Alla scoperta dei misteri della cosmologia quantistica - fisica Vuoto e nulla sono due sinonimi? La meccanica quantistica ci dice di no! La conseguenza di tale distinzione? Una nuova teoria sulle origini e lo sviluppo dell’Universo di Cesare Cazzaniga 2 Le Scienze Cesare Cazzaniga è uno studente, appassionato di fisica, del 5° anno di liceo scientifico al Collegio Villoresi San Giuseppe di Monza. E-mail: [email protected] Lo spazio-tempo curvato dalla Terra provoca l’attrazione gravitazionale sulla Luna (in rosso). e A lbert Einstein, uno dei più grandi oppositori1 che la meccanica quantistica2 abbia mai avuto, eppure, paradossalmente, uno dei fisici che contribuì maggiormente alla costruzione delle fondamenta di tale stravagante teoria, dove i gatti possono essere sia vivi che morti e le particelle possono viaggiare indietro nel tempo3, fu il primo a sospettare che il vuoto non fosse realmente tale4. Nel 1916, il fisico tedesco pubblicò la sua celeberrima teoria della gravitazione: la Relatività generale. La teoria prevede che lo spazio e il tempo siano legati indissolubilmente formando così un tessuto chiamato spazio-tempo. Tutto ciò che conosciamo, è immerso in questo tappeto elastico spaziotemporale che viene deformato dalla materia e dall’energia. Ecco che emerge la gravità come un effetto di deformazione dello spaziotempo: la materia e l’energia dicono al nostro tappeto elastico come incurvarsi, quest’ultimo dice a esse come muoversi. Se l’intero Universo fosse pieno di materia, e così è, allora dovrebbe accartocciarsi su se stesso originando una singolarità, in altre parole un gigantesco buco nero nel quale lo spazio-tempo stesso si smembra, però questo fortunatamente non succede: Einstein suppose che il vuoto che riempie il Cosmo dovesse possedere dell’energia5, legata a una costante chiamata da Einstein costante cosmologica, per controbilanciare perfettamente l’effetto di attrazione gravitazionale e permettere a noi di osservare l’Universo com’è, pertanto prevalentemente piatto dal punto di vista dello spazio-tempo nella regione da noi osservabile, e secondo Einstein anche statico ed eterno, quindi né in espansione né in collasso bensì da sempre nella stessa condizione di equilibrio6. Nel 1929, Edwin Hubble dimostrò che l’Universo è in espansione: Einstein definì l’energia del vuoto come il suo più grande errore. È morta così questa misteriosa energia? O, è una scomparsa per un ritorno in grande stile? Che ruolo avrebbe, se esistesse, questo vuoto ribollente di energia nel nostro Cosmo? E, l’Universo ha mai avuto un inizio, e da cosa? O è esistito da sempre immutato come Einstein sosteneva? Cosa c’è oltre la regione che noi possiamo osservare? È qui che entra in gioco la strampalata meccanica dei quanti! 1 Einstein, riferendosi alla meccanica quantistica e alle sue leggi probabilistiche, disse: “Dio non gioca a dadi”. Teoria dell’infinitamente piccolo basata su principi probabilistici in contraddizione con il senso comune e la Relatività stessa. 3 Riferimento al paradosso del gatto di Schrödinger e alle antiparticelle. 4Il vuoto non è il nulla, ovvero assenza di ogni cosa come generalmente si pensava. 5Questa energia è chiamata energia del vuoto (conosciuta anche come energia oscura) e permette al vuoto di avere una tensione che secondo Einstein agisce come una gravità repulsiva evitando al Cosmo il collasso e mantenendolo immobile. La tensione del vuoto è legata a una costante introdotta da Einstein chiamata costante cosmologica (Λ). 6Einstein era molto attratto dall’idea di un Cosmo ingenerato per non affrontare così il problema della Creazione. 