P.I. Acerbi Fabio Via Parma 7/9 – Asola (MN) Tel.0376/712291 – Fax.0376/712086 – E-mail [email protected] RELAZIONE TECNICA IMPIANTO ELETTRICO DA REALIZZARE PRESSO IL PALAZZO “EX MONTE DEI PEGNI” VIA GARIBALDI – ASOLA (MN) PROGETTO ESECUTIVO COMMITTENTE: COMUNE DI ASOLA (MN) P.zza XX Settembre, 1 Asola, Novembre 2007 Il Tecnico SOMMARIO 1) GENERALITÀ 2) DISPOSIZIONI NORMATIVE DI RIFERIMENTO 3) SCELTA ED INSTALLAZIONE DEI COMPONENTI ELETTRICI 4) PRESCRIZIONI PER LA SICUREZZA 5) IMPIANTO DI TERRA 6) PROTEZIONE CONTRO I FULMINI 7) IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE 8) IMPIANTO F.M. 9) ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA 10) IMPIANTO TRASMISSIONE DATI E IMPIANTI AUSILIARI 11) IMPIANTO DI VIDEOSORVEGLIANZA 12) IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDIO 13) IMPIANTO ANTINTRUSIONE 14) IMPIANTI ELETTRICI A SERVIZIO DI SISTEMI TECNICI 15) DATI TECNICI SPECIFICI 16) MATERIALI DI RIFERIMENTO 17) ALLEGATI Pagina 2 1) GENERALITÀ La seguente relazione di progetto è relativa al nuovo impianto elettrico da installare nel corso dei lavori di restauro e risanamento conservativo del Palazzo “Ex Monte dei Pegni” in Via Garibaldi ad Asola (MN). L’edificio si sviluppa su tre piani: al piano terra sono presenti i locali espositivi del museo, l’ufficio informagiovani e il laboratorio didattico della biblioteca; al piano primo il museo, gli uffici e la sede della biblioteca con alcuni archivi; al piano secondo gli archivi del museo e della biblioteca. La disposizione e le dimensioni dei locali sono indicate nelgli elaborati grafici. L’edificio è soggetto alle norme CEI 64-8 parte VII sezione 751 “Ambienti a maggior rischio in caso di incendio” per l’elevato numero di persone che possono trovarsi all’interno e per l’elevato danno a cose di rilevante importanza. 2) DISPOSIZIONI NORMATIVE DI RIFERIMENTO D.P.R. 547 del 27.04.1955: Norme per prevenzione degli infortuni sul lavoro Legge 186 del 01.03.196: Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature materiale elettrico e impianti elettrici ed elettronici Legge 46 del 05.03.1990: Norme per la sicurezza degli impianti DPR 447 del 06.12.1991: Regolamento di attuazione della Legge 5 marzo 1990 n.46, in materia di sicurezza degli impianti Legge 18 ottobre 1977 n. 791: Attuazione delle direttive del Consiglio della comunità europea relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione DL19/09/94, n° 626: Attuazione delle direttive europee riguardanti il miglioramento della sicurezza e delle salute dei lavoratori sul luogo di lavoro Tabella CEI/Unel 35024-70: Portata dei cavi elettrici isolati con materiale elastomerico, termoplastico o ad isolamento minerale per tensioni nominali a 1000 V in c.a. e a 1500 V in c.c. Norme CEI 3-14: Segni grafici di uso generale Norme CEI 3-15: Segni grafici per schemi, conduttori e connessioni Norme CEI 3-20: Segni grafici per schemi. Strumenti di misura e dispositivi di segnalazione Norme CEI 3-25: Segni grafici per schemi. Generalità Norme CEI 3-32: Segni grafici per apparecchiature Norme CEI 17-13/1/2/3/4: Quadri elettrici Norme CEI 20-20: Cavi isolati in polivinilcloruro con tensione nominale U0/U non superiore a 450/750 V Norme CEI 23-8: Tubi rigidi in PVC e loro accessori schemi da utilizzare sulle Pagina 3 Norme CEI 23-14: Tubi flessibili in PVC e loro accessori Norme CEI 23-31: Sistemi di canali portatavi metallici e loro accessori ad uso portacavi e portapparecchi Norme CEI 23-51: Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare Norme CEI 31-35: Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive e per la presenza di gas. Guida all’applicazione della Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30). Classificazione dei luoghi pericolosi Norme CEI 31-35 V2: Norme CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in c.a. e a 1500V in c.c. Norme CEI 64-8/7 cap. 751: Ambienti ed applicazioni particolari: ambienti a maggior rischio