21/04/2013 L’ORECCHIO INTERNO come terminale: rapporti con il sistema neurovegetativo e cardiovascolare Antonio Pirodda Professore Ordinario di Otorinolaringoiatria Direttore della Scuola di Specializzazione p in Otorinolaringoiatria dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna Punto di partenza: • E’ comune esperienza il riscontro, in soggetti giovani, giovani di disordini labirintici di vario tipo senza una causa evidente e senza spiegazioni soddisfacenti Si può talvolta pensare ad una sorta di “predestinazione”, che comporta genericamente una labilità l bilità del d l tono t neurovegetativo t ti 1 21/04/2013 Alcuni elementi di base che influiscono sull’orecchio interno… 1.Vascolarizzazione della coclea • N Nell’uomo, ll’ il circolo i l cocleare l è particolarmente ti l t poco voluminoso in rapporto alla gittata cardiaca (1/1000 000, Nakashima et al, 2003) • L’udito dipende da processi che richiedono elevata energia: decrementi del flusso ematico cocleare comportano una riduzione del potenziale endococleare (Yamamoto et al,1998, Canis et al 2010) Alcuni elementi di base che influiscono sull’orecchio interno… 2.Fattori locali che agiscono sul circolo cocleare • C Capacità ità autoregolatoria: t l t i il grado d di efficacia, ffi i comparata a quella del cervello, è controverso (Kawakami et al, 1991; Yamamoto et al, 1991; Suzuki et al, 1993) • Interdipendenza tra pressione dell’orecchio interno e circolo cocleare ((Nakashima and Ito, 1981; Nakashima et al, 1991, 2003) • Ruolo delle fibre simpatiche perivascolari diffusamente riconosciuto (Bielefeld and Henderson, 2007) 2 21/04/2013 Alcuni elementi di base che influiscono sull’orecchio interno… 3a.Fattori generali di regolazione del sistema nervoso autonomo Presenza di aree cerebrali (organi circumventricolari) non “protette” dalla barriera emato-encefalica (BBB): organo subfornicale (Smith e Ferguson 2010) Alcuni elementi di base che influiscono sull’orecchio interno… 3b.Fattori generali di regolazione del sistema nervoso autonomo Senza BBB: possibilità di ricevere dai segnali periferici (sangue) informazioni su osmolarità plasmatica, ioni, steroidi e peptidi circolanti (angiotensina, leptina ecc.)… (Smith e Ferguson 2010) 3 21/04/2013 Alcuni elementi di base che influiscono sull’orecchio interno… 3c.Fattori generali di regolazione del sistema nervoso autonomo …e conseguente possibilità, in base a questi segnali, di controllare la funzione autonoma (omeostasi energetica, regolazione cardiovascolare, omeostasi dei fluidi…) con modalità d lità iintegrata t t e coordinata per tutto l’organismo (Smith e Ferguson 2010) …Da queste premesse deriva: • Un’obiettiva difficoltà nello stabilire l’origine dei disordini labirintici • La possibilità di fluttuazioni uditive anche in condizioni fisiologiche (es.ciclo ovulatorio, Walpurger et al 2004, Al- Maana et al 2008 e 2010) • La necessità di considerare l’orecchio l orecchio interno come un terminale la cui organizzazione dipende da fattori sia locali sia sistemici • Il ruolo dell’orecchio interno come organo di senso non solo per l’esterno, ma anche per le condizioni interne 4 21/04/2013 Queste premesse giustificano: ¾ L’importanza dell’influenza emodinamica sull’orecchio interno ¾ L’ipotensione seguita da abnorme vasocostrizione come causa di sofferenza ff d’organo d’ ¾ La possibilità che vari quadri di disordine labirintico, normalmente considerati separati, abbiano una genesi comune e differenze legate alla durata dell’ipoperfusione (Pirodda et al, 1997-2013) Sordità improvvisa: un modello adeguato Possibili cause •Vascolari ((non non •Meccaniche sempre su base organica) •Metaboliche •Infettive •Emodinamiche •Traumatiche •Autoimmuni •Neoplastiche •(Menieriche) •Degenerative 5 21/04/2013 L’importanza