2 1 Le Scienze Un vuoto … mezzo pieno Pendoli e Heisenberg. Le onde che trasportano energia, come quelle elettromagnetiche, sono costituite da campi che possono essere visti come pendoli oscillanti. Il principio d’indeterminazione di Heisenberg afferma che è impossibile trovare il pendolo in posizione perfettamente verticale, e pertanto il campo con una intensità nulla. La posizione del pendolo sarà data da una distribuzione di probabilità massima vicino alla verticale nello stato fondamentale. Un campo mai nullo indica valori di energia mai nulli: il vuoto, grazie al principio di Heisenberg, sembra ribollire di energia e lo spazio-tempo, allo stesso modo, a scale molto piccole sembra essere agitato, quasi schiumoso, si parla di schiuma spaziotemporale. Questo spazio-tempo frenetico è ancora tutto da scorprire, e formulare leggi in tale scenario potrebbe essere molto complesso. La schiuma spaziotemporale potrebbe essere un’altra sorpesa del principio di Heisenberg. PROVE Effetto Casimir Nel 1948, il fisico Hendrik Casimir dimostrò che le fluttuazioni quantistiche del vuoto esistono e sono misurabili. Dispose due piastre metalliche, tra le quali creò il vuoto, a distanza di pochi micron, suppose che la densità di energia delle fluttuazioni del vuoto all’esterno delle piastre fosse maggiore che all’interno: questa differenza di densità avrebbe generato una attrazione tra le piastre come verificato sperimentalmente. Il vuoto è pieno di energia! 2 Le Scienze Nel 1927, Werner Heisenberg enunciò uno dei principi fondamentali della meccanica quantistica: il principio d’indeterminazione. Tale legge somma del mondo dell’infinitamente piccolo afferma che non è possibile conoscere, contemporaneamente e con accettabile accuratezza, la posizione e la velocità di una particella, insomma: il mondo quantistico è dominato da leggi probabilistiche come il gioco dei dadi! Il principio d’indeterminazione regna incontrastato nello stravagante panorama quantistico, e anche l’energia, pertanto, dovrà rispettarlo. L’energia viene traghettata da un punto all’altro dello spaziotempo sotto forma di onde, ad esempio onde elettromagnetiche. Queste onde sono costituite da campi7 che si comportano come pendoli oscillanti, la posizione del pendolo determina l’intensità del campo, la velocità del pendolo definisce la rapidità con cui il campo varia. L’intensità del campo e la sua velocità di variazione saranno nulle quando il pendolo si trova in posizione verticale, ma questo è impossibile per il principio d’indeterminazione in quanto avendo una delle grandezze considerate ben definita, l’altra sarà completamente indeterminata. Il risultato: esistono ovunque campi variabili con intensità diversa da zero, ciò significa che l’energia in qualsiasi punto del nostro Universo non è mai nulla, nel vuoto stesso avvengono delle piccole fluttuazioni che discostano il valore dell’energia dallo zero8. La fisica quantistica ci dimostra che il vuoto non equivale al nulla, né corrisponde a spazio puramente vuoto, il vuoto riempie lo spazio-tempo, che anch’esso a scale piccole sembra divenire frenetico9, di energia fluttuante che, secondo le moderne teorie delle particelle, è visualizzabile come una miriade di coppie particella-antiparticella che nascono in un punto dello spazio-tempo, si separano e, infine, si abbracciano annichilandosi10: il nulla sembra essere bandito dalle leggi della fisica. Ecco che, grazie alla fisica quantistica, lo spirito del vuoto può rientrare trionfalmente nel Teatro del Cosmo! 7 Nelle onde elettromagnetiche, come la luce, i campi oscillanti sono il campo elettrico e il campo magnetico. 8Queste fluttuazioni dell’energia minima del vuoto sono chiamate fluttuazioni quantistiche di punto zero. 9 A scale molto piccole lo spazio-tempo sembra divenire quasi schiumoso, si parla di schiuma spaziotemporale. 