dall’ENERGIA in generale verso l’ENERGIA CHIMICA « È importante tener presente che nella fisica odierna, non abbiamo alcuna conoscenza di cosa sia l'energia. » Richard Feynman L'energia esiste in varie forme; le principali forme di energia sono: l’energia meccanica, definita classicamente come somma di energia potenziale e di energia cinetica; l’energia chimica, l’energia elettromagnetica, l’energia gravitazionale, l’energia termica, l’energia nucleare. Altre forme di energia possono essere ricondotte a quelle elencate; ad esempio l'energia elastica è l'energia potenziale posseduta da un materiale elastico che viene sottoposto a deformazione. L'energia luminosa o radiante invece altro non è che l'energia trasportata dei fotoni che compongono la luce e quindi è una particolare forma di energia elettromagnetica. Con il termine energia si intende, in generale, quella grandezza fisica che misura la capacità di un corpo o di un sistema di compiere lavoro. Un corpo può allora incrementare o diminuire la sua energia in seguito a una interazione con altri corpi. Tuttavia, tutti questi possibili processi lasciano invariata la quantità totale di energia: è il principio di conservazione dell’energia per cui, finora, non è stato scoperto nessun processo in grado di incrementare o diminuire globalmente l'energia, che può solo cambiare forma trasformandosi. La celebre equazione di Einstein E=mc², mostra che ogni oggetto di massa non nulla ha energia e che l'energia contribuisce alla resistenza di corpo a essere accelerato. Ma si ricava anche che la massa di un corpo può essere trasformata in energia e viceversa. Nei processi nucleari ad esempio il decadimento dei metalli pesanti come l'uranio in elementi più leggeri comporta un difetto di massa corrispondente alla liberazione di energia sotto forma di radiazione. Rispetto quindi alla meccanica classica, dove la massa e l'energia sono separatamente conservate, qui i due principi fisici possono essere fusi in un principio unico sotto la denominazione di principio di conservazione della massa/energia. L'energia è una grandezza fisica estensiva (l'energia di due corpi è semplicemente la somma delle energie dei corpi presi singolarmente). L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale per l'energia è il joule (simbolo: J); in termini di unità fondamentali del SI, 1 J è pari a 1 kg·m2·s−2. Un joule è il lavoro svolto esercitando la forza di un newton per una distanza di un metro, perciò la stessa quantità può essere riferita come newton×metro. Ricordiamo infine che la maggior parte dell’energia a nostra disposizione proviene direttamente o indirettamente dal sole, la fonte primaria fonte di calore. Energia cinetica L'energia cinetica è l'energia che dipende unicamente dallo stato di moto del sistema preso in considerazione e delle sue relative componenti. Per un corpo puntiforme l'energia cinetica è uguale alla metà del prodotto della massa del corpo per il quadrato della sua velocità e può assumere solo valori positivi. Energia potenziale L'energia potenziale è un tipo di energia che dipende unicamente dalla configurazione o dalla posizione dei corpi e delle particelle in interazione. A seconda del tipo di interazione e di forza considerata esistono numerosi tipi di energia potenziale. Il classico esempio di energia potenziale è quella del campo gravitazione terrestre, che per un corpo di massa m è uguale a: dove è l’accelerazione di gravità. Questo tipo di energia dipende solo dalla posizione di un corpo e quando questo viene lasciato cadere l'energia potenziale cambia durante il tempo la propria forma diventando cinetica. L'energia meccanica E’ la somma di energia cinetica ed energia potenziale attinenti allo stesso sistema; In un sistema isolato in cui sono presenti soltanto forze conservative (come ad esempio quella peso) l’energia meccanica totale (cinetica + potenziale) si conserva. Energia potenziale Energia potenziale Energia cinetica Energia interna L’analogo microscopico dell’energia meccanica è l’energia interna. L’energia di un sistema viene chiamata interna in quanto determinata dalla somma delle energie di tutte le particelle che costituiscono il sistema. Ogni particella ha un’energia che si distribuisce tra quella cinetica, legata al suo movimento e quindi alla sua velocità, e quella potenziale, determinata dalla sua posizione rispetto alle altre particelle. La velocità può essere traslazionale, se la particella in questione si