Scienziati illustri
Da Hubble a Enstein tutti i personaggi illustri
Piccolo fascicolo dove vengono elencati i personaggi più famosi
del tempo
Azzurro2013
20/12/2013
Edwin Powell Hubble
è nato nella piccola città di Marshfield, Missouri, USA, il 29 novembre 1889. Nel 1898,
la sua famiglia si trasferisce a Chicago, dove ha frequentato il liceo. Giovane Edwin
Hubble era stato affascinato dalla scienza e misteriosi mondi nuovi da tenera età,
dopo aver trascorso la sua infanzia a leggere le opere di Jules Verne (20.000 leghe
sotto i mari, Dalla Terra alla Luna), e Henry Rider Haggard (Miniere di Re Salomone ),
Edwin Hubble era un bel studente e un atleta ancora migliore, dopo aver infranto il
record di salto in alto Illinois State. Quando ha frequentato l'Università, Hubble ha
continuato ad eccellere in sport come il basket e la boxe, ma ha anche trovato il
tempo di studiare e guadagnare un corso di laurea in matematica e astronomia.
Edwin Hubble è andato a Oxford una borsa di studio Rhodes, dove non proseguire i
suoi studi di astronomia, ma la legge invece studiato. A questo punto della sua vita,
non aveva ancora preso la sua decisione di perseguire una carriera scientifica.
Nel 1913, Hubble è tornato dall'Inghilterra ed è stato ammesso alla barra, la creazione
di un piccolo studio a Louisville Kentucky, ma non ci volle molto per Hubble per
rendersi conto che non era felice come un avvocato, e che la sua vera passione era
l'astronomia , quindi ha studiato presso l'Osservatorio Yerkes, e nel 1917, ha ricevuto
un dottorato in astronomia presso l'Università di Chicago.
A seguito di un turno di servizio nella prima guerra mondiale, Hubble ha un lavoro
al Mount Wilson Observatoryin California, dove ha preso molte fotografie di variabili
Cefeidi e 100 pollici riflettere Hooker telescopio, dimostrando che erano fuori della
nostra galassia, e determina l'esistenza di diversi altre galassie come la nostra Via
Lattea, che aveva fino ad allora stato creduto di essere l'universo.
Hubble aveva anche messo a punto un sistema di classificazione per le varie galassie
ha osservato, ordinandoli in base al contenuto, distanza, forma e luminosità, ma è
stato poi notò redshift l'emissione di luce dalle galassie, visto che si stavano
muovendo distanti altra ad una velocità costante per la distanza tra loro. Da queste
osservazioni, è stato in grado di formulare la legge di Hubble nel 1929, per aiutare gli
astronomi a determinare l'età dell'universo, e dimostrando che l'universo si stava
espandendo.
E 'interessante notare che nel 1917, Albert Einstein aveva già introdotto la sua teoria
della relatività generale, e ha prodotto un modello di spazio sulla base di tale teoria,
sostenendo che lo spazio era curvata dalla gravità, pertanto, che deve essere in grado
di espandersi o di contratto; ma ha trovato questa ipotesi in modo esagerato, che ha
rivisto la sua teoria, affermando che l'universo fosse statico e immobile. Dopo le
scoperte di Hubble, è citato per aver detto che secondo indovinare le sue scoperte
originali è stato il più grande errore della sua vita, e ha anche visitato Hubble per
ringraziarlo nel 1931.
Albert Einstein
Albert Einstein, nacque il 1879 a Ulma, da una famiglia di origine ebraica. Trascorse la
sua infanzia a Monaco di Baviera, ma terminò gli studi in Svizzera, laureandosi al
Politecnico di Zurigo (1900). Prese la cittadinanza svizzera per assumere un impiego
all’Ufficio Brevetti di Berna. Il modesto lavoro gli consentì però di dedicare gran parte
del suo tempo allo studio della fisica. Nel 1905 pubblicò tre studi teorici. Il primo e più
importante studio che conteneva la prima esposizione completa della teoria della
relatività ristretta. Il secondo studio, relativo al moto browniano, destinato a
confermare l’esistenza degli atomi. Il terzo studio, sull’interpretazione dell’effetto
fotoelettrico, avanzava l’ipotesi della propagazione della luce mediante quanti discreti
di energia (fotoni); quest’ultimo studio gli valse il premio Nobel nel 1921. Nel 1916
pubblicò la memoria: I fondamenti della teoria della Relatività generale, frutto di oltre
dieci anni di studio. Questo lavoro è considerato dal fisico stesso il suo maggior
contributo scientifico e si inserisce nella sua ricerca rivolta alla geometrizzazione della
fisica. Con l’avvento al poter di Hitler, Einstein fu costretto ad emigrare negli USA,
dove insegnò all’Università di Princeton. Einstein disprezzava la violenza e la guerra,
ma fu doppiamente coinvolto nella realizzazione della bomba atomica. In primo luogo
perché è uno dei risultati della teoria della relatività, in secondo luogo perché scrisse,
insieme a molti altri fisici, una famosa lettera al presidente Roosevelt, che segnò
l’inizio per la costruzione dell’arma nucleare. Terminata la guerra Einstein s’impegnò
attivamente contro la guerra e le persecuzioni razziste, compilando una dichiarazione
pacifista contro le armi nucleari. Il mondo fu un po’ più piccolo quando morì, a
Princeton, nel 1955.