in caso di incendio Norme CEI 64-15 Impianti elettrici negli edifici pregevoli per rilevanza storica e/o artistica Norme CEI EN 62305 Protezione delle strutture contro i fulmini Norme CEI 81-3 Valori medi del numero dei fulmini a terra per anno e per kilometro quadrato dei Comuni d'Italia, in ordine alfabetico Norma UNI EN 54-1/2/4/7 Sistemi di rivelazione e di segnalazione incendio Disposizioni ENEL Disposizioni TELECOM 3) SCELTA ED INSTALLAZIONE DEI COMPONENTI ELETTRICI Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti all’ambiente in cui sono installati e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute alle umidità alle quali possono essere esposti durante l’esercizio. Tutti i materiali e gli apparecchi devono essere rispondenti alle relative Norme CEI e tabelle di unificazione UNEL ove queste fossero pubblicate o vigenti. La rispondenza dei materiali e degli apparecchi alle prescrizioni di tali norme e tabelle dovrà essere attestata dalla marcatura CE o da contrassegno dell’Istituto Italiano del Marchio di Qualità (IMQ) o certificazione equivalente per i materiali di provenienza estera. I quadri dovranno essere conformi alle Norme CEI 17-13, dovranno essere dotati delle necessarie certificazioni attestanti la conformità alle norme. Potranno essere posizionati a parete o a pavimento in funzione delle dimensioni. La loro capacità dovrà essere superiore di almeno un terzo della attuale necessità. Sezioni minime dei conduttori Le sezioni dei conduttori dovranno essere quelle indicate nella tabella 52E della norma CEI Pagina 4 64-8/5. Per circuiti di potenza di condutture fisse in rame, i conduttori dovranno avere sezione minima 1,5 mm2 almeno per tutte le alimentazioni di energia a 220/380 V; per i circuiti di segnalazione e per i circuiti ausiliari di comando la sezione minima dovrà essere 0,5 mm2. L’eventuale conduttore di neutro dovrà avere almeno la stessa sezione dei conduttori di fase: − Nei circuiti monofase a due fili, qualunque sia la sezione dei conduttori; − Nei circuiti polifase, quando la dimensione dei conduttori di fase sia inferiore o uguale a 16 mm2. Colorazione dei conduttori Le linee di energia 220/380 V dovranno avere colorazione normalizzata; pertanto i conduttori di fase dovranno avere colore: nero, marrone, grigio. Il conduttore di neutro dovrà essere sempre di colore blu/azzurro. I conduttori di protezione, i conduttori equipotenziali ed i conduttori di terra, se rivestiti, dovranno essere sempre di colore giallo-verde. I conduttori di tensione differente dovranno avere una colorazione differente da quelle su indicate. Tipi di posa Il tipo di posa delle condutture elettriche dovrà essere eseguito seguendo quanto indicato dalla tabella 52-B e 52-C delle Norme CEI 64-8. Nel presente impianto si dovranno considerare pose in condutture interrata, in canalizzazioni metalliche, in tubazioni a vista ed in tubazioni incassate. 4) PRESCRIZIONI PER LA SICUREZZA Protezione contro i contatti diretti e indiretti Le misure di protezione contro i contatti diretti possono essere totali o parziali; le prime vengono applicate nei luoghi ordinari, le altre nei luoghi con persone elettricamente addestrate. Le misure di protezione totali sono costituite dall’isolamento e dagli involucri o barriere. Il materiale isolante deve ricoprire completamente le parti attive ed essere rimovibile solo tramite distruzione. Deve essere adeguato alla tensione nominale e verso terra del sistema elettrico e deve resistere alle sollecitazioni meccaniche, agli sforzi elettrodinamici e termici, alle alterazioni chimiche cui può essere esposto durante l’esercizio. L’involucro è un elemento che assicura la protezione contro i contatti diretti in ogni direzione ed è utilizzato anche per garantire la protezione contro le sollecitazioni esterne. Esso deve garantire un certo grado di protezione richiesto, identificato dalle lettere IP seguite da due cifre: la prima indica il grado