L`EBRAISMO

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L’EBRAISMO
EBREO = dall’ebraico IVRI’ = colui che passa dall’altra parte
Il primo Ebreo della storia è Abramo che intorno al 1850 a.C. lascia la sua terra (Mesopotamia) e la sua fede
politeista per seguire quel Dio che gli si presenta come Unico e che gli promette una grande discendenza ed
una Terra dove dimorare con i suoi figli (cfr il racconto di Genesi 12).
Abramo è quindi il primo Ebreo perchè è il primo uomo che passa “dall’altra parte”: dal politeismo al
monoteismo.
Abramo fu il primo dei Patriarchi; dopo di lui vi furono Isacco e Giacobbe, detto Israele, da cui il nome di
Israeliti con il quale vengono chiamati gli Ebrei.
In seguito ad una carestia, la famiglia di Giacobbe, ormai divenuta un vero e proprio popolo, dovette emigrare
in Egitto. Dopo un periodo felice, gli Ebrei divennero schiavi in Egitto, ma Dio aiutò il popolo e lo liberò, con
l’aiuto di Mosè, dalla mano del Faraone: è l’evento salvifico della PASQUA, l’evento centrale nella storia di
questo popolo!
Nel deserto Dio stabilirà un’Alleanza con il popolo (Dieci Comandamenti). Il possesso della Terra Promessa è
assicurato solo a coloro che lo meritano attraverso il rispetto della Legge (Torah).
La vita culturale, politica, religiosa e sociale del popolo ebraico è regolata dalla Torah ( i primi cinque libri della
Bibbia).
Dopo la conquista della Terra di Canaan ed i periodi della monarchia di Saul, Davide e Salomone (che
rimarrà famoso nella storia per essere stato molto saggio e per aver fatto costruire il Tempio di Gerusalemme ,
nel quale veniva custodita l’Arca dell’Alleanza), il Regno si divide in Regno del Nord (con capitale Samaria) e
Regno del Sud (capitale Gerusalemme).I due regni subiscono la sconfitta da parte degli Assiri (721 a.C.) il
primo e dei Babilonesi (587 a.C.) il secondo. I popoli conquistatori deportano gli Ebrei superstiti e li
“disperdono”: è questa la prima DIASPORA (= dispersione).
Nell’animo degli Ebrei è radicata la convinzione, avvalorata dalla predicazione dei Profeti, della venuta di un
Messia. In ebraico il termine messia significa “unto” ed era riferito al Re o al Sommo Sacerdote, in quanto al
momento della loro insignazione, veniva versato sul loro capo dell’olio consacrato. Dopo l’esilio babilonese,
non potendo più restaurare la dinastia del re Davide, gli Ebrei iniziarono ad aspettare il giorno in cui un
discendente di Davide sarebbe venuto per salile come “unto” sul trono.
Nel periodo dell’occupazione romana, essi iniziarono ad aspettare un guerriero che li avrebbe finalmente
liberati dall’oppressore.
Nel 70 d.C., l’imperatore romano Tito, stanco di questo popolo ribelle rase al suolo il Tempio di Gerusalemme
(che rappresentava la presenza di JHWH in mezzo al popolo) e disperse gli Ebrei che da allora vissero
lontani dalla loro Terra. Questo evento, conosciuto con il nome di GRANDE DIASPORA, è considerato ancora
oggi dagli Ebrei come una disgrazia, e nell’anniversario di questo doloroso avvenimento, il nono giorno del
mese di Av, le sinagoghe sono immerse nell’oscurità e listate a lutto.
Nonostante questa dispersione, la cultura ebraica non scomparve, ma venne mantenuta viva dal popolo
anche in assenza di un loro territorio.
Ma come spesso accade alle minoranze inserite, gli Ebrei furono soggetti a numerose persecuzioni. Le ostilità
nei loro confronti venivano giustificate da motivazioni d’ordine religioso, economico e politico.
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Nell’Impero Romano divenuto cristiano, l’accusa nei confronti degli Ebrei era di “deicidio”(=avevano
ucciso il Dio cristiano sulla croce), inoltre il popolo ebraico era da sempre dedito al commercio e ciò li
rendeva, agli occhi degli altri popoli , “ricchi ed avidi”...
L’Impero Romano vietò la professione della fede ebraica, l’osservanza del sabato e la fissazione del
calendario (indispensabile per la celebrazione delle feste), lo studio e l’insegnamento dell’ebraico e si
minacciò di morte chiunque si fosse permesso di studiare la Torah. Fortunatamente, con l’andare del
tempo i Romani mitigarono le loro decisioni.
Ma la situazione degli Ebrei della diaspora fu spesso disperata e la loro sorte tragica.
• Nel 1046, durante la prima Crociata, furono ferocemente attaccati in Francia ed in Germania e nel
1290 vennero espulsi dall’Inghilterra.
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Durante la peste del 1348 furono accusati di esserne loro la causa ed infine vennero espulsi dalla
Francia.
In Spagna, dove era presente una florida comunità, nel 1391 la situazione si aggravò: partendo da
Siviglia, l’ondata repressiva antisemita si estese a tutta la Spagna. La sola alternativa alla morte era
quella di ricevere il Battesimo e diventare Cristiani.
