Guida Open Door - Farmaci e salute Il progetto OPEN DOOR - CAMPAGNA PER I DIRITTI DEI CONSUMATORI CON MINORAZIONI VISIVE è realizzato da Movimento Consumatori, con il contributo del Fondo per l’Associazionismo (ex l.383/2000) del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direttiva 2011 ed in collaborazione con Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – ONLUS. Per maggiori informazioni: www.movimentoconsumatori.it - 06/4880053 I farmaci sono un bene prezioso ma vanno usati con saggezza, in modo da sfruttarne gli effetti positivi e ridurre al minimo i rischi. Il farmaco deve essere assunto solo per risolvere o prevenire un problema inerente la propria salute. In questo ambito due sono le figure professionali di riferimento: il medico e il farmacista. Per l’acquisto dei farmaci sono previste due tipologie di esenzioni: l’esenzione totale per cecità civile (codice C02”) che viene riconosciuta a tutti i ciechi civili assoluti e parziali ed agli ipovedenti gravi e l’esenzione parziale, limitata ai farmaci ed alle prestazioni sanitarie riguardanti la diagnosi e la cura della specifica patologia. Questa esenzione parziale può essere riconosciuta anche a chi è colpito da una cosiddetta “malattia rara”, anche se non ha ancora raggiunto il livello di invalidità totale. Le distrofie retiniche ereditarie (retinite pigmentosa, sindrome di Usher, malattia di Stargart, ecc...) sono considerate malattie rare; non invece la maculopatia senile e il glaucoma. Per risparmiare sulle spese mediche il consumatore può utilizzare i farmaci equivalenti o generici che hanno, in media, un prezzo inferiore di circa il 20% rispetto alla specialità di riferimento. La scoperta di un nuovo farmaco infatti è il risultato di una complessa attività di ricerca e sviluppo onerosa sotto il profilo economico - finanziario e con risultati non sempre certi. Quando finalmente la nuova molecola ha superato tutti i test che ne accertino l’efficacia e la sicurezza, l’azienda registra quel farmaco presso il Ministero della Salute come specialità medicinale, conferendogli un nome di fantasia e concordando un prezzo che la ripaghi delle spese di ricerca sostenute. Per tutelare il “nuovo farmaco” da possibili copie, l’azienda deposita il brevetto all’apposito ufficio, in maniera tale che nessun concorrente possa sintetizzare lo stesso principio attivo e commercializzarlo con un nome di fantasia diverso. La copertura brevettuale di una specialità farmaceutica in Italia ha durata variabile tra i 20 e i 38 anni. Quando il brevetto decade, se il farmaco ha ancora interesse terapeutico, può essere copiato e commercializzato da un’altra azienda farmaceutica che, non avendo investito tempo e risorse nella ricerca di quella molecola, può presentarlo sul mercato ad un prezzo inferiore. Tale farmaco sarà commercializzato con il nome comune del principio attivo che contiene, seguito dal nome dell’azienda farmaceutica che lo produce. Il farmaco equivalente ha quindi un prezzo inferiore rispetto al farmaco originale, perché utilizza il principio attivo non più coperto da brevetto, eliminando così i costi di ricerca. 1 Il farmaco equivalente presenta quindi: - lo stesso principio attivo (il “cuore” di ogni medicinale); - la stessa forma farmaceutica (capsule, bustine, ecc.); - gli stessi dosaggi; - la stessa efficacia curativa; - la stessa sicurezza (il farmaco equivalente è sottoposto agli stessi controlli a cui sono soggetti tutti i farmaci in commercio); - le stesse indicazioni e controindicazioni. L’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco e il Ministero della Salute controllano e garantiscono l’assoluta identità tra ogni farmaco equivalente e il suo corrispondente a marchio. Per avere ulteriori informazioni e verificare l’esistenza del farmaco equivalente corrispondente, è possibile contattare help desk dell’AIFA, dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 18:00 al numero 06/59784949 . Esistono inoltre in internet delle banche dati specializzate dove è possibile effettuare la ricerca quali ad esempio www.equivalente.it. Esattamente come le specialità medicinali da cui derivano, i farmaci equivalenti possono essere sia da banco sia prescrivibili, cioè acquistabili solo dietro ricetta medica. Anche per i farmaci di fascia C, quelli a totale carico del cittadino, il farmacista è tenuto a informare il paziente dell’esistenza di farmaci equivalenti a quelli prescritti. Quando un medicinale è scaduto o deteriorato è opportuno non gettarlo nel cestino come un qualunque altro prodotto. Le sostanze presenti, infatti, potrebbero essere ancora attive e produrre effetti tossici. Pertanto occorre usare gli appositi contenitori per la raccolta dei medicinali collocati all’interno o in prossimità delle farmacie. Per individuare la farmacia di turno più vicina alla propria abitazione è possibile consultare il motore di ricerca sul sito internet www.federfarma.it predisposto dalla Federazione nazionale unitaria titolari di farmacia. La ricerca può essere fatta per cap, località o indirizzo. Sul sito www.federfarma.it è possibile verificare anche alcuni dati dei farmaci quali: l'esatta denominazione, il prezzo, se si tratta di un farmaco per il quale è obbligatoria la ricetta, se il farmaco è concedibile da parte del Servizio sanitario nazionale oppure no. Per effettuare la ricerca è necessario riempire, anche parzialmente, almeno uno dei seguenti campi: codice ministeriale prodotto, nome farmaco, produttore e principio attivo. 2