di protezione contro la penetrazione di corpi estranei, la seconda Pagina 5 indica il grado di protezione contro i liquidi. Le barriere e gli involucri devono essere saldamente fissati. L’accesso a parti attive è consentito solo a personale elettricamente addestrato. Non è ammissibile che l’addetto ad una macchina, elettricamente non addestrato, possa o debba accedere al quadro elettrico per operare su dispositivi di regolazione posti vicino a parti attive. In tal caso gli organi di regolazione e di ripristino di relè termici, fusibili ecc. devono essere segregati dalle parti attive; altrimenti l’accesso delle parti attive deve essere possibile solo dopo aver aperto il dispositivo di sezionamento. L’involucro o barriera può essere rimovibile tramite l’uso di chiave, purché la chiave sia in possesso solo di personale elettricamente addestrato. Il personale addestrato, che abbia avuto accesso a parti attive, deve di regola sezionare il circuito prima di intervenire sulle parti attive o nelle loro vicinanze. La rimozione di questi ostacoli deve essere possibile solamente con apposito attrezzo o chiave. Nei locali in cui sono ammesse soltanto persone addestrate (area elettrica chiusa), la protezione contro i contatti diretti di parti attive in bassa tensione può essere parziale. Le misure di protezione parziali sono gli ostacoli e il di stanziamento dalle parti attive. L’ostacolo è per definizione un elemento inteso a prevenire un contatto diretto involontario con le parti attive, ma non a impedire il contatto diretto intenzionale; non garantisce quindi una protezione totale. La protezione contro i contatti indiretti può essere realizzata tramite le seguenti misure : − Interruzione automatica del circuito; − Impiego di apparecchi con isolamento doppio o rinforzato; − Bassissima tensione di sicurezza; − Locali isolanti; − Separazione dei circuiti; − Collegamento equipotenziale locale non connesso a terra. Nel caso in esame verrà usata, come misura di protezione contro i contatti indiretti, l’interruzione automatica del circuito coordinata con un idoneo impianto di terra avente una resistenza tale da soddisfare la relazione: RE Idn < UL dove: RE = resistenza del dispersore di terra; Idn = è la corrente differenziale nominale d’intervento più elevata degli interruttori differenziali posti a protezione dell’impianto, in ampere; UL = tensione di contatto limite. Pagina 6 Protezione contro gli effetti termici Le persone, i componenti elettrici fissi ed i materiali non facenti parte dell’impianto elettrico, posti in vicinanza di componenti elettrici, devono essere protetti contro gli effetti dannosi del calore sviluppato dai componenti elettrici, o contro gli effetti dell’irraggiamento termico, in particolare per quanto riguarda i seguenti effetti: − Combustione o deterioramento di materiali; − Rischio di ustioni; − Riduzione della sicurezza nel funzionamento dei componenti elettrici installati. La protezione contro detti effetti dovrà essere assicurata attraverso i modi indicati nelle Norme CEI 64-8 parte 4 ed eseguendo tutte le indicazioni rilasciate dai costruttori delle apparecchiature. Protezione contro sovraccarichi e cortocircuiti I conduttori attivi devono essere protetti da uno o più dispositivi che interrompano automaticamente l’alimentazione quando si produce un sovraccarico o un cortocircuito. I dispositivi che assicurano la protezione sia contro sovraccarichi sia contro i cortocircuiti devono essere in grado di interrompere qualsiasi sovracorrente, sino alla corrente di cortocircuito presunta nel punto in cui i dispositivi sono installati. Tali dispositivi di protezione possono essere: - Interruttori automatici provvisti di sganciatori di sovracorrente; - Interruttori combinati con fusibili; - Fusibili. Le caratteristiche di funzionamento di un dispositivo di protezione delle condutture contro i sovraccarichi devono rispondere alle seguenti due condizioni: Ib < In < Iz If < 