà del suolo
l'acqua e la temperatura, che influenzano la maggior parte dei processi
fisici, chimici e biochimici importanti nel corso della formazione del suolo
maturo
l'esposizione al sole.
l'attività delle entità biotiche (vegetazione, micro e macro fauna e flora)
il rilievo, definito dall'altitudine e dalla pendenza del terreno
il tempo, in quanto i diversi prodotti dell'alterazione e la definizione delle
caratteristiche del suolo si verificano in tempi più o meno lunghi
l'attività umana
l’’azione degli organismi.
•Gli organismi possono contribuire alla disgregazione della roccia madre: le
radici delle piante che si insinuano nelle fessure della roccia e le ampliano,
possono produrre sostanze acide che aiutano la disgregazione, alcuni
molluschi marini scavano fori nella roccia che utilizzano da rifugio aiutati da
sostanze acide che producono. i licheni riescono a penetrare tra i granuli di
minerale della roccia con le loro propaggini microscopiche, alcuni batteri
producono anidride carbonica, ammoniaca, acido nitrico e acido solforoso,
tutte sostanze che reagiscono con i minerali e ne favoriscono l’alterazione, gli
organismi morti vanno incontro a decomposizione, un processo che libera
sostanze come gli acidi umici, anidride carbonica e ammoniaca. Gli organismi
che si muovono nel terreno possono contribuire a frantumare ulteriormente le
particelle del suolo, vermi e coleotteri, che trasportano i resti di piante e di
animali dalla superficie negli strati inferiori.
•In quanto tempo si forma?
•Il tempo necessario per la formazione di un suolo dipende dalla latitudine: in
ambienti caratterizzati da un clima temperato, si forma 1 cm di suolo ogni
200-400 anni, più veloce è la formazione di un suolo in zone tropicali umide
dove occorrono 200 anni
•perché si accumuli una quantità di sostanze per rendere fertile un terreno è
necessario un periodo di 3000 anni. Per questi motivi il suolo è considerato
una risorsa non rinnovabile: una volta distrutto, è perduto.
Indice di fertilità biologica
Dipende dalla presenza di
carbonio organico e di
microrganismi
Canali artificiali
Un po’ di storia
•
Sistema dei navigli
Naviglio grande
• Il Naviglio Grande è il primo dei canali che formano il
Sistema dei Navigli milanesi, il più antico e il più
importante. Le sue origini si collocano attorno al 1177
con l'ampliamento di un fossato, poi denominato
Ticinello; nel 1209 si arriva a Milano. Successivi
interventi ne aumentano la portata e nel 1272 il canale
diventa navigabile: un naviglio. Nasce dal Ticino, a
Tornavento, una località del comune di Lonate Pozzolo
(VA), 23 km a sud di Sesto Calende e procede in
direzione sud-est fino a Castelletto, nei pressi di
Abbiategrasso, dove piega verso Milano, lasciando alla
sua destra il Naviglio di Bereguardo. Ha una lunghezza
di 49,9 km, una profondità massima di m 3,80; è privo di
conche: fu realizzato grazie alla semplice pendenza del
terreno. Termina in Darsena a Milano.
Naviglio Pavese
• Il Naviglio Pavese è la realizzazione di un sogno, durato
quasi cinque secoli, di un collegamento diretto tra Pavia
e Milano. Furono i Visconti, nel 1359, a dare il via ai
lavori per la costruzione di un canale inizialmente non
navigabile, ma molto utile per mantenere lo splendore
del parco del Castello di Pavia dove Gian Galeazzo
amava cavalcare. Nella seconda metà del 1500, sotto la
dominazione spagnola, viene approvato il progetto di
Giuseppe Meda, ma i lavoro sono presto sospesi.
Duecento anni più tardi vengono ripresi da Napoleone. Il
16 agosto del 1819 Ranieri, Arciduca d'Austria e Vicerè
del Lombardo-Veneto, inaugura il Naviglio Pavese, che
dalla Darsena passando per Binasco e Pavia sfocia nel
Ticino.
Naviglio di Bereguardo
• Nasce dal Naviglio Grande, a Castelletto di
Abbiategrasso e raggiunge il Ticino al ponte di
Bereguardo. Già nel 1420 Filippo Maria Visconti, Duca di
Milano, diede inizio ai lavori per una via d'acqua che
potesse servire da congiunzione tra Pavia e Milano,
portando in città le merci che, tramite il Po, arrivavano
dall'Adriatico e quindi da Venezia e dall'Oriente, oltre a
quelle raccolte lungo il percorso padano: stoffe, spezie,
vetri di Murano, ma anche cereali, formaggio e il
preziosissimo sale. Dopo l'apertura del Naviglio di Pavia
(1819) la difficoltosa navigazione del Bereguiardo cessò
e fu relegato a corso d'acqua periferico e destinato
all'irrigazione.
Dighe
• Panperduto: inaugurata nel 1884, progettata da Eugenio
Villoresi, è in comune di Somma Lombardo, da qui
nascono il canale Villoresi ed il canale industriale
• Porto della Torre: è entrata in funzione nel 1942.
L’impianto è costituito dalla centrale idroelettrica Enel,
sito nel comune di Somma Lombardo, da qui nasce il
canale Regina Elena (Piemonte)
• Miorina: costruita tra il 1938 e il 1942 è stata inaugurata
nel 1943 è lunga 200 m e alta 3,3 m; ha il compito di
regimare le acque del lago Maggiore
Piene
• Piene storiche: 1868 portata 5000 mc
•
1705 portata 4000 mc
•
2000 portata 2600 mc
• La diga della Miorina, trattenendo le acque nel lago
Maggiore, ritarda di circa 20h la piena del Ticino a Pavia
rispetto a quella del Po.
• Il fatto è importante poiché la città si è sviluppata anche
nell’alveo del fiume, che è stato rettificato e molto ridotto,
innescando processi di erosione del fondo e delle
sponde che richiedono continua manutenzione ed
adeguamento.