Ring Around quartetto vocale

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RING
AROUND
Q U A R T E T T O
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F
in dal suo esordio nel 1993 la formazione
vocale genovese Ring Around si è imposta
per la particolare fusione delle voci e per la
grande capacità comunicativa. Il quartetto, specializzatosi con Rachid Safir (Fondation Royaumont) e con The Hilliard Ensemble, si distingue
principalmente per come propone il repertorio
della polifonia antica profana in una dimensione teatrale, realizzando concerti-spettacolo
dove la componente visiva viene curata come
quella musicale. Nel 2003 presenta a Spoleto il
suo primo concerto-spettacolo Gioco di voci e
viene definito «la rivelazione del Festival dei
due Mondi». L’anno seguente incide da questo
programma l’omonimo CD.
Il quartetto Ring Around affronta in modo
esteso anche la polifonia sacra rinascimentale e
medievale, specialmente francese e franco-fiamminga.
Nel 2004, in collaborazione con il M° Gian Enrico Cortese, prende parte a una ricerca su fonti
musicali inedite e presenta opere sacre e profane
di autori liguri del XVI secolo, con prime esecuzioni assolute in epoca moderna e prime registrazioni nel CD Volgete gli occhi a tante meraviglie.
Dal 1997 il Ring Around si dedica allo studio
del linguaggio musicale contemporaneo,
spesso a diretto contatto con gli autori. In quell’anno incide il CD Musiche per van Dyck, una raccolta di composizioni ispirate a criteri compositivi fiamminghi. Da allora ha ricevuto ed eseguito
V O C A L E
in prima assoluta lavori di Claudio Ambrosini,
Andrea Basevi Gambarana, Mauro Castellano,
Pieralberto Cattaneo, Piero Caraba, Gian Enrico Cortese, Matteo D’Amico, Riccardo Dapelo,
Raoul De Smet, Federico Ermirio, Bruno Moretti,
Ennio Morricone, Raymond Schroyens, Mauro
Zuccante. Con questo repertorio ha ottenuto al
42° Concorso Internazionale Seghizzi (2003) il
riconoscimento di miglior gruppo solistico e miglior complesso italiano.
L’intensa attività concertistica ha portato il
Ring Around a esibirsi fra l’altro ai Concerti del
Quirinale di Radiotre, al Festival dei Due Mondi
di Spoleto, alla Società Filarmonica di Trento, al
Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini (Napoli), agli Incontri Europei con la Musica (Bergamo),
alla Saison Musicale Fondation Royaumont nell’Abbazia di Royaumont (Parigi), ad Algeri e Marsiglia per il festival Chants Sacrés en Méditerranée,
presso gli Amici della Musica di Padova, l’Associazione De Sono (Torino), l’Associazione Musica
e Filosofia (Maratea), il Festival Internazionale di
Concerti per Organo (Aosta), la Famiglia Artistica
Reggiana (Reggio Emilia), il Teatro Nuovo Giovanni da Udine (Udine), presso l’Accademia Filarmonica di Messina, gli Amici della Musica di Firenze,
di Palermo, di Trapani, di Perugia, al Bologna Festival e con l’Orchestra della Toscana.
Il Ring Around è stato scelto dal Cidim per la
stagione 2006/07 come proposta giovani solisti
sul tema «La voce del quartetto».
Programmi
Musiche per van
Dyck
Chanson e Madrigali
dei secoli XVI e XX
Rivo Alto CRR 9703
Registrato a Genova,
marzo 1997.
Brani di compositori franco-fiamminghi antichi
e di autori viventi italiani e belgi. Tutti i lavori
contemporanei sono prime assolute. Musiche di
Janequin, Josquin, Lasso, La Rue, Willaert, Dufay,
e dei contemporanei Ennio Morricone, Matteo
D’Amico, Raymond Schroyens, Riccardo Dapelo,
Raoul De Smet, Federico Ermirio, Andrea Basevi.
«Volgete gli occhi a
tante meraviglie»
La musica a Genova
nell’età di Rubens
Philarmonia PH4A020
Registrato a Genova,
marzo 2004.
Una rara collezione di opere sacre e profane di
autori nati o vissuti in Liguria nei secoli XV, XVI,
XVII, realizzato in collaborazione con altri artisti
nell’ambito di «Genova Capitale Europea della
Cultura 2004». Musiche di Franchino Gaffurio,
Giacomo Fogliano, Sebastiano Festa, Simone
Molinaro, Giovanni Battista Strata, e altri.
