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Documento dei docenti di discipline giuridiche ed economiche dell’Istituto di istruzione superiore
“Vincenzo Benini” di Melegnano sull’insegnamento del diritto e dell’economia nel biennio Erica
ed Igea
“Non è possibile formare delle persone autonome nel campo morale se l’individuo è d’altra parte
sottoposto a uyna costrizione intellettuale tale che egli debba limitarsi ad apprendere a comando
senza scoprire da se stesso la verità; se è passivo intellettualmente non saprà essere libero
moralmente .Ma, reciprocamente, se la sua morale consiste esclusivamente in una sottomissione
all’autorità degli adulti, e se i soli rapporti sociali che costituiscono la vita della classe sono quelli
che legano ogni singolo allievo a un insegnante che detiene tutti i poteri, egli non potrà essere
attivo neppure intellettualmente.”
“L’attività dell’intelligenza suppone non solo continue stimolazioni reciproche, ma anche e
soprattutto il mutuo controllo e l’esercizio dello spirito critico, che soli conducono l’individuo
all’obiettività e al bisogno di dimostrazione.
Le operazioni della logica sono, infatti, sempre delle operazioni ed implicano un insieme di
rapporti di reciprocità intellettuale e di cooperazioni sia morale che materiale”
(Jean Piaget, Il diritto all’educazione nel mondo attuale, ed. Comunità, 1951)
Premessa
I docenti di discipline giuridiche economiche dell’Istituto di Istruzione superiore “Benini” di
Melegnano si sono più volte interrogati sui cambiamenti intervenuti negli studenti in questi anni e
sul modo nel quale insegnare materie apparentemente tanto tecniche e difficili, ma al contempo
tanto importanti per la formazione dei cittadini di domani.
A tal fine negli anni passati si sono formati in corsi di formazione e aggiornamento, tenuti sia
all’interno che all’esterno della scuola,sulle dinamiche dell’adolescenza, sui nuovi adolescenti e le
nuove famiglie, sui cambiamenti intervenuti nella società,sui diversi tipi di intelligenza messi in
luce dagli epistemologi della complessità. come Edgar Morin, sulle tecniche di apprendimento
attivo e cooperativo, sulla necessità di insegnare in modo nuovo ed aggiornato le discipline ed in
particolare l’economia politica.
Con questo documento intendono sottolineare lo stile di insegnamento e le linee guida dei percorsi
seguiti in questi anni nei vari consigli di classe.
L’insegnamento del diritto e dell’economia nel biennio
L’insegnamento del diritto e dell’economia nel biennio erica ed Igea si caratterizza per alcune
specificità che ne fanno una disciplina completamente diversa rispetto a quella insegnata nel
triennio.
Mentre nel triennio il diritto e l’economia sono materie squisitamente tecniche e professionalizzanti,
nel biennio esse concorrono, insieme alla nuova disciplina denominata “Cittadinanza e
Costituzione” , all’italiano e alla storia, a costruire nello studente la consapevolezza e lo
sviluppo delle sue competenze sociali e civiche, cioè di due di quelle competenze chiave della
nuova cittadinanza, delineate nel 2006 dalla Raccomandazione del Parlamento europeo e del
Consiglio del 18 dicembre 2006, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea serie
L394 del 30 dicembre 2006, pag.10 e seguenti.
Inoltre le discipline giuridiche ed economiche rientrano a pieno titolo nel biennio nell’asse storico
sociale.
Si ritiene utile a questo punto riportare la definizione di asse storico-sociale contenuta nel
documento fatto pervenire a tutte le scuole secondarie superiori dal Ministero ed approfondito in
una riunione collegiale all’inizio dell’anno scolastico 2008/2009, estesa ai colleghi di italiano,
storia, diritto e lingue.
“L’asse storico-sociale si fonda su tre ambiti di riferimento:epistemologico, didattico,
formativo.(…)
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Se sul piano epistemologico i confini fra la storia, le scienze sociali e l’economia sono distinguibili,
più frequenti sono le connessioni utili alla comprensione della complessità dei fenomeni analizzati.
Comprendere la continuità e la discontinuità, il cambiamento e la diversità in una dimensione
diacronica attraverso il confronto fra epoche e in dimensione sincronica attraverso il confronto fra
aree geografiche e culturali è il primo grande obiettivo dello studio della storia.
Il senso dell’appartenenza, alimentato dalla consapevolezza da parte dello studente di essere
inserito in un sistema di regole fondato sulla tutela e sul riconoscimento di diritti e di doveri,
concorre alla sua educazione alla convivenza e all’esercizio attivo della cittadinanza
La partecipazione responsabile – come persona e come cittadino – alla vita sociale permette di
ampliare i suoi orizzonti culturali nella difesa della identità personale e nella comprensione dei
valori dell’inclusione e dell’integrazione.