10Tali particelle sono dette virtuali perché non sono rilevabili per la loro vita brevissima. La Prima Alba, ma non l’Inizio … Immaginate il nostro Cosmo in espansione come un palloncino che viene gonfiato, la Relatività generale non ci indica una sola possibile evoluzione del nostro palloncino nel futuro, ma diverse: il palloncino potrà continuare a gonfiarsi oppure potrà sgonfiarsi. Per quanto riguarda il passato del nostro palloncino, la Relatività è molto chiara: siccome ora è in espansione, prima doveva essere sicuramente più piccolo. Portando indietro la lancetta del tempo sempre di più, infine, troveremo un Universo piccolo, terribilmente caldo e molto denso simile a una palla di fuoco: per il periodo precedente, e per quello coincidente all’esplosione originante la palla infuocata, la Relatività invoca la singolarità11. La teoria standard del Big Bang12 afferma che tutto ciò che noi oggi conosciamo, ha avuto inizio da una grande esplosione primordiale, il Big Bang, che originò una sfera incandescente di particelle, la quale avrebbe incominciato a espandersi, a raffreddarsi formando così gradualmente gli atomi semplici, le stelle e gli atomi pesanti, le galassie e tutti i corpi celesti. Nel 1965, ci fu la prima prova sperimentale a favore della teoria: venne rilevata la radiazione emessa ai tempi del disaccoppiamento materiaenergia13 dopo l’esplosione primordiale. La radiazione dell’Universo neonato è stata mappata più volte e ancora oggi viene studiata sempre più nel dettaglio, rivelandoci anche nuove sorprese. La teoria sembrava funzionare, e non richiedeva una costante cosmologica Λ predicendo un’espansione cosmica decelerante nel tempo, alcuni problemi, però, la affliggevano: in primo luogo, non prevedeva lo scambio di energia tra le regioni del Cosmo primordiale, pertanto, non spiega l’uniformità della radiazione cosmica di fondo, inoltre non venivano chiariti il perché della piattezza dello spazio-tempo dell’Universo osservabile e la sua espansione accelerata14 dimostrata nel 1998. In definitiva, la teoria non spiegava cosa è esploso, com’è esploso e cosa l’ha fatto esplodere, urlava solo: è esploso! Insomma, tutto il Cosmo era nato da un’esplosione misteriosa e apparentemente senza ragione alcuna! 11Singolarità: la Relatività generale non vale più a densità di materia infinite e a scale piccole: lo spazio-tempo ha curvatura infinita e collassa in un punto. Ciò indica un Inizio. 12Formulata da menti come A. Fridman, G. Lemaître, G. Gamow, S. Hawking e R. Penrose a partire dal 1927. 13 Prima materia ed energia erano saldamente unite. 14 Ciò presupponeva una costante cosmologica non nulla. L’Universo palloncino. Il nostro Universo complessivamente può essere visto come un palloncino che viene gonfiato e si espande nel tempo (le galassie sono in bianco). La geometria del Cosmo osservabile è definita piatta perché il suo spaziotempo non tende ad accartocciarsi nel tempo. La sua fine potrà essere un collasso (favorito dalla teoria del Big Bang) o una morte termica per continua espansione (favorita da altre teorie come quella dell’inflazione) . Teoria del Big Bang. Questa teoria sostiene che l’Universo iniziò quattordici miliardi di anni fa con un’esplosione (Big Bang) originante una sorta di palla infuocata primordiale piena di materia ed energia in espansione decelerante nel tempo (𝜦 = 𝟎). La teoria, però, oltre ad avere alcuni problemi, non spiegava il perché dell’esplosione e dell’espansione dell’Universo delle origini, voleva solo dirci com’era la palla di fuoco. Inoltre, l’espansione decelerata non giustificava la piattezza dello spazio-tempo nella regione da noi osservabile del Cosmo. Nel 1998 fu dimostrato che l’espansione del Cosmo sta accelerando: l’energia del vuoto ritorna (𝜦 ≠ 𝟎)! PROVE e PROBLEMI Mappatura termica della Prima Alba. Nel 1965, Arno Penzias e Robert Woodrow Wilson rilevarono, attraverso il loro radiometro, una radiazione debole che aveva la stessa intensità in qualunque punto del cielo: era la luce emessa dopo l’esplosione primordiale, in seguito alla formazione di atomi semplici, arrivata fino a noi! Oggi questa luce è chiamata radiazione cosmica di fondo a microonde, e attualmente possiede una temperatura media di 2,725 K con qualche anisotropia, ovvero fluttuazione termica; tale radiazione è stata più volte mappata (in figura). Uno dei problemi della teoria del Big Bang è giustificare l’uniformità della radiazione e le anisotropie stesse. 