Gioco di Voci
Chanson del
XVI secolo
Philarmonia PH4A021
Registrato a Genova,
aprile 2004.
Discografia
Tutte frottole!
Concerto-spettacolo di frottole italiane. — Il genere italiano della frottola fiorito intorno all’anno
1500 e oggi esplorato dal Ring Around in un lavoro di ricerca sulle fonti originali (gli undici libri
di frottole editi dal Petrucci). Una scelta di composizioni umoristiche, frizzanti, onomatopeiche
di autori quali Marchetto Cara, Bartolomeo Tromboncino, Josquin des Prés fornisce il pretesto per
giochi di sguardi, gesti e movimenti in un brillante concerto-spettacolo. In CD dal marzo 2009.
Canzoniere: Amore & Eros
Madrigali amorosi antichi e moderni a confronto. — Un programma di altissimo contenuto lirico e musicale che vede due canzonieri a
confronto: uno antico composto da Francesco
Petrarca (1304-1374) e musicato da Luca Marenzio (c.1553-1599), uno moderno scritto da Roberto Piumini (1947) e musicato da Andrea Basevi
Gambarana (1957). Piumini interviene recitando
Petrarca e sé stesso prima di ogni pezzo.
Gioco di voci
Concerto-spettacolo di villanelle e chanson del
XVI secolo. — È il programma più spesso rappresentato dal Ring Around. Eseguito per la prima
volta al Festival dei Due Mondi 2003, è un concerto di musica vocale del XVI secolo, dove i cantanti, a piedi nudi e in abiti leggeri, accennano
passi di danza, recitano mentre cantano, giocano
con la musica e con le parole, con i movimenti e
con gli sguardi. Musiche di Josquin, Lasso, Sermisy, Encina, Ravescroft e altri.
La canzone italiana
Villanelle, madrigali, e la canzone d’autore.
— L’amore cantato in italiano nel Rinascimento
e ai giorni nostri. Dalle polifonie amorose quattro e cinquecentesche alla canzone popolare
fino alla canzone d’autore, questo programma
tocca l’amore in tutte le sue espressioni: dal più
alto lirismo alla devozione non corrisposta, dalla
passione al tradimento, e tutto attraverso i secoli
e le espressioni musicali. Uno spaccato di cultura
italiana di ogni tempo.
Trittico
Musica sacra francese, fiamminga e ligure dei secoli XIV-XVI e dei giorni nostri. — Le principali forme della polifonia sacra in tre distinti nuclei stilistici. Nel primo, lavori della produzione francese
e fiamminga dei secoli XIV-XVI (Machaut, Ockeghem, Josquin). Nel secondo laude e inni tratti
dalla più fresca e popolare letteratura ligure tra il
1400 e il 1600 (A. de Janua, P. Papini, G. Fogliano,
G. B. Strata). Nel terzo, lavori contemporanei ispirati a tecniche e suggestioni antiche (Paolo Paolini, Gian Enrico Cortese, Andrea Basevi).
Natale in canto
Programma natalizio. — Un viaggio nei Natali
del mondo attraverso allegria e poesia, tradizione e incanto. Brani di devozione natalizia poco
conosciuti, oltre agli immancabili classici fra cui
alcune reinterpretazioni in arrangiamento contemporaneo. Disponibile anche in CD.
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Una scelta di chanson, madrigali e villanelle dal
concerto-spettacolo Gioco di voci. Musiche di
Certon, Sermisy, Janequin, Josquin, Passereau,
Lasso, Willaert, Arcadelt, Scandello e altri. Dal libretto: «Il programma accosta ritmi, atmosfere,
tonalità. Pagine di frivolo umorismo si alternano
a brani di denso lirismo e a capolavori del genere
descrittivo-onomatopeico francese.»
Natale in canto
Registrato a Ceranesi
(GE), luglio e ottobre
2008.
Un viaggio nei Natali del mondo attraverso allegria e poesia, tradizione e incanto. Brani di devozione natalizia dal Medioevo a oggi, oltre agli
immancabili classici di cui si offrono alcune reinterpretazioni in arrangiamento contemporaneo.