La raccomandazione del Parlamento e del Consiglio Europeo del 18 dicembre 2006 sollecita gli
Stati membri a potenziare nei giovani lo spirito di intraprendenza e di imprenditività. Di
conseguenza, per promuovere la progettualità individuale e valorizzare le attitudini per le scelte da
compiere per la vita adulta, risulta importante fornire gli strumenti per la conoscenza del tessuto
sociale ed economico del territorio, delle regole del mercato del lavoro, delle possibilità di
mobilità(Quotidiano in classe e Sole 24 ore)
La Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio Europeo contiene otto competenze chiave per
l’apprendimento permanente.
In questa sede si richiamano soltanto quelle relative alle competenze sociali e civiche.
Queste includono competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le
forma di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e
costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in particolare alla vita in società sempre più diversificate,
come anche a risolvere i conflitti, ove ciò sia necessario.
La competenza civica dota le persone degli strumenti per partecipare appieno alla vita civile grazie
alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitiche, economiche e all’impiego e alla
partecipazione attiva e democratica.
La competenza sociale è collegata al benessere personale e sociale che richiede la consapevolezza
di ciò che gli individui devono fare per conseguire una salute fisica e mentale ottimali, intese anche
quali risorse per se stessi, per la propria famiglia e per l’ambiente sociale immediato di
appartenenza e la conoscenza del modo in cui uno stile di vita sano vi può contribuire.
Per un’efficace partecipazione sociale ed interpersonale è essenziale comprendere i codici di
comportamento e le maniere generalmente accettati in diversi ambienti e società (ad esempio sul
lavoro). E’ altresì importante conoscere i concetti di base riguardanti gli individui, i gruppi, le
organizzazioni del lavoro, la parità e la non discriminazione tra i sessi, la società e la cultura. E’
essenziale inoltre comprendere le dimensioni multiculturali e socioeconomiche della società
europea e il modo in cui l’identità culturale interagisce con l’identità europea.
La base comune di questa competenza comprende la capacità di comunicare in modo costruttivo in
ambienti diversi, di mostrare tolleranza, di esprimere e di comprendere diversi punti di vista, di
negoziare con la capacità di creare fiducia e di essere in consonanza con gli altri.
Le persone dovrebbero essere in grado di venire a capo di stress e frustrazioni e di esprimere
questi ultimi in modo costruttivo e dovrebbero anche distinguere tra la sfera personale e quella
professionale.
La competenza chiave sull’attitudine alla collaborazione, all’assertività e all’integrità. Le persone
dovrebbero provare interesse per lo sviluppo socioeconomico e la comunicazione interculturale e
dovrebbero apprezzare e rispettare gli altri ed essere pronte a superare i pregiudizi e a cercare
compromessi.
La competenza civica si basa sulla conoscenza dei concetti di democrazia, giustizia, uguaglianza,
cittadinanza e diritti civili, anche nella forma in cui essi sono formulati nella Carta dei diritti
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fondamentali dell’Unione Europea e nelle dichiarazioni internazionali e nella forma in cui sono
applicati da diverse istituzioni a livello locale, regionale, nazionale,europeo ed internazionale.
Essa comprende la conoscenza delle vicende contemporanee nonché dei principali eventi e
tendenze della storia nazionale, europea e mondiale. Si dovrebbe inoltre sviluppare la conoscenza
delle vicende contemporanee nonché dei principali eventi e tendenze nella storia nazionale,
europea e mondiale. Si dovrebbe inoltre sviluppare la consapevolezza degli obiettivi, dei valori e
delle politiche dei movimenti sociali e politici. E’ altresì essenziale la conoscenza dell’integrazione
europea, come pure una consapevolezza delle diversità e delle identità culturali in Europa.
Le abilità in materia di competenza civica riguardano la capacità di impegnarsi in modo efficace
con gli altri nella sfera pubblica nonché di mostrare solidarietà e interesse per risolvere i problemi
che riguardano la collettività locale e la comunità allargata. Ciò comporta una riflessione critica e
creativa e la partecipazione costruttiva alle attività della collettività o del vicinato, come anche la
presa di decisioni a tutti i livelli, da quello locale a quello nazionale ed europeo, in particolare
mediante il voto.
