Ricercare – Progetti Artistici Internazionali • Via Giusti 2 • 20052 Monza • tel./fax: +39-039-2315229 • email: [email protected] • web: www.ricercare.it RING AROUND Q U A R T E T T O w w w. r i n g a ro u n d. i t F in dal suo esordio nel 1993 la formazione vocale genovese Ring Around si è imposta per la particolare fusione delle voci e per la grande capacità comunicativa. Il quartetto, specializzatosi con Rachid Safir (Fondation Royaumont) e con The Hilliard Ensemble, si distingue principalmente per come propone il repertorio della polifonia antica profana in una dimensione teatrale, realizzando concerti-spettacolo dove la componente visiva viene curata come quella musicale. Nel 2003 presenta a Spoleto il suo primo concerto-spettacolo Gioco di voci e viene definito «la rivelazione del Festival dei due Mondi». L’anno seguente incide da questo programma l’omonimo CD. Il quartetto Ring Around affronta in modo esteso anche la polifonia sacra rinascimentale e medievale, specialmente francese e franco-fiamminga. Nel 2004, in collaborazione con il M° Gian Enrico Cortese, prende parte a una ricerca su fonti musicali inedite e presenta opere sacre e profane di autori liguri del XVI secolo, con prime esecuzioni assolute in epoca moderna e prime registrazioni nel CD Volgete gli occhi a tante meraviglie. Dal 1997 il Ring Around si dedica allo studio del linguaggio musicale contemporaneo, spesso a diretto contatto con gli autori. In quell’anno incide il CD Musiche per van Dyck, una raccolta di composizioni ispirate a criteri compositivi fiamminghi. Da allora ha ricevuto ed eseguito V O C A L E in prima assoluta lavori di Claudio Ambrosini, Andrea Basevi Gambarana, Mauro Castellano, Pieralberto Cattaneo, Piero Caraba, Gian Enrico Cortese, Matteo D’Amico, Riccardo Dapelo, Raoul De Smet, Federico Ermirio, Bruno Moretti, Ennio Morricone, Raymond Schroyens, Mauro Zuccante. Con questo repertorio ha ottenuto al 42° Concorso Internazionale Seghizzi (2003) il riconoscimento di miglior gruppo solistico e miglior complesso italiano. L’intensa attività concertistica ha portato il Ring Around a esibirsi fra l’altro ai Concerti del Quirinale di Radiotre, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, alla Società Filarmonica di Trento, al Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini (Napoli), agli Incontri Europei con la Musica (Bergamo), alla Saison Musicale Fondation Royaumont nell’Abbazia di Royaumont (Parigi), ad Algeri e Marsiglia per il festival Chants Sacrés en Méditerranée, presso gli Amici della Musica di Padova, l’Associazione De Sono (Torino), l’Associazione Musica e Filosofia (Maratea), il Festival Internazionale di Concerti per Organo (Aosta), la Famiglia Artistica Reggiana (Reggio Emilia), il Teatro Nuovo Giovanni da Udine (Udine), presso l’Accademia Filarmonica di Messina, gli Amici della Musica di Firenze, di Palermo, di Trapani, di Perugia, al Bologna Festival e con l’Orchestra della Toscana. Il Ring Around è stato scelto dal Cidim per la stagione 2006/07 come proposta giovani solisti sul tema «La voce del quartetto». Programmi Musiche per van Dyck Chanson e Madrigali dei secoli XVI e XX Rivo Alto CRR 9703 Registrato a Genova, marzo 1997. Brani di compositori franco-fiamminghi antichi e di autori viventi italiani e belgi. Tutti i lavori contemporanei sono prime assolute. Musiche di Janequin, Josquin, Lasso, La Rue, Willaert, Dufay, e dei contemporanei Ennio Morricone, Matteo D’Amico, Raymond Schroyens, Riccardo Dapelo, Raoul De Smet, Federico Ermirio, Andrea Basevi. «Volgete gli occhi a tante meraviglie» La musica a Genova nell’età di Rubens Philarmonia PH4A020 Registrato a Genova, marzo 2004. Una rara collezione di opere sacre e profane di autori nati o vissuti in Liguria nei secoli XV, XVI, XVII, realizzato in collaborazione con altri artisti nell’ambito di «Genova Capitale Europea della Cultura 2004». Musiche di Franchino Gaffurio, Giacomo Fogliano, Sebastiano Festa, Simone Molinaro, Giovanni Battista Strata, e altri. Gioco di Voci Chanson del XVI