dell’emodinamica nell’omeostasi dell’orecchio interno • L’ipertensione sistemica è in genere più considerata dell’ipotensione dell ipotensione come causa di disordini uditivi • E’ più corretto parlare degli effetti dell’ipertensione, che come tale è invece asintomatica (“silent killer”) • L’ipotensione L’i t i seguita it d da abnorme b vasocostrizione può comportare una sofferenza d’organo Gruppo di Studio ORL/Audiologia – Medicina Interna (Prof. A. Pirodda & Prof. C. Borghi) Conferme, ragionamenti e proposte p p (1997-2013) ( ) 6 21/04/2013 Pirodda et al. The Role of Hypotension in the Pathogenesis of Sudden Hearing Loss. Audiology 1997 Ipotesi : BRUSCO DECREMENTO DEI VALORI DI P.A. NON ADEGUATAMENTE BILANCIATO DA MECCANISMI DI COMPENSO Confermata dai risultati Pirodda et al. Hypotension and sensorineural hering loss: a possible correlation. Acta Otolaryngol (Stockh) 1999 Popolazione selezionata con “ipotensione essenziale” senza fattori di rischio vascolare conosciuti: frequente riscontro, in soggetti “asintomatici”, di curve audiometriche simili a quelle di una M. di Ménière in fase iniziale 7 21/04/2013 Pirodda et al. Systemic Hypotension and the development of Acute Sensorineural Hearing Loss in Young Subjects. Arch Otolaryngol Head Neck Surg 2001 Studio: Profilo della pressione arteriosa delle 24 ore in soggetti colpiti da ipoacusia improvvisa, senza riguardo alle frequenze coinvolte. Valori V l i clinici li i i e ambulatorii b l t ii di P P.A. A d delle ll 24 ore significativamente più bassi nel gruppo di studio Pirodda et al. Hypotension as an isolated factor may not be sufficien to provoke hearing impairment. J Laryngol Otol 2004 L’ipotensione di per sé non è probabilmente sufficiente a creare disordini dell’orecchio interno: è fondamentale un’alterazione un alterazione della risposta simpatico-mediata 8 21/04/2013 Pirodda et al. Hypotension associated with autonomic dysfunction: a possible cause of vertigo? Med Hypotheses 2004 Possibile applicazione dell’ipotesi di un’azione combinata tra ipotensione e disfunzione del sistema nervoso autonomo al comparto vestibolare Possibile interpretazione patognomonica di alcuni quadri vertiginosi Squilibrio transitorio Vertigine Emicranica VPPB? Nota a posteriori: il quadro è complicato dall’influenza del sistema vestibolare sul tono vasomotorio: un “perverso” feedback? • Il sistema vestibolare contribuisce al controllo cardiovascolare (JaureguiRenaud et al 2003;Aoki et al 2008 e 2012) • Il riflesso vestibolo-simpatico è attenuato dal riposo a letto prolungato (Dyckman et al 2012) 9 21/04/2013 Nota a posteriori: documentata una vestibulopatia su basi emodinamiche Caso di vestibulopatia in 26enne con esiti di chirurgia hi i palliativa lli ti per malattia l tti cardiaca di cianotica congenita, considerato connesso ad ipoperfusione periferica su base emodinamica (Martinez-Quintana e Rodruguez- Gonzalez 2013) Estensione dello studio a soggetti con patologia internistica (sintomo considerato: acufeni) Ipertensione trattata Borghi et al. Prevalence of tinnitus in patients with hypertension and the impact of different antihypertensive drugs on the incidence of tinnitus: a prospective, single-blind, observational study. (Curr Ther Res-Clin Exptl 2005 ). • Acufene più frequentemente associato all’uso di diuretici e a pressione sistolica più bassa • Prevalenza dell’acufene significativamente più bassa nei soggetti trattati con antagonisti recettoriali dell’angiotensina II e con α-bloccanti 10 21/04/2013 Estensione dello studio a soggetti con patologia internistica (sintomo considerato: acufeni) Degli D li Esposti E ti ett al. l Tinnitus and blood pressure values in patients with heart failure. J Hypertension 2007;Borghi et al, BMC Medicine 2011. Scompenso cardiaco Acufene significativamente più frequente per le classi di scompenso più grave Ulteriore estensione a soggetti ‘’normali’’… Could echocardiography yield a cardiovascular profile of the tinnitus prone subject? Pirodda et al. Med Hypotheses . 