FORMULARIO DI FISICA AMBIENTALE - ENERGIA - ANNO SCOLASTICO 2015-16 PROF. ING. RICCARDO FANTON SIMBOLOGIA ITALIANA E CE PRINCIPALI MODELLI MATEMATICI UTILIZZATI n 1 U mi v i2 i 1 2 Energia interna di un solido: [3] Energia cinetica media di vibrazione degli atomi di un cristallo: n E c E i 1 Ci n U n [4] Definizione di temperatura: T EC [5] dove 𝛽 = 4.83 ∙ 1022 𝐾/𝐽 Lavoro a livello microscopico: 1 1 Ltot mv 2 mv 2 2 f 2 i [7] che per la [3] può venire scritta nella forma: Ltot U f U i U il calore è il lavoro fatto a livello microscopico per aumentare l’oscillazione degli atomi che costituiscono un oggetto. In formula: Q U [8] Collegamento tra scala Celsius e Kelvin: 𝑇 𝐾 = 𝑇°𝐶 + 273 Dilatazione lineare: si verifica quando un corpo ha una delle sue dimensioni molto maggiore delle altre due. La formula che la descrive è: L d Li T Dilatazione superficiale: si verifica quando un corpo ha due delle sue dimensioni molto maggiori della terza. La formula che la descrive è: S 2d S O T [12] Dilatazione volumetrica: si verifica quando un corpo ha tutte e tre le sue dimensioni dello stesso ordine di grandezza. La formula che la descrive è : V 3Vo T [13] La quantità n è chiamata capacità termica del corpo (n numero di atomi): C n [17] Formula a livello macroscopico per il calore: Q CT [18] La capacità termica C può essere espressa dal prodotto di due valori caratteristici dell’oggetto CIOE’ LA SUA MASSA m E UNA COSTANTE c, CHIAMATA CALORE SPECIFICO, STRETTAMENTE LEGATA ALLA NATURA CHIMICA DELL’OGGETTO : C= c.m [19] Quindi: Q c m T [20] Equilibrio termico tra due oggetti a temperatura diversa posti a contatto: Q 0 Q1 Q 2 0 c1 m1 Te T1 c 2 m 2 Te T2 0 [23] Nel caso sia richiesta la temperatura di equilibrio Te si ha: Te c1 m1T1 c 2 m 2 T2 c1 m1 c 2 m 2 [24] CONDUZIONE TERMICA: formula di Fourier Q S Tt s [25] il parametro 𝜆 (da non confondere con 𝝀𝒅 che è il coefficiente di dilatazione lineare)che vi compare è la conduttività (o coefficiente di trasmissione o conducibilità termica), che è una costante dipendente dal materiale con cui è fatta la parete. CONVEZIONE: Q h S TS TF t [28] IRRAGGIAMENTO: S T [29] 4 Resistenza termica di una parete omogenea: Si definisce resistenza termica la quantità: R s [31] la cui unità di misura risulta: R m2 K W La formula di Fourier [25] si scrive quindi: T R / S [32] Si definisce resistenza totale ( o resistenza equivalente) di una parete formata n da n strati la quantità: R Par Ri [36] i 1 dove Ri è calcolato per ogni strato con la [31]. Per la convezione superficiale la [28] diventa: T 1 hS [39] Si definisce resistenza termica convettiva la quantità: R 1 m2 K h W [40] La normativa fissa i valori dei coefficienti di conduttività h (N.B. nella normativa vengono chiamati coefficienti liminari) da introdurre nella [40] caso per caso. I valori utilizzati correntemente sono (in funzione