secolo Philarmonia PH4A021 Registrato a Genova, aprile 2004. Discografia Tutte frottole! Concerto-spettacolo di frottole italiane. — Il genere italiano della frottola fiorito intorno all’anno 1500 e oggi esplorato dal Ring Around in un lavoro di ricerca sulle fonti originali (gli undici libri di frottole editi dal Petrucci). Una scelta di composizioni umoristiche, frizzanti, onomatopeiche di autori quali Marchetto Cara, Bartolomeo Tromboncino, Josquin des Prés fornisce il pretesto per giochi di sguardi, gesti e movimenti in un brillante concerto-spettacolo. In CD dal marzo 2009. Canzoniere: Amore & Eros Madrigali amorosi antichi e moderni a confronto. — Un programma di altissimo contenuto lirico e musicale che vede due canzonieri a confronto: uno antico composto da Francesco Petrarca (1304-1374) e musicato da Luca Marenzio (c.1553-1599), uno moderno scritto da Roberto Piumini (1947) e musicato da Andrea Basevi Gambarana (1957). Piumini interviene recitando Petrarca e sé stesso prima di ogni pezzo. Gioco di voci Concerto-spettacolo di villanelle e chanson del XVI secolo. — È il programma più spesso rappresentato dal Ring Around. Eseguito per la prima volta al Festival dei Due Mondi 2003, è un concerto di musica vocale del XVI secolo, dove i cantanti, a piedi nudi e in abiti leggeri, accennano passi di danza, recitano mentre cantano, giocano con la musica e con le parole, con i movimenti e con gli sguardi. Musiche di Josquin, Lasso, Sermisy, Encina, Ravescroft e altri. La canzone italiana Villanelle, madrigali, e la canzone d’autore. — L’amore cantato in italiano nel Rinascimento e ai giorni nostri. Dalle polifonie amorose quattro e cinquecentesche alla canzone popolare fino alla canzone d’autore, questo programma tocca l’amore in tutte le sue espressioni: dal più alto lirismo alla devozione non corrisposta, dalla passione al tradimento, e tutto attraverso i secoli e le espressioni musicali. Uno spaccato di cultura italiana di ogni tempo. Trittico Musica sacra francese, fiamminga e ligure dei secoli XIV-XVI e dei giorni nostri. — Le principali forme della polifonia sacra in tre distinti nuclei stilistici. Nel primo, lavori della produzione francese e fiamminga dei secoli XIV-XVI (Machaut, Ockeghem, Josquin). Nel secondo laude e inni tratti dalla più fresca e popolare letteratura ligure tra il 1400 e il 1600 (A. de Janua, P. Papini, G. Fogliano, G. B. Strata). Nel terzo, lavori contemporanei ispirati a tecniche e suggestioni antiche (Paolo Paolini, Gian Enrico Cortese, Andrea Basevi). Natale in canto Programma natalizio. — Un viaggio nei Natali del mondo attraverso allegria e poesia, tradizione e incanto. Brani di devozione natalizia poco conosciuti, oltre agli immancabili classici fra cui alcune reinterpretazioni in arrangiamento contemporaneo. Disponibile anche in CD. 2 Una scelta di chanson, madrigali e villanelle dal concerto-spettacolo Gioco di voci. Musiche di Certon, Sermisy, Janequin, Josquin, Passereau, Lasso, Willaert, Arcadelt, Scandello e altri. Dal libretto: «Il programma accosta ritmi, atmosfere, tonalità. Pagine di frivolo umorismo si alternano a brani di denso lirismo e a capolavori del genere descrittivo-onomatopeico francese.» Natale in canto Registrato a Ceranesi (GE), luglio e ottobre 2008. Un viaggio nei Natali del mondo attraverso allegria e poesia, tradizione e incanto. Brani di devozione natalizia dal Medioevo a oggi, oltre agli immancabili classici di cui si offrono alcune reinterpretazioni in arrangiamento contemporaneo. “ Rassegna stampa Ring Around Quartet… e la polifonia rinascimentale sorride Splendido invito alla riscoperta di un repertorio profano a torto trascurato nella brillante serata proposta dalla Società dei Concerti […] Uno splendido invito alla riscoperta della polifonia profana rinascimentale. Grazie a The Ring Around Quartet […] pagine scelte di chanson, villanelle e altri componimenti tratti dai repertori italiano, francese, inglese e spagnolo hanno ripreso vita con la massima efficacia. Il concerto «Gioco di voci» e