Sir Isaac Newton
Sir Isaac Newton (nato nel 25 dicembre 1642 a Londra, e morto nel 20 marzo 1727) è
stato un matematico, fisico, filosofo naturale, astronomo, teologo e alchimista inglese.
Citato anche come Isacco Newton, è considerato una delle più grandi menti di tutti i
tempi. Fu Presidente della Royal Society.
Noto soprattutto per il suo contributo alla meccanica classica — molti hanno presente
l'aneddoto di "Newton e la mela" — Isaac Newton contribuì in maniera fondamentale a
più di una branca del sapere. Pubblicò i Philosophia e Naturalis Principia
Matematica nel 1687, opera nella quale descrisse la legge di gravitazione universale e,
attraverso le sue leggi del moto, stabilì i fondamenti per la meccanica classica.
Newton inoltre condivise con Gottfried Wilhelm Leibniz la paternità dello sviluppo
del calcolo differenziale o infinitesimale.
Newton fu il primo a dimostrare che le leggi della natura governano il movimento
della Terra e degli altri corpi celesti. Egli contribuì alla Rivoluzione scientifica e al
progresso della teoria eliocentrica. A Newton si deve anche la sistematizzazione
matematica delle leggi di Keplero sul movimento dei pianeti. Oltre a dedurle
matematicamente dalla soluzione del problema della dinamica applicata alla Forza di
gravità(problema dei due corpi) ovvero dalle omonime equazioni di Newton, egli
generalizzò queste leggi intuendo che le orbite (come quelle delle comete) potevano
essere non solo ellittiche, ma anche iperboliche e paraboliche.
Newton fu il primo a dimostrare che la luce bianca è composta dalla somma (in
frequenza) di tutti gli altri colori. Egli, infine, avanzò l'ipotesi che la luce fosse
composta da particelle da cui nacque la teoria corpuscolare della luce in
contrapposizione ai sostenitori della teoria ondulatoria della luce, patrocinata
dall'astronomo olandese Christiaan Huygens e dall'inglese Young e corroborata alla
fine dell'Ottocento dai lavori di Maxwell e Hertz. La tesi di Newton trovò invece
conferme, circa due secoli dopo, con l'intuizione del "quanto d'azione" di Max Planck e
i lavori di Einstein sull'interpretazione dell'effetto fotoelettrico e la conseguente
introduzione del quanto di radiazione elettromagnetica, il fotone. Queste due
interpretazioni saranno risolte nell'ambito della meccanica quantistica con la teoria
del dualismo onda-particella.
Isaac Newton occupa una posizione di grande rilievo nella storia della scienza e
della cultura in generale. Il suo nome è associato a una grande quantità
di leggi e teorie ancora oggi insegnate: si parla cosi di dinamica newtoniana, di leggi
newtoniane del moto, di teorie della gravitazione. Più in generale ci si riferisce
al newtonianesimo come a una concezione del mondo che ha influenzato la cultura
europea per tutto il Seicento.
Era un filosofo della natura che utilizzava metodi matematici ed enunciava leggi del
moto diverse da quelle che compaiono sui nostri manuali. Newton era però attratto
dalla filosofia della natura. Ben presto cominciò a leggere le opere di Cartesio, in
particolare un'opera pubblicata nel 1673 in cui le curve vengono rappresentate per
mezzo di equazioni. Negli anni in cui era studente a Cambridge alla cattedra
presiedevano due figure di grande rilievo: Isaac Barrow e Henry Moro che
esercitarono una forte influenza sul ragazzo. Newton, negli anni seguenti, costruì le
sue scoperte matematiche e sperimentali facendo riferimento a un gruppo ristretto di
testi. Le sue letture giovanili lo mettono in contatto con quanto di più innovativo si
può trovare sul mercato.