della direzione di trasmissione del calore): coef. liminare orizzontale ascendente discendente W/m2K W/m2K W/m2K Interno hi 7.7 10 5.9 Esterno he 25 25 25 TRASMITTANZA DI UNA PARETE COMPOSTA Si definisce coefficiente globale di trasmissione o TRASMITTANZA la quantità: U 1 1 1 s A sB 1 R .... h1 A B he La [32] per una parete composta diventa: PONTI TERMICI [43] U S T [44] Localizzazione dei ponti termici: Legenda: COP : Coperture BAL : Balconi ASP : Angoli sporgenti ARI: angoli rientranti SOL: Pavimenti PIN : Pareti interne PIL : Pilastri SER: Serramenti COM: compluvio o displuvio ABACO DEI PONTI TERMICI SCHEDE TECNICHE Le schede proposte contengono una schematizzazione della tipologia di ponte termico, contenente anche le indicazioni sulle misure caratteristiche da usare per la valutazione della trasmittanza termica lineare, accompagnata da una descrizione sintetica della tipologia. Oltre all’immagine e alla descrizione, nella scheda è riportata una correlazione per il calcolo della trasmittanza termica lineare, accompagnata dalla descrizione dei parametri da usare per il calcolo, dagli intervalli di validità della correlazione e dall’incertezza associata alla stima. Nella tabella proposta di seguito vengono richiamati i parametri utilizzati nell’abaco dei ponti termici, con una breve descrizione di ciò che rappresentano. La trasmittanza termica del serramento (UTEL) L’intervallo di trasmittanza entro cui effettuare le simulazioni è stato scelto facendo riferimento alla ISO 10077-1:2007/ EC 1:2010 e alla UNI EN ISO 10077-2:2004. Sono state considerate due tipologie di telaio: un telaio in legno tenero avente una trasmittanza UTEL di 1.9 W/m2K ed un profilo metallico con trasmittanza pari a 5.5 W/m2K. A partire da questi valori di trasmittanza, dalla formula inversa usata per il calcolo della resistenza, sono stati ricavati i rispettivi valori di conduttività termica equivalente da usare per il calcolo bidimensionale. Si è quindi assunto che il serramento è costituito da un materiale pieno, senza cavità, di conduttività termica pari al valore di conduttività termica equivalente ricavata. Questa assunzione non costituisce un’ipotesi semplificativa nel caso di serramenti in legno, realizzato con un blocco pieno anche nella pratica corrente, mentre semplifica l’approccio nel caso di serramento in metallo, generalmente costituito da un profilo cavo con geometrie complesse e molto diverse a seconda del costruttore. È importante sottolineare come questa semplificazione non introduce errori significativi nel calcolo effettuato, in quanto non vi è la necessità di analizzare nel dettaglio i profili di temperatura all’interno del serramento, quanto piuttosto di valutare l’effetto che il serramento provoca, nel suo complesso, sulla parete con la quale è accoppiato. Sotto queste ipotesi, nota la trasmittanza