Interazioni tra farmaci: aspetti generali Dr.ssa Maria Rosa Fogliano Direttore Farmacia Ospedale di Biella Biella, 12 – 19 novembre 2015 Collegio IPASVI Uno studio ha evidenziato che 263 medici, specialisti in diversi campi, riconosceva solo il 53 % delle interazioni moderate e gravi tra farmaci, e solo il 54% di quelle potenzialmente fatali Glassman P, Simon B, Belperio P, et al: Improving recognition of drug interactions: benefits and barriers to using automated drug alerts. Medical Care. 2002; 40:1161–1171. Le dimensioni del problema Sinborg (1976) e Tinawi (1992): l’incidenza di prescrizioni a rischio di interazioni varia tra il 4 e il 5% negli ospedalizzati, anche se la maggior parte di queste non si manifesta clinicamente o non viene riconosciuta dal medico. Jankel & Fitterman (1993): revisione degli studi che valutavano l’incidenza di ricoveri in ospedale in seguito ad interazioni tra farmaci. Tra gli studi considerati, 9 riportavano le interazioni tra farmaci come causa di ricovero ospedaliero con un range compreso tra lo 0 e il 2,8%. studio, Linnarsson (1993): valutando l’incidenza delle interazioni tra farmaci in comunità, su un totale di circa 55.000 prescrizioni farmacologiche, aveva identificato 1.074 casi di potenziali interazioni tra farmaci, pari al 2% di tutte le prescrizioni, ad una incidenza del 12% tra tutti i pazienti a rischio (ovvero coloro che assumevano almeno 2 o più farmaci) e al 22% dei soggetti di 65 o più anni. Nel 6-30 % degli anziani non ospedalizzati Il 5,3% dei ricoveri da DDI Il 3-20% delle DDI è clinicamente rilevante INTERAZIONE TRA FARMACI (Drug-Drug Interaction – DDI) MODIFICAZIONE QUALITATIVA E/O QUANTITATIVA DELL’AZIONE DI UN FARMACO CAUSATA DALLA CONCOMITANTE ASSUNZIONE DI ALTRI FARMACI Non è necessario che i farmaci vengano somministrati insieme, in quanto alcuni farmaci sono in grado di condizionare la risposta ad un farmaco assunto successivamente I fattori di rischio Fattori correlati al paziente Età avanzata (o molto giovane) Sesso Fattori genetici (polimorfismi, deficit enzimatici): iper-reattività (es. apnea da succinilcolina) e idiosincrasia (es. anemia emolitica da deficit G6PD) Insufficienza d’organo (rene, fegato, cuore) Multimorbilità (patologie croniche, condizioni metaboliche o endocrine a rischio) Politerapia o esposizione a prescrizione inappropriata Automedicazione, fitoterapici, integratori alimentari, alimenti (es. latte, succo di pompelmo), alcool Modificazioni fisiologiche o fisiopatologiche (es. da invecchiamento) Fragilità Fattori correlati al medico e alla gestione della cura Frammentazione delle cure (più medici prescrittori, acquisto diretto da parte del paziente in farmacia) Inadeguato training e capacità di riconoscere un’interazione da parte del medico curante Programma informatico di supporto (avvisa troppo oppure troppo poco) I fattori di rischio Fattori correlati al farmaco Basso indice terapeutico e tossicità dose-correlata (es. digossina, ipoglicemizzanti orali, warfarin, antiaritmici, teofillina, litio) Metabolismo dose-dipendente (fenitoina) Farmaci che influenzano le funzioni vitali (es. antidiabetici, anticoagulanti, oppioidi, antiaritmici) Inibitori e induttori degli enzimi metabolizzanti Nuovi farmaci TERAPIE DUPLICATE: farmaci che provocano nefrotossicità, disturbi elettrolitici, ipotensione, ritenzione idrica, bradicardia (es. ACE-I, diuretici, FANS, digossina) farmaci con effetto sedativo (es. barbiturici, oppioidi, BDZ) farmaci con effetto anticolinergico (es. antipsicotici, alcuni antiaritmici, alcuni antidepressivi triciclici) farmaci che provocano un inadeguato controllo di malattie metaboliche (es. antidiabetici, corticosteroidi, antibiotici) farmaci che possono indurre anemia o sanguinamenti (es. FANS, anticoagulanti, corticosteroidi) Cosa comporta l’interazione tra farmaci CONSEGUENZE POSITIVE Spesso farmaci diversi vengono somministrati in associazione per ottenere: - un effetto terapeutico più intenso o di maggiore durata - una riduzione di dose e quindi di tossicità (antitumorali) - Un ritardo nello sviluppo di resistenza (antiinfettivi) Esempi di farmaci comunemente utilizzati in associazione a scopo terapeutico Cosa comporta l’interazione tra farmaci CONSEGUENZE