la dimensione ludica, realizzata con gusto ed eleganza, ha valorizzato la naturale vivacità di questi brani. […] Non solo hanno affrontato le musiche cinquecentesche con tecnica vocale impeccabile, reciproca intesa e mirabile intonazione, ma hanno anche accompagnato le loro esecuzioni con una vivace gestualità, movenze coreografiche e strategie di sguardi, costruendo una dimensione teatrale. […] Divertentissimo, infine, il bis proposto nel finale: un’ironica rilettura di un brano moderno del Quartetto Cetra («Ma le voleva bene») con spiritose allusioni allo stile musicale madrigalesco. […] Purtroppo si tende a credere che la musica del Cinquecento si rivolga solo a un pubblico di iniziati, ma con le riletture del Ring Around Quartet c‘è da scommettere che si aggiungeranno ben presto nuovi appassionati. Marco Bizzarini, Giornale di Brescia, 9 febbraio 2008 “ soglie della frottola, la cui omofonia semplificatrice già si profila nel mottetto di Josquin Tu solus qui facis mirabilia, passando per i falsobordoni aggraziati di Dufay e il malinconico fervore delle tessiture gravi di Ockeghem, percepibile anche nelle vertiginose complessità dei suoi canoni mensurati. Il tutto a modo loro, con evidente predilezione per una dinamica soft avvolta nelle spirali di un legato costante. Viene in mente la «più molle armonia» che ai primi del Cinquecento Baldassar Castiglione attribuiva al «nostro» Marchetto Cara, a testimonianza di un pluralismo interpretativo già scontato. Perfino nella trecentesca Messe de Notre Dame i “nostri” immettono una morbidezza che sfuma nell’angolosità gotica dell’hoquetus e arrotonda cadenze o passaggi dominati dall’armonia di quarte, quinte e consimili acide dissonanze, da cui il moderno orecchio ben temperato rifugge; quando non le assapori come fascino di un primitivismo tanto arcaico da rasentare l’avanguardia. […] Certo il risultato accarezza le orecchie al pubblico di Bologna Festival. c.v., Amadeus, gennaio 2008 “ Al Centro di musica antica Pieta de’ Turchini «Canzoniere» tra il ’500 e il contemporaneo Cantare l’amore […] attraverso l’incanto della recitazione, dell’intonazione musicale poetica. È il percorso ascoltato con il bel progetto dal titolo «Canzoniere – Amore & Eros» […] nell’ambito della stagione concertistica del Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini. In un unico florilegio di alternanze per tematica ed assonanze incatenate sullo sbalzo continuo fra tessuti testuali e sonori differenti, il programma ha efficacemente posto a confronto i testi del Petrarca musicati nei Madrigali tardo cinquecenteschi del Marenzio e le narrazioni in versi del contemporaneo Roberto Piumini […] sulle note [di] Andrea Basevi […]. Molteplici e interessantissime dunque le suggestioni nei salti di tempo fra stili, propettive e tecniche canore parimenti alimentate dalla magica osmosi fra il segno poetico e l’interpretazione musicale. E delicatissimi gli intrecci polifonici del Marenzio quanto di rara sagacia le angolazioni intervallari del Basevi anche grazie all’abilità interpretativa delle quattro giovani voci del Ring Around Quartet, una formazione che fa leva sulle abilità di colore monteverdiano dell’ottimo soprano Vera Marenco per poi fondersi in un unico impasto dalle attentissime calibrature d’intonazione, ritmiche e dinamiche attraverso i contributi di Umberto Bartolini, Manuela Liri, Alberto Longhi. […] Paola De Simone, Corriere del Mezzogiorno, 2 febbraio 2007 Un gioco di voci davvero capace di entusiasmare Grandi e prolungati applausi per il Ring Around Quartet […] Artefici di questa singolare serata i componenti del Ring Around Quartet, un quartetto tutto italiano […]. I quattro cantori, vestiti di bianco e avvolti da un gioco cangiante di luci ed ombre, hanno offerto una versione drammatizzata di brani come «Belle qui tiens ma vie» di Thoinot Arbeau, «El grillo è buon cantore» di Josquin Desprez o la «Petite camusette» di Johannes Ockeghem. […] Ad un ottimo livello di preparazione tecnica si è dunque affiancata un’assoluta