1,45 Iz dove : Ib = corrente d’impiego del circuito In = corrente nominale del dispositivo di protezione Iz = portata a regime permanente della conduttura If = corrente che assicura l’effettivo funzionamento del dispositivo di protezione Cortocircuito: Tale protezione avviene impiegando interruttori automatici magnetotermici con potere d’interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta nel punto d’installazione (norma CEI 64-8 art.434.3.1). E’ tuttavia ammesso l’utilizzo di un dispositivo di protezione con potere d’interruzione inferiore, se a monte è installato un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione; in questo caso le caratteristiche dei due dispositivi devono Pagina 7 essere coordinate in modo che l’energia che essi lasciano passare non superi quella che può essere sopportata senza danno dal dispositivo situato a valle dalle condutture protette. Tutte le correnti provocate da un cortocircuito che si presenti in un punto qualsiasi del circuito devono essere interrotte a un tempo non superiore a 5 s, affinché non si portino i conduttori oltre la temperatura ammissibile in servizio ordinario. (I2t) < K2S2 dove: t = durata in secondi I = corrente effettiva di cortocircuito in ampere, espressa in valore efficace K = costante dei materiali isolanti dei conduttori S = sezione in mm2 Sezionamento Ogni circuito deve poter essere sezionato dall’alimentazione. Il sezionamento deve avvenire su tutti i conduttori attivi. Per ragioni di manutenzione e di sicurezza dovranno essere adottati mezzi idonei per evitare che i componenti possano essere alimentati intempestivamente. Per mezzi idonei si intendono ad esempio: blocco meccanico sul dispositivo di sezionamento, scritte o altre opportune segnalazioni, collocazione del dispositivo di sezionamento entro un locale o un involucro chiusi a chiave. Comando ed arresto di emergenza Devono essere previsti, per il comando di emergenza di qualsiasi parte di un impianto, adeguati sistemi di arresto di emergenza tali da agire sull’alimentazione principale, per eliminare pericoli imprevisti. Verifiche Durante la realizzazione e/o alla fine della stessa, prima di essere messo in servizio, l’impianto elettrico dovrà essere esaminato a vista e provato per verificare, per quanto possibile, che le prescrizioni delle norme applicate siano state rispettate. Dovranno essere rese disponibili, per coloro che effettueranno le verifiche, tutte le documentazioni di progetto dell’impianto elettrico (planimetrie, schemi, descrizioni e quant’altro necessario). Durante la verifica dovranno essere presi provvedimenti per garantire la sicurezza delle persone e per evitare danni sia ai beni sia ai componenti elettrici. Esami a vista L’esame a vista dovrà precedere le prove, essere effettuato, di regola, con l’intero impianto fuori tensione ed accertare che i componenti elettrici siano: Pagina 8 - Conformi alle prescrizioni di sicurezza delle relative norme; - Scelti correttamente e posati in accordo con le prescrizioni relative; - Non danneggiati visibilmente. L’esame a vista dovrà inoltre riguardare le seguenti condizioni per quanto applicabili: - Metodi di protezione contro i contatti diretti e indiretti; - Presenza di barriere tagliafiamma o altre precauzioni contro la propagazione del fuoco o degli effetti termici; - Scelta dei conduttori relativamente a portata ed a caduta di tensione; - Scelta e taratura dei dispositivi di protezione e di segnalazione; - Presenza e corretta messa in opera dei dispositivi di sezionamento e di comando; - Scelta dei componenti elettrici e delle misure di protezione relativamente alle influenze esterne; - Identificazione dei conduttori di neutro e di protezione; - Presenza di schemi, di cartelli e di informazioni; - Identificazione dei circuiti e degli organi connessi; - Idoneità della connessione dei conduttori. Prove Dovranno essere eseguite, per quanto applicabili e, preferibilmente nell’ordine indicato le seguenti prove: 1) Continuità dei conduttori di protezione e dei conduttori equipotenziali principali e supplementari; 2) Resistenza di isolamento dell’impianto elettrico; 3) Protezione per separazione dei circuiti nel caso di sistemi SELV e PELV e nel caso di separazione elettrica; 4) Resistenza di isolamento dei pavimenti e delle pareti; 5) Protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione; 6) Prove di polarità; 7) Prova di tensione applicata; 8) Prove di funzionamento; 9) Protezione contro gli effetti termici; 10) Caduta di tensione. 