STORIA DEL PENSIERO SCIENTIFICO I 50549 docente Flavia Marcacci Terra al centro: sfere omocentriche e sistemi geocentrici. Parte I: aspetti astronomici e tecnici Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 1 Orientarsi nel cielo: la via osservativa degli antichi per la costruzione di modelli Come faceva un antico astronomo a orientarsi nel cielo e rilevare la posizione di stelle e pianeti? Le prime osservazioni a occhio nudo: • In cielo tutti gli oggetti sorgono a Est e tramontano a Ovest Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 2 • Il Sole percorre tutta la circonferenza del cielo in 24 ore • Le stelle percorrono la circonferenza del cielo con velocità superiore a quella del Sole (23 ore e 56 minuti, ovvero 1° in meno al giorno) • Ci sono migliaia di stelle che possiamo vedere di notte a occhio nudo Come costruire un modello che rappresentasse efficacemente queste osservazioni? Da tempi immemorabili l’uomo iniziò a cercare una risposta a questa domanda. Per questo fu molto importante la conoscenza geografica. Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 3 IL PRIMO MOTO In una primitiva percezione del cielo esso dovette essere percepito enorme, tale che l’espansione eterea fosse equidistante dagli occhi degli uomini che la osservavano. Questi dovettero percepirla sferica, con la Terra al centro. L’immensa sfera celeste subiva una costante rotazione attorno ai propri assi: era il cosiddetto “primo moto”, o rivoluzione diurna. Osservando il cielo subito vennero notati 7 corpi celesti (Sole, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 4 Saturno) che ugualmente avevano movimenti costanti sulla sfera celeste ma molto irregolari: il momento del loro sorgere e del loro tramontare era in effetti diverso lungo i giorni. Le loro traiettorie raramente erano assimilabili a dei circoli, e maggiormente a dei cilindri o spirali. I corpi celesti più veloci erano le stelle fisse, seguiti da Sole e pianeti ed infine il corpo più lento: la Luna. Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 5 LA RIFORMA DELLE STELLE La complessità delle traiettorie di Sole, Luna e pianeti permise di suddividere il loro moto nel Primo moto (comune alle cosiddette “stelle fisse”) e in quello loro proprio: per questo venne fatta l’ipotesi delle sfere sulle quali ogni pianeta restava attaccato per essere trasportato. Come le stelle fisse nella sfera celeste. Si inverte allora l’ordine delle velocità: la Luna diviene il corpo celeste più veloce, Sole e pianeti Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 6 hanno velocità intermedia, le stelle fisse sono le più lente (“immobili”, per l’appunto, perché dotate solo del primo moto). Gli antichi avevano però un dogma: l’uniformità e circolarità del moto celeste. http://it.wikipedia.org/wiki/File:AxialTiltObliquity.png Polo Nord e polo Sud celesti: sono i punti di intersezione con la sfera celeste della retta che si ottiene prolungando nelle direzioni opposte l'asse di rotazione terrestre . Equatore celeste: circolo massimo equidistante in ogni punto dai poli celesti , che divide la sfera Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 7 celeste in due emisferi, settentrionale (boreale) e meridionale (australe); esso si trova nel medesimo piano in cui giace l'equatore terrestre. Paralleli celesti: circoli tracciati sulla sfera celeste parallelamente all'equatore celeste e di diametro decrescente procedendo verso i poli celesti. Meridiani celesti: circoli massimi sulla sfera celeste, detti circoli orari (a ogni ora ciascuno di essi passa davanti a un osservatore), passanti per i poli celesti e perpendicolari all'equatore celeste. Eclittica: circolo massimo che il Sole sembra descrivere sulla sfera celeste durante il suo cammino annuale apparente (eclittica è anche chiamata l'orbita descritta dalla Terra nel suo moto Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 8 di rivoluzione intorno al Sole); l'eclittica è inclinata di circa 23° rispetto all'equatore celeste e taglia quest'ultimo in due punti, detti punti equinoziali, o equinozi (nodi