sposta lungo una sola direzione; rotazionale se cambia continuamente la sua direzione e vibrazionale se oscilla attorno ad una posizione di equilibrio. La posizione reciproca dipende in generale dal tipo di legame che si stabilisce tra le diverse particelle. Per esempio, a temperatura ambiente un bicchiere di acqua fermo su un tavolo non ha apparentemente né energia cinetica né energia potenziale. Ma, da un punto di vista microscopico, il suo contenuto è costituito da miliardi di molecole di acqua che si muovono ad una velocità media di centinaia di metri al secondo. Le particelle d’acqua sono inoltre legate una all’altra, non per niente si raccolgono sul fondo del bicchiere, per cui l’acqua possiede anche un contributo all’energia interna di tipo potenziale. A dispetto delle apparenze, il nostro bicchiere di acqua possiede un’energia interna diversa da zero. Nella prima figura che segue sono rappresentati i diversi modi con cui può muoversi la molecola di anidride carbonica CO2: vibrazioni con deformazione dell’angolo di legame (bending) e vibrazioni di stiramento simmetriche e asimmetriche lungo la direzione di legame; rotazioni attorno ad un asse e, infine, semplici traslazioni. Nella figura che segue si può invece osservare come, al diminuire della distanza tra i due atomi di idrogeno H, spostandoci da destra a sinistra verso l’origine degli assi, l’energia potenziale dovuta all’instaurarsi di un legame chimico tra i due atomi, diminuisce fino ad un minimo. La minima energia potenziale corrisponde alla distanza ottimale tra i due atomi, cioè alla distanza di legame che rende la molecola stabile. Forzare distanze inferiori comporta un brusco aumento di energia e, quindi, la rottura della molecola appena formata. Lavoro e calore Il lavoro è l'energia scambiata tra due sistemi attraverso l'azione di una forza quando l'oggetto subisce uno spostamento. E’ calcolabile con la nota formula: Il calore è un’energia che si manifesta in svariate circostanze: durante i processi di riscaldamento e raffreddamento (calore sensibile), nei passaggi di fase (calore latente); a seguito di una reazione chimica o nucleare (calore di reazione). Il calore e il lavoro non possono essere definiti come "forme di energia", sebbene abbiano le sue stesse unità di misura, perché non sono posseduti da un sistema (come avviene invece per le altre forme di energia), ma sono invece "energia in transito": sono la manifestazione sperimentale dello scambio di energia che avviene attraverso due sistemi. Il calore e il lavoro possono tuttavia essere misurati e utilizzati nella pratica per prevedere la differenza di energia posseduta da un corpo fra la fine e l'inizio del processo o della trasformazione. Ed è proprio quanto stabilisce il primo principio della termodinamica, secondo il quale la variazione di energia di un sistema : è uguale alla somma del calore e del lavoro rispettivamente assorbito o ceduto e subito o compiuto. In figura è rappresentato un motore a vapore: un’apparecchiatura che produce energia meccanica (lavoro) utilizzando, in vari modi, vapore d'acqua. Il vapore è ovviamente il risultato di un processo di riscaldamento e di un passaggio di fase, per assorbimento di calore. Il calore è in genere prodotto con il carbone, ma può anche provenire da legna, idrocarburi o reazioni nucleari; il lavoro è ovviamente quello che si manifesta con il movimento della macchina in questione. Guardando più attentamente la formula appena introdotta, si evince che il sistema può aumentare la sua energia interna assorbendo calore (+Q) o se subisce un lavoro (+L); viceversa il sistema può diminuire la sua energia interna cedendo calore(-Q) o facendo un lavoro a sue spese (-L). +L +Q SISTEMA -Q -L Il calore è un’energia disordinata, in cui le particelle del sistema si muovono caoticamente con il rischio di dissipare tutta l’energia termica posseduta in una successione di urti; il lavoro si distingue per l’ordine con cui le particelle che costituiscono il sistema si spostano coerentemente tra loro nello spazio (pensiamo al lancio di una palla verso una meta precisa). Il calore sensibile Il trasferimento del calore tra sistemi per effetto di una differenza di temperatura può avvenire in tre modi: a) per conduzione: in uno stesso corpo o fra corpi a contatto si ha una trasmissione di calore per propagazione di energia dalla zona calda a quella fredda del materiale. Nella conduzione viene trasferita energia attraverso la