5) IMPIANTO DI TERRA L’impianto di terra risulta presente e costituito da corda di rame nuda 50 mm2 interrata nel cortile interno e connessa con picchetti in acciao zincato con profilo a croce. Il valore della resistenza di terra è tale da garantire la protezione contro i contatti indiretti per Pagina 9 sistemi TT. Il nuovo impianto sarà collegato all’impianto di terra esistente dell’edificio; nei nuovi quadri elettrici saranno installati i collettori di terra locali, al quale verranno collegati i conduttori di protezione relativi alle nuove linee. Il collettore di terra generale sarà installato nel vano contatori. 6) PROTEZIONE CONTRO I FULMINI Il calcolo della protezione contro i fulimini di una struttura va eseguito secondo la Norma CEI EN 62305. Una volta identificata la struttura, in base alle dimensioni e all’ubicazione, e una volta identificati i tipi di perdita possibili, occorre calcolare il rischio (R) complessivo della struttura, per ognuno dei tipi di danno presenti, e confrontare tale valore con il rischio tollerato dalla norma (RT). Se R < RT la protezione contro il fulmine non è necessaria; se R > RT devono essere adottate misure di protezione al fine di rendere R < RT per tutti I rischi considerati. Dai calcoli eseguiti, l’edificio risulta autoprotetto dalle scariche atmosferiche. Tuttavia, al fine di limitare le sovratensioni che possono essere indotte dalle linee entranti, saranno installati opportuni scaricatori di sovratensione nei quadri a valle dei contatori e nei pressi di apparecchiature sensibili. 7) IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE L’impianto di illuminazione deve garantire i seguenti valori di illuminamento medio: − corridoi e bagni: 100 lx; − scale: 150 lx; − museo e sale espositive: 200 lx; − uffici: 300 lx − archivio: 100-200 lx. Nel museo e nelle sale espositive l’impianto di illuminazione sarà realizzato con apparecchi a ioduri metallici 150/250W installati a parete in modo da proiettare la luce verso l’alto e valorizzare eventuali volte o travi a soffitto. Negli uffici e nei locali della biblioteca saranno utilizzati corpi illuminanti con lampade al neon, sospesi al soffitto in modo da illuminare direttamente il piano di lavoro. Gli archivi al piano sottotetto saranno illuminati con plafoniere stagne IP65 complete di neon da 36/58W installati a soffitto. Sulle scale e nei bagni saranno installati apparecchi con lampade a basso consumo. 8) IMPIANTO F.M. L’impianto elettrico avrà origine dal punto di consegna posto nel vano contatori, sul confine di proprietà. Sono stati previsti due contatori: uno per il museo e uno per i locali tecnici. A valle Pagina 10 di ogni contatore sarà installato il quadro elettrico di protezione delle linee in partenza, costituito da cassetta a parete IP65. Ogni zona dell’edificio sarà alimentata da un proprio quadro locale costituito da cassetta a parete IP40. I quadri saranno cablati secondo le specifiche della Norma CEI 17-13, saranno dimensionati in modo da avere un 30% di spazio libero per futuri ampliamenti, saranno completi dei dispositivi di protezione indicati negli schemi elettrici allegati e saranno corredati di documenti di certificazione e di collaudo. I quadri previsti sono: − Quadro Q1A (quadro contatore A); − Quadro Q1B (quadro contatore B); − Quadro Q1 (quadro biblioteca piano terra); − Quadro Q2 (quadro Informagiovani); − Quadro