dell'eclittica). Il Sole passa rispettivamente per i punti equinoziali, attraversando l'equatore celeste in corrispondenza dell'equinozio primaverile e autunnale. Il punto dell'equinozio di primavera è detto punto gamma, o primo punto d'Ariete. Il meridiano celeste passante per i punti equinoziali è detto coluro equinoziale. A 90° di distanza angolare dai punti equinoziali sull'eclittica si trovano i punti solstiziali. Orizzonte celeste (orizzonte astronomico): intersezione con la sfera celeste del piano passante per il centro della Terra e perpendicolare alla verticale innalzata rispetto all 'osservatore terrestre . Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 9 Zenit: punto in cui la verticale innalzata dalla posizione in cui si trova l 'osservatore terrestre incontra la sfera celeste. Nadir: è il punto diametralmente opposto allo zenit. Circoli verticali: circoli massimi passanti per lo zenit e il nadir perpendicolari al piano dell 'orizzonte celeste; il circolo verticale passante anche per i poli celesti è detto circolo meridiano (o meridiano celeste); il circolo verticale perpendicolare al circolo meridiano (detto primo circolo verticale) taglia l'orizzonte celeste in due punti corrispondenti all'Est e all'Ovest IL MOTO DEL SOLE Se il moto dei pianeti era seria mente complesso, il moto del Sole appariva con irregolarità meno profonde. Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 10 Suscitava dubbi il fatto che il Sole passasse per i punti equinoziali, sebbene diametralmente opposti, secondo periodi diversi: 187 giorni tra equinozio di primavera e quello di autunno, 178 tra equinozio di autunno e quello di primavera. LA PRECESSIONE DEI PUNTI EQUINOZIALI I punti equinoziali sono i punti che risultano dall’intersezione dell’eclittica e dell’equatore. Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 11 La linea degli equinozi congiunge equinozio di primavera e equinozio di autunno. Il primo effetto della precessione è il cambiamento dell’orientamento dell’asse terrestre rispetto alla sfera delle stelle fisse. Gli apsidi solari si muovono in senso opposto a quello degli equinozi. IPPARCO Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 12 Ipparco scoprì che questi punti non erano fissi, ma variabili (appunto «precessione», intendendo che ogni anno si presentano con un certo anticipo). L’opera che dedicò a questa scoperta, avvenuta intorno al 190 a.C., è andata perduta, ma ne possediamo alcuni contenuti grazie a Tolomeo, che la utilizza nel suo Almagesto. Ipparco misurò la longitudine della stella Pica durante un'eclisse e notò che il risultato si differenziava da quelli raccolti da Timocari (IV a.C.) e Aristillo (III a.C.). Se la longitudine delle stelle fisse era variabile, concluse Ipparco, doveva essere Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 13 almeno 3 i tipi di rivoluzioni da distinguere: la rivoluzione dei punti equinoziali, la rivoluzione siderale, la rivoluzione anomalistica degli apsidi solari. IL MOTO DELLA LUNA LE 5 RIVOLUZIONI Riv. tropica: rispetto alla Terra, per tornare nella stessa longitudine Riv. siderale: rispetto a qualche stella (cioè per tornarvi allineata) Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 14 Riv. sinodica: rispetto alla congiunzione con il Sole (causa le fasi lunari) Riv. anomalistica: rispetto all’apogeo dell’orbita, producendo molte inuguaglianze Riv. dei nodi: rispetto a uno dei nodi, che percorre l’intero intervallo della sua latitudine. LE IRREGOLARITÀ Inequalitas soluta: scoperta mentre si cercava di determinare il moto medio della luna in longitudine. Ipparco e Tolomeo la fissarono a circa 5°. Non è connessa alla rivoluzione sinodica. Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 15 Inequalitas alligata (o evezione): connessa alla rivoluzione sinodica e causata dal sole, capace di modificare l’andamento della Luna attorno alla Terra. Variazione: scoperta da Tycho Brahe mentre cercava di affinare i dati osservativi e connessa alla rivoluzione sinodica. La luna, nel passare dalle quadrature alle sigizie (=allineamento) era sempre più Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 16 accelerata di quanto la prima e seconda equazione rappresentassero, mentre nel passare dalle sigizie alle quadrature era decelerata più del previsto. Questa variazione era massima all’ottante (=45° dall’altra sigizie): Brahe la fissò a circa 37’ (oggi circa 40’). Equazione annuale: irregolarità che dipende dalla rivoluzione annuale (o anomalistica) del sole. Solo dopo aver applicato le altre equazioni si vede che quando il sole è al suo apogeo la luna va più veloce, e che quando è al suo perigeo la luna va Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 17 più lenta. UN MODELLO PER LA TERRA I Greci, ma anche altri popoli, si erano resi conto della rotondità della Terra. I motivi erano vari: • La parte inferiore di una nave appare più tardi all’orizzonte. • Stelle diverse sono visibili a osservatori diversi e il Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 18 loro percorso è diverso, come se percorresse una sfera. • Le ombre della Terra sulla Luna durante una eclissi lunare lasciano pensare fortemente che la Terra sia una sfera. Se è sferica, deve avere un raggio: Eratostene propose un metodo e una misura. Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 19 http://dm.unife.it/matematicainsieme/matcart/misterra.htm DATI: 5000 stadi (=787,5 km) distanza Alessandria-Siene; 21 giugno; 7° inclinazione del sole ad Alessandria; I PIANETI Il Sole e le stelle godono di una regolarità che rende il loro moto particolarmente predicibile. Non Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 20 è così per i pianeti Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno: • Mercurio e Venere possono essere osservati soltanto in prossimità del tramonto e dell’alba • Marte, Giove e Saturno di solito si muovono più lentamente delle stelle (prograde motion) • A volte Marte, Giove e Saturno si muovono più velocemente delle stelle (retrograde motion) • Il moto retrogrado varierebbe leggermente in relazione ai diversi periodi dell’anno e anno dopo anno. Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 21 È per queste ragioni che i pianeti vennero chiamati “vagabondi”. Era problematica la loro osservazione. I pianeti possiedono un moto progressivo e uno retrogrado. Possono assumere posizione stazionaria ma durante il moto retrogrado il loro moto sembra più lento, mentre la loro magnitudine apparente sembra più piccola; inoltre i pianeti inferiori (Venere e Mercurio) e quelli superiori (GioveMarte, , Saturno) mostrano notevoli affinità. http://astro.unl.edu/naap/ssm/elongation.html Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 22 Percorso di Venere durante il periodo di settembre-marzo. È ben visibile il “cappio”, il “nodo” che gli antichi chiamavano lemniscata. Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 23 Durante l’opposizione il pianeta tende a compiere un moto retrogrado. Marte è il pianeta con il moto più complicato. Oltre alle irregolarità dovute alle retrogradazioni, i pianeti sono irregolari anche rispetto ai passaggi nello zodiaco (cosa che inizialmente gli antichi non credevano, mentre poi dovettero ricredersi). QUINDI Inequalitas soluta: irregolarità non connessa alla rivoluzione sinodica. Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 24 Inequalitas alligata connessa alla rivoluzione sinodica. MODELLO GEOCENTRICO Per rappresentare questi moti gli antichi rappresentarono il movimento dei cieli come sfere contenute una nell’altra. Il modello fu inizialmente elaborato da Apollonio ( 262 a.C. – 190 a.C.) , perfezionato da Ipparco Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 25 (190 – 120 a.C.), sebbene porti il nome di Tolomeo (100 circa – 175 circa). La successione delle sfere: Luna, Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove, Asturno, sfera delle stelle fisse (a distanza immensa, primum mobile ). Vai al simulatore del MODELLO TOLEMAICO : http://astro.unl.edu/naap/ssm/animations/ptole maic.swf Dispense ad uso esclusivamente didattico: ne è vietato l'uso per fini diversi. 26