3 Le Scienze FONDAMENTI e DETTAGLI INFLAZIONE Mr. Field. Andrei Linde s’immaginò il decadimento del falso vuoto, in rapida espansione (grazie alla sua tensione), che riempie il piccolo Universo sferico primordiale, in vero vuoto, che riempie il Cosmo di oggi, guidato da una pallina chiamata campo scalare (in figura). La pallina, dopo aver vagato casualmente per la cima della collina energetica, siamo nello stato di falso vuoto, comincia a muoversi lentamente, in direzione di una lieve pendenza, nel frattempo il falso vuoto in espansione esponenziale più veloce della luce (questo è possibile per lo spazio-tempo) chiamata inflazione, ha già cominciato a decadere in quanto instabile, formando bolle di vero vuoto (secondo fisici come E. Tyron le bolle sarebbero sostanzialmente delle fluttuazioni del falso vuoto nella schiuma spaziotemporale), tra le quali anche la nostra, rassomiglianti a bolle di vapore anch’esse in inflazione nel falso vuoto stesso in inflazione, la quale potrà anche essere eterna. Seguiamo la nostra bolla: la pallina arriva al punto di maggiore pendenza e accelera, l’inflazione cosmica continua, infine il campo raggiunge il minimo, oscilla creando onde gravitazionali, e scarica la propria energia in una calda palla di fuoco di particelle nella bolla di vero vuoto che finisce così la sua fase d’inflazione. Il risultato? Un Cosmo enorme (questo ne giustifica l’omogeneità) che supera la grandezza della regione osservabile, caldo, in espansione accelerata, omogeneo e vicino alla piattezza (grazie all’inflazione e all’espansione accelerata successiva), pieno di vero vuoto: il nostro Cosmo! In sostanza, l’inflazione dello spazio-tempo pieno di falso vuoto ha causato l’origine e l’inflazione del nostro Cosmo-bolla! Questa visione si accorda bene con la moderna Teoria delle stringhe. La domanda, però, è: perché il campo si trovava in cima alla collina? Il dominio del vuoto prima del Bang Nel 1980, Alan Guth formulò una nuova teoria che pose fine ai problemi e alle aporie della cosmologia del Big Bang: la teoria dell’inflazione. Secondo tale teoria noi viviamo in una bolla in espansione accelerata piena di vero vuoto, ovvero vuoto a bassa energia, ma l’Universo primordiale non si trovava in tale stato. All’inizio vi doveva essere uno spaziotempo di forma sferica (con un raggio di un cento trilionesimo di centimetro) pieno di falso vuoto, un vuoto ad alta energia: solo un granello di falso vuoto, grazie alle sue proprietà antigravitazionali, sarebbe stato sufficiente a iniziare l’espansione esponenziale più veloce della luce dello spazio-tempo sferico, detta inflazione. Il falso vuoto, essendo però instabile per la sua alta energia, avrebbe incominciato il decadimento, in maniera analoga all’acqua quando bolle in una pentola, ad uno stato di minima energia formando delle bolle di vero vuoto (a bassa energia) tra le quali anche la nostra, esplose anch’esse in un’inflazione. Completato il decadimento in vero vuoto l’inflazione della nostra bolla, come in altre, si sarebbe fermata innescando così un’omogenea palla di fuoco di particelle nella Cosmo-bolla in espansione accelerata (questa, 4 Le Scienze PROVE Polarizzazione della radiazione cosmica. Nel Marzo del 2014, gli astrofisici John Kovac e Caho-Lin Kuo, a capo di un vasto gruppo di ricerca statunitense, hanno esposto una prova schicciante sull’inflazione cosmica. Studiando la radiazione cosmica di fondo si sono accorti di una determinata polarizzazione della luce dell’Universo neonato (in figura), tale orientamento della direzione d’oscillazione dei campi dell’onda elettromagnetica sarebbe da imputare a delle increspature dello spazio-tempo, chiamate onde gravitazionali, provocate dall’inflazione del nostro Cosmo e previste dalla Relatività Generale di Einstein. Le onde gravitazionali ci hanno portato la testimonianza del Cosmobolla prima dell’emissione della luce primordiale modificandone la polarizzazione! Altre prove a favore dell’inflazione si pensa che risiedano nelle anisotropie della radiazione cosmica di fondo, queste fluttuazioni termiche sarebbero spiegabili attraverso oscillazioni del campo scalare nel paesaggio