originalità della chiave interpretativa che ha unito il canto al movimento, gli sguardi alle movenze del corpo, seguendo il significato del testo oltreché il ritmo e l’intensità del suono. E la musica si è fatta ironica, didattica, espressiva attraverso una gestualità ed una capacità intrisa di una spontaneità e disinvoltura studiatissime. Nadia Spagna, Bresciaoggi, 9 febbraio 2008 “ Bologna Ring Around Quartet Si fanno chiamare Ring Around Quartet e fra i loro maestri contano il mitico Hilliard Ensemble, però sono italianissimi. Non solo perchè vengono da Genova, ma per la qualità delle loro voci. Belle voci italiane: le femminili non androgine, le maschili arrotondate senza leziosità; le une e le altre rilassate nell’emissione e leggere d’appoggio come si conviene al repertorio proto-polifonico, ma capaci di cantare sul fiato, cioè di produrre agilità senza aspirarle tra continui fiotti d’aria alla maniera dei Nordici. Quello che presentano in un’ora scarsa sotto il titolo ambizioso di Summa è un florilegio di capolavori franco-fiamminghi, da Guillaume de Machaut fino alle “ Pietà de’ Turchini «The ring quartet», un raffinato recital di musica vocale NAPOLI. […] Un raffinato concerto di musica vocale affidato al bravissimo gruppo di vocalisti di Genova «The ring around quartet». Si è rinnovata la gioia straordinaria che questo gruppo celebre altrove, ma che fatica ad entrare in sintonia con il pubblico napoletano, aveva offerto ai curiosi, ed affezionati frequentatori del «Centro [di Musica Antica]». […] C’è forse da imparare e carpire qualche segreto da questi incantevoli cantori. Straordinaria sempre la morbidezza della 3 loro emissione, per cui sembrano respirare e cantare con la medesima naturalezza, bello e limpido il suono controllato senza sforzo apparente, felice la pronuncia che permette di seguire il testo all’ascolto […]. Affiatati, impeccabili nella realizzazione dell’articolato canto manierista di Marenzio con testi di Petrarca ed in quello moderno di Basevi (1957) con testi di Piumini, due compositori in confronto verosimile, in cui il moderno fa la sua ottima figura, per una volta, i vocalisti hanno mostrato tenuta encomiabile, dominio dei pezzi e dello stile, anche nel bel bis di Orlando di Lasso. […] [MLI], Roma, 31 gennaio 2007 “ Ma che leggiadra sensualità, tra «frottole» e «villanelle» Concerti. Al Politeama per gli «Amici» PALERMO – Escono quasi di soppiatto in una penombra abbastanza densa. Ma già le voci si sono diffuse, in compattezza morbida e stimolano curiosità. Un concerto e qualcosa di più, al Politeama con «The Ring Around Quartet» per gli Amici della Musica. In quattro […] con gli antichi canti di Josquin des Prez e Jacques Arcadelt, Orlando di Lasso, Adrian Willaert, tra gli altri in programma, tengono desta l’attenzione del numeroso pubblico (in maggioranza giovanile) e ne suscitano l’entusiasmo. Toni soft che accarezzano l’orecchio e ci ripagano di tanti urlatori vocali, mobilità misurata di gesti che riesce a dare elegante teatralità alle chansons e una duttilità delle voci che dà piacevolezza al gioco a quattro. Sorridente l’ammicco, flessuoso l’intreccio, morbido il fraseggio che in sottile rarefazione riesce a creare un’atmosfera, di volta in volta, nonostante le intersezioni degli applausi. Frottole, villanelle, villancicos, agilità di «grillo», delicatezza di palleggio, suggestivo senso di lontananza che l’evocativo disegno di una voce, in «Mignonne» sul lievissimo tappeto sonoro realizzato dalle altre, riesce a determinare, deliziosa vivacità di una «quercia» spagnola di cui in bis si svela il significato e l’itinerario si rivela sottilmente vario, attraente. A piedi nudi, nella semplicità del bianco, i quattro interpreti genovesi in quartetto di espressiva affinità affidano anche ad aggraziate movenze la continuità del canto. E si esce con una sensazione di gioiosa leggerezza. Sara Patera, Il Giornale di Sicilia, 30 novembre 2006 “ “ Bel concerto offerto dalla De Sono […] Quattro voci di straordinaria qualità che si