Q3 (quadro sale espositive); − Quadro Q4 (quadro biblioteca piano primo); − Quadro Q5 (quadro museo piano primo); − Quadro Q6 (quadro archivio biblioteca sottotetto); − Quadro Q7 (quadro archivio museo sottotetto); − Quadro Q8 ( quadro archivio sottotetto). − Quadro QCT (quadro centrale termica); − Quadro QCDZ (quadro impianto condizionamento). Le linee elettriche principali dorsali di alimentazione saranno del tipo FG7OR in tubazioni interrate (dai quadri contatori ai quadri di zona) e del tipo FROR O N07V-K posate in tubazioni in pvc incassate. La distribuzione all’interno dei locali sarà realizzata con conduttori N07V-K (U0/U=450/750V) non propaganti l’incendio ed a bassa emissione di fumi tossici. Tali conduttori saranno posati in tubazione in pvc incassata o in canale in pvc a battiscopa al piano terra e al piano primo, mentre nei locali tecnici e nel sottotetto saranno posati in tubazioni in pvc rigido installato a vista. Tutto l’impianto dovrà risultare sfilabile, con spazi di riserva minimi pari al 30% per le tubazioni e 50% per le canalizzazioni. Si dovrà garantire separazione tra i circuiti appartenenti a sistemi elettrici diversi, tramite cassette con setti separatori o impiegando tubi distinti. Nel caso le condutture attraversino solai o pareti che delimitano compartimenti antincendio (REI), si dovranno prevedere sulle condutture stesse opportune barriere tagliafiamma che garantiscano una tenuta almeno pari a quella delle relative strutture. 9) ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA L’impianto di illuminazione di sicurezza sarà realizzato con apparecchi autoalimentati, con batteria al Ni-Cd. Per fornire un illuminamento adeguato, un apparecchio di illuminazione di sicurezza conforme Pagina 11 alla EN 60598-2-22, deve essere posizionato in prossimità di ogni porta di uscita e dove sia necessario evidenziare potenziali pericoli o le attrezzature di sicurezza. Il livello minimo di illuminamento misurato ad 1 m dal suolo, deve essere pari a 5 lx lungo le scale ed in prossimità delle uscite di sicurezza. Lungo le vie di esodo si richiede un illuminamento minimo di 2 lx. L’abbagliamento debilitante deve essere contenuto limitando l’intensità luminosa degli apparecchi di illuminazione all’interno del campo visivo. Al fine di identificare i colori di sicurezza, il valore minimo dell’indice di resa cromatica della sorgente luminosa Ra deve essere 40. L’apparecchio di illuminazione non deve scostarsi sensibilmente da tale valore. La durata minima dell’illuminazione di sicurezza nelle vie di esodo deve essere 1 h. L’illuminazione di sicurezza per l’esodo deve fornire il 50% dell’illuminamento richiesto entro 0,5 s e l’illuminamento completo richiesto entro 60 s. Le lampade installate sulle porte saranno complete della dicitura “USCITA DI SICUREZZA”. 10) IMPIANTO TRASMISSIONE DATI E IMPIANTI AUSILIARI Sarà realizzato un impianto trasmissione dati a cablaggio strutturato in categoria 5E costituito da armadi di zona da cui partiranno i cavi di collegamento alle varie prese RJ45 delle varie postazioni. L’impianto trasmissione dati sarà dotato di apposite tubazioni incassate sotto pavimento o appositi scomparti nelle canalizzazioni esterne a parete. Il nuovo impianto andrà ad integrare l’impianto trasmissione dati esistente. Ad ogni piano, per i bagni destinati a disabili, è previsto un impianto di chiamata completo di segnalazione ottica e acustica sulla porta e in luogo sempre presidiato, di pulsante a tirante nei pressi della tazza e di pulsante di reset chiamata, che dovrà essere posizionato all’interno del locale bagno. 11) IMPIANTO DI VIDEOSORVEGLIANZA L’Impianto di videosorveglianza sarà realizzato nei locali del museo a piano primo e negli ambienti espositivi a piano terra. Sarà collegato all’impianto di videosorveglianza attualmente presente nel museo a piano terra. Le telecamere, fissate a parete, saranno alimentate da linea elettrica dedicata, costituita da conduttore tipo N07V-K posato in tubazione in pvc sotto traccia. Le immagini riprese dalle telecamere saranno visibili da almeno due punti di sorveglianza. 12) IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDIO Scopo dei sistemi automatici di rivelazione incendi è rivelare e segnalare un focolaio di combustione nella fase iniziale così da rendere tempestivo l'intervento di spegnimento Pagina 12 aumentandone al massimo l'efficacia. I sistemi fissi di segnalazione manuale permettono invece una segnalazione in caso l’incendio sia rilevato dall’uomo. In entrambi i casi il segnale d’incendio è trasmesso e visualizzato in corrispondenza di una centrale di controllo e segnalazione ed eventualmente trasmesso ad una centrale di telesorveglianza. La rapidità della segnalazione è strettamente legata alla qualità delle apparecchiature impiegate ed alla struttura del sistema preposto all'inoltro della segnalazione di allarme al posto di controllo. Nel posto di controllo, vicino o decentrato, personale specializzato, supportato da informazioni chiare e tempestive, sarà in grado di prendere rapidamente le decisioni più opportune ed organizzare interventi appropriati e mirati. Scopo dei sistemi è di: − favorire un tempestivo esodo delle persone, degli animali, nonché lo sgombero dei beni; − attivare piani di intervento; − attivare i sistemi di protezione contro l’incendio ed eventuali altre misure di sicurezza. L'impianto è costituito dalle seguenti apparecchiature : Centrale di controllo e segnalazione; Rivelatori automatici di incendio; Pulsante manuale incendio; Dispositivo di segnalazione allarmi nei locali interessati: Dispositivo di alimentazione; Gruppo di alimentazione di emergenza; Dispositivo di trasmissione a distanza dell’allarme; Dispositivo di trasmissione a distanza del guasto. Funzionamento generale Il rivelatore automatico controlla le grandezze caratteristiche dell’incendio nella zona sorvegliata e le converte in segnali elettrici. Se tali grandezze superano il valore di soglia prestabilito, un segnale viene inviato al quadro di controllo e segnalazione, dove viene dato l’allarme incendio con indicazioni acustiche ed ottiche. Se necessario il segnale viene ritrasmesso, attraverso un trasmettitore, ad una stazione di ricevimento, dalla quale vengono messi in azione i mezzi di intervento. A completamento dell’impianto automatico sono previsti degli avvisatori di incendio manuali. Dispositivi supplementari di allarme incendio sono installati per avvisare tempestivamente il personale presente, la squadra speciale antincendio, ecc. Guasti ai cavi di collegamento tra i singoli componenti e nelle alimentazioni elettriche, sono Pagina 13 segnalati dal quadro di controllo e segnalazione, dove viene dato l’allarme di guasto con indicazione acustica ed ottica. Tale allarme, attraverso un trasmettitore, è ritrasmesso alla stazione di ricevimento, dalla quale si disporrà per l’eliminazione del disservizio. Le alimentazioni di energia elettrica dell’intero impianto comprendono: − una sorgente primaria derivata dalla rete di distribuzione pubblica; − una sorgente secondaria costituita da una batteria di accumulatori, dimensionata in modo da poter sopperire all’intero fabbisogno di energia, qualora venisse a mancare la sorgente primaria. I rivelatori previsti sono del tipo foto-ottici di fumo, adatti per incendi a sviluppo lento, con molto fumo. Saranno disposti in modo da soddisfare le prescrizioni indicate dalla Norma UNI 9795 che, in funzione della conformazione degli ambienti, indica i parametri relativi alla massima area sorvegliata da ciascun rivelatore. La Norma prescrive la necessità di installazione dei rivelatori anche nei vani, cunicoli, controsoffitti, condotti di emissione dell’aria, ecc. L’attivazione delle segnalazioni di allarme ottico-acustiche di incendio sarà possibile anche con comandi manuali. A tal fine ogni zona sarà dotata di almeno 2 pulsanti manuali che non dovranno distare l’uno dall’altro non più di 40mt. Le nuove zone di rivelazione saranno collegate alla centrale esistente a piano terra. I conduttori di alimentazione dei rilevatori potranno essere posati sia in canale portacavi, sia a vista direttamente applicati al soffitto. In questo caso l’impatto estetico dovrà essere il meno invasivo possibile. 