2008 Alla ricerca di un soggetto ‘’a rischio’’… Hemodynamic profile of young subjects with transient tinnitus Degli Esposti et al, Audiol Med 2009 Soggetti giovani e sani con acufeni saltuari: minore superficie corporea e pompa cardiaca normale ma meno efficiente 11 21/04/2013 In sintesi: Orecchio interno come potenziale bersaglio di disordini non otologici Affezioni gastriche Affezioni del SNC Affezioni renali Diabete Affezioni cardiovascolari In generale tutte le affezioni che possono influire sull’equilibrio emodinamico e sull’omeostasi sistemica. Inner ear disfunction of uncertain origin: A multidisciplinary approach could give something morePirodda et al , Med.Hypotheses , 2009. 2008.Osservazione casuale: riferita riduzione degli acufeni dopo l’uso di inibitori di pompa protonica Possibili P ibili cause di sofferenza ff d dell’orecchio ll’ hi legate alla malattia da reflusso: • Anomalie dei muscoli masticatori • Alterazioni tubariche • Attivazione Atti i di reazioni i id dell sistema i t nervoso autonomo (Pirodda et al, Med Hypotheses 2008) 12 21/04/2013 E’ però plausibile ipensare ad un ruolo più diretto delle pompe protoniche attraverso un meccanismo fisiopatologico comune ad altri organi Gastric type proton pump of the inner ear : Its possible involvement in labyrinthine disorders. Pirodda et al, Audiol Med, 2008 Meniere's Disease: update of etiopathogenetic theories and proposal of a possible model of exlanation Pirodda et al. Acta Clin Belg, 2010. Causa scatenante: ischemia anche transitoria Pompe protoniche Meccanismo che richiede energia ed è fondamentale nel mantenimento dell’omeostasi ionica e dell’equilibrio acido-base Su queste due condizioni si basa il funzionamento dell’orecchio interno 13 21/04/2013 Pompe protoniche •Oltre alle pompe più conosciute, una pompa di tipo gastrico è presente nell’ orecchio interno (Lecain et al , 2000; Shibata et al, 2006) Pompe protoniche • La pompa di tipo gastrico è abbondantemente espressa nella stria vascolare e nel legamento spirale e verosimilmente partecipa alla costituzione del potenziale endococleare La sua distribuzione è simile a quella della Na+,K+--ATPasi Na+,K+ L’azione è sinergica con quella delle pompe più conosciute, e accelererebbe la circolazione cocleare di ioni K+ prendendoli dalla perilinfa (Shibata et al, 2006) 14 21/04/2013 Pompe protoniche • Ruolo fondamentale nel mantenimento dell’omeostasi dell omeostasi cocleare (Shibata et al 2006) Il blocco dei meccanismi di trasporto del potassio riduce il potenziale endococleare con conseguente collasso della scala media (Tranebjaerg et al 1999;Takeuchi et al 2000;Marcus et al 2002, Shibata et al 2006) Pompe protoniche • Sono preservate in vari organi in condizioni j y di ischemia ((Metz , 2005 ; Rao e Vijayakumar , 2007); • Una pompa protonica H+K+-ATPasi colonica è iperattiva nella fase precoce dell’insufficienza renale acuta (Wang at al, 1997) g si può postulare che tale • per analogia meccanismo si ripeta nell’ orecchio interno (Pirodda et al , 2010), dotato di particolari analogie strutturali con il rene (Pirodda et al 2012) 15 21/04/2013 Possibile meccanismo alla base di un idrope Ischemia Acidosi Mantenuto funzionamento Aumento della della pompa concentrazione di ioni protonica in nell’endolinfa condizioni critiche Idrope endolinfatico Pirodda et al. Acta Clin Belg , 2010. . Possibile meccanismo alla base di un idrope • In altri termini, è possibile che le pompe protoniche, t i h llavorando d iin presenza di ischemia, concentrino un eccesso di ioni