energetico a collina appiattita di Linde durante l’inflazione e avrebbero permesso alle galassie e alle stelle di nascere. insieme all’inflazione permetteva uno spazio-tempo non collassante nel futuro, ovvero piatto) garantita dall’energia del vero vuoto: la cosmologia inflazionaria imposta la teoria del Big Bang, introduce una costante cosmologica non nulla che spiega l’espansione cosmica accelerata e predice l’esistenza di un Universo a più mondi15! Nel 1982, Andrei Linde descrisse con precisione il decadimento del falso vuoto per evitare spiacevoli collisioni tra bolle inevitabili nella teoria di Guth; introdusse anche l’ipotesi di un falso vuoto eternamente in inflazione che decade e crea bolle cosmiche in inflazione che porta con sé come universi isola infiniti: l’inflazione complessivamente non si ferma, si arresta solo nelle bolle16. Restano, però, alcune domande e dubbi: da dove viene il granello di falso vuoto? Perché il falso vuoto ha una densità di energia alta e massima prima di decadere? Inoltre, la singolarità in coincidenza dell’esplosione prevista dalla teoria del Big Bang si spostava a prima dell’inflazione del falso vuoto: cosa significava tutto ciò … un periodo precedente all’inflazione stessa? 15 16 Un Super-Universo costituito da tante bolle cosmiche. Teoria dell’inflazione eterna (anche di A. Vilenkin). Aldilà dello spazio e del tempo La vecchia teoria del Big Bang ci dice che tutto ciò che osserviamo ha avuto origine da un’esplosione originante una caldissima palla di fuoco cosmica circa quattordici miliardi di anni fa. La teoria dell’inflazione ha mostrato che da un granello di materiale antigravitazionale poteva nascere ed espandersi una palla di fuoco: il falso vuoto spiega il Big Bang primordiale e le condizioni della palla di fuoco dopo l’inflazione del nostro Cosmo-bolla! Cos’è successo prima dell’inflazione dell’intero Universo che ha originato anche la nostra bolla nella quale ora l’inflazione si è fermata? Da dove ha avuto inizio lo spazio-tempo contenente il falso vuoto che originerebbe il nostro Cosmo-bolla? Cosa c’era prima dello spazio e del tempo? Vi è una Causa ultima della realtà? Se sì, quale? Tutte queste sembravano domande destinate a rimanere senza risposta. Torniamo un attimo all’inflazione: lo spazio-tempo iniziale pieno di falso vuoto e di forma approssimativamente sferica doveva avere un certo raggio per incominciare l’inflazione che avrebbe portato alla nascita anche del nostro Cosmo-bolla, se il raggio fosse stato più piccolo di quello previsto, lo spazio-tempo sarebbe inevitabilmente collassato in una singolarità poiché la forza di attrazione gravitazionale avrebbe superato la forza repulsiva del falso vuoto in accordo con la Relatività generale. Inoltre, tra lo spazio-tempo ricolmo di falso vuoto con raggio sotto la soglia prevista e quello con il raggio “giusto” c’è una barriera energetica invalicabile. Insomma, la teoria di Einstein ci indica un Inizio, ma poi smette di valere crollando nell’incoerenza della singolarità precedente all’inflazione, classicamente e matematicamente ingestibile: una singolarità che cela l’Inizio. Nel 1982, Alexander Vilenkin, cosmologo russo, propose una risoluzione quantistica geniale ai problemi della singolarità e dell’Inizio. Vilenkin si accorse che la sfera di falso vuoto a raggio minore poteva anche non collassare grazie ad un asso nella manica della fisica quantistica, che interviene in nostro aiuto quando la Relatività perde significato: l’effetto tunnel. Questo fenomeno consiste nel fatto che un oggetto quantistico, come una particella, o nel nostro caso la piccola sfera di falso vuoto, possa passare spontaneamente con una certa probabilità attraverso una barriera energetica pur non avendo l’energia sufficiente per farlo. In tale modo la sfera di falso vuoto con raggio piccolo avrebbe potuto non collassare in una singolarità e per tunneling diventare grande a sufficienza per iniziare l’inflazione. C’è, però, qualcosa di più: Vilenkin notò che facendo