Galileo Galilei
Galileo Galilei nasce a Pisa il 15 febbraio del 1564, dal fiorentino Vincenzo Galilei e da
Giulia degli Ammannati. Nel 1574 la famiglia lascia Pisa e si trasferisce a Firenze. Nel
1581, Galileo si immatricola all' Università di Pisa per studiare medicina, seguendo il
desiderio del padre.
Durante gli studi, si appassiona alla fisica e nel 1583 formula la teoria dell'isocronismo
del pendolo, intuito osservando le oscillazioni di una lampada nella Cattedrale di Pisa.
Nel 1585 ritorna a Firenze senza aver completato gli studi, e comincia a dedicarsi alla
fisica e alla matematica, dando anche lezioni private. Nel 1586 inventa la bilancia
idrostatica.
Nel 1588 ottiene una cattedra di matematica all' Università di Pisa, che mantiene fino
al 1592. E' in questo periodo che si interessa al movimento dei corpi in caduta e scrive
"De Motu".
Nel 1591, il padre Vincenzo muore lasciandolo alla guida della famiglia.
Nel 1592, Galileo ottiene una cattedra di matematica (geometria e astronomia)
all'Università di Padova, dove rimarrà fino al 1610. E' in questo periodo che comincia
ad orientarsi verso la teoria copernicana del moto planetario.
Nel 1599 conosce Marina Gamba, che gli darà tre figli: Maria Celeste, Arcangela e
Vincenzo.
Nel 1602 conduce alcuni esperimenti sul pendolo, durante uno studio sul moto
accelerato. Nel 1606 inventa il termoscopio, un termometro primitivo.
Negli anni successivi si dedica a studi di idrostatica e sulla resistenza dei materiali,
costruisce la sua bilancia idrostatica e scopre il moto parabolico dei proiettili.
Nel 1604, Galileo osserva una supernova comparsa in cielo durante l'autunno.
Nel 1609, mentre Keplero pubblica la sua "Nuova astronomia", che contiene le prime
due leggi del moto planetario, Galileo comincia ad interessarsi ad un nuovo
strumento, costruito in Olanda: il telescopio. Fino a quel momento le osservazioni
astronomiche erano state compiute ad occhio nudo.
Dopo avergli apportato dei miglioramenti, ne presenta al Senato di Venezia un
esemplare, al quale da' il nome di "perspicillum".
A Padova, con il nuovo strumento, Galileo compie una serie di osservazioni
della Luna nel dicembre 1609, e il 7 gennaio 1610 osserva delle "piccole stelle"
luminose vicine a Giove. Nel marzo 1610, rivela nel "Sidereus Nuncius" che si tratta di
4 satelliti di Giove, che poi battezza Astri Medicei in onore di Cosimo II de' Medici,
Gran Duca di Toscana. Soltanto in seguito, su suggerimento di Keplero, i satelliti
prederanno i nomi con i quali sono conosciuti oggi: Europa, Io, Ganimede e Callisto.
La scoperta di un centro del moto che non fosse la Terra comincia a minare alla base
la teoria tolemaica del cosmo.
Giovanni Keplero
Giovanni Keplero nacque a Würtenberg il 27 dicembre del 1571, quasi un secolo dopo
Copernico. Da ragazzo, per la sua malferma salute, fu avviato alla carriera
ecclesiastica e nel seminario dell'Università di Tubinga si appassionò ai problemi
astronomici.
Si sentì subito attratto dalle teorie copernicane, che difese appassionatamente in
pubbliche dispute. Ciò gli precluse la possibilità di continuare gli studi ecclesiastici e lo
portò ad accettare, nel 1594, un modesto posto di insegnante di matematica a Graz.
Nel 1596 pubblicò Mysterium Cosmographicum, un'opera giovanile nella quale
dimostrava che le distenze ineguali tra le sei orbite planetarie potevano essere
determinate da cinque poliedri regolari.
Quest'opera lo rese famoso e gli procurò l'amicizia di Tycho Brahe, allora matematico
della corte imperiale di Praga. Nel 1600 Keplero fu espulso dalla Stiria perché
protestante; lasciò Graz stabilendosi a Praga nel gennaio di quell'anno.