fondono in un assieme simile a un piccolo coro angelico […] negli intrecci, straordinariamente levigati, dello stile rinascimentale, sacro e profano. […] Paolo Gallarati, La Stampa, 21 maggio 2006 Alla Filarmonica The Ring Around ci restituisce il vero madrigale […] Forse l’immagine moderna del concerto madrigalistico, voci ferme e schierate dietro spartiti e leggii, dimentica un elemento fondamentale dell’estetica rinascimentale: il piacere di una ritrovata naturalezza dove anche la polifonia diventa gioco dei sensi, festa d’occhi e d’orecchie. E allora perché no? Che si canti intanto a memoria, per restituire l’idea di estemporaneità e sorpresa, che vi si aggiunga il gesto, la piccola movenza di danza, o la coreografia legata al testo, senza paura di essere trasgressivi. Tanto hanno così proposto i quattro vocalisti di «The Ring Around Quartet»invitati dalla Società Filarmonica trentina nell’ambito della tradizionale stagione cameristica. E piace soprattutto che l’idea nuova […] venisse da artisti italiani, poiché dietro alla sigla inglese in realtà si celavano quattro magnifiche voci genovesi […] capaci di ammaliare la platea, trasformando il madrigale in spettacolo, senza mai rinunciare all’eleganza, alla raffinatezza di un contesto che rimane aristocratico, culturalmente alto. Idea nell’idea poi, l’estensione metaforica del principio della varietas, dell’orgoglioso eclettismo umanistico e grazie a voci così duttili e ad assieme tanto perfetto poter aggiungere lo sperimentalismo moderno (Flash II di Morricone e altri compositori contemporanei) il Quartetto cetra e Maramao perché sei morto?: a Clement Jannequin, autore della prima musica futurista della storia con quel suo Chants des Oiseaux ricco di strabilianti effetti timbrici con la scusa dell’onomatopea, sarebbe decisamente piaciuto! La Repubblica/Trentino, 1 dicembre 2004 “ Ring Around, che novità Il Ring Around Quartet ha davvero regalato al pubblico della Società Filarmonica di Trento una serata entusiasmante. […] Ai suoi componenti […] va innanzitutto riconosciuto un ottimo livello di preparazione tecnica e inoltre una assoluta originalità sia nella scelta del repertorio, sia nella scelta della chiave interpretativa. […] Da una parte è evidente il gusto di assaporare il repertorio profano (e dunque accomunare epoche e stili molto lontani) nei suoi profondi valori umani legati al divertimento. Dall’altra è ricercata una dimensione teatrale del fare musica, in cui il concerto si trasforma in spettacolo: la musica asseconda il movimento e gli esecutori sono attori di un evento curato nei minimi particolari anche sotto il profilo visivo. La consapevolezza sinestesica del momento musicale nelle interpretazioni dei quattro cantanti è tra l’altro complice di studiati effetti di risonanza acustica. In alcuni casi è sorprendente la fusione vocale non senza un sapiente utilizzo della trasmissione ossea, per esempio in «Mignonne, allons voir si la rose» di Ronsard in cui la melodia è accompagnata da un semplice – ma nella esecuzione dei quattro genovesi anche magico – bordone di quinta in arpeggio. […] Stefano Fogliardi, L’Adige, 27 novembre 2004 “ Una verve interpretativa che consente ai quattro artisti di trasformare un semplice concerto di musiche a cappella in uno spettacolo ricco di brio, di umorismo, di freschezza inventiva. L’esemplare compattezza vocale è la qualità migliore del quartetto: si avverte un ammirevole affiatamento che garantisce un fraseggio scorrevole, perfettamente equilibrato nelle entrate e nelle dinamiche. Roberto Iovino, La Repubblica/Il Lavoro, 20 luglio 2003 “ A Spoleto la rivelazione è stata, al concerto di mezzogiorno, il quartetto vocale Ring Around Quartet, giovane e simpatico gruppo italiano che affronta soprattutto il repertorio rinascimentale francese e lo fa con una grazia, una penetrazione espressiva straordinarie, intonazione impeccabile, dizione aderente allo spirito dei testi cantati. Insomma li si direbbe perfetti. […] Dino Villatico, La Repubblica, 30 giugno 2003 4