Il pieno rispetto dei diritti umani, anche quello dell’uguaglianza quale base per la democrazia, la
consapevolezza e la comprensione delle differenze tra sistemi di valori di diversi gruppi religiosi o
etnici pongono le basi per un atteggiamento positivo. Ciò significa manifestare sia un senso di
appartenenza al luogo in cui si vive, al proprio Paese, all’UE e all’Europa in generale e al mondo,
sia la disponibilità a partecipare al processo decisionale democratico a tutti i livelli. Vi rientra
anche il fatto di dimostrare senso di responsabilità, nonché comprensione e rispetto per i valori
condivisi, necessari ad assicurare la coesione della comunità, come il rispetto dei principi
democratici. La partecipazione costruttiva anche alle attività civili, il sostegno alla diversità
sociale, alla coesione e allo sviluppo sostenibile e una disponibilità a rispettare i valori e la sfera
privata degli altri.
In una parola, l'obiettivo di fondo da perseguire deve essere quello di far vivere in modo
pienamente consapevole la nostra Costituzione in ciascuno dei nostri giovani-studenti per
farne cittadini-adulti in grado di interpretare la realtà, diventandone attivo protagonista e
non semplice attore passivo.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione
1 – Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica
attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree
geografiche e culturali
2 - Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul riconoscimento reciproco
dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente.
3 - Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socioeconomico per orientarsi nel tessuto
produttivo del proprio territorio.
Le competenze di base che riguardano più specificamente le discipline del diritto e dell’economia
sono la n. 2 e la n. 3
Competenze
Abilità/Capacità
*Comprendere
Conoscenze
le
3
Collocare
l’esperienza
personale in un sistema di
regole fondato sul reciproco
riconoscimento dei diritti
garantiti dalla Costituzione, a
tutela della persona, della
collettività e dell’ambiente
Orientarsi
produttivo
territorio
nel
del
tessuto
proprio
caratteristiche fondamentali
dei principi e delle regole della
Costituzione
*Individuare le caratteristiche
essenziali
della
norma
giuridica e comprenderle a
partire
dalle
proprie
esperienze e dal contesto
scolastico
*Identificare i diversi modelli
istituzionali di organizzazione
sociale e le principali relazioni
tra persona.famiglia-societàStato
*Riconoscere le funzioni di
base dello Stato, delle Regioni
e degli Enti Locali ed essere in
grado di rivolgersi, per le
proprie necessità, ai principali
servizi da essi erogati
*Identificare il ruolo delle
istituzioni europee e dei
principali
organismi
di
cooperazione internazionale e
riconoscere le opportunità
offerte alla persona, alla
scuola e agli ambiti territoriali
di appartenenza
*Adottare
nella
vita
quotidiana
comportamenti
responsabili per la tutela e il
rispetto dell’ambiente e delle
risorse naturali
*Riconoscere le caratteristiche
principali del mercato del
lavoro e le opportunità
lavorative offerte dal territorio
Riconoscere i principali settori
in cui sono organizzate le
attività
economiche
del
proprio territorio
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






Costituzione
italiana
Organi dello Stato
e loro funzioni
principali
Conoscenze di base
sul concetto di
norma giuridica e
di gerarchia delle
fonti
Principali
problematiche
relative
all’integrazione e
alla tutela dei
diritti umani e alla
promozione delle
pari opportunità
Organi e funzioni
della
Regione,
Province e Comuni
Conoscenze
essenziali
servizi sociali
dei
Principali tappe di
sviluppo
dell’Unione
Europea
● Regole che governano
l’economia
e
concetti
fondamentali del mercato del
lavoro
● Regole per la costruzione di
un curriculum vitae
strumenti
essenziali
per
leggere il tessuto produttivo
del proprio territorio
●
Principali soggetti del sistema
economico
del
proprio
territorio
Bisogni, beni, mercati, sistemi
e circuiti economici, etica ed
economia, aspetti valoriali
dell’economia, globalizzazione
Come si evince dalla tabella sopra riportata, nel biennio le discipline giuridico-economiche si
sviluppano non secondo un rigido programma, ma secondo possibili percorsi, scelti dal docente o
concordati con il Consiglio di classe, percorsi parametrati sulle classi e scelti all’interno del libro
di testo che è stato scelto (Comunità – di Paolo Ronchetti – strutturato in modo da costruire
quattro itinerari consigliati o nuovi itinerari) e che consente una pluralità di percorsi possibili, in
linea con quanto suggerito dalla nuova disciplina di Cittadinanza e Costituzione.
La scelta delle tecniche di apprendimento attivo e di cooperative
learning, la trandisciplinarietà all’interno del Consiglio di Classe, la
didattica per progetti.
Il diritto e l’economia sono due materie che hanno un linguaggio tecnico piuttosto complesso, ma
sono estremamente importanti per la formazione di un cittadino consapevole e responsabile.