avvicinare lo stato iniziale dell’Universo sferico pieno di falso vuoto allo zero, pertanto facendo tendere il raggio iniziale a valore nullo, la probabilità dell’effetto tunnel non diminuiva e la matematica si semplificava. Ecco che l’Universo poteva essere nato dal nulla per poi arrivare alle densità di energia e alle dimensioni giuste per l’inflazione, secondo Vilenkin eterna, tramite tunneling quantistico. Le questioni sull’Universo iniziale e la singolarità sembravano sparite: il Cosmo ha avuto inizio per effetto tunnel dal nulla! Cos’è, però, effettivamente il nulla? E, da dove viene? Il nulla di cui parla Vilenkin è assenza di materia e di energia, è assenza di spazio e di tempo: in quanto tale il nulla non ha bisogno di essere generato. Se nel nulla il tempo non esiste, è con la nucleazione dell’Universo, quindi alla fine del tunneling, che il tempo nasce. Le domande che riguardano il prima dell’Inizio non hanno senso giacché prima dell’Inizio non vi era un prima, non vi era tempo: il tempo nasce con l’Universo! Allora gli scettici potrebbero chiedersi quale sia la causa del tunneling … ebbene, la risposta è semplice: non vi è causa in quanto nel mondo quantistico il rapporto causa-effetto perde di significato. Il nulla, in definitiva, è veramente il candidato numero uno per spiegare cosa c’era aldilà dello spazio e del tempo eppure, allo stesso tempo, il nulla sembra essere una fonte senza limiti dalla quale tutto può uscire: l’energia stessa potrebbe comparire dal nulla, il che è proibito da tutte le leggi immaginabili … c’è sfuggito qualcosa? . Diagramma spaziotemporale di Vilenkin per il tunneling dal nulla. Per comprendere il grafico bisogna immaginare una sfera che aumenta di dimensioni. La parte scura rappresenta il tunneling dal nulla e non presenta singolarità, ovvero regioni appuntite, bensì una regione semisferica. Il tempo durante il tunneling si comporta come una dimensione spaziale, per questo è detto euclideo o immaginario. L’Universo sferico aumenta di raggio durante il tunneling, nuclea (emerge dal nulla) e nasce il tempo. La parte chiara del grafico indica l’inflazione. 5 Le Scienze Il limite creativo del nulla La potenzialità generatrice del nulla non può essere illimitata perché, in caso contrario, si potrebbe vedere l’energia nascere dal nulla, il che è impossibile per ogni legge della fisica. Detto ciò, non sarà certo sfuggito a nessuno il fatto che l’Universo primordiale pieno di falso vuoto è stato definito più volte sferico, ebbene in questa forma della geometria solida si trova il tassello che completa il mosaico della Genesi dal nulla. Vilenkin disse a tal proposito: “È un fatto matematico ben noto che l’energia totale di un Universo chiuso è sempre uguale a zero in quanto l’energia della materia è positiva e quella della gravità è negativa”. Ciò significa che non vi è bisogno di alcuna energia per generare un Universo chiuso, se vogliamo approssimativamente sferico, dal nulla, e ciò che non è vietato dalle leggi di conservazione, in meccanica quantistica è strettamente obbligatorio, deve necessariamente avvenire! Questa legge che lo stesso nulla deve rispettare farà si che alla fine del tunnel avvenga la nucleazione solo di Universi chiusi, molti di questi Universi non saranno altro che barlumi nei quali non inizierà il processo d’inflazione e non si svilupperanno osservatori, tale processo inizierà solo in corrispondenza di una densità d’energia del falso vuoto massima e di dimensioni abbastanza piccole dell’Universo chiuso appena nucleato. La probabilità del tunneling è massima proprio per un Universo chiuso, nucleato con la massima energia del vuoto, un Universo infinito e aperto ha probabilità zero di nucleare: non tutto può nascere dal nulla, solo ciò che è consentito dalle leggi di conservazione, può! In sostanza, la nucleazione dell’Universo è la formazione di uno spazio-tempo chiuso dal nulla, Vilenkin usò il termine “fluttuazione quantistica dal nulla” per descrivere la nucleazione; e considerando lo scenario