13) IMPIANTO ANTINTRUSIONE L’impianto antintrusione da installare nell’edificio in esame sarà costituito dai seguenti componenti: − centrale di controllo e segnalazione, completa di alimentatore e batteria in tampone per garantire il funzionamento del sistema anche in mancanza della tensione di rete; − dispositivi di attivazione e comando a distanza; − avvisatori acustici (sirena) per interno; − avvisatori ottici ed acustici (sirena e lampeggiante) per esterno, autoalimentati; − rivelatori volumetrici per la protezione degli ambienti; − microinterruttori magnetici a protezione delle aperture degli ambienti; − trasmissione via radio o telefono del segnale di allarme ad una stazione di ricevimento; − cavi di collegamento multipolari schermati con guaina non propagante l’incendio. Pagina 14 14) IMPIANTI ELETTRICI A SERVIZIO DI SISTEMI TECNICI La centrale termica a gas, di potenzialità termica superiore a 30.000kcal/h e soggetta a Norma CEI 31-30, sarà collocata nel locale tecnico posto nel cortile interno dell’edificio. Il quadro elettrico della centrale termica sarà installato nel locale adiacente. L’impianto elettrico della centrale, sarà realizzato con conduttori N07V-K posati in tubazione in pvc rigida esterna o con conduttori tipo FROR posati in canale metallico. L’illuminazione dei locali sarà realizzata con plafoniere in policarbonato IP65. All’esterno del locale sarà installato il pulsante di sgancio sotto vetro a rompere, che permetta di mettere l’impianto fuori tensione in caso di emergenza. Le macchine per il condizionamento dei locali saranno poste nelo scantinato, dove sarà realizzato un impianto elettrico con conduttori tipo N07V-K posati in tubazioni in pvc installate a vista. Nel locale sarà installato il quadro elettrico completo dei dispositivi di protezione e comando delle apparecchiature elettriche. Il montacarichi o ascensore sarà alimentato da opportuno quadro elettrico, installato nel relativo locale macchine, completo di interruttori a protezione dei circuiti f.m. e illuminazione locale, vano corsa e cabina. 15) DATI TECNICI SPECIFICI Tensione: 400V Frequenza: 50 Hz Fasi: 3F+N Potenza disponibile: 45+35 kW Corrente di cortocircuito prevista al punto di consegna: 10 kA Sistema: TT 16) MATERIALI DI RIFERIMANTO Tubazioni rigide e corrugate INSET Cavi e conduttori PIRELLI-CEAT Interruttori automatici per quadri MERLIN GERIN-BTICINO-GEWISS Carpenterie MERLIN GERIN-BTICINO-GEWISS Teleruttori MERLIN GERIN-BTICINO-GEWISS Corpi illuminanti locali espositivi TARGETTI – DISANO -3F FILIPPI Corpi illuminanti servizi TARGETTI-DISANO-3F FILIPPI Corpi illuminanti esterni TARGETTI - DISANO Cassette di derivazione GEWISS Apparecchi di comando e prese BTICINO-VIMAR Lampade PHILIPS-ILESA-OSRAM Reattori, condensatori, starter PHILIPS Pagina 15 Apparecchi illuminazione di emergenza BEGHELLI - OVA Aspiratori VORTICE Relè OMRON-FINDER Dispersori DEHN-CARPANETO Scaricatori di sovratensioni MERLIN GERIN-BTICINO-DEHN Canale portacavi LEGRAND-BOCCHIOTTI Videosorveglianza BENTEL SECURITY - DIGINET Antintrusione BENTEL SECURITY - TECNOALARM Trasmissione dati MERLIN GERIN – KRONE - BTICINO Rivelazione fumi BENTEL SECURITY – NOTIFIER ITALIA 17) ALLEGATI Fanno parte integrante della presente relazione i seguenti allegati: − Schemi elettrici quadri Q1A, Q1B, Q1,Q2,Q3,Q4,Q5,Q6,Q7,Q8, QCT, QCDZ; − Planimetria distribuzione impianto f.m. (Tav.1); − Planimetria impianto di illuminazione (Tav.2); − Planimetria impianto antintrusione e videosorveglianza (Tav.3); − Planimetria impianto rivelazione incendio (Tav.4). Il Tecnico Pagina 16