NEGATIVE - riduzione dell’efficacia terapeutica - aumento della tossicità Quando l’assunzione di 2 o + farmaci induce una reazione imprevedibile e dannosa per la salute del paziente si parla di REAZIONE AVVERSA Classificazione delle reazioni avverse da farmaci (Lancet 2000, 356:1255-9) Caratteristiche Tipo A (Augmented) Correlate alla dose Collegate al mecc. d’azione Comuni Prevedibili Bassa mortalità Scoperte prima della commercializzazione Tipo B (Bizarre) Non correlate alla dose Non collegate al mecc. d’azione Non comuni Imprevedibili Alta mortalità Scoperte dopo la commercializzazione Esempi Trattamento Sindrome seroton. da SSRI Effetti anticolinergici da triciclici Dispepsia da FANS Cefalea da nitroderivati Ridurre la dose o sospendere il farmaco Shock anafilattico da penicillina Ipertermia maligna da anestetici Stevens-Johnson da lamotrigina Sospendere il farmaco ed evitarlo in futuro continua Classificazione delle reazioni avverse da farmaci (Lancet 2000, 356:1255-9) segue Caratteristiche Tipo C (Chronic) Correlate alla dose e al tempo di somministrazione Correlate alla dose cumulativa del farmaco Non comuni Tipo D (Delayed) Ritardate In genere correlate alla dose Si manifestano dopo un tempo più o meno prolungato dalla sospensione del farmaco Non comuni Esempi Trattamento Soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisisurrene da steroidi Ridurre la dose o sospendere gradualmente Carcinogenesi Teratogenesi Discinesia tardiva Spesso non esiste trattamento continua Classificazione delle reazioni avverse da farmaci (Lancet 2000, 356:1255-9) segue Caratteristiche Tipo E (End of use) Tipo F (Failure) Esempi Trattamento Da sospensione Si manifestano subito dopo la sospensione del farmaco Non comuni Sindrome da sospensione da steroidi od oppioidi Risomministrare il farmaco e sospenderlo gradualmente Inaspettato insuccesso terapeutico Correlate alla dose Spesso causate da interazioni tra farmaci Comuni Inefficacia dei CO quando usati con induttori enzimatici (es. rifampicina) Aumento del dosaggio, considerare i farmaci concomitanti •Quinto incontro di lavoro dello studio REACT – Registro Eventi Avversi Cutanei. Regione Lombardia (3 crediti anno 2013) – Milano, 31/05/2013. Concentrazioni plasmatiche del farmaco Interazione tra farmaci e risposta terapeutica Potenziale tossicità Regime B Regime A Successo terapeutico Fallimento terapeutico Tempo INTERAZIONE TRA FARMACI VOLUTA INDESIDERATA Modificazioni FARMACOCINETICHE e/o FARMACODINAMICHE Effetti >o< alla somma aritmetica degli effetti dei singoli Farmaci Rilevanza Clinica Se necessari Aggiustamento della posologia Altro intervento medico Poche interazioni sono così importanti da avere un significato clinico Variabili che possono influenzare le interazioni tra farmaci • Velocità del metabolismo • Presenza di una patologia concomitante • Dieta del paziente • Età o razza del paziente • Dosaggio del/i farmaco/i (posologia, compliance, durata) Interazioni farmacodinamiche gli effetti di un farmaco sono influenzati dalla presenza al sito d’azione di un altro farmaco La farmacodinamica E’ CIO’ CHE IL FARMACO FA ALL’ORGANISMO Interazioni farmacocinetiche possono influenzare i processi con cui i farmaci sono assorbiti, distribuiti, metabolizzati ed eliminati (ADME) La farmacocinetica E’ CIO’ CHE L’ORGANISMO FA AL FARMACO Effetto additivo e di sommazione Principalmente da interazioni farmacodinamiche Il risultato dell’azione di due farmaci è una risposta farmacologica pari alla somma algebrica delle risposte Individuali ADDITIVO: stesso meccanismo d’azione (es. aspirina + fenacetina) SOMMAZIONE: diverso meccanismo d’azione (es. aspirina + codeina) Sinergismo Da interazioni farmacocinetiche o farmacodinamiche I due farmaci producono un effetto farmacologico qualitativamente simile, ma sono in grado di influire l’uno sull’altro in modo tale che ognuno amplifica l’azione dell’altro Potenziamento Da interazioni farmacocinetiche o farmacodinamiche I due farmaci possiedono un’attività qualitativamente differente. Solo uno dei due farmaci esercita l’effetto, il secondo potenzia l’azione del primo (es. caffeina + propifenazone) Antagonismo Da interazioni farmacocinetiche o farmacodinamiche Comporta la riduzione