stesso della collina appiattita di Linde, l’Universo nuclea in corrispondenza della sommità della collina, dove l’energia della densità del falso vuoto è massima e può iniziare così l’inflazione e la formazione dei Cosmi-bolla tra i quali il nostro. Ecco che alla domanda: da dove ha avuto inizio l’Universo? Noi possiamo rispondere tranquillamente: dal nulla! Una mirabile visione oltre la boccia di vetro Lo scenario di Vilenkin del tunneling dal nulla, che non ha per ora conferme sperimentali, completa l’idea straordinaria che possiamo farci dell’Universo 6 Le Scienze nella sua totalità, un quadro che va ben oltre la regione osservabile della bolla in cui siamo confinati come piccoli pesci rossi ignari. L’Universo potrebbe essere nato dal nulla e con esso anche lo spazio e il tempo. Appena nucleato l’Universo era piccolissimo (un raggio di un cento trilionesimo di centimetro come già accennato), denso ma pieno di falso vuoto alla massima energia. In una frazione di secondo l’Universo sarebbe esploso nella furia inflazionaria, il falso vuoto, decadendo, avrebbe generato Universibolla in inflazione. Seguiamo la nostra bolla: finita l’inflazione, si sarebbe originata un’uniforme palla di fuoco di particelle (tutto questo grazie alle oscillazioni del campo scalare) nella nostra bolla piuttosto estesa e in espansione accelerata. Il raffreddamento della palla di fuoco ha portato alla formazione di tutto ciò che conosciamo in un lasso di tempo piuttosto lungo (miliardi di anni per intenderci!). La nostra bolla, che non è osservabile interamente, e potrebbe anche essere infinita, vive insieme ad altre moltissime bolle, irragiungibili per noi, nel falso vuoto che, secondo gli ultimi modelli inflazionari come quello dell’inflazione eterna, continuerebbe a essere in espansione furibonda. Questa espansione potrebbe anche non fermarsi mai e altre bolle potrebbero comparire: l’Universo ha avuto inizio dal nulla ma complessivamente potrebbe essere eterno nel futuro! Super-Universo in inflazione eterna nato dal nulla. Il falso vuoto in inflazione trasporta universi-isola a forma di bolla come il nostro (non potremo mai uscire dal nostro Cosmo-bolla). Il confine tra gli Universi-isola, probabilmente infiniti, e il mare inflazionario è ciò che chiamiamo Big Bang (l’origine del tempo), questo è originato dall’inflazione dello spazio-tempo pieno di falso vuoto che decade. Nelle bolle orginate dal decadimento del falso vuoto, dopo un periodo d’inflazione, si forma una palla di fuoco di particelle. Lo spazio-tempo che racchiude tutti gli Universi-isola è nato dal nulla, e forse ce ne sono anche degli altri. Inoltre, se il rapporto tra volume occupato dagli universi-isola e il volume totale dell’Universo fosse costante, si potrebbe dire che l’Universo sia stazionario. Conclusioni … indefinite La visione cosmologica è cambiata profondamente dai tempi di Einstein e della successiva teoria standard del Big Bang, il vuoto e il nulla sono i due maggiori protagonisti della svolta che ha portato ad una nuova concezione del Tutto che va ben oltre ogni nostra possibile aspettativa e immaginazione. Vuoto e nulla non sono due sinonimi, in accordo con la meccanica dei quanti, sono due entità ben distinte, ed entrambi sono fondamentali per spiegare lo sviluppo e la nascita dell’Universo. Il vuoto vive nello spazio-tempo e possiede una determinata densità di energia, senza di esso non si potrebbe spiegare l’inflazione dell’Universo, l’espansione accelerata e la nascita del nostro mondo, che sembrerebbe coesistere insieme ad altri illimitati mondi da noi non osservabili e raggiungibili. Invece, il nulla non risiede in uno spazio-tempo, il nulla non possiede energia né possiede materia, proprio per questo è il candidato principale a spiegare l’Inizio e cosa vi era “prima” dell’Universo. Eppure, come può il nulla essere accettato dalla meccanica quantistica? La fisica quantistica prevede che ci sia sempre un valore di energia minima diverso da zero anche nel vuoto: l’energia sembra che