ITALIAN ORPHAN DRUGS DAY Venerdì 13 febbraio 2015 Sala conferenze Digital for Business - Sesto San Giovanni (MI) MAURO A. NINCI Genzyme www.digitalforacademy.com L’Organizzazione degli Studi Clinici nelle Malattie Rare Mauro A. Ninci Medical Affairs Director – Genzyme, a Sanofi Company Sol Pompe disease Argentina www.genzyme.com | Il processo di Sviluppo Clinico CINQUE FASI CODIFICATE Discovery & Preclinical Research Preclinical Development Clinical Phases 1-3 Regulatory Submission PostApproval Sviluppo clinico tradizionale • Malattie comuni generalmente ben definite • Industria ed Accademia finanziate per identificare modelli animali appropriati per comprendere la fisiopatologia di indicazioni blockbuster • Percorso di sviluppo ed enpoint degli studi chiaramente definiti − Valutazioni tradizionali ampiamente descritte e validate • Studi clinici coinvolgono da centinaia a migliaia di pazienti Sviluppo tradizionale • Modelli animali per dimostrare i benefici del trattamento • Studi tossicologici su (almeno) 2 differenti specie animali • Fase 1 condotta generalmente su volontari sani per studiare PK e safety • Fase 2 coinvolge centinaia di pazienti per proof of concept, dose finding, interazioni farmacologiche • (Almeno) due studi di fase 3 per determinare efficacia e tollerabilità Le Malattie Rare 80% origine genetica Ricerca di base e Malattie Rare • La maggior parte delle malattie umane ha etiologia multifattoriale − Spettro di mutazioni − Presentazione clinica eterogenea − Progressione altamente variabile • I modelli animali hanno limiti intrinseci − Generalmente una singola mutazione capace di mimare la malattia umana − Profilo genetico degli individui estremamente omogeneo − Evoluzione della malattia prevedibile Difficoltà nello sviluppo dei farmaci per MR (1) • La maggior parte della malattie orfane sono lentamente progressive, eterogenee, su base genetica − Gli “esperti” sono spesso tanto rari quanto le malattie e seguono un esiguo numero di pazienti − Ancor più rari I ricercatori che lavorano con I modelli animali e la fisiopatologia • Il topo knock-out è spesso il modello animale utilizzato − Tutti gli individui sono identici − La progressione della malattia è omogenea − Le proteine terapeutiche umane determinano una considerevole risposta immunitaria nel topo Difficoltà nello sviluppo dei farmaci per MR (2) • Il percorso di sviluppo è del tutto indeterminato e gli endpoints sono spesso inesistenti o necessitano una validazione condizione-specifica • Il numero di pazienti disponibile per un trial clinico è limitato (talvolta limitatissimo) − Anche fase 1 e fase 2 sono da eseguire su malati rari • I costi di produzione e sviluppo non sono significativamente differenti da quelli delle malattie comuni Conoscere la malattia • Conoscere l’evoluzione dei singoli outcome clinici di una MR è essenziale − Imprescindibile la disponibilità di un database di storia naturale ben strutturato − La raccolta degli outcome (respiratori, ematologici, cardiovascolari, muscolari, etc.) necessita di adeguata documentazione • I Registri di Malattia – in cui raccogliere dati clinici del malati rari – sono estremamente utili − La raccolta di dati longitudinali “puliti” è tuttavia difficoltosa − Si tende a raccogliere tutto ciò che porta ad un difetto − Data la lenta progressione di queste malattie, l’accuratezza delle valutazioni è cruciale per − Determinare gli endpoints − Dimensionare adeguatamente gli studi Endpoints per studi clinici in MR • Gli endpionts validati sono − Spesso estrapolati da studi negli adulti di altre patologie − Richiedono una validazione per la specifica malattia • Gli strumenti per misurare la QoL sono spesso insufficienti (o del tutto inesistenti) • Molti pazienti con MR giungono a diagnosi dopo anni di progressione della malattia − Gli organi bersaglio possono risultare seriamente compromessi “punto di non ritorno” − Le possibilità di un trattamento efficace sono spesso la prevenzione della progressione più