materia, ma senza movimento macroscopico di quest'ultima; b) per convezione: in un fluido in movimento, porzioni del fluido possono scaldarsi o raffreddarsi per conduzione venendo a contatto con superfici esterne e poi, nel corso del loro moto (spesso a carattere turbolento), trasferire (sempre per conduzione) l'energia acquistata ad altre superfici, dando così luogo ad un trasferimento di calore. Quotidianamente tale modalità di trasferimento di calore è dovuta al naturale prodursi di correnti calde verso l'alto e fredde verso il basso, dovute a diversità di temperatura e quindi di densità delle regioni di fluido coinvolte nel fenomeno, rispetto a quelle del fluido circostante; c) per irraggiamento: tra due sistemi la trasmissione di calore può avvenire a distanza (anche nel vuoto), per emissione, propagazione e assorbimento di onde elettromagnetiche: anche in questo caso il corpo a temperatura inferiore si riscalda e quello a temperatura superiore si raffredda. Il meccanismo dell'irraggiamento non richiede il contatto fisico tra i corpi coinvolti nel processo. Energia cinetica ed energia termica Durante il riscaldamento aumentando la temperatura aumenta l’energia termica posseduta dal sistema. L'energia termica è la forma di energia posseduta da qualsiasi corpo che abbia una temperatura superiore allo zero assoluto e risulta ad essa proporzionale. A livello microscopico l’energia termica corrisponde alla somma delle energie cinetiche di tutte le particelle che costituiscono il sistema, per cui all’aumentare della temperatura aumenta anche la velocità media con cui le particelle si muovono. L’energia termica è’ considerata una forma di energia degradata in quanto non tutta l'energia termica può essere convertita in energia meccanica; al contrario ogni altra forma di energia ha la possibilità di convertirsi più o meno spontaneamente nel tempo in energia termica. Pensiamo sempre ad un pallone che una volta lanciato rimbalza sul terreno fino a fermarsi, dissipando in tal modo tutta la sua energia meccanica. Il calore sensibile nei processi di riscaldamento e di raffreddamento Se a seguito del riscaldamento di un sistema per somministrazione di calore si osserva un innalzamento di temperatura, per cui si ha che a livello microscopico ci sarà un corrispondente aumento della velocità media delle particelle che costituiscono il sistema. Se, viceversa, il sistema subisce un raffreddamento per cessione di calore la variazione di temperatura sarà negativa <0. Le particelle del sistema subiranno un rallentamento e quindi la diminuzione della loro velocità media. In entrambi i casi il calore in gioco è detto sensibile e calcolabile con la formula: . Il calore sensibile in gioco nei processi di riscaldamento e raffreddamento costituisce il contributo di energia termica all’energia interna. Riscaldamento (T aumenta) Assorbimento di CALORE SENSIBILE Raffreddamento (T diminuisce) Cessione di CALORE SENSIBILE Q=c·m·ΔT Il calore sensibile nel mescolamento Nell’ipotesi di un mescolamento di due gas o liquidi a diversa temperatura, a seguito di urti successivi tra le particelle (nell’immagine monoatomiche) si ha il trasferimento dell’energia cinetica dalle particelle più calde (più veloci) a quelle fredde (più lente) fino a raggiungimento dell’equilibrio termico, caratterizzato dalla stessa temperatura e, quindi, dalla stessa velocità media per tutte le particelle. E’ evidente che durante gli urti tra particelle calde e particelle fredde, le prime cedono alle seconde parte della loro energia cinetica sotto forma di calore. Se il mescolamento avviene in un sistema isolato (che non dissipa l’energia al suo esterno), il calore ceduto eguaglia il calore assorbito, per il principio di conservazione dell’energia. Il calore latente Mentre il calore sensibile comporta un aumento o una diminuzione della temperatura del sistema che viene riscaldato o che subisce raffreddamento, il calore latente viene assorbito o ceduto a temperatura costante. Il calore latente determina a livello macroscopico il cambiamento dello stato di aggregazione, ossia si osserva che, mentre la temperatura del sistema rimane costante, il sistema subisce un riassetto in termini di forma e volume. I solidi presentano infatti forma e volumi propri, i liquidi la forma del recipiente e un proprio volume mentre i gas assumono forma e volume del recipiente che li contiene. Se il passaggio di stato in esame è una fusione o una sublimazione si passa da