o la scomparsa dell’effetto terapeutico di uno o più farmaci Antagonismo fisiologico: due agonisti agiscono su siti recettoriali diversi e producono effetti contrapposti sulla stessa funzione fisiologica (vasodilatazione da istamina e vasocostrizione da noradrenalina) Antagonismo farmacologico: interferenza nella formazione del complesso agonista-recettore da parte dell’antagonista (morfina/naloxone) Antagonismo farmacocinetico: il farmaco riduce indirettamente la concentrazione di un altro farmaco nel sito d’azione, modificandone i parametri farmacocinetici (ADME) Antagonismo chimico: reazione tra agonista ed antagonista che si conclude in un prodotto inattivo (tetracicline+antiacidi con cationi bi-tri-valenti) Esempi di interazioni farmacodinamiche (I) FARMACI • -antagonisti + nitroglicerina COMMENTI Gli antagonisti -adrenergici controllano la tachicardia evocata dai nitroderivati e ne potenziano l’azione di risparmio sul consumo cardiaco di O2 • Associazioni di farmaci antiblastici Riduzione della tossicità e complementarietà dell’azione citotossica • Diuretici risparmiatori di K+ Diuretici dell’ansa o tiazidici e congeneri • L-Dopa + carbidopa + inibitore COMT Controllo della potassiemia Aumento della disponibilità centrale di dopamina Interazioni farmacocinetiche: Iter del farmaco nell’organismo Sito d’azione “RECETTORI” Legato Libero Riserva tessutale Libero Legato Circolazione sistemica Assorbimento Farmaco libero Farmaco legato Metaboliti Biotrasformazione Escrezione Interazioni con ASSORBIMENTO Effetti del cambiamento del pH gastrointestinale Formazione di complessi Cambiamento della motilità gastrointestinale (cibo riduce; stress aumenta; anticolinergici riducono) •La presenza o meno di cibo condiziona la rapidità e l’entità dell’assorbimento gastrico-intestinale •Il cibo rallenta lo svuotamento gastrico, il farmaco è più a contatto con acidi, viene degradato ed inattivato, ritarda l’assorbimento •In generale la somministrazione di un farmaco per os lontana dai pasti comporta un assorbimento più rapido e completo. •La somministrazione in vicinanza dei pasti può limitare i fenomeni irritativi alle mucose. Per somministrazione prima dei pasti si intende: da 30 a 0 minuti prima del pasto Per somministrazione dopo i pasti si intende: entro 30 minuti dopo il pasto Per somministrazione lontano dai pasti si intende: 3-4 ore prima o dopo il pasto Esempi di interazioni negative nell’assorbimento dei farmaci Assorbimento diminuito e/o rallentato Scarso assorbimento dei bifosfonati con il cibo MEDIAN SERUM CLODRONATE CONCENTRATIONS DURING THE FIVE SESSIONS Laitinen K et al, Bone, 27 (2):293-296, 2000 Interazioni con TRASPORTO • Le proteine di trasporto sono delle proteine multifunzionali • Hanno un ruolo fisiologico nella modulazione del trasporto di diverse sostanze (glucidi, lipidi, aminoacidi, acidi biliari, ormoni) • Intervengono nel processo farmacocinetico Giacomini KM, et al. Goodman and Gilman’s. The Pharmacological Basis of Therapeutics, 11/E, 2005 HUMAN DRUG TRANSPORTERS Ho R.H. et al., Clin. Pharmacol. Ther. 78: 260-77, 2005 • riduce ASSORBIMENTO GI • riduce DISTRIBUZIONE • aumenta ELIMINAZIONE Intestino GLICOPROTEINA-P e FARMACOCINETICA Spazio intravascolare Spazio Interstiziale Glycoproteina-P e interazioni di induzione-inibizione Inibitori: amiodarone, verapamil, chinidina, ketoconazolo, claritromicina; Induttori: rifampicina, carbamazepina, fenitoina Dabigatran etexilato + inibitori: > concentrazione dabigatran (rischio sanguinamento) Dabigatran etexilato + induttori: < concentrazione dabigatran (rischio di trombosi) Interazioni SPIAZZAMENTO • Elevato legame con le proteine plasmatiche • Basso IT • Bassa clearance sistemica •Basso volume apparente distribuzione Examples of clinically significant drug interactions which have been attributed to plasma protein binding displacement Drug of interest Warfarin Displacing drug Methotrexate Phenylbutazone Clofibrate Chloral hydrate Sulphamethoxazole Sulphinpyrazone Sulphonamides Phenylbutazone Salicylates Sulphaphenazole Dicoumarol Salicylate Phenytoin Valproate Tolbutamide Chlorpropamide Interazioni con METABOLISMO Molte interazioni tra farmaci sono la conseguenza dell’inibizione o dell’induzione