che il recupero dalla malattia − Ritardo diagnostico (per limitata capacità di riconoscere le MR) complica la possibilità di arruolare pazienti più giovani (nei quali un danno irreversibile non si è ancora instaurato) Validazione dei test (1) • Il test dovrebbe essere validato per la specifica condizione di impiego − Es: 6 minute walk test per MPS-1, malattia di Pompe, scompenso cardiaco, distrofia muscolare di Duchenne • I risultati del test dovrebbero individuare in modo discriminante i pazienti − Risultati distribuiti preferibilmente con una gaussiana − Altamente raccomandata la costruzione di una curva di normalità (in una popolazione di pari età) a scopo comparativo • Il test dovrebbe essere riproducibile − Test e retest in un determinato intervallo dovrebbero dare risultati simili − Riproducibilità del test indipendente da operatore e contesto − Fare attenzione alle curve di apprendimento Validazione dei test (2) • Lo stesso test dovrebbe essere applicabile a gruppi di età i più ampi possibile − Deve inoltre minimizzare le differenze culturali • Il test migliore dovrebbe minimizzare lo “sforzo di volontà” • Il test dovrebbe essere sufficientemente preciso e sensibile da cogliere cambiamenti nella popolazione che si manifestano nel tempo • Standardizzazione del test (istruzioni chiare e seguite: utili video esemplificativi) − Strumentario impiegato da standardizzare e calibrare − Istruzioni per i pazienti più giovani (video!) − Valutazione del set-up ambientale (dimensione della stanza, accoglienza, incoraggiamento o meno, etc.) Validazione del test in DMD: 6MWD differenzia pazienti da soggetti sani 6-Minute Walk Distance (m) 800 6MWD, m Mean SD 700 600 Healthy Boys (n=34) 621 68 Boys with DMD (n=21) 366 83 500 400 300 200 100 0 0 1 2 3 Time (minutes) C. McDonald et al Muscle & Nerve 2010 4 5 6 Validazione del test in DMD: test/retest per 6MWD estremamente coerente 500 6MWD -- Visit 2, m 400 300 200 N = 20 Median interval = 8 days r = 0.91 SD for change = 36 m 100 0 100 200 300 6MWD -- Visit 1, m C. McDonald et al Muscle & Nerve 2010 400 500 Validazione del test in DMD: 6MWD peggiora nel tempo nei soli pazienti 800 Control (N=8) 7/8 (88%) with in 6MWD 700 6MWD, m 600 500 400 10/13 (77%) with in 6MWD 300 200 100 C. McDonald et al Muscle & Nerve 2010 Ye ar 1 ~ 1 ~ Ba se lin e W ee k DMD (N=13) 0 Validazione del test in DMD: il decremento % medio di 6MWD nei pazienti è sostanziale 700 Healthy Controls (N=8) Mean 6MWD SEM, m 600 611 m = +28 m (+5%) 639 m 500 400 DMD (N=13) 300 350 m = -48 m (-19%) 302 m 200 100 Baseline ~ 1 Year Vantaggi ulteriori della deambulazione (-19%) superiore ad effetto del trattamento atteso (+10%) La sola stabilizzazione della deambulazione rappresenterebbe un notevole beneficio Un esempio delle difficoltà presenti nello sviluppo clinico dei farmaci per RD La malattia di Pompe Malattia di Pompe Ereditarietà autosomica recessiva Carrier mother (unaffected) Entrambi i genitori devono essere portatori del gene difettivo Carrier father (unaffected) 25% di probabilità ad ogni nascita che il figlio risulti affetto Epidemiologia Incidenza complessiva mondiale di 1:40,000 nati vivi Normal gene Gene with Pompe mutation Genetica Gene GAA localizzato su cromosoma 17q251 >400 mutazioni del gene GAA descritte ad oggi Unaffected child Carrier child (unaffected) Carrier child (unaffected) Affected child Hirschhorn. The Metabolic and Molecular Basis of Inherited Diseases. 