del telaio (UTEL) ed il suo spessore (LTEL), è possibile calcolare la sua conduttività equivalente a partire da: FLUSSO TERMICO TOTALE disperso dalla struttura con la: Φ = (∑ 𝑈𝑖 𝑆𝑖 + ∑ Ψ𝑗 𝑙𝑗 )(𝑇𝑖 − 𝑇𝑒 ) [46] Dove: Ui = trasmittanza della parete iesima Si = superficie della parete iesima Ψj = trasmittanza lineica del ponte jeiesimo lj = lunghezza del ponte termico jeiesimo. Se è necessario trovare separatamente i contributi delle superfici e dei ponti termici si ha: Φ𝑠 = ∑ 𝑈𝑖 𝑆𝑖 (𝑇𝑖 − 𝑇𝑒 ) [47] Φ𝑝𝑡 = ∑ Ψ𝑗 𝑙𝑗 (𝑇𝑖 − 𝑇𝑒 ) [48] TRASMITTANZA INFISSI 𝑈𝑤 = 𝐴𝑔𝑈𝑔+𝐴𝑓𝑈𝑓+𝐼𝑔Ψ𝑔 𝐴𝑔+𝐴𝑓 [49] dove: Ag è l'area del vetro; Ug è il valore di trasmittanza termica riferito alla area centrale della vetrata, e non include l'effetto del distanziatore del vetro lungo il bordo della vetrata stessa; Af è l'area del telaio; Uf è il valore di trasmittanza termica del telaio applicabile in assenza della vetrata; Ig è la lunghezza del perimetro del vetro; Ψg è il valore di trasmittanza termica lineare concernente la conduzione di calore supplementare che avviene a causa dell'interazione tra telaio, vetri e distanziatore dei vetri in funzione delle proprietà termiche di ognuno di questi componenti e si rileva, secondo quanto precisato nell'Annex E della norma UNI EN ISO 10077-1, preferibilmente con il calcolo numerico eseguito in accordo con la norma ISO 10077-2 ; quando non siano disponibili i risultati di calcolo dettagliati, ci si può riferire ai prospetti seguenti E.1 ed E.2 i quali indicano i valori Ψg di default per le tipiche combinazioni di telai, vetri e distanziatori: AVVOLGIBILI ESTERNI (tapparelle): 𝑈𝑤𝑠 = 1 1 +∆𝑅 𝑈𝑤 [50] Il valore di DR, resistenza termica addizionale, si deduce dal punto (10) paragrafo 5.3 delle UNI EN 10077-1 ed è pari a: ∆𝑅 = 0.55𝑅𝑠ℎ + 0.11 [51] Il valore dell’avvolgibile Rsh si ricava dall’appendice G delle UNI EN 10077-1 ed è pari a 0,10 m2K/m, ne segue che per le usuali tapparelle ∆𝑅 = 0.55 ∙ 0.10 + 0.11 = 0.165 𝑚2 𝐾/𝑊 Trasmittanza media del serramento con il contributo giornaliero della tapparella abbassata: 𝑈𝑤𝑚 = 𝑈𝑤 𝑡𝑤 +𝑈𝑤𝑠 𝑡𝑤𝑠 𝑡𝑤 +𝑡𝑤𝑠 [52] I valori dei tempi derivanti dalla Raccomandazione CTI 03/2003 App.B punto B.5 sono: tw= 43200 s; tws= 43200 s CONDENSA INTERSTIZIALE: TABELLA DI EQUIVALENZA TABELLE DEI GRADI GIORNO DELLE PRINCIPALI LOCALITA’ ITALIANE Te Tem mm CONSUMI ENERGETICI DI UN EDIFICIO - Flusso termico dell’edificio: Φ = Φ𝑉 + Φ𝑡 Con: [55] Φ𝑡 = (𝐻𝑡 + H𝑢 )(𝑇𝑖 − 𝑇𝑒 ) Φ𝑉 = 𝐻𝑉 (𝑇𝑖 − 𝑇𝑒 ) [62] [58] H𝑡 = (∑ 𝑈𝑖 𝑆𝑖 𝑒 + ∑ Ψ𝑗 𝑙𝑗 𝑒) [56] Dove il moltiplicatore e rappresenta il fattore di correzione per l’esposizione dell’elemento ricavabile dalla tabella n.8: e Tabella 8 H𝑢 = (∑ 𝑈𝑖 𝑆𝑖 𝑏𝑢 + ∑ Ψ𝑗 𝑙𝑗 𝑏𝑢 ) [61] Dove bu è un fattore di correzione che tiene conto della tipologia di ambiente non riscaldato con cui è collegata la superficie in esame. Infine 𝐻𝑉 = 𝑉𝑖 𝜌𝑐𝑝 = 0.34𝑛𝑉𝑖 = 0.102𝑉𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑛 = 0.3𝑣𝑜𝑙/ℎ [59] 9 ENERGIA TERMICA: 𝑄𝑗 = Φ𝑗 ∆𝑡 = (𝐻𝑡 + H𝑢 + 𝐻𝑉 )(𝑇𝑖 − 𝑇𝑒𝑗 ) ∙ ∆𝑡 (N.B. - con 𝑯𝒖 = 𝟎 se si tratta di tutto l’edificio) [63] Il totale dell’energia dispersa nell’intera stagione di riscaldamento (durata N giorni) è 𝑸𝑯𝒏𝒅 = 𝟎. 