nel comparto endolinfatico, che è un sistema chiuso • Il processo richiama liquidi che “gonfiano” gonfiano questo sistema chiuso • Si manifesta la crisi menierica 16 21/04/2013 Possibile meccanismo alla base di un idrope: come si può creare l’eccesso di ioni endolinfatici? • In condizioni di acidità metabolica le cellule vestibolari scambiano H+ e K+ attraverso le ciglia con un meccanismo che non influisce sul potenziale endococleare (Hill et al 2006) • Gli ioni K+ penetrati nella cellula si aggiungono al fisiologico circolo del potassio, mentre gli ioni H+ “caricano” l’endolinfa e le pompe continuano a lavorare i modo in d sinergico i i sii genera l’id l’idrope (Pirodda et al, Hearing Balance and Communication 2013) Come si può creare l’eccesso di ioni endolinfatici? P Possibile ibil schema: h Pirodda et al, Hearing Balance and Communication 2013 Cell Bund le K+ Endolymph H+ K+ cycling K+ CELL SOMA Perilymph 17 21/04/2013 …su questa base: • Ischemia con ipossia leggera: variazioni dell’ osmolalità perilinfatica che influenzano le cellule ciliate: sintomi di sofferenza d’organo senza danno clinico • Crisi (ripetute) di squlibrio emodinamico: ipoacusia fluttuante, ipoacusia improvvisa più o meno reversibile (associata o no a vertigini), Malattia di Ménière • Ischemia con ipossia grave: lesioni infartuali con danno d’organo irreversibile (Pirodda et al, Acta Clin Belg 2010 - Audiol Med 2010) Prime parziali conferme • Crisi significativamente più rare in soggetti con M. M di Mé Ménière iè ttrattati tt ti per motivi ti i gastroesofagei con farmaci inibitori di pompa protonica • Studio retrospettivo, necessita di ulteriori approfondimenti (Pirodda et al,Swiss Med Wkly 2010) 18 21/04/2013 Considerazioni sulla terapia • Premessa: dopo molti decenni non esiste una terapia t i mirata i t universalmente i l t utile til per la M. di Ménière o per altre affezioni labirintiche “idiopatiche” • Secondo il nostro modello interpretativo la causa iniziale può essere assimilabile e si possono trovare analogie terapeutiche Considerazioni sulla terapia • Attenzione ai diuretici: l’analogia tra volemia e pressione labirintica non è provata e sembra poco plausibile, e un b brusco d decremento t d della ll volemia l i può ò alterare lt lla perfusione periferica (Pirodda et al 2011); il profilo di efficacia dei diuretici è ultimamente riconsiderato anche in ambito cardiovascolare (Borghi e Cicero, 2011) • L’aumento dei livelli plasmatici di vasopressina osservato da alcuni Autori in rapporto alla M. di Ménière può essere un effetto e non una causa (Pirodda et al, 2011) • Il parziale successo di uno dei diuretici più usati nella M. di Ménière si potrebbe spiegare con l’effetto inibitore di pompa sodio-idrogeno esercitato dall’amiloride 19 21/04/2013 Considerazioni sulla terapia • Necessità di una pressione arteriosa stabile per una stabile perfusione • Un possibile ruolo degli inibitori di pompa protonica (Pirodda et al 2008-2012)?? • Un possibile ruolo per gli antiangiogenetici?? (Campos et al…& Pirodda, 2012) • Un nutraceutico potenzialmente utile al centro e alla periferia: Omega 3 PUFA (Borghi e Pirodda, 2012) Considerazioni sulla terapia: esiste un possibile ruolo per i PPI? • Tutti i PPI in commercio sono attivati solo in ambiente acido (pH<5) • Un altro inibitore specifico per le pompe di tipo gastrico (Sch-28080), che non necessita di ambiente acido, è in grado di ridurre il potenziale endococleare con effetto dose-dipendente (Shibata et al, 2006) 20 21/04/2013 Considerazioni sulla terapia: esiste un possibile ruolo per i PPI? • L’ischemia genera acidità • E’ possibile che l’efficacia dei PPI in commercio sull’omeostasi dell’orecchio interno dipenda dal grado di acidità locale • Si può pensare che un effetto sulla riduzione del potenziale endococleare riduca l’idrope Considerazioni sulla terapia: esiste un possibile ruolo per i PPI? Questionario sottoposto ad una popolazione di pazienti affetti da Malattia di Ménière e suddivisi in 2 gruppi (PPI users e non-users) (Pirodda et al, Audiol Med 2012) 21 21/04/2013 Considerazioni sulla terapia: esiste un possibile ruolo per i PPI? Risultati. 