2001 http://www.pompe center.nl/index.html. Accessed 29 Oct 2009. INHERITANCE AND EPIDEMIOLOGY Fisiopatologia della malattia di Pompe Mutazione difettiva nel gene per alfa-glucosidasi acida (GAA), l’enzima deputato alla degradazione del glicogeno nei lisosomi Da 0% a 40% di normale attività GAA Progressivo accumulo di glicogeno negli organi Lisosoma normale Lisosoma infarcito di glicogeno PATHOPHYSIOLOGY Conseguenze dell'accumulo di glicogeno • Il progressivo accumulo di glicogeno causa infiammazione, fibrosi, e perdita degli elementi contrattili del muscolo • Prevalentemente colpiti nei bambini: − Cuore Muscolo normale − Muscolatura scheletrica − Muscolatura respiratoria • Prevalentemente colpiti nei bambini e negli adulti: − Muscolatura scheletrica prossimale (spt tronco e arti inferiori) Muscolo con evidente accumulo di glicogeno Images courtesy of Beth Thurberg. − Muscolatura respiratoria PATHOPHYSIOLOGY Il modello animale: topo GAA K-O • Topo 6neo/6neo, creato da Nina Raben al NIH negli USA • I topi presentano un’attività enzimatica deficitaria ed un accumulo di glicogeno nei muscoli simile alla forma umana della malattia di Pompe • La comparsa di un fenotipo clinico è generalmente tardiva Ma i topi non sono uomini… Paziente Infantile Onset 10-65% glicogeno tissutale Topo GAA Knockout 5-10% glicogeno tissutale Manifestazioni cliniche della forma “classica” (infantile onset) della malattia di Pompe Incapacità di raggiungere I traguardi motori Insufficienza respiratoria Ingrossamento cardiaco insufficienza Normale Malattia di Pompe Le tappe principali nella malattia di Pompe Median Age + SD (months) 16 14 12 10 8 8.7 + 1.0 6 5.9 + 6.3 4 4.7 + 8.8 2 0 2.0 + 2.5 Age at 1st Symptoms n=166 Age at Diagnosis n=165 Age at 1st Ventilator n=165 Age at Death n=163 Frequenza di segni e sintomi di presentazione n 160 92% 154 88% 148 120 87% 147 78% 131 62% 105 80 57% 198 53% 89 50% 84 45% 76 36% 60 40 9% 0 16 4% 6 La malattia di Pompe IO è una patologia rapidamente fatale 1.0 Proportion of Patients Alive 0.9 La popolazione dello studio sulla storia naturale delle forme IO è stata utilizzata come gruppo di confronto negli studi registrativi 0.8 0.7 0.6 0.5 Median age at death: 8.7 months 0.4 Survival at 12 mos.: Survival at 18 mos. Survival at 24 mos.: Survival at 36 mos.: 0.3 0.2 25.7% 14.3% 9.0% 7.1% 0.1 0.0 0 6 12 18 24 30 36 Age (months) *Based on n=163 with available data (Genzyme Study; data on file) 42 48 54 60 Sviluppo clinico di Myozyme Coda dello spettro più difficile da trattare (progressione più rapida) <1% attività GAA residua Comparsa sintomi < 1 anno età (+++ cuore) AGLU01602 (n=18) 0 6 mos. 3 years AGLU01702 (n=21) Il vero problema: trovare i pazienti Trasferimento di pazienti (e famiglie) in EU Japan Israel Trasferire i pazienti: una soluzione impegnativa • Il rapido trasferimento ai centri sperimentali ha causato non poche difficoltà: − Barriere personali, linguistiche e culturali sofferte dalle famiglie trasferite − Problemi assicurativi, mutualistici e di visto per i trasferiti non connazionali negli studi multicentrici internazionali − Disgregazione famigliare • Soluzione per il F-U a lungo termine: ri-trasferimento presso centri locali. − Meno impattante sulle famiglie Manifestazioni cliniche delle forme late onset Debolezza muscolatura scheletrica Incapacità alla deambulazione Debolezza muscolatura respiratoria Insufficienza respiratoria (ventilazione forzata) Sviluppo clinico di Myozyme nei pazienti Late Onset ~3-13% attività GAA residua AGLU02804 (n=5) (non ventilati invasivamente e deambulanti) 0 6 mos. 3 years 5 years 15 years 18 years Late Onset Observational (n=58) Adults 8 years EAP & AGLU03105 (n=5) (ventilati e non deambulanti) Late onset treatment study (n=95) (non ventilati e deambulanti) Sino a 40% attività GAA residua Una lezione esemplare…. • Conoscere la malattia − Prepararsi sulla storia naturale – ma possono occorrere anni − Essere sicuri che i dati siano robusti ed auditabili • Selezionare gli endpoints − Possono essere necessari studi differenti, con end-point differenti, per classi d’età diverse − Validare gli endpoints per la specifica condizione • Sapere dove trovare esperti e malati − Collaborare con le Associazioni Pazienti e sfruttare i social media • Dimensionare correttamente le attese − Le condizioni sono spesso lentamente progressive − Il recupero non sempre è possibile – stabilizzare è già un vantaggio • Non sottostimare tempo e costi GRAZIE Rina Gaucher disease Kosovo 34 www.digitalforacademy.com | [email protected]