Tycho gli offrì un posto come suo assistente, incaricandogli di rifare il calcolo
dell'orbita di Marte, ma l'unione non doveva essere facile per Keplero dal punto di
vista umano poiché, come egli stesso nota, Tycho era un uomo con il quale non si
poteva vivere senza esporsi ai più grandi insulti. Dopo la morte di Tycho (1601)
l'imperatore Rodolfo II lo nominò matematico di corte.
Sul suo letto di morte Tycho implorò Keplero di non dimenticare il sistema che egli
stesso aveva difeso, secondo cui il Sole gira attorno alla Terra e tutti gli altri pianeti si
muovono attorno al Sole. Keplero promise che non lo avrebbe dimenticato e, sebbene
fosse consapevole che tale sistema era di poco diverso da quello Copernicano, nei
lavori successivi tenne fede a questa promessa. Senza il prezioso frutto delle
osservazioni di Tycho, Keplero molto difficilmente avrebbe potuto determinare la vera
natura delle orbite planetarie. Keplero arrivò a maturare l'ipotesi che le orbite
potessero non essere circolari come si era sempre creduto. Enunciò quindi la sua
prima legge che descrive la forma ellittica dell'orbita dei pianeti e poté elaborare la
seconda legge che descrive le velocità del pianeta lungo la sua orbita ellittica.
I risultati di questi studi, pubblicati nel 1609 (De motibus stella e Martis) furono poi
estesi a tutti gli altri pianeti (Epitome astronomia e copernicanae). Alla morte
dell'imperatore Rodolfo II (1612), Keplero insegnò matematica a Linz fino al 1626. In
questo periodo, entusiasmato dalla scoperta del telescopio, si dedicò allo studio
dell'ottica esponendo fra le altre cose, nella sua opera Dioptrica, il processo visivo
dell'occhio e il fenomeno della rifrazione nell'atmosfera. Sempre in questo periodo
(1618) pubblicò la sua opera preferita: Harmonices mundi, nella quale, oltre ad
esporre la sua terza legge, metteva in relazione le leggi armoniche dei suoni con i
movimenti dei pianeti. Nel 1626 fu costretto a lasciare l'Austria a causa delle
persecuzioni contro i protestanti.
Visse a Ulma, a Sagan e infine a Ratisbona, conducendo una vita difficile, piena di
amarezze e di dolori. Nel 1627 pubblicò le Tabulae Rudolphinae, le nuove tavole
fondamentali dei pianeti basate sul moto ellittico ed eliocentrico.
Quest'opera, iniziata da Keplero sin dai tempi in cui era assistente di Tycho, permise
per oltre un secolo di calcolare con la massima esattezza la posizione dei pianeti del
sistema solare, confermando definitivamente la validità delle sue tre leggi. Keplero
dedicò le Tabulae Rudolphinae alla memoria di Tycho Brahe, per gratitudine al suo
"difficile" maestro.
Morì nel 1630 a Ratisbona.
Ecco, in sintesi, le tre leggi di Keplero sulle orbite planetarie:
PRIMA LEGGE - Ciascun pianeta ruota attorno al Sole percorrendo un'orbita piana che
ha la forma di un'ellisse; il Sole occupa uno dei due fuochi dell'ellisse. Il punto in cui il
pianeta raggiunge la massima distanza dal sole si chiama afelio, mentre il punto di
minima distanza viene detto perielio. (Vedi un approfondimento sull'ellisse).
SECONDA LEGGE - La velocità di ciascun pianeta lungo
la sua orbita non è uniforme, ma cambia a seconda
della sua posizione: il pianeta sarà più veloce nei pressi
del perielio e più lento nei pressi dell'afelio.
Precisamente, il raggio vettore che unisce il pianeta al
sole, percorrerà aree uguali in tempi uguali. Nella
figura, le aree azzurre rappresentano tratti di orbita
percorsi nello stesso intervallo di tempo e quindi sono
uguali.
TERZA LEGGE - E' la relazione tra le dimensioni delle orbite e i periodi di rivoluzione
dei pianeti: i quadrati dei periodi di rivoluzione sono proporzionali ai cubi delle
distanze cioè: (P1/P2)^2=(a1/a2)^3
Dove P1 e P2 sono periodi di rivoluzione di due pianeti e a1 e a2 sono i semiassi
maggiori delle loro orbite.
FINE.
CREATO DA:azzurro2013
Possibile stampatura del documento ma non la
pubblicazione.