dei Citocromi CYP450 responsabili del metabolismo di più della metà dei farmaci correntemente a disposizione L’inibizione enzimatica in genere coinvolge la competizione di un altro farmaco per lo stesso sito di legame dell’enzima L’induzione enzimatica si verifica quando un farmaco è in grado di stimolare la sintesi proteica enzimatica, aumentando così la capacità di metabolizzazione dell’enzima Interazioni con METABOLISMO Percentuale di farmaci metabolizzati dai principali enzimi del Citocromo P450 CYP1A2 CYP2C 3% CYP2E1 3% 15% 55% 24% CYP2D6 CYP3A Esempi di inibizione metabolica di rilievo clinico FARMACO FARMACO INTERAGENTE CONSEGUENZE POSSIBILI Antiepilettici Fenitoina Isoniazide Verapamil Rischio di tossicità Carbamazepina Fenobarbitale Warfarina del farmaco anticonvulsivo Valproato Cimetidina Rischio di emorragie Eritromicina Antimicotici azolici Chinidina Cisapride Claritromicina Rischio di tachiaritmia ventricolari Eritromicina (torsione di punta) Antimicotici azolici Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) Altri farmaci che potenziano la trasmissione serotoninergica Clomipramina Destrometorfano Meperidina Tramadolo, ….altri Inibitori delle MAO Rischio di sindrome serotoninergica con gli inibitori classici; meno frequente ma osservata anche con moclobemide Inibitori delle MAO Rischio di sindrome serotoninergica Farmaci e succo di pompelmo (inibizione CYP3A4) Classe Farmaci Possibili ADR Ansiolitici Buspirone, diazepam midazolam,triazolam Riduzione capacità psicomotorie, aumento sedazione Antiaritmici Amiodarone, chinidina Aritmie Antidepressivi Clomipramina Sonnolenza, depressione resp. Antiepilettici Carbamazepina Sonnolenza, atassia, nausea Antistaminici Terfenadina Aritmie, prolungamento Q-T Calcioantagonisti Amlodipina, felodipina nifedipina, nimodipina Tachicardia, ipotensione Farmaci e succo di pompelmo (inibizione CYP3A4) Classe Farmaci Possibili ADR Statine Atorvastatina, lovastatina Miopatia, cefalea, Pravastatina, simvastatina rabdomiolisi Immunosoppressori Ciclosporina, tacrolimus Epatotossicità, nefrotossicità, aumento immunosoppressione Inibitori delle proteasi Sequinavir Cefalea, affaticamento Inibizione del CYP3A4 intestinale per 24-72 ore Polimorfismo genetico (variabilità individuale) Esempi di induzione enzimatica di rilievo clinico FARMACO FARMACO INTERAGENTE CONSEGUENZE POSSIBILI Anticoagulanti orali Aminoglutetimide Anticoagulazione ridotta: Barbiturici Carbamazepina Fenitoina Glutetimide Se la dose di anticoagulante viene aumentata per compensare la ridotta azione anticoagulante, si corre il rischio opposto qualora si interrompa la somministrazione dell’induttore senza correggere la dose di anticoagulante Rifampicina Ciclosporina Carbamazepina Fenitoina Diminuita immunosoppressione, con aumentato rischio di rigetto Fenobarbitale Rifampicina dell’organo trapiantato Fenitoina Rifampicina Ridotta protezione anticonvulsiva Digossina Fenilbutazone Diminuito effetto del digitalico Contraccettivi orali Antibiotici a largo spettro Contraccezzione a rischio, Griseofulvina perdite intermestuali, Fenitoina casi di gravidanza Carbamazepina Rifampicina Modificato da A Corsini, R Fumagalli, “La farmacoterapia 2002” S.Govoni, Selecta Medica, 2002, Pavia IPERICO (Hypericum perforatum) Principale meccanismo d’interazione: induzione CYP3A4 immunosoppressori Induzione CYP3A4: Livelli ematici warfarin Induzione CYP2C9: Efficacia Iperico antivirali Induzione CYP3A4: Livelli ematici antitumorali Induzione enzimatica: livelli ematici digossina Induzione enzimatica: AUC, Cmax contraccettivi Induzione CYP3A4 e espressione glic. P : livelli ematici antidepressivi Inibizione ricaptazione serotonina: SINDROME SEROTONINERGICA Principali interazioni con iperico Interazioni con ESCREZIONE 1. Dovute ad interferenza con l’escrezione sui processi di: filtrazione glomerulare, riassorbimento tubulare passivo, secrezione attiva 2. Sebbene siano relativamente pochi i farmaci escreti principalmente a livello renale, le DDI sono clinicamente rilevanti per quelli con basso indice terapeutico (es. digossina, litio, aminoglicosidi) Aminoglicosidi-aminoglisidi/digossina Metotrexate (alte dosi)-FANS Esempi di interazioni nell’escrezione renale di farmaci