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Rassegna stampa
Ring Around Quartet… e la polifonia rinascimentale sorride
Splendido invito alla riscoperta di un repertorio profano a
torto trascurato nella brillante serata proposta dalla Società dei
Concerti
[…] Uno splendido invito alla riscoperta della polifonia
profana rinascimentale. Grazie a The Ring Around Quartet
[…] pagine scelte di chanson, villanelle e altri componimenti
tratti dai repertori italiano, francese, inglese e spagnolo hanno ripreso vita con la massima efficacia. Il concerto «Gioco
di voci» e la dimensione ludica, realizzata con gusto ed eleganza, ha valorizzato la naturale vivacità di questi brani. […]
Non solo hanno affrontato le musiche cinquecentesche con
tecnica vocale impeccabile, reciproca intesa e mirabile intonazione, ma hanno anche accompagnato le loro esecuzioni
con una vivace gestualità, movenze coreografiche e strategie di sguardi, costruendo una dimensione teatrale. […]
Divertentissimo, infine, il bis proposto nel finale: un’ironica
rilettura di un brano moderno del Quartetto Cetra («Ma le
voleva bene») con spiritose allusioni allo stile musicale madrigalesco. […] Purtroppo si tende a credere che la musica
del Cinquecento si rivolga solo a un pubblico di iniziati, ma
con le riletture del Ring Around Quartet c‘è da scommettere
che si aggiungeranno ben presto nuovi appassionati.
Marco Bizzarini, Giornale di Brescia, 9 febbraio 2008
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soglie della frottola, la cui omofonia semplificatrice già si profila nel mottetto di Josquin Tu solus qui facis mirabilia, passando per i falsobordoni aggraziati di Dufay e il malinconico
fervore delle tessiture gravi di Ockeghem, percepibile anche
nelle vertiginose complessità dei suoi canoni mensurati. Il
tutto a modo loro, con evidente predilezione per una dinamica soft avvolta nelle spirali di un legato costante. Viene in
mente la «più molle armonia» che ai primi del Cinquecento
Baldassar Castiglione attribuiva al «nostro» Marchetto Cara,
a testimonianza di un pluralismo interpretativo già scontato. Perfino nella trecentesca Messe de Notre Dame i “nostri”
immettono una morbidezza che sfuma nell’angolosità gotica dell’hoquetus e arrotonda cadenze o passaggi dominati
dall’armonia di quarte, quinte e consimili acide dissonanze,
da cui il moderno orecchio ben temperato rifugge; quando
non le assapori come fascino di un primitivismo tanto arcaico da rasentare l’avanguardia. […] Certo il risultato accarezza
le orecchie al pubblico di Bologna Festival.
c.v., Amadeus, gennaio 2008
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Al Centro di musica antica Pieta de’ Turchini «Canzoniere» tra il ’500 e il contemporaneo
Cantare l’amore […] attraverso l’incanto della recitazione,
dell’intonazione musicale poetica. È il percorso ascoltato con
il bel progetto dal titolo «Canzoniere – Amore & Eros» […]
nell’ambito della stagione concertistica del Centro di Musica
Antica Pietà de’ Turchini. In un unico florilegio di alternanze
per tematica ed assonanze incatenate sullo sbalzo continuo
fra tessuti testuali e sonori differenti, il programma ha efficacemente posto a confronto i testi del Petrarca musicati nei
Madrigali tardo cinquecenteschi del Marenzio e le narrazioni
in versi del contemporaneo Roberto Piumini […] sulle note
[di] Andrea Basevi […]. Molteplici e interessantissime dunque le suggestioni nei salti di tempo fra stili, propettive e
tecniche canore parimenti alimentate dalla magica osmosi
fra il segno poetico e l’interpretazione musicale. E delicatissimi gli intrecci polifonici del Marenzio quanto di rara sagacia
le angolazioni intervallari del Basevi anche grazie all’abilità
interpretativa delle quattro giovani voci del Ring Around
Quartet, una formazione che fa leva sulle abilità di colore
monteverdiano dell’ottimo soprano Vera Marenco per poi
fondersi in un unico impasto dalle attentissime calibrature
d’intonazione, ritmiche e dinamiche attraverso i contributi di
Umberto Bartolini, Manuela Liri, Alberto Longhi. […]
Paola De Simone, Corriere del Mezzogiorno, 2 febbraio 2007
Un gioco di voci davvero capace di entusiasmare
Grandi e prolungati applausi per il Ring Around Quartet
[…] Artefici di questa singolare serata i componenti del
Ring Around Quartet, un quartetto tutto italiano […]. I quattro cantori, vestiti di bianco e avvolti da un gioco cangiante
di luci ed ombre, hanno offerto una versione drammatizzata
di brani come «Belle qui tiens ma vie» di Thoinot Arbeau, «El
grillo è buon cantore» di Josquin Desprez o la «Petite camusette» di Johannes Ockeghem. […] Ad un ottimo livello di
preparazione tecnica si è dunque affiancata un’assoluta originalità della chiave interpretativa che ha unito il canto al
movimento, gli sguardi alle movenze del corpo, seguendo il
significato del testo oltreché il ritmo e l’intensità del suono.
