Il pianeta Aquila Diametro: Asse: Terre emerse: Atmosfera: Gravità: Temperatura media: Tempo di rivoluzione: Popolazione: Lune: 16.000 Km Instabile 0.0 % Ottimale 80% di quella terrestre 15° diurna, -30° notturna 19h, 20’, 03’’ 960.000.000 abitanti 2 Quando fu scoperto, questo pianeta sembrava uno scherzo della natura. In accademia insegnano che un pianeta ricoperto interamente d’acqua non può esistere, ma quando gli esploratori giunsero in questo bizzarro sistema solare, si resero presto conto che nell’Universo ci si può sempre aspettare l’eccezione che smentisce la regola. Aquila è ricoperto totalmente di acqua, fatta eccezione per i ghiacci dove gli abitanti hanno impiantato le loro attività. L’ossigeno dell’atmosfera è massicciamente prodotto da un’unica alga che vive esclusivamente nella fascia equatoriale, dove il clima è pressoché costante e dove non ci sono fenomeni atmosferici di particolare intensità (come dimostra l’immagine satellitare del pianeta nella sua breve fase di micro-primavera). Diverse esplorazioni subacquee hanno dimostrato che, in epoche remote, alcune catene montuose si presentavano parzialmente emerse. Variegati resti fossili (emersi dalle attività di trivellazione del fondo marino) hanno portato gli scienziati alla straordinaria conclusione che, su Aquila, esisteva una primitiva specie animale dotata di endoscheletro, vagamente simile ai nostri primati. Non si sa esattamente come e quando l’acqua sia aumentata di livello, ma la teoria più accettata dagli esperti lascia intuire che Aquila abbia subito un cataclisma di livello planetario, forse dovuto all’improvviso inserimento in orbita della luna Morpheus. I meccanismi che hanno portato a un simile stravolgimento sono tuttora sotto esame, ma non essendo possibile verificarne altri, la comunità scientifica si sta pian piano allineando a questa unica teoria. L’analisi dettagliata delle polveri tra il pianeta e le sue due lune, ha portato altresì a pensare che Morpheus, abbandonata la sua orbita originale, sia stato scosso da imponenti fenomeni gravitazionali tali da fargli disperdere l’atmosfera nello spazio intorno a esso. La sua gravità, bassa ma sufficiente ad attrarre polveri e materia, ha trascinato dietro di sé tutti i gas dispersi, fin quando è arrivato nei pressi di Aquila. Quest’ultimo, possedendo una gravità superiore, si è impossessato dei gas rimorchiati da Morpheus. Uno scambio così massiccio di materia, come insegnano in accademia, è possibile solo tra stelle, ma in questo caso è forse possibile ipotizzare che il pianeta Morpheus si sia avvicinato ad Aquila in un moto parallelo, restando vicini per il tempo sufficiente a tale scambio. La fisica ha fatto il resto, inserendo gradualmente Morpheus nella sua attuale orbita attorno ad Aquila, trasformandolo in una sua luna. Questa teoria può lasciare perplesso chiunque, ma come dice lo scienziato che l’ha elaborata: “Questo è ciò che vedo!” L’asse instabile del pianeta (probabilmente dovuto a tali sconvolgimenti) fa sì che la temperatura rimanga pressoché uniforme ovunque, e gli sbalzi termici tra giorno e notte ne preservano la stabilità generale dei ghiacci. Non esistono stagioni con cadenza regolare, se intese come quelle classiche, bensì cicli di micro-stagioni della durata di poche settimane. Per questo motivo il clima rimane praticamente immutato, arrivando saltuariamente a picchi termici di 30° nella micro-estate, e –90° nel micro-inverno. Cenni storici: Essendo Aquila un pianeta colonizzato da pochi secoli, non vanta nella sua storia avvenimenti di rilievo che possano essere menzionati, tranne uno: Aquila è il pianeta natale del leggendario Massimo Baglione1, autore dell’attuale stemma imperiale. I fatti sfumano in varie leggende che, tuttora, fanno di Massimo Baglione un gran mistero. Si dice addirittura che la sua nave stia viaggiando senza controllo con il suo scheletro ancora ai comandi e che… 1 Vedi: Il sole e l’astronave, di Massimo Baglione Un immagine del panorama di Aquila Il suo sole: Lucylle Il sole di Aquila, Lucylle, è una stella di tipo G2, simile a quella della maggior parte dei sistemi planetari abitabili. La luna Iron Diametro: Asse: Terre emerse: Atmosfera: Gravità: Temperatura media: Tempo di rivoluzione: Popolazione: Lune: 3.200 Km fisso 100 % assente 25% di quella terrestre 80° diurna, -130° notturna nullo 13.000 abitanti 0 Iron è una luna fondamentale per le attività spaziali di Aquila, esso infatti è un’infinita miniera di metalli di vario genere, soprattutto ferro (dal quale prende il colore rosso). Le risorse minerarie di Iron unite a quelle di Morpheus, fanno di Aquila un pianeta all’avanguardia nelle esplorazioni e nella costruzione industriale spaziale. Inoltre, grazie a questa abbondanza, Aquila è diventato il principale fornitore di materie prime del suo settore galattico, materie prime che scambia volentieri con prodotti della terra come carne, frutta e verdura provenienti da altri pianeti che sono in grado di coltivare e allevare. L’unica città mineraria (Iron City) è stata costruita in un cratere, sigillato con un’immensa cupola di lega trasparente. La luna Morpheus Diametro: Asse: Terre emerse: Atmosfera: Gravità: Temperatura media: Tempo di rivoluzione: Popolazione: Lune: 5.500 Km fisso 100 % quasi assente 50% di quella terrestre 60° diurna, -110° notturna 18h, 10’, 43’’ 65.000 abitanti Vari asteroidi di piccole dimensioni Il nome che hanno dato a questa luna di Aquila non è casuale. Tutti gli astronomi sono convinti che Morpheus sia stato un vecchio pianeta rigoglioso che doveva formare un sistema a sé. Per qualche sconosciuto cataclisma naturale, Morpheus ha lasciato la sua orbita originale per inserirsi in quella attuale attorno al pianeta Aquila. In questo spaventoso processo, Morpheus ha perso quasi tutta la sua atmosfera. Si ritiene che tale perdita sia stata favorita dalla sua bassa gravità che, secondo le leggi astronomiche, era appena sufficiente a trattenerla (vedi documentazione sul pianeta Aquila per una sintesi di questa teoria). Gli stessi scienziati sono del parere che, se potesse essere ripristinata l’atmosfera, il vecchio pianeta tornerebbe a vivere svegliandosi dal suo letargo. Se ciò potesse avvenire, si assisterebbe al primo caso di un pianeta abitabile che ruota attorno a un altro. I ghiacci, presenti ovunque, sono un’importantissima fonte di sostentamento per gli abitanti delle città minerarie, fonte indispensabile anche per la produzione di ossigeno e idrogeno, quest’ultimo fondamentale per gli spostamenti locali e orbitali. Sulla sua superficie sono state impiantate le uniche colture che riescono a sopravvivere in ambienti così estremi. Si tratta del portentoso Fiore della Speranza2, in grado di produrre cibo e aria dalla semplice roccia. ...to be continue... 2 Vedi: L’Animo Spaziale, di Massimo Baglione