Pertanto l’approccio del docente deve essere teso a coinvolgere attivamente lo studente nel
percorso intrapreso, evitando che si scoraggi di fronte alla complessità di una materia che è
tanto più importante quanto più è interiorizzata.
A questo scopo sarà bene cominciare, così come indicato dagli assi culturali, con la descrizione
dell’importanza delle regole all’interno della famiglia e della scuola, chiamando gli studenti alla
conoscenza del regolamento di Istituto, della Carta dei servizi, del pof. Sarà questa un’occasione per
spiegare la norma giuridica, le fonti del diritto, la differenza tra diritti e doveri e il loro nesso
inscindibile.
Importante lo studio delle principali Carte dei diritti umani e della parte introduttiva della
Costituzione, come tavola dei valori della comunità italiana.
Le tecniche di apprendimento attivo sono molteplici e per la loro illustrazione si rinvia al testo
fondamentale, su cui i docenti del Benini si sono formati nell’anno scolastico 2006/2007 e seguenti,
dal titolo “Insegnare e / coinvolgere – Tecniche per l’apprendimento attivo”.
Fondamentale è anche la costruzione di Progetti, ideati dal docente di diritto ed economia da solo o
in collaborazione con i docenti di italiano e storia, o di lingue.
Fra le metodologie che possono consentire alla scuola di ottenere il necessario sviluppo integrato di
saperi disciplinari, linguaggi, strumenti di pensiero, atteggiamenti e valori ha un particolare rilievo
la realizzazione di percorsi didattici attivi e partecipati, in forma di laboratorio.
“Il laboratorio è da intendersi in generale come una modalità di lavoro che incoraggia la
sperimentazione e la progettualità, che coinvolge gli alunni nel pensare – realizzare – valutare
attività vissute in modo condiviso e partecipato con altri”…(Da Indicazioni per il curricolo
Ministero della Pubblica Istruzione, Roma,. 2007, p.46)
Nel laboratorio, lo studente discute con i compagni di lavoro e con l’insegnante sull’interpretazione
di quello che accade, progetta azioni e attività di gruppo, comunica con altri.
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Il ruolo del docente all’interno del laboratorio è quello di promotore di occasioni di apprendimento,
di sostegno, di mediazione e di accompagnamento finalizzato al raggiungimento dell’autonomia del
soggetto che apprende e che diventa capace di gestire il processo in tutte le sue fasi.
La didattica per progetti
I progetti attuati, presentati agli studenti, ai genitori e ai colleghi in occasione dei consigli di classe
ed autorizzati dal Collegio dei docenti, inseriti a pieno titolo nel pof dell’Istituto costituiscono parte
integrante e arricchimento dell’offerta formativa. Pertanto i temi sviluppati nei progetti
introducono concetti nuovi, anche legati all’attualità, spesso più aggiornati del Manuale in adozione
e possono consentire di non svolgere l’intero programma, ma di riprendere alcuni concetti nell’anno
successivo, quando, costruita anche negli studenti più fragili la motivazione, essi saranno in grado
di affrontare temi più difficili e tecnici, con un patrimonio di conoscenze e competenze diversificate
e plurali, quindi con un plus di formazione.
Tra i progetti attuati negli ultimi anni scolastici nel biennio si ricordano:
Quotidiano in classe
Diario Europa
Testimone inconsapevole
Clil Economia e inglese sul Welfare State
Clil Economia e inglese sulla globalizzazione
A scuola di Costituzione
Progetto regoliamoci con Libera
La parola ai giurati
La cultura dell’antimafia attraverso Gomorra e serata Saviano con approfondimenti
Lo sviluppo sostenibile (Report e “An inconvenient Truth(Una scomoda verità) di Al Gore
Yunus e il microcredito
Il pensiero di Amartya Sen e l’indice di sviluppo umano
Obiettivi e contenuti di questi progetti sono a disposizione del gruppo di materia
Osservazioni
sull’insegnamento
dell’economia nell’igea e nell’erica
del
diritto
e
Mentre nel corso igea gli studenti affrontano il diritto per cinque anni, e quindi avranno, nel
triennio, tutto il tempo per approfondire alcuni concetti economici e giuridici, nell’erica il diritto si
abbandona al secondo anno. Nel triennio il docente di economia aziendale svolgerà una parte
tecnica di diritto civile, ma la Costituzione non formerà più oggetto di studio, se non per sommi
cenni del docente di storia nella classe quinta.
Pertanto si ritiene che nel corso erica grande spazio debba essere dato all’approfondimento dei
principi, dei diritti e dei doveri, e dell’ordinamento della Repubblica, sacrificando la parte di
economia politica, svolta prevalentemente attraverso la lettura del quotidiano in classe.
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