E la musica si è fatta ironica, didattica, espressiva attraverso
una gestualità ed una capacità intrisa di una spontaneità e
disinvoltura studiatissime.
Nadia Spagna, Bresciaoggi, 9 febbraio 2008
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Bologna
Ring Around Quartet
Si fanno chiamare Ring Around Quartet e fra i loro maestri
contano il mitico Hilliard Ensemble, però sono italianissimi.
Non solo perchè vengono da Genova, ma per la qualità delle
loro voci. Belle voci italiane: le femminili non androgine, le
maschili arrotondate senza leziosità; le une e le altre rilassate
nell’emissione e leggere d’appoggio come si conviene al repertorio proto-polifonico, ma capaci di cantare sul fiato, cioè
di produrre agilità senza aspirarle tra continui fiotti d’aria alla
maniera dei Nordici. Quello che presentano in un’ora scarsa
sotto il titolo ambizioso di Summa è un florilegio di capolavori franco-fiamminghi, da Guillaume de Machaut fino alle
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Pietà de’ Turchini
«The ring quartet», un raffinato recital di musica vocale
NAPOLI. […] Un raffinato concerto di musica vocale affidato al bravissimo gruppo di vocalisti di Genova «The ring
around quartet». Si è rinnovata la gioia straordinaria che questo gruppo celebre altrove, ma che fatica ad entrare in sintonia con il pubblico napoletano, aveva offerto ai curiosi, ed
affezionati frequentatori del «Centro [di Musica Antica]». […]
C’è forse da imparare e carpire qualche segreto da questi incantevoli cantori. Straordinaria sempre la morbidezza della
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loro emissione, per cui sembrano respirare e cantare con la
medesima naturalezza, bello e limpido il suono controllato
senza sforzo apparente, felice la pronuncia che permette di
seguire il testo all’ascolto […]. Affiatati, impeccabili nella realizzazione dell’articolato canto manierista di Marenzio con
testi di Petrarca ed in quello moderno di Basevi (1957) con
testi di Piumini, due compositori in confronto verosimile, in
cui il moderno fa la sua ottima figura, per una volta, i vocalisti hanno mostrato tenuta encomiabile, dominio dei pezzi e
dello stile, anche nel bel bis di Orlando di Lasso. […]
[MLI], Roma, 31 gennaio 2007
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Ma che leggiadra sensualità, tra «frottole» e «villanelle»
Concerti. Al Politeama per gli «Amici»
PALERMO – Escono quasi di soppiatto in una penombra
abbastanza densa. Ma già le voci si sono diffuse, in compattezza morbida e stimolano curiosità. Un concerto e qualcosa
di più, al Politeama con «The Ring Around Quartet» per gli
Amici della Musica. In quattro […] con gli antichi canti di Josquin des Prez e Jacques Arcadelt, Orlando di Lasso, Adrian
Willaert, tra gli altri in programma, tengono desta l’attenzione del numeroso pubblico (in maggioranza giovanile) e ne
suscitano l’entusiasmo. Toni soft che accarezzano l’orecchio
e ci ripagano di tanti urlatori vocali, mobilità misurata di gesti
che riesce a dare elegante teatralità alle chansons e una duttilità delle voci che dà piacevolezza al gioco a quattro. Sorridente l’ammicco, flessuoso l’intreccio, morbido il fraseggio
che in sottile rarefazione riesce a creare un’atmosfera, di volta in volta, nonostante le intersezioni degli applausi. Frottole,
villanelle, villancicos, agilità di «grillo», delicatezza di palleggio, suggestivo senso di lontananza che l’evocativo disegno
di una voce, in «Mignonne» sul lievissimo tappeto sonoro
realizzato dalle altre, riesce a determinare, deliziosa vivacità
di una «quercia» spagnola di cui in bis si svela il significato e
l’itinerario si rivela sottilmente vario, attraente. A piedi nudi,
nella semplicità del bianco, i quattro interpreti genovesi in
quartetto di espressiva affinità affidano anche ad aggraziate
movenze la continuità del canto. E si esce con una sensazione di gioiosa leggerezza.