debba sempre esistere! Possiamo immaginare che lo spazio-tempo sia come un contenitore, il contenitore non potrà mai rimanere completamente vuoto, in esso ci deve essere sempre energia, anche la minore possibile, ma non ci potrà mai essere un’energia del vuoto nulla. Immaginiamo, ora, che il contenitore non esista, ebbene, non sarà richiesta alcuna energia per riempirlo: l’energia non è necessaria se non esiste uno spazio-tempo per contenerla. Allo stesso modo, se non vi fosse nulla che accade, se non vi fosse nulla da misurare, che senso avrebbero lo spazio e il tempo? Questo porta a un’unica conclusione: il nulla può esistere in quanto tale, e la meccanica quantistica non lo impedisce. Non vi è alcuna prova sperimentale a riguardo, ma la totalità dell’Universo, in linea di principio, può essere nata dal nulla: l’Universo potrebbe essere la causa di se stesso, e questo eviterebbe infinite scomode domande su cosa è la causa di cosa. Ciò nonostante, proviamo a pensare all’ipotesi del tunneling dal nulla: il nulla, come disse Vilenkin stesso, non può essere assolutamente nulla. Il fatto che l’Universo possa essere nato dal nulla per effetto tunnel presuppone che il nulla fosse sottoposto alle leggi della meccanica quantistica, il che significa che “là” nel nulla esistevano già delle leggi! Pertanto, sono le leggi stesse che danno forma allo scenario della Genesi dal nulla e impongono un limite: non tutto può nascere dal nulla, solo ciò che è consentito dalle leggi, può. Ciò vorrebbe dire che la matematica stessa, ancora incompleta17, sulla quale si fondano le leggi probabilistiche della fisica quantistica, che ora noi abbiamo nella nostra mente confusa, esisteva già prima del tempo e dell’Universo: i numeri potrebbero esistere da sempre e costituire il principio creativo! Einstein stesso credeva fortemente che la matematica alla base delle leggi fisiche fosse il principio primo della realtà, tuttavia le leggi che aveva in mente erano decisamente più deterministiche e certe nelle loro previsioni rispetto a quelle che ci hanno portato alle nostre conclusioni: per Einstein nelle leggi vi doveva essere certezza, e non probabilità. I bizzarri principi della meccanica quantistica, che per la loro illogicità e indeterminatezza Einstein stesso non riusciva ad accettare, e che ciò nonostante sembrano esistere da sempre, secondo la concezione odierna gettano le basi dell’infintamente grande, dell’Universo nella sua armoniosa e complessa totalità, ed è proprio interrogandoci sul significato di questo stravagante e imprevedibile gioco di dadi che il nostro intelletto naufraga dolcemente nel mare eterno del mistero. 17 Il sogno dei fisici da più di mezzo secolo è quello di trovare un’unica teoria che spieghi Tutto. Ogni tentativo di costruire una teoria quantistica unificante tutte le forze in natura per ora è stato vano: la maggiore difficoltà si trova prorpio nell’unire la matematica e i concetti della teoria quantistica con la Relatività di Einstein. 7 Le Scienze Bibliografia Saggi: A. Vilenkin, Un solo mondo o infiniti? Alla ricerca di altri universi, Raffaello Cortina Editore, 2007. A. Einstein, Relatività.Esposizione divulgativa, Bollati Boringhieri editore, 1960. M. Kaku, Iperspazio, Macro Edizioni, 2002. S. Hawking, L’universo in un guscio di noce, Mondadori, 2002. S. Hawking, Il grande disegno, Mondadori, 2012. S. Hawking, R. Penrose, La natura dello spazio e del tempo, BUR Rizzoli, 2002. Articoli: A. H. Guth, The inflationary Universe: a possible solution to the horizon and flatness problems, Physical Review, 1981. A. D. Linde, Eternally existing self-reproducing chaotic inflationary universe, Physiscs Letters, 1986. A. Vilenkin, Creation of universes from nothing, Physics Letters, 1982. A. Vilenkin, Quantum origin of the universe, Nuclear Physics, 1985. Siti intenet: https://www.cfa.harvard.edu/news/2014-05 http://now.tufts.edu/articles/beginning-was-beginning http://web.stanford.edu/~alinde/ http://web.mit.edu/physics/people/faculty/guth 8 Le Scienze