𝟎𝟖𝟔𝟒( 𝑯𝒕 + 𝐇𝒖 + 𝑯𝑽 )𝑮𝑮 [𝑀𝐽] [64] FABBISOGNO DI ENERGIA PER L’ACS [65] 𝑄𝑊 = 𝜌𝑐𝑉𝑊 (𝑇𝑢 − 𝑇𝑜)𝐺 Dove: è la densità dell’acqua (1000 kg/m3) c è il calore specifico dell’acqua pari a 1.162 Wh/kgK Vw è il volume dell’acqua richiesta durante il periodo di 1 giorno [m3/d] Tu è la temperatura di erogazione dell’ACS, di norma 40°C To è la temperatura dell’acqua fredda, di norma 15°C G è il numero di giorni del periodo di calcolo di solito per le abitazioni 365[d] Il volume giornaliero si calcola con la formula: 𝑉𝑊 = 4,514𝑆𝑢0.7644 [66] Dove Su è la superficie utile dell’unità immobiliare in esame. Tenendo conto di questo consumo energetico il totale dell’energia dispersa stagionalmente (heat need) diventa (formula [64]): 𝑸𝑯𝒕𝒐𝒕 = 𝟎. 𝟎𝟖𝟔𝟒( 𝑯𝒕 + 𝐇𝒖 + 𝑯𝑽 )𝑮𝑮 + ∑ 𝑸𝑾 (𝑀𝐽) [67] Che rappresenta il totale effettivo del consumo energetico annuale. ZONE CLIMATICHE CATEGORIE DEGLI EDIFICI RENDIMENTO GLOBALE MEDIO STAGIONALE 𝜂𝑔 = 𝜂𝑒 𝜂𝑟 𝜂𝑑 𝜂𝑔𝑛 [68] Dove: ENERGIA PRIMARIA TOTALE 𝑄𝐻 = 𝑄𝐻𝑛𝑑 𝜂𝑔 [69] INDICI PER LA CARATTERIZZAZIONE ENERGETICA DEGLI EDIFICI I principali indici previsti dalle norme sono: 1) indice di prestazione energetica dell’involucro - edifici residenziali della classe E1, esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme 𝑄𝐻𝑛𝑑 𝑘𝑊ℎ ( 2 ) [70] 𝐸𝑃𝑖𝑖𝑛𝑣 = 𝐴 𝑚 𝑎𝑛𝑛𝑜 - Per tutti gli altri edifici 𝑄𝐻𝑛𝑑 𝑘𝑊ℎ ( 3 ) [71] 𝐸𝑃𝑖𝑖𝑛𝑣 = 𝑉 𝑚 𝑎𝑛𝑛𝑜 Dove A= superficie utile ( definita come superficie netta calpestabile della zona riscaldata) V= volume lordo riscaldato, definito dalle superfici che lo delimitano. 2) indice di prestazione energetica per la climatizzazione invernale - edifici residenziali della classe E1, esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme 𝑄𝐻 𝑘𝑊ℎ ( 2 ) [72] 𝐸𝑃𝑖 = 𝐴 𝑚 𝑎𝑛𝑛𝑜 - Per tutti gli altri edifici 𝑄𝐻 𝑘𝑊ℎ ( 3 ) [73] 𝐸𝑃𝑖 = 𝑉 𝑚 𝑎𝑛𝑛𝑜 3) indice di prestazione energetica dell’impianto per la produzione di acqua calda sanitaria (ACS) - edifici residenziali della classe E1, esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme 𝑄𝑊 𝑘𝑊ℎ ( 2 ) [74] 𝐸𝑃𝑎𝑐𝑠 = 𝐴 𝑚 𝑎𝑛𝑛𝑜 - Per tutti gli altri edifici 𝑄𝑊 𝑘𝑊ℎ ( 3 ) [75] 𝐸𝑃𝑎𝑐𝑠 = 𝑉 𝑚 𝑎𝑛𝑛𝑜 4) indice di prestazione energetica globale - edifici residenziali della classe E1, esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme 𝑄𝐻 + 𝑄𝑊 𝑘𝑊ℎ ( 2 ) [76] 𝐸𝑃𝑔𝑙 = = 𝐸𝑃𝑖 + 𝐸𝑃𝑎𝑐𝑠 𝐴 𝑚 𝑎𝑛𝑛𝑜 - Per tutti gli altri edifici 𝑄𝐻 + 𝑄𝑊 𝑘𝑊ℎ ( 3 ) [77] 𝐸𝑃𝑔𝑙 = = 𝐸𝑃𝑖 + 𝐸𝑃𝑎𝑐𝑠 𝑉 𝑚 𝑎𝑛𝑛𝑜 VALORI LIMITE EPLi I valori della tabella devono essere interpolati linearmente per valori GG compresi tra gli estremi che delimitano le zone climatiche rendimento globale medio stagionale dell’impianto (eq. [68]) che dovrà