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7. RICERCA: Interruttore per trasformare grasso 'cattivo' in buono
E' possibile trasformare il grasso 'cattivo' in grasso 'buono' spegnendo l'espressione di una
proteina nel cervello, già nota per stimolare l'appetito. A scoprirlo è stato un gruppo di
ricercatori della Johns Hopkins University in uno studio sui topolini pubblicato sulla rivista
Cell Metabolism. Gli scienziati, in pratica, hanno individuato l''interruttore' giusto per ridurre
l'apporto calorico e il peso, trasformando il grasso in energia da bruciare. I risultati dello
studio aprono la strada a nuovi trattamenti antiobesità. "Se potessimo indurre il corpo
umano a trasformare il 'grasso cattivo' in 'grasso buono' - ha detto Sheng Bi, scienziato
che ha coordinato lo studio - potremmo aggiungere un nuovo efficace strumento per
contrastare l'epidemia di obesità". Il tessuto adiposo bianco è quello che generalmente si
accumula attorno all'addome e che immagazzina le calorie di troppo che assumiamo. Le
cellule di questo tessuto adiposo contengono una singola grande goccia di lipidi, come il
colesterolo e i trigliceridi. Le cellule del tessuto adiposo bruno, invece, contengono molte
goccioline di lipidi ciascuna, ma grazie ad alcuni elementi cellulari vengono utilizzate per la
generazione di energia. Visto che quest'ultime vengono quindi 'bruciate' e non accumulate,
il grasso 'bruno' è stato definito come 'buono'. Nello studio i ricercatori hanno scoperto che
eliminando l'espressione del 'neuropeptide Y' (NYP) nell'ipotalamo dorsomediale si ha una
riduzione del grasso corporeo dei topolini. Così i ricercatori hanno dimostrato che è
possibile trasformare il grasso bianco 'cattivo' in grasso bruno, 'buono'. Secondo i
ricercatori questa trasformazione potrebbe essere legata all'attivazione delle cellule
staminali per il grasso bruno che si trova disperso nel grasso bianco. Ecco perché Bi
pensa che in futuro si potrebbero iniettare cellule staminali di grasso bruno nel tessuto
adiposo bianco per stimolare la perdita di peso negli obesi.