un sistema più ordinato, con particelle vincolate in posizioni definite e legate tra loro, a un sistema molto più disordinato e meno stabile. Nei tre passaggi inversi (brinamento, condensazione, solidificazione) si osserva un corrispondente passaggio agli stati solido, liquido e ancora solido, con aumento di ordine e intensificazione dei legami tra le particelle. Se FUSIONE, EBOLLIZIONE, SUBLIMAZIONE Assorbimento di CALORE LATENTE Se SOLIDIFICAZIONE, CONDENSAZIONE, BRINAMENTO Cessione di CALORE LATENTE A TEMPERATURA COSTANTE Lo stato di aggregazione Nello stato solido le particelle sono vincolate in posizioni ben definite ed è quindi lo stato in cui le forze sono molto intense e risulta alto il contributo dell’energia potenziale all’energia interna mentre è quasi nullo il contributo di energia cinetica. Lo stato gassoso è costituito invece da particelle per lo più svincolate l’una dall’altra, vale a dire non legate tra loro, e libere di muoversi all’interno dello spazio a disposizione: per esse è praticamente nullo il contributo all’energia interna dell’energia potenziale e massimo quello dell’energia cinetica. Lo stato liquido vede una compensazione tra l’energia potenziale che domina lo stato solido e rende stabile il sistema e l’energia cinetica che caratterizza lo stato gassoso, conferendo disordine e libertà di movimento alle sue particelle. Il calore di reazione Le reazioni chimiche sono quasi sempre accompagnate da svolgimento o assorbimento di calore, che chiameremo questa volta calore di reazione. In particolare le reazioni che liberano calore vengono chiamate reazioni esotermiche; quelle che invece assorbono calore vengono dette endotermiche. Tipica reazione esotermica è quella di combustione del metano che utilizziamo come combustibile domestico; un esempio di reazione endotermica è invece quello del cosiddetto ghiaccio istantaneo, frequentemente utilizzato in palestra. avvengono con esotermici I sviluppo di calore -Q processi avvengono con endotermici assorbimento di calore +Q Durante una reazione chimica I vecchi legami nelle particelle reagenti si rompono e si formano legami nuovi tra gli stessi atomi di partenza che si riorganizzano in modo diverso nelle sostanze prodotte. Nella reazione di combustione del metano accade che: nella molecola di metano CH4 si rompono i quattro legami con gli atomi di idrogeno H così come si rompono i legami covalenti nelle molecole di ossigeno O2; gli atomi si ricombinano nelle molecole di anidride carbonica e acqua dove il carbonio lega due atomi di ossigeno, mentre i restanti due atomi di ossigeno legano ciascuno due atomi di idrogeno. E’ evidente che cambia l’energia potenziale chimica delle sostanze coinvolte nella reazione: nella figura che segue viene riportato il profilo energetico della reazione nella trasformazione dei reagenti in prodotti: L’energia potenziale chimica dei prodotti è minore di quella dei reagenti: l’energia che manca si è allontanata sotto forma di calore. Accade esattamente l’inverso in una reazione endotermica, come quella del ghiaccio istantaneo, dove il nitrato di ammonio solido, assorbendo calore, passa in soluzione acquosa. Nella busta di ghiaccio istantaneo sono infatti contenuti pochi grammi di nitrato di ammonio separati da acqua attraverso una membrana. Schiacciando la busta in un punto particolare le due sostanze entrano in contatto, si verifica un assorbimento di calore dall’ambiente esterno e si ottiene il ghiaccio istantaneo. Le sostanze e l’energia potenziale chimica Si hanno allora variazioni di energia potenziale chimica se avviene una reazione chimica con trasformazione delle sostanze reagenti in sostanze prodotte e rottura e formazione di legami, ma si ha anche variazione di energia potenziale chimica quando una sostanza cambia il suo stato di aggregazione, dal momento che cambiano le posizioni reciproche tra le particelle. Le sostanze chimiche e il loro particolare stato di aggregazione contengono allora una ben definita energia chimica. ENERGIA potenziale chimica Posizione reciproca delle particelle SOSTANZE CHIMICHE STATO DI AGGREGAZIONE Concludendo le variazioni di energia interna di un sistema sono determinate da variazioni di energia termica (riscaldamento e raffreddamento) o da variazioni di energia chimica (passaggi di stato e reazioni chimiche). ENERGIA INTERNA ENERGIA TERMICA ENERGIA CHIMICA Le sostanze Ogni sostanza presente nel sistema è caratterizzata da particolari legami tra le