risultare superiore a: 𝜼𝒈 % = 𝟕𝟓 + 𝟑 𝐥𝐨𝐠 𝑷𝒏 [78] Dove Pn [kW] è la potenza nominale del generatore indicata dal fornitore della caldaia. Tabella 12 limiti sui valori di trasmittanza U U U U U U U U U U LIVELLI DI CERTIFICAZIONE ENERGETICA Campo di applicazione della specifica tecnica (estratta dalle UNI/TS 11300-1) Tipo di Dati in ingresso Scopo della valutazione valutazione uso clima edificio Di progetto standard standard progetto Permesso di costruire (Design rating) Certificazione energetica del progetto Standard standard standard reale Certificazione energetica (asset rating) Adattata In funzione dello reale Ottimizzazione, diagnosi all’utenza scopo e interventi di (tailored rating) riqualificazione. N.B.Tabella di confronto tra EPinv (involucro)e il valore massimo ammissibile per ogni zona. Per le altre tabelle vedi più avanti. Anidride carbonica prodotta da un impianto a gas metano: 𝑚𝐶𝑂2 = 0.227𝐸𝑃𝑔𝑙 Carichi termici dovuti alle persone. Livello di attività Tipo di applicazione Metabolismo uomo adulto (W) Seduto e in riposo Teatro o scuole inferiori: 114 W Seduto, lavoro leggero, Scuola :132 W Impiegato d'ufficio Uffici – Alberghi - Appartamenti –College:139 W In piedi leggero movimento, Empori-boutique ,vendita al dettaglio :161W Seduto o in leggero movimento, Farmacia :161w In piedi leggero, movimento Banca :161W Lavoro sedentario, Ristorante :147W Lavoro leggero al banco Officina, assemblaggio : 234W Ballo moderato, Sala da ballo: 264W In movimento 1.4 m/s Officina, lavoro pesante: 293W Lavoro pesante ,Fabbrica :440W Pavimenti contro terra - si devono usare i valori di Ufloor (del pavimento calcolato normalmente) e del valore B’ calcolato con la: 2𝐴 𝐵′ = 𝑃 Dove A è il valore dell’area del pavimento contro terra e P il perimetro dello stesso. Con questi valori si entra nella seguente tabella: Interpolazione lineare Data l’equazione della retta per due punti noti un valore intermedio y corrispondente a x1<x<x2 si ottiene con: 𝑦−𝑦1 𝑦2 −𝑦1 𝑦= 𝑥−𝑥1 2 −𝑥1 =𝑥 da cui 𝑥 − 𝑥1 (𝑦 − 𝑦1 ) + 𝑦1 𝑥2 − 𝑥1 2 GRADI GIORNO DEI COMUNI DELLA PROVINCIA DI VICENZA Classificazione degli indici di prestazione energetica: EPi, EPACS ed EPgl a) Con riferimento all’indice di prestazione invernale EPi i limiti delle classi energetiche sono definiti sulla base dell’indice di prestazione energetica limite (funzione di S/V e GG) In base alla seguente tabella: b) Con riferimento all’indice di prestazione invernale EPACS i limiti delle classi energetiche sono definiti in base alla seguente tabella: c) Con riferimento all’indicatore EPgl, i limiti delle classi sono definiti sulla base dei valori dell’indice di prestazione energetica limite EP Li (funzione di S/V e GG) e dei consumi stimati di acqua calda per usi igienici e sanitari. 1. I valori di EPLi da utilizzare sono quelli riportati nella tabella 14 del capitolo 6. 