“Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti”, i pittori di

“Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti”, i pittori di Montparnasse in mostra a Milano
di MICAELA RICCI
Dal 21 febbraio all’8 settembre Milano accoglie i capolavori dei pittori maledetti di
Montparnasse, tra cui spiccano le opere di Amedeo Modigliani, e le sale del Palazzo Reale
sono state appositamente allestite per offrire un percorso suggestivo alla ricerca dei significati di
un’epoca tormentata, quella della prima metà del XX secolo.
La città di Parigi è il cuore propulsore si una rivolta artistica che vede in Modigliani, Soutine,
Utrillo, Valadon, Kisling, i suoi rappresentanti principali. Parigi è la città bohémien che ospita gli
spiriti tormentati che sono alla ricerca di una nuova forma di arte, slegata dai canoni
dell’Impressionismo imperante, in nome di un’arte autonoma rispetto ai soggetti rappresentati.
Il curatore della mostra, Marc Restellini, sottolinea l’originalità della pittura di Montparnasse:
“Questi spiriti tormentati si esprimono in una pittura che si nutre di disperazione. In definitiva, la
loro arte non è polacca, bulgara, russa, italiana o francese, ma assolutamente originale;
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semplicemente, è a Parigi che tutti hanno trovato i mezzi espressivi che meglio traducevano la
visione, la sensualità e i sogni propri a ciascuno di loro. Quegli anni corrispondono a un periodo
d’emancipazione e di fermento che ha pochi eguali nella storia dell’arte. Parigi era l’unico luogo
al mondo in cui la rivolta ha il diritto di cittadinanza”. Il merito della raccolta di tali capolavori è
da attribuire a Jonas Netter, mecenate lungimirante nell’acquistare all’epoca le opere di questi
artisti poco conosciuti, non potendosi permettere l’acquisto dei capolavori di Picasso. La
collezione Netter, già esposta alla Pinacothèque di Parigi, raccoglie un centinaio di dipinti, divisi
per l’occasione in sei sezioni, in un percorso che offre un esempio del fervore culturale di
Montmartre dei primi del Novecento. “Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti” sembra
continuare la mostra da poco conclusa su Picasso, considerando che anche il grande pittore
spagnolo aveva passato parte della sua vita a Parigi.
Modigliani è il genio bohémien che da Livorno si trasferisce a Parigi, dove vive una vita
sregolata fatta di droga e alcol, stile di vita, questo, che lo porterà alla morte alla giovane età di
22 anni, a causa, anche, delle sue già cagionevoli condizioni di salute. La creatività del
quartiere parigino Modigliani la condivide con Soutine, Kisling, Utrillo, e abbraccia la rivoluzione
culturale dell’epoca, distaccandosi dal coevo cubismo, con ritratti di artisti e donne del tempo,
stilizzati e dai lunghi colli affusolati, in un’atmosfera di mistero e atemporalità. L’arte degli artisti
di Montparnasse, secondo Marc Restellini, è originale ed è la dimostrazione di come il
mecenatismo possa, anche inconsapevolmente, riportare alla luce dei capolavori ignorati e
poco apprezzati nell’epoca in cui erano stati prodotti.
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