Sara Patera, Il Giornale di Sicilia, 30 novembre 2006
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Bel concerto offerto dalla De Sono
[…] Quattro voci di straordinaria qualità che si fondono in
un assieme simile a un piccolo coro angelico […] negli intrecci, straordinariamente levigati, dello stile rinascimentale,
sacro e profano. […]
Paolo Gallarati, La Stampa, 21 maggio 2006
Alla Filarmonica The Ring Around ci restituisce il
vero madrigale
[…] Forse l’immagine moderna del concerto madrigalistico, voci ferme e schierate dietro spartiti e leggii, dimentica
un elemento fondamentale dell’estetica rinascimentale: il
piacere di una ritrovata naturalezza dove anche la polifonia
diventa gioco dei sensi, festa d’occhi e d’orecchie. E allora perché no? Che si canti intanto a memoria, per restituire l’idea
di estemporaneità e sorpresa, che vi si aggiunga il gesto, la
piccola movenza di danza, o la coreografia legata al testo,
senza paura di essere trasgressivi. Tanto hanno così proposto
i quattro vocalisti di «The Ring Around Quartet»invitati dalla
Società Filarmonica trentina nell’ambito della tradizionale
stagione cameristica. E piace soprattutto che l’idea nuova
[…] venisse da artisti italiani, poiché dietro alla sigla inglese
in realtà si celavano quattro magnifiche voci genovesi […]
capaci di ammaliare la platea, trasformando il madrigale in
spettacolo, senza mai rinunciare all’eleganza, alla raffinatezza
di un contesto che rimane aristocratico, culturalmente alto.
Idea nell’idea poi, l’estensione metaforica del principio della varietas, dell’orgoglioso eclettismo umanistico e grazie a
voci così duttili e ad assieme tanto perfetto poter aggiungere lo sperimentalismo moderno (Flash II di Morricone e altri
compositori contemporanei) il Quartetto cetra e Maramao
perché sei morto?: a Clement Jannequin, autore della prima
musica futurista della storia con quel suo Chants des Oiseaux
ricco di strabilianti effetti timbrici con la scusa dell’onomatopea, sarebbe decisamente piaciuto!
La Repubblica/Trentino, 1 dicembre 2004
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Ring Around, che novità
Il Ring Around Quartet ha davvero regalato al pubblico
della Società Filarmonica di Trento una serata entusiasmante.
[…] Ai suoi componenti […] va innanzitutto riconosciuto un
ottimo livello di preparazione tecnica e inoltre una assoluta
originalità sia nella scelta del repertorio, sia nella scelta della
chiave interpretativa. […] Da una parte è evidente il gusto di
assaporare il repertorio profano (e dunque accomunare epoche e stili molto lontani) nei suoi profondi valori umani legati
al divertimento. Dall’altra è ricercata una dimensione teatrale
del fare musica, in cui il concerto si trasforma in spettacolo: la
musica asseconda il movimento e gli esecutori sono attori di
un evento curato nei minimi particolari anche sotto il profilo
visivo. La consapevolezza sinestesica del momento musicale
nelle interpretazioni dei quattro cantanti è tra l’altro complice di studiati effetti di risonanza acustica. In alcuni casi è sorprendente la fusione vocale non senza un sapiente utilizzo
della trasmissione ossea, per esempio in «Mignonne, allons
voir si la rose» di Ronsard in cui la melodia è accompagnata
da un semplice – ma nella esecuzione dei quattro genovesi
anche magico – bordone di quinta in arpeggio. […]
Stefano Fogliardi, L’Adige, 27 novembre 2004
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Una verve interpretativa che consente ai quattro artisti di
trasformare un semplice concerto di musiche a cappella in
uno spettacolo ricco di brio, di umorismo, di freschezza inventiva. L’esemplare compattezza vocale è la qualità migliore del quartetto: si avverte un ammirevole affiatamento che
garantisce un fraseggio scorrevole, perfettamente equilibrato nelle entrate e nelle dinamiche.
Roberto Iovino, La Repubblica/Il Lavoro, 20 luglio 2003
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A Spoleto la rivelazione è stata, al concerto di mezzogiorno, il quartetto vocale Ring Around Quartet, giovane e simpatico gruppo italiano che affronta soprattutto il repertorio
rinascimentale francese e lo fa con una grazia, una penetrazione espressiva straordinarie, intonazione impeccabile,
dizione aderente allo spirito dei testi cantati. Insomma li si
direbbe perfetti. […]
Dino Villatico, La Repubblica, 30 giugno 2003
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