Nel 1492 Ferdinando ed Isabella di Castiglia emanarono un editto con il quale si espellevano tutti gli
Ebrei dalla Spagna. Molti di essi trovarono rifugio in Italia, nell’Africa del Nord e nel Vicino
Oriente.Secondo alcuni storici, molti dei marinai partiti con Cristoforo Colombo erano Ebrei che,
espulsi dalla Spagna, cercavano una nuova sistemazione.
Fu in quest’epoca che in molte città d’Europa si arrivò a relegare gli Ebrei in un quartiere a loro riservato: il
ghetto che veniva aperto al mattino per permettere agli Ebrei di svolgere le loro attività, ma che veniva
richiuso la sera... e guai a quell’Ebreo che veniva trovato, dopo il coprifuoco, ancora fuori dal ghetto!
E’ difficile arrivare al significato etimologico del termine “ghetto”: qualcuno lo farebbe derivare dalla parola
ebraica GHET = DIVORZIO; ma più probabilmente deriverebbe dal quartiere assegnato agli Ebrei veneziani.
Vicino al quartiere ebraico di Venezia, infatti, c’era una fonderia, che in dialetto veneziano si chiama appunto
“gheto”.
Le persecuzioni si riaccesero ora qui ora là, in tutti i paesi, con la distruzione totale di intere comunità.
Nel 1881, in Russia scoppiarono i POGROMS (= rivolta contro gli Ebrei che divennero i capri espiatori del
malcontento popolare): gli Ebrei furono uccisi a centinaia e tutti videro le loro proprietà andare in rovina.
Nonostante da ogni parte del mondo si levassero ondate di sdegno, nel 1882 vennero emanate diverse leggi
che costringevano gli Ebrei ad abbandonare le loro case e le loro proprietà: ciò li ridusse alla fame.
I pogroms furono accompagnati dall’accusa di “omicidio rituale” di bambini cristiani.
Nel primo dopoguerra, un gruppo di esiliati russi antibolscevichi fece stampare un documento: “Protocolli
degli Anziani di Sion”. Questo falso documento affermava che un comitato di Ebrei ricchi e potenti, gli
“Anziani”, si erano riuniti per decretare la distruzione della civiltà cristiana e poter così dominare il mondo.
Esisteva un governo ebraico segreto che complottava contro tutto il mondo ed era necessario mettere in
guardia l’umanità intera...
Ma il tragico destino degli Ebrei d’Europa fu segnato dall’avvento del Nazismo
In ogni paese conquistato gli Ebrei furono costretti a portare come segno distintivo cucito sugli abiti la gialla
“stella di Davide” a sei punte : il MAGHEN DAVID (= lo scudo di Davide). Il simbolo del Regno, scelto dal
valoroso Re Davide, riprendeva la particolare forma dei due triangoli equilateri incrociati che richiamava
l’unione tra Dio ed il suo popolo :Dio scende verso l’uomo, mentre l’uomo sale verso Dio
Così, un segno distintivo di cui tutti gli Ebrei andavano particolarmente orgogliosi, divenne umiliante per chi
era costretto ad indossarlo.
Poi seguirono le deportazioni di massa e furono allestiti appositi luoghi (Lager) in tutta l’Europa Orientale in
cui concentrare gli Ebrei provenienti da tutto il mondo.
In Italia le Leggi antiebraiche vennero emanate nel 1938: gli Ebrei non potevano più frequentare ed
insegnare nella scuola pubblica, non potevano più possedere case, non potevano avere apparecchi radio,
vennero allontanati da tutti gli uffici pubblici...
Con il Settembre 1943 iniziarono gli arresti e le deportazioni
Per tutte le strade d’Europa passavano treni diretti in sconosciute località dove erano stati costituiti i campi di
sterminio. In ogni treno viaggiavano uomini, donne e bambini, ammassati in vagoni piombati, senza cibo e
senza acqua, senza servizi igienici, senza un posto per sedersi... Durante il lungo viaggio, molti morivano e i
cadaveri rimanevano a contatto con i disgraziati compagni di viaggio ancora vivi...
Appena giunti ai campi di sterminio le famiglie venivano separate e si compiva una prima selezione: alcuni
venivano scelti per lavorare come schiavi nelle fabbriche tedesche, veniva loro tatuato un numero sul braccio
e da quel momento perdevano la loro identità.
Non erano più considerati esseri umani, ma Stuken (=PEZZI), non venivano più chiamati per nome, ma solo
ed esclusivamente con il numero che avevano tatuato sul braccio...
Chi invece non appariva abile al lavoro (anziani, malati, bambini...) veniva inviato nelle camere a gas e quindi
ai forni crematori.
Alcuni di loro, invece, venivano destinati ad esperimenti pseudo-scientifici di ogni genere che venivano
eseguiti da medici e scienziati che usavano gli esseri umani che avevano di fronte come topi e cavie di
laboratorio...
In mezzo a tanta assenza di umanità, molti Ebrei italiani trovarono la salvezza grazie ad Istituti Religiosi
Cattolici che li accolsero, nascondendoli ai loro carnefici...
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la vita di sei milioni di Ebrei (tra cui 1.200.000 bambini) si spense per
mano dei nazisti.
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