1 Maggior prevalenza di PPI users tra i pazienti affetti da M. di Ménière rispetto ai riscontri epidemiologici presenti in letteratura su popolazione non selezionata Possibile segno di un più difficile equilibrio simpatico-vagale (Pirodda et al, Audiol Med 2012) Considerazioni sulla terapia: esiste un possibile ruolo per i PPI? Risultati. 2 Differenza non statisticamente significativa in favore dei PPI users riguardo all’assenza di sintomi negli ultimi 6 mesi (70.9% vs 65.8%) (Pirodda et al, Audiol Med 2012) Troppo corto il periodo considerato? 22 21/04/2013 Considerazioni sulla terapia: esiste un possibile ruolo per i PPI? Alcune osservazioni sui risultati.1 Ri lt ti “deludenti” Risultati “d l d ti” e possibili ibili spiegazioni: i i i i PPI in commercio agiscono in ambiente a pH molto basso, non necessariamente raggiunto nell’orecchio interno ischemico; l’efficacia del farmaco può essere in rapporto alle modalità di ass n ione assunzione (Pirodda et al, Audiol Med 2012) Considerazioni sulla terapia: esiste un possibile ruolo per i PPI? Alcune osservazioni sui risultati.2 Nonostante il background teorico promettente i PPI commerciali sono troppo irregolarmente associati a miglioramenti per rappresentare la soluzione terapeutica definitiva per la M. di Ménière (Pirodda et al, Audiol Med 2012) 23 21/04/2013 Considerazioni sulla terapia: esiste un possibile ruolo per i PPI? Alcune osservazioni sui risultati.3 Un effetto protettivo dei PPI sull’orecchio sull orecchio interno si può spiegare con l’azione calcio-antagonista dimostrata in vitro (Naseri e Yanisehirli 2006) senza effetti ipotensivanti in vivo (Yanisehirli e Naseri 2008) possibile effetto stabilizzante sulla perfusione labirintica (Pirodda et al, Audiol Med 2012) Considerazioni sulla terapia: esiste un possibile ruolo per i PPI? Alcune osservazioni sui risultati.4 Altri possibili effetti favorevoli dei PPI: controllo del reflusso gastroesofageo (Pirodda et al 2009) e azione antiflogistica (Handa et al 2006) (Pirodda et al, Audiol Med 2012) 24 21/04/2013 Considerazioni sulla terapia: esiste un possibile ruolo per i PPI? ANCORA UNA VOLTA, further studies are needed...ma: esistono incoraggianti basi teoriche le (relative) difficoltà applicative dei PPI sembrano soprattutto di carattere contingente è comunque possibile pensare ad un effetto vasodilatatore periferico senza apprezzabili effetti sulla pressione arteriosa, e già questo può costituire un punto di partenza valido per ulteriori necessari approfondimenti… (Pirodda et al, Audiol Med 2012) In conclusione Da un punto di vista Extra-ORL: Sofferenze d’organo d organo associate non sindromiche potrebbero trovare una più semplice spiegazione sulla base di analogie morfo-funzionali (orecchio-rene) (Pirodda et al, 2012) L’orecchio interno, come organo sensoriale, può fornire un allarme più rapido su un malfunzionamento di altri organi (Pirodda et al, 2009; Borghi et al…& Pirodda, 2011) 25 21/04/2013 In conclusione… Da un punto di vista ORL: Necessità di eliminare i vari fattori “trigger” che possono influire sull’omeostasi dell’orecchio interno (Pirodda et al, 2009) In conclusione… E’ nostra opinione che la gran parte delle affezioni dell’orecchio interno possa ricavare una comprensione più soddisfacente da un approccio multidisciplinare e libero da pregiudizi 26 21/04/2013 Grazie per la pazienza e l’attenzione! [email protected] 27