particelle che la costituiscono, diversi da quelli di qualsiasi altra sostanza, seppure nello stesso stato di aggregazione. Ad esempio nell’acqua liquida i legami tra le molecole sono particolarmente intensi rispetto a quelli dell’esano o del cloroformio e, proprio per questo, l’acqua bolle solo a 100°C mentre l’esano e il cloroformio sono più volatili e presentano temperature di ebollizione più basse: l’esano a 68°C e il cloroformio a 61°C. Legami intermolecolari tra molecole di acqua allo stato solido e molecole di esano allo stato liquido Anche il pentano e il neopentano presentano diversa temperatura di ebollizione. Le due sostanze sono isomeri di struttura: presentano cioè molecole con la stessa formula grezza ma diversa formula di struttura, cioè diversa disposizione nello spazio degli atomi che li costituiscono. Dalla figura che segue si evince che le due molecole, pur contenendo gli stessi elementi carbonio C e idrogeno H, e negli stessi rapporti numerici, 5 atomi di carbonio e 12 atomi di idrogeno, presentano temperature di ebollizione diverse per il particolare modo in cui questi atomi si legano tra loro. Le molecole di normal-pentano sono allungate e, quando si avvicinano l’una all’altra, trovano molti punti di contatto attraverso i quali legarsi; quelle di neopentano invece hanno forma più sferica e faticano a legarsi tra loro. Le due sostanze appena esaminate sono diverse sia nei legami esterni, che le legano l’una all’altra, ma ovviamente anche nei legami interni, che legano gli atomi tra di loro. lo stesso accade ad altri due isomeri di struttura che seguono: l’alcol etilico e l’etere di metilico. Qui si legano due atomi di carbonio C, un atomo di ossigeno O e sei atomi di idrogeno H, ma in modo diverso, per cui le sostanze che si ottengono hanno caratteristiche fisiche e chimiche molto diverse. Alcol etilico Etere dimetilico Si tratta dell’alcol etilico CH3CH2OH, le cui molecole vedono due atomi di carbonio legati tra loro mentre, e dell’etere di metilico CH3OCH3, in cui l’ossigeno fa da ponte tra i due gruppi metilici. Ricordiamo che l’alcol etilico è il componente delle bevande alcoliche mentre l’etere di metilico è un gas incolore con proprietà simili al GPL (gas propano liquido) e interessante perché possibile combustibile alternativo. Confronto tra energia cinetica e potenziale di sostanze diverse Se confrontiamo l’energia interna di un gas monoatomico come potrebbe essere l’elio He(g), un gas biatomico come ad esempio l’ossigeno O2(g) e un liquido come l’acqua H2O(l), alla stessa temperatura, la distribuzione dei contributi di energia cinetica e potenziale sarebbe all’incirca quella rappresentato. ELIO He(g) Mentre i due gas, le cui particelle sono libere di muoversi nello spazio a disposizione, presentano esclusivamente energia cinetica, le molecole dell’acqua liquida (o di un liquido o solido in generale) presentano un rilevante contributo di energia potenziale dovuto alla forze tra le molecole (particelle in generale), non più libere di muoversi ma vincolate l’una all’altra fino a determinare una forma propria (nei solidi) o impropria (nei liquidi). Va notato che un gas molecolare (come l’anidride carbonica o l’ossigeno) possiede un contributo di energia vibrazionale e rotazionale aggiuntivo a quello traslazionale dei gas monoatomici. Se poi vogliamo confrontare i contributi cinetico e potenziale all’energia interna di due solidi, il ghiaccio e il rame nel grafico riportato di seguito, osserviamo come il contributo di energia potenziale nel ghiaccio sia di gran lunga maggiore di quello del rame. E’ evidente che il riscaldamento di 1°C determina per entrambe le sostanze lo stesso aumento di energia cinetica. SISTEMI CON LA STESSA TEMPERATURA Energia interna: cinetica KE e potenziale PE Calore specifico acqua: 4,186 J/(g×°C) Calore specifico rame: 0,386 J/(g×°C) La giustificazione viene data rapportando i due diversi calori specifici, necessari al riscaldamento di un grado dell’unità di massa delle due sostanze. Se per scaldare un grammo di rame di un grado sono sufficienti 0,386 calorie, per l’acqua sono necessarie 4,186 calorie (circa 11 volte di più). Mentre il calore assorbito dal rame (e da un qualsiasi metallo) va quasi esclusivamente ad aumentare l’energia cinetica degli elettroni che avvolgono gli ioni rameici disposti nel reticolo cristallino metallico, il calore assorbito dall’acqua viene accumulato nei legami a idrogeno che legano tra di loro le molecole.