Comunicato stampa mostra Bacchella 2015 Nella ricorrenza del centenario della nascita (1915-2015) s’inaugura sabato 9 maggio alle ore 11, presso la “Saladieci” della Pinacoteca -Musei Civici- del Castello Sforzesco di Vigevano la mostra retrospettiva, antologica del Maestro Ermenegildo Bacchella scomparso nel 2011 all’età di 96 anni. L’evento corredato dal patrocinio del Comune di Vigevano, rende omaggio ad un artista pittore, affreschista che si colloca a pieno titolo nel novero dei grandi maestri di quella scuola verista lombarda e vigevanese che a cavallo tra l’800 e 900 affonda le sue radici negli insegnamenti e negli influssi milanesi di Hayez, Sabatelli, Cesare Tallone, Mentessi, Alciati ed altri…forgiando artisti di notevole valore. Bacchella inizia giovanissimo la sua carriera artistica lavorando come “ragazzo di bottega” negli studi dei pittori Emilio Galli e Francesco Mazzucchi, due importanti “calibri” della pittura Vigevanese dell’epoca. Entrambi hanno studiato presso l’Accademia di Brera in Milano: Galli sotto la guida di Cesare Tallone e del Mentessi, mentre Mazzucchi si forma alle lezioni dell’Alciat. Ma come si usava allora, negli scambi di reciproca collaborazione, il giovane “ragazzo di bottega” ha modo di lavorare anche con altri grandi maestri come Luigi Bocca, Casimiro Ottone, Mario Ornati da cui trarrà ulteriori insegnamenti. Su e giù per le impalcature delle Chiese, dei Santuari o delle case patrizie dove i suoi datori di lavori ricevono importanti commissioni, Bacchella impara le tecniche più svariate: dal decoro, all’affresco, dalla pittura a tempera a quella ad olio ed a pastello unite all’utilizzo della leggerissima e volatile foglia d’oro. Impara a preparare lui stesso i fondi e soprattutto i colori -senza sbagliare- perché come diceva lui “bisognava prepararli a terra e salire velocemente sull’impalcatura prima che tutto si seccasse “ Questo straordinario patrimonio di conoscenze tecniche unito ad un esuberante e straordinario senso del colore e a un profondo amore per tutte le espressioni della natura (viventi e non) faranno di quel giovane allievo, negli anni futuri, uno straordinario artista maturo e molto noto, nonostante il carattere schivo e riservato. Le nature morte policromi e gagliarde, ove traspare la sua vivace visione della vita, i paesaggi dove si avverte il freddo brivido delle nevi o il caldo infuocato rosso dei tramonti lombardi, i fiori leggeri e leggiadri che sembrano persino schiudere nel dipinto le loro fragranze trasformando lo spazio circostante in immenso incensiere, sono i protagonisti di questa appassionante esposizione. Al mio grande “maestro” che ha saputo insegnarmi come la tecnica non escluda, ma anzi accresca la comunicazione dell’anima dell’artista e che ancora oggi sa commuovere lo spettatore facendone vibrare le emozioni con il magico fascino delle sue opere…a lui, Ermenegildo Bacchella…per tutti il “Gino”, sono onorata oggi di rendere omaggio con la presentazione di questa mostra che consiglio vivamente a tutti di non perdere. E’un evento importante che sicuramente saprà arricchire lo spettatore di emozioni, sentimento e forse un po’ di nostalgia. Maria Grazia Simonetta