2. Il valore di EPgl viene confrontato con la scala di valori costituenti le classi energetiche articolate in otto fasce, caratterizzate da consumi crescenti (dalla lettera A+ alla lettera G) come riportato in tabella 11 b. Tabella 11 b Ove: - il coefficiente moltiplicativo di EPLi è adimensionale; - EPLi è l’indice di prestazione energetica limite riportato nel capitolo 6: - tabella 11 per gli edifici di categoria E.1 con esclusione dei collegi, conventi, case di pena e caserme, espresso in [(kWh/m2)/anno], Nei nuovi impianti, deve essere presente un sistema di contabilizzazione del calore e la regolazione della temperatura interna per ogni unità immobiliare. VALUTAZIONE DELLA RISCALDAMENTO CO2 PRODOTTA DALL’IMPIANTO Tabella 15.1 – Coefficienti di emissione di CO2 Combustibile Emissione CO2 di [kgCO2/kWh] Olio combustibile 0.330 Gas/GPL 0.227 Antracite 0.394 Lignite 0.433 Carbone generico 0.467 Fonti rinnovabili Mix elettrico 0 0.2 La massa di anidride carbonica prodotta per m2anno vale PER IL GAS: mCO2=0.227*EPgl DI TABELLE DELLA CONDUTTIVITA’ DEI MATERIALI DA COSTRUZIONE Stiferite 0.026 GAS PERFETTI 2N Ec 3V Equazione di stato a livello micro p Equazione di stato a livello macro pV nRT Con R N 0 K 6,022 1023 1,38 1023 8,31 Trasformazione isoterma: piVi p f V f Trasformazione isobara: Ti T f Vi V f Trasformazione isocora: Tf Ti pi pf Trasformazione adiabatica: Temperatura Kelvin: Ec 3 KT 2 Primo principio della termodinamica: Q U L J K mole Convenzione sui segni Vengono definiti: Calore positivo, esterno. Q , il calore in entrata nel sistema, St, dall’ambiente Calore negativo, Q , il calore che esce dal sistema verso l’ambiente esterno. Lavoro positivo, L , il lavoro fatto dal sistema sull’ ambiente esterno. Lavoro negativo, L , il lavoro fatto sul sistema dall’ ambiente esterno. Energia interna di un gas monoatomico N U Eci N Ec i 1 3 NKT 2 Lavoro di un’isobara: L pV2 pV1 pV I principio per un’isobara: Q U pV Lavoro di un’isocora: L pV 0 valore di p Primo principio per un’isocora: Q U Lavoro di un’isoterma: n U 0 Q L -> Q pi Vi 𝑉 (oppure 𝑄 = ∫𝑉 𝑓 𝑝𝑑𝑉) 𝑖 i 1 Energia di un grado di libertà di una molecola: Principio di equipartizione dell’energia : Egr 1 KT 2 U Nn g Egr Gradi di libertà (molecole biatomiche): - Traslazione ng= 3 - Rotazione ng= 2 - Vibrazione ng= 3 Calore specifico molare a volume costante: cV ng Calore trasmesso da una trasformazione isocora: Legge di Dulong-Petit: cV 2 R Q cV nT (n moli) 6 R 3R 2 Calore specifico molare a pressione costante: c P cV R Calore trasmesso da una trasformazione isobara: Trasformazione Adiabatica: Q=0 -> Primo principio per l’adiabatica: Q c P nT piVi p f V f con U L cp cV Ciclo termodinamico : ∑ 𝑈 = 0 -> Q L Rendimento del ciclo: L Q 1 Entalpia (p=cost) H U pV Primo principio: Q H f H i H Entropia: S S f S i Q T Entropia di una trasformazione isobara: S H T